ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 11/02/2009

QUEL TRENO PER LOURDES: IL MIRACOLO DI VOLONTARI

Post n°1481 pubblicato il 11 Febbraio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

“Io non ero uno di chiesa, non ero uno di quelli che la domenica vanno a Messa”. Marino Farusi è seduto fra le ultime file, nascosto dalla penombra della sala di CarraraFiere. Nelle sue mani intrecciate, solcate dalle rughe, il bastone di legno trema appena, e sembra quasi scusarsi, accennando un sorriso un po’ imbarazzato, mentre racconta di come la pensasse diversamente, una volta: “Da giovane facevo il sindacalista, facevo le lotte operaie. Poi sono stato toccato anch’io, come è successo a tanti altri. Basta vedere in faccia la sofferenza, basta fermarsi e saperla ascoltare”. Marino, oggi, è uno dei miracolati di Lourdes. Da 19 anni va in pellegrinaggio in quel fazzoletto di terra aspra nascosto fra i Pirenei, dove l’11 febbraio di 151 anni fa la Madonna apparve a una pastorella analfabeta che si chiamava Bernadette. “Lavoravo alla Dalmine, a Massa — racconta Marino — una mattina ho accompagnato i miei suoceri alla stazione: andavano a Lourdes con il treno dell’Unitalsi. Quando li ho aiutati a caricare i bagagli, sbagliammo carrozza. Eravamo saliti su quella delle barelle, dei malati gravi. Fra loro c’era anche una ragazza. Non so come si chiamasse, non l’ho mai più rivista. Mi disse di seguirla, di andare a Lourdes. Io rifiutai, ma restai un anno intero con quel peso sullo stomaco, sul cuore. Alla fine decisi di partire, e poi di tornare, sempre, come un richiamo”. In uno dei suoi ultimi pellegrinaggi, Marino ha anche rischiato di morire. Mentre era ancora sul treno, un’improvvisa emorragia interna stava per portarselo via. Nessuno credeva che ce l’avrebbe fatta, ma lui è sopravvissuto: “Grazie alla preghiera, grazie alla fede. Tutto così diventa più semplice, anche la sofferenza”.
A fianco a Marino c’è Giovanna, una signora sorridente, forte. E’ una ‘dama’, una volontaria: da quando aveva 15 anni accompagna i malati con i treni dell’Unitalsi, indossando la sua divisa bianca. Le generazioni si confondono, si sovrappongono: tra i malati, tra gli infermi, ci sono anche i giovani, i giovanissimi. C’è Eleonora Galeotti, che abita a Pietrasanta e ha solo 21 anni, e che a Lourdes ha trascorso un anno per il servizio civile. E c’è la sua sorellina Rebecca, che di anni ne ha solo 7 e va a Lourdes da quando ne aveva due. Le storie di questi uomini, di queste donne, di questi malati, pellegrini per convinzione, talvolta, invece, per caso, sono rese simili da un momento comune: una sorta di rivelazione, un gesto, uno sguardo, una lacrima. Tanto basta per cambiare la propria vita. Chi spera nel sensazionalismo della guarigione, non lo troverà fra i pellegrini di Bernadette, costretti su una carozzina, o su una barella — spiega Eleonora, con il sorriso aperto dei suoi 21 anni —. Chi vuole cercare nei volti di quei malati, nei loro occhi umidi, il miracolo di Lourdes, lo troverà nella loro capacità di non spendere una lacrima, di non cacciare un lamento di fronte alla sofferenza”. Lo troverà, il miracolo, nella loro forza, nel loro sorriso, anche, che affiora malgrado mali così atroci da far arrivare molti a desiderare la morte. Loro, i miracolati di Lourdes, vogliono vivere. - Agnese Pini -

 
 
 

BASTA CON LE MISTIFICAZIONI: ELUANA NON E' MORTA MA E' STATA UCCISA

Post n°1480 pubblicato il 11 Febbraio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Eluana è stata uccisa. Davanti alla morte le parole tornano nude. Non consentono menzogne, non tollerano mistificazioni. E se noi – oggi – non le scrivessimo, queste parole nude e vere, se noi – oggi – non chiamassimo le cose con il loro nome, se noi – oggi – non gridassimo questa tristissima ve­rità, non avremmo più titolo morale per parlare ai nostri lettori, ai nostri concittadini, ai nostri figli. Non sa­remmo cronisti, e non saremmo nem­meno uomini. Eluana è stata uccisa. Una settimana esatta dopo essere stata strappata al­l'affetto e alla «competenza di vita» delle sorelle che per 15 anni, a Lecco, si erano pienamente e teneramente occupate di lei. In un momento im­precisato e oscuro del «protocollo», or­ribile burocratico eufemismo con il quale si è cercato di sterilizzare inva­no l'idea di una «competenza di mor­te» messa in campo, a Udine, per por­re fine ai suoi giorni. Eluana è stata uccisa. E noi osiamo chiedere perdono a Dio per chi ha vo­luto e favorito questa tragedia. Per o­gni singola persona che ha contribui­to a fermare il respiro e il cuore di una giovane donna che per mesi era stata ostinatamente raccontata, anzi sen­tenziata, come «già morta» e che mor­ta non era. Chiediamo perdono per o­gnuno di loro, ma anche per noi stes­si. Per non aver saputo parlare e scri­vere più forte. Per essere riusciti a scal­fire solo quando era troppo tardi il mu­ro omertoso della falsa pietà. Per aver trovato solo quando nessuno ha volu­to più ascoltarle le voci per Eluana (le altre voci di Eluana) che erano state nascoste. Sì, chiediamo perdono per o­gni singola persona che ha voluto e fa­vorito questa tragedia. E per noi che non abbiamo saputo gridare ancora di più sui tetti della nostra Italia la scandalosa verità sul misfatto che si stava compiendo: senza umanità, sen­za legge e senza giustizia. Eluana è stata uccisa. E noi vogliamo chiedere perdono ai nostri figli e alle nostre figlie. Ci perdonino, se posso­no, per questo Paese che oggi ci sem­bra pieno di frasi vuote e di un unico gesto terribile, che li scuote e nessuno saprà mai dire quanto. Con che occhi ci guarderanno? Misurando come le loro parole, le esclamazioni? Rinun­ceranno, forse per paura e per sospet­to, a ragionare della vita e della morte con chi gli è padre e madre e maestro e amico e gli potrebbe diventare testi­mone d'accusa e pubblico ministero e giudice e boia? Chi insegnerà, chi di­mostrerà, loro che certe parole, che le benedette, apodittiche certezze dei vent'anni non sono necessariamente e sempre pietre che gli saranno far­dello, che forse un giorno potrebbero silenziosamente lapidarli. Ci perdoni­no, se possono. Perché Eluana è stata uccisa. Sì, Eluana è stata uccisa. E noi, oggi, abbiamo solo una povera tenace spe­ranza, già assediata – se appena guar­diamo nel recinto delle aule parla­mentari – dalle solite cautelose sotti­gliezze, dalle solite sferraglianti pole­miche. Eppure questa povera tenace speranza noi la rivendichiamo: che non ci sia più un altro caso così. Che Eluana non sia morta invano, e che non muoia mai più. Ci sia una legge, che la politica ci dia subito una legge. E che nessuno, almeno nel nostro Paese, sia più ucciso così: di fame e di sete. Ma che si faccia, ora, davvero giustizia. Che s'indaghi fino in fondo, adesso che il «protocollo» è compiuto e il mistero di questa fine mortalmente c'inquie­ta. Non ci si risparmi nessuna do­manda, signori giudici. Ci sia traspa­renza finalmente, dopo l'opacità che ci è stata imposta fino a colmare la mi­sura della sopportazione. E si rispon­da presto, si risponda subito, si ri­sponda totalmente. Come è stata uc­cisa Eluana? - Dall'editoriale di Marco Tarquinio - Avvenire -

 
 
 

L'ACQUA PRODIGIOSA DI LOURDES

Post n°1479 pubblicato il 11 Febbraio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

A Lourdes arrivano ogni anno circa sei milioni di pellegrini. Molti sono infermi e vengono immersi, per un bagno, in grandi piscine dove è raccolta l’acqua che sgorga dalla fonte miracolosa. Sono migliaia e migliaia le guarigioni avvenute all’improvviso in seguito a quel bagno. E di quelle guarigioni, una settantina sono state riconosciute dalla Chiesa come portentosi miracoli. Anche la Scienza, naturalmente, si è interessata molto delle guarigioni che avvengono a Lourdes. L’acqua prodigiosa, perciò, è stata sottoposta a tutte le analisi scientifiche possibili, che non hanno mai messo in risalto niente di straordinario. Un fatto tuttavia ha sempre sconcertato gli scienziati. Nell’acqua delle piscine di Lourdes entrano ogni giorno centinaia di ammalati. Alcuni affetti da piaghe purulente e sanguinanti. A sera l’acqua è sporca, torbida, inquinatissima, piena di germi. Eppure, anche se viene cambiata solo due volte la settimana, nessun ammalato è mai stato contagiato durante quei bagni. Negli ultimi anni, l’acqua di Lourdes è stata studiata anche da scienziati che si avvalgono di metodi di ricerca nuovi, e i risultati ottenuti sono curiosissimi. Tra questi ricercatori moderni vi è la dottoressa italiana Enza Ciccolo, biologa. Laureatasi a Pisa, ha lavorato nei laboratori di varie università e in quelli dell’Istituto Mario Negri di Milano, ed ha poi studiato per sette anni a Lione in Francia, presso il Centro del professor Paul Nogier, neurofisiologo, fondatore della auricolomedicina, apprendendo le tecniche e le teorie che riguardano gli influssi della luce sul corpo umano. "Diversi anni fa", mi ha raccontato la dottoressa Ciccolo "andai a Lourdes con la mia famiglia. Rimasi affascinata nel vedere tutta quella gente che si immergeva nelle piscine alla ricerca di un beneficio: gente di tutti i tipi, chi con malattie, chi con piaghe sul corpo. Mi chiesi: "Chissà quanti batteri deve contenere quell’acqua", e decisi di analizzarla. Ne portai un campione nel mio laboratorio e vidi che era piena di organismi patogeni, ma che questi erano diventati innocui, non erano aggressivi. Facendo un esame spettroscopico, constatai che in quell’acqua erano presenti tutte le frequenze della luce, cosa che non si riscontra mai nelle altre acque. Ed erano proprio quelle frequenze perfette, straordinarie, potenti, che impedivano ai germi patogeni di agire, di nuocere. Ho constatato, inoltre, che quelle particolari frequenze presenti nell’acqua di Lourdes, portano benefici a tutto il corpo, ma in particolare ai tessuti che hanno un’origine ectodermica, cioè la pelle e il sistema nervoso. E’ noto infatti che a Lourdes sono moltissime le guarigioni che riguardano le malattie della pelle e quelle legate al sistema nervoso, come le paralisi". Autore: Renzo Allegri

 
 
 

E IL DEMONIO DISSE: LA MORTE DI ELUANA E' OPERA MIA

Post n°1478 pubblicato il 11 Febbraio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Lunedì 9 Febbraio, come al solito, ho celebrato esorcismi. O meglio, non proprio come al solito: le reazioni dei demonopatici sono state eccezionalmente violente: non hanno baciato il crocifisso, non hanno recitato alcuna preghiera, come in altre circostanze fanno al mio comando nel nome di Cristo e per l'autorità che la Santa Madre Chiesa mi ha conferito. Quando è entrata S., circa 60 anni, sofferente fin da ragazza, ha mostrato subito più forza del solito. Prima, da solo, riuscivo a contenerla con l'aiuto di San Michele Arcangelo; lunedì, in due, non ci siamo riusciti. E' alta poco più di un metro e cinquanta e pesa meno di 60 kg. Ha gridato fino a spaccare i timpani e ad un certo punto l'entità ha detto sbavando e digrignando i denti: "Con Eluana sono intervenuto io, non riuscirete a salvarla!". Erano circa le 15,30. Eluana è morta poche ore dopo, la sera. Stessa scena per R. 50 anni, posseduta a 13 anni per avere bevuto per sbaglio un filtro confezionato con ossa di defunti. Mi ha detto che da una settimana non ha più le normali funzioni fisiologiche, a stento supera i 50 kg, eppure in tre non riuscivamo a tenerla ferma. Pure la sua entità (sono 7 demoni maggiori) ha asserito chiaramente che per Eluana non vi era speranza. Tali fenomeni sono tipici dei demoni. A noi esorcisti è fatto divieto espresso di porre domande riguardanti questioni di attualità e simili, ma qui il demonio ha parlato di sua spontanea volontà. Ha predetto il futuro perché lui stesso era protagonista di tale evento, come ammesso orgogliosamente lui stesso. I protagonisti della storia di Eluana, dunque, hanno compiuto la loro opera con l'azione diretta del demonio. E come se ciò non bastasse, sui giornali ho visto la pubblicità del libro scritto da Beppino Englaro e tempestivamente pubblicato. Da questa vicenda trarrà quindi anche dei soldi. E questo è l'aspetto più triste di tutti, quello che uccide Eluana una seconda volta. - Padre Tiziano Repetto - *Sacerdote esorcista della Diocesi di Roma - Petrus -

 
 
 

INVOCO LA MADONNA DI LOURDES PER TUTTI COLORO CHE SPREGIANO LA VITA

Post n°1477 pubblicato il 11 Febbraio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La Chiesa celebra la memoria della Madonna di Lourdes e il giorno del malato. Ne abbiamo parlato, con animo triste, con il noto mariologo professor Stefano De Fiores. Professore, intanto che cosa è Lourdes: " rappresenta un punto di incontro, forse il più importante, di pellegrini e di ammalati alla ricerca della guarigione sia fisica che dell’anima. Insomma a Lourdes si crea una grande famiglia unita da vincoli di amore e di solidarietà". Infatti, chi va a Lourdes, spesso, vi fa ritorno: " ha ragione. Questo dipende dal fascino, dall’attrazione che esercita l’Immacolata concezione, ci ricorda la bontà del Suo Figlio, e che in quel posto non vi è posto per bassezze, sporcizia, esterna ed interna. La bellezza della pulizia in ogni senso. Poi Maria è ,dopo Cristo, il più potente antidoto contro le insidie del Maligno che la teme, ecco Lourdes in piccolo è tutto questo". Ma non tutti quelli che vanno a Lourdes ottengono il miracolo: ...... " le aggiungo, che spesso neppure lo cercano. A Lourdes si sviluppa un bel meccanismo di preghiera di intercessione per gli altri, simbolo di amicizia e di solidarietà, ricordate che Maria, proprio in virtù dell’essere la Mamma di Gesù, è carismatica per eccellenza ed anche taumaturga, ha un carisma permanente e legge nei nostri cuori, come del resto fa ogni mamma che si rispetti". Tempi di attacchi alla sacralità della vita, come ha dimostrato tragicamente la vicenda della povera Eluana Englaro: " coloro che barbaramente e senza scrupolo attaccano la vita, dono del Signore, vadano a Lourdes con animo sincero e si pentano. Maria ci può ottenere due grandi cose: la guarigione nel corpo,ma non tutti ne hanno realmente bisogno, e quella dello spirito e molti di noi sono malati dentro, infermi di incredulità, potere, voglia di sopraffare l’altro. Ecco, il vero peccato, l’orgoglio, la superbia. Maria è esattamente l’opposto. L’egoista, colui il quale vive solo ed esclusivamente per lui, questo non lo comprende. L'egocentrico, il soggetto che fa di sé stesso il centro di ogni bene e veduta, difficilmente comprenderà la logica di Lourdes, che è preghiera, intensa e collettiva, ma anche condivisione e solidarietà. Dunque tutti coloro che oggi barbaramente spregiano la vita, vadano con fiducia a Lourdes e Maria, nostra madre, li accoglierà con la bontà di una mamma". Professore una domanda. In altri santuari, altrettanto famosi, i pellegrini vanno, visitano ma spesso non fanno ritorno, a Lourdes accade l’opposto: " lo ripeto. Lourdes fa risaltare con evidenza e gioia, il gusto della condivisione e della solidarietà. Celebriamo oggi la Madonna di Lourdes con filiale bontà e docilità e mettiamoci nelle sue mani. Affidiamo anche a lei, la povera Eluana". - Bruno Volpe - Pontifex -

 
 
 

UNDICI FEBBRAIO, NOSTRA SIGNORA DI LOURDES - GIORNATA DEL MALATO

Post n°1476 pubblicato il 11 Febbraio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Docili all'invito della tua voce materna, o Vergine Immacolata di Lourdes, accorriamo ai tuoi piedi presso la grotta, ove Ti degnasti di apparire per indicare ai peccatori il cammino della preghiera e della penitenza e per dispensare ai sofferenti le grazie e i prodigi della tua sovrana bontà.
O candida Visione di Paradiso, allontana dalle menti le tenebre dell'errore con la luce della fede, solleva le anime affrante con il celeste profumo della speranza, ravviva gli aridi cuori con l'onda divina della carità. Fa' che amiamo e serviamo il tuo dolce Gesù, così da meritare la felicità eterna. Sia benedetta la Santa ed Immacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria, Madre di Dio. Amen.

Visitiamo spiritualmente la grotta di Massabielle con l'ausilio della web cam
a questo link: http://www.lourdes-france.org/index.php?goto_centre=ru&contexte=it&id=636&id_rubrique=636HYPERLINK "http://www.lourdes-france.org/it/itwcam.htm"

Giovedì 11 febbraio 1858: L'incontro
Accompagnata da sua sorella e da una sua amica, Bernadette va a Massabielle, lungo il torrente Gave, per raccogliere della legna secca. Mentre si toglie le calze per attraversare il ruscello, sente un brusio simile ad un colpo di vento; alza lo sguardo verso la Grotta: "HO VISTO UNA SIGNORA VESTITA DI BIANCO: AVEVA UN VESTITO BIANCO, UN VELO BIANCO, UNA CINTURA CELESTE E UNA ROSA GIALLA AI PIEDI". Bernadette fa il segno della croce e comincia a recitare il Rosario insieme alla Signora. Alla fine della preghiera, la Signora scompare all'improvviso.
Domenica 14 febbraio: L'acqua benedetta
Bernadette sente dentro di sè una forza che la spinge a ritornare alla Grotta, nonostante la proibizione dei genitori. Vista la sua insistenza la madre glielo permette. Dopo la prima decina di rosario vede apparire la stessa Signora. Bernadette getta verso questa figura dell'acqua benedetta. La Signora sorride e china il capo. Di nuovo, terminata la preghiera, la Signora scompare.

Giovedì 18 febbraio: La Signora parla
Per la prima volta la Signora parla. Bernadette le porge carta e penna chiedendole di scrivere il suo nome. La Signora allora le dice: "Non è necessario!" E aggiunge "Non ti prometto di renderti felice in questo mondo ma nell'altro. Vuoi farmi il favore di venire qui per quindici giorni?" Venerdì 19 febbraio: Apparizione breve e silenziosa
Bernadette va alla grotta con una candela benedetta e accesa. Da questo gesto deriva la tradizione di accendere delle candele alla grotta.

Sabato 20 febbraio: Silenzio
La Signora le ha insegnato una preghiera personale. Alla fine della visione Bernadette prova una grande tristezza.

Domenica 21 febbraio: "Aquero"
La Signora appare a Bernadette di buon mattino, molto presto. Un centinaio di persone l'accompagnano; successivamente il commissario di polizia Jacomet la interroga per farsi raccontare ciò che ha visto; Bernardette non gli parla d’altro che di "Aquero" ("quella lì")

Martedì 23 febbraio: Il segreto
Circondata da circa cinquecento persone, Bernadette va alla Grotta. L'Apparizione le rivela un segreto "SOLO PER LEI"

Mercoledì 24 febbraio: Penitenza!
Messaggio della Signora: "Penitenza! Penitenza! Penitenza! Prega per la conversione dei peccatori! Bacia per terra per la conversione dei peccatori!"

Giovedì 25 febbraio: La sorgente
Sono presenti circa trecento persone. Bernadette racconta: "MI HA DETTO DI ANDARE A BERE ALLA SORGENTE (…) NON VEDEVO CHE UN PÒ D'ACQUA FANGOSA. ALLA QUARTA VOLTA SONO RIUSCITA A BERLA. MI HA FATTO ANCHE MANGIARE DELL'ERBA CHE ERA LÌ VICINO. POI LA VISIONE SCOMPARVE E IO ME NE ANDAI VIA". La folla le diceva: "Non sai che la gente ti crede pazza quando fai questi gesti?". Lei rispondeva: "È PER I PECCATORI!".

Sabato 27 febbraio: Silenzio
Vi sono quasi ottocento persone. L'Apparizione è silenziosa. Bernadette beve l'acqua della sorgente e compie gli stessi gesti di penitenza.

Domenica 28 febbraio: Penitenza!
Più di mille persone assistono all'estasi. Bernadette prega, bacia per terra, cammina sulle ginocchia in segno di penitenza. Sarà successivamente portata dal giudice Ribes che la minaccia di prigione.

Lunedì 1 marzo: Il primo miracolo
Tra le numerose persone presenti, più di millecinquecento, c'è per la prima volta un sacerdote. Di notte una donna di Lourdes, Caterina Latapie, va alla Grotta, immerge il suo braccio paralizzato nell'acqua della sorgente: il braccio e la mano ritrovano la loro scioltezza.

Martedì 2 marzo: Messaggio ai sacerdoti
La folla aumenta sempre più. La Signora chiede a Bernadette: "Va' a dire ai sacerdoti che si venga qui in processione e che si costruisca una cappella". Bernadette ne parla a Don Peyramale, parroco di Lourdes, ma questi vuole sapere una sola cosa, il nome della Signora, ed esige inoltre un segno come prova: veder fiorire in pieno inverno le rose selvatiche della Grotta.

Mercoledì 3 marzo: Un sorriso
Verso le sette del mattino Bernadette va alla Grotta; ci sono già tremila persone ad attenderla, ma la visione non appare. Dopo la scuola Bernadette sente un invito interiore della Signora; scende alla Grotta e le chiede nuovamente il suo nome. La risposta è un sorriso. Il parroco Don Peyramale le ripete: "Se la Signora domanda veramente una cappella, dica prima il suo nome e faccia fiorire il roseto alla Grotta!".

Giovedì 4 marzo: Il giorno più atteso
La folla sempre più numerosa (circa ottomila persone) aspetta un miracolo alla fine di questi quindici giorni. La visione è silenziosa. Il parroco è fermo, irremovibile sulle sue posizioni. Per venti giorni Bernadette non scende alla Grotta, non ne sente più la spinta interiore.

Giovedì 25 marzo: Il nome che tutti aspettavano
La visione infine rivela il suo nome, ma il roseto, su cui posava i suoi piedi durante le apparizioni, non fiorisce. Bernadette racconta: "ALZO' GLI OCCHI AL CIELO. IN SEGNO DI PREGHIERA UNI' LE MANI CHE ERANO DISTESE E APERTE VERSO LA TERRA E MI DISSE: "QUE SOY ERA IMMACULADA COUNCEPCIOU.("io sono l'Immacolata Concezione")". La veggente parte veloce, corre ripetendo quelle parole che lei non comprende. Sono parole che sconvolgono il Parroco. Bernadette non conosce questa espressione teologica che indica la Santa Vergine. Quattro anni prima, il Papa Pio IX° aveva dichiarato l'Immacolata Concezione di Maria un dogma, cioè una verità della fede cattolica.

Mercoledì 7 aprile: Il miracolo del cero
Durante questa Apparizione, Bernadette teneva in mano un cero acceso. La fiamma ne lambì la mano per molto tempo senza lasciare alcun segno di bruciatura. Questo fatto fu immediatamente constatato da un medico, il dottor Douzous.

Giovedì 16 luglio: Ultima Apparizione


Bernadette sente un misterioso appello a scendere alla Grotta, ma l'accesso è vietato e sbarrato da una palizzata. Allora va dall'altra parte del fiume, di fronte alla Grotta. "MI SEMBRAVA DI ESSERE PROPRIO ALLA GROTTA, ALLA STESSA DISTANZA DELLE ALTRE VOLTE; VEDEVO SOLO LA MADONNA; MAI L'AVEVO VISTA COSÍ BELLA!".  Innamorati di Maria -

 

 

 
 
 

ELUANA, L'AUTOPSIA CONFERMA: MORTA PER DISIDRATAZIONE

Post n°1474 pubblicato il 11 Febbraio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La morte di Eluana Englaro è avvenuta per arresto cardiocircolatorio dopo una crisi di natura elettrolitica conseguente a disidratazione: è uno dei risultati ai quali sono giunti i primi esami dell'autopsia eseguita ieri sera a Udine, nell'ospedale Santa Maria della Misericordia sul corpo della donna morta lunedì sera nella casa di riposo La Quiete del capoluogo friulano. Secondo tali primi risultati - dei quali si è saputo da fonti sanitarie friulane - la morte può essere compatibile con quanto previsto dal protocollo definito sulla base del decreto della Corte di Appello di Milano per l'interruzione della nutrizione di Eluana. La conferma potrà venire solo dalla relazione preliminare che i periti consegneranno oggi alla Procura della Repubblica di Udine che ha disposto l'autopsia e, in una seconda fase, dai risultati degli esami chimico-tossicologici, per i quali saranno necessari alcuni giorni o anche due-tre settimane. Durante l'autopsia gli anatomopatologi hanno completato tutti i prelievi di campioni di tessuti e organi per le analisi di laboratorio, compresi campioni di tessuti cerebrali. L'esame autoptico è stato coordinato dal medico legale friulano Carlo Moreschi, perito nominato dalla Procura della Repubblica di Udine insieme a Daniele Rodriguez, direttore della Scuola di specializzazione in medicina Legale di Padova, e Rino Fraldi, docente di tossicologia forense di Macerata; la famiglia Englaro ha nominato propri consulenti il medico legale Stefano Pizzolitto di Udine e il chimico Nelia Malusà di Trieste.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 26
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Febbraio 2009 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28  
 
 
 

ARTICOLI DI FEDE MOLTO BELLI

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963