ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 07/03/2009

GESU’ E LE DONNE: BEN OLTRE LA FESTA DELL'OTTO MARZO

Post n°1610 pubblicato il 07 Marzo 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Giunse pertanto ad una città della Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio:  qui c`era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: “Dammi da bere”. (Gv 4,27) 27 In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse a discorrere con una donna.
Perché un brano del vangelo nel giorno dalla festa della donna? Semplicemente perché credo che l’emancipazione della donna sia cominciata lì, vicino a quel pozzo, dove Gesù ha chiesto alla samaritana “dammi da bere”. E non si tratta di un ordine, ma di un privilegio, visto che a quei tempi un uomo non poteva neanche intrattenersi a parlare con una donna, soprattutto se samaritana e peccatrice. Molto si è già scritto su Gesù e le donne alla sua sequela:

• Lc 8, 1-3 (donne alla sequela di Gesù)
• Lc 10, 38-42 (a casa di Marta e Maria)
° Gv 8, 1-11 (l’adultera)
• Lc 8, 43-48 (l’emorroissa)
• Mt 26, 6-13 (unzione a Betania)
• Lc 7, 36-50 (Gesù, il fariseo e la peccatrice)
• Mt, 20, 17-28 (annuncio passione; la madre dei figli di Zebedeo)
• Mt 20, 29-34 (i due ciechi di Gerico)
• Gv 4, 3-42 (la Samaritana)

Ma per quanto mi riguarda penso che l’episodio più significativo sia quello della Risurrezione, nel quale Gesù affida proprio a delle donne il compito di portare a tutti la notizia (Mc 16) . Gesù ha dato grande dignità alle donne, le quali erano, a quei tempi, escluse e relegate ai margini della società al pari dei lebbrosi. Anche nella frase più discussa del Vangelo “Che ho da fare con te, donna? Non è ancora giunta la mia ora!” (Gv 2,1-12) Gesù tenta di far comprendere a Maria che ora il suo essere figlio si trasforma nell’essere Figlio del Padre per compiere unicamente la sua volontà, e, contemporaneamente chiede anche a lei di superare il suo stesso ruolo ed essere pronta a diventare Madre dell’umanità; una volta sulla Croce Egli tornerà ad essere il Gesù di Nazareth che ha bisogno della mamma.
Perché ricordare le donne allora solo l’8 marzo? Siano credenti oppure no, il discorso non cambia: una donna che lavora, che accudisce i figli, eleva  a Dio la preghiera più  bella. L’umanità deve loro un riconoscimento che non va discusso ne celebrato in modo così superficiale, e per tutte quelle che sono vittime, ancora oggi, di soprusi, di violenza, di emarginazione e quant’altro, c’è bisogno di azione e non di mimose: meritano qualcosa di più!
Detto questo e passando ai nostri giorni riflettevo sul ruolo delle donne nella chiesa d’oggi. Molti si chiedono perchè la chiesa non permetta alle donne di entrare nella gerarchia, perché non ci siano “diaconesse”, ad esempio , che pure erano presenti nella chiesa primitiva (Rom 16,1), o comunque perché le donne non abbiano accesso ai ruoli più importanti e di prestigio. Il mio parere è che nella chiesa d’oggi, ma anche di tutti i tempi, le donne hanno avuto un ruolo fondamentale ed insostituibile, che vale più di ogni privilegio di casta e più di ogni riconoscimento ufficiale. Cosa ne sarebbe della chiesa se le donne disertassero? Si può affermare che la chiesa è straordinariamente al femminile. Teologicamente generata da una donna (Maria), la chiesa sa essere materna ed accogliente, proprio come il grembo di una madre. Questa maternità, non solo si riversa sui suoi membri, ma effonde su di essi il senso dell’appagamento che l’essere madre porta con se. Nell’ordine spirituale delle cose, anche una donna che non ha generato, può essere madre, perché vivificata dallo Spirito Santo, come Maria, ed è capace di accogliere, consolare, proteggere e aprire alla vita in Cristo coloro che transitano nella sua. Nella realtà oggettiva, le donne hanno nella chiesa ruoli essenziali e da prima linea: la missione, l’evangelizzazione, la catechesi. Il loro impegno può definirsi da militanti, soprattutto laddove sono anche mogli, madri e lavoratrici. Credo che in nessun luogo come nella chiesa le donne siano emancipate pur senza avere ruoli gerarchici e ufficiali, si tratta di una emancipazione, per così dire, esistenziale, che trasforma in profondità donando consapevolezza di essere “persone”, quindi una dignità inattaccabile perché inserita nel profondo dell’io. Sull’insegnamento di Cristo, la chiesa sa che le donne rappresentano una forza straordinaria e non sostituibile, una risorsa unica e speciale. Niente bigottismo dunque nelle donne credenti, ma forza e coraggio, dolcezza e determinazione insieme, comprensione e sollecitudine, speranza e certezza, sguardo proiettato al futuro ma piedi saldi per terra, concretezza e preghiera, un mix che può venire soltanto dalla certezza che il Maestro è con loro. Proprio come Marta e Maria (Luca 10, 38-42), le donne di fede si riconoscono tra preghiera e azione, sono l’una e l’altra, sapendo equilibrare l’esigenze del loro spirito con quelle del servizio. E cosa è la chiesa se non preghiera e servizio? Tra questi due poli, tra le cose spirituali e le cose pratiche si snoda il percorso concreto di ogni credente e le donne lo sanno molto bene! Gesù stesso insegna che c’è un tempo per pregare e un tempo per agire (Matteo 21, 12-15: la cacciata dei mercanti dal tempio) e che l’essere presenti al proprio tempo è un opzione fondamentale per un cristiano, perché il vangelo abbia il sapore della vita. Le donne, che da sempre hanno saputo conciliare nel loro profondo lavoro e famiglia, sanno operare questa fusione meravigliosa tra fede e vita interpretando l’oggi, il tempo presente, come tempo di Dio e donandosi senza riserve. - di jole parole.wordpress -

DALLA LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II ALLE DONNE

......grazie al Signore per il suo disegno sulla vocazione e la missione delle donna nel mondo, diventa anche un concreto e diretto grazie alle donne, a ciascuna donna, per ciò che essa rappresenta nella vita dell'umanità.
Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembo dell'essere umano nella gioia e nel travaglio di un'esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita.
Grazie a te, donna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita.
Grazie a te, donna-figlia e donna-sorella, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità e della tua costanza.
Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l'indispensabile contributo che dai all'elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del « mistero », alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.
Grazie a te, donna-consacrata, che sull'esempio della più grande delle donne, la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all'amore di Dio, aiutando la Chiesa e l'intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta « sponsale », che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la sua creatura.
Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani.
Ma il grazie non basta, lo so. Siamo purtroppo eredi di una storia di enormi condizionamenti che, in tutti i tempi e in ogni latitudine, hanno reso difficile il cammino della donna, misconosciuta nella sua dignità, travisata nelle sue prerogative, non di rado emarginata e persino ridotta in servitù. Ciò le ha impedito di essere fino in fondo se stessa, e ha impoverito l'intera umanità di autentiche ricchezze spirituali. Non sarebbe certamente facile additare precise responsabilità, considerando la forza delle sedimentazioni culturali che, lungo i secoli, hanno plasmato mentalità e istituzioni. Ma se in questo non sono mancate, specie in determinati contesti storici, responsabilità oggettive anche in non pochi figli della Chiesa, me ne dispiaccio sinceramente. Tale rammarico si traduca per tutta la Chiesa in un impegno di rinnovata fedeltà all'ispirazione evangelica, che proprio sul tema della liberazione delle donne da ogni forma di sopruso e di dominio, ha un messaggio di perenne attualità, sgorgante dall'atteggiamento stesso di Cristo. Egli, superando i canoni vigenti nella cultura del suo tempo, ebbe nei confronti delle donne un atteggiamento di apertura, di rispetto, di accoglienza, di tenerezza. Onorava così nella donna la dignità che essa ha da sempre nel progetto e nell'amore di Dio. Guardando a Lui, sullo scorcio di questo secondo millennio, viene spontaneo di chiederci: quanto del suo messaggio è stato recepito e attuato? Sì, è l'ora di guardare con il coraggio della memoria e il franco riconoscimento delle responsabilità alla lunga storia dell'umanità, a cui le donne hanno dato un contributo non inferiore a quello degli uomini, e il più delle volte in condizioni ben più disagiate. Penso, in particolare, alle donne che hanno amato la cultura e l'arte e vi si sono dedicate partendo da condizioni di svantaggio, escluse spesso da un'educazione paritaria, esposte alla sottovalutazione, al misconoscimento ed anche all'espropriazione del loro apporto intellettuale. Della molteplice opera delle donne nella storia, purtroppo, molto poco è rimasto di rilevabile con gli strumenti della storiografia scientifica. Per fortuna, se il tempo ne ha sepolto le tracce documentarie, non si può non avvertirne i flussi benefici nella linfa vitale che impasta l'essere delle generazioni che si sono avvicendate fino a noi. Rispetto a questa grande, immensa « tradizione » femminile, l'umanità ha un debito incalcolabile. Quante donne sono state e sono tuttora valutate più per l'aspetto fisico che per la competenza, la professionalità, le opere dell'intelligenza, la ricchezza della loro sensibilità e, in definitiva, per la dignità stessa del loro essere! E che dire poi degli ostacoli che, in tante parti del mondo, ancora impediscono alle donne il pieno inserimento nella vita sociale, politica ed economica? Basti pensare a come viene spesso penalizzato, più che gratificato, il dono della maternità, a cui pur deve l'umanità la sua stessa sopravvivenza. Certo molto ancora resta da fare perché l'essere donna e madre non comporti una discriminazione. È urgente ottenere dappertutto l'effettiva uguaglianza dei diritti della persona e dunque parità di salario rispetto a parità di lavoro, tutela della lavoratrice-madre, giuste progressioni nella carriera, uguaglianza fra i coniugi nel diritto di famiglia, il riconoscimento di tutto quanto è legato ai diritti e ai doveri del cittadino in regime democratico. Si tratta di un atto di giustizia, ma anche di una necessità. I gravi problemi sul tappeto vedranno, nella politica del futuro, sempre maggiormente coinvolta la donna: tempo libero, qualità della vita, migrazioni, servizi sociali, eutanasia, droga, sanità e assistenza, ecologia, ecc. Per tutti questi campi, una maggiore presenza sociale della donna si rivelerà preziosa, perché contribuirà a far esplodere le contraddizioni di una società organizzata su puri criteri di efficienza e produttività e costringerà a riformulare i sistemi a tutto vantaggio dei processi di umanizzazione che delineano la « civiltà dell'amore ». Giovanni Paolo II

 
 
 

AUGURI A TUTTE LE DONNE, SIANO CUSTODI DEL PROPRIO RUOLO NELLA STORIA, LE AFFIDO ALLA DOLCEZZA DI MARIA

Post n°1609 pubblicato il 07 Marzo 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Come uomo di Chiesa rivolgo a tutte le donne auguri di ogni bene nel giorno della loro festa, le invito ad essere sempre custodi del proprio ruolo nella storia e le affido alla dolcezza di Maria”, lo afferma il cardinale Ersilio Tonini. Eminenza, chi è la donna?: “ un essere affascinante e bello che bisogna amare e rispettare. Dal canto suo, la donna sappia con orgoglio e misura custodire il proprio importante ruolo che ha nella storia”. Qual è il ruolo della donna?: “ mi sembra evidente che non sia solo un compito meramente riproduttivo, equivale in tal senso ad assimilarle ad esseri senza anima. La donna testimonia con intelligenza e sapienza che l’uomo nella storia non è mai un mezzo,ma sempre un fine. Ritenere l’uomo come mezzo significa stravolgere e mortificare la natura umana”. La Madonna può essere considerata l’esempio più sublime della donna?: “ certamente che lo è. Maria è l’esempio supremo e sublime ...... della dignità dell’essere umano, il prototipo per eccellenza. Lei ha portato in grembo il Re della storia, per questo la Madonna è Madre nostra e di Dio, quindi madre della Chiesa. La Madonna non si è mai ribellata al piano di Dio, è stata la discepola fedele, la donna del sì incondizionato. Con la sua pazienza e la sua dedizione, ha dimostrato di credere sempre, non hai avuto dubbi”.
Quindi che augurio fa alle tante donne?: “ intanto su di loro invoco la protezione di Maria e le affido alle sue dolci e belle mani e poi invito tutti ad avere il massimo rispetto della donna non solo nel giorno della loro festa, ma per tutto l’anno. Basta con certi intollerabili episodi di cronaca e di violenza che negli ultimi tempi ci hanno funestato. La donna ha una sua dignità che bisogna apprezzare e valutare sempre e in ogni momento”. A proposito di Madonna, che cosa pensa del fenomeno Medjugorje?: “  penso che quel posto sia benedetto ed una grazia di Dio, chi va a Medjugorje torna trasformato, plasmato, si specchia in quella sorgente di grazia che è Cristo. Cristo al tempo stesso è rubinetto e fonte. Se a Medjugorje, come ormai evidente, avvengono tante conversioni, significa certamente che vi è la mano di Dio. Insomma credo che bisogna guardare a Medjugorje con serenità e fiducia apprezzando quel che di buono e santo avviene in quel posto”. Che cosa accade a coloro i quali vanno a Medjugorje?: “ semplice, scoprono la sorgente della fede e si abbeverano a Cristo per mezzo di Maria, dunque vadano con fiducia a Medjugorje”. Un Vescovo Emerito ha parlato di Medjugorje come di inganno satanico: “ stento a crederci. In ogni caso, se lo ha detto, ritengo la frase insensata ed esagerata, assolutamente fuori tema. Solo chi è ateo non crede alla Madonna e a Medjugorje. Del resto nessuno impone di crederci ,ma almeno la rispettino”. - Bruno Volpe - Pontifex -

 
 
 

MARIA E' IL PROTOTIPO DELLA DONNA. LA SUA VERGINITA' NON E' SOLO FISICA, MA ANCHE DI CUORE.

Post n°1608 pubblicato il 07 Marzo 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

In tutto il mondo, si celebra la Festa della Donna. Pontifex ha voluto ricordare questa ricorrenza parlando di Maria e sul tema ha interpellato un insigne teologo e mariologo, monsignor Juan Esquerda Bifet. Monsignore, ecco puntuale come sempre, la festa della donna. A nostro parere, la donna perfetta, il prototipo della donna, è senza alcun dubbio Maria: “ avete ragione. Tutta la vita della Madonna è stata un esempio di pienezza e di santità, non a caso, la si definisce la tutta Santa”. Che cosa fa di Maria un modello per le altre donne?: “ per primo luogo l’importanza che dette alla maternità. Lei Vergine del cuore e  senza peccato, si dedicò al Figlio senza risparmio e senza alcuna riserva, credendo in lui, sempre e comunque, anche al momento dello scandalo della Croce che poteva sembrare agli  occhi dei più un fallimento ed invece è la vera porta della vittoria”. Maria senza peccato: “ il grande mistero di Maria ...... è la sua Verginità che ha comunque portato alla nascita di un figlio. Ma bisogna notare che la verginità di Maria non risiede solo nell’aspetto fisico, lei è Vergine anche nel cuore, nell’animo, pura e candida. Lei ha fatto della maternità un dono, così come è giusto che sia. Essere madre è il regalo più bello che  possa esistere, dedicando tempo ed educando suo Figlio”. Forse questo accade sempre meno oggi?: “ verissimo, ma la cosa dipende dal fatto che la donna spesso esce di casa per andare a lavorare, quindi non ha molte risorse da dedicare ai figli, lo stesso che accade per il padre e queste assenze, date retta a me,pesano molto sulla corretta formazione dei figli. Maria  e Giuseppe furono genitori esemplari e validi”.
Il radicalismo femminista rivendica ,con smisurato orgoglio, la sfrenata libertà della sessualità e del corpo: “ dimenticano, spiacevolmente una cosa, ovvero che la reale, sincera libertà consiste nella donazione agli altri, ai figli e alla famiglia. Chi lancia anatemi contro quella istituzione o rivendica libertà assurde, è schiava del capriccio, della ostinazione a volere cose fuori della regola, insomma, pretende e chiede una morale fai da te che contrasta chiaramente con l’etica cristiana e cattolica, basate sulla responsabilità. Maria fu responsabile. In quanto alla idea di libertà, sottolineo che il vero e solo essere libero è Dio “. Dunque Maria, nel giorno delle Festa della donna indica la strada giusta?: “ è la strada giusta, colei che ci mette in comunicazione con Dio”. In tema di Maria, parliamo di Medjugorje, da teologo in che modo valuta quei messaggi mariani?: “ in modo positivo, li trovo teologicamente coerenti e corretti e poi a Medjugorje viene assicurata una buona accoglienza pastorale e i frutti, sotto forma di conversioni e sacramenti, si vedono ampiamente e si toccano”.  - Bruno Volpe -

 
 
 

7 MARZO - MADONNA DI MONTE BERICO

Post n°1607 pubblicato il 07 Marzo 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La Statua della Madonna di Monte Berico, scolpita in pietra tenera dei colli berici da Nicolò da Venezia, risale al 1430, cioè a soli due anni dalla secon­da apparizione della Vergine Maria. L'idea di "Madre della Misericordia" che essa incarna ed esprime è comu­ne a quel periodo storico, ma bene esprime la perenne bontà della Madre che, mossa a compassione dei suoi figli vicentini che morivano di peste, il 7 marzo 1426 apparve luminosa a una anziana donna, Vincenza Pasini, che era salita sul colle a portare la colazione al marito, occupato in una sua piccola vigna nel luoghi dove ora sorge il santuario, e le disse: “Non teme­re, Vincenza, Io sono Maria, la Madre di Gesù morto in croce per la salute del genere umano. Va’ e di’ ai vicentini che innalzino in questo luogo una chiesa consacrata al mio nome, se vogliono essere liberati dal flagello che li percuote”. E assicurò che quanti si fossero recati al futuro santuario nella prima domenica di ogni mese e nei giorni a Lei dedicati avrebbero ri­cevuto grazie abbondanti. Due anni dopo, perdurando la peste e l'incredulità dei vicentini nei riguardi del messaggio della veggente, il 1° agosto 1428 la Vergine apparve di nuovo insistendo sulle sue richieste e sulle sue promesse. Questa volta i vicentini ci credettero, e subito iniziarono la costruzione del­la chiesa: man mano essa cresceva, diminuiva la peste, sino a cessare del tutto. Da allora il santuario, che venne via via ampliandosi sino alla struttura at­tuale (1703), fu ed è una testimonianza vivente della presenza di Maria ac­canto ai suoi figli, specialmente ai suoi figli vicentini che la onorano come loro principale Patrona. Quasi fin dall’inizio, e precisamente dal 1435, sono custodi del Santuario í frati dell'Ordine dei Serva dl Maria. Da questo luogo, nel 1912, partirono i primi frati missionari Servi di Maria, che dall'Africa avrebbero esteso il loro apostolato in America Latina e in In­dia, portando ovunque l’immagine, la conoscenza e la devozione della Madonna di Monte Berico.
 
MESSAGGIO

“Tutti quelli che verranno a onorarmi in questo luogo nelle mie feste e nella prima domenica di ogni mese, riceveranno molte grazie dal mio Figliuolo Divino e la benedizione dalla mia stessa mano materna”. Se noi "leggiamo" la statua della Madonna di Monte Berico, ne intuiamo chiaro il duplice messaggio.
Maria SS. è la Madre buona e potente che allarga il suo manto ad accoglie­re noi suoi figli, piccoli, deboli e peccatori, per proteggerci dal maligno e dai maligni: come viene spontaneo, allora, e quanto è consolante ricorrere a Lei con fiducia, specialmente nei momenti di sofferenza da lenire e da tra­sformare qualche volta in guarigione e sempre in atto d'amore redentivo! Ne sono visibile e commovente conferma gli ex-voto e í numerosi pellegri­ni che salgono sul colle berico da soli o con la famiglia o in gruppo durante tutto il corso dell'anno e, in modo particolare, nelle prime domeniche del mese. "La Vergine Maria, assunta in cielo, non ha deposto la sua missione di sal­vezza, ma con la sua molteplice intercessione continua ad ottenerci le gra­zie della salute eterna. Con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata! Per questo la Beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di Avvocata, Ausiliatrice, Soccorritrice, Mediatrice" (LG.62). Maria SS. è anche la nostra guida alcuna nel cammino della vita. Il ginoc­chio sinistro che le piega la veste la indica in cammino: evidentemente ver­so Cristo Gesù, unica ragione della sua esistenza, della sua grandezza e santità, della sua gloria, e verso i fratelli, diventati suoi figli per volontà del Signore. Lei ha camminato dietro a Cristo nella fede, nella speranza, nella carità e ora nella gloria, prima di noi; il suo esempio, che si sprigiona chiaro dalle pagine del Vangelo, è per noi affascinante e imitabile. Ma ora Lei cammina accanto a noi pellegrini verso là patria, offrendoci il suo luminoso esempio di perfetta discepola del Signore e assicurandoci la sua potente mediazio­ne materna presso il Figlio Cristo Gesù. Da Lei protetti e con Lei pellegrinanti nella via della fede, della speranza, della carità e della gloria eterna, noi scendiamo ogni volta dal "monte" alla "pianura", cioè alla vita quotidiana, più forti e più decisi a costruire famiglie e società migliori. - [Innamorati di Maria] -

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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