ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 18/03/2009

BASTA CON LE FALSITA' L'AIDS SI TRASMETTE ANCHE CON IL PROFILATTICO I MEDIA ATTACCANO IL PAPA E NASCONDONO LA VERITA'

Post n°1671 pubblicato il 18 Marzo 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

L'epidemia di Aids "non si può superare con la distribuzione dei preservativi che, anzi aumentano i problemi": è quanto ha affermato Benedetto XVI, durante il suo viaggio verso l'Africa. Il Papa ha indicato come unica strada efficace quella di un "rinnovo spirituale e umano" nella sessualità. Lo spacciano per sicuro ma non è vero! Il virus dell’Hiv può trasmettersi anche se il preservativo è correttamente usato. Perché non informano i giovani di questo pericolo?
Forse per non mettere in pericolo il business di certe lobbies. Una propaganda interessata, cui non mancano ingenti mezzi economici, sostiene, in assenza quasi totale di voci contraddittorie, che l'uso del preservativo garantisce totalmente dal contagio del virus Hiv, impedendo la diffusione della peste del secolo, dell'AIDS. Ovviamente, peste e corna nei confronti della Chiesa cattolica, la cui morale retrograda e oscurantista si ostina a negare liceità all'uso dei contraccettivi, anche in epoca così a rischio di contagio mortale per larghe fasce di popolazione, soprattutto nei Paesi più poveri. Chiesa senz'anima, arroccata su principi insostenibili, crudele, inamovibile persino di fronte al pericolo di morte che circonda i nostri giovani. E cosi`, ancora una volta sul banco degli imputati, il Papa e la Chiesa o per lo meno quelli che ancora seguono le indicazioni del Magistero in materia di morale sessuale, vengono additati a incoscienti, se non colpevoli, complici della propagazione del virus letale. La notizia va presa con estrema attenzione: il preservativo presenta fori 50 volte più grandi del virus dell'AIDS e quindi questo virus può benissimo attraversare la parete di gomma del profilattico. La maniera migliore per verificare la veridicità di questi dati era testare nella realtà la presunta sicurezza offerta dai preservativi. Questo è appunto ciò che ha fatto la dottoressa Susan C. Weller che ha studiato la frequenza della trasmissione del virus, usando sempre il preservativo per un anno, tra coppie di marito e moglie nelle quali uno solo dei due partners è sieropositivo. In questo studio è emerso che ben il 30%delle persone sane si è ammalato nell'arco di un anno; ciò a dimostrare che questi soggetti, nonostante l'uso continuato del preservativo, sono stati contagiati dal loro coniuge. Una percentuale strabiliante che, se confermata, inficia del tutto il comune pensare di tanti promotori delle campagne del "sesso sicuro". Sostenere, come fanno molti messaggi pubblicitari, che l'uso del preservativo garantisca totalmente da rischi di contagio, è del tutto falso. Tornando invece al problema di come debellare l'AIDS, che cosa possiamo fare di realmente efficace per fermare questa malattia, dato che i preservativi offrono cosi` poche garanzie? Qual è la vera strada del sesso sicuro? La sola strada che dà certezza di non contrarre il virus attraverso rapporti sessuali è proprio quella di non avere rapporti sessuali: la strada dell'astensione sessuale, proprio quella tanto derisa, gabellata per retrograda, qualificata come castrante la personalità dei nostri giovani. Ricordiamoci: Il preservativo presenta fori il cui diametro è 50 volte più grande della grandezza del virus dell'AIDS L'astensione dai rapporti sessuali con persone sieropositive e la fedeltà reciproca nel matrimonio sono l'unica garanzia sicura contro il contagio. - Tommaso Scandroglio -  Il Timone -

 
 
 

PAPA GIOVANNI PAOLO II SARA' BEATO NEL 2010

Post n°1670 pubblicato il 18 Marzo 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Giovanni Paolo II beato nel 2010, il 2 aprile, quinto anniversario della sua morte. Grazie ad una accelerazione nel processo per la beatificazione, l’analisi della «positio», uno dei passaggi della causa, è già stata trasmessa dalla commissione dei teologi a quella dei cardinali. «Una notizia molto bella», osserva monsignor Tadeusz Pieronek, che si occupa a Cracovia della fase diocesana del processo di beatificazione, aperto solamente un mese dopo la morte del Papa polacco avvenuta il 2 aprile 2005. All’inizio di marzo, l’arcivescovo di Cracovia, Stanislaw Dziwisz, per oltre trent’anni segretario personale di Karol Wojtyla, aveva riferito che «il processo di beatificazione di Giovanni Paolo II sarebbe potuto terminare tra qualche mese». Secondo Dziwisz, «lo stesso Papa Benedetto XVI vuole chiudere le pratiche quanto prima. È il mondo a richiederlo». Sembra infatti che nell’ultima decina di giorni i lavori della Congregazione delle Cause dei Santi (il dicastero vaticano che si occupa dei processi di beatificazione e canonizzazione) abbiano subito una forte accelerazione, arrivando prima del previsto ad un responso: Karol Wojtyla sarà presto beato. La commissione avrebbe concluso i suoi lavori e ora solo nuovi e imprevedibili elementi potrebbero ritardare ulteriormente la conclusione del processo. Il primo sostenitore della beatificazione di Karol Wojtyla è Benedetto XVI. «Bastava osservarlo quando pregava: si immergeva letteralmente in Dio e sembrava che tutto il resto in quei momenti gli fosse estraneo», ha più volte dichiarato il successore di Giovanni Paolo II, non lasciando dubbi sull’eredità spirituale lasciata dal Papa polacco alla Chiesa e al mondo intero. Una fede straordinaria, quella di Wojtyla, che con Dio «intratteneva una conversazione intima, singolare e ininterrotta», nutrita, secondo papa Ratzinger, da tante qualità umane e «soprannaturali». Una sottolineatura che rivela quanto il Papa tedesco sia convinto della santità di Karol Wojtyla. Benedetto XVI parla di queste qualità con naturalezza, anche se alcune doti (il riferimento è forse anche a poteri taumaturgici o agli esorcismi attribuiti a Giovanni Paolo II) rimangono ancora sconosciute ai più. Joseph Ratzinger si riferisce a Wojtyla come a un santo in numerose omelie: «Mentre offriamo per la sua anima eletta il Sacrificio redentore, lo preghiamo di continuare a intercedere dal Cielo per ciascuno di noi, per me in modo speciale». Il processo di beatificazione di Karol Wojtyla era stato avviato, proprio per decisione di Ratzinger, senza aspettare i canonici cinque anni dalla morte, e ha già bruciato le prime tappe: si è conclusa la fase diocesana ed è stato identificato un miracolo (la guarigione prodigiosa dal Parkinson di una suora francese), e la raccolta di tutti i documenti e testimonianze, la «positio», è un faldone di migliaia di pagine. «Per me Giovanni Paolo II è un santo», dichiara l’ex prefetto della congregazione, cardinale Josè Saraiva Martins. - lastampa.it - donboscoland -

 
 
 

L'APPARIZIONE ANNUALE A MIRJANA DEL 18 MARZO 2009

Post n°1669 pubblicato il 18 Marzo 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La veggente Mirjana ha avuto apparizioni giornaliere dal 24 giugno 1981 fino al 25 dicembre 1982. In occasione della sua ultima apparizione quotidiana, rivelandole il decimo segreto, la Vergine le rivelò che avrebbe avuto apparizioni annuali il 18 marzo e così è stato in tutti questi anni. Più di mille pellegrini si sono riuniti per la preghiera del rosario alla Croce Blu. L´apparizione è iniziata alle 13:52 ed è durata fino alle 13:58. Ecco il messaggio:

Cari figli!
Oggi vi invito a guardare in modo sincero e a lungo nei vostri cuori.
Che cosa vedrete in essi?
Dov'è in essi mio figlio e il desiderio di seguirmi verso Lui?
Figli miei,
questo tempo di rinuncia sia un tempo nel quale domandarvi:
che cosa vuole Dio da me personalmente?
Che cosa devo fare?
Pregate, digiunate e abbiate il cuore pieno di misericordia.
Non dimenticate i vostri pastori.
Pregate che non si perdano
e che restino in mio figlio, affinchè siano buoni pastori per il loro gregge.
 
La Madonna ha guardato tutti i presenti e ha contiunato:
Di nuovo vi dico:
Se sapeste quanto vi amo piangereste di felicità.
Grazie.

www.medjugorje.hr

 
 
 

GIOVANNI PAOLO II CREDEVA A MEDJUGORJE E NE ERA MOLTO INFORMATO. UNA VOLTA MI CORRESSE IL NOME DI UNA VEGGENTE

Post n°1668 pubblicato il 18 Marzo 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Giovanni Paolo II e Medjugorje. Pontifex ne ha parlato con un sacerdote amico di Giovanni Paolo II, che lo ha conosciuto personalmente. Si tratta di Padre Adam Bonieky, Direttore della prestigiosa rivista cattolica polacca, con redazione in Cracovia,Tygonik Powszechny. Dunque, Padre: Giovanni Paolo II aveva stima per Medjugorje?: " guardi, io stesso ho parlato con lui di quel fenomeno e le devo dire che ne era molto, ma molto interessato. Lui credeva fermamente in Medjugorje anche se per ovvia cautela non si è mai pronunciato in pubblico". Per quale motivo ha omesso ogni giudizio sul tema?: " lei ben sa e conosce la prudenza, anche giustificata, della Chiesa cattolica sul tema, poiché le apparizioni continuano. La Chiesa non ha detto né sì, tanto meno no a Medjugorje, essendo le visioni ancora in atto. Ma le assicuro che Giovanni Paolo II aveva stima per quel fenomeno, ma non prese una ...... posizione pubblica in quanto aveva grande stima e considerazione dei Confratelli Vescovi e non intendeva per nulla creare destabilizzazioni e contrasti nell’episcopato". Lei conferma, però, l’interesse del defunto Papa per Medjugorje: " questa senza alcun dubbio. Aveva studiato il problema a fondo e giudicava valide quelle visioni. Immagini che una volta sbagliai il nome di una delle veggenti e lui mi corresse. Insomma, lo conosceva in tutti i suoi dettagli" .Lei ha anche parlato con altri amici personali del Papa: " ed anche loro mi hanno confermato che Giovanni Paolo II teneva in alta considerazione Medjugorje, io ho parlato con loro, sono persone autorevoli e serie". Detto questo, come lei ben sa, il Papa Benedetto XVI, dopo le turbolenze e le polemiche derivanti dalla revoca della scomunica ai quattro Vescovi tradizionalisti, ha inviato una lettera ai Vescovi di tutto il mondo. In Polonia come è stata valutata quella lettera papale?: " con l’attenzione che merita. Dal tenore, emerge un grande amore del Papa verso la Chiesa e mi sembra un atto di ecclesiologia da tenere in considerazione". Ma alcuni episcopati avevano severamente criticato il Papa per la sua decisione misericordiosa di tendere una mano ai tradizionalisti: " le assicuro che il problema in Polonia noi non ce lo siamo mai posto. Nel senso che qui i fedeli della Fraternità San Pio X sono davvero pochi. Dunque la vicenda non la abbiamo sentita come nostra anche se a livello personale esprimo la mia vicinanza al Papa Benedetto XVI". Nella stessa lettera si lancia una qualche critica per come la vicenda è stata gestita a livello di comunicazioni, lei da direttore di giornale che ne pensa?: " effettivamente è così. Una valutazione e quindi una decisione tanto piene di problemi e di possibili conseguenze mediatiche avrebbe dovuto essere illustrata nella sua complessità almeno con una conferenza o con un testo di accompagnamento ed invece nulla". E il caso della dichiarazioni di Monsignor Williamson?: " quelle sono assai imbarazzanti ed inopportune, ma la cosa più seria, e francamente la trovo a dir poco bizzarra, è che nessuno presso la Santa Sede le abbia lette precedentemente alla pubblicazione del decreto, su qualche sito internet o motore di ricerca. Lo trovo scandaloso". Beatificazione di Giovanni Paolo II, siete ansiosi?: " per niente. Non vedo, tanto meno capisco, l’esigenza di tutta questa fretta. Bisogna lasciare Roma libera di valutare senza alcuna pressione e in libertà. Non è vero che tutta la Polonia stia spasmodicamente attendendo questo evento. Se avverrà, e me lo auguro, faremo grande festa. Ultimamente ho letto un libro italiano che, per favorire la memoria di Giovanni Paolo II, si sperticava in elogi raccontando fatti mai avvenuti. Questo danneggia la memoria del Papa. Poi io, sulla beatificazione dei pontefici scomparsi, ci andrei molto, ma molto cauto". - Bruno Volpe - Pontifex -

 
 
 

CAMMINO DI CONVERSIONE PER OGNI STAGIONE DELLA VITA: QUARESIMA - QUARTA PARTE

Post n°1667 pubblicato il 18 Marzo 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Il vaccino anti-superbia

Per un’ennesima volta mi fermo su quella quasi incurabile malattia dell’anima che è la superbia. Dico quasi incurabile perché si nasce tutti con l’inclinazione a pavoneggiarsi ed a farsi belli. Noi cristiani, riceviamo poi il battesimo che, fra l’altro, è come un vaccino anti-superbia. Non ci toglie l’inclinazione, ma ci da i mezzi spirituali per controllarla, e gli esempi, il modello da copiare, se vogliamo riuscirci. Vedete, il prototipo dell’uomo superbo è Satana, quell’angelo che per superbia si ribellò a Dio, e poi, tentando i primi uomini riuscì a passar loro il suo virus malefico, quell’inclinazione appnto al male che tutti noi ereditiamo col peccato originale. L’antidoto, la medicina contro la superbia é Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo. Immaginate quale umiliazione, quale caduta inbasso ha accettato il Figlio di Dio quando si è fatto uomo. Da padrone del mondo, al bambino in fasce di Betlemme che non può sopravvivere senza le cure dei genitori, da Dio onnipotente a uomo indifeso inchiodato ad una croce, come un criminale. Ve lo siete mai chiesto, perché? Per insegnarci che il virus satanico della superbia si sconfigge con l’umiliazione accettata e vissuta. E poi, come ho detto, ha anche predisposto un vaccino: è lui stesso che, se lo vogliamo, entra in noi con i sacramenti della confessione e comunione. Ed è proprio a questo che ci prepara la Quaresima.

Il consiglio di San Giuseppe

Domani è la festa di San Giuseppe e mi permetto di fargli qualche domanda. Caro San Giuseppe, noi ti onoriamo come un gran santo. Dimmi la verità: come hai fatto a farti santo? "Con l’ubbidienza", mi risponde.
"Come sarebbe con l’ubbidienza?"Con l’ubbidienza a Dio. E te lo spiego: nella vita me ne sono capitate tante. Ero fidanzato, stavo per sposarmi ed è successo quello che tutti sapete, l’annunciazione dell’angelo a Maria. Mi sembrava di impazzire, ma quando mi è stato detto in sogno "non temere, sposala", ho sposato Maria senza esitazione. Anche quando mi è giunto l’annuncio di fuggire in Egitto,ho obbedito senza fiatare. Poi per anni, ho faticato ogni giorno nella bottega per quel figlio, che se avesse voluto, con uno schiocco delle dita, avrebbe potuto farmi trovare il pane fresco in tavola. Ma Dio voleva che lo sudassi il pane quotidiano e così ho obbedito sempre, a Dio,e anche alla moglie, al figlio, ai clienti, a tutti insomma. Non tocca a me dirti come si sono fatti santi gli altri, posso solo dirti la mia esperienza. Ed io mi sono fatto santo con l’ubbidienza totale alla volontà di Dio.
Grazie San Giuseppe dei tuoi bei consigli pratici. Prediche, preghiere e propositi restan tutti chiacchiere, fin quando non si comincia ad ubbidire ai comandi di Dio. Perché è da quel momento che l’anima respira e si salva.

Non basta l’arte

L’avete forse notato anche voi: ci sono delle persone che fanno il loro lavoro con gusto. Ci sono maestri che sono felici quando possono insegnare e comunicare, e gli alunni se ne accorgono; ci sono artisti che si sacrificano con gioia nella loro arte, alla ricerca della perfezione più che degli applausi o del successo; ci sono lavoratori che fanno un lavoro umile ed hanno sempre il sorriso sulle labbra. Vi siete mai chiesti il perché di tutto questo? La ragione è ovvia: è l’anima che tende alla perfezione e che, se assecondata, trasforma in occasione di gioia spirituale ogni attività umana. Nonostante questo, potete essere certi che il maestro bravo non è mai contento di come insegna, l’artista di quel che crea, il lavoratore di quel che fa.
Il fatto è che la nostra anima non si accontenta mai: vuole la perfezione infinita. In altre parole, la nostra anima è stata fatta per Dio e non si accontenta e non si sazia di null’altro, all’infuori di Dio stesso. Per questo come dice il vangelo, tutto lo scibile umano, tutta l’arte, tutto il mondo non sono sufficienti per saziare un’anima. Anzi, sta attento a quel che dico: se a queste cose umane ti fermi, e ti accontenti della gioia che ti danno il lavoro, l’arte o l’insegnamento, senza risalire alla fonte della gioia che è Dio, tu tieni la tua anima a stecchetto e la perderai. Pensaci. - Prof. Luigi Pautasso di Radio Maria Canada -

 
 
 

EUROPA SEMPRE PIU' ALLA DERIVA

Post n°1666 pubblicato il 18 Marzo 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

 LUSSEMBURGO: EUTANASIA

Dopo Belgio e Olanda, anche il Lussemburgo, terzo paese in Ue, ha una legge sull'eutanasia. «Non è sanzionato penalmente e non può dar luogo ad un'azione civile per danni, il fatto che un medico risponda ad una richiesta di eutanasia o di assistenza al suicidio», si legge all'articolo due della normativa pubblicata oggi sulla Gazzetta ufficiale del Granducato. La legalizzazione arriva dopo un lungo percorso che ha condotto il piccolo Paese europeo, dove gli abitanti sono nella maggior parte cattolici, anche a modificare la Costituzione. Padre di cinque figli e marito della cattolicissima Maria-Teresa, il cinquantenne Granduca Henri, che regna dal 2000, pur di non controfirmare la legge sull'eutanasia, ha infatti accettato una sostanziale riduzione dei suoi poteri, sanciti dalla Carta costituzionale. La monarchia lussemburghese, alla stregua di quella dei paesi nordici, è stata così ridotta al solo ruolo protocollare. La normativa, presentata da alcuni parlamentari nel 2001, era stata approvata il 18 dicembre scorso, dalla Camera dei deputati in seconda lettura con 31 voti a favore, 26 contro e tre astenuti, dopo cinque ore di dibattito. A niente era valso anche l'appello preoccupato di Benedetto XVI che, tramite il nuovo ambasciatore presso il Vaticano, si era rivolto ai parlamentari lussemburghesi perché non approvassero la legge «malvagia dal punto di vista morale». A dire sì i deputati socialisti, che fanno parte della maggioranza di governo, quelli liberali e verdi, che sono all'opposizione. Tutti i partiti, tuttavia, compreso i cristiano-sociali, a cui appartiene il premier Jean-Claude Juncker avevano lasciato libertà di coscienza. Era stato lo stesso Juncker, pur contrario personalmente alla depenalizzazione dell'eutanasia, a dire di essere pronto a modificare la Costituzione per evitare una crisi istituzionale, rispettando così l'opinione del Granduca ma anche la decisione del Parlamento. La legge lussemburghese detta regole molto stringenti e si basa sul modello già adottato in Belgio, secondo Paese dell'Ue ad aver legalizzato l'eutanasia, a determinate condizioni, dopo l'Olanda che nel 2002 ha fatto da apripista. Tra i paesi europei, anche in Svizzera è ammessa una forma di suicidio assistito.


DANIMARCA: LE COPPIE OMOSESSUALI POSSONO ADOTTARE

Il provvedimento è stato adottato di stretta misura con il voto determinante di alcuni parlamentari conservatori. Il ministro della Giustizia danese, il conservatore Brian Mikkelsen, ha osservato che al momento si tratta solo di una legge “simbolica”, in quanto nessun Paese di quelli che lavorano con le agenzie di adozione danesi non consentono affidamenti alle coppie gay. La Danimarca è stato il primo Paese del mondo ad adottare, nel 1989, il matrimonio civile fra omosessuali.
Copenhagen, 17 mar. (Ap) - I parlamentari danesi hanno approvato una legge che concede alle coppie omosessuali gli stessi diritti di quelle etero in tema di adozioni.
La Danimarca si unisce così alla lista, per ora breve, di Paesi europei, tra cui Spagna, Olanda, Belgio e Svezia, nei quali le coppie dello stesso sesso potranno adottare un bambino.
La legge è passata dopo un voto "sul filo del rasoio", con 62 sì, 53 no e 64 assenti.
La legge è stata presentata da un parlamentare dichiaratamente gay, che ha trovato il sostegno dell'opposizione socialdemocratica e del partito socialista danese. Mentre l'esecutivo di centro-destra si è opposto al progetto, sette esponenti del partito liberale al governo hanno votato a favore. Finora nel paese scandinavo l'adozione era concessa solo a coppie etero o ai single. - Fattisentire -

SPAGNA: SI DIFENDONO GLI ANIMALI MA NON I CONCEPITI

La Conferenza Episcopale Spagnola (CEE) ha avviato questo lunedì una campagna di comunicazione sul tema “Difendi la mia vita!”, in cui si avverte del rischio di difendere la vita degli animali e di non proteggere invece i bambini non ancora nati. L'iniziativa si inserisce nel contesto della Giornata per la Vita, che si celebrerà il 25 marzo in tutte le Diocesi spagnole. “Si annunciano cambiamenti legali che, se verranno portati avanti, daranno luogo a una situazione in cui quanti nasceranno saranno ancora meno protetti che con l'attuale legislazione”, spiega una nota emessa dall'Ufficio Informazione della Conferenza Episcopale per presentare la campagna. “Allo stesso tempo – aggiunge –, sembra che l'accettazione sociale dell'aborto vada aumentando”. La campagna ha come protagonisti un essere umano e una lince. Nella nostra società è sempre maggiore la sensibilità sulla necessità di difendere gli embrioni di diverse specie animali; le leggi tutelano la vita di quelle specie nelle loro prime fasi di sviluppo”, osserva la nota informativa. “E' un bene che sia così – riconosce –, ma risulta paradossale che la vita della persona umana che deve nascere sia oggetto di una mancanza di protezione sempre maggiore”. “Per questo, negli annunci appare la domanda: 'E io?', tra il neonato e una serie di immagini in cui si mostrano i vari stadi della vita umana in gestazione. Si tratta di dare voce a quanti non ce l'hanno, ma hanno il diritto di vivere”.La Conferenza Episcopale ha iniziato a distribuire il materiale che viene elaborato ogni anno in occasione della Giornata per la Vita (note dei Vescovi, poster e guide liturgiche). In via eccezionale, inoltre, verranno posti cartelloni pubblicitari e diffusi dittici esplicativi. 30.000 poster sono stati inviati a parrocchie e centri cattolici di tutta la Spagna. Da questo lunedì fino al 30 marzo si possono vedere annunci su 1.300 cartelloni pubblicitari di 37 città spagnole e si è iniziato a distribuire nelle Diocesi un totale di 8 milioni di volantini.Queste iniziative si uniscono all'Anno di Preghiera per la Vita avviato dal gennaio scorso. - Zenit -

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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