ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 22/03/2009

PREPARAZIONE SPIRITUALE ALLA CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA DEL 25 MARZO 2009

Post n°1690 pubblicato il 22 Marzo 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La nostra preparazione si basa sulla riflessione personale. Questa pratica ci aiuterà a comprendere meglio la propria condizione spirituale e metterci a disposizione della grazia del Signore perché ci purifichi e ci renda pronti per la consacrazione al Cuore Immacolato. Ogni giorno affronteremo diversi temi per la preparazione spirituale. Iniziamo con la preghiera al Cuore di Maria, nostra Mamma Celeste, che ci sarà accanto in modo speciale per questi giorni di preparazione e ci accompagnerà al Suo Cuore con premura e tenereza materna. Ci affidiamo a Lei e ci facciamo guidare da Lei con amore filiale. Attraverso la lettura per la riflessione esaminiamo la nostra persona. E' importante comprendere la propria condizione con umiltà e disponibilità. Abbiamo tutto il giorno per poter riflettere e scrutare i nostri cuori in modo che arriviamo a renderci conto della nostra nullità di fronte all'amore immenso di Dio nei nostri confronti. Capire ciò che siamo e ciò che stiamo per ottenere. Siamo tutti dei peccatori, ma Dio non si è risparmiato di donarci anche questa grazia della consacrazione per amore nostro. Concludiamo con la preghiera finale, ogni giorno diversa. Ma questa non è la conclusione della pratica! E' solo l'inizio. Da questo momento siamo invitati a tuffarci nella nostra anima, accompagnati dalla Mamma Celeste, e mettere luce a tante ombre...Buona preparazione a tutti! Il 25 marzo sia per noi un giorno speciale, l'inizio della vita di veri Innamorati di Maria!

Primo giorno: 22 marzo 2009
 
"Prendere coscienza dei propri difetti e limiti e avere la volontà di migliorare con la grazia di Dio"

ORAZIONE AL SACRO CUORE DI MARIA

O Cuore immacolato di Maria sempre Vergine,
Cuore, in appresso a quello di Gesù,
il più puro, il più perfetto, il più nobile
che abbia formato la mano onnipotente del Creatore:
fonte inesausto di graza, di bontà, di dolcezza, di misericordia e di amore;
modello di ogni virtù, immagine perfetta del Cuore stesso di Gesù Cristo,
che tutti i Serafini, gli Angeli e i Santi insieme adorano,
prostrato avanti a Voi, col più profondo rispetto
io Vi ringrazio dei sentimenti d'amore e di misericordia
che aveste e vi prego umilmente di rendermi buono.

Lettura per la riflessione personale da: "L'imitazione di Maria" di Mariano Grosso

3) La Beata Vergine soffrì moltissimo per gli errori del mondo e per le malvagità di tanti; compatì quanti erano veramente pentiti o duramente tentati. Si afflisse per la grande ingratitudine degli uomini, per i quali Dio Padre aveva mandato il suo Figlio unigenito, incarnato per amore, affinché riacquistassero il paradiso, perduto un giorno per il peccato di Adamo. Si addolorò per la dannazione dei cattivi, che in dispregio della parola di Dio preferivano il mondo al cielo e ricercavano le fallaci ricchezze invece delle veraci virtù. Soffrì per la persecuzione degli innocenti e la violenza dei maligni, per il disprezzo dei poveri e l'alterigia dei superbi, per la negligenza del culto divino e la trasgressione dei divini comandamenti. E costituiva per lei motivo di profonda sofferenza il fatto che il mondo intero era immerso nel male e pochi erano disposti ad accogliere la luce eterna, accesa nel mondo per mezzo di lei, Madre di immensa pietà. Per tutti ebbe grandissima pazienza, conducendo una vita piena di sofferenze nonché pregando con lacrime e singulti per la salvezza delle anime.

4) Se vuoi conoscere più a fondo quali e quante sofferenze sostenne Maria nella persecuzione e nella passione del suo Diletto Figlio, saprai che bevve fino all'ultima goccia il calice di tante amare sofferenze, quante ne bevve Gesù in ogni istante della sua vita e per tutte le ferite ricevute nel suo corpo. Quando mai Gesù ebbe infatti a soffrire contrarietà e disprezzo da parte degli uomini, senza che ne soffrisse anche lei per compassione? Se ella soffrì, quando smarrì Gesù solo per qualche giorno, quanto pianse quando lo vide crocifisso e poi morto? Quanti amano Gesù sanno bene, che l'affetto materno di Maria superò nella sofferenza quello di tutte le anime pie. Perciò, se vuoi conoscere la violenza del dolore nella Madre, pensa alla veemenza dell'amore nella Vergine.

5) Nessuno può esprimere il gaudio di Maria; nessuno è in grado di comprendere l'abbondanza della sua dolcezza e la grandezza della sua consolazione, perché dove più sovrabbonda la grazia, là più sovrabbondano la letizia e la consolazione, là Dio più frequentemente suole fare le sue visite. Da ciò deriva, che sempre più ardentemente aumenta l'amore per la lode di Dio e si rinnova tutta la vita interiore dell' uomo. Perciò la grazia celeste non permette che un cristiano, amante dì Dio sopra ogni cosa, viva senza consolazione interiore; ma lo innalza continuamente alle cose celesti e lo illumina sapientemente sulle cose da fare; lo infiamma nelle sante meditazioni e lo spinge al rendimento di grazie poiché, quanto più grande è la grazia e più pura la vita, tanto più lieta è la coscienza e più devota la preghiera.

6) Una vita lontana dal chiasso del mondo e dai cattivi desideri ha una sete costante e sempre più intensa di venire introdotta nei cori degli angeli; si innalza al di sopra delle cose presenti e arde dal desiderio di godere nell'eterna gloria la Somma Trinità. Gloria che nessun santo in questa vita pregustò più intensamente della beata e gloriosa Vergine Maria, costituita mediatrice più efficace di tutti coloro che contemplano e benedicono Dio.

7) Dopo aver ascoltato l'elogio delle sue lodi, imita anche tu la Madre di Dio, per poter meritare di far parte del numero dei suoi devoti. Studiati di seguire premurosamente Maria Santissima nelle sue celebrate virtù e conseguirai la palma della gloria celeste. Rattristati molto per le tue passate negligenze e per i difetti non ancora vinti, con cui hai offeso Dio e tutte le creature. Hai agito male su questa terra e ti sei comportato con tiepidezza nel servizio di Cristo, per cui devi piangere innanzitutto su te stesso e poi, per carità, sul prossimo. Perciò compatisci coloro, che nei pericoli si comportano male e non se ne accorgono; molti, pur conoscendo le proprie cattiverie, non se ne emendano. Per questi bisogna rattristarsi e pregare, perché Dio conceda loro lo spirito della compunzione per potersi salvare.

Preghiera finale

PREGHIERA A GESU'

Amabile mio Gesù, lascia che io mi rivolga a Te per attestarti la mia riconoscenza per la grazia concessami, nel darmi alla tua santa Madre con la devozione di questa schiavitù, perché Ella sia mia avvocata presso la tua Maestà, e mio supplemento universale nella mia grandissima miseria.
Ahimè! mio Dio, io sono tanto miserabile che, senza questa buona Madre, di certo sarei irrimediabilmente perduto. Sì! Maria mi è necessaria presso di te, in tutto: necessaria, per calmarti nel tuo giusto sdegno, poiché ti ho tanto offeso ed ogni giorno ti offendo ancora tanto; necessaria, per trattenere gli eterni castighi della tua giustizia da me meritati; necessaria, per guardarti, per parlarti, per pregarti, per accostarmi a Te, per piacerti; necessaria, per salvare la mia anima e quella degli altri; necessaria, in una parola, per fare sempre la tua santa volontà e cercare in tutto la tua maggior gloria. Perché non posso io manifestare nel mondo intero questa misericordia che mi hai usato? Perché tutto il mondo non conosce che senza Maria io sarei già dannato? Perché non posso mostrare una degna riconoscenza per un così grande beneficio? Maria è in me. Oh, quale tesoro! Oh, quale consolazione! E dopo di ciò non sarò io tutto di Maria? Oh, quale ingratitudine sarebbe mai questa, mio caro Salvatore! Oh, mandami piuttosto la morte prima che mi colga tanta sventura, perché preferisco morire che vivere senza essere di Maria.
Io l'ho mille e mille volte presa come ogni mio bene con San Giovanni Evangelista ai piedi della Croce, e mille e mille volte a Lei mi sono consacrato; ma se ancora non l'ho fatto come Tu desideri. Gesù mio caro, adesso voglio farlo nel modo che a TE piace; e se mai scorgi nella mia anima e nel mio corpo qualche cosa che non appartiene a questa augusta Principessa, strappamela, te ne prego, e gettala lontano da me, poiché non appartenendo a Maria, è indegna di Te.

 

LA CONSACRAZIONE AL CUORE DELLA MADRE

La consacrazione a Maria, e in particolare, al Suo Cuore, è sempre stata fonte inesauribile di vita interiore per le anime dei credenti. Essa appare analoga alla vita religiosa che, come il Concilio Vaticano II afferma "ha le sue radici più profonde nella consacrazione battesimale e ne è un'espressione più perfetta" (PC 5). Gli ultimi pontefici hanno parlato in termini positivi della consacrazione mariana. Giovanni Paolo II si è così espresso: "Come potremmo vivere il nostro battesimo senza contemplare Maria, la benedetta fra le donne, così accogliente del dono di Dio? Cristo ce l'ha data per madre. L'ha data per madre alla Chiesa……. Ogni cattolico spontaneamente si consacra a Lei per meglio consacrarsi al Signore." (Giovanni Paolo II, Angelus a Le Bourget 1.6.1988). Lo stesso Papa, inoltre, mette in relazione il mistero della Redenzione con "il cuore della Vergine di Nazareth, quando ha pronunziato il suo fiat. Da quel momento questo cuore verginale ed insieme materno, sotto la particolare azione dello Spirito Santo, segue sempre l'opera del suo Figlio e va verso tutti coloro che Cristo ha abbracciato e abbraccia continuamente nel suo inesauribile amore. E perciò questo cuore dev'essere anche maternamente inesauribile. La caratteristica di questo amore materno, che la madre di Dio immette nel mistero della Redenzione e della vita della Chiesa, trova la sua espressione nella sua singolare vicinanza all'uomo ed a tutte le sue vicende. In questo consiste il mistero della madre" (R. hominis - 1979).
 
Consigli pratici: Perché l'Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria abbia una sua certa solennità, diamo i seguenti suggerimenti:
Preparazione spirituale per la consacrazione con la confessione, il S. Rosario e, per chi può, la S. Messa.
 
LA FAMIGLIA CRISTIANA
La famiglia cristiana, per la grazia dei Sacramenti vissuta in una concreta esperienza di fede e di carità, si pone come segno e riflesso dell'Amore Trinitario e come attuazione originale e immagine della Chiesa, tanto da meritare il nome di "chiesa domestica" (cf. Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 11).
Partecipa alla vita e alla missione della Chiesa, ricevendo e trasmettendo l'amore di Cristo.
La famiglia cristiana offre a Dio il culto spirituale con la preghiera comune e l'offerta del proprio stare insieme, nella fatica e nel riposo, nella sofferenza e nella gioia, celebrando l'Eucaristia nel giorno del Signore, procedendo insieme nel cammino di fede (Cf. CEI, La verità vi farà liberi, 1071-72).

LA CONSACRAZIONE DELLA FAMIGLIA

Poste queste premesse, la consacrazione della famiglia al Cuore Immacolato della Madre di Dio si propone come valido aiuto a quanti vogliono vivere meglio alla sequela di Cristo Gesù.
Imitando le virtù di Maria, discepola perfetta di Cristo, la famiglia consacrata potrà testimoniare l'Amore di Dio nella Chiesa e nel mondo.
L'impegno della famiglia che vuole vivere sotto la guida particolare del Cuore di Maria si può articolare in tre punti fondamentali: penitenza, preghiera, riparazione. - Penitenza: consiste nella riconciliazione in Cristo con il Padre, con i propri fratelli, con se stessi. Ciò richiede da parte di ciascuno la volontà di evitare il peccato, di obbedire alla legge di Dio espressa nei Comandamenti e in ciò che insegna il Magistero della Chiesa. Il sacramento della Riconciliazione è quindi indispensabile quale segno visibile che arricchisce con gli abbondanti doni della Grazia e che fortifica l'anima del credente che vuole vivere nello spirito della penitenza. Infine, ciascuno compia i doveri del proprio stato accettandone anche la fatica, il dolore, l'incomprensione, e viva testimoniando Cristo nel momento e nella situazione in cui si trova.
- Preghiera: visto che qui è considerata nell'ambito familiare, bisogna porre l'attenzione sulla preghiera liturgica che comprende la Messa, la celebrazione dei Sacramenti, la Liturgia delle ore, e sulla preghiera comunitaria non ufficiale, che comprende l'Adorazione Eucaristica, la Via Crucis, il Rosario. Un'attenzione particolare merita il Rosario: la famiglia trovi il momento più adatto per pregare insieme nei giorni feriali e si unisca con Maria a lodare e ad invocare Gesù rivivendo con Lei i misteri salvifici del suo Figlio e meditandoli, come Lei, nel proprio cuore.
La famiglia poi non manchi di porre la giusta attenzione alla lettura ed alla meditazione della Parola di Dio.
- Riparazione: la Croce di Cristo ricostruisce il giusto rapporto dell'uomo con Dio, riparando i danni causati dal peccato. Però "ogni uomo, nella sua sofferenza, può diventare partecipe della sofferenza redentiva di Cristo" (Giovanni Paolo II, Salvifici doloris, 19).
In questo senso ciascun membro della famiglia può "riparare" i peccati dei propri fratelli rivolti al cuore di Dio ed al cuore di Maria, offrendo, in unione al sacrificio eucaristico, il bene compiuto, le preghiere, i dolori, per la conversione dei peccatori.
L'Eucaristia ha una sua centralità in questa azione "riparatrice", e la famiglia, in virtù di questo orientamento spirituale verso il cuore di Maria, può sottolineare questa azione con la pia pratica dei primi sabati del mese.
Le tre intenzioni principali da tener sempre presenti in questo impegno di vita sono: La conversione dei peccatori, la riparazione dei peccati e la Pace nel mondo.

Condizioni generali e preparazione

Poiché la consacrazione riguarda la famiglia, è logico che questa sia costituita da almeno due persone.
Nel considerare l'impegno che questa consacrazione comporta, è bene che almeno due membri di una famiglia ne condividano i contenuti in modo che siano di testimonianza per gli altri membri e li invoglino indirettamente a condividere anche questa esperienza.
Possono esserci nella vita di ogni famiglia momenti di incomprensione, di smarrimento, di chiusura, di non condivisione anche nei riguardi di questa esperienza di vita spirituale. Proprio questo non diventi motivo di ulteriore attrito, ma ognuno rispetti la libertà dell'altro offrendo solidarietà e comprensione. Per chi consacra anche la propria famiglia. Ci si procuri una statuetta o un'immagine della Madonna e la si collochi in un luogo decoroso della propria abitazione perché vi rimanga sempre e diventi "l'angolo bello" della casa, davanti a cui pregare quotidianamente (Cf. Stefano de Fiores e Salvatore Meo, Nuovo dizionario di mariologia).
Questo Atto di Consacrazione può essere rinnovato ogni anno, o in altre circostanze particolari.  [Innamorati di Maria]
 

 
 
 

SACERDOTI RITORNATE ALL'ABITO TALARE

Post n°1689 pubblicato il 22 Marzo 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Alla recente Plenaria per la Congregazione del Clero, tra le tante cose dette dal Papa, una è passata quasi sotto silenzio, con qualche lodevole eccezione. In sostanza, il Pontefice ha detto ai sacerdoti: cercate di vestire da preti. In fondo, nulla di tanto sconvolgente, ma capita sempre più spesso di vedere in giro sacerdoti vestiti in…borghese. Un altro sintomo del modernismo che tanto male ha fatto alla Chiesa e alla sana tradizione. Di questo e di altro abbiamo parlato col noto ed affermato teologo Monsignor Nicola Bux, molto ascoltato e considerato da Papa Benedetto XVI. Monsignor  Bux, per quale ragione spesso oggi i preti non vestono da preti?: “ qui il discorso è lungo e ci porterebbe molto lontano. Mi limito solo ad un paio di considerazioni”. Prego: “  primo: valutare se il sacerdote, parlo non in senso tecnico del diritto, abbia o non abbia una funzione pubblica. Io credo assolutamente di sì. Pertanto, se il prete ...... ha una dimensione pubblica in quanto si rivolge ai fedeli, deve essere riconoscibile, banalizzando indossando una divisa, come i poliziotti, i carabinieri e così via. E’ del tutto evidente che il prete non sia assimilabile ad un poliziotto, ma, lo sottolineo, è bene che egli sia identificabile”. Ma per quale ragione concreta molti sacerdoti non indossano la talare o il clergy?: “ intanto grazie al cielo, non è un numero dominante. Io ritengo che un sacerdote debba essere orgoglioso di portare la talare o per lo meno la camicia clericale, per certificare, anche visivamente, la sua appartenenza alla Chiesa. Spiacevolmente questa abitudine è andata smarrita da alcuni confratelli per mania di adeguarsi ai tempi, o peggio ancora, per poter passare inosservati e fare cose che non dovrebbero fare. Dunque la mia idea è quella di indossare la talare o la camicia clericale senza vergognarsi e con assoluta dignità. Della Chiesa non ci si deve mai vergognare, anzi. Un andazzo moderno spinge nel senso opposto”. Veniamo ad altra dolente nota, le recenti turbolenze e critiche al Papa Benedetto XVI dopo le sue esternazioni sul tema dei preservativi. Che ne pensa?: “  queste turbolenze, lo dico in tutta ed assoluta sincerità, non devono stupire e meravigliare più di tanto. E’ lo spirito del mondo che si ribella. Basta guardare attentamente la provenienza delle critiche per capire chi sono i mandanti”. Fuori i nomi: “ non svelo mica il mistero di Fatima. Si tratta dei soliti noti, Francia, Spagna, Germania e la immancabile Comunità Europea,ormai alla deriva laicista. Non è sicuramente una novità che la Chiesa conti tanti avversari”. Qualcuno sostiene che Giovanni Paolo II era meno bersagliato: “ questo qualcuno evidentemente ha la memoria corta, molto corta. Il Papa polacco diceva esattamente le medesime cose di Ratzinger, e ricordo con chiarezza gli attacchi furiosi e furenti che subì i primi anni del suo pontificato, lo accusarono di tradizionalista, conservatore,persino di reazionario”.
Ma le opinioni di Francia, Germania e Unione Europea sono state prontamente e con veeemenza riprese da molti organi di stampa e televisioni a livello italiano e mondiale: “ i giornali, ma lei lo sa meglio di me, rispondono alle linee dei loro editori e ai loro padroni. Dunque se la posizione di una casa editoriale è anticlericale o vede la Chiesa come il fumo negli occhi, senza ombra di dubbio si scaglierà e attaccherà”. Ma i giornalisti?: “ quelli sono dipendenti della testata e dell’editore e devono seguire la linea che gli viene data, con qualche rara eccezione e pochi margini di manovra personale”. Ma perché il Papa Benedetto XVI, che in fondo ha solo ribadito il Magistero e la tradizione della Chiesa in tema di contraccezione, è stato bersagliato così duramente?: “  siccome anche nella Chiesa si è instaurata l’idea falsa che bisogna aggiornarsi, essere moderni e a la page, ecco dunque che tutti coloro i quali, servendo fedelmente non si adattano al conformismo culturale di chi vuol piacere, e cantano fuori dal coro, sono poi attaccati. Ma non è affatto una novità, è sempre accaduto,accade e accadrà. Lo ha detto il Vangelo, dunque nulla di nuovo sotto il sole”. - Bruno Volpe - Pontifex -

 
 
 

I MOSTRI DEL COTTOLENGO VANNO ELIMINATI? AVANTI CON L'EUTANASIA PARLA IL GRANDE!!??!! "GIORGIO BOCCA"

Post n°1688 pubblicato il 22 Marzo 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Raramente sono state scritte parole tanto infamanti contro la dignità dell’essere umano come quelle apparse sull’ultimo numero de “L’Espresso” a firma Giorgio Bocca.
Parole con cui l’impietosa penna laicista si scaglia contro il «culto della vita a ogni costo che lascia perplessi i visitatori della Piccola casa della divina Provvidenza, la pia istituzione del Cottolengo, dove tengono in vita esseri mostruosi e deformi».
Parole degne delle farneticazioni eugenetiche di Karl Binding, di Alfred Hoche, di Heinrich Wilhelm Kranz (quello per cui gli “esseri mostruosi e deformi” di Bocca erano «veri e propri parassiti, scorie dell'umanità»), o dei coniugi Myrdal (quelli che nella Svezia socialdemocratica propugnavano l’eliminazione delle persone «difettose», cioè degli esseri umani «di tipo B») o dei deliri di Marie Stopes. Non si comprende davvero questo ignobile attacco ad una delle più alte e sublimi espressioni di amore per l’Uomo che la civiltà occidentale sia riuscita a raggiungere grazie all’opera ostinata ed indefessa di un prete diventato santo: Giuseppe Benedetto Cottolengo. Non stupisce però da chi provenga l’attacco. Se una “attenuante” si può concedere al cinico e sprezzante giudizio di Bocca è la coerenza del suo autore. Il Giorgio Bocca che si è scagliato contro gli esseri mostruosi e deformi del Cottolengo è infatti lo stesso Giorgio Bocca che il 14 agosto 1942 scriveva su «La Provincia grande - Sentinella d'Italia - Foglio d'ordini settimanale della Federazione dei Fasci di Combattimento di Cuneo» (Anno II, numero 33, 14 agosto 1942, XX E. F.): «A quale ariano, fascista o non fascista, può sorridere l'idea di dovere in un tempo non lontano essere lo schiavo degli ebrei? (…) Sarà chiara a tutti, anche se ormai i non convinti sono pochi, la necessità ineluttabile di questa guerra, intesa come una ribellione dell'Europa ariana al tentativo ebraico di porla in stato di schiavitù».
Ancora una volta – come spesso accade per questo esimio giornalista – l’ideologia ha prevalso sull’intelligenza. Proprio un briciolo di intelligenza – oltre che di buon gusto – avrebbe evitato a Bocca di farsi rinfacciare il suo vergognoso passato razzista ed eugenetico.
Noi sappiamo che a liberare l’uomo dalla spietata logica spartana del Monte Taigeto (matrice dell’eugenetica nazionalsocialista), e dalla barbara crudeltà verso tutti i più deboli, gli ultimi, i paria, gli incurabili della Terra è apparso nella Storia dell’umanità il cristianesimo. L’antidoto a quella barbara crudeltà si chiama amore. E’ quella carità cristiana che pare ancora sconosciuta a vari Bocca. Non siamo così ingenui, però, da non capire che anche questo infausto intervento de “L’Espresso” si inserisce in un’evidente strategia manipolativa dell’opinione pubblica finalizzata a sdoganare l’eutanasia come una normale procedura medica per ridare “dignità” alla vita umana. Noi ci batteremo con tutte le forze per evitare che nella cultura del nostro Paese possano trovare spazio follie giuridiche come la «Legge sulla prevenzione della nascita di persone affette da malattie ereditarie» (14 luglio 1933) o la legge per «La salvaguardia della salute ereditaria del popolo tedesco» (8 ottobre 1935), o tutti gli altri abominevoli provvedimenti normativi (tanto cari alla cultura di Bocca) che nella Germania nazista hanno concesso la “Gnadentod” (morte per grazia) a migliaia di quegli “esseri mostruosi e deformi” che invece venivano – e vengono ancora oggi – amorevolmente accuditi nel Piccola Casa della Divina Provvidenza.
E finché nel nostro Paese la ragione continuerà a prevalere contro i veri mostri, le aberrazioni eugenetiche resteranno, fortunatamente, soltanto un disgustoso piacere intellettuale per tutto coloro che la pensano come Bocca. - Buggio Nerella - CulturaCattolica -

 
 
 

UN MILIONE DI PRESERVATIVI GRATIS L'ULTIMA IPOCRISIA DI ZAPATERO E SOCI

Post n°1687 pubblicato il 22 Marzo 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Comodo parla­re da palazzi presidenziali e da colonne di gior­nali di 'realismo' del preservativo contro chi, co­me i cattolici, sono da decenni tra i pochi 'real­mente' vicini alle popolazioni africane. La ideo­logia che azzanna ancora una volta rabbiosa­mente il tentativo di ragionare del Papa, sembra improntata a una strana idea di libertà. Un milione di preservativi gratis. Come co­riandoli sulla festa di ipocrisia di Zapatero e soci sulla faccenda che il Papa ha sollevato. Che diamine, grazie al Papa si può tornare a parlare (se­riamente) di sesso e invece no, questi vogliono subito chiudere il discorso, accusandolo di ogni nefandezza. E paracadutando sull’Africa un mi­lione di preservativi. Come in tempo di guerra si buttavano i volantini alla popolazione. E come se il nemico loro fosse il Papa più che l’Aids. Invece di guardare i dati – come fanno ad esempio il me­dico da tanti anni in Africa, Filippo Ciantia, circa l’esperien­za ugandese di educazione e sviluppo che ha fat­to diminuire l’Aids, e Paola Germano, sulla sintonia di Benedetto XVI con la comunità scien­tifica più avvertita nel chiedere cure gratuite per tutti – festeggiano la normale irresponsabilità dei loro governi verso l’Africa con eccezionali botti contro il Papa e lanci di coriandoli che servono so­lo a lasciare le cose come stanno. Troppo comodo distribuire preservativi gratis in­vece di mettere in crisi le multinazionali del far­maco chiedendo gratis i medicinali o fare cam­pagne più mirate su educazione e prevenzione. Comodo agitare lo slogan della libertà (vero e pro­prio spettro affamato come un ragazzino Soma­lo ormai) per lavarsi la coscienza. Comodo parla­re da palazzi presidenziali e da colonne di gior­nali di 'realismo' del preservativo contro chi, co­me i cattolici, sono da decenni tra i pochi 'real­mente' vicini alle popolazioni africane. La ideo­logia che azzanna ancora una volta rabbiosa­mente il tentativo di ragionare del Papa, sembra improntata a una strana idea di libertà. Gli afri­cani siano liberi di accoppiarsi a casaccio, a ri­schio, e si spaccino preservativi in luoghi dove non ci sono medicine e non c’è nemmeno l’ac­qua corrente, senza introdurre logiche di rispet­to per la donna, di stabilità nelle relazioni e di svi­luppo sociale. Lasciamoli liberi (cioè derelitti ma preservativizzati). Se la prendono con il Papa come se la Chiesa fos­se un poliziotto che gira tra villaggi sperduti a im­pedire al povero africano che probabilmente manco sa chi è il Papa di usare il preservativo (og­getto pure questo un po’ esotico per costui). Fan­no finta, questi allegri lanciatori di coriandoli sul­la propria irresponsabilità. Fingono di non sape­re che il problema è trattare seriamente il sesso e la libertà. Fanno finta di non sapere che il pro­blema sta in politiche di sostegno che si limitano a distribuire preservativi dove andrebbe invece distribuita istruzione e insegnato il rispetto. Fan­no finta e lanciano coriandoli e offese contro chi indica di fronte ai problemi non le scorciatoie ma un metodo che ha bisogno di tempi più lunghi e di scelte più forti. Sembra che abbiano fastidio se la Chiesa dà il suo contributo a un problema generale. Addirittura, un noto intellettuale italiano, condannato dai tri­bunali come mandante di un assassino politico, sulle prime pagine del quotidiano che lo ospita co­me penna di punta dà con nonchalance del 'leg­germente folle' al Papa. Il quale non è un provo­catore; ma ormai dinanzi a una platea formata in parte da governanti illuministici e intellettuali di questo genere, ebbri di ideologia e di livore verso tutto ciò che mette in questione la loro presunta buona coscienza, anche dire che l’acqua bagna – se lo dice la Chiesa – suona come provocazione. Beh, allora ben vengano queste provocazioni a pensare. E anche se il tema è solo un particolare nel grande viaggio di annuncio di speranza cri­stiana che Benedetto sta compiendo nel posto più difficile del mondo, sia utile a guardare la realtà con l’uso della regione. Si guardi all’Africa con l’occhio meno velato da ideologie e con meno spocchia, si guardino i dati. Chi lo deve, faccia se­riamente il governante e non il demagogo. E già che ci siamo, si parli finalmente, seriamente, non banalmente di sesso. E lo si faccia grazie, strano a dirsi?, al Papa. - donboscoland -

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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