ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 25/03/2009

IL 55% DEGLI ITALIANI MOSTRA FIDUCIA NEI CONFRONTI DI PAPA BENEDETTO

Post n°1707 pubblicato il 25 Marzo 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Ho scritto recentemente sul “carisma e profezia” di Benedetto XVI. Ho scritto, tuttavia, della solitudine del Papa, e – addirittura – di chi rema contro a partire da alcuni appartenenti della Curia Romana. E’ un dato di fatto che in Occidente si polemizza a ogni pronunciamento pontificio. Si è rispolverato Regensburg e i musulmani; si è cercato di dare corpo alla solitudine del Papa (della quale egli ha sorriso!); si è fatto riferimento alle sue posizioni retrograde in fatto di liturgia; lo si è definito distaccato dal mondo e della gente; lo si è accusato di tradire il Concilio Vaticano II; qualcuno ha dichiarato che la storia giudicherà il Papa Benedetto come responsabile della pandemia dell’Aids in Africa (!); lo si è attaccato sul campo della teologia affermando che non avrebbe apportato assolutamente nulla alla evoluzione del pensiero teologico. Non paghi di ciò si è accusato il Papa di “errori di comunicazione” ; non ...... è mancata l’accusa di “errori gravi  di governo” elencando le offese, appunto ai musulmani a Ratisbona, verso i protestanti, gli indios, gli ebrei con il caso dei vescovi lefebvriani. E i quotidiani non perdono occasione anche oggi (meglio non citarli neppure!) per veicolare un unico e concentrico tentativo di dimostrare che:
1. il Papa perde consensi;
2. il Papa e' contestato all'interno della stessa Chiesa;
3. il Papa e' solo;
4. il Papa e' lontano dal mondo.
5. è in atto uno scisma silenzioso.

Che dire di questa “strana programmazione editoriale”?
C’è ancora qualcuno che dubita dell’attacco a questo pontificato e a Benedetto XVI in persona? C’è ancora qualcuno che metta in dubbio il processo molto preoccupante di denigrazione e di delegittimazione del Papa? E perché?
Non credo vi sia stato Papa più attaccato in così breve tempo di pontificato. Ma chi dà questi giudizi non ha capito la grandezza dell'uomo e del pontefice. E tuttavia Benedetto XVI non è mai stato così grande come in questo periodo.
L’ha capito il 55% degli italiani alla faccia dei profeti di sventura. La gente semplice è con lui. La domenica mezzogiorno piazza San Pietro non è mai stata così affollata, nemmeno con Giovanni Paolo II.
La popolarità che ha incontrato nei viaggi è stata finora superiore alle attese, anche su piazze difficili come gli Stati Uniti, la Francia, l’Australia. Quando è lui di persona che parla o che scrive, incute rispetto e ammirazione in chi personalmente lo ascolta o lo legge. Egli è un autentico maestro della parola e della dottrina!
La Curia è un’altra cosa! Ma questo il Papa lo sa. Ha scritto un noto e apprezzato osservatore di cose vaticane: “È nei palazzi vaticani, nell’apparato dei vescovi e del clero che Benedetto XVI raccoglie più ostilità”.
In un recente sondaggio, di cui da conto oggi su un noto quotidiano nazionale, risulta che il giudizio su Papa Benedetto XVI è largamente positivo: il 55% delle persone mostra fiducia nei suoi confronti. Addirittura qualche punto in più rispetto a un anno fa. Certo non è che il quotidiano tessa le lodi di papa Benedetto!
Anzi; si afferma con stupore che nonostante un pontificato ritenuto, da alcune cassandre e profeti di sventura (anche dentro la Curia Romana!) “disastroso”, gli italiani continuino a fidarsi della Chiesa, dei sacerdoti:ne ascoltino il magistero e gli orientamenti. E non c’è da stupirsi se poi, appare in tutto il suo spessore la fatica della coerente osservanza della legge divina e del magistero della Chiesa. Ma gli italiani sanno che papa Benedetto non mente! non blandisce! non ha parole di circostanza. Papa Benedetto non illude. Ha dichiarato alla Curia Romana che egli non intende fare la star; egli ha uno solo scopo nell’esercizio del suo ministero di Pastore della Chiesa universale: annunciare l’amore e la misericordia di Gesù Cristo: annunciare Lui Via, Verità e Vita!
Solo contro tutti, annuncia la fede che egli professa; la dottrina che ha ricevuto dal suo Signore; non ricerca facili modi suadenti per operare una sorta di captatio benevolentiae. Come direbbe San Paolo, annuncia a tempo opportuno e importuno; che un discorso piaccia o no, che ti venga a favore o no: la Verità (che è Gesù Cristo) prima di tutto!  
Questo è Benedetto XVI!
Un teologo, un pastore un padre della Chiesa vicino e per il suo popolo. La facile ironia sulla solitudine del Papa e sul suo distacco dal mondo e dalla società sono fantasie di quanti vogliono sparare a effetto titoli cubitali sui loro quotidiani al fine di mettere in difficoltà e a disagio papa Benedetto. Si tratta di quell’attacco a “questo Papa” che avevo anticipato or son due anni, e che trova costante conferma in pressoché ogni atto che il Sommo Pontefice compie.
Egli, intrepido come i grandi, santi Padri: Ignazio di Antiochia, Gregorio Nazianzeno,   Agostino, Ambrogio, Cirillo, Ireneo ecc. non si fermerà!
Dove vi sarà da portare la civiltà dell’amore egli non si risparmierà. Dove occorrerà persuadere con la fede e la ragione egli sarà il grande teologo dei nostri tempi. Dove la coscienza imporrà di condannare le minacce alla vita e alla morte, di difendere la dignità della persona umana, di riaffermare i diritti di ogni uomo l’amato Papa Benedetto sarà in prima linea. Questo è Benedetto XVI! Dominus conservet eum ... et non tradat eum in animam inimicorum eius. - mons. Tommaso Stenico - Pontifex -

 
 
 

MESSAGGIO DA MEDJUGORJE DELLA REGINA DELLA PACE DEL 25 MARZO 2009

Post n°1706 pubblicato il 25 Marzo 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

"Cari figli, in questo tempo di primavera quando tutto si risveglia dal sonno dell'inverno, svegliate anche voi le vostre anime con la preghiera affinchè siano pronte ad accogliere la luce di Gesù risorto. Sia Lui, figlioli, ad avvicinarvi al suo Cuore affinchè siate aperti alla vita eterna. Prego per voi e intercedo presso l'Altissimo per la vostra sincera conversione. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

 
 
 

TUTTE LE BUGIE CHE SI RACCONTANO SULLE STAMINALI EMBRIONALI

Post n°1705 pubblicato il 25 Marzo 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Da un po’ di tempo quando si parla delle frontiere della cosiddetta biomedicina sembra divenuto obbligatorio parlare di cellule staminali. In particolare, il tema è ritornato di interesse a seguito della decisione di Obama di utilizzare fondi federali per la ricerca sulle cosiddette cellule staminali embrionali. Infatti, di questo si tratta (dell’uso dei fondi federali, quindi pubblici) perché negli Usa non è vietato utilizzare embrioni per derivare cellule se ciò avviene con fondi privati. L’occasione permette di intervenire brevemente per chiarire alcuni aspetti che spesso chi "non è addetto ai lavori" non ha affatto chiari e che alcuni "addetti ai lavori" preferiscono lasciare confusi o addirittura confondere deliberatamente. La prima questione è che (contrariamente a quanto riportato in molti siti cosiddetti informativi-educational) le cosiddette "cellule staminali embrionali" che vengono coltivate in vitro non sono il risultato di un delicato (per quanto assai pericoloso) prelievo di cellule da un embrione che seguirà il suo iter naturale fino alla nascita. Se così fosse, fatti salvi gli aspetti gravissimi di rischio cui l’embrione verrebbe sottoposto nell’intervento, di certo il problema etico si porrebbe in ben altro modo. Deve essere invece chiaro a tutti che l’embrione viene distrutto per disaggregarne le cellule che sono "tout court" cellule embrionali (e non staminali) e che vengono coltivate in vitro dove poroliferano con caratteristiche di pluripotenza. È evidente a tutti che tale operazione coincide con "l’uccisione" di un essere umano, mentre è nel suo stadio più iniziale, allo scopo di ricavarne cellule da coltivare in una bottiglia. Un secondo elemento su cui fare chiarezza (solo apparentemente più tecnico) riguarda appunto la natura di queste cellule che non sono quindi cellule "di per sé" staminali. Le cellule "propriamente" definibili come staminali sono, per fisiologia e scopo, quelle di un organismo adulto del quale hanno proprio il compito di garantirne prima la crescita, poi il rinnovo e la riparazione di organi e tessuti. Lo zigote non è una cellula staminale e l’embrione che ne deriva non è quindi un pool di cellule staminali. Un feto ha già una riserva di cellule staminali fetali, un embrione ha solo cellule embrionali. Il termine "cellula staminale embrionale" è quindi inesatto e comunque ambiguo e contraddittorio innanzitutto per ciò che riguarda la natura propriamente biologica-funzionale di queste cellule. Il termine "embrionale" sembra voler accentuare il grado di plasticità di queste cellule (che nella blastocisti possono essere totipotenti) ma il termine "staminale" è applicabile alle sole cellule ottenute in vitro che sono solo pluripotenti. Non basta che cellule embrionali siano messe in vitro per poterle definire cellule staminali. In questa sede non è possibile riportare e dettagliare la miriade di caratteri per cui una cellula embrionale è completamente diversa da una cellula staminale (tra i quali le modalità della divisione cellulare, l’espressione genetica differenziale,ecc). Le cellule dell’embrione hanno una plasticità, una natura ed una fisiologia cellulare uniche in biologia. Ad esse venne arbitariamente dato il nome di ESC (embryo stem cells della terminologia anglosassone) per alcune ragioni tecniche che non è possibile dettagliare qui. È tuttavia evidente a tutti che quando l’unità anatomico-funzionale (data dalla struttura embrionale) viene distrutta e le cellule sono coltivate in una bottiglia da laboratorio, esse non possono originare un organismo completo (funzionalmente ed anatomicamente) pur mantenendo la capacità di originare vari tipi di tessuti (da cui la pluripotenza e non la totipotenza). Quanto sopra descritto non è una banale questione di linguaggio tecnico e dalla confusione di comunicazione su questi aspetti ne derivano storture assai gravi non solo nella percezione della gente ma anche in chi ha il compito di regolare con leggi adeguate l’utilizzo delle staminali in medicina. Per esempio, nella comunicazione circa l’uso delle cellule staminali si parla spesso dei successi ottenuti in clinica, ma non si precisa a sufficienza che ci si riferisce alle "staminali da adulto" (per esempio alle cellule staminali mesenchimali utilizzate già in clinica in varie situazioni patologiche). Così, viene spesso sottaciuto che le cellule embrionali sono assai difficili da controllare e che in clinica (oltre che nella sperimentazione animale) hanno prodotto tumori come recentemente riportato dalla rivista PlosMedicine. Da ultimo è anche importante ricordare che chi propugna la cosiddetta "clonazione terapeutica" per ottenere "cellule staminali", intende proporre la produzione di embrioni umani da "sacrificare" per ottenere cellule pluripotenti. Di fronte a queste cose, da uomini ancor prima che da ricercatori, viene spontaneo chiedersi se possiamo chiamare progresso il dare la vita ad esseri umani per metterli in una bottiglia e farne cellule per il mercato biomedico. -

Augusto Pessina - ilsussidiario -

 
 
 

DIO E' MORTO UCCISO DAL POLITICAMENTE CORRETTO E L'UOMO E' SOFFOCATO DA MILLE LEGGINE-CAPESTRO

Post n°1704 pubblicato il 25 Marzo 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Si è ristretto lo spazio tra il diritto alla libertà di espressione e le leggi antidiscriminatorie. Lentamente se ne sta accorgendo anche l’Osce, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa. In cima all’agenda dell’organismo, che raggruppa 56 Stati dell’Europa, dell’Asia Centrale e dell’America Settentrionale, finora stava la preoccupazione per omofobia, islamofobia e antisemitismo. Oggi si è invece capito che, a furia di contenere i comportamenti e le dichiarazioni pubbliche entro i limiti del politicamente corretto, lungi dal prevenire gli atti d’intolleranza, spunta una novità, la cristianofobia.
Finché è Papa Benedetto XVI a parlare di «ostilità» e di «pregiudizi contro i cristiani» perfino «nel mondo occidentale» – come il pontefice ha fatto l’8 gennaio scorso al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede –, non gli si dà ascolto, quasi egli intervenisse pro domo sua, memore dell’(auto)esclusione dall’Università La Sapienza di Roma, un anno prima, dovuta all’incapacità dichiarata del governo guidato da Romano Prodi di garantirne la sicurezza personale. Invece il Pontefice si fa difensore di tutti e non si preoccupa semplicemente della libertas Ecclesiae quanto della libertà religiosa, diritto individuale e non comunitario, che appartiene a ogni uomo in quanto tale. Altrimenti Benedetto XVI avrebbe genericamente detto «contro il cristianesimo», invece di specificare che gli atteggiamenti stigmatizzati sono diretti «contro i cristiani». Proprio in questo modo il Papa non esclude gli altri credenti, anzi.

Gli atei come watchmen
Infatti, la ricostruzione sociale ed economica di nazioni distrutte, l’assistenza sanitaria, l’istruzione e l’educazione, perfino i soccorsi alle popolazioni colpite da carestie e da cataclismi dipendono molto spesso esclusivamente dall’opera preziosa prestata dai missionari. I limiti al loro ingresso in un certo Paese, la loro positiva espulsione da altri, le aggressioni poliziesche e i rapimenti di cui sono fatti oggetto non sarebbero del resto così frequenti nel Terzo Mondo se a consentirli non vi fosse in Occidente un clima parallelo di caccia alle streghe. Secondo il filosofo francese Rémi Brague i sintomi inquietanti sono già numerosi giacché «in molti Paesi vengono pubblicati saggi che assegnano all’ateismo funzioni militanti, se non addirittura aggressive. Sono scritti che attribuiscono infatti alla "religione" o alle "religioni" le colpe di tutti i mali dell’umanità. Pensavamo che questi toni appartenessero alla propaganda nazista contro gli ebrei e i cristiani, oppure ai libri dei "senza dio" nell’ex-URSS. Non per niente nazismo e comunismo, come regimi, erano entrambi ferocemente atei e hanno finito per essere enormemente più distruttivi delle "religioni". Nel loro caso, la letteratura di propaganda antireligiosa ha aperto la strada a persecuzioni molto concrete».

La cristianofobia
Da queste idee si passa peraltro presto ai fatti. Per prendere di mira la missione, viene così limitata l’evangelizzazione rinominata "proselitismo" e rubricata come reato penale. Accade nei Paesi islamici e lo stesso in India, ma pure nelle repubbliche ex sovietiche dell’Asia Centrale, che la legislazione dello Stato proibisca e sanzioni la propaganda religiosa. Nel Vecchio Continente invece la sfida alle fedi fa capo al cosiddetto "eurosecolarismo", che comunque non esclude la "cristofobia", così definita dal giurista ebreo Joseph Weiler allorché l’Unione Europea rifiutò il riferimento alle radici giudeo-cristiane dell’Europa nella propria bozza di Costituzione.
Secondo una denuncia lanciata nel 2007 dall’International Service for Human Rights, «negli ultimi anni vi è stato un innegabile incremento di atti di cristianofobia, in alcune regioni alimentato da un secolarismo dogmatico e da un’ideologia antireligiosa imperiosa», e specialmente «in Europa la separazione fra Stato e Chiesa e il rifiuto della religione conducono non solo a una cultura antireligiosa, ma anche all’intolleranza nei confronti di qualsiasi pratica di tipo religioso». Del resto è dal 2003 che una risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite «riconosce con profonda preoccupazione l’aumento di antisemitismo, cristianofobia e islamofobia in diverse parti del mondo, così come l’emergere di movimenti razzisti e violenti fondati sul razzismo e su idee discriminatorie dirette contro comunità arabe, cristiane, ebraiche e islamiche, comunità di persone di origine africana, comunità di persone di origine asiatica e altre comunità». Linguaggio diplomatico a parte, hanno attirato l’attenzione dell’ONU anche gli atti discriminatori contro i cristiani, ancorché questo non sia stato comunque sufficiente a fermare il processo d’isolamento della Chiesa dalla società. Oramai è un’altra la morale che influenza le decisioni in campo legislativo. Ed essa giunge al punto d’influenzare i valori morali che stanno a monte fino a mettere a rischio la vita religiosa delle singole persone e le dinamiche interne di diverse denominazioni cristiane.

Lo Stato ficcanasone
È insomma stato ribaltato il luogo comune che accusava la Chiesa d’ingerenza negli affari dello Stato. Ora avviene l’esatto contrario. Nel dicembre 2007 un tribunale finlandese ha multato due pastori protestanti e una loro assistente volontaria per aver violato le leggi sulle pari opportunità rifiutandosi di celebrare funzioni religiose insieme a donne "pastore". In pratica, è un giudice laico a decidere chi può dir messa. Ma la sfida continua e raggiunge le famiglie dei cittadini. Sostenere il concetto tradizionale del matrimonio esclude per esempio le organizzazioni caritative britanniche dalle sovvenzioni pubbliche: nel Regno Unito gli enti di beneficenza cattolici sono obbligati ad accettare le unioni gay, se vogliono proseguire la propria attività di assistenza nel campo delle adozioni. Lo impone loro l’Equality Act (Sexual Orientation) Regulations, in vigore dall’aprile 2007, il quale non prevede deroghe per l’obiezione di coscienza. Paradossalmente sono poi proprio le leggi non-discriminatorie a favorire l’avanzata della discriminazione. Non pochi dipendenti pubblici britannici si trovano infatti ad affrontare richiami, azioni disciplinari o addirittura la perdita dell’impiego, sebbene le Employment Equality (Religion or Belief) Regulations 2003 dichiarino illegale la discriminazione diretta o indiretta e l’aggressività o l’accanimento di chiunque sulla base della religione o delle credenze.

Mica pregherai per il malato?
Una ricerca, pubblicata in febbraio dal Chartered Management Institute, ha evidenziato come nel Regno Unito, nei dodici mesi precedenti l’aprile 2008, siano stati portati in tribunale 600 casi di discriminazione sul posto di lavoro per motivi religiosi rispetto ai 486 dei dodici mesi precedenti l’aprile 2006. Non si tratta soltanto di vittime cristiane, ma certamente alcune di loro lo sono e molti si sentono in pericolo dopo l’approvazione del nuovo manuale di disciplina del servizio sanitario pubblico, Religion Or Belief: A Practical Guide For The National Health Service, il quale afferma: «Gli appartenenti ad alcune religioni [... ] sono tenuti a predicare e a tentare di convertire altri. Sul posto di lavoro questo può causare problemi, in quanto le persone non religiose e quelle di altre religioni potrebbero sentirsi aggredite». Quindi, per «evitare incomprensioni, malintesi e lamentele, deve essere chiaro sin dal primo giorno [... ] di impiego, e costantemente riportato all’attenzione, che tali comportamenti possono essere intesi come aggressione...». Dopo le minacce, nel dicembre 2008 si è passati alle purghe e l’infermiera Caroline Petrie, 45enne di Weston-super-Mare, nel Somerset, è stata sospesa dal servizio sanitario nazionale che l’accusa di aver mancato d’impegno «verso le pari opportunità e la diversità» essendosi offerta di pregare per la guarigione di una paziente. Dopo le proteste dell’opinione pubblica, la donna è stata reintegrata nel posto di lavoro, ma i regolamenti che l’hanno penalizzata non sono ancora stati rivisti e restano lì, grande scoglio contro la libertà di predicazione.

Una ola per Sabina
Occorrerà allora promuovere la tutela legislativa positiva dei cristiani? In realtà, persino la Santa Sede, in sede Osce e presso altri organismi internazionali, si oppone recisamente all’istituzione di una fattispecie di reato che colpisca specificamente la cristianofobia. Se lo si facesse, bisognerebbe poi erigere pure a ennesimo gruppo da tutelare quello formato da atei, laicisti e anticlericali, i quali si sentirebbero a quel punto perseguitati se non potessero dirne di ogni colore contro le religioni e contro i credenti. Insomma, per godere del diritto di annunciare il Vangelo ai quattro venti, i cristiani debbono oggi a tutti i costi difendere la libertà di una Sabina Guzzanti d’insultare il Papa augurandogli di finire all’inferno, senza che ciò comporti l’iscrizione nel registro degl’indagati com’è invece accaduto all’imitatrice nel luglio scorso dopo il comizio romano in piazza Navona. Sennò presto o tardi succederà che un qualche prete finisca in galera per aver detto che l’inferno esiste. -

Andrea Morigi - il Domenicale -

 
 
 

CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA - 25 MARZO 2009 -

Post n°1703 pubblicato il 25 Marzo 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Abbiamo concluso la nostra preparazione per la consacrazione e oggi è un grande giorno!

Prima della consacrazione ricordiamo:

Consigli pratici

Perché l'Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria abbia una sua certa solennità, diamo i seguenti suggerimenti:
Preparazione spirituale per la consacrazione con la confessione, il S. Rosario e, per chi può, la S. Messa.

Condizioni generali e preparazione per consacrare la famiglia
Poiché la consacrazione riguarda la famiglia, è logico che questa sia costituita da almeno due persone.
Nel considerare l'impegno che questa consacrazione comporta, è bene che almeno due membri di una famiglia ne condividano i contenuti in modo che siano di testimonianza per gli altri membri e li invoglino indirettamente a condividere anche questa esperienza.
Possono esserci nella vita di ogni famiglia momenti di incomprensione, di smarrimento, di chiusura, di non condivisione anche nei riguardi di questa esperienza di vita spirituale. Proprio questo non diventi motivo di ulteriore attrito, ma ognuno rispetti la libertà dell'altro offrendo solidarietà e comprensione.

Per chi consacra anche la propria famiglia
Ci si procuri una statuetta o un'immagine della Madonna e la si collochi in un luogo decoroso della propria abitazione perché vi rimanga sempre e diventi "l'angolo bello" della casa, davanti a cui pregare quotidianamente (Cf. Stefano de Fiores e Salvatore Meo, Nuovo dizionario di mariologia).

Questo Atto di Consacrazione può essere rinnovato ogni anno, o in altre circostanze particolari.

In questa mail troverete l'immagine della nostra Mamma Celeste con in braccio il Suo Figlioletto Gesù che indica il cielo con una mano e con l'altra il Cuore Immacolato... E' un'immagine meravigliosa che ci fa capire dove noi siamo custoditi e dove noi siamo diretti! La Mamma Celeste è felice di mostrarci il Suo Cuore e tiene in una mano la corona del Rosario per ricordarci che è "necessaria" la recita quotidiana di questa preghiera per vivere cristianamente. Per alcuni oggi sarà un giorno di consacrazione, per altri un gesto di rinnovamento della propria consacrazione già fatta in passato.

Sotto trovate le preghiere di consacrazione: La prima è un atto di consacrazione di S. Luigi Grignion de Monfort dove ognuno di noi dirà il proprio nome rendendo solenne la consacrazione valorizzato attraverso le promesse; la seconda è una preghiera alla Madonna di Fatima alla quale noi ci affidiamo; la terza è per coloro che desiderano consacrare anche la famiglia, da recitare insieme con il secondo componenete della famiglia dopo le precedenti preghiere di consacrazione personale.

Uniti nella consacrazione, da oggi viviamo da veri Innamorati. [Innamorati di Maria]

AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

Io, (nome), peccatore infedele, rinnovo oggi e ratifico
nelle tue mani, O Maria Immacolata, i voti del mio Battesimo.
Rinunzio per sempre a Satana, alle sue seduzioni e alle sue opere
e mi dò interamente a Gesù Cristo, la Sapienza incarnata,
per portare la mia croce dietro a Lui tutti i giorni della mia vita.
E affinchè io gli sia più fedele che nel passato, ti scelgo oggi,
o Maria, alla presenza di tutta la Corte celeste, per mia Madre e Padrona.
A Te, come uno schiavo, io abbandono
e consacro il mio corpo e l'anima mia,
i miei beni interni ed esterni e il valore stesso
delle mie buone opere passate, presenti e future,
lasciandoti un intero e pieno diritto di disporre di me e
di tutto ciò che mi appartiene, senza eccezione, a tuo piacimento,
alla maggior gloria di Dio nel tempo e nell'eternità. Amen.


CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO
DELLA BEATA VERGINE DI FATIMA

O Vergine santa, Madre di Gesù e Madre nostra,
che sei apparsa a Fatima ai tre pastorelli
per recare al mondo un messaggio di pace e di salvezza,
io mi impegno ad accogliere questo tuo messaggio.
Mi consacro oggi al tuo Cuore Immacolato
per appartenere così più perfettamente a Gesù.
Aiutami a vivere fedelmente la mia consacrazione,
con una vita tutta spesa nell'amore di Dio
e dei fratelli, sull'esempio della tua vita.
In particolare ti offro le preghiere,
le azioni, i sacrifici della giornata,
in riparazione dei peccati miei e degli altri,
con l'impegno di compiere il mio dovere quotidiano
secondo la volontà del Signore.
Ti prometto di recitare ogni giorno il Santo Rosario,
contemplando i misteri della vita di Gesù,
intrecciati ai misteri della tua vita.
Voglio vivere sempre da vero figlio tuo
e cooperare perché tutti ti riconoscano
e ti amino come Madre di Gesù,
vero Dio e unico nostro Salvatore. Così sia.

CONSACRAZIONE DELLA FAMIGLIA
AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

Venite, o Maria e degnatevi di abitare in questa casa.
Come già al vostro cuore immacolato fu consacrata la Chiesa
e tutto il genere umano, così noi, in perpetuo,
affidiamo e consacriamo al vostro Cuore immacolato la nostra famiglia;
che il vostro amore e patrocinio ci ottenga grazia
che tutti i familiari vivano sempre
in pace con Dio e tra di loro.
Rimanete con noi, vi accogliamo con cuore di figli, indegni, ma desiderosi
di essere sempre vostri, in vita, in morte e nell'eternità.
Restate con noi come abitaste nella casa di Zaccaria e di Elisabetta;
come foste gioia nella casa degli sposi di Cana;
come foste madre per l'apostolo Giovanni.
Portateci Gesù Cristo, Via, Verità e Vita.
Allontanate da noi il peccato ed ogni male.
In questa casa siete Madre, Maestra e Regina.
Dispensate a ciascuno di noi
le grazie spirituali e materiali che ci occorrono;
specialmente accresceteci la fede, la speranza,
la carità verso Dio e verso il prossimo.
Suscitate fra i nostri cari sante vocazioni.
Siate sempre con noi, nelle gioie e nelle pene,
e soprattutto fate che un giorno tutti i membri di questa famiglia
si ritrovino con Voi riuniti in Paradiso.


Secondo San Luigi Maria di Montfort

 
 
 

ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE. ECCOMI SIGNORE: SI COMPIA IN ME LA TUA PAROLA

Post n°1702 pubblicato il 25 Marzo 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Oggi è un grande giorno, è la festa dell'annuncio dell'angelo a Maria, ma anche la festa del Sì di Maria, infatti i religiosi festeggiano oggi la loro festa, la festa del loro si. Questo ci fa riflettere in maniera particolare sul nostro sì: chiediamoci se abbiamo saputo ascoltare la voce di Dio nella nostra vita, se abbiamo saputo dire il nostro sì ed oggi rinnoviamolo con fede con coraggio. Offriamo in questa domenica particolare il nostro Rosario a Maria perchè lei ci guidi al nostro Sì quotidiano alla Volontà di Dio nella nostra vita.


Cari figli, vi invito anche oggi ad aprirvi alla preghiera. Figlioli, vivete in un tempo nel quale Dio vi dona grandi grazie, ma voi non sapete utilizzarle. Vi preoccupate di tutto il resto, e dell'anima e della vita spirituale il minimo. Svegliatevi dal sonno stanco della vostra anima e dite a Dio con tutta la forza Si. Decidetevi per la conversione e la santità. Sono con voi, figlioli, e vi invito alla perfezione della vostra anima e di tutto quello che fate. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. 25 marzo 2001 Medjugorje

Il contenuto dell'Annunciazione riguarda il Messia e al tempo stesso l'intimo rapporto tra Madre e Figlio, come si deduce dalle parole dell'angelo Gabriele: "Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te, tu sei benedetta tra le donne... Lo Spirito Santo verrà sopra di te e la potenza dell'Altissimo ti renderà sotto la sua ombra per questo il bambino santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio di Dio". E’ a motivo di questo intimo rapporto che Maria verrà chiamata "Madre di Dio".
L'angelo usa il linguaggio dei profeti del Vecchio Testamento nelle loro profezie messianiche, iniziando con l'invito alla gioia e garantendo l'aiuto di Dio alla Vergine prescelta all'alta missione. Maria è oggetto delle compiacenze divine: il Signore è con lei, ha trovato grazia agli occhi dell'Altissimo, sarà vergine e Madre di Dio. Maria stessa riconosce nelle parole dell'angelo i termini profetici che preludono alla rivelazione concernente il Messia. Confrontando la profondità religiosa del fidente abbandono di Maria al volere divino con ciò che vi è di soprannaturale nello stesso annuncio, possiamo affermare che al momento della sua risposta definitiva, del "fiat", in lei era già presente in maniera reale ciò che sarebbe diventato a poco a poco manifesto nel corso della sua vita, grazie al contatto col suo divin Figlio. "Nel momento dell'Annunciazione, Maria è la più alta espressione dell'attesa di Dio e del Messia nell'Antico Testamento; è la sintesi e il punto culminante dell'attesa messianica ebraica. E’ così che la vede S. Luca nel "Magnificat"; è così che la vede la patristica che va rivivendo nella teologia contemporanea.
A causa della grazia della sua nascita senza macchia e della sua consacrazione verginale a Dio, Maria è stata, nei confronti della luce della fede, d'una ricettività eccezionalmente squisita e delicata. Grazie a ciò, ella ha indicato, nella sua persona, l'apertura fondamentale e sempre più precisa in cui doveva sbocciare l'attesa dell'Antico Testamento per Jahvè-Salvatore " - [Innamorati di Maria]

 
 
 
 
 

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Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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