ASCOLTA TUA MADRELE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA |
VERGINE MADRE
«Vergine madre, figlia del tuo Figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu se' colei che l'umana natura nobilitasti sì, che 'l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore per lo cui caldo ne l'eterna pace così è germinato questo fiore. Qui se' a noi meridïana face di caritate, e giuso, intra i mortali, se' di speranza fontana vivace. Donna, se' tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia ed a te non ricorre, sua disïanza vuol volar sanz'ali. La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s'aduna quantunque in creatura è di bontate».
TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000
CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
Salve Regina,
Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
Angelo di Dio,
Eterno riposo.
“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)
Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II
O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II
AREA PERSONALE
Messaggi del 04/05/2009
Post n°1849 pubblicato il 04 Maggio 2009 da diglilaverita
Maggio mese dedicato alla Madonna e molto caro alla pietà popolare. Tante parrocchie e famiglie, sulla scia di tradizioni religiose ormai consolidate, continuano a fare di maggio un mese "mariano", moltiplicando fervorose iniziative liturgiche, catechistiche e pastorali! Il desiderio di intimità con la Madre di Dio e Madre nostra, sorge in noi spontaneamente. Vogliamo esserle vicini come lo si può essere con una persona viva: su di Lei, infatti, la morte non ha trionfato, ed Ella sta in corpo e anima accanto a Dio Padre, a suo Figlio e allo Spirito Santo. Per capire il ruolo di Maria nella vita cristiana, per sentirci attratti verso di Lei, per cercare con affetto filiale la sua amorevole compagnia, non occorrono lunghe disquisizioni, anche se il mistero della maternità divina ha una ricchezza di contenuto su cui non si rifletterà mai abbastanza. La fede cattolica ha saputo riconoscere in Maria un segno privilegiato dell'amore di Dio: Dio ci chiama fin da ora suoi amici; la sua grazia opera in noi, ci rigenera dal peccato, ci dà la forza affinché, pur nella debolezza di chi è sempre polvere miserabile, possiamo riflettere in qualche modo il volto di Cristo. Non siamo dei naufraghi cui Dio ha promesso la salvezza: la salvezza opera già in noi. Di fronte a Dio non siamo come ciechi che aspirano alla luce e tuttavia gemono fra le angustie dell'oscurità: siamo figli che sanno di essere amati dal loro Padre. La devozione a Maria è stato uno dei fili conduttori e caratteristici del pontificato di Giovanni Paolo II, che ha scelto come "motto" del suo ministero l'espressione monfortana Totus tuus. Il Papa ha desiderato profondamente che ogni credente possa servirsi di Maria per arrivare più speditamente a Cristo. Maria è infatti, come recita un antico inno, la stella del mare, colei che nella navigazione della fede ci aiuta a non perdere mai la bussola, e a virare sempre verso Cristo. La Madonna è maestra di verità e segno della fede vera nel suo Figlio». L'avvenimento mariano più importante di questo secolo è stato senza dubbio il Concilio Vaticano II, perché da esso è scaturita una prospettiva mariana che investe il campo dottrinale, liturgico, pastorale e devozionale. Il Concilio ha voluto risituare Maria al punto di partenza e al centro stesso del mistero di salvezza. L'inserimento di Maria nella Costituzione Dogmatica sulla Chiesa può considerarsi un segno del rapporto di esemplarità che intercorre fra Maria e la Chiesa: la Vergine è tipo e compimento della Chiesa. Inoltre, la Vergine è Madre della Chiesa, giacché è Madre di Cristo e di tutto il Popolo di Dio, sia dei fedeli che dei Pastori. Paolo VI ebbe a cuore il proclamarlo solennemente a conclusione della terza sessione del Concilio, offrendo in tale titolo una sintesi della mariologia del Concilio (cfr. DC, 6.XII.64, col 1544). Sono pertanto due le chiavi per una rinnovata devozione mariana in linea con il Concilio: la scoperta di Maria nella contemplazione di quella donna che si è data liberamente nella fede ai piani e disegni di Dio, e la scoperta della Madre che ci ha amato nel vedere il suo Figlio donarsi in sacrificio per noi. In queste direzioni s'inseriscono i documenti mariani degli ultimi Pontefici e singolarmente le Esortazioni Apostoliche Marialis Cultus di Paolo VI (1974), Redemptoris Mater (1987) e Rosarium Virginis Mariae (2002) di Giovanni Paolo II. Ma la devozione a Maria in questo mese di maggio non deve limitarsi a un puro sentimento o a mere emozioni; deve tradursi in preghiera. Che sia dappertutto un mese di intensa preghiera con Maria con la quotidiana recita del santo Rosario. Si tratta di una preghiera semplice, apparentemente ripetitiva, ma quanto mai utile per penetrare nei misteri di Cristo e della sua e nostra Madre. E', al tempo stesso, un modo di pregare che la Chiesa sa essere gradito alla Madonna stessa. Ad esso siamo invitati a far ricorso anche nei momenti più difficili del nostro pellegrinaggio sulla terra. Scrive, al riguardo Papa Giovanni Paolo II: "Il Rosario pur caratterizzato dalla sua fisionomia mariana, è preghiera dal cuore cristologico. Nella sobrietà dei suoi elementi, concentra in sé la profondità dell’intero messaggio evangelico, di cui è quasi un compendio. In esso riecheggia la preghiera di Maria, il suo perenne Magnificat per l’opera dell’Incarnazione redentrice iniziata nel suo grembo verginale. Con esso il popolo cristiano si mette alla scuola di Maria, per lasciarsi introdurre alla contemplazione della bellezza del volto dl Cristo e all’esperienza delta profondità del suo amore". [Rosarium Virginis Mariae]. Quant’era provvidenziale la pia tradizione si era andata stabilendo nelle famiglie cristiane! Dopo una giornata d’intenso lavoro, raccolti nella quiete serena delle pareti domestiche, genitori e figli si riunivano intorno a un’immagine della Vergine Santa per pregare il santo Rosario. I vecchi innalzavano la loro preghiera nel pieno della loro maturità, i fanciulli imparavano, pregando, ad amare la famiglia, prima chiesa domestica. E la benedizione di Maria pioveva abbondante sui cuori di tutti. Il Rosario in famiglia era uno degli atti più solenni e preziosi della vita familiare. Il Rosario era il mezzo per elevare la mente, rasserenare i cuori, trovare conforto nelle sofferenze, educare i fanciulli e, soprattutto, unire i cuori dei familiari e volgerli tutti a Dio. Il Rosario era davvero la preghiera familiare per eccellenza. Certo, oggi viene piuttosto da chiedersi se tutte le famiglie cristiane apprezzano ancora o, addirittura, se conoscono la preghiera del Rosario! Molte, forse la maggioranza, lo considerano un costume ormai sorpassato e questo non è certo un segno confortevole per la vita cristiana. L’invito a non trascurare la recita del Rosario soprattutto nel mese di maggio viene da lontano. Nel 1951, il papa Pio XII così scriveva: "…è soprattutto in seno alla famiglia che Noi desideriamo che la consuetudine del santo Rosario sia ovunque diffusa, religiosamente custodita e sempre più sviluppata. Invano, infatti, si cercherà di portare rimedio alle sorti vacillanti della vita civile, se la società domestica, principio e fondamento dell’umano consorzio, non sarà ricondotta alle norme dell’Evangelo. Per ottenere un compito così arduo, Noi affermiamo che la recita el santo Rosario in famiglia è un mezzo quanto mai efficace" (Enc. Ingruentium malorum1951). Anche papa Paolo VI attribuiva una straordinaria importanza al Rosario recitato in famiglia: "Non v’è dubbio - scriveva - che la Corona della Beata Vergine Maria sia da ritenere come una delle più eccellenti ed efficaci ‘preghiere in comune’ che la famiglia cristiana è invitata a recitare. Noi amiamo, infatti, pensare e vivamente auspichiamo che, quando l’incontro familiare diventa tempo di preghiera, il Rosario ne sia l’espressione più gradita" (Marialis Cultus 53). E Benedetto XVI: "Voglio esprimere a Maria la mia gratitudine per il sostegno che mi offre nel quotidiano servizio alla Chiesa. So di poter contare sul suo aiuto in ogni situazione; so, anzi, che Lei previene con materno intuito ogni necessità dei suoi figli e interviene efficacemente per sostenerli: questa è l'esperienza del popolo cristiano fin dai primi suoi passi a Gerusalemme". E in un'altra occasione ricordava: "Il Rosario è preghiera contemplativa e cristocentrica, inseparabile dalla meditazione della Sacra Scrittura. E' la preghiera del cristiano che avanza nel pellegrinaggio della fede, alla sequela di Gesù. Vorrei invitarvi a recitare il Rosario in famiglia, nelle comunità e nelle parrocchie per le intenzioni del Papa, per la missione della Chiesa, per la pace nel mondo". Con la recita del Santo Rosario, la famiglia cristiana, sull’esempio di quella di Nazaret, diventa una dimora di santità e una scuola efficacissima di vita cristiana. La considerazione dei misteri della Redenzione, infatti, insegna agli adulti a specchiarsi quotidianamente negli esempi di Gesù e Maria nelle vita domestica di Nazaret (misteri gaudiosi), a ricavare da Loro conforto nelle avversità (misteri dolorosi) e a tendere costantemente verso i beni celesti, cercando sempre "le cose di lassù" (misteri gloriosi). Il Rosario, inoltre, porta i piccoli a conoscere le principali verità delle fede, facendo germogliare nelle loro anime, quasi naturalmente, la carità verso il Redentore. Papa Giovanni Paolo II, che molte foto ritraggono con la corona del Rosario in mano, ci ricorda dal paradiso: “il Rosario è anche, da sempre, preghiera della famiglia e per la famiglia. Un tempo questa preghiera era particolarmente cara alle famiglie cristiane, e certamente ne favoriva la comunione. Occorre non disperdere questa preziosa eredità. Bisogna tornare a pregare in famiglia e a pregare per le famiglie, utilizzando ancora questa forma di preghiera….La famiglia che prega unita, resta unita. Il Santo Rosario, per antica tradizione, si presta particolarmente ad essere preghiera in cui la famiglia si ritrova. I singoli membri di essa, proprio gettando lo sguardo su Gesù, recuperano anche la capacità di guardarsi sempre nuovamente negli occhi, per comunicare, per solidarizzare, per perdonarsi scambievolmente, per ripartire con un patto di amore rinnovato dallo Spirito di Dio.. A questa preghiera è anche bello e fruttuoso affidare l'itinerario di crescita dei figli …. Pregare col Rosario per i figli, e ancor più con i figli, educandoli fin dai teneri anni a questo momento giornaliero di « sosta orante » della famiglia, non è, certo, la soluzione di ogni problema, ma è un aiuto spirituale da non sottovalutare. Riprendete con fiducia tra le mani la corona del Rosario, riscoprendola alla luce della Scrittura, in armonia con la Liturgia, nel contesto della vita quotidiana. « O Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci riannodi a Dio, vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell'inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell'ora dell'agonia. A te l'ultimo bacio della vita che si spegne. E l'ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del Rosario di Pompei, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice dei mesti. Sii ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo ». (cfr. Rosarium Virginis Mariae) - mons. Tommaso Stenico - Pontifex - |
Post n°1848 pubblicato il 04 Maggio 2009 da diglilaverita
Le “ veline” in politica. Il tema è stato di scottante attualità la settimana scorsa, con l’ormai nota levata di scudi del Presidente Silvio Berlusconi, davanti alle esternazioni di sua moglie Veronica dopo la ventilata scesa in campo di alcune veline alle prossime elezioni europee. Di tutto questo, abbiamo parlato con il professor Francesco Bruno, psichiatra alla Sapienza di Roma. Professor Bruno, che cosa scatta in mente a queste ragazze?: “ la voglia di arrivare al successo, ad ogni costo, persino disposte a mercificare il proprio corpo. Non dico che siano giunte a tanto, ma certamente sfruttano la loro immagine e la loro avvenenza a questi fini”. Soltanto colpa loro?: “ ci mancherebbe altro. Per lo meno, loro hanno la scusante dell’età abbastanza giovane. Le responsabilità maggiori io le do ai genitori, che hanno diluito o addirittura fatto perdere il senso del dovere, della rinuncia e della fatica, e lasciano intendere che ogni mezzo è buono per giungere al successo. Indubbiamente questo discorso non è generalizzabile, esistono le eccezioni lodevoli,ma la mentalità nel loro mondo è questa, ovvero inseguire il successo ad ogni costo, persino sacrificando i valori. E tra i valori ci metto lo studio,la fatica, la ricerca e la cultura”. Che altro implica tutto questo?: “ una perdita del senso di responsabilità. Molte volte lo ho sottolineato, ricevendo in cambio risposte piuttosto seccate. Ma la verità è questa: si sta smarrendo il significato della parola responsabilità, cioè la distinzione tra il bene e il male”. Da che cosa dipende questo svilimento del senso di responsabilità?” in parte dal fatto che molte volte i genitori hanno tralasciato e omesso il loro compito ed anzi sono complici dei figli,lasciando intendere e persino tollerando condotte contrarie al senso morale. Insomma, si fa fa intendere che ogni fine giustifica il mezzo, cioè il successo tradotto in potere e ricchezza”. Non vi è il rischio di mercificare il proprio corpo?: “ chiaro che questa possibilità esista, ma ,lo ripeto, non ne faccio colpa principale alle ragazze quanto ai loro genitori ed anche a chi le adesca”. Ritorna un’altra volta la perdita del senso del dovere: “ indubbiamente. Ma questi sono i frutti di una società che ricerca sempre le vie brevi, le scorciatoie, il mezzuccio per giungere alla meta. Parole come lavoro, sudore, rinuncia,sembrano fuori dal tempo e dallo spazio. Invece rappresentano categorie importanti e fondamentali”. Aggiunge: “ ora parlo da medico. A queste ragazze si fa credere che la via è spianata, ma mi sembra una logica anche da irresponsabili. Nel caso l’elettorato non le premi, il contraccolpo in termini di psiche è notevole, in persone deboli può essere devastante. Insomma, invito i genitori a svolgere con lealtà il loro compito. Meglio meno successo,ma persone integre, di sani valori e principi “. Se arrivano proposte del genere vuol dire che anche il concetto di politica si sta attenuando: “ vero. Mi viene da dire, meglio i politici di una volta. Oggi si ha una idea deformata del politico e della politica. Il politico deve servire e mai servirsi della cosa pubblica. L’attività politica è un’arte ed una ricerca del bene comune, non un affanno di potere. Ora non dico che quelli di una volta erano santi, ma per lo meno avevano più nitida la concezione del servizio e della vocazione. Oggi,nella maggior parte dei casi, la politica è diventata una professione come tante e non più una missione rivolta al progresso sociale e al bene comune”. - Bruno Volpe - Pontifex - |
Post n°1847 pubblicato il 04 Maggio 2009 da diglilaverita
“Chi viola, stupra o insidia un bambino è un essere schifoso, depravato e criminale. Queste cose vanno dette con forza e senza sottovalutare il problema. Il fatto di essere preti non ci deve impedire di proclamare con energia, e senza alcuna ipocrisia, la verità”: lo afferma don Salvatore Di Noto, il coraggioso e benemerito parroco siciliano anti- pedofili. a capo della benemerita associazione Meter che ha tenuto a Noto, in Sicilia, un interessante convegno sul tema: “ Bambini , tra amore e violenza”. Il Convegno ha riscosso un ampio e meritato interesse con interventi degni di nota. Lo riassume per Pontifex lo stesso Don Di Noto. Dunque, Don Di Noto, a che punto siamo?: “ il bilancio della nostra assise è stato molto lusinghiero non solo per gli interventi,ma anche per le deduzioni pratiche che ne abbiamo ricavato. Abbiamo ascoltato delle testimonianze vive ed anche crude di bimbi maltrattati e violati e questo ci deve far riflettere”. Il sacerdote lancia un grido di allarme: “ che si parli della pedofilia mi fa piacere, vuol dire che il tema è ritenuto attuale ed allarmante. Bene così, ma attenzione ai professionisti della pedofilia, a coloro che si riempiono la bocca di questa parole, tromboni che discettano di tutto e poi al momento opportuno non agiscono”. Che cosa bisogna fare per mettere un freno a questo fenomeno disgustoso?: “ non basta la sola repressione sui siti. Abbiamo riscontrato che, per qualche sito individuato e poi chiuso, ne sono sorti molti altri. Bisogna invece lavorare energicamente e con forza sulla prevenzione e successivamente anche con la repressione. Ma quel che maggiormente conta è forgiare una forma di pensare che respinga a priori la pedofilia, un comune sentire che la faccia vedere come una mostruosità”. Che cosa si può fare, in concreto, per i bimbi violati?: “ con la fede, restituire loro fiducia e poi che la giustizia segua, senza guardare in faccia a nessuno, il suo corso. Sono due binari che devono camminare paralleli e senza fermarsi mai”. Il sacerdote lancia un grido di allarme: “ ultimamente ho notato come un rilassamento, una specie di schizofrenia sociale. Sulla carta tutti tuonano contro la pedofilia, poi all’atto pratico si notano voci blande, quasi di giustificazione o comunque tendenti a sottovalutare questo cancro. Non va bene, assolutamente no”. Don Di Noto è stato colpito dall’intervento del Vescovo di Noto, Monsignor Antonio Staianò: “ ho apprezzato molto la sua relazione. Il Vescovo ha detto chiaramente che il cristianesimo non è una teoria, o una filosofia, bensì uno stile di vita concreto,un incontro personale con Cristo che si traduce nella vita di ogni giorno. Ecco perché abbiamo tutti noi il dovere giuridico e morale di opporci alla pedofilia”. Si ferma un attimo e aggiunge: “ anche se sono prete, con coraggio ed onestà, devo chiamare il pedofilo come si merita. Ovvero, i pedofili sono degli sporcaccioni, dei criminali assolutamente schifosi che meritano ogni censura sociale ed anche legale. Insomma, bisogna creare un clima assolutamente contrario alla pedofilia nelle case e nelle menti della gente. Questi delinquenti sappiano che devono avere vita dura e difficile”. -Bruno Volpe- Pontifex - |
Post n°1846 pubblicato il 04 Maggio 2009 da diglilaverita
Vergine Santissima, che a Fatima hai rivelato al mondo i tesori di grazie nascosti nella pratica del santo Rosario, infondi nei nostri cuori un grande amore a questa santa devozione, affinché, meditando i misteri in esso contenuti, ne raccogliamo i frutti e otteniamo la grazia che con questa preghiera ti chiediamo, a maggior gloria di Dio e a vantaggio delle nostre anime. Così sia. 7 Ave Maria Cuore Immacolato di Maria, prega per noi. PREGHIERA Maria, Madre di Gesù e della Chiesa, noi abbiamo bisogno di Te. Desideriamo la luce che s'irradia dalla tua bontà, il conforto che ci proviene dal tuo Cuore Immacolato, la carità e la pace di cui Tu sei Regina. Ti affidiamo con fiducia le nostre necessità perché Tu le soccorra, i nostri dolori perché Tu li lenisca, i nostri mali perché Tu li guarisca, i nostri corpi perché Tu li renda puri, i nostri cuori perché siano colmi d'amore e di contrizione, e le nostre anime perché con il tuo aiuto si salvino. Ricorda, Madre di bontà, che alle tue preghiere Gesù nulla rifiuta. Concedi sollievo alle anime dei defunti, guarigione agli ammalati, purezza ai giovani, fede e concordia alle famiglie, pace all'umanità. Richiama gli erranti sul retto sentiero, donaci molte vocazioni e santi Sacerdoti, proteggi il Papa, i Vescovi e la santa Chiesa di Dio. Maria, ascoltaci e abbi pietà di noi. Volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi. Dopo questo esilio mostra a noi Gesù, frutto benedetto del tuo grembo, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Amen. Questa preghiera è da recitarsi per nove giorni consecutivi. *Io sono Amore* |
Post n°1845 pubblicato il 04 Maggio 2009 da diglilaverita
Nei giorni in cui la nostra vita procede senza alcuna difficoltà materiale certamente il nostro cuore è rivolto a ben altri interessi. Ci sentiamo autonomi e autosufficienti. Non abbiamo bisogno di niente e di nessuno. Ma basta un disguido, una malattia o un problema economico per farci riflettere, sentire una nullità. E in questi momenti che comprendiamo la povertà, la miseria e la disperazione di chi non ha un boccone per sé o per i propri figli. Maria ci viene incontro con la sua vita vissuta nella semplicità e povertà di Nazaret. Perciò Maria è madre dei poveri. Del povero che non ha casa, del povero che non ha pane, che non trova lavoro, che sta alla porta della chiesa. Maria è madre dei poveri perché li soccorre, muove i cuori e la mano in loro favore, li consola. Li incoraggia, li guida, e li ammaestra con la sua vita, col suo esempio. Mostra loro la casa umile e povera di Nazaret; fa vedere l'umile grotta di Betlemme, l'esilio verso l'Egitto... insegna un segreto per sopportare la povertà e tramutarla in vera ricchezza. Se sono povero e mi rivolgo a Maria, la povertà non sarà per me una croce. Se desidero che Maria mi ami vuoterò il mio cuore di tutte le cose terrene, per riempirlo dell'unico grande tesoro: Gesù. Maria paziente e materna continua a offrire a tutti il dono che fa ricchi: Gesù. Bisogna invocare Maria, amarla. Attaccarsi al suo manto materno, prendere quella mano che ci porge e non lasciarla mai più. Raccomandiamoci ogni giorno a Maria, nostra Madre, rallegriamoci, lavoriamo con Maria, soffriamo con Maria. Desideriamo di vivere e di morire tra le braccia di Gesù e di Maria. Fioretto: Pregherà di più, cercherò di arricchire questo mio povero cuore pieno solo di miserie e di aspirazioni terrene. Giaculatoria: "Dischiudimi, o Maria, del ciel le porte quando sarà vicino alla morte". |
INFO
LE LACRIME DI MARIA
MESSAGGIO PER L’ITALIA
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi
SAN GIUSEPPE PROTETTORE
A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione
ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua
santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre
di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne
preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo
sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù
Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che
ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere
delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla
morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa
di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di
noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso,
possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna
beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.
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