ASCOLTA TUA MADRELE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA |
VERGINE MADRE
«Vergine madre, figlia del tuo Figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu se' colei che l'umana natura nobilitasti sì, che 'l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore per lo cui caldo ne l'eterna pace così è germinato questo fiore. Qui se' a noi meridïana face di caritate, e giuso, intra i mortali, se' di speranza fontana vivace. Donna, se' tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia ed a te non ricorre, sua disïanza vuol volar sanz'ali. La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s'aduna quantunque in creatura è di bontate».
TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000
CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
Salve Regina,
Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
Angelo di Dio,
Eterno riposo.
“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)
Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II
O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II
AREA PERSONALE
Messaggi del 29/05/2009
Post n°1944 pubblicato il 29 Maggio 2009 da diglilaverita
Nell´ambito del pellegrinaggio nazionale della Madonna di Fatima in Italia (aprile-setembre 2009), la venerata Immagine della Madonna Pellegrina serà nella Basílica Vaticana, sabato 20 giugno 2009. È un’iniziativa programmata dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) per vivere un momento di memoria al fine di ricordare il 50º annniversario della consacrazione dell´Italia al Cuore Immacolato di Maria, in concomitanza con la festa che quest’anno cade si celebra il 20 Giugno. La Madonna Pellegrina verrà accolta in Piazza San Pietro, farà il suo ingresso in Basilica e intronizzata presso l´Altare della Confessione. Seguirà la recita del Santo Rosario e alle 10:30 solenne Concelebrazione presieduta da Sua Em.za Reverendissima il Sig. Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della CEI con la presenza degli Ecc.mi Vescovi italiani. Sua Em..za Reverendissima il Sig. Cardinale Angelo Comastri, Vicario del Santo Padre per la Città del Vaticano, ha chiesto al termine della concelebrazione la presenza del Santo Padre Benedetto XVI per la Benedizione Apostolica. La "Peregrinatio" Con la visitazione della Vergine alla parente Elisabetta (festa al 31 maggio, quest’anno sostituita dalla solennità della Domenica di Pentecoste), è iniziata – rileva il fondatore dei Piccoli Fratelli di Gesù René Voillaume (+2003) – una serie di innumerevoli "visitazioni" che non termineranno fino a che ci sarà un uomo sulla terra che attende Gesù salvatore. Maria viene a visitarci. Nell’antichità san Germano di Costantinopoli (+733) così elogiava la Vergine visitatrice del suo popolo: «Tu visiti e vegli su tutti, o Madre di Dio. Anche se i nostri occhi non ti possono vedere, o Tuttasanta, tu abiti in mezzo a noi e ti manifesti in vari modi a quanti sono degni di te... Hai lasciato questo mondo, ma non ti sei allontanata dal popolo cristiano. Non hai abbandonato questo mondo... Sei più vicina a coloro che ti invocano e ti fai trovare da quanti fedelmente ti cercano». Nel 1938 ebbe risonanza mondiale l’iniziativa in Francia del cosiddetto "Grand-Retour": il simbolico ritorno di una statua della Madonna, da Lourdes alla sua sede di Boulogne-sur-Mer (Normandia), che pellegrinò in tutta la Francia, con continue soste nelle località che attraversava (visitò oltre 12.000 parrocchie, raccogliendo oltre 10 milioni di consacrazioni individuali). Lo scopo era indicato dal titolo a doppio senso del "Grand-Retour": ritorno della statua alla sua sede e ritorno del popolo a Dio, attraverso la consacrazione alla Vergine, avvenuta il 23 marzo 1943. A. Galli, nel presentare la sua pubblicazione Madre della Chiesa nei cinque continenti. Primo atlante mariano, Segno 1997, annota: la Regina dell’universo «è stata la prima missionaria di suo Figlio in ogni popolo della terra». Il pittore Michelangelo da Caravaggio, nella tela Madonna dei pellegrini o di Loreto (probabilmente per l’Anno santo del 1600 e collocata nella chiesa di sant’Agostino in Roma), rappresenta la Vergine con il Figlio che scende dalla nicchia dell’altare e si reca sulla porta della santa Casa per accogliere maternamente gli stanchi pellegrini. Nei santuari mariani è prevista "La liturgia della soglia": l’accoglienza nel nome della Madre comune dei pellegrini. A queste infinite visite della Madre dell’umanità si ispira la Peregrinatio Mariae: la venerata statua della Madonna di Fatima pellegrina nel mondo visita i suoi figli nelle loro chiese, santuari, città e famiglie. L’11 maggio 1947 una statua della Madonna di Fatima iniziava quel "Pellegrinaggio delle meraviglie" che ha suscitato un enorme movimento di folle, fatti prodigiosi e conversioni. La Peregrinatiodella statua della Madonna di Fatima e la consacrazione dell’Italia alla Madonna. Quando il 13 dicembre 1958 nella riunione della Conferenza episcopale italiana fu approvato all’unanimità il progetto di consacrare l’Italia alla Madonna, si stabilì che tale atto avrebbe concluso il XVI Congresso eucaristico nazionale di Catania, il 13 settembre 1959. Il Comitato, eletto dal Collegamento mariano nazionale, alle dipendenze dei vescovi e sotto la direzione del card. G. Lercaro, si chiese: Come fare per preparare la nazione all’importante avvenimento? Si rivelò subito provvidenziale la proposta di una peregrinatio Mariae. I vescovi italiani affidavano direttamente alla Madonna il compito di predicare una "missione" itinerante: «Prima che l’Italia si metta in ginocchio dinanzi alla celeste Regina, un’immagine di lei farà il giro di tutto il territorio nazionale come per invitare di persona il suo popolo a raccolta. Così l’atto che sarà compiuto il 13 settembre a Catania, dove gli italiani saranno spiritualmente presenti, avrà, tra l’altro, il significato di una visita restituita a tanta visitatrice». La statua della Madonna di Fatima iniziò il suo pellegrinaggio missionario in Italia il 25 aprile 1959 a Napoli, percorse la penisola in 92 capoluoghi di provincia e approdò a Catania sabato 5 settembre. Questo passaggio della Madonna fu paragonato ad una grande e riuscita missione per i 27 milioni di italiani che l’accolsero nelle chiese e nelle piazze. Sull’onda di quell’evento di grazia, l’Armata azzurra nel 1978, per ricordare il 30mo anniversario della consacrazione dell’Italia alla Vergine, ha voluto un nuovo pellegrinaggio della Madonna di Fatima attraverso il mondo (la statua ha sostato in Roma dal 30 aprile al 3 maggio 1978). In soli 38 giorni la bianca statua ha percorso l’intera circonferenza della terra da New York a New York, toccando tre continenti e venti nazioni. Il significato spirituale del pellegrinaggio della Madonna. Alcuni storici hanno dato una lettura politica della Peregrinatio Mariae avvenuta in Italia tra il 1946 e il 1951 (evento organizzato per orientare il voto popolare in senso anticomunista), mentre fu un avvenimento di notevole importanza religiosa ed ecclesiale, momento di profonda fede e di rinnovata pietà popolare. Come in merito al pellegrinaggio del 1959 è stato annotato: «Salvo qualche rarissimo caso, in tutte le città l’apoteosi mariana andò congiunta con un insperato risveglio religioso, ricco di straordinarie conversioni, polarizzando anime verso un più vero trionfo di Gesù nel Congresso eucaristico nazionale». Nella storia religiosa d’Italia, la devozione a Maria occupa un posto di notevole rilievo. Il protestante E. Quinet nel 1848 chiamò la Vergine «la dolce Castellana di cui l’Italia tutta è innamorata». «L’Italia si chiama Maria», affermerà G. Imbrighi nel 1956. E la consacrazione del 1959 voleva riconoscere l’autorità della Vergine, madre e regina dell’Italia e degli italiani. Il presidente della Repubblica del tempo, G. Gronchi, in una lettera autografa al card. G. Lercaro, rilevava: l’atto di consacrazione alla Madonna e gli altri onori a lei tributati interpretano «i sentimenti della enorme maggioranza del nostro popolo». E oggi, il passaggio della Vergine nelle nostre città, che chiede la consacrazione al suo Cuore immacolato, ha qualcosa da dire a noi post-moderni, ma ancora intimamente suoi devoti figli? Come popolo, ormai multiculturale e multireligioso, va detto che L. Massignon (+1962), convertito francese ed eminente arabista, proponeva: i cristiani, ebrei e musulmani prima devono incontrarsi ad Efeso nella casa della Vergine, poi potranno raccogliersi tutti in Gerusalemme. L’islamico Magdi Allam, ora convertito al cattolicesimo, al 29° pellegrinaggio da Macerata a Loreto, 2-3 giugno 2007, si è rivolto ai musulmani perché si stringano attorno alla Vergine «che incarna la sacralità della vita, fondamento della nostra comune umanità». Più volte egli ha proposto alle tre religioni monoteistiche di incontrarsi nella santa Casa di Loreto. Ai fedeli poco praticanti diciamo che la Madre, «amministratrice della Casa del Figlio», si fa pellegrina per cercare i suoi figli e porgere tra le loro mani Cristo salvatore. I Gesuiti venerano la Vergine con il titolo "Santa Maria della strada", per scoprire nel suo cuore materno le vie che Dio dispone sul loro cammino. "Santa Maria della strada" orienta i giovani nelle scelte fondamentali della vita. Nel movimento apostolico "Famiglia di Schönstatt", fondato in Germania attorno al 1914 da J. Kentenich (+1968), l’immagine della Vergine passa di famiglia in famiglia, e l’incontro con lei diviene sempre un piccolo miracolo. In Italia sono circa 6.400 le famiglie in 19 diocesi coinvolte nella «missione evangelizzatrice della Madonna pellegrina di Schönstatt». Ai presbiteri e parroci va ribadito che la Peregrinatiodella Madonna di Pompei nelle diocesi e parrocchie in Italia e all’estero risveglia la fede e la pratica della vita cristiana. Dove filialmente viene accolta la Madre, lì inevitabilmente si illumina radioso il volto propizio del Figlio. - MADRE DI DIO - |
Post n°1943 pubblicato il 29 Maggio 2009 da diglilaverita
Oggi i genitori si riflettono nei figli, quasi fossero la loro prosecuzione, rompendo la tradizionale alleanza formativa con il sistema scolastico. La psicologa Eugenia Scabini analizza il fenomeno dell'emergenza educativa. Adulti «narcisisti», incapaci di svolgere il proprio ruolo di genitori. Ma anche una società «che spinge verso un individualismo narcisista». Per Eugenia Scabini, docente di Psicologia sociale della famiglia e preside della facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano, è il terreno fertile su cui cresce l’emergenza educativa. Da molto tempo si parla della necessità di un’alleanza scuola-famiglia e realtà educative per farvi fronte. Siamo ancora all’allarme o vi sono segnali di inversioni di tendenza? «In primo luogo ritengo positivo che si sia lanciato l’allarme e preso coscienza del problema. Se da un lato c’è un grande consenso sull’allarme, dall’altra, però, si assiste a un palleggio di responsabilità tra le varie componenti: ognuna attribuisce all’altra la responsabilità, ma nessuna si chiede quale sia la propria parte per porvi rimedio». E chi finisce principalmente sul banco degli imputati? «Direi la famiglia. In parte ci possono essere delle ragioni, ma appare il capro espiatorio di un aspetto più ampio. Di certo la componente sociale sembra chiamarsi fuori dal gioco delle responsabilità». Uno scaricabarile, dunque? «Il fenomeno che stiamo analizzando, l’emergenza educativa, è espressione di un individualismo narcisistico, che è la causa culturale del problema. Anche la famiglia non sfugge a questo fenomeno, ma è l’intera società, il mondo degli adulti a esserne affetto. Oggi i genitori, rispetto al passato, continuano a vedere considerare i figli come una prosecuzione di se stessi, ma mancano della capacità di considerare i giovani come una generazione da promuovere e lanciare nel futuro. Al contrario sembrano considerarli dei competitori». Quali sono i segnali di questo fenomeno? «In passato i genitori avevano la percezione chiara che i figli fossero comunque delle persone a se stanti. Oggi, invece, i genitori si riflettono nei figli, ci si rispecchiano, proprio come faceva Narciso nella propria immagine nell’acqua. Un esempio? Fino a qualche decennio fa l’insuccesso scolastico veniva vissuto dai genitori come una carenza o lo scarso impegno del figlio. Oggi è vissuto come un fallimento genitoriale. Nel passato esisteva una alleanza tra adulti, genitori e docenti, che, nel rispetto dei ruoli, condividevano la responsabilità di aiutare il giovane a raggiungere una meta». Mentre oggi, come disse l’allora ministro Fioroni, i genitori si trasformano in sindacalisti dei propri figli? «Appunto. Mi rispecchio in mio figlio e se non riesce a scuola, io difendo mio figlio, perché in questo modo difendo me stesso. Il tutto in un prolungamento narcisistico». Cosa ha scatenato tutto questo? «È quello che ho chiamato individualismo narcisistico, di cui la società è avvolta. Abbiamo una generazione adulta che non è capace di avere valori condivisi, ma è alla ricerca di una felicità a buon mercato. Sono adulti che puntano al successo immediato, alla facile realizzazione. E questo lo vediamo anche nei giovani». Ma è possibile individuare il momento nel quale si è rotto il meccanismo che in passato regolava il rapporto tra le generazioni? «Penso che siano cambiamenti epocali. Possiamo parlare della caduta di identificazione nei grandi valori comuni. E anche di una secolarizzazione della società: io sono al centro del mondo e non c’è un Essere superiore, come avviene nella visione religiosa della vita. E se mancano valori comuni e il senso di partecipazione a un progetto comune, vengono meno anche i legami con gli altri. Ritorniamo all’individualismo narcisistico, che porta a una separazione netta tra gli adulti anche in campo educativo». Cioè la famiglia da una parte e la scuola dall’altra? «C’è un equivoco di fondo in cui la famiglia cade. Quest’ultima prima viene vista sotto un profilo privatistico, che non ha interesse dal punto di vista sociale, ma poi le viene attribuito il difficile compito di affrontare l’emergenza educativa da sola, privandola di alleati. Esiste invece, a mio avviso, una responsabilità educativa della società intera, di tutti gli adulti. La trasmissione tra generazioni coinvolge tutti gli adulti». Insomma quest’emergenza sembra riguardare di più gli adulti che i giovani. «I giovani riflettono quello che vedono negli adulti. Entrambi sono accomunati dall’identificarsi con un successo individuale a breve termine, inseguire una fama a buon mercato: tu vali nella misura in cui diventi molto noto. Si identifica con l’immagine grandiosa di sé. C’è una spettacolarizzazione dell’identità e delle relazioni. E in questo la responsabilità è di tutti i soggetti. Manca una assunzione di responsabilità adulta seria e un’alleanza tra gli stessi adulti per dare risposte concrete alle giovani generazioni». Un quadro pessimista. C’è speranza in un’inversione di tendenza? «Fortunatamente la società reale è più ricca di come la si possa dipingere e dentro di essa vi sono segnali ed esperienze positive. Magari sono piccoli, ma sono significativi. Pensi alle associazioni dei genitori, che cercano di costruire insieme nuovi stili educativi. O alle scuole per genitori che sono nate in molte parti dell’Italia. Per dare risposta a quelle domande di senso che i giovani comunque ci fanno». - Enrico Lenzi - |
Post n°1942 pubblicato il 29 Maggio 2009 da diglilaverita
Nell´Aprile 2009 è stato a Medjugorje Mons. Leo Maasburg, direttore nazionale di MISSIO Austria. Per molti anni egli ha accompagnato Madre Teresa nei suoi viaggi ed in occasione dell´apertura di nuove case in diversi paesi. Ha predicato esercizi spirituali alle sorelle di Madre Teresa in tutto il mondo. Quando Madre Teresa ha aperto le sue prime case a Mosca ed in Armenia nel 1988, P. Leo è stato consigliere spirituale delle sorelle per diversi mesi e con ciò anche il primo sacerdote cattolico "ufficiale" nell´Unione Sovietica a quel tempo. Successivamente, insieme ad un grande imprenditore italiano, ha avviato la più grande famiglia radiofonica cattolica "Radio Maria" che oggi è presente in tutti i continenti. Nel contesto della Beatificazione di Madre Teresa, egli è stato l´unico membro dell´equipe che non apparteneva alla Congregazione di Madre Teresa. Lei ha conosciuto Madre Teresa e l´ha seguita nei suoi viaggi. Ci può dire qualcosa al riguardo? Madre Teresa era molto paziente. Vedo ora, dopo molti anni, quanto lei abbia influenzato la mia vita. Dopo il dono della vita ed il dono del Sacerdozio, conoscere lei è stata sicuramente la terza più grande grazia che Dio mi ha dato. Durante la sua vita molti chiamavano già "santa" Madre Teresa. La sua strada verso la santità è stata difficile? Penso che sia stata molto difficile. Io non credo che lei abbia avuto una via ordinaria alla santità. Credo che lei sia la santa del millennio e credo che non abbiamo ancora scoperto la profondità della sua santità e la grandezza della grazia che Dio ci ha dato attraverso di lei. Nessuno sapeva quanto lei fosse vicina a Cristo durante la notte dell´anima. Gli osservatori superficiali potrebbero considerare questo come un tipo di ateismo. Ma Dio nasconde le sue grandi grazie agli occhi del mondo. La seconda grande grazia, che è pure perfettamente sconosciuta, è che lei ha lasciato più di 5000 pagine di scritti teologici che sono ancora sconosciuti al grande pubblico. Un terzo punto che è completamente sconosciuto al pubblico è il suo indescrivibile senso dell´umorismo nella profondità della sofferenza. Era davvero una contemplativa in mezzo al mondo ed in tutte le difficoltà lei trovava sempre la gioia ed il senso dell´umorismo di Dio. Lei ha partecipato al processo di Beatificazione di Madre Teresa che, grazie al Papa, è stato insolitamente veloce. Cosa ci può dire di questo? Sì, grazie a Papa Giovanni Paolo II ed ai moderni computer! Redigere circa 80.000 pagine di testi senza computer è un lavoro che può durare 50 anni. Anche in questo senso Madre Teresa è una santa moderna. Credo che abbiamo completato molto velocemente la prima grande fase, perché era relativamente facile vedere la profonda santità di Madre Teresa. Credo che il secondo passo, che è la Canonizzazione , sarà pure una formalità, che Dio concederà sicuramente al momento giusto. L´anno prossimo, il 26 Agosto, celebreremo il 100° compleanno di Madre Teresa. E´ possibile che la Canonizzazione coincida con esso. Questo formalmente dipende da due cose: prima di tutto, che uno dei tanti miracoli che sono già avvenuti sia riconosciuto ufficialmente e che il Santo Padre, nella Sua responsabilità pastorale, scelga il momento giusto. Lei è stato consigliere spirituale delle sorelle di Madre Teresa a Mosca ed in Armenia e di conseguenza il primo sacerdote cattolico autorizzato in Unione Sovietica. Quali sono state le sue esperienze di quel periodo? La prima impressione è che non noi, non Madre Teresa si prese la responsabilità pastorale dell´area comunista, ma la Madre di Dio. La Russia è stata sempre la terra della Madre di Dio e Lei non ha mai rinunciato alla sua responsabilità pastorale. Attraverso i bambini di Fatima, Ella aveva già annunciato la grande tragedia che avrebbe colpito la Russia ma, allo stesso tempo, ci ha dato il rimedio: la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria. Questa consacrazione fu fatta da Pio XII e più tardi in modo formalmente completo da Giovanni Paolo II. Sei anni dopo questa consacrazione, il sistema sovietico crollò. Come dopo un peccato che è stato perdonato, ciò che resta è un grave danno. E´ sicuramente una parte del nostro compito contribuire a questa guarigione attraverso la preghiera ed il sacrificio ed anche con passi concreti. Sento una gioia profonda nel mio cuore quando vedo, durante il Festival dei Giovani in Agosto, così tanti giovani dall´ex blocco orientale. E´ totalmente inconcepibile che essi si avvicinino al Cuore della loro Madre senza essere guariti! La famiglia di "Radio Maria" è ben conosciuta in tutto il mondo. Anche lei ha partecipato alla sua creazione. Come è avvenuto ? La Madre di Dio probabilmente non comprendeva completamente la grandezza della sua vocazione nel momento in cui fu chiamata. Lo stesso accade con coloro che sono chiamati da Lei. Non potevo immaginare quanto velocemente, quanto rapidamente questo sviluppo sarebbe avvenuto. In sette anni Radio Maria era presente in 31 paesi e oggi lo è in più di 60 paesi. Sembra che Nostra Signora si affretti. Ci sono diverse indicazioni dentro e fuori della Chiesa che questa fretta ha buone ragioni. In che modo la Chiesa può evangelizzare tramite i media ? Credo, l'evangelizzazione è sempre andata di pari passo con la proclamazione della parola. In Giappone, 10 anni fa, c'erano circa 350.000 cattolici in una solo parrocchia. Le inchieste hanno mostrato come più di 600.000 persone si considerino cattolici. Alla domanda, dove avete sentito parlare della chiesa, la risposta è stata: alla televisione ed alla radio. Ciò significa che radio e televisione sono certamente una pre-evangelizzazione, che può aprire i cuori umani alla verità di Dio. Successivamente certamente c'è bisogno di un contatto personale fra un sacerdote e l'anima stessa. Come vede oggi i giovani, come possono essere attirati alla Chiesa? Vedo soprattutto i giovani in Austria. Due cose stanno accadendo. Sono realmente poveri nel modo in cui Madre Teresa intendeva la povertà. Parlava di povertà fisica, di povertà sociale e di povertà spirituale. Questi poveri giovani sono in uno stato di povertà spirituale terribile. Cristo non è mai stato annunciato o mostrato loro. Allo stesso tempo un miracolo sta accadendo: piccoli gruppi, Comunità, gruppi di preghiera stanno sorgendo ed i giovani sono molto aperti verso questi gruppi. Sono stupito da quanto siano aperti e da quanto siano bramosi di verità. In un periodo nel quale ci viene ripetuto che non c'è verità, che tutto è relativo, sono interiormente chiamati a cercare l'unica verità stabile, che troviamo in Cristo. Questo non è il suo primo pellegrinaggio a Medjugorje. Quali sono le sue esperienze, sente qui la presenza della Madre di Dio ? Oggi potrei identificarmi con un ragazzino, Joseph - figlio di uno dei nostri colleghi. Non ha ancora un anno. Sta seduto nel suo passeggino, sorridente ed ovviamente divertito. E' esattamente così che mi sento. Come vedete Medjugorje all'interno della chiesa? Credo che Medjugorje abbia da giocare un ruolo molto, molto importante nella Chiesa. La Chiesa sta passando un momento difficile ovunque e la gente è prontissima ad accusarsi l'un l'altro. Credo che la presenza stessa di Nostra Signora provochi l'unità. Lo vedo fra i gruppi austriaci che stanno venendo a Medjugorje. Nel bel mezzo di tutte le tensioni nella chiesa, stanno saldi e restano completamente fedeli. Essi mostrano in modo materno cosa è essenziale nella chiesa e cosa no. È detto: "Dai frutti li riconoscerete". Secondo lei, quali sono i frutti di Medjugorje ? Cito solamente il mio cardinale Christoph Schönborn che ha detto che il 90% di tutte le nuove vocazioni nella sua diocesi vengono in qualche modo da Medjugorje. In Austria ho notato che, in varie parti del paese, in alcune parrocchie accadono cose non usuali nell'ordinaria vita di una parrocchia, come ad esempio gruppi di Adorazione per i bambini. E chi sono quei bambini ? Coloro che erano ieri e l'altro ieri qui in chiesa, tutti davanti. E' significativo, Medjugorje si irradia nelle famiglie, nelle parrocchie. Ancora nello stile di Maria: Lei non fa niente di eccezionale, Lei è eccezionale. Si può paragonare Medjugorje a Lourdes od a Fatima? Qui posso citare il vescovo Hnilica, che ha detto: Nelle apparizioni di Maria in Europa, uno vede esattamente la pedagogia della Madre di Dio, che è la pedagogia della Chiesa. La prima grande apparizione - Lourdes - riguarda il sacramento del battesimo. "Sono l'Immacolata Concezione", acqua come simbolo di purificazione. A Fatima, uno riconosce il secondo sacramento dell'iniziazione - la discesa dello Spirito Santo - la Cresima. L'angelo ha chiesto ai bambini, siete pronti ad offrire le vostre sofferenze, le vostre preghiere per i poveri peccatori ? Fatima non è per la santificazione personale, ma per la missione di santificare gli altri. Ed a Medjugorje, abbiamo il terzo sacramento - l'Eucaristia - che è strettamente collegata alla preparazione per ricevere il Signore - la santa Confessione. Credo, ci sia un collegamento molto stretto. Siamo guidati sulla via della santità. Vuole aggiungere qualcosa ? Importante nei nostri tempi è la fedeltà. Madre Teresa disse, "Dio non mi ha chiamato ad avere successo, ma ad essere fedele". Quella è anche la nostra vocazione. Intervista: Sanja Pehar - Informativni centar "Mir" Medugorje |
Post n°1941 pubblicato il 29 Maggio 2009 da diglilaverita
Timor Est resiste alla legalizzazione dell'aborto. Il comitato ONU definisce le politiche attuali "discriminatorie" - |
Post n°1940 pubblicato il 29 Maggio 2009 da diglilaverita
Madre di tutto il genere umano: è l'ultimo dono che Gesù ha voluto fare alla madre sua. Nel cuore di Maria, Gesù ci ha dato di riporre ogni speranza, perché a lei ha affidato il genere umano. E dalla terra si eleva una continua invocazione a Maria, la madre di ogni popolo, e in modo speciale dei più deboli, dei più poveri. Dagli ospedali, dalle carceri, dalle campagne, da ogni casa, dai palazzi dei ricchi, dai casolari dei poveri, dalle aule scolastiche, dalle case religiose, dalle strade, dai cuori feriti e tormentati, dalle anime pure e fervorose, da tutta la terra è una voce, un grido che si leva a Maria: Aiuto dei cristiani, rifugio dei peccatori, Consolatrice degli afflitti, salute degli infermi... Maria, prega per noi, peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. E dal cuore materno di Maria scende la forza, l'aiuto, la pace, il coraggio, il perdono... perché il popolo l'ama, la loda, la proclama Regina. E’ la gioia della Chiesa, la gloria del popolo cristiano, la salvezza dell'umanità. Le chiese più belle, le lodi più belle, le pitture più belle, le feste più belle sono per Maria. Anche nei cuori più induriti, un residuo di amore per Maria vi rimane. Se non altro una grande voglia di una sua carezza materna. Chi ama la Madonna sempre la ricorda e parla di lei. All’anima addolorata è conforto. Al morente è porta del Paradiso. Maria sarà presso di noi come una tenera madre al capezzale del figlio moribondo. Fioretto Spesso mi troverò ad essere una povera creatura sperduta fra la gente. Mi ricorderò che Maria mi ama e pensa anche a me. |
INFO
LE LACRIME DI MARIA
MESSAGGIO PER L’ITALIA
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi
SAN GIUSEPPE PROTETTORE
A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione
ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua
santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre
di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne
preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo
sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù
Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che
ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere
delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla
morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa
di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di
noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso,
possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna
beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.
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