ASCOLTA TUA MADRELE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA |
VERGINE MADRE
«Vergine madre, figlia del tuo Figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu se' colei che l'umana natura nobilitasti sì, che 'l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore per lo cui caldo ne l'eterna pace così è germinato questo fiore. Qui se' a noi meridïana face di caritate, e giuso, intra i mortali, se' di speranza fontana vivace. Donna, se' tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia ed a te non ricorre, sua disïanza vuol volar sanz'ali. La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s'aduna quantunque in creatura è di bontate».
TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000
CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
Salve Regina,
Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
Angelo di Dio,
Eterno riposo.
“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)
Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II
O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II
AREA PERSONALE
Messaggi del 08/06/2009
Post n°1966 pubblicato il 08 Giugno 2009 da diglilaverita
Nessuno mi amava e mi sentivo profondamente depresso, a tal punto che pensai che non avevo di meglio da fare se non quello di sopprimere mio padre e le altre persone che vivevano nella casa e, poi, di suicidarmi. Durante quindici giorni andai riflettendo sul modo di realizzare questo mio progetto. Volevo anche vendicarmi di tutti coloro del quartiere che mi avevano mostrato così poca amicizia. Non avevo più soldi per bere o per comprare della droga. Un giorno decisi di farla finita e uscii scoraggiato, triste e disperato, per buttarmi giù dal Ponte Duarte (a Santo Domingo, Repubblica Dominicana). Ero uscito con questa intenzione, quando passai davanti alla casa dell'Annunciazione dove stava iniziando una messa officiata da padre Emiliano Tardif. C'era parecchia gente per la strada, davanti alla casa, poiché la messa era celebrata all'aria aperta. Vidi parecchi giovani, ragazzi e ragazze, del mio quartiere. Mi avvicinai, non per partecipare alla messa, ma per infastidire, carezzare le ragazze e divertirmi. Soltanto per passare un momento gradevole, mi dicevo, prima di suicidarmi. Quando giunse il momento della preghiera di cura, qualcuno fu guarito. Io non ci credevo, ma vidi, sotto un albero di avocado, uno zoppo del mio quartiere, con le stampelle : lo conoscevo da molto tempo. In quel momento padre Emiliano annunciò : « C'è uno zoppo che cammina con le stampelle e che sta guarendo. » Il padre gli chiese di farsi avanti. Io guardai lo zoppo... Le guarigioni continuavano. Il padre ripeté : « Dov'è lo zoppo che il Signore ha guarito ? » Mi sentii tanto male al punto che mi avvicinai allo zoppo e gli dissi : « Caro amico, tu sei il solo zoppo, qui. » Mi rispose che non era lui che stava guarendo. Gli dissi nuovamente : « Amico mio, se questo padre non sta mentendo, lo storpío sei tu. Ti levo le stampelle e, se non sei tu, cadrai per terra. » Gli tolsi le stampelle e lui restò in piedi. Lo zoppo si allontanò camminando. Alcune persone gridarono: "Padre, Padre, qui c`è uno zoppo!", Quando vidi che lo zoppo si dirigeva verso l`altare, ho sentito un brivido assalirmi. Il Signore lo aveva curato. Le mie braccia si piegarono, le stampelle che avevo ritirato dalle sue mani per invitarlo ad andare sino all`altare, caddero per terra; tutto il mio corpo divenne insensibile, sembrava intorpidito. Cominciai a piangere e mi rivolsi a Dio con queste parole: "Signore, perdonami, prometto che non Lo deriderò mai più e giammai mi prenderò gioco di queste cose." Mi sedetti per terra per piangere, al lato delle stampelle dello zoppo. Quello che non sapevo era che Dio aveva curato anche me. In quel momento Dio ispirò a Padre Tardif delle sagge parole ed egli si rivolse agli astanti in questo modo: "Tra di noi c`é un uomo che consuma droga e vive in disaccordo con la sua famiglia. Ebbe una infanzia infelice e per questo è un ribelle. Ha vissuto una vita peccaminosa, influenzato dalla droga e da altri vizi; ma il Signore lo sta toccando, adesso, e lo sta curando." Mi ricordo che sentii una specie di torpore in tutto il mio corpo, come quando si inghiottisce un pezzo di ghiaccio che scende per la gola. Sapevo che si stava riferendo alla mia persona. Il giorno successivo tornai alla Casa dell`Annunciazione e continuai a pregare. Parlai con Padre Tardif e gli raccontai tutti i miei problemi. Pregavo incessantemente. Mio padre e tutte le persone del quartiere notarono il cambiamento che si era verificato nella mia vita. Il Signore è così imprevedibile. Quando desidera trasformare una comunità, sceglie la peggiore persona, la converte e tutte le altre persone si sentono avvinte dall`amore di Dio. Smisi di bere, perdonai mio padre di tutto cuore, gli dissi che lo amavo e lo abbracciai. Da parte sua, anche lui mi perdonò. Chiesi scusa a tutte le persone che avevo offeso con la mia cattiva condotta, ai miei fratelli e all`uomo che viveva con mia madre. Adesso viviamo tutti felici, nella pace di Cristo. - Nel Nome del Padre - Testimonianza di José Pimentel - |
Post n°1965 pubblicato il 08 Giugno 2009 da diglilaverita
Mons. Raffaello Martinelli, sacerdote della diocesi di Bergamo, dopo aver conseguito il dottorato in Sacra Teologia con specializzazione in pastorale catechistica presso l’Università Lateranense di Roma e la laurea in Pedagogia all’Università Cattolica di Milano, è dal 1980 a servizio della Congregazione per la Dottrina della Fede. Come Primicerio della Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso in Roma, ha realizzato alcune schede catechistiche su vari argomenti d‘attualità, a disposizione di quanti entrano nella suddetta Basilica. Ne sono state prese oltre 2.000.000 di copie, in circa due anni. Chi è il diavolo? ■ La Chiesa insegna che all’inizio i diavoli erano angeli buoni, creati da Dio, ma che poi da se stessi, per loro libera e irrevocabile scelta, si sono trasformati in malvagi, ribellandosi, rifiutando Dio. ■ Il Vangelo di Giovanni chiama il diavolo-Satana “il principe di questo mondo” (Gv 12,31). «Il diavolo è peccatore fin dal principio» (1 Gv 3,8), e si oppone personalmente a Dio e al suo disegno di salvezza. Quale potere ha il diavolo su di noi? ■ Nella prima Epistola dello stesso Giovanni si legge: “Tutto il mondo giace nel potere del Maligno” (Gv 5,19). San Paolo parla della nostra battaglia contro le potenze spirituali (cfr. Ef 6,10-17). E’ anche a causa sua che il peccato e le sue conseguenze (malattie, sofferenze, cataclismi e soprattutto la morte) sono entrati nel mondo. ■ Il diavolo opera generalmente attraverso la tentazione e l’inganno; è mentitore, «padre della menzogna» (Gv 8,44). Può ingannare, indurre all’errore, illudere. Come Gesù è la Verità (cfr. Gv 8, 44), così il diavolo è il bugiardo per eccellenza. Lo scrittore francese Charles Bau-delaire diceva che l’astuzia più perfetta di Satana consiste nel persuaderci che non esiste. ■ Il diavolo possiede un immenso potere di seduzione: • ha sedotto Adamo ed Eva: di tutte le opere compiute dal diavolo “la più grave nelle sue conseguenze è stata la seduzione menzognera che ha indotto l’uomo a disobbedire a Dio” (CCC, 394); • ha cercato di sedurre anche Cristo direttamente (cfr. Lc 4,1-13) o servendosi di Pietro (cfr. Mt 16,23); • cerca di sedurre i discepoli di Cristo. La strategia che segue per ottenere questo risultato è di convincere l’uomo che una vita vissuta nella disobbedienza alla divina volontà è migliore di quella vissuta nell’obbedienza. Inganna gli uomini persuadendoli che non hanno bisogno di Dio e che sono autosufficienti, senza bisogno della Grazia e della Salvezza. Addirittura inganna gli uomini diminuendo, anzi facendo scomparire il senso del peccato. ■ “La potenza di Satana però non è infinita. Egli non è che una creatura, potente per il fatto di essere puro spirito, ma pur sempre una creatura: non può impedire l’edificazione del Regno di Dio” (CCC, 395). ■ La sua azione, oltre che essere limitata, “è permessa dalla divina Provvidenza, la quale guida la storia dell’uomo e del mondo con forza e dolcezza. La permissione divina dell’attività diabolica è un grande mistero, ma «noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio» (Rm 8,28)” (CCC, 395). Perché Dio “permette” a Satana di “tormentare” l’uomo? La vita terrena è un tempo di prova, durante il quale Dio consente al demonio di tentare e ‘saggiare’ l’uomo, mai però al di sopra delle sue forze. Sappiamo tuttavia per Fede che da questo male Dio sa trarre un bene più grande perché, con la sua grazia, il cuore esce purificato dalla prova e la Fede diviene più salda. In quale modo Gesù si comporta con i demoni? ■ Egli anzitutto parla frequentemente del diavolo (cfr. ad es. Mt 4,10; Mc 4,15; Lc 10,18; Gv 8,44). ■ Egli inoltre agisce contro il demonio: • si veda la tentazione di Gesù nel deserto, a cui Egli reagisce con forza (cfr. Lc 4,1-13). “La tentazione nel deserto mostra Gesù Messia umile, che trionfa su Satana in forza della sua piena adesione al disegno di salvezza voluto dal Padre” (CCC, 566); • nel Vangelo di San Luca, leggiamo che Gesù comanda ai demoni, che lo riconoscono come il Figlio di Dio (cfr. Lc 4,41; 8,28…); • fra i miracoli che Gesù compie, ci sono liberazioni da possessioni diaboliche (cfr. Mc 1,25-26; 5,2-20): realizzando tali guarigioni, egli “ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie” (Mt 8,17); • più volte gli Evangelisti ci narrano che Gesù pratica vari esorcismi, con i quali libera alcune persone dal tormento dei demoni, anticipando così la grande vittoria che egli attuerà sul principe di questo mondo (cfr. Mc 1,25-26), con la Sua Morte e Risurrezione; • Gesù predica la venuta del regno di Dio, la quale costituisce la sconfitta del regno di Satana: “Se io scaccio i demoni per virtù dello Spirito di Dio, è certo giunto fra voi il Regno di Dio” (Mt 12,28); • affida il potere di scacciare i demoni anche ai suoi Apostoli (cfr. Mc 3,15; 6,7.13; 16,17); • vince tutto il mondo del male con la Sua Morte e Risurrezione. Gesù Cristo ha vinto Satana e ha definitivamente spezzato il dominio dello spirito maligno (cfr. Col 2, 15; Ef 1, 21; Ap 12, 7-12), egli è «il più forte» che ha vinto «il forte» (cfr. Lc 11, 22). “Abbiate fiducia - dice il Signore - Io ho vinto il mondo!” (Gv 16, 33); • allorquando, dopo la sua morte, discende negli inferi, Gesù riduce «all’impotenza, mediante la morte, colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo» (Eb 2,14). Come si vince il diavolo? In vari modi, complementari: ■ Innanzitutto con una genuina vita di Fede, caratterizzata da fiducioso abbandono all’amore paterno e provvidente di Dio (cfr. Lc 12, 22-31), e dall’obbedienza alla sua vo-lontà (cfr. Mt 6, 10), in imitazione di Cristo Signore. Questo è lo scudo più sicuro. La più bella vittoria sull’influenza di Satana è la continua conversione della nostra vita, che ha una sua speciale e continua attuazione nel Sacramento della Riconciliazione, mediante il quale Dio ci libera dai peccati, compiuti dopo il nostro Battesimo, ci ridona la Sua amicizia, e ci corrobora con la sua grazia per resistere agli assalti del Maligno. ■ Con una permanente vigilanza; «Vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare» (1Pt 5,8). ■ Accogliendo e testimoniando, sempre più, con la parola e con le opere, il Vangelo. Per questo occorre un annuncio integrale e coraggioso del Vangelo: non si deve avere paura di parlare anche del demonio, e soprattutto della vittoria che Cristo ha già riportato su di esso e continua a riportare nella persona dei suoi fedeli. ■ Lottando contro le sue seduzioni e tentazioni. “Tutta intera la storia umana è infatti pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre; lotta incominciata fin dall’origine del mondo, che durerà, come dice il Signore, fino all’ultimo giorno. Inserito in questa battaglia, l’uomo deve combattere senza soste per poter restare unito al bene, né può conseguire la sua interiore unità se non a prezzo di grandi fatiche, con l’aiuto della grazia di Dio” (CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Gaudium et spes, n. 37, 2). ■ Fuggendo, evitando il peccato, che “è un’offesa a Dio: «Contro di te, contro te solo ho peccato. Quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto» (Sal 51,6). Il peccato si erge contro l’amore di Dio per noi e allontana da lui i nostri cuori. Come il primo peccato, è una disobbedienza, una ribellione contro Dio, a causa della volontà di diventare «come Dio» (Gn 3,5), conoscendo e determinando il bene e il male. Il peccato pertanto è amore di sé fino al disprezzo di Dio” (CCC, 1850). ■ Utilizzando il discernimento. “Lo Spirito Santo ci porta a discernere tra la prova, necessaria alla crescita dell’uomo interiore in vista di una «virtù provata», e la tentazione, che conduce al peccato e alla morte. Dobbiamo anche distinguere tra «essere tentati» e «consentire» alla tentazione. Infine, il discernimento smaschera la menzogna della tentazione: apparentemente il suo oggetto è «buono, gradito agli occhi e desiderabile» (Gn 3,6), mentre, in realtà, il suo frutto è la morte” (CCC, 2847). ■ Pregando. “Se infatti Dio è dalla nostra parte, chi sarà contro di noi?” (Rm 8,31). Lo stesso Signore, nella preghiera del Padre nostro, ci ha insegnato a chiedere a Dio Padre: ‘Liberaci dal male”. “Chiedendo di essere liberati dal male, noi preghiamo nel contempo per essere liberati da tutti i mali, presenti, passati e futuri, di cui egli (il diavolo) è l’artefice o l’istigatore. In quest’ultima domanda la Chiesa porta davanti al Padre tutta la miseria del mondo. Insieme con la liberazione dai mali che schiacciano l’umanità, la Chiesa implora il dono prezioso della pace e la grazia dell’attesa perseverante del ritorno di Cristo. Pregando così, anticipa nell’umiltà della Fede la ricapitolazione di tutti e di tutto in colui che ha «potere sopra la morte e sopra gli inferi» (Ap 1,18), «colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente!» (Ap 1,8)” (CCC, 2854). ■ Ricorrendo talvolta anche all’esorcismo. Che cos’è un esorcismo? ■ L’esorcismo è un’antica e particolare forma di preghiera, che la Chiesa adopera contro il potere del diavolo. ■ Si ha un esorcismo “quando la Chiesa domanda con la sua autorità, in nome di Gesù, che una persona o un oggetto sia protetto contro l’influsso del Maligno e sottratto al suo dominio” (CCC 1673). ■ È “una preghiera del genere dei sacramentali” (RITO DEGLI ESORCISMI, Praenotanda, n. 11). I sacramentali “sono segni sacri istituiti dalla Chiesa, per mezzo dei quali vengono santificate alcune circostanze della vita. Essi comportano una preghiera accompagnata dal segno della Croce e da altri segni” (Compendio del CCC, 351). Fra i Sacramentali, occupano un posto rilevante le benedizioni (di persone, mensa, oggetti, luoghi), le consacrazioni di persone, le dedicazioni di cose al culto di Dio, la benedizione di olii santi, gli esorcismi. In quali forme si pratica l’esorcismo? In una duplice forma: semplice e solenne 1) La forma semplice-ordinaria è quella in cui l’esorcismo viene praticato durante la celebrazione del Battesimo. “Dal momento che il Battesimo significa la liberazione dal peccato e dal suo istigatore, il diavolo, vengono pronunziati uno (o più) esorcismo(i) sul candidato. Questi viene unto con l’olio dei catecumeni, oppure il celebrante impone su di lui la mano, ed egli rinunzia esplicitamente a Satana. Così preparato, può professare la Fede della Chiesa alla quale sarà “consegnato” per mezzo del Battesimo” (CCC, 1237). 2) “L’esorcismo solenne, chiamato grande esorcismo, può essere praticato solo da un presbitero e con il permesso del Vescovo. In ciò bisogna procedere con prudenza, osservando rigorosamente le norme stabilite dalla Chiesa (cfr. DIRITTO CANONICO, can. 1172). L’esorcismo mira a scacciare i demoni o a liberare dall’influenza demoniaca, e ciò mediante l’autorità spirituale che Gesù ha affidato alla sua Chiesa. Molto diverso è il caso di malattie, soprattutto psichiche, la cui cura rientra nel campo della scienza medica. È importante, quindi, accertarsi, prima di celebrare l’esor-cismo, che si tratti di una presenza del maligno e non di una malattia” (CCC, 1673). Quali altre caratteristiche ha l’esorcismo solenne? ■ “L‘esorcismo deve svolgersi in un clima di Fede e di preghiera umile e fiduciosa, sì da evitare ogni impressione di efficacia automatica: la liberazione dall’influsso diabolico avviene se e quando Dio vuole. Se, come indicato al n. 35 delle Premes-se, sono presenti anche alcuni fedeli, questi siano esortati a pregare intensamente secondo quanto previsto dal Rito. ■ Nonostante la riservatezza con cui è normalmente celebrato, il Rito dell’esorcismo non è un fatto privato, ma un evento che riguarda tutta la comunità. L’esorcista infatti è un membro della comunità, agisce in nome di Cristo e, in nome della Chiesa, esercita un ministero specifico. Anche il fedele che chiede l’esorcismo è un membro della comunità, uno di quei membri che la comunità deve amare di un amore preferenziale: quando è in potere del Maligno, infatti, egli è il più povero dei poveri, bisognoso di aiuto, di comprensione e di consolazione” (RITO DEGLI ESORCISMI, Presentazione CEI, nn. 13; 16). ■ Ogni atto di esorcismo è sì preghiera per la liberazione della persona indemoniata dal maligno, ma nello stesso tempo è annuncio: • del Regno di Dio e di Cristo, che si addossa le nostre infermità e che, quale unico liberatore e salvatore, ci libera dal Male; • di liberazione totale (spirituale e fisica) e mediata (tramite la Chiesa) dall’influsso diabolico; • della realtà escatologica: segno che anticipa la vittoria finale di Cristo su Satana, sulla malattia, sulla morte. Come si diventa esorcisti? ■ L’esorcista (termine legato al verbo greco exorkízein = scongiurare) è un uomo di preghiera, che agisce in nome della Chiesa con la forza dello Spirito Santo. Un ministero che è dono di Dio, conferito dal Vescovo esclusivamente a sacerdoti all’interno della diocesi e, dunque, da essi esercitato tramite la Chiesa. Pietà, scienza, integrità di vita, equilibrio, discernimento, preparazione teologica ed esperienza spirituale, capacità di ascolto sono gli indispensabili requisiti per un ministero che è anche un cammino di santità particolare perché porta al confronto diretto con il demonio. In particolare all’esorcista è richiesta la prudenza sia per accertare la presenza del maligno, sia per osservare le norme stabilite dalla Chiesa. ■ Il ministero dell’esorcista, oltre che di liberazione, è anche un ministero di consolazione. Chi sono i satanisti? “Possono essere: 1)persone con tendenze masochistiche, con un bisogno di sentirsi deboli per quindi cercare aiuto; 2) persone che rinunciano alla libertà personale per farsi commiserare accettando così passivamente le direttive dei capi satanici importanti; 3) persone pervase da sensi di colpa per aver compiuto grossi peccati e temono di venire castigati; 4) persone che percepiscono l’ambiente sociale-familiare–religioso come un tiranno; 5) persone che non sopportano la legge e l’autorità perché temono di essere distrutti; 6) persone attratte verso la morte: vorrebbero trasformare se stessi e il mondo in un cimitero dove c’è pace stabile; 7) persone che fanno uso di simboli di morte: tendaggi neri e funerei nelle sale d’incontro, con la presenza di teschi, con l’incappucciamento, con il sacrificio di vittime animali e talvolta anche umane” (da “Toscana oggi, 22-6-08). Come si riconosce una possessione diabolica? ■ “I fenomeni diabolici straordinari della possessione, dell’ossessione, della vessazione e dell’infestazione sono possibili, ma di fatto, a parere degli esperti, sono rari” (RITO DEGLI ESORCISMI, Presentazione CEI, n. 7). ■ Il rituale dell’esorcismo segnala diversi criteri e indizi che permettono di arrivare, con prudente certezza, alla convinzione che ci si trovi dinanzi ad una possessione diabolica. È allora che l’esorcista autorizzato può eseguire il solenne rito dell’esorcismo. ■ Alcuni di questi criteri sono: • il parlare con molte parole di lingue sconosciute o capirle; • rendere note cose distanti oppure nascoste; • dimostrare forze al di là della propria condizione, • avversione veemente verso Dio, la Madonna, i Santi, la Croce e le sacre Immagini. Ci sono preghiere da recitarsi in casi minori di influsso del demonio? Certamente. Nel Rito degli esorcismi si trovano anche: • le preghiere da recitarsi pubblicamente da un sacerdote, con il permesso del Vescovo, quando si giudica prudentemente che c’è un influsso di Satana su luoghi, oggetti o persone, senza arrivare però allo stadio di una possessione vera e propria; • una raccolta di preghiere da recitarsi privatamente da parte dei fedeli, quando essi sospettano con fondatezza di essere soggetti ad influssi diabolici (cfr. RITO DEGLI ESORCISMI, Appendice II, Preghiere ad uso privato dei fedeli). Quali altri utili consigli dà la Chiesa a riguardo dell’influsso del maligno? Eccone alcuni: ■ “Non ricercare il sensazionale ed evitare sia la stolta credulità che vede interventi diabolici in ogni anomalia e difficoltà, sia il razionalismo preconcetto che esclude a priori qualsiasi forma di intervento del maligno nel mondo; ■ stare in guardia nei confronti di libri, programmi televisivi, informazioni dei mezzi di comunicazione, che a scopo di lucro sfruttano il diffuso interesse per fenomeni insoliti o malsani; ■ non ricorrere mai a coloro che praticano la magia o si professano detentori di poteri occulti o medianici o presumono di aver ricevuto poteri particolari. Nel dubbio circa la presenza di un influsso diabolico è necessario rivolgersi prima di tutto al discernimento dei sacerdoti esorcisti e ai sostegni di grazia offerti dalla Chiesa soprattutto nei Sacramenti; ■ conoscere il significato autentico del linguaggio usato dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione e maturare un atteggiamento corretto riguardo alla presenza e all’azione di Satana nel mondo; ■ ricordarsi che la superstizione, la magia e, a maggior ragione, il satanismo sono contrari alla dignità e razionalità dell’uomo e alla Fede in Dio Padre onnipotente e in Gesù Cristo nostro Salvatore” (RITO DEGLI ESORCISMI, Presentazione CEI, n. 8). - (ZENIT.org) - |
INFO
LE LACRIME DI MARIA
MESSAGGIO PER L’ITALIA
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi
SAN GIUSEPPE PROTETTORE
A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione
ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua
santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre
di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne
preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo
sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù
Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che
ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere
delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla
morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa
di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di
noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso,
possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna
beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.
Inviato da: diglilaverita
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