ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 23/06/2009

LE PIU' GRANDI TEMPESTE CHE MINACCIAVANO PADRE PIO ERANO GLI ASSALTI DEL DIAVOLO

Post n°2013 pubblicato il 23 Giugno 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

«Come è stato per Gesù, la vera lotta, il combattimento radicale Padre Pio ha dovuto sostenerli non contro nemici terreni, bensì contro lo spirito del male (Ef 6,12). Le più grandi "tempeste" che lo minacciavano erano gli assalti del diavolo, dai quali egli si difese con l’"armatura di Dio", con "lo scudo della fede" e "la spada dello Spirito, che è la parola di Dio" (6, 11.16.17). Rimanendo unito a Gesù, egli ha avuto sempre di mira la profondità del dramma umano, e per questo si è offerto e ha offerto le sue tante sofferenze, ed ha saputo spendersi per la cura e il sollievo dei malati, segno privilegiato della misericordia di Dio, del suo Regno che viene, anzi, che è già nel mondo, della vittoria dell’amore e della vita sul peccato e sulla morte. Guidare le anime e alleviare la sofferenza: così si può riassumere la missione di san Pio da Pietrelcina, come ebbe a dire di lui anche il servo di Dio, il Papa Paolo VI: "Era un uomo di preghiera e di sofferenza"» [Benedetto XVI, Omelia a san Giovanni Rotondo, 21 giugno 2009]. L’intervento di Benedetto XVI è provvidenziale sia perché il demonio come essere personale è una verità di fede e sia perché anche la cultura sempre più secolarizzata dell’Occidente moderno vive ancora grazie alla libertà dalla paura dei demoni, libertà portata dal cristianesimo. Ma se la secolarizzazione dovesse dissolvere la consapevolezza degli assalti del diavolo e della difesa attraverso, come testimonia san Pio, l’"armatura di Dio", "lo scudo della fede" e la "spada dello Spirito, che è la Parola di Dio", pur con tutta la sua tecno-scienza, il mondo contemporaneo ricadrebbe nel terrore e nella disperazione come il mondo pagano: ci sono già i segni di questo ritorno di forze oscure, mentre crescono nei luoghi secolarizzati i culti satanici, le sette sataniche.
Perché oggi si irride chi parla di Satana e dell’inferno, di esorcismi e di preghiere di liberazione ma si affollano come non mai maghi e astrologhi (si calcolano sei miliardi di euro di compensi), sette sataniche ed esoteriche?
Storicamente è documentato che quando è giunta la fede nella presenza sacramentale del Risorto, che ha vinto Satana, la cultura dell’Occidente è stata liberata sia dalla paura, sia dal dominio del Demonio e dei suoi satelliti. Chi pretende che neppure si parli di Satana e di diavoli, di preghiere di liberazione e di esorcismi, anzi che non vengano più praticati, dato lo scandalo che provocano nella cultura secolarizzata, in realtà favorisce di nuovo il diffondersi della paura e del dominio di Satana, dal quale Cristo è venuto a liberarci insegnandoci a pregare ogni giorno, soprattutto nel Padre nostro e nella preghiera del sacrificio eucaristico: non abbandonarci nella tentazione, liberaci dal Male Maligno, liberaci da ogni male.
Concretamente e storicamente parlando, il male morale e fisico si è abbattuto sull’uomo non già per il semplice effetto della sua disobbedienza, ma per effetto della volontà dell’uomo stesso dietro l’istigazione e l’influsso di Satana. Il peccato si colloca non nella cornice di una generica lotta tra il bene e il male, ma nello scontro tra Dio e Satana, tra il regno di Dio e l’azione contraria a Cristo di Satana. Lo stato di spogliazione dei beni della grazia e dei doni soprannaturali, in cui l’uomo è caduto per influsso di Satana, è non un atto ma uno stato di vero peccato cioè di vera avversione a Dio e di schiavitù sotto la potestà di Satana con cui siamo concepiti. Ogni conseguenza del peccato, alla quale tutt’ora sottostiamo, è sempre esercizio anche del potere di Satana sopra il mondo e sopra di noi togliendo il desiderio della verità e la disponibilità all’amore. Tale signoria si evidenzia non solo nei nostri peccati personali, ma anche in tentazioni di ogni sorta, in persecuzioni, tribolazioni, influssi nocivi degli elementi infraumani, infortuni, malattie di ogni genere, morte. Nell’infinita scala dei mali fisici, psichici, morali, che noi subiamo, e a cui è sottoposto il mondo, si manifesta effettivamente l’influsso di Satana, il suo potere, la sua lotta incessante contro il regno di Dio in Cristo attraverso la Chiesa, la sua Parola e i suoi gesti o Sacramenti. L’uomo in virtù della grazia e dei doni preternaturali, nel paradiso terrestre godeva dell’immunità da tutti questi mali. La stessa redenzione di Cristo ci ridona la grazia, ma non ancora i doni preternaturali; ci reintegra nuovamente sin d’ora nelle file del Regno di Dio cioè là dove Lui è amato e il suo amore ci raggiunge, ma non ci sottrae alla lotta e al possibile influsso di Satana e dei suoi "satelliti". Tale influsso si esercita ogni volta che ci colpisce un qualsiasi male, fisico o morale. La nostra lotta non è solo contro la carne e il sangue cioè il male che storicamente viene dal libero arbitrio dell’uomo nella sua pretesa autosufficienza e dai limiti della natura, ma – ci ricorda san Paolo e con lui san Pio – anzitutto da Satana e dagli angeli ribelli, che operano anche attraverso le molestie, che la carne e il sangue ci affliggono. Dietro ogni male fisico e morale che ci colpisce ci cela effettivamente l’influsso personale di Satana. Paolo VI, nella catechesi del 15.XI.1972 così intervenne:
- "Il male non è soltanto una deficienza ma una efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà. Misteriosa, paurosa".
- "Esce dal quadro dell’insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si rifiuta di riconoscerlo esistente; ovvero chi ne fa un principio a se stante, non avente esso pure, come ogni creatura, origine da Dio; oppure lo spiega come una pseudo realtà, una personificazione concettuale e fantastica della cause ignote dei nostri malanni".
- "Bisogna difendersi contro il male che chiamiamo demonio… un agente oscuro e nemico".
- "Il demonio è all’origine della prima disgrazia dell’umanità. E’ il nemico numero uno, è il tentatore per eccellenza. Sappiamo così che questo Essere oscuro e conturbante esiste davvero e con proditoria astuzia agisce ancora; è il nemico occulto che semina errori e sventure nella storia umana".
Il tormento dei corpi, pur essendo una realtà sconvolgente e drammatica, non è l’attività primaria dell’azione demoniaca, anche se nella mentalità corrente, purtroppo rischia di essere l’unica. L’attività più subdola, deleteria e devastante è altra. Le possessioni, che oltretutto sono rare, le vessazioni subite anche da san Pio, le ossessioni sono la punta di un immenso iceberg. E’ della massa sommersa dell’iceberg che dobbiamo preoccuparci non solo della punta emergente sempre cangiante e distraente. Così si è espresso Giovanni Paolo II nelle catechesi del luglio e agosto del 1986: - "Non è escluso che in certi casi lo spirito maligno si spinga fino a esercitare il suo influsso non solo sulle cose materiali, ma anche sul corpo dell’uomo per cui si parla di possessioni diaboliche…"
- "Non è facile discernere ciò che di preternaturale avviene in questi casi, né la Chiesa accondiscende o asseconda facilmente la tendenza ad attribuire molti fatti ad interventi diretti del demonio, ma in linea di principio non si può negare che, nella sua volontà di nuocere e di condurre al male, Satana possa giungere a questa estrema manifestazione della sua superiorità". E Benedetto XVI nell’udienza del 14 settembre 2005: - "Saluto poi i partecipanti al Convegno Nazionale degli Esorcisti, e li incoraggio a proseguire nel loro importante ministero a servizio della Chiesa, sostenuti dalla vigile attenzione dei loro Vescovi e dalla preghiera incessante della comunità cristiana". San Pio ci testimonia, però, che "il più forte" senza confronto è la presenza di Cristo, l’incontro con Lui. Su di Lui il demonio non ha alcun potere e quindi non siamo dei condannati alla schiavitù del demonio ma continuamente liberati da Cristo, che nel dono del suo Spirito ci fa vivere da figli nel Figlio. Fine per il quale è valso la pena di essere venuti al mondo. -CulturaCattolica -

 
 
 

Il DISTRIBUTORE DI CONDOM NELLE SCUOLE E IL SENSO DEL PUDORE

Post n°2012 pubblicato il 23 Giugno 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Metterei non solo una mano sul fuoco ma tutte e due che le potentissime ditte che vendono e distribuiscono i profilattici nelle farmacie, nelle discoteche, negli autogrill ecc… hanno corrotto tramite mazzetta economica qualche membro del consiglio provinciale di Roma che ha approvato giovedì 17 giugno una mozione che impegnerebbe la presidenza della provincia a prevedere l’installazione di distributori automatici per preservativi nelle scuole superiori di Roma e provincia o nelle loro vicinanze. Certamente poi nel consiglio le anime nere anticristiane non mancano…coloro che provano un piacere diabolico a sbeffeggiare e ridicolizzare quella morale che per secoli è stata la fonte della forza e del vigore di un popolo civile… Il cardinale vicario di Roma Agostino Vallini in una nota diffusa dal vicariato ha scritto: " Deploriamo che l’iniziativa possa essere definita una "mozione coraggiosa", in quanto " l’unico coraggio è di voler banalizzare nuovamente i temi dell’affettività, della sessualità, dell’educazione giovanile, proprio in un tempo in cui è all’attenzione di tutti l’emergenza educativa". Per il sottoscritto mettere i distributori di profilattici nelle scuole è un invito a tanti studenti immaturi a fare sesso nei gabinetti come adesso si fuma di nascosto nei w.c. delle scuole. Una mozione del genere nasce da una mentalità pornografica e gli effetti devastanti per la società occidentale della pornografia si combattono anche con una sana educazione al pudore. Oggi l’interiorità individuale dell’uomo è gravemente minacciata da una parte dalla potenza dei mezzi di comunicazione tanto che la nostra epoca si è meritata la qualifica di "era dell’indiscrezione", dall’altra parte il frastuono e la frenesia delle nostre giornate lavorative lascia sempre meno spazio a tempi di riflessione profonda. Questo soffocamento della intimità non è soltanto da molti inavvertito, ma viene addirittura incoraggiato da una lobby di manipolatori che sono divenuti tale in parte a causa del loro pessimismo antropologico e in parte per obbedire alle ragioni economiche del consumismo specie di quello sessuale: l’uomo interiore infatti non è facilmente manipolabile dalla pubblicità e dalla ideologia. Dissolto in molti il concetto stesso di intimità, resta smarrito anche il sentimento del pudore, che è la più naturale guardia del corpo della propria interiorità. Secondo alcune concezioni ateistiche, il pudore non sarebbe altro che un prodotto culturale, un pregiudizio sociale; per cui nel caso che sparissero certe convenzioni e certi modelli educativi scomparirebbe anche il sentimento del pudore e l’uomo recupererebbe la propria originaria spontaneità. Le indagini fenomenologiche di cui Max Scheler è anticipatore, dimostrano al contrario che il pudore è un sentimento specificamente umano. Né Dio, né gli animali "provano vergogna", e ciò si spiega con il fatto che l’uomo occupa un posto unico nella struttura del reale, al confine tra il divino ed il regno animale. L’uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio, ma poi a causa del peccato originale, decaduto e spodestato, prova vergogna, come Adamo nel Paradiso terrestre, nel sentire l’intima disarmonia tra la sua nobiltà originaria ed il suo stato attuale miserabondo. Il pudore è segno del ritorno su di sé che avviene ogni qualvolta che la persona uscita fuori di sé si è spersonalizzata e quindi si è alienata. Infatti una persona viene generalmente definita spudorata quando mostra in pubblico stati d’animo troppo personali o racconta esperienze intime sessuali della propria vita, o quando assume in pubblico atteggiamenti e comportamenti che le persone di sensibilità comune assumono soltanto nella intimità della propria casa. Possiamo dire che oggi la televisione non può essere solo definita "tv immondizia" ma anche e soprattutto "tv spudorata". Una persona normale per dare sfogo al pianto, preferisce la propria abitazione piuttosto che una trattoria. Il comune cittadino non gira per le strade in pigiama o in mutande o quasi completamente nudo. In ogni caso, il pudore costituisce una protezione dell’intimità. Il termine "svergognare qualcuno" vuol dire infatti "violare la sua intimità".
Secondo alcuni, la casa non sarebbe altro che il prolungamento della pelle e dell’abito: essa rappresenterebbe cioè solo un sistema di protezione contro il maltempo, il freddo o il caldo. In realtà l’abitazione è sempre stata anche presso i cosiddetti popoli primitivi il luogo "divino", dove l’uomo si sente sicuro con la sua famiglia nelle ore del suo svago e del suo riposo. Dunque gli esseri umani non costruiscono le loro abitazioni anzitutto per difendersi dalle belve o dalle intemperie climatiche, bensì perché hanno bisogno di proiettare anche spazialmente la propria intimità. L’abitudine di curare la pulizia, la bellezza e l’accoglienza della propria casa, affinché gli amici invitati vi si sentano a proprio agio, è una forma di pudore che protegge l’intimità e la partecipa come dono di sé solamente agli amici o ai parenti stretti.
L’abito, come la casa, non è affatto un semplice sistema di riscaldamento, bensì un mezzo espressivo sia della vanità, sia del pudore personale. Riguardo al vestito, risulta evidente come esso dichiari che, chi lo indossa, possiede il proprio corpo e che non desideri metterlo a disposizione altrui. Ma per questo motivo, al contempo, egli è in grado di consegnarlo ad un altro oppure a nessuno se così ha stabilito; da qui deriva il fastidio e la gelosia dell’innamorato/innamorata o del marito/moglie quando il vestito del partner mette il proprio corpo troppo in mostra.
Il sentimento del pudore fisico viene ferito ogni qualvolta che qualcuno si appropria dell’altrui corporeità prima che il libero dono del proprietario abbia avuto luogo, questo perché il corpo non è semplicemente la copertura dell’io, cioè qualcosa di esteriore, essa è la nostra inalienabile intimità. La persona è padrona di se stessa; nessuno, salvo Dio Creatore, può avere su di lei alcun diritto di proprietà. Essa si appartiene, ha il diritto di autodeterminazione, quindi nessuno può ledere la sua indipendenza. Questa inalienabilità oggettiva della persona trova espressione proprio nel fenomeno del pudore sessuale, che non è altro che un naturale riflesso dell’essenza sana della personalità. Il pudore mette in luce la tensione tra amore ed istinto. L’amore vero si indirizza verso la persona amata (ciò che l’altro è), esso spinge quindi alla oblazione sincera di sé. L’istinto sessuale, invece, si rivolge all’altro quale impersonale oggetto di piacere (ciò che l’altro ha), ed incita quindi alla conquista erotica egocentrica. Il pudore vieta la spersonalizzazione istintiva dell’unione sessuale genitale esclusivamente finalizzata al piacere erotico – come in genere la pornografia propone – e protegge l’unità di entrambi i soggetti. La consapevolezza e il soggetto e persona, infatti, prepara la strada al dono di sé, senza reprimere il sano istinto, bensì facendone un veicolo dell’amore personale. Il pudore è dunque una sorta di padronanza di sé e di oblazione verso un’altra persona ben determinata. Tale dono di sé è, per conseguenza, qualcosa di squisitamente privato ed intimo, da compiere lontano da ogni occhio estraneo. A tale riguardo recentemente la Cassazione in Italia ha affermato che i rapporti sessuali in macchina sono oggetto di codice penale, proprio per tutelare il senso del pudore della collettività. Infatti la dissoluzione del senso del pudore creata dalla pornografia mette in evidenza come la persona non possegga più la propria intimità. Se la sessualità genitale è vissuta come istanza strettamente personale, di cui si fa dono ad un’altra persona (nel matrimonio) oppure a Dio (nella consacrazione sacerdotale o verginale), allora il pudore risulta oltremodo significativo e si mette al servizio del vero dono dell’intimità, che a sua volta fa superare l’incomunicabilità della persona. Dove la mentalità pornografica si impone, il pudore viene beffeggiato in tutte le sue manifestazioni ed è osteggiato come una forma di oscurantismo, per questo è evidente che i portali di internet come Libero e Tiscali che normalmente presentano sconcezze varie attraverso le foto o i video da "guardone" che propongono siano anche abitualmente critiche verso l’istituzione gerarchica cattolica, contro "il Vaticano" che citano il più delle volte a sproposito e, invece, la spudoratezza e la promiscuità vengono esaltate da essi in quanto espressioni di autentica e sincera libertà. In realtà il pudore sessuale non è un prodotto dell’educazione o dell’abitudine, né un effetto della paura o del disgusto del sesso, bensì una forza protettiva compresa nella nostra natura, un sentimento umano originario, che trattiene dallo scivolare nella sfera dell’istinto puro e semplice. Le forme esteriori espressive del pudore (ad esempio la moda) vanno certamente soggette al cambiamento storico, tuttavia non si può negare che la società attuale attraverso i mass media sia dominata da un clima sessualmente sovreccitato. E’ in corso un attacco portato in maniera massiccia contro ogni specie di pudore, particolarmente quello sessuale come è proposto dalla dottrina morale cattolica. A questo riguardo è esemplare la pubblicità smisurata ai "baci saffici", delle dive dello spettacolo o del cinema per invogliare così la gioventù femminile alla pratica del lesbismo. Simile indelicatezza e rozzezza verso la struttura intima della personalità dell’essere umano, cerca ovviamente di contrabbandarsi per emancipazione e libertà, in realtà danneggia particolarmente le famiglie e la società nel suo insieme. Al momento attuale, la Chiesa cattolica è l’unica istituzione, in Italia e nel mondo, che opera davvero per il bene di tutti gli uomini, anche dei non credenti e di quelli che purtroppo la osteggiano, perché – tra le altre cose – si impegna, direttamente o indirettamente, a combattere la pornografia che è un gravissimo male non solo morale ma altamente destabilizzante e disgregante della società. La lotta alla pornografia comunque non è di per sé di esclusiva competenza di un partito politico o di una istituzione religiosa. Il problema della pornografia è un tema civile, poiché riguarda quella morale della convivenza sociale che interessa ogni cittadino. Nella lotta alla pornografia dovrebbe quindi organizzarsi la più larga convergenza civile e politica, al di là degli abituali schieramenti di destra o di sinistra, soprattutto nell’interesse di larghe masse popolari e giovanili che maggiormente ne sono colpite e avvilite. In Italia, purtroppo, questa convergenza di tutte le forze sane del paese contro la pornografia non esiste. In primo luogo, nell’Italia dei partiti, la faziosità politica rende difficile ogni iniziativa puramente civile e di moralizzazione dei costumi che non sia posta sotto l’insegna di un preciso partito o che sia utilizzabile da esso. In secondo luogo, nonostante il tracollo rovinoso della sinistra radicale, il fronte laicista, anticlericale e anticattolico insieme alla lobby omosessualista, è ancora molto forte e potente, e diffonde la falsa idea che la pornografia costituisca un segno di modernità e di libertà di idee. Inoltre, l’arma pornografica è sempre stata utilizzata dai nemici della Chiesa per indebolire il consenso delle masse al cattolicesimo. In realtà la storia dimostra chiaramente che la pornografia è sempre stata presente come un fatto diffuso in tutte le epoche di decadenza sociale e morale della civiltà. I nostri tempi moderni hanno solo fornito alla pornografia uno strumento di diffusione e di penetrazione potentissimo: i mezzi di comunicazione di massa, in modo particolare internet, tanto più efficaci da quando le foto e le immagini filmate con la loro crudezza e capacità di suggestione anche inconscia, sono diventate predominanti sulla parola stampata. La pornografia oggi assale con prepotenza e senza discriminazione ogni persona, qualunque ne sia l’età, e questo avviene nelle strade, alle edicole, nei teatri, al cinema, sui giornali e particolarmente alla televisione e su internet. Tradotti in immagini visive, gli atti osceni e le violazioni pornografiche del comune senso del pudore , proibite dal codice civile, finiscono con l’aggirare abilmente i divieti legislativi, anche perché una parte notevole della magistratura è condizionata ideologicamente dalla cultura anticristiana e comunista. La pornografia moderna è prepotente, perché molto spesso alle immagini pornografiche non si può replicare, inoltre le immagini oscene pubbliche dei grandi cartelloni pubblicitari non si possono evitare, ma si subiscono. Recentemente la pubblicità di un’agenzia navale di trasporti ha messo una foto di un seno abbondante con la scritta: "Il Vesuvio e l’Etna mai così vicini", creando numerosi incidenti e tamponamenti stradali agli automobilisti distratti da tale pubblicità che tutto sommato non ha nulla a che fare con i viaggi di linea. Poiché oggi la pornografia si impone anche a chi non la vuole, essa costituisce una insopportabile violazione della libertà individuale. Essa è in ogni caso lesiva della personalità del fanciullo e del giovane aggredito e senza possibilità di difesa, proprio nell’età dell’instabilità affettiva e psichica e della formazione morale. Oggi l’unica novità della pornografia moderna è che essa non rispetta più nessuno.
Le Nazioni Unite hanno, qualche anno fa, elaborato una "Dichiarazione dei Diritti dei Fanciulli", in cui tra l’altro si stabilisce che: "Data la sua immaturità fisica e intellettuale, il fanciullo deve beneficiare di una speciale protezione […] in base alla legge […] così da essere in grado di svilupparsi in modo sano e normale sul piano fisico, intellettuale, morale, spirituale e sociale". Ebbene, l’invadenza pornografica che scavalca le leggi per una colpevole tolleranza di numerosi magistrati che o per viltà, o per complicità ideologica non intervengono, viola gravemente questa disposizione delle Nazioni Unite. Ma la pornografia offende tutti e non solo i fanciulli, perché viene gravemente mutilata la personalità dell’individuo che viene ridotto a puro oggetto di piacere sessuale. Essa infatti spinge al dominio egoistico di un individuo sull’altro (vedi i casi recenti in Italia dello stupro e dell’assassino della quattordicenne Lorena di Caltanisetta da parte di suoi amici minorenni). Gli psicologi hanno dimostrato che gli istinti egoistici non sono altro che impulsi di distruzione e di morte, ed è proprio questa capacità di distruzione dell’individuo e della società l’unico vero risultato della pornografia. Stimolando ad una incontrollata manifestazione degli istinti egoistici, la pornografia lascia le sue vittime in preda agli impulsi predatori ed aggressivi. Perciò, da un lato, la pornografia provoca ossessione e nevrosi distruttiva nell’individuo che cede ai suoi richiami, dall’altro lato, essa è causa di una gravissima dissoluzione sociale, perché ostacola un rapporto umano sano ed equilibrato di quel reciproco rispetto personale dal quale nasce la fiducia e la comprensione fra gli esseri umani. - don Marcello Stanzione - Pontifex -

 
 
 

IL PATRIARCA D'ETIOPIA: PRESTO IL MONDO CONOSCERA' L'ARCA DELL'ALLEANZA

Post n°2011 pubblicato il 23 Giugno 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Lo ha detto in un'intervista video esclusiva all'ADNKRONOS, visibile sul sito Ign, testata on line del sito Adnkronos (www.adnkronos.com), il Patriarca della Chiesa ortodossa d'Etiopia Abuna Pauolos, in questi giorni in Italia per il 'G8 delle Religioni', e che domani incontrerà il Papa Benedetto XVI per la prima volta e al quale, "se lo chiederà - ha proseguito il Patriarca - racconterò tutta la situazione attuale dell'Arca dell'Alleanza".

"L'Arca dell'Alleanza - ribadisce Pauolos - si trova in Etiopia da molti secoli. Come patriarca l'ho vista con i miei occhi e soltanto poche persone molto qualificate hanno potuto fare altrettanto, finora". Secondo il patriarca è custodita in una chiesa, ma per difendere quella autentica, una copia del simbolo religioso e' stata collocata in ogni chiesa del Paese.

L'annuncio ufficiale che l'Etopia consegnerà al mondo le chiavi del segreto millenario dell'Arca, verrà dato venerdì prossimo nel corso di una conferenza stampa alle 14 all'Hotel Aldrovandi a Roma dallo stesso Patriarca ortodosso d'Etiopia, insieme al principe Aklile Berhan Makonnen Haile Selassie, e al duca Amedeo D'Aosta, che sarà a Roma già domani mattina.

Secondo alcuni studi l'Arca venne trafugata da Gerusalemme dal figlio di re Salomone e portata ad Axum, considerata la Gerusalemme d'Etiopia. E proprio ad Axum sorgerà il Museo chiamato a ospitare l'Arca, il cui progetto è stato finanziato dalla Fondazione del principe, erede designato al trono da Haile Selassie poco prima di morire, Crhijecllu, acronimo delle iniziali dei nomi dei figli del principe: Christian, Jessica, Clarissa, Lucrezia.

Qualche settimana fa aveva fatto il giro del mondo la notizia secondo la quale sarebbe stata vista da un giornalista l'Arca autentica in una chiesa etiope. E' stato allora che il Patriarca Pauolos ha maturato la decisione di "dire una volta per tutte al mondo la verita'" sulla cassa di legno e oro con le Tavole della Legge di Dio. Il Patriarca ha giudicato maturi i tempi per chiudere definitivamente il capitolo sul quale fino ad ora nessuno storico, nessun ricercatore, nessun 'Indiana Jones', era riuscito a scrivere la parola fine.

Il Patriarca dell'antichissima Chiesa ortodossa d'Etiopia ha voluto accanto a sé in questa avventura il nipote dell'ultimo Negus, capo di una famiglia importane, il cui ruolo è riconosciuto sia in Etiopia che all'estero. Il principe erede che due anni fa riuscì a rappacificare le fazioni musulmana e cristiana al centro in Etiopia di un duro contrasto.

E' iniziato così il conto alla rovescia per svelare finalmente il mistero della sacra Arca dell'Alleanza, capace, secondo la leggenda, di sprigionare lampi di luce divini e folgori in grado di incenerire chiunque ne fosse colpito, come del resto efficacemente descritto nel cult movie 'I predatori dell'Arca perduta'. Dalla finzione cinematografica si passerà ora alla realtà.

Venerdì prossimo la conferenza stampa con l'annuncio ufficiale, un evento che è stato possibile anche grazie alla collaborazione di Paolo Salerno, collaboratore del principe e del giornalista Antonio Parisi, che da qualche anno segue le vicende storiche delle famiglie reali e di quella Etiope in particolare, e naturalmente dell'Arca dell'Alleanza.

Ma cos'è l'Arca dell'Alleanza , uno dei più grandi misteri dell'antichità sul quale fantasia, leggenda e storia hanno continuato a intrecciarsi per secoli? L'Arca, nella tradizione ebraica, contiene le Tavole della legge, cioè i Dieci comandamenti; il manufatto, in legno d'acacia, fu costruita da Mosè. All'esterno aveva decorazioni in oro ed è stata a lungo conservata dal popolo ebraico: ha accompagnato le sue vicissitudini, le battaglie e le sconfitte, le peregrinazioni e le lotte contro i filistei ed è stata conservata in diversi luoghi finché il Re Davide non l'ha collocata nella Rocca di Gerusalemme.

Ma è Salomone, figlio e successore di Davide, a far sistemare l'Arca nel Tempio di Gerusalemme da lui stesso fatto costruire. Questa narrazione s'intreccia poi con eventi storici e altre tradizioni religiose e nazionali. Di fatto l'Arca dell'Alleanza scompare nel 586 a.C. con la conquista di Gerusalemme da parte dei Babilonesi e la conseguente distruzione del tempio di Gerusalemme.

Tuttavia della sua effettiva rovina non c'è testimonianza scritta; da allora l'Arca diventa simbolo eternamente cercato dagli uomini e rintracciato in varie parti del mondo, dall'Africa al Medio Oriente. La tradizione etiope colloca l'Arca nel regno di Axum, dopo che Salomone l'aveva donata al figlio della Regina di Saba, Menelik I. Qui, sarebbe rimasta nel corso dei secoli protetta dai monaci ortodossi nella citta' santa di Lalibela nei pressi di Axum, dove si troverebbe tuttora.

L'Arca, che non è visibile a nessuno tranne un monaco che la custodisce, viene preservata nel complesso della cattedrale di Santa Maria di Sion, e' dunque nascosta a tutti e viene portata in processione una volta all'anno ma avvolta in un panno.

L'Arca ha accesso la fantasia di archeologi, scrittori, gruppi religiosi, sette di ogni tipo. Nella tradizione infatti si afferma che emana un potere particolare ma anche che chi la tocca veniva fulminato. Un oggetto che data anche la sua collocazione - Il Tempio di Gerusalemme - è stato di volta in volta al centro di storie legate alla Massoneria o ai Templari. Tuttavia va ricordato che sono molte in Etiopia le chiese nelle quali e' conservata un'''arca'', così come diversi studiosi - muovendosi spesso al limite del mistero e della leggenda - la collocano in varie parti del mondo. - adnkronos -

 
 
 

LA TUA GENEROSITA' IN DIFESA DELLA VITA

Post n°2010 pubblicato il 23 Giugno 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Associazione Due minuti per la vita

 

Preghiera in difesa della vita nascente

 

CONTINUA LA RACCOLTA FONDI PER IL PROGETTO "

DUE MINUTI PER LA VITA IN TUTTE LE PARROCCHIE ITALIANE"

Cari amici, con questa lettera - non avendo avuto occasione di provvedere prima - vogliamo esprimere la nostra sincera riconoscenza a tutti coloro che, negli scorsi mesi, ci hanno devoluto delle offerte.

Grazie alla generosità di una ventina di persone dallo scorso ottobre - quando abbiamo lanciato il progetto "
Due minuti per la vita in tutte le parrocchie italiane", che consiste nello spedire una locandina della preghiera in difesa della vita nascente alle oltre 25.000 parrocchie presenti sul territorio nazionale - ad oggi abbiamo ricevuto precisamente 1320 euro di offerte.

Nel periodo invernale (novembre 2008 - febbraio 2009), nell'incalzare della vicenda di Eluana Englaro, abbiamo deciso di sospendere la spedizione delle locandine della preghiera per destinare integralmente i fondi di cui all'epoca disponevamo (700 euro) per diffondere appelli e promuovere iniziative (soprattutto con inserzioni a pagamento su Internet e volantinaggi pubblici in diverse città italiane) nel tentativo di sensibilizzare la coscienza pubblica e salvare la giovane donna lecchese.

Purtroppo non abbiamo raggiunto il risultato sperato e non siamo riusciti ad impedire il tragico epilogo: una giovane donna innocente ed indifesa è stata uccisa! Nell'immenso dolore per l'omicidio impunemente consumatosi non può comunque trovare, per un cristiano, nessuno spazio la disperazione: siamo sicuri che la Madre celeste ha visto gli sforzi nostri e di tutti coloro che hanno speso le proprie energie in difesa della vita, e non è rimasta insensibile alle preghiere che Le sono state rivolte; se Dio Padre Onnipotente ha permesso una così grande ingiustizia ciò rientra nei piani della Provvidenza, che solo un giorno capiremo, e significa che è dovere del «popolo della vita» trarre un bene più significativo e più grande per il progresso spirituale della nostra amata Italia.

Ed è proprio in questo senso che cerchiamo di lavorare e di pregare ogni giorno contro la «cultura della morte»!

Con le offerte pervenuteci da febbraio in poi siamo comunque riusciti a spedire la locandina di presentazione a 730 parrocchie: il prezzo per spedire ogni locandina è di 0,85 € (sono da conteggiarsi i costi per la fotocopia della locandina, la lettera di presentazione, la busta, il francobollo e le etichette per gli indirizzi) e purtroppo siamo ancora molto lontani dall'obiettivo che ci siamo proposti lo scorso ottobre, cioè quello di riuscire a spedire le locandine a tutte le parrocchie entro l'autunno del 2011.

Alla luce di queste considerazioni - convinti, ogni giorno di più, dell'urgenza e dell'importanza della preghiera in difesa della vita nascente - ci permettiamo di chiederVi di volerci dare un Vostro sostegno economico prima della pausa estiva, per permetterci di poter far giungere i Due minuti per la vita a tanti altri sacerdoti ed ai loro relativi parrocchiani.

Pertanto Vi ricordiamo che potete donarci il Vostro contributo in uno dei seguenti modi:
- versamento sul conto corrente postale n. 90857228 intestato a Associazione Due minuti per la vita - casella postale 299 - 10121 Torino
- bonifico a favore di Associazione Due minuti per la vita - casella postale 299 - 10121 Torino - CODICE IBAN: IT 88 Z 07601 01000 000090857228
- offerta con carta di credito (tramite il sistema sicuro di
Paypal) indicando come beneficiario: info@dueminutiperlavita.org

Associazione Due minuti per la vita - Casella postale 299 - 10121 Torino
www.dueminutiperlavita.info - info@dueminutiperlavita.org
http://www.facebook.com/pages/Associazione-Due-minuti-per-la-vita/43591574535 

ps. anche solo una piccola offerta è importante per la diffusione della preghiera in difesa della vita!

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 26
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2009 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 
 

ARTICOLI DI FEDE MOLTO BELLI

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963