ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 06/07/2009

NON ESISTONO MOTIVI PER RITARDARE LA BEATIFICAZIONE DI GIOVANNI PAOLO II - IN CERTI AMBIENTI LA SUA BEATIFICAZIONE FA PAURA.

Post n°2047 pubblicato il 06 Luglio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Monsignor Tadeusz Pieronek, memoria storica della Chiesa polacca ed amico di Giovanni Paolo II, le cose non le manda a dire. Lo interpelliamo sulle recenti rivelazioni sul processo di beatificazione di Giovanni Paolo II e lui risponde alla sua maniera: " se lo mettano bene in testa. Oggi non esiste la forza, la capacità, il coraggio per ritardare questo processo". A chi si riferisce?: "a qualche gruppo di gente presente in Polonia, come a Roma, che ha forse interesse a non volerlo come santo, non escludo,come già dissi, che esistano gruppi di pressione ostili a Giovanni Paolo II". Ma come è possibile lavorare contro?: " basta ingigantire cose piccole e senza alcun senso reale e concreto. Penso alla storia del bacio al Corano che non ha alcun senso, una banalità che forse ambienti ostili a Giovanni Paolo II vogliono brandire come arma. Mi dispiace che dopo la decisione della Commissione teologica vengano fuori uomini di chiesa o persino giornalisti in grado di inventare casi assurdi ed inesistenti". Il bacio al Corano?: " guardi si tratta di una colossale bufala senza alcun valore. Mi chiedo poi che cosa abbia fatto di male il Papa a baciare il libro di un'altra importante religione, un atto di amore e di rispetto.Comprendo che in momenti di crisi e di difficoltà i giornali debbano scrivere cose anche campate in aria per vendere ,ma chiedo rispetto per Giovanni Paolo II, ora basta".
Va bene, i giornalisti scrivono, ma evidentemente ci sono fughe di notizie: " se esistono membrii della commissione teologica che riportano fatti segreti, facciano i conti con la loro coscienza, si tratta di una cosa gravissima, che grida vendetta davanti a Dio". Per quanto riguarda invece i giornalisti?: " lo ripeto, ingigantiscono per motivi di vendite cose piccole e senza alcun significato. Non apprezzo questo modo di fare del giornalsimo e lo chiamo con il suo nome". Ovvero?: " una condotta immorale, deontologicamente scorretta e di cui vergognarsi. Io credo che oggi nessuna forza al mondo possa opporsi alla beatificazione di Giovanni Paolo II, compresi questi settori presenti in Italia come in Polonia che non lo vogliono".
Ma chi sono questi settori?: " in parte nostalgici del regime comunista, poi gli amanti del secolarismo. I laicisti, quelli che odiano la chiesa e quindi Giovanni Paolo II, hanno tutto l'interesse a fare uscire notizie prive di sostanza e calunniose. Dico solo che non ce la faranno, la potenza di Giovanni Paolo II e il movimento di opinione sono enormi. Basta, usino maggior rispetto verso il Papa e la smettano con un giornalismo fatto di scandali  e di immoralità che poi indirettamente danneggia la stessa Chiesa cattolica". - Bruno Volpe - Pontifex -

 
 
 

INGHILTERRA IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI E LA MACRABA EUFORIA DEI MEDIA

Post n°2046 pubblicato il 06 Luglio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Nel Regno Unito la percentuale degli aborti tra le adolescenti ha superato la soglia del 50%. Più di metà delle gravidanze finiscono per essere volontariamente interrotte. Le cifre parlano di circa 20.000 aborti su 40.000 gravidanze.
Stupisce la macabra euforia degli abortisti che a proposito di questo dato parlano di un importante “positive sign”.
Capofila degli entusiasti è la signora Ann Furedi, chief executive di una delle principali strutture abortiste, la British Pregnancy Advisory Service (BPAS), che proprio a proposito del segnale positivo emerso dai dati, si è dichiarata contenta di verificare che adesso «anche i teenager si sentono finalmente capaci di ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza». Candidamente ha aggiunto che, del resto, se i ragazzi «hanno altri piani per la loro adolescenza, diversi dalla maternità, devono potersi sentire in grado di adottare la scelta consapevole dell’aborto». Per comprendere il clima culturale che aleggia attorno alla BPAS, è sufficiente dare un’occhiata al sito ufficiale della struttura ed in particolare leggere i commenti dei “clienti” soddisfatti. Mi ha colpito, in particolare, la referenza di Jenny che, dopo aver sperticato lodi sull’efficienza e la sensibilità del personale, a proposito dell’eccellente servizio erogatole, ha dichiarato che «il sandwich richiesto era leggermente fuori menu, ma è stato confezionato in maniera perfetta, ed è stato davvero bello riceverlo».
Abortire come mangiare un panino.
La signora Furedi non è una donna qualunque. È una delle figure preminenti nel mondo delle lobby che si occupano di educazione sessuale ed è considerata una voce autorevole in materia dallo stesso governo britannico. Alcuni suoi “buoni consigli” sono stati recepiti anche a livello normativo per quanto riguarda la disciplina dell’educazione sessuale per la scuola media e secondaria.
Reagendo alla notizia che nel 2004 ben quindici bambine di dodici anni erano ricorse all’aborto, Ann Furedi non ha trovato niente di meglio da dire se non che «i ragazzi crescono molto in fretta nella nostra società, maturano molto più velocemente dal punto di vista fisico, psicologico e sociale, e pertanto la società non può non tener conto di questo fatto».
Patetico appare invece il tentativo del governo britannico di nascondere il proprio inevitabile fallimento (aveva promesso di ridurre drasticamente il fenomeno delle gravidanze tra adolescenti entro il 2010) aggrappandosi alla difesa ad oltranza della sua politica di diffusione e distribuzione gratuita di preservativi fra i teenager. Il solito funzionario zelante del Ministero della Salute, rispondendo alle domande sui dati, ha ribadito che l’obbiettivo principale del governo, così come delineato nelle Sexual Health and Teenage Pregnancy Strategies, resta quello di ridurre le gravidanze, e conseguentemente gli aborti, tra adolescenti attraverso «un sempre migliore accesso ai mezzi di contraccezione», la cui distribuzione ai teenager continua ad esser gratuita e oggetto di sempre maggiori finanziamenti da parte dello Stato. Lo scorso febbraio il governo ha dichiarato di voler investire altre 20.500.000 sterline a favore di cliniche abortive, mezzi di contraccezione durevoli e campagne pubblicitarie in favore dei profilattici. Sulla buona fede dei politici, in questo campo, ci sarebbero, peraltro, buoni motivi per nutrire qualche subbio.
Come ricorda Phyllis Bowman dell’associazione Right to Life, oggi un enorme business gira attorno alla pratica dell’interruzione della gravidanza per le minorenni, e intere associazioni e cliniche private lucrano cinicamente su tali tragedie umane. Il bello è che di fronte a questa evidenza l’ideologia spesso continua ad avere il sopravvento in quelle voci – residuo di un sessantottismo d’antan – che imputano il triste fenomeno degli aborti nell’età adolescenziale alla solita “società sessuofoba”, e sulla «reticenza ad incoraggiare i giovani a vivere liberamente una piena sessualità». Ricordano quegli antichi cerusici che per curare gravi forme di intossicazione consigliavano l’assunzione di un copiosa quantità di mercurio.
La sbornia di libertà sessuale tra i giovani nel Regno Unito, in realtà, ha portato come drammatica conseguenza il raggiungimento del livello più alto di trasmissione di malattie veneree ed il numero maggiore di rapporti sessuali tra gli adolescenti di tutta Europa. In più, i dati dell’UNICEF indicano i teenager britannici come i ragazzi più infelici del Vecchio Continente. Niente male come risultato. (Gianfranco Amato - Presidente Associazione Scienza e Vita di Grosseto) - Il Sussidiario -

 
 
 

SANTA MARIA GORETTI E LA VIRTU’ DELLA PUREZZA

Post n°2045 pubblicato il 06 Luglio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Santa Maria Goretti nacque il 16 ottobre 1890 a Corinaldo in provincia di Ancona, da una famiglia di poveri braccianti agricoli. A differenza di tanti che emigravano nelle lontane americhe, essi accettarono di lavorare come mezzadri in una fattoria dell’Agro Pontino, prima a colle Granturco e poi a Ferriere di Conca, una zona insalubre a pochi chilometri da Nettuno, costituite da sterminate pianure incolte. Qui i contadini marchigiani vissero una vita assai dura, assoggettati al peso delle fittane agrarie e sperimentando spesso la diffidenza e il rifiuto degli abitanti del posto. Anche Maria era costretta ad una vita di lavoro faticosissima dove a stento si riusciva a sopravvivere. Alla morte del padre che fu stroncato dalla malaria, la fanciulla di soli 10 anni, priva di mezzi economici ma animata da una sincera fiducia nell’amore di Dio, scelse di intercedere per il genitore recitando titti i giorni il rosario. Maria che collaborava al lavoro domestico, forte di una fede ricevuta da una famiglia cattolica, aveva sempre conservato una grande innocenza, e non pensò che il male potesse nascondersi dietro le sembianze di un amico. Aveva solo 12 anni quando Alessandro Serenelli, il giovane figlio di un povero bracciante che abitava nello stesso casale dei Goretti, essendo dedito a letture pornografiche, tentò senza riuscirvi di violentare la ragazza. Serenelli vedendosi rifiutato, con un punteruolo cominciò a colpirla ripetutamente. Giunta in ospedale ormai troppo tardi, non solo non ebbe a lamentarsi delle indicibili sofferenze, ma perdonò di cuore il proprio aggressore auspicando che anche a lui fosse concesso il privilegio di entrare in Paradiso. Era il 6 luglio 1902. Questo desiderio di Maria fu esaudito se si tiene conto che Alessandro Serenelli durante i lunghi anni di carcere si convertì facendo penitenza e pregando per la conversione di molti peccatori. E quando  il papa Pio XII, il 24 giugno 1950, elevò agli onori degli altari la giovanissima martire della fede e della purezza, c’era anche lui, l’assassino convertito da Maria Goretti che finì i suoi giorni in convento. Il Santo Padre Benedetto XVI ricevendo in udienza i partecipanti al Congresso promosso dall’Università Lateranense in occasione del 40° anniversario dell’Enciclica Humanae Vitae, di Paolo VI, ha affermato: “Se l’esercizio della sessualità si trasforma in una droga che vuole assoggettare il partner ai propri desideri e interessi” allora ad essere minacciata è “la dignità della persona umana”.
Sempre più i crimini a sfondo sessuale nella nostra società occidentale sono in vertiginoso aumento. Stranamente non si afferma però che la causa principale di tale situazione è il grande boom della pornografia. Sempre più frequentemente, anche se sottilmente, la pornografia si infiltra nella pubblicità e nei mezzi di comunicazione di massa e più che negli altri attraverso Internet. Il consumo pornografico inizia spesso nell’età puerile e interessa la grande maggioranza dei ragazzi compresi tra i dieci e i quattordici anni. I fumetti pornografici sono abituali nei bambini dai sette anni in su e negli ambienti più poveri culturalmente rappresentano quasi sempre l’unica lettura extra-scolastica. Spesso i figli leggono di nascosto i giornali osceni, oppure vanno sui siti hard di internet, vedono le cassette o i dvd pornografici dei loro genitori immaturi. Per la stragrande maggioranza degli europei la pornografia è un fatto pacifico, quasi naturale, ed è poco sentito come problema di grave disagio morale e sociale. Ciò però che preoccupa maggiormente è che intorno alla pornografia vi è un forte consenso ideologico: essa è accettata da molti perché corrisponde alla loro concezione della vita e dell’uomo che è fondamentalmente di stampo neo-pagano. Nel 1939 Wilhem Reich pubblicava la “Rivoluzione sessuale”, in questo libro egli proclamava il diritto all’amore inteso come puro incontro di sessi, puro gioco, pura ricerca del piacere fine a se stesso, come principio rivoluzionario costruttivo di una nuova società. Il Reich esplicitamente parla di diritto al sesso (che significa contraccezione e aborto), di distruzione della famiglia tradizionale intesa come strumento di battaglia e di trasformazione sociale. I gruppi dell’estrema sinistra, dei radicali, degli anarchici e la potentissima lobby omosessualista si rifanno fondamentalmente a questo autore. Dobbiamo renderci conto che il fenomeno pornografico del XXI secolo è radicalmente diverso dal passato: la pornografia c’è sempre stata (vedi i dipinti ritrovati nel lupanare agli Scavi archeologici di Pompei), ma oggi è ben diversa, non solo per la quantità, diffusione e pericolosità (basti pensare alla televisione che introduce messaggi pornografici anche non richiesti nell’intimo di ogni stanza, o Internet che riempie la casella di posta elettronica di pubblicità a sfondo sessuale), ma anche per la qualità. Al di là dei centimetri di pelle nuda, ci interessa conoscere il pensiero che c’è dietro. La pornografia propone se stessa come un fatto positivo di crescita e di maturità umana. In passato non era così: il pornografo lavorava esclusivamente per far denaro, risentendo però del giudizio negativo della società su di sé. La pornografia moderna è figlia di Reich il quale afferma che tutti i mali della storia derivano dalla repressione sessuale, la cui massima responsabile ovviamente sarebbe la Chiesa Cattolica.
Secondo tale ideologia una vita felice, vissuta in pienezza, suppone che ci si liberi dai condizionamenti sessuali di qualsiasi tipo. Ciò significa la eliminazione di ogni possibilità di giudizio sull’uso della sessualità che non nasca dall’unico criterio possibile: la libertà intesa come facoltà di autodeterminazione, di fare ciò che si vuole del proprio corpo e del corpo altrui.  Santa Maria Goretti, la martire della propria purezza, costituisce ancor di più oggi, un esempio da imitare per la gioventù del ventunesimo secolo. Infatti il disincanto osceno e scurrile che pervade la nostra società attuale in profonda decadenza morale e quindi culturale e quindi anche economica, non consente ai più di percepire la purezza e la castità come un valore di estrema importanza per il cammino di santificazione personale e anche per la tenuta globale di una civiltà che altrimenti va sempre più a finire male…. A Santa Maria Goretti che è protettrice dell’Associazione delle Figlie di Maria, dell’associazione Cattolica Internazionale per la  Protezione della Giovane e delle ragazze del Centroamerica, il papa Pio XII rivolse questa preghiera: “ Salve, o soave ed amabile santa! Martire sulla terra ed Angelo in cielo, dalla tua gloria volgi lo sguardo su questo popolo che ti ama, che ti venera, che ti glorifica, che ti esalta. Sulla tua fronte tu porti chiaro e fulgente il nome vittorioso di Cristo (Ap 3,12). Sul tuo volto virgineo è la forza dell’amore, la costanza della fedeltà allo sposo divino; tu sei sposa di sangue, per ritrarre in te l’immagine di lui. A te, potente presso l’agnello di Dio, affidiamo i nostri figli. Essi ammirano il tuo eroismo, ma anche vogliono essere tuoi imitatori nel fervore della fede e nella incorruttibile illibatezza dei costumi”. -don Marcello Stanzione - Pontifex -

 
 
 

LA VERITA' DEI DATI SULL'OTTO PER MILLE ALLA CHIESA CATTOLICA

Post n°2044 pubblicato il 06 Luglio 2009 da diglilaverita
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1) Qual è la situazione dell’otto per mille alla Chiesa cattolica?

 “Al di là delle polemiche sono sempre di più gli italiani che firmano per destinare alla Chiesa Cattolica l’otto per mille del gettito Irpef. Il dato emerge dai rendiconto del Ministero delle Finanze resi noti a conclusione dell’Assemblea generale della Cei. Il raffronto è stato fatto tra il 1990, quando le preferenze per la Chiesa Cattolica erano pari al 76,17% del totale delle scelte espresse, e il 2004 (ultimo dato disponibile, poiché il sistema prevede un periodo di tre anni per effettuare i conteggi) quando le scelte sono salite all’89,81%. Nel corso dei lavori, i vescovi hanno deciso il riparto dei fondi relativi al 2007 (991 milioni di euro in totale) assegnando alla voce “esigenze di culto” 433 milioni di euro (160 milioni per iniziative delle diocesi, 117 milioni per nuove strutture religiose, 68 milioni per la tutela e al restauro di beni culturali ecclesiastici e 88  per iniziative di rilevo nazionale), agli “interventi caritativi” 205 milioni di euro e al sostentamento del clero i rimanenti 354 milioni di euro. Quest’ultima voce, chiarisce il Servizio Cei per la promozione del sostegno economico alla Chiesa, testimonia l’attenzione dei cattolici verso il clero italiano: 38.162 sacerdoti secolari e religiosi, ai quali è stato assicurato «un trattamento dignitoso sia durante l’esercizio del ministero pastorale, sia in presenza di condizioni d’invecchiamento e malattia cronica».

2) E la carità?

”Tra gli “interventi caritativi”, 90 milioni di euro sono andati alle diocesi italiane, 85 a Paesi del Terzo mondo (nei quali sono stati finora approvati e sostenuti 8.436 progetti in ambito scolastico, sanitario, di promozione umana e per far fronte a emergenze) e altri 30 per “interventi di rilievo nazionale”, in particolare per fronteggiare le nuove povertà. Tutte «opere e provvidenze nel settore culturale-pastorale e nel campo caritativo che – hanno sottolineato i vescovi nel dibattito – dovrebbero essere meglio fatte conoscere». Ad esempio vi è stato un rilevante apporto «all’occupazione e allo sviluppo, alla tutela del patrimonio storico-culturale e artistico, nonché la destinazione di somme crescenti alla solidarietà verso i Paesi del Terzo mondo per la promozione del loro sviluppo». Al “Sovvenire”, cioè al sistema di sostegno economico alla Chiesa che comprende le offerte deducibili e, in larga parte, i contributi derivanti dalla scelta dell’otto per mille dell’Irpef, l’assemblea della Cei ha dedicato una breve lettera. «Sull’otto per mille e sui contributi al clero c’è “mala informazione”» secondo il cardinale Angelo Bagnasco, che, senza citare esplicitamente le recenti inchieste giornalistiche di Repubblica su quanto “costa” la Chiesa agli italiani (con la controreplica di Avvenire) rinnova la fiducia nei contributi dei fedeli. «Rivolgendosi anche a chi non partecipa alla vita della comunità cristiana, abbiamo informato e sensibilizzato gli italiani – ha detto il presidente della Cei in Vaticano durante i lavori dell’assemblea generale dei vescovi italiani –. Ma forse non ancora abbastanza, stando anche a recenti casi di mala-informazione che tuttavia, ne siamo sicuri, non distoglieranno i fedeli dal contribuire alla vita della loro Chiesa, e i cittadini pur non praticanti dal partecipare anche solo a livello simbolico ad una missione che ha la loro stima»”.

3) Quali sono le fonti?

”E’ una situazione ben documentata dalla Cei. «Attaccando l’otto per mille si attacca in realtà il rapporto di fiducia della gente verso la Chiesa: gli italiani infatti sempre di più scelgono di destinare questa quota del gettito Irpef alla Chiesa Cattolica. Ed è questo uno dei modi con cui la gente si fa vicina alla Chiesa» spiega l’ex segretario della Cei. Il vescovo Giuseppe Betori evidenzia che la Cei ha pubblicato il rendiconto sull’uso dei fondi tra gli altri proprio sul giornale che ha poi attaccato la Chiesa accusandola di non essere trasparente. «I vescovi – sottolinea il segretario della Cei – hanno scritto una lettera per i 20 anni di questo sistema, che riguarda anche le altre confessioni, per ribadire i valori di partecipazione, solidarietà e corresponsabilità che lo caratterizza. Valori che si esprimono anche nella trasparenza e nella sobrietà». Il servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa conferma che le preferenze dei contribuenti italiani per la Chiesa cattolica sono aumentate, facendo registrare nelle dichiarazioni dei redditi un incremento delle quote dell’otto per mille dell’Irpef”. - Bruno Volpe - Pontifex -

 
 
 

OGGI MI FACCIO SINGLE

Post n°2043 pubblicato il 06 Luglio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Giovane, bella, elegante. Jeans rimboccati, scarpette a punta schiaccia-formiche, micio sul tavolo con la coda alzata, note book aperto, su un vassoio un cornetto, un bicchiere di aranciata. Ma alto, sul capo cotonasto, aleggia un balloon con la testa del maschio. L’Uomo dei suoi sogni, delle sue attese, dei suoi desideri? La vignetta interpreta uno dei miti del nostro tempo: il single.
Recenti statistiche ci dicono che i single in Italia sono cinque milioni e mezzo. Uomini e donne mai sposati, né vedove né separati. Nei Paesi occidentali, Francia e Germania in testa, sono di più. E il fenomeno tende a crescere in tutta l’Europa occidentale. Figlio del benessere?
Una categoria spesso invidiata. Liberi, senza responsabilità familiari.
I maghi del marketing creano per loro offerte sempre più allettanti, il mercato li coccola, la pubblicità li tiene sotto tiro, le editrici li blandiscono, per loro pubblicano romanzi e riviste con mille proposte cattivanti. Le fabbriche creano modelli di auto quasi solo per loro, linea filante, sportiva, decapottabile. Due posti. Uno per lui, l’altro per la ’lei’ di turno. E viceversa.
Liberi come il vento. Una mostra da visitare, una crociera per i mari del Sud, un festival di musica rock, una prima teatrale, una maratona strappamuscoli. Vanno, vengono, non devono chiedere permessi a nessuno, non devono spiegare a nessuno dove e con chi hanno dormito quella notte o perchè il colletto della camicia è sporco di rossetto.
Una categoria insomma tutto smalto. Tutta libertà. Ovviamente cultura e portafogli medio-alti. Belli e vincenti.
Tutto bene, allora? Li invidiamo? Single è bello?

Tutto bene, forse, fin verso i quaranta. Quando si affacciano le prime nubi.
“Sono una single. Fino a poco tempo fa mi sentivo appagata. Ora forse perché si avvicinano i quarant’anni, avverto il desiderio di una relazione forte, di una persona con cui costruire il futuro. Ho tanti amici, uomini simpatici e aperti. Ci legano interessi comuni, ma non quelle affinità elettive che indicherebbero il partner giusto. Perché non lo trovo? Zeta, Milano”.
Le risponde su Io Donna Silvia Vegetti Finzi, università di Pavia. “Non ti mancano certo le occasioni di incontro. Abiti sui Navigli, una zona della movida notturna milanese, frequenti gli happy hour, i ristoranti di moda, i concerti e le mostre d’arte underground. Ma, al tempo stesso, ti piace alzarti tardi al mattino, fare una bella colazione, accudire la gatta e poi lavorare fino all’ora di cena sentendo la radio, sorseggiando tisane, telefonando e inviando sms agli amici per combinare la serata. I tuoi spazi, i tuoi orari, i tuoi ritmi sono sacri: ogni variazione ti disturba. ‘Sto bene con me stressa’ dichiari ‘e ci tengo alla mia libertà’. Ma, in ultima analisi, che cosa serve la tua libertà? A cercare qualcuno con cui condividerla. Ma quel qualcuno non si trova perché, a sua volta, è geloso della sua solitudine, pronto a difendere la sua privacy da qualsiasi interferenza”. E la Silvia conclude: “Finché vi incontrate in uno spazio neutro, in quella terra di tutti e di nessuno che sono i locali pubblici, va bene. Ma quando si tratta di passare all’intimità, scattano gli anticorpi. E voi restate alla ricerca di una soluzione paradossale: la condivisione di due solitudini”.
 
È l’ombra nera che si profila dopo i 40 o i 50 anni.

E allora c’è la crociera per single in modo che ciascuno possa incontrare l’anima gemella o il principe azzurro. Ci sono le agenzie matrimoniali che organizzano incontri romantici con buffet, danze, lettura delle carte, ecc. Il problema è sempre e solo quello: trovare l’altra metà di sé, direbbe Platone, per scongiurare il fantasma della solitudine, del vuoto, del domani. Scelgo qualche spunto pubblicato da una affermata agenzia matrimoniale. Da notare come siano più colorite e fantasiose le richieste delle donne.
Cito da La Stampa . Tante persone, con esperienze diverse, tutte però alla ricerca di un partner che dia senso alla loro vita, finora forse brillante ma solitaria.
Un’annotazione curiosa. Forse sono le single in carriera le più esposte al pericolo della solitudine. Sex and the City, il fortunatissimo serial americano, mette in scena quattro protagoniste. Le quali affermano, puntata dopo puntata, che non si è single perché poco attraenti o meno intelligenti o antipatiche. Tutt’altro. Sono donne che hanno tutti i numeri per piacere agli uomini: belle, affermate, ricche. “Ma forse è proprio per queste loro caratteristiche – osserva P. Quilotti, un esperto di questi problemi – che gli uomini le temono o sono loro che non li considerano all’altezza”.
Una delle cause più influenti di questa tendenza al single, va ricercata nella cultura individualista oggi dominante, nel culto di una libertà assoluta, che rifiuta ogni limite, mentre nel rapporto profondo a due i vincoli sono molteplici. Gioca anche il fatto che alcuni, uomini o donne, hanno una predisposizione alla solitudine e preferiscono dedicarsi allo studio o al lavoro. Conosco un giovane affermatissimo dermatologo che fa della professione la sua vita. Molto studio, molto lavoro in ospedali e cliniche, non perde un Congresso di aggiornamento in Stati Uniti e ci va a sue spese, mi diceva il padre. Unico svago una giornata nella sua stanzetta in un condominio di montagna, tra rocce e nevi. Nel silenzio. Bisogna però dire che vive in famiglia con un papà e una mamma preoccupati del ’dopo’. Scelte analoghe si verificano per il volontariato in tutte le sue forme, in Italia e all’estero.
Occorre aggiungere che alcuni, uomini o donne, non sono capaci costituzionalmente di un rapporto stabile e continuativo, e sfarfallano da una situazione all’altra senza trovare mai un punto di appoggio e di stabilità.
Si dà infine il caso di single che non sono tali per loro scelta ma per situazioni della vita in cui si sono trovati coinvolti. La morte di un coniuge ancora giovane. Separazioni e divorzi che lacerano affetti e famiglie e gettano nella solitudine. Vittime di queste situazioni sono per lo più le donne, anche se oggi gli uomini, sbattuti fuori casa senza moglie e senza figli, stanno reclamando i loro diritti.
La ricerca esclusiva della propria libertà al di là di ogni vincolo, finisce per portare alla solitudine, al vuoto affettivo, al senso di inutilità o di fallimento della propria vita. Con o senza tanti soldi.
La vocazione normale dell’uomo e della donna è il matrimonio, anche se oggi divampano le polemiche in materia. Con tutte le difficoltà che questo rapporto comporta, oggi soprattutto, ma anche con tutta la ricchezza di valori della maternità e della paternità. Vivere in comunione esige però che si sappia sacrificare un po’ della propria libertà, della propria indipendenza, esige di saper armonizzare due libertà. Molti matrimoni falliscono anche solo dopo pochi mesi di convivenza, per questa incapacità di mettere i freni alla propria voglia di libertà. E questo vale per lui e per lei. Chi ne va di mezzo sono i figli che soffrono profondamente queste lacerazioni.
La pienezza della vita dell’uomo risiede anche nella ricchezza di relazioni che sa stabilire all’interno della famiglia, e all’interno della società, perché questa non si riduca a una somma di interessi conflittuali o di solitudini egoiste. E oggi le vere relazioni, le relazioni profonde sono rare, sia in famiglia che nella società. - dimensioni.org - donboscoland -

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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