ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 26/07/2009

NOVENA MONDIALE SECONDO LE INTENZIONI DELLA SANTA VERGINE MARIA

Post n°2117 pubblicato il 26 Luglio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

“La prima povertà dei popoli è quella di non conoscere Cristo”, diceva Madre Teresadi Calcuta. “Gli uomini sono affamati di Dio. Gli uomini sono assettati diamore. Siamo coscienti di questo? Conosciamo questo fatto? Lo vediamo? Abbiamogli occhi per vedere questo… Dobbiamo aprire i nostri occhi per vedere…”

La ricerca del senso e dei valori è per i cristiani un’opportunità storica, affinchè proclamino il Cristo, che è la Via, la Verità e la Vita.

La parola “crisi” è senza dubbio una parola che ritorna molto spesso da qualchemese nei media. La preoccupazione è reale ed è giustificata, poiché alcuni dinoi sono stati colpiti pienamente. Questo “bombardamento” tuttavia rischia diallontanare ogni capacità di speranza. Così come ha sottolineato il PapaBenedetto XVI più volte, la crisi che stiamo attraversando non è solo una crisieconomica o finanziaria. È principalmente la crisi di una società che stacercando il modello del guadagno facile, e soprattutto rapido, qualche volta adetrimento della giustizia, della solidarietà o anche dei valori moralifondamentali. L’attenzione per coloro che soffrono, la lotta control’ingiustizia, contro la povertà, la fame, la malattia, contro ledisuguaglianze, contro l’uso della violenza, sono sempre state al centrodell’attenzione della Chiesa in tutto il mondo. Cristo è venuto ad annunciaread ognuno di noi che è amato da Dio. Per rafforzare la sua testimonianza haguarito una moltitudine di malati. La Chiesa continua la missione di Cristo alservizio di tutti quelli che soffrono. Come potrebbe essere indifferenterispetto ogni persona che soffre, quando sa che, infatti, è Cristo che soffrein ogni persona?

In questo periodo segnato dalla crisi economica e finanziaria, il messaggio diBenedetto XVI di quest’anno per la Quaresima è stato un bel messaggio disperanza per l’umanità:

“Conil digiuno e la preghiera permettiamo a Dio di soddisfare una fame più profondache sperimentiamo nel profondo della nostra anima: la fame e la sete di Dio”,scriveva Benedetto XVI. “Nello stesso tempo, il digiuno ci aiuta a comprenderela situazione in cui vivono tanti dei nostri fratelli”, a continuato il Papa. Il Santo Padre a detto che scegliendo liberamente di privarci di qualcosa peraiutare gli altri “mostriamo concretamente che il nostro simile, che si trovanel bisogno, non è per noi un estraneo”.

Ilmondo attende delle risposte schematice alle domande alle quali la Chiesa dadelle risposte dettagliate, e la maggior parte non trova il tempo percomprenderle. I messaggi che riceviamo a Medjugorje dalla Santa Vergine sonoproprio le risposte che la Chiesa ha dato da sempre. Questi possono cambiarevite ed illuminare le coscienze per poter far fronte alle provocazioni odierne.Il problema è molto importante. Abbiamo il diritto di lasciar credere al mondoche Dio è indifferente alle sofferenze dell’umanità? A Medjugorje la SantaVergine non parla con superficialità: noi, i cristiani, possiamo cambiare ilmondo; abbiamo un messaggio straordinario di speranza e siamo i portatori diquesto messaggio.

Oggi, Radio Maria vi propone un modo semplice di partecipare alla missione moltoimportante della Chiesa, e di far conoscere l’amore di Dio nel mondo. La nostraRadio è solo un messaggero. Rispetto ai bisogni che sono nel mondo, Radio Maria è solo una goccia d’acqua nel oceano e non può realizzare questa missione senzadi voi. Con il desiderio di offrire qualcosa di speciale alla Santa Vergine,vogliamo organizzare una Novena a scala Mondiale, Novena che vogliamo offrireinsieme secondo le intenzioni della Santa Vergine per aiutarLa, affinché i suoipiani per il mondo volgano a compimento, e per sostenerLa di seguito nella suamissione al servizio della Chiesa di Cristo. La Novena inizierà il 27 Luglio efinirà il 4 Agosto.

Cosapotremmo offrire alla Santa Vergine Maria? Radio Maria si propone di farequesta cosa, con il desiderio di riunire per questa Novena un maggior numeropossibile di gente del mondo intero. In questo modo, formeremo insieme unameravigliosa immagine della Chiesa Universale. Nello stesso tempo, sostenendola Santa Vergine nelle sue intenzioni, non facciamo altro che sostenere milionidi uomini di tutto il mondo, che attraverso di noi, di tutti coloro cheparteciperanno a questa Novena, riceveranno ogni giorno nel loro cuore il messaggio di speranza della Santa Vergine, Madre di Cristo e Madre della Chiesa.

Attraverso questa Novena Mondiale, che unirà tutti noi nella fede, speranza e amore,potremmo far mediante la Misericordi di Dio, discendere sull’umanità un enorme bene. La partecipazione e il nostro aiuto permetterà forse, ad una famiglia che ha perso tutto, ad un missionario che si sente solo ed abbandonato, ad ungiovane che cerca il senso della propria vita… e a quanti altri… a ritrovare la speranza.

Crediamoche questa nostra concorde unione nella preghiera ci porterà ad una nuova esperienza dell’Amore di Dio effuso nei nostri cuori per mezzo dello SpiritoSanto che ci è stato dato e che è sempre un inizio, un passaggio verso un altro livello di vita. Così come, attraverso la preghiera si possono fermare le guerre, anche le guerre del dubbio e dell’incredulità, e si possono cambiare le leggi naturali, noi sinceramente speriamo che questa nostra preghiera comunitaria, unita al Cuore di Maria e per la vittoria del suo Cuore Immacolato faccia in modo che il cambiamento dei nostri cuori e della nostra vita siano per Lei il dono più caro.

 Come pregare questa Novena?


La Novena inizierà il 27 Luglio e finirà il 4 Agosto. Consiste in:


1.–Preghiera: ogni girono si reciterà:


- ilRosario della Divina Misericordia (alle ore 15)


- ilRosario del giorno

-e la preghiera giornaliera della Novena dedicata alla Santa Vergine (ognuno puòscegliere liberamente una Novena in onore della Santa Vergine, per esempio, laNovena dedicata alla Santa Vergine di Fatima, o quella dedicata alla SantaVergine di Lourdes, o di Medjugorje oppure ogni altra Novena rivolta alla SantaVergine che si trova nei libri di preghiera)

2. –Digiuno: durante la Novena si farà digiuno (eccetto le persone malate) con panee acqua, mercoledì e venerdì. Ognuno può decidere liberamente come viverequesto digiuno, in funzione della sua salute e del suo cuore.

3. –Eucarestia: ogni giorno, o almeno una volta durante la Novena si parteciperàalla Santa Messa (con la Confessione e la Comunione)

4. –Bibbia: ogni giorno si leggerà alcuni versetti della Bibbia. - *Io sono Amore*-

 
 
 

I DUE MONELLI E LA MADONNA

Post n°2116 pubblicato il 26 Luglio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

I genitori di Gianni e Franco abitavano in uno dei quartieri più poveri del porto di Genova, dove il padre lavorava come facchino. Purtroppo, l'uomo spesso passava il tempo nelle osterie dove lasciava il suo salario, ogni settimana. Per mantenere la famiglia, la madre lavorava come lavandaia. I due ragazzi vagavano per le strade della città e, occasionalmente, rubavano della frutta ai fruttivendoli. Malgrado ciò, erano bambini buoni, piccoli monelli.
In cuor loro si rallegravano pensando alla Processione della « Madonna della Guardia » che si avvicinava, che amavano di tutto cuore e in suo onore, come tutta la gente, volevano accendere delle candele e porle alle loro finestre. Ma dove prendere i soldi per fare ciò? Il padre non portava nemmeno una lira a casa e il guadagno della madre era appena sufficiente a sfamarli.
Gianni ebbe un'idea. « Potremmo lavorare », propose a Franco. « Abbiamo ancora un giorno di tempo fino alla processione. Così potremmo guadagnare un po di soldi per comprare le candele. » Il mattino seguente i due, con lo stupore della madre, si alzarono prima delle sette e scomparvero in fretta. « Cosa combineranno oggi, quei due », pensò la madre. Stupirono anche il rivenditore di carbone, a cui chiesero del lavoro. Il carbonaio rimase ancora di più stupito quando, per tutta la giornata, li vide lavorare di tutta lena, con un ardore degno del miglior operaio. Li avrebbe assunti volentieri, quando, a sera, vennero a chiedere il loro salario. Il carbonaio diede loro cento lire. Fieri della loro prima paga, ritornarono a casa. Cento lire valgono appena un franco. Non importa ! La gioia di averli guadagnati rese radioso il loro volto.
Con il danaro guadagnato col loro lavoro, Gianni e Franco volevano acquistare tre o quattro candele, cosa che non è per niente male per una famiglia povera come la loro. Passarono senza farci caso, davanti ad un mendicante che stendeva loro la mano...
Malgrado tutto, Franco non riusciva a togliersi dalla mente il povero sfortunato e sentì la necessità di confidarsi con Gianni : « Non sarebbe meglio dare le nostre cento lire a questo infelice che abbiamo appena visto sul marciapiede ? Non pensi che la Madonna sarebbe più felice se facessimo l'elemosina con le nostre cento lire ? Questo infelice può essere disoccupato e la sua famiglia non avere di che sfamarsi. » Gianni avrebbe preferito vedere delle candele alla finestra, ma Franco insistette tanto che alla fine si convinse : La Madonna ne sarebbe stata più felice...
Voltarono sui loro passi correndo, sino al luogo dove si trovava il mendicante, gli consegnarono le cento lire e filarono a tutta velocità fischiettando verso casa. Ma quando vi giunsero restarono a bocca aperta. Franco con le lacrime agli occhi, Gianni sfregò gli occhi e si pizzicò l'orecchio. « Incredibile ! Sto sognando ? » sussurrò. Delle grandi candele ornavano le loro finestre e l'interno era fortemente illuminato. Non riuscirono a capacitarsene... si precipitarono in casa e, colmi di gioia, saltarono al collo dei loro genitori. Cosa era successo ?
Poco prima di mezzogiorno, il padre aveva dovuto recarsi in città per fare una commissione e, passando, aveva scoperto i propri figli caricando il carbone. Immediatamente indovinò il motivo che li aveva spinti a lavorare con tanto ardore... Si vergognò della sua condotta... Nel pomeriggio chiese al suo capo un acconto e andò a comprare venti candele... Indi promise a sua moglie che non avrebbe bevuto mai più e, poi, quando raccontò alla madre la buona condotta dei loro due monelli, questa si mise a pulire e adornare la casa per la festa dell'indomani. Da allora, si sono potuti vedere spesso Gianni e Franco nella piccola cappella del porto, assistere alla messa mattutina. -  Fluvion Grimaldi Le più belle storie di Maria - Nel Nome del Padre -

 
 
 

SANTO PADRE: PREGATE E SIATE GRATI A TUTTI I NONNI DEL MONDO

Post n°2115 pubblicato il 26 Luglio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Pregate per “tutti i nonni del mondo”, che sono testimoni dei valori fondamentali e hanno un ruolo formativo importante per i giovani, specialmente nella realtà di oggi. E’ la raccomandazione che Benedetto XVI ha rivolto ad alcune migliaia di ppersone festosamente riunite nel prato antistante alla villetta di Les Combes, che fino a mercoledì prossimo, 29 luglio, accoglie il Papa per un breve periodo di riposo. prendendo lo spunto dall’odierna memoria dei santi Gioacchino e Anna, genitori della Madonna e, dunque, nonni di Gesù. Questa ricorrenza fa pensare al tema dell’educazione, che ha un posto tanto importante nella pastorale della Chiesa. In particolare, ci invita a pregare per i nonni, che nella famiglia sono i depositari e spesso i testimoni dei valori fondamentali della vita. Il compito educativo dei nonni è sempre molto importante, e ancora di più lo diventa quando, per diverse ragioni, i genitori non sono in grado di assicurare un’adeguata presenza accanto ai figli, nell’età della crescita. Affido alla protezione di sant’Anna e san Gioacchino tutti i nonni del mondo, indirizzando ad essi una speciale benedizione. La Vergine Maria, che – secondo una bella iconografia – imparò a leggere le Sacre Scritture sulle ginocchia della madre Anna, li aiuti ad alimentare sempre la fede e la speranza alle fonti della Parola di Dio”. E ha concluso con una “speciale benedizione per tutti i nonni del mondo”, aggiungendo, al momento del commiato, con un pensiero “a tutti gli anziani specialmente a quelli che potessero trovarsi piu soli e in difficoltà”. Al momento dei saluti, in francese ha infine raccomandato: “non dmenticate Dio durante le vostre vacanze, perché egli resta presente al vostro fianco e vi accompagna”.

PREGHIERA PER I NONNI
 
Signore Gesù, tu sei nato dalla Vergine Maria, figlia di san Gioacchino e sant'Anna. Guarda con amore ai nonni di tutto il mondo.
Proteggili: sono fonte di arricchimento per le famiglie, per la chiesa e per tutta la società. Sostienili: anche nella vecchiaia continuino a essere per le loro famiglie pilastri robusti di fede evangelica, custodi dei nobili ideali della famiglia, tesori viventi di solide tradizioni religiose. Fa' che siano maestri di sapienza e di valori, che trasmettano alle generazioni future i frutti della loro matura esperienza umana e spirituale.
Signore Gesù, aiuta le famiglie e la società a valorizzare la presenza e il ruolo dei nonni. Mai siano ignorati o esclusi, ma incontrino sempre rispetto e amore. Aiutali a vivere serenamente e a sentirsi accolti per tutti gli anni della vita che tu loro concedi.
Maria, Madre di tutti i viventi, proteggi sempre i nonni, accompagnali nel loro pellegrinaggio terreno, e con la tua preghiera fa' che tutte le famiglie si riuniscano un giorno nella patria celeste, dove tu attendi tutta l'umanità per il grande abbraccio della vita senza fine. Amen. - Benedetto XVI -
 

 
 
 

SAN GIOACCHINO, IL PADRE DELLA BEATA VERGINE MARIA

Post n°2114 pubblicato il 26 Luglio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Gioacchino è per tradizione il padre della Madonna, ma sulla sua vita non vi è nulla di storico e di certo, essendo nominato insieme a sua moglie Anna in uno scritto apocrifo che anticamente si chiamava “Storia della natività di Maria” in seguito tale scritto è stato chiamato Protoevangelo di Giacomo e risulta essere molto sobrio e privo di quelle ridondanze che si trovano in molti vangeli apocrifi.  La narrazione inizia proprio con gli eventi che cambiarono la vita di Gioacchino ed Anna. La coppia prima di trasferirsi a Nazareth, probabilmente viveva a Gerusalemme ed erano entrambi Israeliti della Tribù di Giuda. Gioacchino aveva molte greggi ed era “ un uomo ricco, che faceva le sue offerte al Tempio in misura doppia”, dicendo: “Quello  che do in più sia per tutto il popolo”. Lui ed Anna  vivevano però umiliati in seno alla comunità perché gli Israeliti ritenevano la sterilità un indizio di malvagità ed un chiaro segno della condanna divina. Il Protoevangelo di Giacomo racconta che Gioacchino era continuamente oggetto di derisione e per questo motivo, un giorno quando si recava a fare le offerte rituali, il Sommo Sacerdote gli disse: “ Non sei degno di fare le offerte perché non hai dato ancora a Dio il frutto della tua primogenitura”. Allora stanco di sopportare questo trattamento di umiliazione continua, Gioacchino “ si recò nell’archivio delle 12 tribù del popolo, per vedere se fosse il solo a non aver generato prole in Israele”. Trovò che tutti gli Israeliti avevano dato origine a discendenze e “si ricordò del patriarca Abramo, al quale solo nell’ultimo giorno Dio aveva concesso il figlio Isacco “. Profondamente triste, Gioacchino non si presentò a sua moglie “per non amareggiare anche lei e si ritirò su una montagna nel deserto dicendo: “non scenderò di qui né per mangiare né per bere, finchè il Signore mio Dio non mi avrà guardato benignamente,e la preghiera sarà per me cibo e bevanda”. Anna intanto saputo dell’accaduto, viveva una duplice ansia: “ Piangerò la mia vedovanza e piangerò la mia sterilità”, e implorava il Signore dicendo: “Benedicimi ed esaudiscimi la mia preghiera, come hai benedetto il ventre di altre donne. Povera me! A chi sono diventata simile? Io non sono più simile alla terra dove cammino, perché anche questa terra porta i suoi frutti al Signore e lo loda, secondo le stagioni”. Ed ecco che un angelo le si presentò davanti: “Anna, il Signore ha ascoltato la tua preghiera e tu partorirai, e si parlerà della tua prole in tutto il mondo, per tutto il tempo”.  Da essi nascerà Maria, la mamma di Gesù, ora non vi è che un Salvatore : Gesù Cristo. Non vi è che una Corredentrice : Maria.Comunque siamo tutti associati alla Redenzione : noi possiamo fare qualcosa per i nostri fratelli dacché ci uniamo ai meriti infiniti di Nostro Signore. San Paolo spingeva l’apostolica audacia, sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, fino a dire : “Io compio nella mia carne quello che manca alla passione di Cristo”. Egli sapeva bene che i meriti ne erano infiniti : egli associava le sue prove alle sofferenze del suo Maestro ed apportava al calice sovrabbondantemente redentore di Cristo la goccia d’acqua della sua collaborazione personale, per la salvezza delle anime alle quali aveva consacrato la sua vita. La liturgia di san Pio V nella preghiera sulle offerte della festa di San Gioacchino, padre della Santissima Vergine, ci faceva chiedere a Dio di accordarci, per la sua intercessione, per quella della sua sposa Anna, per quella della loro Beata  Figlia, la Vergine Maria, il pieno perdono dei nostri peccati e la gloria eterna. A tutti i santi, la Chiesa può invitarci di rivolgere simile preghiera. Pertanto i legami tra Maria e Gesù, tra Maria ed i suoi genitori ed anche tra Gesù ed i suoi nonni Gioacchino ed Anna, danno alla preghiera liturgica un sapore molto particolare. Noi misuriamo, senza realizzarli interamente, le grandezze insondabili dell’Incarnazione, i numerosi privilegi ed il mistero della maternità divina. Noi sappiamo anche che il sangue di Maria gli era stato dato da Gioacchino ed Anna e, nello stesso tempo, la parentela tra il Figlio di Dio ed il padre e la madre della Vergine di Nazareth e di Betlemme s’inscrive nell’ordine umano e secondo il piano dell’Incarnazione. Come, già da questo, non concepire, per questi santi personaggi dell’Antico Testamento, avi più prossimi del Cristo, una venerazione del tutto speciale ? Come non rivolgere loro con fiducia e con insistenza, opportunamente suggerita dalla liturgia, questa richiesta della purificazione dell’anima, dell’infusione della grazia, della perseveranza finale, tre ordini divini preziosi per tutti. San Gioacchino e Sant’Anna, esaudite la nostra preghiera. Non è una gioia per la Santissima Vergine vedervi uniti a Lei nella sua protezione costante ed efficace dei suoi figli della terra ? La donna umilissima,  diventata Regina in questo mondo, ha degli sguardi pieni di delicatezza per i suoi genitori, che le restano inferiori nella sua dignità terrestre. Quanto più la Regina degli Angeli, dei Santi, degli Uomini deve compiacersi di vedere uniti, alla sua perpetua intercessione e mediazione, l’appoggio dei suoi beati genitori associati alla sua gloria celeste ed alla vittoria redentrice del suo  Figlio Gesù. - don Marcello Stanzione - Pontifex -

 
 
 

SANT’ANNA, MADRE DELLA SANTISSIMA VERGINE

Post n°2113 pubblicato il 26 Luglio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Noi non sappiamo molte cose su Anna, madre di Maria. Ma, quello che sappiamo, basta per ispirarci una reale devozione verso di lei e riflessioni salutari a suo riguardo. Un testo apocrifo, il Protoevangelo di Giacomo narra che Gioacchino ed Anna  “ erano due coniugi uniti, modesti e sobri, che vivevano nell’osservanza della legge di Dio, con costanza ed amore. Il loro pensiero era quello di onorare il Signore ogni giorno, ma la loro gioia era turbata dal fatto di essere ormai giunti in tarda età, senza figli”. Gioacchino allora andò nel deserto, dove rimase per 40 giorni in preghiera. Alla fine seppe da un angelo che il suo desiderio di diventare padre sarebbe stato esaudito. Mentre tornava a casa, la moglie Anna, anch’essa avvertita da un angelo, gli andò incontro esultante fino alla “ Porta Aurea” di Gerusalemme. Per questo, tutt’oggi in questo luogo si crede che passare sotto quella porta sia di buon auspicio per le donne che vogliono diventare mamme. Grata al Signore, Anna fece voto di consacrare al servizio divino il nascituro. Partorì una figlia: Maria, che a tre anni portò al Tempio, in adempimento del voto fatto. Il frutto di tanta attesa e tanto sacrificio era quindi la Vergine Immacolata, Colei che sarebbe diventata il tabernacolo vivente del Dio fatto uomo. La scelta di Maria, per essere la madre del Salvatore, è libero da parte di Dio. A noi basta sapere che Egli si è portato su questa Vergine di Nazareth e che, quest’anima tutta privilegiata, “piena di grazia e benedetta tra tutte le donne” ha risposto fedelmente, “da serva”, alla sua vocazione. Che un’altra donna, Anna, sia stata ugualmente scelta per essere ella stessa  la madre di Maria di Nazareth, è l’opera delle libere elezioni di Dio, nel suo provvidenziale governo del mondo ed i suoi eterni disegni. Sappiamo comprenderli come un pensiero di saggezza, d’amore, di  bontà. La miseria e la debolezza degli uomini sembrano ingrandirsi quando, sotto l’imperio delle umane passioni e della confusione del mondo, noi umanizziamo i pensieri divini, riportandoli a nostra misura, sottomettendoli per giudicarli, criticarli secondo le nostre concezioni limitate. La libera scelta di Dio nella Creazione di questo mondo, nell’opera della Divina Provvidenza, ecco delle manifestazioni dei suoi disegni. La nostra grandezza di uomini, di creature razionali e libere, create ad immagine del  Padre Celeste, il nostro dovere di figli adottivi di Dio, è di saper ricercare e comprendere questo Dio, allo stesso tempo così trascendente e così vicino, così interamente sovrano e così affettuosamente Padre, così potente e così offertosi al servizio degli altri dalla sua Incarnazione. Vi è un senso di Dio ed una scienza di Dio, che non sono solamente dell’ordine della filosofia e dell’astrazione metafisica, ma della Rivelazione, della religione e della preghiera. L’anima  che cerca Dio, che serve Dio, che ama Dio, che vive con Dio, per quanto semplice agli occhi del mondo,  è un’anima di luce e di saggezza. Di essa e di quella che gli assomigliano parlava Cristo quando ha detto : “Io porto la mia testimonianza, Signore del cielo e della  terra, che voi avete nascosto, ai saggi ed ai sapienti di questo mondo ,i segreti svelati  agli umili. È così perché tale era la vostra volontà”. Quale insignificanza prendono le nostre critiche, le nostre rivendicazioni contro il nostro Maestro e Signore ! Sarebbe cosa talmente vana classificarci tra gli oppositori al comportamento divino ! Che la libera scelta di Dio, che ha preparato la salvezza del mondo, la figliolanza divina degli uomini dalla vita soprannaturale, frutto dell’Incarnazione e della Redenzione, la scelta di Maria e, prima di lei, di Anna sua madre, per occupare nel mondo i loro posti provvidenziali, sia, per noi, riflessione di saggezza, lezione di obbedienza e di servizio a questo Dio, Sovrano Onnipotente e Padre tutto pieno di bontà per gli uomini suoi figli. -  don Marcello Stanzione - Pontifex -

 
 
 

IL MALE CHE NON VOGLIO

Post n°2112 pubblicato il 26 Luglio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La tesi recentemente espressa da Umberto Veronesi in un articolo intitolato “Predestinati alla bontà, dai nostri geni” si può riassumere pressappoco così: «L’uomo è buono per natura». Non si tratta di una posizione inedita; l’ottimismo rinascimentale, per voce di François Rabelais, affermava già: «Fa ciò che vuoi, perché per natura l’uomo è spinto ad atti virtuosi». Ora ci si basa su ricerche genetiche e su indagini sofisticate, ma l’idea di fondo resta la medesima. Già ieri su queste stesse pagine sono stati lucidamente evidenziati limiti e forzature di una simile impostazione e delle conclusioni cui giunge. A me interessa riportare la questione ad un livello ancora più elementare: il paragone di quella tesi con quello che mi succede. È vero che in me c’è la propensione a fare il bene e non c’è dubbio che io trovi in esso soddisfazione. Ma non posso non constatare che in me c’è anche una strana ombra che sceglie il male o per lo meno si disinteressa del bene che pure riconosce. Senza stare a scomodare delitti o tragedie, chi di noi non ha sperimentato il prevalere di un’invidia, l’aspro gusto di ferire un altro, la codardia davanti a una cosa buona che si reputa giusto fare, ma da cui si fugge?
Più realistica della presunta “predestinazione alla bontà” dovuta ai nostri geni è la constatazione che a fianco del desiderio del bene c’è - accovacciata alla porta dell’io come un cane rabbioso dice la Bibbia - l’oscura suggestione del male. La Chiesa cattolica la chiama “peccato originale”. Esso non distrugge completamente la nostra bontà originaria, ma la rende esistenzialmente impraticabile. Si genera così quel dramma che, pur giocandosi nelle scelte più minute e quotidiane, non è però meno grandioso e avvincente. Il dramma che san Paolo ha raccontato nella lettera i Romani con queste parole: «Io non riesco a capire neppure ciò che faccio: infatti non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto. Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c’è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio». Non c’è dubbio: una frase così spiega molto di più ciò che mi capita ogni giorno di quanto facciano le pretese giustificazioni genetiche della mia esclusiva propensione alla bontà.
San Paolo conclude: «Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte?». Forse si evita di guardare in faccia al male che è in noi perché saremmo costretti a chiedere un liberatore? Forse le discussioni sui geni che ci predestinerebbero alla bontà non sono che l’ennesima forma di un’autosufficienza immotivata e insostenibile? Che ha gravi esiti anche in campo sociale, come ha ricordato Benedetto XVI nella Caritas in veritate: «Talvolta l’uomo moderno è erroneamente convinto di essere il solo autore di se stesso, della sua vita e della società. È questa presunzione che discende dal peccato delle origini. La sapienza della Chiesa ha sempre proposto di tenere presente il peccato originale anche nell’interpretazione dei fatti sociali e nella costruzione della società». - Pigi Colognesi - ilsussidiario -

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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