ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 27/07/2009

UN EX PROTESTANTE DEDICA UN LIBRO ALLA DEVOZIONE MARIANA E SPIEGA I FRAINTENDIMENTI SU MARIA

Post n°2121 pubblicato il 27 Luglio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

In ambienti cattolici e soprattutto non cattolici ci sono troppi fraintendimenti su Maria che ora vengono affrontati in un libro pubblicato di recente negli Stati Uniti da uno scrittore convertitosi dal protestantesimo al cattolicesimo. Quando il famoso autore Mark Shea stava pensando di entrare nella Chiesa, non trovò libri che potessero aiutarlo a dipanare i suoi dubbi di protestante evangelico sulla dottrina e la devozione cattolica mariana. Vent'anni dopo, un'opera come questa ancora mancava, motivo per il quale Shea ha deciso di scriverla.
Il risultato è “Maria, Madre del Figlio” ("Mary, Mother of the Son"), uno strumento per illustrare la fede in tre volumi pubblicato su Catholic Answers.
Shea, responsabile di contenuti per il Catholic Exchange e articolista sia per l'Inside Catholic che per il National Catholic Register, spiega a ZENIT come ha scritto questo libro.

Perché ha scritto un libro sulla Madre di Dio? Dove si colloca la sua trilogia visto che gli scaffali sono già pieni di libri e trattati su Maria?

Mark Shea: Ho scritto questo libro perché quando sono entrato nella Chiesa avrei voluto che qualcun altro lo avesse già scritto. Ho aspettato quasi 20 anni che qualcuno lo facesse, ma visto che nessuno se ne occupava ho deciso di imbarcarmi in questo progetto (il che è giusto perché sono l'unica persona che sa davvero quali domande e quali dubbi avessi e quale potrebbe essere una risposta soddisfacente ad essi).

Quanto a dove collocare questa trilogia, suppongo che la risposta sia “ovunque”.

Ciò significa che parte della ragione per cui l'ho scritta è perché semplicemente non c'era alcun libro di questo tipo. Ad esempio, i testi sul dogma mariano non trattano la questione delle apparizioni. La letteratura devozionale non risponde alle questioni relative a dove la Chiesa tragga tutta la questione di Maria. I libri che tracciano lo sviluppo della dottrina non parlano del rosario. La letteratura esisteva, ma la maggior parte della gente non ha il tempo di localizzare tutte le fonti per rispondere alle domande che ha su Maria. Per questo è nato “Maria, Madre del Figlio”, perché fosse una specie di “centro commerciale”, per affrontare teoricamente qualunque tema un non cattolico (o un cattolico senza base catechetica) possa immaginare sulla dottrina e la devozione mariane. Parla di tutto, dalle fonti del credo e della pratica mariana (un tema importante visto che moltissimi non cattolici pensano che si tratti solo di qualcosa preso dal paganesimo) fino all'avvicinamento cattolico alle Scritture, passando per i quattro dogmi mariani, l'ampio spettro della devozione mariana, le rivelazioni e le apparizioni private, le vie possibili per procedere nel dialogo tra cattolici ed evangelici sulla Santissima Vergine. Quando si parla dei dolori della Madonna, ho basato tutto sulla mia vita e ho affrontato le difficoltà e i problemi con Maria che ha un non cattolico, per cui questo libro nasce dal mio cuore (e dalle mie viscere) così come dalla mia testa. Nel testo niente è nuovo (volontà di Dio) e tutto è in ultima istanza una nuova esposizione della Tradizione, ma è una nuova esposizione che cerca di percorrere tutta la serie degli insegnamenti cattolici su Maria, senza centrarsi su un tema in modo specializzato. Ed è scritto per essere compreso da chi non è un esperto.

Nei suoi libri lei spiega perché la maggior parte di ciò che la gente pensa di sapere sia su Maria che sulla Chiesa cattolica è una pseudoconoscenza. Può descriverci questo fenomeno e perché c'è tanta pseudoconoscenza della Chiesa nel mondo della cultura?

Mark Shea: La pseudoconoscenza è ciò che “tutti sanno”, non perché sia la verità, ma perché qualcuno con una “carica importante” lo ha detto in televisione, o perché lo afferma la rivista preferita, o perché un personaggio attraente in un film lo ha stabilito come un fatto e moltissime altre persone lo hanno ripetuto milioni di volte. La pseudoconoscenza è ciò che spiega che “tutti sanno” che Humphrey Bogart ha detto “Suonalo ancora, Sam” (tranne lui). E' ciò che spiega che “tutti sanno” che la Costituzione degli Stati Uniti parla di un “muro di separazione” tra la Chiesa e lo Stato (non la Costituzione). E spiega perché “tutti sanno” che tutti gli europei del Medioevo credevano che il mondo fosse piatto (tranne loro). La pseudoconoscenza fa sì che la gente parli come se fosse sicura di aver letto una volta di documenti federali, o di aver analizzato a fondo i dati meteorologici del riscaldamento globale, o conservato nella memoria i documenti del Concilio di Trento quando, di fatto, non può citare neanche cinque parole di nessuna di queste cose. Ciò che sa in realtà è quello che la voce sonora e ben modulata della televisione o del proprio circolo di amici (o di entrambi) ha detto che era una “conoscenza comune” sul Governo, sulla scienza o la Chiesa cattolica. E, ovviamente, spiega perché “tutti sanno” che “la Maria cattolica” non è che una dea pagana riscaldata. E' un mito moderno circolato per tanto tempo che nessuno pensa di metterlo in discussione. E quando lo si fa si scoprirà che non c'è niente. Niente. Neanche un briciolo di autentico sostegno storico. Come molti miti sulla Chiesa cattolica, nasce da una conoscenza superficiale della Chiesa (è difficile che questa riesca ad evitarla completamente e la gente in genere giudica da impressioni frammentarie) e dal fatto che molti non cattolici ascoltano solo non cattolici che fanno circolare spazzatura priva di fondamento come se si trattasse di “fatti”.

Qual è il ruolo più importante che Maria ha svolto nella storia della Chiesa e nella sua missione di evangelizzare le Nazioni?

Mark Shea: Essendo quello che è, Maria è il “tipo della Chiesa”, come ha affermato Sant'Ambrogio. La sua missione è la stessa da quando Gesù ce l'ha affidata con queste parole: “Ecco tua madre”. Come modello di discepolo, la Madre di Dio, la Sempre Vergine, l'Immacolata e Assunta in Cielo, intercede costantemente per noi e, a volte, si è anche manifestata con necessari appelli al pentimento e alla grazia (come a Fatima e in altri luoghi).

Perché, a suo avviso, Maria appare a persone di tutto il mondo? C'è un tema comune nelle varie apparizioni della Vergine?

Mark Shea: La sua missione, essenzialmente, è sempre stata la stessa: dire al mondo “Fate quello che Gesù vi dirà”. Come ho sottolineato in “Maria, Madre del Figlio”, quella di Maria è la vita di più profondo riferimento che un mortale abbia vissuto. Tutte le vere rivelazioni private hanno una cosa in comune: non rimandano direttamente alla rivelazione pubblica di Gesù Cristo e alla tradizione apostolica della Chiesa. Il messaggio di Maria non è radicalmente nuovo: sii buono. Vai a Messa. Confida in Gesù. I bambini dovrebbero dire la verità. Questo tipo di cose.
Se si vive una vita cattolica con una vera fiducia in Gesù, in obbedienza alla Santa Chiesa, nella pratica della virtù e nella frequentazione dei sacramenti, si sta facendo tutto ciò per cui queste visioni, guarigioni miracolose e soli brillanti sono stati permessi da Dio per parlare alla razza umana.

Perché tanti documenti importanti della Chiesa – dalle narrazioni conciliari (Lumen Gentium) alle Encicliche papali (Caritas in Veritate) – sembrano concludersi sempre con un canto di giubilo e un'esortazione a cercare l'intercessione della Santa Madre?

Mark Shea: Perché è bene e anche elegante farlo. Dio le ha dato il primato tra tutte le creature e siamo d'accordo sul suo culto: il più alto onore dovuto a una creatura. Ma “creatura” è una parola fredda, vero? Come qualcosa che esce da un film di fantascienza. Il giorno della festa della mamma non regaleremmo alla nostra un biglietto con scritto “Cara creatura esaltata”, ma scriveremmo “Cara mamma, ti voglio bene e apprezzo tutto ciò che hai fatto e che tu ti sia sacrificata per me”. La Chiesa dice lo stesso a nostra Madre. Alcuni si lamentano del fatto che parlare dei “sacrifici” di Maria voglia dire limitare l'onore dovuto solo a Gesù. Io rispondo: immaginate una cerimonia in una chiesa per i genitori di un ragazzo morto in Iraq in cui il pastore dica ai genitori afflitti: “Dio ha dato a questi genitori il figlio ed è stato colui che ha inviato questo figlio a morire per la libertà del popolo iracheno. Essi non sacrificano nulla. Semplicemente hanno dato il loro consenso per far parte del piano di Dio”. Nessuno parla mai in questo modo del sacrificio compiuto da una persona. Tutto il resto del tempo possiamo capire che, visto che Dio è l'autore di tutte le cose, anche i nostri sacrifici e le nostre scelte contano davvero – per la grazia di Dio. L'unica volte in cui la gente parla così è quando gli evangelici mettono incredibilmente da parte Maria disumanizzandola e sminuendo la spada che le ha trafitto il cuore, così da poterne parlare come se fosse del tutto irrilevante nell'Incarnazione e nella Passione di Cristo, anziché la persona che, di fatto, è stata più di chiunque altro intimamente legata a Lui. Nessun mortale ha sofferto di più e ha perso di più nella Passione di Nostra Signora. Se possiamo dedicare parole di ringraziamento ai genitori di un soldato caduto, dovremmo essere tanto più grati a chi ci ha dato, come Dio, il suo unico Figlio. Per questo è più che idoneo che la Chiesa onori la Santissima Vergine e ne chieda l'intercessione. Dio non l'ha perfezionata in santità, amore e potere per poi lasciarla da parte. Per 2000 anni è stata per lei una gioia intercedere per i suoi figli – perché assomiglia a Cristo più di qualunque altra persona che abbia vissuto e la sua gioia è fare esattamente lo stesso.

Perché Maria è un problema per l'unità cristiana? I cristiani saranno capaci di unirsi intorno alla loro Madre?

Mark Shea: Dovrebbero, ma è stata dura per 400 anni. In questi numeri c'è tuttavia una speranza, perché l'ostilità e la paura di Maria sono, storicamente parlando, un fenomeno molto recente e in realtà sono nati dopo l'inizio della Riforma. Molti dei riformatori avevano una profonda devozione per Maria e, di fatto, hanno accettato molto dell'insegnamento cattolico su di lei. Ad ogni modo, quando il protestantesimo si è allontanato dall'insegnamento cattolico (e quando, nei Paesi di lingua inglese, Elisabetta I ha pensato che sarebbe stato conveniente soppiantare il culto della Vergine con quello politico alla regina vergine), questo legame ha finito per spezzarsi. Accanto a questo si è perso anche il senso del sacramentale, il senso della Scrittura, e l'apprezzamento per il femminile nella vita della Chiesa. Si è arrivati a vedere Maria quasi esclusivamente come una specie di dea pagana e una minaccia reale all'autentica devozione cristiana: una percezione del tutto estranea al pensiero di qualsiasi cristiano dei primi 16 secoli della Chiesa.

Lei sostiene che gli attacchi alla mariologia della Chiesa sono in realtà attacchi alla sua cristologia. Come e perché accade questo?

Mark Shea: Quando si parla di Maria non si tratta mai solo di lei. Ad esempio, la nascita verginale. Uno di primi insulti pronunciati contro Gesù fu quello di essere un bastardo, il prodotto di un'unione tra Maria e un soldato romano chiamato Pantera (probabilmente una corruzione di “parthenos”, che in greco significa “vergine”). L'obiettivo dell'insulto era attaccare Maria? Ovviamente no. L'obiettivo era attaccare Gesù come un semplice bastardo e negare che fosse il Figlio di Dio o che avesse un'origine divina. Allo stesso modo, quando l'eretico Nestorio chiese che i cristiani non acclamassero più Maria come “Theotokos” o “Madre di Dio”, il suo attacco si dirigeva non contro Maria, ma contro la nozione che Gesù Uomo e la Seconda Persona della Trinità fossero una cosa sola. La domanda: “Dove si trova l'assunzione di Maria nella Bibbia?” non si riferisce realmente a Maria. E' una domanda sulla validità della Sacra Tradizione di Cristo e dell'autorità della Chiesa di Cristo. Anche “Perché devo pregare Maria?” non è una domanda su Maria, ma sul rapporto dei vivi e dei morti in Cristo. “I cattolici venerano Maria?” non è una domanda su di lei, ma sull'ipotesi che i cattolici adorino realmente Cristo. Le inquietudini degli evangelici su Maria rendono infine omaggio e allo stesso tempo sorvolano sulla verità su Maria che la Chiesa cattolica vuole che vediamo: che la vita di Maria, nella sua totalità, è una vita di riferimento. Gli attacchi contro Cristo e il suo Vangelo vengono sempre fatti attraverso il suo Corpo, la Chiesa. Lo vediamo, ad esempio, nel Codice da Vinci. Il messaggio, come sempre, è stato “Ho il massimo rispetto per Gesù, è che la Chiesa ha pervertito totalmente ciò che ha detto realmente (che è, per una strana coincidenza, quello che dico io)”. E visto che Maria è il tipo della Chiesa, è per questo che rappresenta una sorta di “palizzata” e difesa intorno alla verità della fede. - Annamarie Adkins -  ZENIT -

 
 
 

QUEL LIBRO CHE FA PAURA ALLA COREA DEL NORD

Post n°2120 pubblicato il 27 Luglio 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Dal 1948 lo Stato della Corea del Nord è retto da una dittatura comunista di tipo staliniano riconosciuta come il regime peggiore per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani. È comprovata l’esistenza di campi di internamento in cui sono detenute più di 150 000 persone in condizioni a dir poco disumane. La Commissione d’inchiesta contro i crimini dell’umanità ha recentemente pubblicato un rapporto nel quale denuncia una serie impressionante di crimini contro l’umanità commessi dal regime di Pyongyang, come ad esempio la condanna a morte per il furto di una mucca, per la vendita di film stranieri o per l’ascolto della radio Sud-coreana. Un ex capitano dell’esercito ha addirittura confessato che il regime utilizza come cavie bambini disabili per testare armi chimiche e biologiche. In Corea del Nord, paese dove il dittatore viene considerato alla stregua di una divinità, anche la fede religiosa ovviamente è un tabù. Sono decine di migliaia i cristiani che si riuniscono in vere e proprie catacombe. È di sabato scorso la notizia sconvolgente della donna giustiziata in pubblico perché distribuiva la Bibbia. Questa è stata la terribile sorte di Ri hyon-ok, una donna coreana di 33 anni che viveva in una città al Nord ovest della Corea del Nord, non lontano dal confine cinese. Lo hanno rivelato nella giornata di sabato alcuni attivisti sudcoreani che si battono contro il brutale regime di Kim Jong-il a Pyongyang, l’ultimo baluardo dell’utopia Comunista del Pianeta. Gli stessi attivisti hanno fatto sapere che il regime ha reso prigionieri politici il marito e i figli della donna, accusata di essere una spia americana e quindi una minaccia per il regime. Ha ragione il regime di Pyongyang: quel libro può essere la più grande minaccia per un sistema che si regge sulla sistematica violazione di qualunque diritto dell’uomo, della repressione di coloro che desiderano perseguire liberamente i propri ideali e professare quindi il loro credo religioso. In Corea siamo ancora fermi ai tempi in cui la politica non viene considerata come un tentativo di risposta alle esigenze dell’uomo “reale”, all’uomo che “esiste”, ma come un tentativo di immaginare un “uomo nuovo” frutto di elucubrazioni mentali. Le ideologie, i fondamentalismi e i relativismi sono accomunati dall’abbandono della verità, dal mancato riconoscimento dell’essere come principio della realtà e dall’utilizzo del potere per dare una nuova base alla realtà. La storia delle grandi dittature del passato ci dimostra che Dio fa paura a chi ha la pretesa di sostituirsi a lui. Ma la storia ci ha insegnato anche che alla lunga la furia ideologica che ha nella negazione della libertà religiosa il suo strumento di massima distruzione della dignità dell’uomo, viene sconfitta dalla prorompenza della fede e del desiderio di libertà degli uomini. Ne abbiamo una dimostrazione lampante proprio in questi giorni con le grandi manifestazioni a Teheran contro la teocrazia iraniana. Lo abbiamo visto più da vicino noi europei quando si è sgretolata l’Unione sovietica. Oggi siamo di fronte alla stessa prospettiva nei confronti della Corea del Nord e delle altre dittature che sconvolgono l’esistenza umana in tutto il mondo. Il compito dell’Europa insieme agli Stati Uniti e all’Onu è oggi quello di incoraggiare e accelerare il moltiplicarsi di movimenti democratici in quei paesi e di mostrarsi più che mai decisi e uniti nell’infinita battaglia nella difesa dei diritti inalienabili della persona, fondamento della democrazia. - ilsussidiario -

 
 
 

L'ANTICATTOLICESIMO E' L'ANTISEMITISMO DEGLI INTELLETTUALI PROFETI DEL TUTTO E' LECITO

Post n°2119 pubblicato il 27 Luglio 2009 da diglilaverita
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L’imbarazzo è solo nella scelta, ora che l’anti-cattolicesimo è diventato à la page con i successi di Dan Brown e l’anti-clericalismo ha assunto toni colti con i tomi di Corrado Augias. Ma per Michael Hesemann, storico tedesco, è ora di rilanciare la palla nel campo delle critiche prevenute alla Chiesa e smascherare l’anticattolicesimo, «l’antisemitismo degli intellettuali». Hesemann, già autore di un saggio sull’iscrizione della croce di Cristo, Titulus Crucis , che fece discutere gli esperti, torna ora in libreria con Contro la Chiesa. Miti, leggende nere e bugie (San Paolo, pp. 374, euro 28). Qui lo studioso di Düsseldorf sviscera le 'leggende nere' sul conto dei cattolici lungo gli ultimi due millenni di storia.

Le 'stragi' delle Crociate, le 'violenze' dell’Inquisizione, la 'caccia alle streghe', Pio XII come 'il Papa di Hitler'. Qual è, tra queste, l’accusa più inverosimile rivolta alla Chiesa?
«La 'leggenda nera' che ancora causa un danno considerevole è la pretesa che Pio XII fosse 'il Papa rimasto silenzioso durante l’Olocausto' oppure 'il Papa di Hitler'. Non si può immaginare una peggior distorsione della verità. Prima di diventare Pio XII, Eugenio Pacelli fu nunzio vaticano a Monaco e Berlino, fu testimone dell’ascesa al potere di Hitler. Come Segretario di Stato della Santa Sede portò avanti i negoziati per il Concordato con i nazisti nel 1933. Quest’uomo diventato papa nel ’39 - conosceva Hitler e i nazisti, ne era disgustato fin dall’inizio. Egli definì il nazismo 'la più grande eresia del nostro tempo' e bollò Hitler come 'una persona fondamentalmente cattiva'».

Si può parlare di Pio XII come amico del popolo ebraico?
«Da sempre fu a favore degli ebrei. A scuola aveva un amico ebreo e si univa alla sua famiglia per lo Shabbat. Appoggiò il leader sionista Nahum Sokolov e mostrò simpatia per il sionismo quando la maggior parte degli esponenti vaticani erano scettici su questo. Da nunzio in Germania aveva aiutato gli ebrei già durante la prima guerra mondiale. Quando, divenuto Pio XII, apprese l’uccisione degli ebrei da parte dei nazisti, 'gridò come un bambino e pregò come un santo', come disse un prete che lo informò dei fatti. Cercò di fare ogni cosa umanamente possibile per salvare quanti più ebrei. Secondo il diplomatico e storico israeliano Pinchas Lapide, fu capace di aiutare 850 mila ebrei a sfuggire al genocidio nazista. Quando il Vaticano era a corto di soldi, prese in considerazione l’idea di vendere i migliori capolavori di Raffaello per aiutare i rifugiati ebrei. Dopo la guerra quasi ogni organizzazione ebraica e molti politici israeliani lo ringraziarono per quanto fatto. Ma un commediografo tedesco (Rolf Hochhuth, ndr) costruì un’opera terribile ( Il Vicario , ndr) e così l’immagine pubblica di Pio XII cambiò completamente. Il Papa che aveva sfidato Hitler divenne improvvisamente il 'Papa amico di Hitler'».

In Italia ci sono libri - come quelli di Augias - che vogliono distruggere la verità storica del cristianesimo. Come devono rispondere i cristiani a questi attacchi?
«Augias è un esempio perfetto di autore scandalistico. Certo, è facile ignorarlo, ma è la strategia sbagliata, dal momento che i lettori di quei testi potrebbero credere che abbiamo qualcosa da nascondere. Invece credo in una prassi dell’apertura. La peggior bugia sulla Chiesa primitiva e la sua tradizione è affermare che i Vangeli sono stati manipolati. Niente può essere più lontano dalla verità. Ogni volta che un nuovo frammento di una copia originaria del II o del III terzo dei quattro Vangeli canonici è stata rinvenuta, gli esperti sono rimasti stupiti dal fatto che vi hanno trovato meno variazioni rispetto al testo già conosciuto. I Vangeli sono i testi dell’antichità meglio conservati: nessun autore antico ha una tradizione migliore. La maggior parte dei lavori dei classici greci e romani, scrittori, storici o filosofi, sono conservati in traduzioni arabe dei primi secoli del Medioevo o in copie conservate nei monasteri medievali, scritti forse un migliaio di anni dopo. Nel caso dei Vangeli, meno di un secolo separar i loro autori dai manoscritti più antichi».

Lo studioso Philip Jenkins (anglicano) ha definito l’anti-cattolicesimo 'l’ultimo pregiudizio accettabile'. Come mai persistono tante critiche contro la Chiesa?
«'L’anti-cattolicesimo è l’antisemitismo degli intellettuali', scrisse lo scrittore americano Peter Viereck nel 1950: è ancora vero. Questo è il solo pregiudizio non solo tollerato ma anche praticato su ampia scala nei media. Attacca la Chiesa e scrivi un best-seller: questa è la formula di autori come Dan Brown, David Yallop, Donna Cross o John Cornwell. Molti vogliono vedere la caduta della Chiesa: la sua esistenza è una provocazione al mondo moderno. Essa non sembra idonea in una società edonistica, basata sull’egoismo, sul sesso e sul consumismo. È come una roccia, insegna valori eterni in contrasto con il trend libertino del 'tutto è lecito'. Essa tramanda una cultura della vita e della responsabilità in contrasto con quella che propugna la morte e il profitto. Benedetto XVI ha ragione quando indica nel relativismo la sfida più grande per la Chiesa nel III millennio. Esso è il credo della società del divertimento senza scopo». - Lorenzo Fazzini - Avvenire -

 
 
 

IL PAPA PARLA DELL'ESISTENZA DI DIO E DI STALIN MA GUARDA "CASO" I MEDIA NON NE PARLANO

Post n°2118 pubblicato il 27 Luglio 2009 da diglilaverita
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A ben guardare di religioni monoteiste nel mondo ce ne sono ben più di tre. Lo ha spiegato proprio Benedetto XVI, venerdì 24 luglio, nella sua riflessione alla fine della recita del vespro ad Aosta. Nella cattedrale che è un inno al teologo Anselmo, il papa non ha parlato direttamente di lui, del pensatore che ha proposto le " prove dell’ esistenza di Dio", ma è andato oltre. Per dimostrare che esiste, Dio bisogna conoscerlo. Ma l’ uomo spesso lo sente lontano, sconosciuto appunto, nascosto e quindi irreale. Ecco la riflessione del papa. "Dio! Dobbiamo di nuovo portare in questo nostro mondo la realtà di Dio, farlo conoscere e farlo presente. Ma Dio, come conoscerlo? Nelle visite «ad limina» parlo sempre con i Vescovi, soprattutto africani, ma anche quelli dell'Asia, dell'America Latina, dove ci sono ancora le religioni tradizionali, proprio di queste religioni. Ci sono molti dettagli, abbastanza diversi naturalmente, ma ci sono anche elementi comuni. Tutti sanno che c'è Dio, un solo Dio, che Dio è una parola al singolare, che gli dei non sono Dio, che c'è Dio, il Dio. Ma nello stesso tempo questo Dio sembra assente, molto lontano, non sembra entrare nella nostra vita quotidiana, si nasconde, non conosciamo il suo volto. E così la religione in gran parte si occupa delle cose, dei poteri più vicini, gli spiriti, gli antenati ecc., poiché Dio stesso è troppo lontano e così ci si deve arrangiare con questi poteri vicini. E l'atto della evangelizzazione consiste proprio nel fatto che il Dio lontano si avvicina, che il Dio non è più lontano, ma è vicino, che questo «conosciuto-sconosciuto» adesso si fa conoscere realmente, mostra il suo volto, si rivela: il velo sul volto scompare, e mostra realmente il suo volto. E perciò, poiché Dio stesso adesso è vicino, lo conosciamo, ci mostra il suo volto, entra nel nostro mondo. Non c'è più bisogno di arrangiarsi con questi altri poteri, perché Lui è il potere vero, è l'Onnipotente."
"La domanda di Stalin: «Quante divisioni ha il Papa?» ancora caratterizza l'idea media del potere." Lo ha detto il papa nella cattedrale di Aosta venerdì pomeriggio. Ma nessuno ne ha parlato. I media hanno solo raccontato che pioveva, che il papa ha benedetto con la destra ingessata, che c’era tanta gente ad accoglierlo. Pochi hanno parlato della riflessione a braccio del papa sul salmo che era stato cantato in chiesa. Una riflessione partita addirittura da una critica alla traduzione italiana del testo che ha "tolto" l’ aggettivo "onnipotente". Di qui parte il papa. "Non so perché abbiano omesso nel testo italiano la parola «onnipotente», ma vero è che ci sentiamo un po' quasi minacciati dall'onnipotenza: sembra limitare la nostra libertà, sembra un peso troppo forte. Ma dobbiamo imparare che l'onnipotenza di Dio non è un potere arbitrario, perché Dio è il Bene, è la Verità, e perciò Dio può tutto, ma non può agire contro il bene, non può agire contro la verità, non può agire contro l'amore e contro la libertà, perché Egli stesso è il bene, è l'amore, e la vera libertà. E perciò tutto quanto egli fa non può mai essere in contrasto con verità, amore e libertà. E' vero il contrario. Egli, Dio, è il custode della nostra libertà, dell'amore della verità. Questo occhio che ci vede non è un occhio cattivo che ci sorveglia, ma è la presenza di un amore che non ci abbandona mai e ci dona la certezza che il bene è essere, il bene è vivere: è l'occhio dell'amore che ci dà l'aria per vivere. Dio onnipotente e misericordioso. Un'orazione romana, collegata con il testo del libro della Sapienza, dice: «Tu, Dio, mostri la tua onnipotenza nel perdono e nella misericordia». Il vertice della potenza di Dio è la misericordia, è il perdono. Nel nostro odierno concetto mondiale di potere, pensiamo a uno che ha grandi proprietà, che in economia ha qualcosa da dire, dispone di capitali, per influire nel mondo del mercato. Pensiamo a uno che dispone del potere militare, che può minacciare. La domanda di Stalin: «Quante divisioni ha il Papa?» ancora caratterizza l'idea media del potere. Ha potere chi può essere pericoloso, chi può minacciare, chi può distruggere, chi ha in mano tante cose del mondo. Ma la Rivelazione ci dice: «Non è così»; il vero potere è il potere di grazia, e di misericordia. Nella misericordia, Dio dimostra il vero potere." - korazym -

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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