ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 18/08/2009

NOTIZIE DI SUOR EMMANUEL DA MEDJUGORJE DEL 15 AGOSTO 2009

Post n°2217 pubblicato il 18 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

 Cari figli di Medjugorje,

1 – Il 2 agosto, Mirjana ha ricevuto la sua apparizione mensile alla presenza di una grande folla riunita ai piedi della Collina delle Apparizioni. Al termine dell’apparizione, ci ha trasmesso il seguente messaggio: "Cari figli, vengo per mostrarvi con amore materno la strada per la quale dovete andare per essere quanto più simili a mio Figlio, e con ciò stesso più vicini e più graditi a Dio. Non rifiutate il mio amore. Non rinunciate alla salvezza ed alla vita eterna a causa della caducità e della vanità di questa vita. Sono in mezzo a voi per guidarvi e, come madre, vi ammonisco. Venite con me!"

2- Il Festival dei Giovani quest’anno, è stato particolarmente benedetto. I giovani erano più numerosi del solito. L’atmosfera era bellissima ed i canti molto ispirati. Più di 600 sacerdoti, venuti da tutti i paesi, hanno accompagnato questi giovani. Gli insegnamenti e le testimonianze scambiate pubblicamente sono stati molto toccanti. Ascoltateli sul sito mladifest.com/medjugorje/testimonies.htm/Giovani, venite ancora numerosi l’anno prossimo, sono già stati scelti per stare con voi degli ottimi predicatori e testimoni. (vedi PS1)

3- Avevano talmente sete!

Durante questo Festival molti giovani hanno potuto compiere dei passi importanti e coraggiosi verso il Signore. Le testimonianze abbondano. Un giorno, tre adolescenti camminavano per la strada sotto il sole a picco ed avevano molta sete. Vedendo un negozietto di alimentari, si avvicinano e rubano tre bottiglie di Coca. Dopo un po’ di tempo, la grazia del luogo cominciando ad agire, sentono la coscienza rimordere, capiscono di aver perso la pace del cuore e decidono di andare da un sacerdote e di raccontargli tutto. Il sacerdote li invita a confessare i loro peccati, cosa che loro fanno. Ricevono l’assoluzione, ma il sacerdote spiega loro che devono riparare il danno fatto, poiché è in loro potere farlo. Allora, immaginatevi i tre adolescenti stranieri nel paese, entrare nel negozio con l’aria imbarazzata, dichiarare i loro furto alla cassiera croata sbalordita, e lasciare sul bancone la somma equivalente alle bottiglie di coca…! (cosa mai vista!!) - "Con il peccato cari figli non potete avere la pace" ci dice la Madonna. Preghiamo per questi giovani! Il mondo dove vivono insegna loro tutta’altro e devono armarsi di coraggio per seguire Gesù e dichiararsi per Lui davanti ai loro amici.

4- Un uomo più potente di Dio!!

Molti sono rimasti sorpresi dal messaggio così corto della Gospa per il mese di luglio: "Cari figli, che questo tempo sia per voi il tempo della preghiera. Grazie di aver risposto alla mia chiamata". Evidentemente la Gospa voleva sorprenderci! E’ simpatico notare che la Madre di Dio utilizza dei "trucchi" da scrittore per farci uscire dal nostro torpore spirituale, captare la nostra attenzione ed indirizzarci verso l’essenziale! Un giorno, durante un’omelia, il Curato d’Ars esclamò: "Io conosco un uomo più potente di Dio!". Poiché tutti si domandavano chi poteva essere questo superman, il Santo Curato aggiunse: "E’ l’uomo che prega". La frase sortì il suo effetto! Spiegò poi che l’uomo che prega ha un potere sul cuore di Dio, può fargli cambiare i suoi piani! Abbiamo mille esempi nella vita del popolo di Dio, esempi del passato e del presente. Mi piace particolarmente questo episodio tra Adonai ed il suo profeta Mosé (Esodo 13,17). Il popolo ebraico era stato talmente lontano con la disobbedienza e l’adulterio spirituale (con il Vitello d’oro) che Dio dicharò a Mosé: "Non camminerò più con voi!". A quel tempo, il popolo ebraico si trovava nel deserto ed è impossibile immaginare come avrebbe potuto uscirne con i mezzi solamente umani e sopravvivere. Ma un uomo solo, Mosè, si pone davanti a Dio sulla motagna, e Lo prega, con tutto il cuore, di non abbandonare il suo popolo. Dio ascolta la preghiera di questo solo uomo, cambia di opinione e al contario decide di marciare con Israele verso la Terra Promessa. Per la pregiera umile e sincera di un uomo, in migliaia ebbero la vita salva. E tra loro gli antenati di Cristo! Quale incredibile forza ha la nostra preghiera! Senza questa intimità che Mosè aveva con Dio, arrivando sino a discutere con Lui e anche a contraddirLo liberamente come fanno dei buoni amici tra di loro, il popolo d’Israele sarebbe sparito nel deserto! Chi si renderà abbastanza conto della potenza della più piccola delle nostre preghiere fatta con il cuore? ."Se voi sapeste il valore della più piccola delle vostre preghiere, dice la Gospa, preghereste incessantemente!" Spesso, sprechiamo delle enormi energie di tempo, di soldi, di salute, per raggiungere i nostri scopi, e spesso falliamo malgrado i nostri sforzi. Ma quando Dio cammina con noi, e noi con Lui, allora tutto cambia! Il mondo d’oggi, come gli Ebrei di allora, ha moltiplicato i ‘vitelli d’oro’ ed ha organizzato il suo tempo senza Dio. Esaltando l’adulterio si auto-inetta la morte e ci auto-infliggiamo delle sofferenze interiori veramente insopportabili. I figli innocenti sono le più ingiuste vittime. Allora Dio cerca dei Mosé, degli uomini umili che amano, che stiano davanti a Lui a pregare. Semplicemente pregare. Quanti miracoli sono in attesa di diventare realtà! Poiché "Dio non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva". Questi miracoli dobbiamo farli accadere! Non è più l’ora di agitarsi, di moltiplicare i tentativi puramente umani, né di credere alle promesse dei politici che non rispettano – molto spesso – i comandamenti di Dio. No, è venuta l’ora di cadere in ginocchio!

5 – Per distruggere Medjugorje, molto inchiostro è stato ancora versato in certi giornali o media, a proposito di Padre Tomislav Vlasic. Ma amalgamare Medjugorje a Padre Vlasic rivela ignoranza dei fatti. Pubblicare tali fatti, rivela un errore professionale. La più semplice ricerca mostra che questo sacerdote ha lasciato Medjugorje quando ha cominciato a deviare, e che non risiede più in questa provincia da più di ventanni. Si è installato in Italia nel 1987. Recentemente il Professor Henri Joyeux, di fama mondiale, ha scritto un articolo per ripetere l’evidente verità. (vedi PS2) Da Roma su ZENIT del 29 luglio un articolo rispiega i fatti spassionatamente, e il procuratore generale dell’Ordine dei Frati Minori (Francescani) vi conclude: "L’accettazione, da parte di Benedetto XVI, della perdita dello stato sacerdotale di Padre Tomislav Vlasic non costituisce un giudizio sulle testimonianze delle apparizioni di Maria a Medjugorje". In quest’anno sacerdotale, lungi da noi il rallegrarci della debolezza di un sacerdote, vogliamo invece intercedere.

6 – Anno sacerdotale: ecco un’altra preghiera per i sacerdoti di Marthe Robin, da recitare ogni giorno fino al 15 settembre. "O mio Dio, prendete i vostri preti in maniera totale, per compiere, per aiutare a compiere tutto ciò che Voi volete da loro. Guidateli in tutto e per tutto. O mio Dio siate la loro forza. O mio Dio che tutte le loro azioni, le più importanti, le più minime, provengano da Voi, dipendano da Voi e si rivolgano a Voi. Che siano tutte per Voi, o mio Dio, per glorificarVi, per amarVi e per farVi amare". Marthe Robin

Cara Gospa, Tu che sei salita al Cielo, effondi nei nostri cuori dei fiumi d’amore! - Suor Emmanuel +

PS1 – IMPORTANTISSIMO! A settembre Suor Emmanuel riceverà in dono da Marcel, un amico francese, una casetta di legno fatta a mano da lui stesso, 4 metri per 4, per farne un luogo che richiami la nascita e la famiglia del Salvatore. Così la casa dove vive suor Emmanuel meriterà veramente il nome di Bethléem! Tutti coloro che hanno delle sofferenze legate alla loro nascita, all’aborto, alla sterilità, alla mancanza d’amore, ecc.. Tutti coloro che hanno sofferto di abusi sessuali, di violenze o di altri traumi, potranno venire in questo luogo a raccogliersi ed a pregare sentendosi accolti dalla Sacra Famiglia."Medjugorje è la Betlemme del terzo millennio "ha detto Padre Daniel Ange! Vi chiediamo di aiutarci a trovare un fabbricante di personaggi del Presepio in grandezza quasi naturale ed in materiale resistente a cambiamenti di temperatura (forse resina?). Questi personaggi verranno sistemati all’interno della casetta di cui sopra. Scrivete a Vannapg@gmail.com

PS2 – Le voci secondo le quali il Festival dei giovani verrà soppresso l’anno prossimo, E’ FALSA!

PS3henri.joyeux@wanadoo.fr , a proposito di Medjugorje, il 5 agosto 2009 scrive al quotidiano LA CROIX "Nel vostro quotidiano di giovedì 30 luglio a pagine 12, un articolo intitolato "Il prete accompagnatore dei veggenti di Medjugorje sanzionato da Roma" firmato da Nicolas Senèze, dà informazioni molto di parte e anche false perché non sono situate nei tempi nei quali si sono verificati gli avvenimenti. In più, sono state omesse le informazioni essenziali per farsi una corretta idea dei fatti. Il prete condannato non é più a Medjugorje da ventanni!! Le informazioni pubblicate fanno pensare che i fenomeni che avvengono a Medjugorje siano condannati dal Vaticano, e che ogni pellegrinaggio sia proibito, cosa che è FALSA. L’aggettivo "pubblico" avrebbe dovuto essere sostituito da "ufficiale". Sarebbe logico che il vostro quotidiano desse informazioni esatte e complete provenienti dal Vaticano e largamente pubblicate da ZENIT del 31 luglio.

PS4 – Roma, ZENIT del 29 luglio 2009, ZF090729 (estratto) Dall’intervista del Padre Francesco Bravi: "Nella sua ultima opera pubblicata nel 2007 in italiano "L’ultima veggente di Fatima" il Cardinal Tarcisio Bertone, Segretario di Stato ed ex segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, scrive: "Le dichiarazioni del Vescovo di Mostar, riflettono un’ opinione personale, non sono un giudizio definitivo ed ufficiale della Chiesa. Tutto è rimandato alla dichiarazione di Zara dei Vescovi della ex Jugoslavia del 10 aprile 1991, che lascia la porta aperta a delle future inchieste. La verifica deve continuare. In attesa, i pellegrinaggi privati con un accompagnamento pastorale dei fedeli sono autorizzati. Infine, tutti i pellegrini cattolici possono andare a Medjugorje, luogo di culto mariano dove è possibile esprimersi attraverso tutte le forme devozionali".*Io sono Amore*


 

 
 
 

LE DOMANDE PIU’ FREQUENTI SULLA CHIESA E DINTORNI.

Post n°2216 pubblicato il 18 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Continuando la lettura del libro di don Piero Gheddo ( Ho tanta fiducia) , tra le domande più frequenti che troviamo, c’è questa:

Oggi le ideologie non ci sono più è un male o un bene? 


Si parla di fine delle ideologie dal crollo del Muro di Berlino e dei regimi di socialismo reale (comunisti). Non credo che le ideologie siano finite, scrive don Piero, l’uomo e i gruppi umani hanno sempre bisogno di ispirarsi a principi non solo materiali, ma ideali. Crollata l’ideologia comunista, sono nate e rafforzate altre: ecologista, radicale, femminista, terzomondista, animalista etc. Certamente non si rimpiangono le ideologie che abbiamo conosciuto nel secolo scorso (fascismo, nazismo, comunismo). L’unico ideale che ci è rimasto è quello di una vita secondo l’esempio lasciato da Gesù, “uomo per gli altri”, è l’unica ricchezza che ci è rimasta, capace di costruire un mondo migliore per tutti.  Come mai gli ideali di uguaglianza hanno creato spesso le peggiori dittature della storia? Il comunismo era nato indubbiamente con grandi ideali, talvolta condivisi dai cattolici. Ma fin dall’inizio era posto su basi filosofiche e antropologiche che un cristiano non può assolutamente condividere (a partire dall’ateismo militante) e chi pensava che si potesse essere ‘cattolici comunisti’ ha sperimentato di essersi illuso.  Comunque qualsiasi ideologia finisce con lo snaturare l’uomo perché non tiene conto della natura umana così come Dio l’ha creata. Tutti gli uomini sono uguali di fronte a Dio e alla legge umana, ma poi crescono diversi a secondo dell’intelligenza, della volontà, della capacità, dell’educazione, della salute, dell’eredità, della fortuna nella vita e via dicendo. Per Gheddo però l’uguaglianza alla nascita non significa che poi tutti crescano allo stesso modo. Inoltre pensare che si possa costruire una società in cui gli uomini siano tutti eguali (senza ricchi e poveri), significa non tener conto del fattore libertà di cui Dio ci ha gratificati.

 Più avanti padre Gheddo scrive è giusto pretendere che tutti gli uomini abbiano le stesse possibilità di fronte alla vita: scuola, assistenza sanitaria, lavoro…Tuttavia la società non sarà mai di eguali, perché ciascuno ha ricevuto da Dio doni diversi ed è libero di impiegarli o no. Le disuguaglianze sociali, in una società libera, sono inevitabili. Ecco perché il cristianesimo attraverso la formazione alla carità e alle virtù cristiane, realizza quella solidarietà con i poveri e i meno fortunati. Le ideologie vogliono imporre per legge la carità, trascinando poi i Paesi governati verso la recessione economica e la miseria generalizzata del popolo. Le ideologie essendo senza Dio e contro natura portano i popoli alla rovina, come ha fatto il comunismo in tutti i Paesi dove si è incistato.  


E’ giusto togliere i crocifissi o l’ora di religione a scuola?

 

 A pagina 46 del libro Ho 80 Tanta fiducia, padre Piero Gheddo, risponde alle domande con un no secco, è doveroso ed è giusto che nelle aule dei tribunali, negli ospedali, nelle scuole e in tutti gli edifici pubblici, il crocifisso ci deve essere. Perché è il simbolo della religione maggioritaria, della nostra storia italiana e dell’Occidente cristiano a cui apparteniamo. Padre Gheddo sottolinea che il crocifisso non è solo un simbolo religioso, ma il simbolo delle virtù dell’Europa, l’espressione più alta della nostra civiltà, che ha dato al mondo i principi massimi su cui si fonda la Carta dei Diritti dell’uomo dell’Onu.

 Recentemente ho recensito il volume Come la Chiesa Cattolica ha costruito la civiltà occidentale di Thomas Woods, un giovane storico americano, che puntualmente ribadisce questi concetti. E’ dall’Europa cristiana che scaturisce il valore di ogni persona umana, la parità dei diritti fra uomo e donna, il valore della democrazia, della giustizia sociale, il principio dell’amore e del perdono. Perché mai dovremmo vergognarci della croce di Cristo? Si chiede don Piero.

 Spesso a scuola si toglie il crocifisso o non si fa il presepio per rispetto dei bambini che non sono cristiani, sono idee assurde, sarebbe come togliere dai musei italiani tutti i dipinti di soggetto sacro; dell’arte italiana rimarrebbe ben poco! E di questi giorni la notizia di una delibera comunale di Lugo di Romagna che proibisce di porre simboli religiosi sulle lapidi del camposanto. Padre Gheddo nel libro riporta un fatto di una scuola media in Veneto, che ha invitato il parroco per celebrare una messa, il parroco si rifiuta, per un presunto rispetto verso alcuni ragazzi di altra religione.  Nonostante che il Consiglio di istituto ha accertato che tutti i genitori vogliono la messa, il parroco è irremovibile. Alla fine la scuola è costretta ad invitare un altro sacerdote. A tanto può giungere, anche in un prete, la schiavitù del “politicamente corretto”.

Che cosa farebbe dell’insegnamento della religione a scuola: lo abolirebbe? Lo trasformerebbe in ora di cultura religiosa? Don Piero risponde che lascerebbe un’ora di religione cattolica per gli studenti che vogliono partecipare, ma che sia una vera ora di cristianesimo, che spiega cosa ha fatto e detto Cristo e cosa dice oggi la Chiesa, che lo incarna nella cultura e nei costumi del nostro tempo.

 Spesso nelle ore di religione si parla di tutto tranne che del Vangelo, gli insegnanti di religione debbono essere convinti di dover dare informazioni sul cristianesimo e un’educazione a giudicare i fatti della vita secondo il Vangelo e la millenaria tradizione ed esperienza cristiana. Per il missionario. È giusto che la religione cattolica, in Italia, goda di un trattamento di preferenza, essendo gli italiani in gran parte cattolici battezzati e se scelgono l’ora di religione è per approfondire la fede ricevuta nel battesimo; e poi anche perché in questa fede si radica la cultura italiana, cioè arte, letteratura, architettura, costumi di vita, moralità privata e pubblica, feste popolari, santuari e pellegrinaggi.

 Quindi niente cultura religiosa obbligatoria per tutti. Del resto la religione per un giovane deve essere soprattutto l’ispirazione ideale per impostare la propria vita. Non può ridursi a un semplice “tema culturale”. Quanto agli alunni di altre religioni è giusto che ci sia una scuola che insegni la loro fede a chi vuole partecipare. A condizione che quanto si dice nelle lezioni non sia contrario alla Costituzione italiana e alla carta dei Diritti dell’Uomo dell’Onu e qui Gheddo fa riferimento esplicito agli insegnanti islamici nelle moschee e nelle scuole coraniche che più che insegnare le preghiere e le norme morali del Corano, troppo spesso si incita all’odio verso l’Occidente.

 - Domenico Bonvegna -

 
 
 

LA PREGHIERA DEL CUORE: IL ROSARIO

Post n°2215 pubblicato il 18 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Una persona nel buio non vede, i nostri occhi non vedono. Osservate e vedete con il cuore, per ottenere una grazia maggiore. La Madonna ha detto: "Iniziate a pregare nelle vostre famiglie, pregate il Rosario". Per me, il Rosario è la lampada di cui parla Cristo nella parabola delle "dieci vergini". Dovevano prendere la lampada e l'olio perchè era notte. Cinque damigelle amiche non hanno saputo apprezzare l'onore che la sposa aveva fatto loro... Non hanno capito che era un privilegio accompagnarla, la sera delle nozze, e si sono messe a dormire. E così hanno dimenticato la lampada, l'olio, l'incarico ricevuto. Cinque, invece, sono rimaste fedeli. Cristo ha usato un aggettivo, per le vergini che hanno tenuto accesa la loro lampada: sagge. Ecco quando sei saggio: se sai pregare! La Beata Vergine, la Madre di Dio, non ha mai dimenticato la Sua lampada... E' sempre stata circondata dalle tenebre: Erode, Giuda e altri..., perfino i sacerdoti senza luce... L'uomo può decidere di rimanere nel buio pur sapendo che può ottenere la luce.

Ma ritorniamo alle vergini sagge e prudenti. Ciascuna ha ricevuto la lampada con l'olio per vegliare durante la notte, aspettando l'arrivo dello Sposo. Io, nella preghiera del Rosario, vedo quella lampada. Ad ogni Ave Maria, vedo una goccia che cade e va ad alimentare la mia lampada. La Chiesa ha la sua lampada, la sua grazia. Tu hai nelle mani questo dono. Noi restiamo con la nostra lampada accesa. Solo le vergini stolte hanno gridato contro il buio... Io non ho paura di restare nel buio perché prego! Pregare, non significa perdere tempo... significa illuminare, benedire il tempo e proteggere la gente da tutto il male. Cosa significa spegnere la lampada? Escludere la preghiera. E non si può fare questo!

Io ti prego, nel nome della Beata Vergine: inizia a pregare! Se ami la tua famiglia, se ami la Chiesa, se ami Barcellona o qualunque sia la tua città; se desideri l'amicizia di Dio,non puoi perdere questo dono... Se vuoi fare qualcosa di buono che duri nel tempo, inizia a pregare. Non c'è dono né missione migliore. Tutto il resto finisce!... Finisce il ricordo dello sport, della letteratura, del teatro, della scienza con i suoi esperimenti... ma l'uomo che prega, rimane per generazioni. Vedete come non si può cancellare il ricordo di S.Benedetto, di S.Francesco, di S.Giovanni Bosco...

La Madonna ha pianto spesso a Medjugoije: "Cari figli, vi invito a pregare insieme ogni giorno. Con la preghiera potete convertire i vostri figli, i vostri fratelli, il mondo. Con la preghiera potete fermare la guerra".

Io credo a queste parole! Anche tu devi credere alla potenza della preghiera. Questo è ciò che devi imparare questa sera. Cristo ha spiegato questo mistero in una Sua parabola. Ha parlato di un tesoro nascosto in un campo... Questo è ciò che dobbiamo sapere: Cristo ha posto nella nostra vita cristiana una grande grazia. Il tesoro nascosto dentro il nostro cuore è il dono della preghiera. Come scoprirlo?... Pregando! Pregando, l'uomo impara a pregare. Pregando, scopre sempre di più il valore del tesoro... Quanto?... Non si può conoscere il limite! Ogni volta di più. Quando bisogna pregare?... La Madonna dice: "Ogni giorno". Come?... Con il cuore, con attenzione, con amore e non solc con le labbra... Senza odio, con il cuore riconciliato... Cor umiltà, riconoscendo che siamo sempre peccatori. L'umiltà è stata così profonda nel cuore di S.Francesco che ha contraddistinto tutta la sua vita. Per questo piangeva! "Non so amare!"... Oh con quanta umiltà diceva questo! Lui amava la Croce. Oh sì, la Croce era viva davanti a lui. Cristo Crocifisso gli aveva parlato... lo aveva esortato a rinnovare la Chiesa: "Va' Francesco, ripara la Mia Chiesa". Questa è la nostra chance: Cristo è vivo sulla Croce! "L'Amore non è amato!". Se il nostro San Francesco diceva piangendo: "Non so amare", cosa dovremmo dire noi? - padre Jozo Zovko tratto da "Ecco tua Madre" -

 
 
 

PADRE AMORTH: DIFFIDATE DAGLI AMULETI, DALLE PIRAMIDI E DALLE PIETRE, SONO VERE APERTURE AL DEMONIO E' IDOLATRIA

Post n°2214 pubblicato il 18 Agosto 2009 da diglilaverita
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Il noto ed affermato esorcista, il decano degli esorcisti mondiali, padre Gabriele Amorth ne ha per tutti. Parte dal caso di frate Vlasic a Medjugorje. Padre Amorth, che idea che ha ricavato del caso di Vlasic?: " guardi, io lo conosco, è stato persino mio figlio spirituale e lo ho cresciuto nella fede per molti anni e il mio ricordo personale è positivo. Poi se nel tempo ha sbagliato, questo non lo so". Dietro questa incresciosa vicenda può esserci lo zampino malefico di Satana?: " intanto continuo con Vlasic. Spero che si accerti la sia innocenza, ma ripeto anche nel caso in cui egli fosse realmente colpevole il suo caso personale non ha nulla a che vedere con la bontà di Medjugorje. Intendo dire che un fatto privato, anche se doloroso, non può inficiare la bontà e la validità delle apparizioni e dei messaggi di quel luogo santo". Pensa che dietro tutto questo possa esserci un piano di Satana?: " non lo escludo. Satana è nemico di tutto quello che è buono e santo,dunque anche di Medjugorje. Non posso scartare la idea che le tentazioni o le azioni di Vlasic, se commesse, siano figlie di Satana che pretende di demolire Medjurorje". Dunque lei continua a credere, nonostante tutto, in Medjugorje?: " certo e non vedo una ragione contraria. Lo ripeto, il caso Vlasic non si può confondere con Medjugorje e chi lo legge in questo modo o sbaglia in buona fede o, peggio, cade nella poca limpidezza intellettuale". Recentemente in Polonia un concerto della pop star Madonna ha suscitato qualche protesta. Notoriamente Madonna in alcuni concerti ha recitato ruoli blasfemi: " io non la conosco, ma se è caduta in blasfermia in altre occasioni, penso che l'averle permesso di fare un concerto nel giorno dedicato alla vera Madonna, sia stata una idea sbagliata, superficiale e direi poco amica dei cattolici. Ritengo che chi ha protestato sia nel giusto. Ma ormai il secolarismo domina dappertutto, quindi non mi meraviglio che questa cantante blasfema possa avere anche successo senza incontrare molte resistenze da parte dei cattolici". Infine, parliamo delle insidie di Satana, quali sono le più pericolose,oggi?: " Satama è un essere molto, ma molto astuto e intelligente. La sua vittoria più grande è fare credere che egli non esista e certe volte ci risce molto bene. Mi dispiace che molti preti ed anche Vescovi abbiano quasi abbandonato la lotta". In concreto, i mezzi di Satana quali sono?: " per esempio la rete internet. Ora non dico che internet tutto sia satanico, ma talvolta se ne può fare un uso malevolo, gradito al grande mentitore come la Tv o la musica. Consideri che esiste comunque un rock satanico, che ovviamente si differenzia da quello buono. Ma pur sempre esiste un rock che lancia messaggi diabolici e crea danni enormi". E gli amuleti?: " attenzione a non cadere nella superstizione o nella idolatria, peccati molto gravi che aprono le porte a Satana. Per esempio gli oroscopi o gli amuleti o i talismani. Il voler prevedere il futuro è una azione diabolica e da ciarlatani. Poi in quanto agli amuleti, credo che in persone sempre di buona fede, ma talvolta ingenue, possano aprire la porta, spalancare la casa del diavolo. Dunque evitate, per la vostra felicità, di mettere in evidenza o tenere piramidi, quarzi, chiavi della vita o amuleti del genere. Apparentemente sembrano innocui e semplici, ma nella verità sono segni esoterici, graditi al demonio, non sapete che rischio correte e analizzate il vostro pensiero: poco alla volta per esempio vi abbandonate a pensieri contrari a Dio e alla Chiesa". - Bruno Volpe - Pontifex -

 
 
 

MARIA E L'EUCARESTIA

Post n°2213 pubblicato il 18 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

«“Io sono il pane vivo, disceso dal cielo” (Gv 6,51). Non si può non restare colpiti da questa corrispondenza che ruota intorno al simbolo del “cielo”: Maria è stata “assunta” nel luogo dal quale suo Figlio era “disceso”. Naturalmente questo linguaggio, che è biblico, esprime in termini figurati qualcosa che non entra mai completamente nel mondo dei nostri concetti e delle nostre immagini. Ma fermiamoci un momento a riflettere! Gesù si presenta come il “pane vivo”, cioè il nutrimento che contiene la vita stessa di Dio ed è in grado di comunicarla a chi mangia di Lui, il vero nutrimento che dà la vita, nutre realmente in profondità. Gesù dice: “Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo” (Gv 6,51). Ebbene, da chi il Figlio di Dio ha preso questa sua “carne”, la sua umanità concreta terrena? L’ha presa dalla Vergine Maria. Dio ha assunto da Lei il corpo umano per entrare nella nostra condizione mortale. A sua volta, alla fine dell’esistenza terrena, il corpo della Vergine è stato assunto in cielo da parte di Dio e fatto entrare nella condizione celeste. E’ una sorta di scambio, in cui Dio ha sempre la piena iniziativa, ma come abbiamo visto in altre occasioni, in un certo senso, ha anche bisogno di Maria, del “sì” della creatura, della sua carne, della sua esistenza concreta, per preparare la materia del suo sacrificio: il corpo e il sangue, da offrire sulla Croce quale strumento di vita eterna e, nel sacramento dell’Eucaristia, quale cibo e bevanda spirituali. Ciò che è accaduto in Maria, vale in altri modi, ma realmente, anche per ogni uomo e ogni donna, perché ad ognuno di noi Dio chiede di accoglierLo, di mettergli a disposizione il nostro cuore e il nostro corpo, la nostra intera esistenza, la nostra carne – dice la Bibbia –, perché Egli possa abitare nel mondo. Ci chiama a unirci a Lui nel sacramento dell’Eucaristia, Pane spezzato per la vita del mondo, per formar insieme la Chiesa, il suo corpo mistico» [Benedetto XVI, Angelus, 16 agosto 2009].
Se noi diciamo sì, come Maria, anzi nella misura stessa di questo nostro “sì”, avviene anche per noi e in noi questo misterioso scambio: veniamo assunti nella divinità di Colui che ha assunto la nostra umanità. L’Eucaristia è il mezzo, lo strumento di questo reciproco trasformarsi, che ha sempre Dio come fine e come attore principale: Lui è il Capo e noi le membra, Lui la Vite e noi i tralci. Chi mangia di questo Pane e vive in comunione con Gesù lasciandosi trasformare da Lui e in Lui, è salvato dalla morte eterna: certamente muore come tutti, partecipando anche al mistero della passione e della croce di Cristo, ma non è più schiavo della morte, e risorgerà nell’ultimo giorno, per godere la festa eterna con Maria e con tutti i Santi.
Questo mistero, questa festa di Dio incomincia quaggiù. Il Cristo ha assunto da Maria il corpo umano unendosi in qualche modo con ogni uomo e poi è risuscitato “in Spirito Santo”. Questa nuova presenza di Cristo nella storia, nel Sacramento, nella Parola, nella vita della Chiesa, nel cuore di ogni uomo che sotto l’azione del Suo Spirito lo accoglie nella Chiesa, è l’espressione, ma anche l’inizio dell’Avvento definitivo del Cristo che prenderà possesso di tutto in tutto. Ciò significa che il cristianesimo è di per sé movimento perché va incontro ad un Signore risuscitato che è salito al Cielo e ritornerà. E’ questa la ragione per la quale il cristianesimo porta in sé sempre la struttura di speranza. L’Eucaristia è sempre stata concepita movimento da parte nostra verso il Signore che viene. Essa incorpora pure tutta la Chiesa, incominciando pienamente dalla Donna eucaristica, Maria.
La tesi secondo la quale la fine dell’Apocalisse ponga termine ad ogni profezia, ad ogni movimento per la sola istituzione racchiude un malinteso. Anzitutto dietro a questa tesi può esserci il concetto che il carismatico, il profeta, che è essenzialmente finalizzato ad una dimensione di speranza, non abbia più ragione di essere, proprio perché ormai c’è il Cristo e la speranza si basa solo sulla sua presenza istituzionale. Questo è un errore, perché il Cristo è venuto nella carne, poi risuscitato si fa presente “in Spirito Santo” e quindi la dimensione carismatica è coessenziale alla dimensione istituzionale. Questa nuova presenza di Cristo nella storia, nel Sacramento, nella Parola, nella vita della Chiesa, nel cuore di ogni uomo, nei carismi è l’espressione, ma anche l’inizio dell’Avvento definitivo del Cristo che prenderà possesso di tutto e in tutto ed è questa la speranza affidabile di vita veramente vita, in virtù della quale noi possiamo affrontare il nostro presente: il presente, anche un presente faticoso, può essere vissuto ed accettato se conduce verso una meta e se di questa meta noi possiamo essere sicuri, se questa meta è così grande da giustificare la fatica del cammino e dare senso anche a piccoli rinnovamenti. Ciò significa che il cristianesimo è di per sé anche movimento perché va incontro ad un Signore risuscitato che è salito al Cielo e ritornerà anche visibilmente tutto in tutti e in tutto. E’ questa la ragione per la quale il cristianesimo porta in sé sempre con la dimensione istituzionale la struttura di movimento, di speranza affidabile. L’Eucaristia è sempre stata concepita come movimento da parte nostra verso il Signore che viene: vieni, Signore Gesù. Essa incorpora pure tutta la Chiesa di tutti i tempi e di tutti i luoghi.
- Il concetto che il cristianesimo sia una presenza già del tutto completa e non porti in sé alcuna struttura di movimento, di speranza è il primo errore che va rigettato. Il Nuovo testamento ha già in sé una struttura di movimento, di speranza che è un po’ cambiata in rapporto all’Antico Testamento, ma che è pur sempre una struttura di movimento, di speranza. Essere vigilanti su possibili carismi dello Spirito, servitore della speranza è essenziale per la fede del nuovo popolo di Dio.
- Il secondo malinteso è costituito da una comprensione intellettualistica e riduttiva della Rivelazione che viene considerata come un tesoro di verità rivelate assolutamente complete a cui non si può aggiungere nulla. L’autentico avvenimento della Rivelazione cioè dell’incontro con la Persona di Gesù Cristo all’inizio dell’esser cristiani e di ogni testimonianza e che dà un nuovo orizzonte e una direzione decisiva, consiste nel fatto che noi veniamo invitati a questo “faccia a faccia” con Dio iniziato con Mosè, pienamente realizzato da Gesù già nella sua fase terrena. La Rivelazione è essenzialmente l’avvenimento di un Dio trinitario che si dona a noi, che costruisce con noi la storia e che ci riunisce fraternamente e raccoglie tutti insieme. Si tratta di un incontro che ha in sé una dimensione comunicativa e una struttura cognitiva di memoria e di avvenimento. Certo essa implica anche il riconoscimento delle verità rivelate che l’istituzione perenne propone oggi con il Catechismo e il suo Compendio. Se si accetta la Rivelazione sotto questo punto di vista, si può dire che la Rivelazione ha raggiunto il suo scopo con il Cristo, secondo la bella espressione di san Giovanni della Croce, quando Dio che possiede un volto umano ha parlato personalmente, non vi è nulla da aggiungere. Non si può dire nulla oltre il Logos, la Parola. Egli è in mezzo a noi in modo completo e lo stesso Dio trinitario non può più darci, né dirci qualcosa più di Sé stesso. Quanto a noi, non ci resta che penetrare, giorno dopo giorno, circostanza dopo circostanza, questo mistero della fede, proprio perché noi cristiani abbiamo ricevuto questo dono totale di sé che Dio ci ha fatto con il suo Verbo fatto carne.
Ciò si ricollega alla struttura della speranza nella quale sono coessenziali istituzione e carisma. La venuta di Cristo è l’inizio di una conoscenza sempre più profonda per ogni singolo e per la Chiesa nel suo insieme e di una graduale scoperta di ciò che il Verbo ci ha donato attraverso la continuità dinamica della Tradizione. Così si è aperto un nuovo modo di introdurre ogni uomo nella Verità tutta intera, come dice Gesù nel Vangelo di San Giovanni, dove parla della discesa dello Spirito Santo. La cristologia pneumatologica dell’ultimo discorso di addio di Gesù nel Vangelo di san Giovanni è molto importante, dato che Cristo spiega che la sua fase terrena in carne biologica non era che un primo passo fondamentale. La vera venuta del Cristo, come ricorda san Paolo, si realizza al momento in cui Lui non è più legato alla vita biologica e quindi a un luogo fisso o a un corpo fisico, ma nella nuova e definitiva vita, la vita veramente vita come Risuscitato nello Spirito, vita nuova non solo di Lui, ma per ciascuno di noi, per tutta la famiglia umana, per tutta la storia e l’universo, capace di andare da tutti gli uomini di tutti i tempi, per introdurli nella verità in modo sempre più profondo e divenire tutto in tutti e in tutto. Questa cristologia pneumatologica determina il tempo della Chiesa, cioè il tempo in cui il Cristo viene a noi attraverso il dono di ciò che di più intimo c’è in Lui cioè in Spirito e quindi l’elemento profetico, carismatico come elemento di speranza e di attualizzazione del dono di Dio, non può mancare né venir mai meno. In Paolo è particolarmente evidente che il suo apostolato, essendo un apostolato universale rivolto a tutto il mondo pagano, comprende in modo accentuato questa dimensione profetica di movimento. Grazie al suo incontro con il Cristo Risorto, San Paolo ha potuto penetrare nel mistero della Risurrezione e nella profondità del Vangelo penetrando in tutti i fatti e i detti della fase terrena accolti fedelmente dagli apostoli. Grazie all’avvenimento del suo incontro con il Cristo egli ha potuto capire in modo nuovo la sua Parola, mettendo in evidenza l’aspetto di speranza e facendo valere la sua capacità di discernimento.
Oliosi Don Gino - CulturaCattolica -

 
 
 

BIOETICA/JOSEPHINE QUINTAVALLE: LA RU486? MINA LA DIGNITA' DELLA DONNA, VERONESI SBAGLIA

Post n°2212 pubblicato il 18 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Dal 30 luglio, in Italia, è consentito l’uso del mifepristone, l’ormone sintetico meglio conosciuto come Ru486. Si tratta di una pillola abortiva che inibisce lo sviluppo embrionale, causandone il distacco e l’eliminazione dalla mucosa uterina. In pratica, il feto viene ucciso e poi espulso dalla donna. Questo - per ora - è previsto che avvenga all’interno di un ambulatorio, con la supervisione di un medico. Nulla impedisce che, in futuro, la pratica possa essere espletata nella solitudine della propria abitazione, come già avviene nella maggioranza dei Paesi in cui il farmaco è in uso. Della sua introduzione è responsabile l’Aifa, l’Agenzia per il Farmaco italiana. La quale, sostituendosi al Parlamento (che, dal canto suo, è incerto anche se aprire o meno un dibattito) ha stabilito la liceità del suo utilizzo. L’evento ha fatto sì che in molti inneggiassero all’abbattimento delle ultime frontiere che impediscono alle donne l’emancipazione completa. Se le cose stiano veramente così, lo abbiamo chiesto a Josephine Quintavalle, la più nota esponente del movimento pro-life britannico, fondatrice e direttore, dal ‘94, del Core (Comment on Reproductive Ethics), l’osservatorio sulle tecniche riproduttive umane.

Il professor Veronesi, un luminare della medicina italiana, afferma che l’approvazione della Ru486 sia parte di un progetto non scritto di affermazione del futuro ruolo della donna. È d’accordo?

Non credo proprio. Il ruolo e la libertà della donna sono fondati sulla possibilità di vivere la propria natura, la propria essenza al cento per cento. Sono femminista e se una donna deve abortire per potersi sentire uguale agli uomini, questa è tutt’altro che una liberazione. Del resto tutte le femministe americane e inglesi erano contrarie all’aborto. Perché difendevano i più deboli e gli emarginati. Che si trattasse di donne, neri, o del bambino che una porta in pancia, non faceva differenza. È incredibile che un uomo possa pensare che ci emancipiamo distruggendo quello che nasce in noi. L’uguaglianza consiste nel celebrare le differenze. Quello che afferma Veronesi è la castrazione della donna, la distruzione della sua essenza.

Cos’è successo in Inghilterra, quando la pillola è stata introdotta?

Gli aborti sono aumentati, passando negli ultimi dieci anni da 50 mila a 200mila all’anno. E la popolazione non è certo quadruplicata. Dieci anni fa solo l’8 per cento di questi erano procurati con la pillola. Oggi sono il 38 per cento. È invalso nelle ultime generazioni di medici un sentimento nuovo, una sorta di disgusto nei confronti delle pratiche abortistiche. Molti giovani dottori si rifiutano di ammazzare un feto, perché – affermano – hanno studiato per curare, non per uccidere. La pillola, paradossalmente, rappresenta una risposta da parte degli abortisti per facilitare il processo.

È sicura e indolore come dicono?

Chi dice questo dovrebbe parlare con donne che hanno avuto esperienze del genere. La pillola ha una percentuale di fallimenti alta. Non sempre avvengono gli aborti. L’aborto chirurgico è più sicuro. La Ru486, inoltre, è dolorosissima. Ho parlato con molte donne che l’hanno usata: hanno sofferto, eccome, per giorni. Ma al di là dei dolori fisici, di ogni sorta, quelli più terribili sono di natura psicologica. La donna vede il feto espulso. Anzi, deve vederlo, altrimenti non sa se l’aborto sia avvenuto o meno.

Uno dei punti della legge 194, che in Italia disciplina l’interruzione volontaria di gravidanza, prevede il ricovero ospedaliero. La Ru486, di per sé, non lo rende necessario. Questo cosa comporta?

Comporta che si farà da sé. All’inizio anche da noi vigeva il sistema del ricovero obbligatorio. Poi si iniziò a pensare che, tutto sommato, la donna poteva assumere il farmaco anche a casa. Del resto mantenere una persona in ospedale diversi giorni è costosissimo. Hanno cambiato ragionamento, lo stesso accadrà in Italia. Si inizia con protocolli precisi e rigorosi e poi diranno che, in fondo, negli altri Paesi, il ricovero non è previsto e che si tratterà semplicemente di adeguarsi. Per la donna, poi, comporterà l’esperienza della disperazione.

Probabilmente, in effetti, il suo utilizzo rappresenta una rivoluzione culturale per la donna. Sì, ma di che tipo?

Voglio ricordare che si tratta semplicemente di un altro modo di abortire, anche se più cruento. È una distrazione. L’unica cosa che accadrà, sarà che gli aborti aumenteranno, come in Inghilterra.  Nel nostro Paese, come nel suo, la legge consente di abortire, in particolarissime occasioni. Ma non parla mai di diritto all’aborto.

Cosa cambia con la Ru486?

L’aborto rimane un atto criminale del quale si fanno rare eccezioni. Questa è la legge scritta, altra cosa l’applicazione. Bisogna essere veramente ingenui per credere che gli aborti in Europa avvengano secondo le leggi dei Paesi. Una donna pochi giorni fa mi ha raccontato di aver fatto domanda, telefonicamente, ad una clinica, per un aborto. Due giorni dopo ha ricevuto l’autorizzazione. È entrata in ambulatorio alla due del pomeriggio ed è uscita alle tre e un quarto. Neanche dal dentista si fa così velocemente. E credo che in tanti abbiano conoscenti con esperienze simili. Se questo è il vero senso della legge allora va rivisitata.

Il nostro presidente della Camera ha detto che la questione non deve essere affrontata dal Parlamento. Da chi allora?

Sul piano della morale è difficile attribuire al parlamento un compito del genere, quello di stabilire ciò che è bene o ciò che è male. Ma che tutto ciò venga orchestrato da un’agenzia che ha il solo scopo di giudicare la velenosità o meno di un farmaco, questo è inaccettabile. Del resto qui si tratta di legiferare su una pillola che potrebbe nuocere seriamente alla salute della donna e del quale non se ne conoscono ancora gli effetti. Credo che sia ovvio, quindi, che il vostro Parlamento debba intervenire. - ilsussidiario -

 
 
 
 
 

INFO


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Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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