ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 22/08/2009

DI FRONTE ALL’ATEISMO E ALLA CORRUZIONE ECCO IL GRIDO DI SAN MICHELE: CHI È FORTE COME DIO?

Post n°2238 pubblicato il 22 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Nelle nostre società, una volta a regime di cristianità, assistiamo ad un generale tracollo della moralità sia pubblica che personale. Una delle cause del degrado dell’occidente è certamente l’influsso negativo sulle masse dell’ateismo, del materialismo e del relativismo morale. Un brano della Bibbia  proclama la  forza di Dio. “Signore, hai mostrato al tuo servo la forza del tuo braccio ed ho capito che nessuna forza può essere paragonata alla tua forza”. Nulla in effetti resiste a Dio. Lucifero aveva creduto potergli resistere. Facendo appello alle forze prodigiose della sua natura, egli aveva detto: “Io salirò”. Ma Dio fece un segno ed il ribelle rotolò nell’abisso. Vi furono lungo i secoli degli uomini che hanno voluto misurarsi con Dio, che hanno deriso la sua potenza e sfidato la sua forza. Dio ha disteso la mano, e non li si è neanche più visti. Nei giorni di pioggia accade talvolta che la folgore colpisca un gigante della foresta. Il gigante cade con fracasso nella valle, ed il rumore della sua caduta si ripercuote in un lungo gemito, poi è per sempre il silenzio e l’oblio. Leggiamo la storia, essa ci racconta queste cadute famose di uomini che minacciavano il cielo e Dio: teste superbe che la forza divina ha colpite, querce insolenti che la tempesta ha rovesciate. Per qualche tempo, talvolta, Dio lascia gli uomini agitarsi e ordire i loro sacrileghi complotti. Ma ben presto giunge la sua ora, ed è l’ora della sua giustizia. Vi fu la sua ora nei primi tempi. Gli uomini lavoravano alla Torre di Babele. Ora Dio si mostrò e discese per vedere la città e la torre, e seminò in mezzo ad essi la confusione. Vi sarà ancora la sua ora: Dio non resiste sempre ai superbi? Tantissimi uomini e donne del nostro ventunesimo secolo pretendono di finirla con Dio e con la chiesa Cattolica. Quello che essi vogliono, purtroppo, è non solamente di agire senza Dio, ma agire contro Dio ed i suoi comandamenti. Dio mostrerà loro che non s’insorge impunemente contro di lui. Dio ha dei modi di colpire che sono terribili! Per punirci non è necessario che ci maledica, basta che si ritrai da noi. Qual è oggi la vera causa del declino dell’Occidente? Del declino culturale ed economico dell’Italia? E’ stato l’introduzione dell’euro come moneta unica europea? Niente affatto! Ora per molto tempo il  nome di Dio e l’idea della sua giustizia hanno trattenuto il flusso dell’empietà e della corruzione sociale, come lo sbarramento trattiene le acque di un fiume in piena. Ma il  nome di Dio è oggi andato in oblio quasi ovunque, l’idea della giustizia divina non domina più gli spiriti, è per questo che il flusso della corruzione sale di giorno in giorno, sempre, minacciando di portar via tutto. E’ vero che se Dio stesso non costruisce, quello che s’innalza non tiene affatto; che se egli non custodisce la città, è invano che si veglia intorno ad essa. Quando Dio non è con gli uomini, non vi è presso di essi che debolezza e impotenza, e tra di essi che egoismo, diffidenza, insubordinazione. Dio disprezzato si vendica lasciandoli a se stessi.“Essi sapranno che sono il Signore”, dice Dio per bocca del profeta. Possiamo comprenderlo, non spezzarci sotto i terribili colpi della forza divina ma vinti dall’amore e illuminati dalla fede! Chi è forte come Dio? Alla vista dei complotti dell’empietà,  ricordiamoci il grido di san Michele. Nella lotta accanita che si scatena, il vinto non sarà né  Dio né la  Chiesa, sarà Satana ed il mondo amico di Satana. Gli empi possono applaudirsi e cantare vittoria solo momentaneamente.. Noi sappiamo che Dio rimane il più forte; così noi abbiamo fiducia. In una predica di Cirillo di Gerusalemme si legge: “Quando Gesù volle venire dagli uomini sulla terra, Dio Padre scelse una forza potente, Michele, e affidò Cristo alle sue cure”. Un vescovo del nostro tempo ha dichiarato: “Riflettiamo: “Chi è San Michele Arcangelo? La Bibbia ci dice che è uno dei sette Arcangeli presso il Trono di Dio. Ma San Michele ha anche una caratteristica unica. La seconda lettura del Libro dell’Apocalisse (12, 7-12a) ci presenta lui come Principe e Capo degli Angeli. Insieme con loro combatte contro “il grande Drago, il Serpente antico, colui che chiamiamo il Diavolo e Satana”. Il suo nome “Michele” significa “Chi come Dio”. Questo nome è quasi un grido di lotta contro i nemici di Dio. Un grido contro le potenze del male. Infatti San Michele Arcangelo viene spesso rappresentato come un militare e guerriero, rivestito di una robusta armatura, con la corazza d’oro, la spada fulminante e in un alone di luce”. (Mons. Edoardo NOWAK, Dall’Omelia pronunciata il 28 settembre 2003 nella Basilica di San Michele Arcangelo al Gargano (FG)). Michele non è un Angelo leggiadro, ma un Angelo dotato di grande forza. E Dio manda questa forza ad ogni uomo affinché non sia vinto dalla forza di questo mondo. E’ un messaggio consolante. Accanto a noi c’ò un angelo che combatte per noi. Egli interviene per noi, quando gli uomini combattono contro di noi, ma anche quando noi siamo in lotta con noi stessi. Paola Giovetti in un suo bel libro sull’Arcangelo ha scritto: “L’Arcangelo Michele che domina senza violenza e senza sforzo deve essere un punto di riferimento per ciascuno di noi: l’Arcangelo ha in mano la spada, ma con il distacco di chi ha la forza vera, di colui cioè al quale è sufficiente mostrarla. E regge anche la bilancia, simbolo della giustizia e dell’equilibrio che devono regolare ogni azione. L’impulso di Michele è quello della trasmutazione delle forze del male sulla nostra coscienza: trasmutazione in senso alchemico, come consapevolezza collettiva di una forza che non si esprime in forma violenta. L’arcangelo invita a creare fari di luce, a trasformarci in guerrieri come lui, ad accendere energia vitale, a lottare per cause buone, a proteggere noi stessi e l’ambiente”. (Paola GIOVETTI, Le Vie dell’Arcangelo, Edizioni Mediterranee). Una autrice americana ha scritto: “L’Arcangelo Michele, viene spesso scelto come patrono e protettore delle diocesi che sperimentano la persecuzione, la tortura, la sofferenza e la morte per mano di coloro che usano la violenza così come le sparizioni e le calunnie contro quelli che cercano di onorare Dio  e seguire la resistenza non violenta al male da parte di Gesù. Oscar Romero, il vescovo martire di San Salvador, invocò l’Arcangelo Michele come difensore della sua diocesi e del popolo nella sua lotta per la vita. Egli proclamò che San Michele Arcangelo combatteva al loro fianco. La sua presenza era, ed è tuttora, invocata in difesa di tutti i santuari, i templi, le chiese e le cattedrali del Paese e di tutta la gente che si raduna per lodare Dio, in mezzo alla violenza e alla morte. E’ Michele, diceva Romero, che si trova alle entrate delle chiese e davanti ai loro altari come guardiano e protettore dei servi di Dio”. (Megan Mc KENNA. Angeli. Se non ci fossero bisognerebbe inventarli, Edizioni Paoline). Padre Grun con il suo solito acume nota: “Da sempre il significato del culto di San Michele è consistito nel  fatto che, grazie ad esso, le persone riprendevano contatto con la propria forza. Quando io addito San Michele a queste persone ferite, queste prendono le distanze dalle offese ricevute. Esse guardano alla forza che Dio ha messo al loro fianco. Se riescono ad immaginarsi che l’arcangelo Michele combatte con loro, non si arrenderanno malgrado tutte le frustrazioni che hanno già sperimentate, ma affronteranno la lotta che sino a quel momento hanno cercato di eludere. Nell’arcangelo Michele si sentono sicure e protette in modo particolare. San Michele rimanda alle forze che sonnecchiano nella nostra anima e che sono ridestate in noi dalla fiducia nell’angelo”. (Anselm GRÜN, Ciascuno cerca il suo angelo, Queriniana). - don Marcello Stanzione - Pontifex -

 
 
 

MARIA VERGINE REGINA DELL'UNIVERSO

Post n°2237 pubblicato il 22 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

 

Nel 1954 Pio XII istituì la festa della beata Vergine Maria Regina, da celebrarsi il 31 maggio. Paolo VI, nel 1969, promulgando il nuovo Calendario Romano Generale, la trasferì opportunamente al 22 agosto, giorno conclusivo dell'ottava dell'Assunzione. Al mistero della beata Vergine Maria appartiene la dignità regale della sua piena glorificazione e della perfetta conformazione al Figlio suo, Re di tutti i secoli: «L'Immacolata Vergine (...) - afferma il Concilio Vaticano II -, finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria con il suo corpo e con la sua anima, ed esaltata come Regina dell'universo, perché fosse più pienamente conformata al Figlio suo, il Signore dei dominanti (cfr Ap 19,16) e il Vincitore del peccato e della morte» (LG 59). Come il regno di Cristo «non e di questo mondo» (Gv 18,36), così la potestà regale di Maria non riguarda l'ordine della natura, ma quello della grazia. Tra gli elementi che costituiscono la dignità regale della beata Vergine, i testi ne celebrano particolarmente quattro: l'umiltà, la funzione materna, la supplice intercessione, il segno della futura gloria della Chiesa.

 
Ora, stretti tutti intorno a Maria, nostra Madre e Regina, preghiamola e diciamole il nostro desiderio che Lei sia davvero nostra Regina:



Salve o Regina ...

Auguri Mamma, Regina della nostra vita e della nostra anima. Oggi in cielo è gran festa per la Tua Regalità.
Noi abbiamo poco da offrirti... ma quel poco che abbiamo te lo offriamo con tutto il nostro cuore e  con tutta la nostra anima ...

Madre di Misericordia ...

Tu sai quanto miseri e deboli siamo, ma confidiamo nella Tua Misericordia. In questo giorno solenne umilmente ti chiediamo di avere di noi misericordia e di prenderci sotto la Tua protezione e assieme a noi ti chiediamo Misericordia per tutti coloro che hai posto sul nostro cammino, per coloro che ancora non ti conoscono, per coloro che pur conoscendoti ti disprezzano e non ti amano, per coloro che pur amando il Tuo Figlio, non riconoscono la tua divinità ...

Vita, Dolcezza e Speranza nostra, Salve
O madre cara, tu sei il nostro alito di vita, la nostra dolce confidente, il nostro barlume di speranza nei momenti della prova ...
stai sempre accanto a noi ...

A te ricorriamo, esuli figli  di Eva ...

Tu sei per noi Colei che mai delude le nostre speranze ... nonostante le nostre miserie, le nostre debolezze ... tu sei sempre lì, pronta ad avvolgerci sotto il Tuo Manto ...

A te sospiriamo, gementi e piangenti, in questa valle di lacrime ...

O Mamma, in questo mondo in cui tutto è vanità e inganno ... in cui i sorrisi facilmente si trasformano in lacrime, in cui la gioia si trasforma in sofferenza ... tutto ciò che sembra vita, in realtà è morte ... Tu sei la nostra Consolatrice ... aiutaci a confidare sempre nel Tuo Cuore Immacolato affinchè possiamo passare dalla "valle di lacrime" al "monte della gioia vera" ...
sulla cui strada solo Tu puoi guidarci ...


Orsù dunque, Avvocata Nostra, rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi ...

Tu sei la Nostra Mamma e come ogni mamma sei pronta a dimenticare e perdonare le nostre mancanze ... le nostre cadute ...
basta che con cuore umile e sincero troviamo il coraggio di abbandonare definitivamente la via del peccato ... della morte ...
Ti prego ... fissa il tuo amorevole sguardo su di noi e rendi il nostro cuore tanto forte da resistere alle seduzioni del male ... e tanto debole da non poter fare a meno del Tuo Amore ...


e mostraci dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del seno tuo ...

Noi sappiamo che a Gesù possiamo arrivare solo tramite te, pertanto in questo giorno di Festa ... una sola cosa osiamo chiederti ... conduci tutti noi al Tuo Figlio ... intercedi per noi presso di Lui, invoca per noi misericordia e perdono ...
Solo tu puoi perchè a Te nulla Lui può negare ...


O clemente o pia, o Dolce Vergine Maria.

Infine o dolcissima Mammina nostra ... ecco il nostro dono per questa Tua festa: ti offriamo la nostra anima, degnati di abitare in essa e di trasformarla affinchè anche la nostra vita possa essere sul tuo esempio una continua offerta al Tuo Figlio Gesù ...

AUGURI MAMMA
Regina del Cielo, dell'Universo, del nostro cuore e della nostra anima


Innamorati di Maria

 

 

 
 
 

CHI USA LE PIRAMIDI, LE PIETRE O CHI PRETENDE DI INDOVINARE IL FUTURO CON I TAROCCHI E' IN GRAVE PECCATO

Post n°2236 pubblicato il 22 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

"Credere che nelle piramidi vi sia una carica  di energia, o che i tarocchi possano fare realmente anticipare il futuro, o credere nella croce della vita fa cadere in superstizione e quindi commettere una condotta contraria al catechismo della Chiesa cattolica": lo afferma senza alcun dubbio il padre domenicano Francois Dermine, canadese, esperto in sette, esorcista di chiara fama e docente. Padre Dermine, che cosa significa la supersitizione?: "  vuole dire attribuire ad una cosa, ad un oggetto poteri che nella realtà non hanno e neppure possono avere. Per esempio esiste gente che in piena buona fede, crede che nelle piramidi esista una carica di energia. Intanto non è scientificamente dimostrato,poi mi permetta di dire che queste affermazioni, quanto meno discutibili, spesso si prestano anche a speculazioni da parte dei commercianti". Ma che cosa è esattamente la superstizione?: " è una diretta conseguenza della  scarsa mancanza di fede in Dio. Chi cade nella superstizione,nella magia, nell'illusionismo, ha bisogno di maggior evangelizzazione e ritiene di poter raggiungere obiettivi anche difficili scegliendo scorciatoie, vie brevi, presunti paradisi artificiali che vi assicuro non esistono. Insomma, credere in certe cose vuole dire indirettamente dubitare dei poteri di Dio ,il solo in cui riporre fiducia". Lei parla di fede zoppicante: " certo, dico che la diffusione di queste credenze dimostra che siamo in presenza di una fede zoppicante che ha bisogno di irrobustirsi e di crescere nel tempo. Esiste una confusione tra fede e superstizione che porta spesso anche alla infelicità. Molte volte sedicenti maghi o venditori di talismani speculano sulla disperazione di  poveri fedeli deboli per lucrare e ottenere guadagni illeciti". Da esorcista ha mai incontrato posseduti che si sono affidati ad oggetti del genere?: " la maggior parte dei soggetti da me sottoposti ad esorcismo ha fatto uso di questi oggetti, sia pur in maniera graduale. Questo lo dico da esorcista, ma da sacerdote sono della opinione che colui il quale si affida a questi oggetti e non pienamente a Dio, ha bisogno di carità e di maggior evangelizzazione. In ogni caso invito con carità a non credere in questa cose". Che cosa dire della famosa chiave della vita?: " la stessa cosa relativa agli altri amuleti, un simbolo esoterico contrario alla vera fede". Lei è un esperto di sette, crede che le stesse sette facciano ricorso a  tali strumenti?: " molte sette fanno uso di questi oggetti, specie le sette occultiste incoraggiano  la presenza di talismani ed amuleti. Ma le stesse cose si possono dire,come ho accennato, per i tarocchi e gli oroscopi che non solo non hanno alcuna credibilità, ma si pongono in pieno contrasto con Dio". Veniamo al catechismo della Chiesa cattolica. In che modo giudica queste credenze?: " il catechismo è molto chiaro e valuta la supersizione come peccato". Lo giudica grave o veniale?: " guardi, questo spetta alla misericordia e alla infinita bontà di Dio e lasciamolo giudicare a lui. In ogni caso si tratta di un peccato e di un atteggiamento che offende Dio. Invito da esorcista e sacerdote ad evitare con ogni forza l'uso di amuleti, pietre, tarocchi e croci come quella indicata. In soggetti deboli talvolta possono indurre la volontà di credersi superiori a Dio e di cadere in peccato ed anche nella infelicità". - Bruno Volpe
- Pontifex -

 
 
 

MORTI OLTRE 70 IMMIGRATI IN MARE: UNA GRAVE OFFESA ALL'UMANITA'

Post n°2235 pubblicato il 22 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La morte di oltre 70 immigrati che cercavano di raggiungere la Sicilia rappresenta una “grave offesa all’umanità e al senso cristiano della vita” ha detto all’Adnkronos mons. Bruno Schettino, Presidente della Commissione episcopale per le migrazioni e Arcivescovo di Capua. Secondo il racconto di cinque superstiti di nazionalità eritrea, tra cui una donna, soccorsi giovedì al largo di Lampedusa, la loro imbarcazione sarebbe salpata parecchio tempo fa e dopo due giorni il timoniere avrebbe perso la rotta, lasciandoli in balia del mare per oltre venti giorni. In questi giorni diverse imbarcazioni li avrebbero avvistati ma solo un peschereccio si sarebbe fermato per dar loro un po’ di acqua e di pane, senza però lanciare l’allarme. 73 immigrati sarebbero così morti di stenti e i loro corpi gettati in mare. Quello che si percepisce da questa vicenda, ha affermato mons. Schettino, è “un senso di povertà dell’umanità, non c’è attenzione verso l’altro, verso gente che è in fuga dalla guerra, dalla miseria, dalla povertà in cerca di serenità e di pace”. “È una morte assurda - ha sottolineato - donne bambini innocenti gettati in mare, è il senso dell’uomo che decade, urge l’impegno dei cristiani di attivarsi concretamente verso coloro che soffrono, il problema è umano prima che politico”. In una intervista alla Radio Vaticana, il Vescovo di Agrigento, mons. Francesco Montenegro, ha detto che “'non dobbiamo spaventarci' davanti ai grandi numeri perché ci sono altri piccoli numeri a cui nessuno fa caso e il Mar Mediterraneo è diventato una tomba, ormai”. Il presule ha poi aggiunto di provare “dolore nel vedere che gli uomini, per poter vivere, debbano affrontare la morte e devono morire perché hanno voglia di vivere un po’ meglio e un po’ di più”. In merito alla politica dei respingimenti del governo sancita dal trattato tra Italia e Libia entrato in vigore il 14 maggio scorso, e dalla normativa che rende illegale l’immigrazione clandestina, il Vescovo di Agrigento ha quindi definita “assurda una legge che chiude porte e finestre e non tenga conto della situazione e della sofferenza di tanta gente”. Per il presule il timore di soccorrere queste navi non è altro che “il frutto della cultura dell’allontanamento e della non-accoglienza”; “a furia di respirare quest’aria, si assumono questi atteggiamenti”. “Ma è la filosofia e la politica che si stanno portando avanti – ha osservato – : creare un clima di paura, e questo assicura che loro possono morire come animali in mezzo al mare e noi abbiamo risolto i nostri problemi”. “I diritti umani, perché ci sono? Perché festeggiamo gli anniversari dei diritti umani che dicono che un uomo ha diritto a spostarsi quando la vita non gli è possibile o quando la politica non gli permette una vita serena?”, si è quindi chiesto. ...Dalle pagine del quotidiano dei Vescovi italiani, “Avvenire”, Marina Corradi ha ribadito che “nessuna politica di controllo della immigrazio­ne consente a una comunità internazionale di lasciare una barca carica di naufraghi al suo destino”. “Esiste una legge del mare – ha aggiunto – e ben più antica di quella pure codificata dai trattati. E questa leg­ge ordina: in mare si soccorre. Poi, a ter­ra, opereranno altre leggi: diritto d’asi­lo, accoglienza, respingimento. Poi. Ma le vite, si salvano”. “E invece quel barcone vuoto – non il pr­mo arrivato come un relitto di morte al­la soglia delle nostre acque – dice del farsi avanti, tra le coste africane e Mal­ta, di un’altra legge”, “la nuova legge del non vedere”, si legge nell'editoriale di “Avvenire”. Durante il nazismo quando venivano deportati gli ebrei, ha sottolineato la Corradi, “erano il tota­litarismo e il terrore, a far chiudere gli oc­chi. Oggi no. Una quieta, rassegnata in­differenza, se non anche una infastidi­ta avversione, sul Mediterraneo. L’Oc­cidente a occhi chiusi”. - ZENIT -

 
 
 

LA CHIESA CELEBRA LA REGALITA' DI MARIA, QUALE COMPLETAMENTO DELL'ASSUNZIONE

Post n°2234 pubblicato il 22 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La Chiesa celebra oggi 22 di agosto, la memoria di Maria Regina. Insomma, evidenzia un titolo che compete a Maria,la sua regalità. Di questa ricorrenza, Pontifex ha parlato con il noto ed esperto mariologo professor Stefano De Fiores, i cui ottimi libri sono stati presentati con la dovuta rilevanza, nella sua natale Calabria. Dunque,professor De Fiores, per quale ragione la Chiesa insiste sulla regalità di Maria?: " se ci fate caso, questa bella giornata arriva ad appena una settimana dalla celebrazione dell'Assunta e sia teologicamente che liturgicamente ne rappresenta il naturale completamento,la conclusione di un ciclo. Dopo il dogma dell'Assunzione in Cielo, ecco la dignità regale,la corona". Detto della collocazione temporale sembra giusto chiedersi, regale,ma perchè?: " tutta la vita del cristiano deve essere una corsa verso la regalità, una incoronazione di santità, la corona della vita limpida, quella stessa corona di cui parla San Paolo. Giova ricordare che questa giornata nella quale appunto si celebra la regalità di Maria, è una tappa fortemente trinitaria,posta sotto il sigillo della Santissima Trinità ed infatti non esiste niente  di più regalmente santo della Trinità". Poi il professor De Fiores si concede un excursus nella storia dell'arte: " la regalità di Maria non è mai stata messa in discussione, almeno nella iconografia e nella storia dell'arte. Lo dimostrano varie forme di devozione popolare,ma anche alcune vetrate, mosaici e dipinti presenti in Chiese romane, come Santa Maria in Trastevere e Santa Maria Maggiore, vetrate ed opere appunto che  ci  mostrano Maria con la corona della gloria e simbolo di regalità". Ma come ha raggiunto la regalità Maria che si è sempre dichiarata umile e semplice serva del Signore?: " appunto con la sua fedeltà e docilità a Cristo e al suo insegnamento. Maria è stata la discepola perfetta colei che ha sempre con fiducia creduto senza dubitare mai. Con queste doti e senza fare grandi cose Maria, ha ottenuto la sua regalità. Questa è la dimostrazione che la santità non consiste nel compiere grandi cose, imprese strabilianti e difficili,ma al contrario svolgere decorosamente e bontà l'ordinario, il quotidiano. Insomma, Maria ci dice che la santità è alla portata di tutti e che la corona della regalità non è una cosa astratta, ma molto concreta e realizzabile". Maria, madre di misericordia. Lunedì inizia a Barletta la settimana liturgica nazionale all'insegna di Celebriamo la misericordia e verrà dato molto risalto al sacramento della confessione. " Maria, ha rappresentato il modello ideale di misericordia che ha esercitato durante la vita. Non a caso nella Salve Regina si canta, madre di misericordia. Ma in quanto alla confessione vorrei ricordare che accanto alla misericordia del confessore, occorre la reale disponibilità del cuore e dell'animo del penitente. Senza questa essenziale volontà di riconoscere il peccato, la confessione diventa davvero un gesto meccanico e formale che fa perdere il senso e ne vanifica il reale scopo". Poi aggiunge: " concordo tuttavia con le parole saggie di quel grande Papa che fu Paolo VI. Maria è madre di misericordia, ma sarebbe teologicamente sbagliato non accettare che il misericordioso per eccellenza è Cristo, al quale tutti dobbiamo guardare. Maria, nell'esercizio della sua misericodia, si è sempre ispirata a  Cristo e a lui ha dato gloria. Dunque, ricordiamo la regalità di Maria celebrando con lei la gloria e  la bontà del suo Figlio. Ecco il senso di questa giornata, prolungamento della Assunzione".
- Bruno Volpe - Pontifex -

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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