ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 24/08/2009

PROSTITUZIONE E PORNOGRAFIA SU INTERNET

Post n°2246 pubblicato il 24 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Secondo un sondaggio effettuato a livello mondiale dalla Symantec Corpnn si è accertato che i minorenni ricercano in internet nei vari motori di ricerca soprattutto le parole sesso e pornografia. Tali termini sono ricercati soprattutto su Youtube, Google, Facebook e Myspace. La ricerca rivela non solo che i genitori in genere sono poco attenti a ciò che i loro figli cercano e vedono su internet ma che i ragazzi apprendono notizie sulla sessualità non tanto dalla famiglia, dalla scuola, dalla Chiesa o da altre agenzie educative qualificate ma da internet che quasi sempre dà informazioni sul sesso legata soprattutto da ragioni commerciali( vendere materiale porno e trovare clienti per la prostituzione) e poco o niente valoriali. Inoltre Msn e le chat room sono linee aperte alla pedofilia e ciò al di là dei servizi offerti. A livello di Chiesa Cattolica la diffusione della pornografia è un gravissimo problema pastorale. Tantissimi si allontanano dalla fede e dalla pratica cristiana a causa dei loro istinti sessuali disordinati che non vogliono correggere e che anzi sono alimentati dall’uso abituale alla pornografia. Il problema della pornografia non  riguarda solo la morale religiosa ma coinvolge  la decadenza o meno di una società civile ed è interessante notare che tutti i reggimi comunisti, che pure non si ispiravano ad una visione confessionale e religiosa dell’esistenza, l’hanno sempre combattuta.  Proprio recentemente la Cina ha impedito a tutti i siti pornografici di poter accedere sul proprio territorio. Il termine pornografia è di provenienza greca e rimanda originariamente a ciò che riguarda la prostituzione e quindi il “commercio” con le prostitute. La pornografia indica dunque l’attività genitale sessuale in relazione ad una vendita, ad un consumo, mettendo da parte le altre dimensioni umane della sessualità, separando quindi l’uso della genialità del corpo dalla persona tutta intera. Dietro la pornografia moderna, non vi è solo un disordine o uno squilibrio abnorme degli istinti sessuali, che indubbiamente ogni essere umano normale fa fatica a gestire non sempre correttamente, ma, almeno nei paesi di antica tradizione cattolica, vi sono dei precisi presupposti ideologici spesso di matrice ateistica ed anticattolica. Tra l’altro la pornografia moderna ha uno dei suoi padri nel famoso marchese De Sade, da cui proviene il termine sadismo, che è la forma di perversione di chi prova piacere erotico ed eccitamento sessuale dalla sofferenza di altre persone. Il marchese De Sade (1740-1814), che morì in manicomio, scrisse numerosi romanzi ripieni di ossessione sessuale deviata e, nonostante il fatto che una parte di essi sia andata distrutta, i suoi scritti superstiti furono raccolti in quindici volumi.  Il Santo Padre Benedetto XVI nel 2009 ricevendo in udienza i partecipanti al Congresso promosso dall’Università Lateranense in occasione del 40° anniversario dell’Enciclica Humanae Vitae, di Paolo VI, ha affermato: “Se l’esercizio della sessualità si trasforma in una droga che vuole assoggettare il partner ai propri desideri e interessi” allora ad essere minacciata è “la dignità della persona umana”. Sempre più i crimini a sfondo sessuale nella nostra società occidentale sono in vertiginoso aumento. Stranamente non si afferma però che la causa principale di tale situazione è il grande boom della pornografia e delle proposte di prostituzione che proprio internet oggi diffonde con estrema disinvoltura. Riguardo alla prostituzione è vergognoso che sui vari siti di annunci  come kijiji, olx, joy, excite, ecc. insieme  agli annunci vari di vendita di auto e moto, di arredamento e di tutto per i bambini vengano proposti anche incontri  tipo donna cerca uomo, donna cerca donna, uomo cerca donna, uomo cerca uomo e scambio di coppie con relative foto, numeri di cellulari e talvolta le varie prestazioni sessuali offerte ed il relativo compenso pecuniario, tali annunci sono poi  divisi per regioni e città d’Italia ed offrono ai sociologi un interessante specchio della prostituzione del nostro paese..  Sempre più si usa riguardo alle prostitute il termine escort e si vuol far passare la loro attività come un lavoro dignitoso come qualsiasi altro lavoro. Ed è ipocrita affermare poi come scrivono questi siti che tali annunci sono destinati ad un pubblico adulto e consenziente e che chi propone tale servizio non ha nessuna relazione con gli inserzionisti perché qualsiasi bambino o adolescente può collegarsi a tali turpitudini, inoltre per la dottrina cristiana la lussuria sia dei minorenni che degli adulti è sempre un peccato grave.  Infatti il Compendio del catechismo della Chiesa Cattolica al numero 492 afferma: “ Sono peccati gravemente contrari alla castità. Ognuno secondo la natura del proprio oggetto: l’adulterio, la masturbazione, la fornicazione, la pornografia, la prostituzione, lo stupro. Gli atti omosessuali. Questi peccati sono espressione del vizio della lussuria. Commessi su minori, tali atti sono un attentato ancora più grave contro la loro integrità fisica e morale.”. Riguardo poi al compito delle autorità civili il Compendio al numero 494 afferma che esse, in quanto tenute a promuovere il rispetto della dignità della persona, devono contribuire a creare un clima favorevole alla castità, anche impedendo, con leggi adeguate, la diffusione di talune delle suddette gravi offese alla castità, per proteggere soprattutto i minori e i più deboli. La pornografia su internet tende poi a presentarsi sempre più come un fatto di libera scelta dei cittadini e come un fenomeno normale della vita. E’ interessante notare che su Wikipedia esiste il profilo, anche di diverse pagine, di numerose pornostar nostrane con la loro relativa filmografia e con il rimando ai loro siti ufficiali con tanto di foto pornografiche dove magari si sottolinea che parte dei proventi della vendita dei loro films andrà in beneficenza per i terremotati dell’Abruzzo o per la causa della protezione animali o per altri fini umanitari, per cui chi compra materiale pornografico fa pure una buona azione!!!   A causa delle forti carenze educative della famiglia, della scuola e purtroppo anche di tante agenzie cattoliche, è oggi soprattutto la pornografia ad informare gli adolescenti sull’attività sessuale e ciò può causare seri danni psicologici e condizionare la futura vita di coppia in un senso sbagliato. Si cerca di far entrare la pornografia nella normalità di vita dei ragazzi non solo tramite internet ma anche attraverso i cartoni animati e le riviste, a questo riguardo negli Stati Uniti si possono contare oltre 350 riviste pornografiche per teenager. La pornografia fa del terrorismo psicologico soprattutto verso coloro che non riuscendo ad affrontare la vita e le persone trovano in essa un sostituto immaginario, un’amante di carta o di celluloide o in rete. Il danno è enorme, perché il giovane che è per sua natura timido e complessato, gratificato erroneamente dalla pornografia, difficilmente saprà affrontare il “rischio di aprirsi agli altri” con vera maturità. La pornografia insiste sugli istinti disordinati, che noi tutti dobbiamo sforzarci di controllare, sui punti oscuri del carattere che invece soprattutto il giovane dovrebbe, un po’ alla volta, con l’aiuto degli altri (specialmente, se si è cattolici, con la direzione spirituale nel sacramento della confessione), imparare non a reprimere, ma ad ordinare sapientemente. La pornografia su internet invece crea il luogo nascosto dove il disordine morale può sfogarsi segretamente, separato dalla vita ufficiale del giovane. Crea così personalità fragili dalla doppia vita. Vi è uno stretto legame, come ho già accennato all’inizio, tra la pornografia e la violenza sessuale: non è raro infatti il caso del maniaco che uccide qualcuno, magari una prostituta che ha contattato tramite internet, dopo aver visto un film di violenza a luci rosse o aver navigato su siti hot. E’ interessante il fatto che sono state raccolte ampie ed indiscutibili prove sulla capacità che i mezzi di comunicazione sociale hanno di cambiare atteggiamenti, valori, modelli di comportamento nella sfera sessuale della gente comune, cioè di quella non predisposta al crimine. Un sociologo americano ricorda che perfino i bambini delle scuole elementari in una zona dell’Ohio nei lontani anni settanta si baciavano appassionatamente nel cortile dopo aver visto i film di 007 nei quali le donne avevano il compito di cadere fra le braccia del protagonista James Bond. I sociologi Eynsench e Nias concludono i loro studi affermando che tutti i tipi di condizionamento attuati dalla pornografia hanno effetti sui comportamenti maschili che sono pericolosi e dannosi  per le donne. Lo scopo della pornografia è quello di separare l’attività sessuale dal mondo interiore fatto di affetto, di tenerezza, di volontà e di oblatività che la dovrebbe accompagnare; proprio l’assenza di questi atteggiamenti genera di solito la violenza sessuale dello stupratore. Il consumatore di pornografia ha bisogno di dosi sempre più massicce di stimoli sessuali e questo spiega anche la diffusione della pedopornografia sia etero che omosessuale. La nuova moralità del pornofilo è costituita dalle varie perversioni nelle quali egli non riesce più a scorgere il ridicolo, l’artificioso, l’abnorme, infatti incontrando una donna o un uomo, un bambino non riuscirà più a vedere la persona reale ma vi sovrapporrà l’immagine pornografica che domina la sua mente. In Italia,portali come Tiscali, Libero, Virgilio, ecc.. hanno abituato il proprio pubblico che visita la loro home per poter inviare la propria posta elettronica ad un abbondante ed ingiustificato nudo. Tale abitudine, secondo le regole del mercato, va mantenuta, anzi incrementata, si deve infatti fornire una certa quantità di pelle nuda per garantirsi che gli utenti non manchino mai. Spesso viene presentato un sesso morboso quando viene offerto una nudità che la persona interessata non aveva alcuna intenzione di esibire, abituando così gli utenti di tali portali ad essere dei “guardoni”, provocando loro in questo modo una – anche se lieve – deviazione sessuale che poi aprirà la via ad altre deviazioni più serie. Spesso tali siti di massa scavano nel passato di una diva in cerca di una sua foto di nudo concessa magari dieci o quindici anni prima, quando per poter lavorare nel mondo dello spettacolo, era costretta a questo genere di pose osé. Inoltre tali siti costantemente accennano all’elemento sessuale nella vita dei divi che vengono proposti come modello alla gente comune, proprio in quell’aspetto – particolarmente triste del mondo dello spettacolo – che è la difficoltà di mantenere legami stabili. Oggi i colpi più duri sono rivolti all’istituzione del matrimonio classico. Ultimamente sono stati  al centro dell’attenzione di tali portali i baci saffici di diverse dive quasi per incrementare un lesbismo di massa fra le adolescenti. In conclusione la pornografia si combatte con una sana educazione al pudore ed un rinnovato senso di Dio e di rispetto verso se stessi e gli altri come il Santo Padre Benedetto XVI ed i suoi predecessori hanno sempre ribadito. “In una cultura sottoposta alla prevalenza dell’avere sull’essere – ha detto Ratzinger – la vita umana rischia di perdere il suo valore. Se l’esercizio della sessualità si trasforma in una droga che vuole assoggettare il partner ai propri desideri e interessi, senza rispettare i tempi della persona amata, allora ciò che si deve difendere non è più solo il vero concetto dell’amore, ma in primo luogo la dignità della persona stessa. Come credenti non potremmo mai permettere che il dominio della tecnica abbia ad inficiare la qualità dell’amore e la sacralità della vita”. - don Marcello Stanzione - Pontifex -

 
 
 

NIENTE AMBIGUITA' NEL NO ALL'EUTANASIA

Post n°2245 pubblicato il 24 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Chiunque va in montagna, sa che mettere i piedi su un pendio scivoloso è pericolosissimo: il rischio di scivolare è enorme e quando si comincia a scivolare non ci si ferma più: si rotola a valle, fino in fondo, e difficilmente si salva la pelle. Così in bioetica si parla di pendio scivoloso quando si legittimano pratiche estreme, ai confini della legalità giuridica e della liceità morale; pratiche che inevitabilmente fanno perdere, per dir così, l’equilibrio del giudizio etico e aprono la via a pratiche ulteriori, che all’inizio mai si sarebbe pensato potessero essere giustificate.
Qualche esempio? Ai primordi della discussione sulla fecondazione assistita, si riteneva lecito produrre embrioni in provetta solo a fini procreativi, e non a fini di ricerca. Poi (primo passo del pendio scivoloso) si è cominciato a legittimare l’uso ai fini di ricerca degli embrioni ' sovrannumerari', prodotti sì a fini procreativi, ma non più utilizzati a tale scopo o non più utilizzabili. Ma non ci si è fermati qui: poiché gli embrioni soprannumerari sono troppo pochi per le esigenze degli scienziati e comunque sempre di mediocre qualità, perché non produrne direttamente, al di fuori di pratiche procreative, per il bene della scienza? Questo il secondo passo del pendio scivoloso. A questo punto i passi ulteriori non si contano più: perché non incentivare la produzione di embrioni, offrendo laute ricompense alle donne disposte a ' donare' (sic) i loro ovociti? E perché non utilizzare, per produrre embrioni, ovociti animali, che, rispetto a quelli umani, sono a costo pressoché zero? Ad ogni passo compiuto lungo il pendio scivoloso, la corsa verso il basso si fa sempre più veloce e sempre più eticamente aberrante. Nelle questioni che concernono la fine della vita umana il problema è esattamente lo stesso. Assecondando discutibilissime ' fughe in avanti' bioetiche, alcuni Paesi (l’Australia del Nord per prima, l’Olanda, il Belgio e altri ancora) hanno cominciato ad approvare legislazioni aperte all’eutanasia, fondate su giustificazioni diverse, tutte caratteristicamente ' oblique'. «Ognuno è signore della propria vita e il desiderio di essere aiutato a morire va sempre rispettato!» : quante volte abbiamo sentito questo slogan, che ha vistosamente preso il posto del classico (e più umano) argomento a favore dell’eutanasia, quello della pietà, che dovrebbe indurre a porre subito un termine alle terribili sofferenze dei malati terminali. Così si è entrati, lentamente, nel pendio scivoloso. Se il principio etico è quello secondo cui le sofferenze vanno abbreviate sempre e comunque, perché non intervenire anche sui malati non terminali? E ancora: perché limitarsi, con l’eutanasia, a combattere le sofferenze fisiche e non anche quelle psichiche o psicologiche dei malati? Se si deve rispettare sempre la volontà del malato, perché imporre tanti vincoli formali al suo accertamento?
Perché questa volontà dovrebbe essere espressa e non potrebbe essere presunta, in base a prove di qualsiasi tipo, o surrogata dalla volontà di un ' fiduciario' o essere dedotta da comportamenti inequivocabili? Il tentativo di suicidio non dimostra senza ombra di dubbio la volontà di morire dell’ aspirante suicida? Potremmo andare avanti a lungo, mostrando in quanti modi si può rotolare lungo il pendio scivoloso. Quando ci si fermerà? Chi può dirlo? Contro la tragica tentazione di intervenire e di ' farla finita', che tormenta in particolare medici e infermieri, non esiste un antidoto risolutivo, anche perché (tranne rari casi veramente aberranti) chi pratica l’eutanasia è convinto di farlo non per egoismo, ma per altruismo. Ma è un altruismo oggettivamente pericolosissimo, perché erode dall’interno il rispetto per la vita, cioè il primo, il più intuitivo, il più prezioso di tutti i sentimenti morali. Ippocrate aveva perfettamente percepito quanto rilevante fosse la posta in gioco, quando stabiliva che in nessun caso il medico avrebbe usato il suo sapere per favorire la morte, anziché la vita. Nessun passo indietro rispetto al giuramento di Ippocrate è lecito, se medici, infermieri, operatori sanitari in genere vogliono che li si continui a guardare in faccia con fiducia e non con sospetto. Riuscirà il legislatore, che da mesi si sta affaticando per mettere a fuoco una buona legge sulle dichiarazioni di fine vita, a ribadire normativamente questo principio limpido ed essenziale, senza lasciare nessun margine di equivoco e di ambiguità ai fin troppo numerosi fautori dell’eutanasia, che si sono moltiplicati purtroppo anche in Italia? - Francesco D’Agostino - Avvenire - 

 
 
 

NELLA TRATTA DEI PROFUGHI IL COLPEVOLE CERTO E' " L'INDIFFERENZA DELL'EUROPA"

Post n°2244 pubblicato il 24 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Nel corso di una conferenza stampa svoltasi questa domenica al Meeting di Rimini, il Ministro degli esteri italiano, Franco Frattini, il Vicepresidente della Sierra Leone, Alhaji Abu Bakarr Sidique Sam-Sumana, e il Primo Ministro del Kenya, Raila Amollo Odinga, si sono detti d’accordo sull’incentivare e favorire lo sviluppo dell’Africa per porre fine all’inumano sfruttamento dei profughi, denunciato come una “nuova tratta degli schiavi”. In merito alla tragedia dei profughi eritrei morti in mare il Ministro italiano Frattini ha sottolineato con forza che la politica dell’Italia è quella di salvare tutte le persone in pericolo di vita e che “di questa ultima tragedia l’Italia non è responsabile”. Il Ministro degli Esteri ha ricordato le tante persone salvate dalla Marina e dalle forze che pattugliano le coste, ed ha ribadito che quando c’è in pericolo la vita, si interviene sempre e ovunque. “Gli italiani – ha aggiunto – sono quelli che di gran lunga hanno salvato il maggior numero di vite umane in mare”. In merito alle politiche per regolare l’immigrazione, secondo il Ministro Frattini i profughi vanno aiutati e distribuiti in tutta Europa e “non possono essere soltanto un problema del paese dove sbarcano”. In questo contesto il ministro degli esteri italiano ha accusato “il silenzio dell’Europa” ed ha sottolineato la necessità di garantire ai paesi di provenienza reali alternative all’emigrazione “causata da fame e disperazione”. Frattini ha accusato lo sfruttamento dei profughi da parte di persone senza scrupoli che ha indicato come “negrieri” gestori di una forma di “nuovo schiavismo”. Circa l’aiuto allo sviluppo dell’Africa, il Ministro ha ricordato l’impegno del governo italiano che sia in ambito nazionale che in ambito internazionale (G8) sta lavorando per incrementare il volume e la qualità degli aiuti economici. Le proposte di Frattini sono state accolte con molto favore dai dirigenti di Kenya e Sierra Leone. Raila Amollo Odinga, Primo Ministro del Kenya ha ricordato l’appello lanciato da Benedetto XVI, nel suo recente viaggio nel Continente, per una collaborazione più stretta fra Nazioni africane e Paesi occidentali, “appunto per creare le condizioni perché la gente non fugga più”. Odinga ha ringraziato per le somme di denaro stanziate per lo sviluppo dell’Africa, pur sottolineando il bisogno di investimenti e libertà di commercio. Il Primo Ministro del Kenya ha assicurato che “questa volta i soldi non si perderanno in un pozzo senza fondo ma serviranno a far restare la gente in Africa dove, tra l’altro – ha concluso con una battuta – fa anche più caldo”. In merito all'avanzamento dei processi democratici Odinga ha precisato che il cammino africano dalle dittature militari alla democrazia non è facile e non basta il multipartitismo a garantirlo. “La situazione è disastrosa a causa di siccità ed alluvioni – ha spiegato – Turismo ed esportazioni sono crollati e così le rimesse degli emigrati. Ma non abbiamo bisogno di beneficenza bensì di investimenti”. Sullo stesso tema Sam-Sumana, Vicepresidente della Sierra Leone, ha ricordato che il suo Paese è uscito da pochi anni “dalla peggiore guerra civile del pianeta”. Sam-Sumana ha quindi indicato alcuni problemi tra cui quello urgentissimo della disoccupazione giovanile che tocca il 60% e lo sviluppo dell’economia “per coniugare energie umane e risorse naturali”. Frattini ha concluso ricordando come il recente vertice del G8 a L’Aquila abbia chiuso definitivamente un’epoca. “Basta con pochi Paesi ricchi, alle cui decisioni gli altri debbono adeguarsi – ha detto –. I Paesi africani debbono diventare protagonisti sia nella soluzione dei loro problemi sia nella politica internazionale come, ad esempio, la prossima riforma dei compiti e degli organismi delle Nazioni Unite”. - zenit -

 
 
 

24 AGOSTO SAN BARTOLOMEO: LA PREGHIERA, INSEPARABILE DALL'AGIRE

Post n°2243 pubblicato il 24 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Il  suo vero nome era Natanaele. Dopo la chiamata di Gesù, egli era incerto su come comportarsi con il Signore. Il primo a parlare a Bartolomeo di Cristo fu Filippo, dice infatti il vangelo: “In quel tempo, Filippo incontrò Natanaele e gli disse: “ Abbiamo trovato Colui del quale hanno scritto Mosè nella legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazareth”. Egli rispose: “Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono?”. E Filippo: “Vieni e vedi”. Il vangelo continua: “ Gesù intanto visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: “Ecco davvero un israelita in cui non c’è falsità”. Confuso, trovò solamente il coraggio di domandargli quando l’avesse conosciuto, e Gesù per tutta risposta: “Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico”. Allora egli esclamò: “Rabbì, tu sei il figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!”. Il passaggio dalla diffidenza all’entusiasmo spinse Gesù a precisare: “Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste”. Da quel giorno Natanaele divenne uno dei dodici. Secondo una leggenda egli, dopo la Pentecoste, viaggiò molto dedicandosi all’evangelizzazione dell’India; altri sostengono che si fosse recato in Mesopotamia, Licaonia, Frigia e infine in Armenia dove il santo avrebbe esorcizzato la figlia del re armeno, Polemico che, in segno di riconoscenza, si convertì al cristianesimo, la qual cosa suscitò le ire del fratello del Re, che lo fece uccidere. Bartolomeo è l’apostolo che ha ispirato il maggior numero di artisti. E’ sempre raffigurato mentre viene scuoiato vivo o con la sua pelle in mano; talvolta è stato rappresentato come un cavaliere su un cavallo bianco per indicare la sua capacità di espellere i demoni. Michelangelo Buonarrotti l’ha rappresentato scorticato nel Giudizio Universale della Cappella Sistina e ha dipinto il proprio ritratto sulla pelle strappata. Il Vangelo della festa di San Bartolomeo ci ricorda la  suggestiva pagina di San Luca in cui  è riportata, dopo il primo appello, la vocazione definitiva dei Dodici Apostoli. Bartolomeo è del numero di quelli che sono stati scelti. In verità, quale lezione sconvolgente per noi cristiani, apostoli, preti, religiosi, religiose, laici impegnati in qualsiasi servizio spirituale ! Quante moine talvolta da parte nostra, quante ricerche prima di una decisione da prendere, una scelta da fare. Nessuna di queste preoccupazioni è biasimevole. Esse possono essere necessarie, raccomandate dalla saggezza e dalla prudenza. Ma se esse non sorpassano il piano umano sono insufficienti ed in netta deficienza relativamente allo stile di Cristo. Che fa dunque, quando dopo aver trascorso un anno di predicazione, vuole scegliere, in mezzo ai suoi ascoltatori ed ai suoi discepoli, i più adatti del gruppo privilegiato per l’apostolato ? Trascorre la notte in preghiera. Senza dubbio per la scienza divina del Verbo di Dio egli sa tutto. Ma agisce come uomo fino alla morte. Si comporta da uomo : uomo di Dio, uomo di preghiera, uomo per noi di grande esempio, modello di quello che noi dovremmo fare per essere se non alla sua altezza, almeno nel suo orientamento e per agire secondo il suo stile. Quale luce e quale lezione per noi la tua notte di preghiera, Signore, in quel momento così importante di una delle tue più gravi determinazioni per la Chiesa futura, per la scelta di uomini capaci di guidarla, di servirla, di mantenerla nella tua linea apportandovi la loro perpetua testimonianza sulla tua persona, sul tuo insegnamento e sulla tua opera redentrice! La scelta dei tuoi Apostoli è uscita dall’esperienza del tuo primo anno di predicazione pubblica. Ma da questo apprezzamento a loro riguardo hai voluto aggiungere la preghiera. Col “Padre, che è nei cieli”, ti sei intrattenuto. Hai pregato, così come vuoi che noi preghiamo. Hai chiesto. Hai riflettuto nella preghiera. Hai scelto nella preghiera. E fattosi giorno Hai tradotto la tua decisione presa nell’unione col Padre, chiamando per nome Bartolomeo ed ognuno dei Dodici. Signore, dacci il senso, il beneficio, la luce e la forza della preghiera senza la quale può esserci certamente un’azione umana conveniente ma mai una azione veramente soprannaturale ed interamente apostolica. - di Don Marcello Stanzione - Pontifex -


 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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