ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 25/08/2009

MESSAGGIO DA MEDJUGORJE DEL 25 AGOSTO 2009

Post n°2251 pubblicato il 25 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Cari figli, oggi vi invito di nuovo alla conversione. Figlioli, non siete abbastanza santi e non irradiate santità agli altri, perciò pregate, pregate, pregate e lavorate sulla conversione personale affinchè siate segno dell’amore di Dio per gli altri. Io sono con voi e vi guido verso l’eternità alla quale deve anelare ogni cuore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. - www.medjugorje.hr. -

Ricercare la volontà di Dio, perché è la volontà di Dio che ci guida sul cammino della nostra santità. Ci sembra una parola grossa la santità. Pure era una parola usuale tra i primi cristiani. San Paolo nella sue lettere: “salutatemi i santi di Corinto; salutatemi i santi di Efeso” per dire i cristiani, perché un cristiano che vive in grazia di Dio è un santo. La santità è tutta qui, non è nel cercare cose straordinarie. Guardate la santità della Madonna; che santità semplice! Le tre qualità principali di Maria: l’umiltà, l’obbedienza, la purezza. La Madonna non ha fatto alcun miracolo; episodi di opere straordinarie da Lei compiute nella Sua vita terrena non ci sono. Una vita umile, una vita semplice, una vita totalmente volta alla ricerca della volontà di Dio. Nel ritrovare Gesù nel Tempio, è così spontanea la Sua domanda: “ Figlio, perché ci hai fatto questo? Tuo padre ed io angosciati ti cercavamo ..” Tre giorni! Loro che vivevano per quel Bambino… sarebbe bastato che avesse detto loro: “andate avanti che io vi raggiungo dopo”! Gesù dà una risposta che Giuseppe e Maria non comprendono. Non hanno chiesto alcuna spiegazione. Hanno accettato, hanno capito: era la volontà di Dio. Non occorreva cercare altro. La via della santità è l’unica cosa veramente necessaria alla nostra esistenza. Possiamo avere tutte le cose che vanno bene: salute, lavoro, …. Possiamo soffrire la fame, il freddo,… Penso a San Paolo: ha sofferto fame, freddo, persecuzioni… tutte cose che passano. Noi abbiamo troppo spesso lo sguardo rivolto verso la vita terrena. Ci si affanna con tutte le forze orientate al guadagno, alla carriera, al successo, e se non si raggiunge il guadagno, la carriera, il successo sembra che la vita sia un fallimento. E invece si dovrebbe lasciare tutto per la vita eterna, perché la vita continua dopo la morte. Desiderare dei beni non è un male, purché se ne faccia buon uso; quindi senza idolatrarli. Avete presente quel Marcello di Milano, ricchissimo industriale che ha dato tutto ai poveri e si è fatto missionario? Ci sono tanti santi che erano ricchi, che hanno lasciato tutto per amore di Gesù, perché hanno capito ciò che conta veramente. Se alla fine della vita vediamo che tutte le cose ci sono andate storte ma ci salviamo l’anima, la nostra vita è un successo. Se invece tutto ci fosse andato secondo i nostri desideri ed aspirazioni, ma non ci salviamo l’anima, la vita è un fallimento. Perché? Perché sappiamo che la vita è eterna, qui sulla terra anche se vivessimo più di cent’anni. Per tanti Santi è passato poco tempo, pensate un po’ a San Luigi, 24 anni, Santa Teresina di Lisieux la stessa età, pensate ai pastorelli di Fatima, è bastato così poco per vivere eternamente con Dio! Ci sono anche tanti santi che hanno vissuto a lungo, pensate a Sant’Antonio Abate che ha avuto una vita lunga, come pure Giovanni Paolo II… Che grande santo! Io lo invoco sempre e vedo che è di una efficacia straordinaria. Ecco quello che conta nella vita. La Madonna ce lo ricorda: cercate la “…volontà di Dio sul cammino della vostra santità.” Alla fine di questa vita le sentenze sono due: “Venite con me benedetti nella gioia eterna!” o “Via da me maledetti al fuoco eterno!”. Non esiste una terza via. Una volta un demonio disse durante un esorcismo: “Ci sono nell’Inferno tante donne che voi sulla terra stimavate bellissime”. Anche la bellezza è un talento a doppio senso, secondo come viene usato; così la salute, così tutto quello che abbiamo, anche la malattia è un talento, anche la malattia può farci diventare grandi santi. Ci sono tanti santi che hanno passato la vita intera da malati eppure hanno capito che quella era per loro la volontà di Dio e quindi era la strada della santità. La Madonna ce lo ricorda “… che lo Spirito Santo vi guidi nella ricerca della volontà di Dio…”. Chiediamo allo Spirito Santo la grazia di guidarci nella ricerca della volontà di Dio, di seguirla fedelmente nella buona o nella cattiva sorte. Questo è il cammino verso la santità. Sant’Alfonso de’ Liguori amava ripetere: “Chi prega certamente si salva, chi non prega certamente si danna”. Vi dicevo altre volte che alle persone che ricevo do sempre un foglio con i dieci comandamenti e dandoli ricordo l’episodio del Vangelo di quel giovane ricco che va da Gesù e gli chiede: “Maestro buono, come si fa ad andare in Paradiso?”. A lui Gesù risponde: “Osserva i comandamenti” e aggiungo anche questa osservazione: io mi sono laureato in giurisprudenza, come già vi ho detto l’altro mese, migliaia di leggi che dovevo imparare a memoria… gli uomini sono complicati, Dio è semplice: ci ha dato dieci comandamenti, tutti ugualmente importanti. Come si fa ad osservarli? Il segreto c’è. Chi è lontano dalla preghiera è lontano dalla ricerca della volontà di Dio e quindi dalla ricerca della via della salvezza. Convertitevi finché siete in tempo! Il Signore per tutti vuole il Paradiso “Non voglio la morte del peccatore ma che si converta e viva!” E dà a tutti mille occasioni per convertirsi, per pentirsi. Il Sacramento della Confessione, efficacissimo, applica il sangue di Gesù versato per i nostri peccati, per perdonare ogni nostra colpa. “…e cercate, nel silenzio del vostro cuore,…” Dio parla nel silenzio, nell’intimità, non ci parla attraverso il televisore o in mezzo alla confusione, ci parla nel silenzio. “…la salvezza della vostra anima e nutritela con la preghiera.” Quando capisci qual è la via della salvezza, devi mantenerla con la preghiera, perché se non la conservi con la preghiera la perdi! Ecco perché Gesù ha detto nell’Orto degli Ulivi “Vigilate e pregate per non cadere in tentazione”. E’ impossibile resistere alle tentazioni solo con la nostra buona volontà . E’ necessaria la grazia di Dio, è necessaria la preghiera. Per salvarsi è indispensabile la preghiera. - Padre Gabriele Amorth -

 
 
 

LE INFLUENZE SOTTILI E DISTURBANTI DEL DEMONIO

Post n°2250 pubblicato il 25 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Le negatività tendono ad attaccare l'uomo su cinque punti, in modo più o meno grave a seconda della gravità della causa: sulla salute, sugli affetti, sugli affari, sul gusto di vivere, sul desiderio di morire.

   1. Sulla salute. Il maligno ha il potere di causare mali fisici e psichici. Ho già fatto cenno ai due mali più comuni, alla testa e allo stomaco. In genere questi mali sono mali stabili. Altri mali sono passeggeri, spesso durano anche solo durante l'esorcismo. Si tratta di bubboni, trafitture, lividi... Il Rituale suggerisce di farvi sopra il segno della croce e aspergere con l'acqua benedetta. Molte volte ho visto l'efficacia anche solo di porvi la stola sopra e premere con una mano.
      Varie volte mi è capitato il caso di donne venute da me afflitte perché in prossimità di dover essere operate di cisti alle ovaie: così risultava dai dolori e dall'ecografia. Dopo la benedizione, cessavano i dolori dopo una nuova ecografia, non comparivano più le cisti e non si parlava più di operazione.
      P. Candido ha vissuto una ricca casistica di gravi mali scomparsi con le sue benedizioni; anche tumori al cervello, di cui i medici si sentivano sicuri. Naturalmente queste cose possono accadere solo a quelle persone che hanno delle negatività e per le quali c'è da sospettare che il male dipenda dal maligno.
   2. Sugli affetti. Il maligno può dare dei nervosismi insopprimibili, specie verso le persone da cui si è più amati. Cosi rompe matrimoni, tronca fidanzamenti; suscita litigi con urla e strepiti in famiglie in cui in realtà tutti si vogliono bene; e sempre per motivi futili. Tronca le amicizie; dà alla persona colpita l'impressione di non essere gradita in nessun ambiente, di essere scansata, di doversi isolare da tutti. Incomprensione, non amore, vuoto affettivo totale, impossibilità a sposarsi.
   3. Sugli affari. Negozi affollatissimi che, di colpo, vengono disertati e nessuno più ci mette piede; incapacità a trovare lavoro, spesso per motivi umanamente assurdi. Ho visto famiglie agiatissime cadere nella più nera miseria per motivi inspiegabili; professionisti avviati, di colpo, si sono trovati sul lastrico. In una parola: inspiegabili passaggi dalla normalità economica alla miseria, da un lavoro intenso alla disoccupazione.
   4. Sul gusto di vivere. È logico che i mali fisici, l'isolamento affettivo, il fallimento economico spingono ad un pessimismo per cui la vita è vista solo in senso negativo. Subentra una specie di incapacità all'ottimismo o almeno alla speranza; la vita appare tutta nera, senza possibilità di sbocchi, insopportabile.
   5. Sul desiderio di morire. È il punto finale che il maligno si prefigge: far giungere alla disperazione e al suicidio. E ci tengo a dire subito che quando uno si pone sotto la protezione della Chiesa, anche con una sola benedizione, questo quinto punto viene escluso. Pare di rivivere quanto il Signore permise al demonio riguardo a Giobbe: "Eccolo in tuo potere! Soltanto risparmia la sua vita" (Giobbe 2,6). Potrei raccontare una serie di episodi in cui, con interventi che hanno del miracoloso, il Signore ha salvato certe persone dal suicidio.

Molti, quando esponevo questi cinque punti, ci si trovavano in pieno, anche se con gradi diversi di gravità. Ci tengo a ripetere che questi mali possono essere conseguenza di una presenza malefica, ma possono avere altre cause: non bastano da soli a concludere che una persona è posseduta o infestata dal maligno.
Vorrei aggiungere un'osservazione: la possessione diabolica non è un male contagioso, né per i familiari, né per chi vi assiste, né per i luoghi in cui vengono fatti gli esorcismi. È importante dirlo chiaro, perché spesso noi esorcisti incontriamo grandi difficoltà a trovare luoghi in cui poter amministrare questo sacramentale.  -  padre Grabriele Amorth 

 
 
 

IL SANTO PADRE: "GESU' NON SI ACCONTENTA DI UN'APPARTENENZA SUPERFICIALE E FORMALE"

Post n°2249 pubblicato il 25 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Da alcune domeniche la liturgia propone alla nostra riflessione il capitolo VI del Vangelo di Giovanni, nel quale Gesù si presenta come il "pane della vita disceso dal cielo" ed aggiunge: "se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che darò è la mia carne per la vita del mondo" (Gv. 6,51). Ai giudei che discutono aspramente tra loro chiedendosi: "Come può costui darci la sua carne da mangiare?" (v. 52), Gesù ribadisce "se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita" (v. 53). Oggi, XXI domenica del tempo ordinario, meditiamo la parte conclusiva di questo capitolo, in cui il quarto Evangelista riferisce la reazione della gente e degli stessi discepoli, scandalizzati dalle parole del Signore, al punto che tanti, dopo averlo seguito sino ad allora, esclamano: "Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?" (v. 60). E da quel momento "molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con Lui" (v. 66). Gesù però non attenua le sue affermazioni, anzi si rivolge direttamente ai Dodici dicendo: "Volete andarvene anche voi?" (v. 67).
Questa provocatoria domanda non è diretta soltanto agli ascoltatori di allora, ma raggiunge i credenti e gli uomini di ogni epoca. Anche oggi, non pochi restano "scandalizzati" davanti al paradosso della fede cristiana. L’insegnamento di Gesù sembra "duro", troppo difficile da accogliere e da mettere in pratica. C’è allora chi lo rifiuta e abbandona Cristo; c’è chi cerca di "adattarne" la parola alle mode dei tempi snaturandone il senso e il valore. "Volete andarvene anche voi?". Quest’inquietante provocazione ci risuona nel cuore ed attende da ciascuno una risposta personale. Gesù infatti non si accontenta di un’appartenenza superficiale e formale, non gli è sufficiente una prima ed entusiastica adesione; occorre, al contrario, prendere parte per tutta la vita "al suo pensare e al suo volere". SeguirLo riempie il cuore di gioia e dà senso pieno alla nostra esistenza, ma comporta difficoltà e rinunce perché molto spesso si deve andare controcorrente. "Volete andarvene anche voi?". Alla domanda di Gesù, Pietro risponde a nome degli Apostoli: "Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio" (vv. 68-69). Cari fratelli e sorelle, anche noi possiamo ripetere la risposta di Pietro, consapevoli certo della nostra umana fragilità, ma fiduciosi nella potenza dello Spirito Santo, che si esprime e si manifesta nella comunione con Gesù. La fede è dono di Dio all’uomo ed é, al tempo stesso, libero e totale affidamento dell’uomo a Dio; la fede è docile ascolto della parola del Signore, che è "lampada" per i nostri passi e "luce" sul nostro cammino (cfr Salmo 119, 105). Se apriamo con fiducia il cuore a Cristo, se ci lasciamo conquistare da Lui, possiamo sperimentare anche noi, insieme al santo Curato d’Ars, che "la nostra sola felicità su questa terra è amare Dio e sapere che Lui ci ama". Chiediamo alla Vergine Maria di tenere sempre desta in noi questa fede impregnata di amore, che ha resa Lei, umile fanciulla di Nazaret, Madre di Dio e madre e modello di tutti i credenti. - Zenit -

 
 
 

DON AMORTH: NEGARE L'ESISTENZA DI SATANA EQUIVALE A NEGARE CRISTO

Post n°2248 pubblicato il 25 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

...................Don Amorth  Quali sono i campi di azione più evidenti del demonio oggi giorno?:
“ sono vari. Basti considerare la pornografia, gli inviti ad una vita senza valori e poi  ogni volta in cui si offende la legge di Dio  è una situazione voluta dal demonio”. Anche i tanti divorzi e separazioni: “ lo ho detto. Satana è il grande nemico di Dio, vuole metterlo in difficoltà e le tenta tutte. Anche a sbaragliare la famiglia. Poi pensi ai tanti tipi di riti satanici, di messe nere, di superstizione, alla mania dei culti orientali che oggi attanaglia molti ragazzi e ragazze pensando che dietro certi balli o alcune ginnastiche, tipo lo yoga, ci sia il benessere e la felicità. Dietro talismani, amuleti e tarocchi ed anche riti come appunto alcune ginnastiche, si nasconde Satana, il grande nemico di Dio”. Più volte lei si è detto preoccupato dal fatto che sempre più Vescovi e preti sembrano credere poco al demonio: “ non è che sembrano, non ci credono. Lo ritengono una cosa pittoresca, lo sottovalutano. Molti confratelli preti e Vescovi,anche attualmente in servizio, hanno smesso di credere a Satana. Nel clero mi tocca denunciare davanti a questi fenomeni satanici un forte sbandamento, una situazione di confusione e derisione che sono tipicamente figlie del Demonio. Noi abbiamo il dovere di reagire a questa offensiva di Satana”.
Ma se non ci credono?: “ peggio per loro, chi non crede nel Demonio non crede al Vangelo e alle stesse scritture ed è condannato alla morte dell’anima. Io non so che cosa fare ,bisognerebbe che tornino a studiare e leggere il Vangelo, altro rimedio non esiste. Ma mentre continua questa situazione di quasi irrisione di Satana, il grande nemico della umanità se la gode. I preti e Vescovi riscoprano seriamente il Vangelo, negare l’esistenza di Satana equivale a negare Cristo”. - Bruno Volpe - Pontifex -

 
 
 

INTERVISTA "CHIARIMENTO" CON GIACOMO GALEAZZI, VATICANISTA DE “LA STAMPA”, SULL'IMMIGRAZIONE

Post n°2247 pubblicato il 25 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Pontifex)- Chiesa e governo sono nuovamente ai ai ferri corti sull’immigrazione?
Galeazzi) - Sì «Evocare la Shoah per le vicende del canale di Sicilia è una bestemmia nei confronti di quello che il Parlamento italiano ha riconosciuto essere una tragedia unica nella storia». È il commento del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi alle critiche espresse ieri dai vescovi sul mancato soccorso dei naufraghi eritrei in Sicilia, paragonabile all’indifferenza sulle deportazioni della Shoah. ... Quest’accusa va respinta con sdegno proprio nel momento in cui questo governo sta mettendo in atto un’operazione di regolamentazione che si pensa possa arrivare a coinvolgere fino a 750 mila lavoratori». Infine, un suggerimento per il leader della Lega nord: «Invito l’amico Bossi ad abbassare i toni non coinvolgendo il Vaticano, che non c’entra nulla con qualche scriteriato commento che non si fa carico della complicità di governare con equilibrio un processo così complesso come quello dell’immigrazione». «L’ennesima tragedia della migrazione, avvenuta nel Canale di Sicilia, ci ricorda quanto scrive Benedetto XVI nella enciclica ’Caritas in veritatè: ’Ogni migrante è una persona umanà che ’possiede diritti fondamentali inalienabilì da rispettare ’in ogni situazionè». Sono queste le uniche parole «ufficiali» arrivate oggi dal Vaticano sulla tragedia dei 73 eritrei. Come documentato dall’Agi, a pronunciarle è stato il presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, mons. Antonio Maria Vegliò, che alla Radio Vaticana ha auspicato «una forte e lungimirante politica di cooperazione internazionale per essere adeguatamente affrontato», come indicato dall’enciclica «Caritas in veritate». «Quindi - ha scandito - se da una parte è importante sorvegliare tratti di mare e prendere iniziative umanitarie, è legittimo il diritto degli Stati a gestire e regolare le migrazioni. C’è tuttavia un diritto umano ad essere accolti e soccorsi».
P)Un richiamo all’etica, dunque, ma senza nessuna polemica verso il Governo Italiano”... Cioè?
G)”Tanta prudenza, tuttavia, non è bastata e da Umberto Bossi è arrivata una replica molto dura: il Vaticano che dovrebbe accogliere in prima persona gli immigrati invece di criticare. Espressioni che Oltretevere, però, sono state interpretate come «una battuta, se vogliamo una battutaccia». «Ma - si sottolinea in ambienti autorevoli della Santa Sede - non è il caso di drammatizzare, anche perchè è noto a tutti l’impegno della Chiesa Cattolica a favore dei più deboli». Mentre già da più di venti anni, «nello stesso piccolo territorio dello Stato della Città del Vaticano, Madre Teresa di Calcutta e le sue suore hanno potuto aprire un asilo notturno, il ’Dono di Marià». Benedicendo la prima pietra, viene ricordato oggi, Giovanni Paolo II spiegò esplicitamente che intendeva, attraverso tale «significativa iniziativa», offrire «accoglienza, nei limiti del possibile, a quanti, in questa Roma, non hanno un posto ove rifugiarsi la notte, e soprattutto sono privi di un minimo di calore familiare e umano che li circondi e sostenga nella dura lotta per la vita». A Vegliò ha risposto oggi anche il ministro della semplificazione Roberto Calderoli che prevedendo una sconfessione di mons. Vegliò sembra averlo confuso con il suo vice: a differenza di mons. Agostino Marchetto, infatti, non è stato mai oggetto di precisazioni vaticane. E del resto da Vegliò non sono mai arrivate critiche dirette all’Italia ma solo un fermo richiamo al dovere del Soccorso in Mare e in generale a quello dell’accoglienza degli immigrati, fatto citando l’Europa ma anche l’America e in particolare il caso del confine tra Messico e Stati Uniti, dove si consumano altri drammi umani”.
P) Quali sono i precedenti?
G)”Lo scorso 25 luglio, intervenendo a un Convegno in corso ad Orvieto, era stato il ministro dell’Interno, Robero Maroni, a ricordare che in Vaticano vigono norme severe verso chi vi entra senza autorizzazione. - Anche in quell’occasione la dichiarazione di Maroni era stata definita «una battuta». E il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, aveva osservato che «non risulta che in Vaticano ci siano prigioni piene di clandestini», mentre il presidente del Tribunale Vaticano, prof. Giuseppe Dalla Torre, aveva chiarito che le norme richiamate da Maroni erano state recepite dopo il Concordato dall’ordinamento italiano dell’epoca e mai applicate. Le parole ironiche di Maroni erano riferite in realtà a dichiarazioni polemiche sul pacchetto sicurezza fatte alcuni giorni prima dal «numero due» del dicastero vaticano per la pastorale delle migrazioni, mons. Agostino Marchetto, già sconfessate dallo stesso portavoce Lombardi, che aveva detto: «non consta che ci siano state critiche che si debbano qualificare come critiche del Vaticano». «Di fronte alla traversata in massa del Mediterraneo servono strategie coordinate tra Ue e Stati africani, non polemiche», afferma da parte sua il direttore dell’Osservatore Romano, prof. Giovanni Maria Vian. «Il primo dovere internazionale è evitare che si ripetano queste tragedie alle quali si sta creando una pericolosa assuefazione», spiega in un’intervista alla Stampa, ricordando che «varie volte Benedetto XVI ha condannato l’ignobile traffico di esseri umani». «Il problema - dichiara al Giornale il vescovo di San Marino e Montefeltro, Luigi Negri - sono i mercanti di carne umana che si fanno strapagare. Un richiamo all’umanità di tutti è sacrosanto, ma il problema non si risolve con il pattugliamento di polizia del Mediterraneo da parte di Italia, Francia e Spagna, quanto piuttosto cercando di incidere sui governi locali». Per il vescovo, «non ha senso attribuire la responsabilità di quanto è accaduto al Governo italiano o alla nostra Marina. La vera e più grande disumanità, va ribadito, è quella di chi organizza questa tratta degli schiavi e quella di chi non fa nulla per fermare questo turpe commercio di profughi”.
P) Sono prevedibili sviluppi?
G)C’è il problema del mancato soccorso da parte delle imbarcazioni che in questi giorni non possono non aver incrociato la zattera dei fuggitivi eritrei. Questa è però - conclude - una domanda che ci deve chiamare in causa tutti, da non strumentalizzare per giochi politici». Di fronte all’ennesima tragedia avvenuta nel Canale di Sicilia, tutto ci si poteva attendere tranne le parole dell’onorevole Bossi, che ha voluto rispondere con arroganza all’alto richiamo dei vescovi italiani».afferma il presidente delle Acli Andrea Olivero. «Parole come umanità, solidarietà, accoglienza devono davvero apparire insopportabili al leader della Lega - aggiunge - per farlo reagire in modo così scomposto. Ma il senatur stia tranquillo: se molti cristiani faticano a vivere con coerenza i propri valori, la Chiesa non dimentica il Vangelo e difende sempre e comunque i poveri. E lo fa dando per prima l’esempio, come testimoniano le migliaia di opere per i poveri e i migranti, in Italia e nel mondo. Criminalizzare gli stranieri, come è stato fatto in questi mesi in modo indiscriminato dalla Lega e, su suo impulso, dal governo, crea un clima di indifferenza anche di fronte a drammi come questo. Ma - ammonisce Olivero - non si faccia passare il menefreghismo per difesa dell’identità, l’egoismo per valore da sbandierare nelle piazze padane». - Bruno Volpe - Pontifex -

 
 
 
 
 

INFO


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Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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