ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 29/08/2009

MESSAGGIO DATO AD IVAN ALLA CROCE BLU IL 28 AGOSTO 2009

Post n°2269 pubblicato il 29 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Cari figli, anche oggi vi invito in modo particolare: accogliete i miei messaggi, rinnovate i miei messaggi. Cari figli, oggi più che mai ho bisogno delle vostre opere e non delle parole. Perciò, cari figli, vivete i miei messaggi perché la luce illumini i vostri cuori e riempia i vostri cuori. Cari figli, sappiate che la Madre prega con voi. Grazie anche oggi, cari figli, per aver accolto i miei messaggi e perché vivete i miei messaggi. Siate il mio segno.

 
 
 

LE PREGHIERE DI ESORCISMO

Post n°2268 pubblicato il 29 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

"il mondo intero giace in potere del Maligno", scriveva già Giovanni (1Gv.5,19). E come in eco a questa dolorosa Parola dell'Apostolo prediletto, ecco che, dopo Paolo Vi che parlava dei "fumi di Satana che si erano introdotti nella Chiesa" (21 giugno 1972), Giovanni Paolo II, in visita pastorale a Parigi, dichiarava ai Vescovi il 1° giugno 1980, che la Chiesa di oggi viveva una tentazione ch'ella non aveva mai vissuta, ella viveva una "meta-tentazione", che vuol dire, attraverso quel termine filosofico impiegato dal Santo Padre, una tentazione più forte e più radicale delle altre: "L'uomo contemporaneo è sottomesso alla tentazione del rifiuto di Dio in nome della sua propria umanità" spiegava il Papa. Per conseguenza, l'uomo non ha più bisogno di Salvatore, più bisogno di Cristo, è la "tentazione dell'uomo che prende l'uomo come assoluto", e lo si ritrova le ideologie atee che dominano il mondo di oggi. Attraverso questa lotta, Satana si svela, non esita neanche più a proclamarsi qual egli è. E' nel 1982 che vi fu a Parigi un Congresso luciferino che raggruppava quasi cinquemila aderenti, per quanto li si è potuti contare? ... Non ci sono, nella Capitale Francese, come in altre città d'Europa e del mondo, parecchie decine di templi luciferini nei quali si adora Satana e si profana spesso l'Eucarestia? Che dire ancora delle lotte e delle opposizioni che, nel seno stesso della Chiesa di Pietro, strappano la "tunica senza cucitura"? ... Non si può, nondimeno, impedirsi di sognare a quel racconto drammatico della tripla tentazione di Cristo nel deserto dopo il suo battesimo da Giovanni: "portandolo ancora più in alto, scrive San Luca (4,5-7), il diavolo gli fece vedere in un istante tutti i Regni dell'Universo e gli disse: "Io ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché essa mi è stata affidata, ed io la dono a chi voglio ...". Ora, Gesù non ha mai contestato questa insolente affermazione, perché il mondo è ben sotto la dominazione di Satana l'Avversario.

... EGLI DEVE DUNQUE ESSERNE CACCIATO.

Cacciare Satana ... Lo stabilimento del Regno è a questo prezzo. E lo si comprende molto concretamente, guardando l'Avversario, qual è il ruolo dell'Arcangelo San Michele. Per ora, al seguito e con la forza di Cristo, è alla Chiesa, Corpo Mistico di Gesù Cristo, che tocca la missione di instaurare quaggiù questo Regno di Dio, con la lotta contro l'Avversario e la santificazione dell'umanità. La Chiesa, da più di duemila anni, implora con insistenza: "Padre ... venga il Tuo Regno!". Ma esso non verrà, e noi lo sappiamo bene, prima che l'Altro non sia cacciato, che il cuore di tutti gli uomini e che le strutture stesse della società umana, siano purificate da ogni influenza satanica. Questo "fumo di Satana" che aveva denunciato il Papa Paolo VI, il 21 giugno 1972, ci ha talmente asfissiati ed anestetizzati che ci siamo abituati a vivere in questa nube malefica. Pertanto, è ben questa azione distruttrice di Satana che ci nasconde la verità!

COME AGISCE SATANA?

Perché gli attacchi del Demonio avvengono in ogni momento. A lato dei casi di possessione diabolica caratterizzata - e che è permanente - che solo un Esorcista delegato dal Vescovo può normalmente liberare (Satana abita letteralmente nella persona che tiene sotto il suo potere) si trovano ogni specie di infestazioni diaboliche. Chi non ha mai sentito parlare di quelle case infestate, di quelle regioni, di quei villaggi, di quei paesi stessi, dove questa azione satanica si fa maggiormente sentire? Chi non ha mai sentito parlare di quegli animali colpiti da malattie inesplicabili, di quei fenomeni di sortilegi gettati da una persona che agisce sotto l'influsso diabolico? I fatti di stregoneria, che si pensavano risolti, fin dal lontano periodo del Medio Evo, sembrano, in talune regioni, conoscere una certa recrudescenza. Incontestabilmente, si tratta là di un'azione del Maligno. Sempre a proposito di queste manifestazioni diaboliche, si trovano talvolta talune forme particolari di attacco. Il Santo Curato d'Ars ne fu spesso la celebre vittima. Tutti i suoi biografi hanno riportato i fatti strani che agitavano il presbiterio del santo Curato. In tali casi, il demonio resta all'esterno della persona che non può che malmenare. Lo scopo che persegue è, ben evidentemente, di seminare il dubbio e l'esasperazione nell'anima di colui, o di colei, ch'egli combatte e, se possibile, di installarvi la disperazione che l'allontanerà da Dio ... Se non bisogna soprattutto vedere Satana dappertutto all'opera, occorre pertanto saper discernere la sua presenza e la sua azione là dove esse si manifestano.

E' LA CHIESA CHE PUO' CACCIARE SATANA

Nel 1884, il Papa Leone XIII pubblicò una Preghiera di Esorcismo. Praticata da un sacerdote o da uno (o più) laici, essa può servire a cacciare il Nemico. Ma l'efficacia di questa formula non è legata alle parole (non si tratta affatto di un rito magico!) ma alla Fede di colui o di quelli che così pregano, al loro amore per Dio, alla loro purezza, alla loro vita di preghiera, alla loro frequenza fruttuosa dei Sacramenti ... ma anche all'ascesi ed alla penitenza di cui tutta la loro vita deve essere marcata.

LA PREGHIERA OTTIENE TUTTO

Per cacciare Satana, occorre la FEDE, la fiducia in Dio che da la forza, e la PREGHIERA. Essa può tutto: "Quello che voi chiederete al Padre, Egli ve lo darà nel Mio Nome" diceva il Signore (Gv.16,23). Forti di questa Parola, noi chiediamo tutto quello di cui abbiamo bisogno, con la certezza di ottenerlo dalla bontà di Dio, e Dio esaudirà la nostra richiesta formulata con fede, perché, come la madre apre le braccia ed accorre davanti al bambino che si è allontanato da lei un istante, così Dio viene davanti a colui che prega e lo stringe con amore nelle sue braccia. Ma benché il Padre sappia fin da prima quello che ci conviene e quello di cui abbiamo bisogno, Egli ama che noi lo prendiamo come confidente e ci impegna a chiedergli tutto quello di cui noi crediamo aver bisogno, sia nell'ordine spirituale, sia nell'ordine temporale e materiale.

SE NOI AVESSIMO LA FEDE! ...

Se noi avessimo la Fede! Se i preti lo volessero, compirebbero miracoli! Che si rilegga, a questo proposito, la Lettera di San Giacomo (Gc.5,14): "Qualcuno è ammalato? Ch'egli chiami i presbiteri della Chiesa (i preti), ch'essi preghino su di lui dopo averlo unto d'olio in Nome del Signore. La preghiera della fede salverà il paziente ed il Signore lo solleverà ...". Ben si dice che il prete è un altro Cristo, ch'egli agisce "in persona Christi", è il Signore che agisce in lui ed attraverso di lui, a condizione ch'egli non gli frapponga ostacolo. Come Cristo deve essere vincitore del Maligno, così il prete può già lavorare a questa purificazione. Il prete? ... Sì, ma anche il laico, perché, battezzato, egli è membro dello stesso Corpo: San Paolo lo diceva già: "Quando io sono debole, è allora che sono forte" (2 Cor.12,10) ... e scrivendo queste righe, noi pensiamo al Santo Curato d'Ars che ha talmente lavorato alla purificazione di tutto quello che lo circondava e di tutti quelli che lo avvicinavano.  Egli si sentiva talmente prete, talmente investito di questo potere di Gesù, malgrado la sua povertà e la sua immensa umiltà, che passava il suo tempo a benedire ... a benedire ancora, ... a benedire sempre! Sì, quale potenza!, questa benedizione in Nome di Gesù! Ora, il Papa Leone XIII aveva ugualmente ordinato che si recitasse la Preghiera a San Michele Arcangelo alla fine di ogni Messa: "San Michele Arcangelo, difendeteci nella lotta. Siate il nostro aiuto contro la malizia e le insidie del demonio. Che Dio gli comandi, noi lo chiediamo supplichevoli. E voi, Principe della Milizia Celeste, ricacciate nell'inferno, con la forza divina, Satana e gli altri spiriti cattivi che si aggirano per il mondo per perdere le anime!".

TUTTO DEVE ESSERE SEGNATO NEL NOME DI DIO ...

Gli Spiriti cattivi sono dunque sparsi "attraverso il mondo per perdere le anime" come lo diceva la Preghiera di San Michele. Essi sono dappertutto, "sparsi nelle arie" come diceva San Paolo. Ecco perché, con la forza di Dio, la Chiesa può esorcizzare tutto: l'acqua, il sale, l'olio e tutte le creature ... Essa li esorcizza, cioè che essa ne caccia i demoni che vi si trovano. Non sorridete! ... Basta leggere attentamente il Rituale delle Benedizioni della Chiesa. Le Benedizioni per il vino, i frutti ed i semi, per le prime pietre e le case, per le automobili e gli aerei, per i ponti, le fontane ed anche le pompe antincendio, per i pascoli ed i campi, per il burro, il formaggio e la birra, per le api, gli uccelli ed i bachi da seta, per gli animali e le loro stalle (tutto è previsto!), tutte queste Benedizioni sarebbero dunque inutili? Occorre sorriderne semplicemente perché un vento di razionalismo ha soffiato sulla nostra epoca ed ha tolto questa semplice fiducia in Dio e questa certezza dell'efficacia della Benedizione del Signore? ... A rischio di far sorridere ancora ... bisogna dire che certe malattie sarebbero, secondo Sant'Agostino, l'opera del demonio: "I demoni abusano della nostra carne, diceva, confondono i nostri sensi, turbano i nostri pensieri, oltraggiano i nostri corpi, si mescolano al nostro sangue, ingenerano delle malattie ... ". A che cosa, infine, servirebbero, oramai, le Processioni delle Rogazioni? Sarebbero semplicemente una camminata liturgica in mezzo ai campi, od al contrario, una preghiera ardente che la Chiesa rivolge al Signore di ogni bene perché Egli si degni di benedire i semi ed i raccolti? Il Demonio è dunque cacciato dalle anime, dai corpi e da tutte le cose create dalla Preghiera fatta in Nome di Gesù, dal Segno di Croce, dall'Acqua Benedetta, dall'imposizione delle mani ... dall'invocazione degli Angeli e dei Santi.

MA BISOGNA AVERE LA FEDE

"Ed ecco i miracoli che accompagneranno quelli che avranno creduto, dirà Gesù, nel Mio Nome, essi cacceranno i demoni, parleranno in lingue, prenderanno i serpenti nelle loro mani, e se berranno qualche veleno mortale, essi non proveranno alcun male. Imporranno le mani agli ammalati e questi saranno guariti" (Mc.16,17-18). E San Giovanni, da parte sua, riporta queste Parole del Signore: "Colui che crede in Me farà, anche lui, le opere che Io faccio: Ne farà anche di più grandi!" (Gv.14,12). "Tutto è possibile a colui che crede", diceva ancora Gesù al padre dell'indemoniato epilettico (Mc.12,23).  "Credete voi che io possa fare questo?" chiederà ai due ciechi che imploravano la loro guarigione (Mt.9,28) ... ... perché l'incredulità, la mancanza di fiducia in Dio, impedisce a Gesù di agire: Il dubbio lega le mani del Signore e gli ostacola la possibilità di compiere un miracolo: "Egli non fece (a Nazareth) molti miracoli a causa della loro mancanza di fede" (Mt.13,58). Il successo della nostra preghiera dipende, dunque, dalla fede, dalla fiducia, dall'abbandono che noi abbiamo tra le mani di Dio: "Abbiate fede in Dio. In verità, vi dico, se qualcuno dice a questa montagna: "sollevati e gettati in mare", e se egli non esita nel suo cuore, ma crede che quello che dice accadrà, questo gli sarà concesso" (Mc.11,23). Guardiamo infine l'Apostolo Pietro ... Quando, dopo la prima moltiplicazione dei pani, Gesù raggiunge i suoi Apostoli camminando sulle acque del lago, Pietro vuole correre verso Gesù: Finché ebbe fiducia, egli camminò sull'acqua, ma, come la sua fiducia si affievolì, egli cominciò ad affondare e Gesù gli dice: "Uomo di poca fede, perché hai dubitato?" (Mt.14,31).
Perché l'Avversario è sempre là che pone degli ostacoli. Egli ci scoraggia, ci mostra l'impossibilità di ottenere quello che noi chiediamo, ci toglie ogni fiducia ... e sotto il pretesto di essere del nostro tempo, ci fa cadere nel razionalismo e nel dubbio. Sì, si comprende allora la Preghiera a San Michele: "... E voi, Principe della Milizia Celeste, ricacciate nell'inferno, con la forza divina, Satana e gli altri spiriti maligni che si aggirano nel mondo per perdere le anime!". Ecco perché questa Preghiera a San Michele, questo Esorcismo ordinato da Leone XIII, sono, non solamente utili, ma necessarie perché, infine liberati da questa influenza satanica, noi possiamo espanderci nella pace e nella luce di Dio ... Ecco perché, coscienti di appartenere al Corpo Mistico di Gesù Cristo, coscienti di essere rivestiti della forza divina, noi dobbiamo prendere parte alla grande opera di lotta contro le Potenze delle Tenebre e di purificazione del nostro mondo, di cui è incaricata la Chiesa di Gesù Cristo. Ci occorre, con tutta la Chiesa, chiamare in aiuto di questo mondo asfissiato, Michele, il Cavaliere di Dio: E voi, Principe della Milizia Celeste ... ricacciate nell'inferno Satana e gli altri spiriti maligni - San Michele Cavaliere di Dio (Jean Derobert) - Pontifex -

 
 
 

IL MARTIRIO DI GIOVANNI IL BATTISTA: LA FINE DI UNA MISSIONE PROVVIDENZIALE

Post n°2267 pubblicato il 29 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

“I pensieri di Dio non sono i pensieri degli uomini”. Comunque il piano superiore di Dio e dei suoi voleri è talvolta congiunto da un piano puramente umano. I divini disegni possono essere serviti dagli eventi anche quando vengono ad essere ispirati quaggiù dalle cattive intenzioni degli uomini. Non è questa la storia di San Giovanni Battista, della sua fine prematura ? Vi è là un vero assassinio, contornato dai più miserevoli intrighi ? La missione provvidenziale di Giovanni Battista è stata una delle più alte confidate ad un uomo : egli era “più che un Profeta,...il precursore del Messia”. Una volta data la sua testimonianza, annunciato il Messia, l’inizio del regno di Dio inaugurato dalla predicazione del Salvatore, Giovanni ne aveva concluso lui stesso alla fine del suo ruolo terreno. “Occorre che lui, (il Messia), cresca e che io (Giovanni) diminuisca”. Magnifica umiltà ! Giovanni si sente alla fine della sua missione. Egli non era più anziano di Gesù che di qualche  mese. La sua gioventù non sembrava doverlo predestinare ad una morte prossima, il ritiro nella preghiera, come al tempo della preparazione alla sua missione, poteva essere per lui un modo di onorare il Signore e di servirlo. Gli eventi si svolsero differentemente. La cognata di Erode, Erodiade, nutrì cattive  intenzioni contro Giovanni. Egli aveva rimproverato ad Erode l’impossibilità di prendere in sposa la moglie del suo proprio fratello ed Erodiade ne aveva concepito un risentimento profondo. Ella avrebbe voluto il castigo mortale di questo testimone imbarazzante della verità. Erode non osò, avendo per Giovanni Battista dei sentimenti di alta stima. Il pranzo orgiastico, una folle promessa del re a favore della figlia di Erodiade, che gli era piaciuta per le sue danze ed ecco la donna colpevole ed astiosa soddisfatta nel suo cattivo desiderio. Ella fece reclamare da sua figlia la testa di Giovanni su di un piatto. Attribuendo un valore a questa empia promessa, Erode, con rimpianto, ma col singolare scrupolo della fedeltà ad una tale parola, acconsentì al crimine odioso : “Il boia tagliò la testa di Giovanni nella sua prigione e la portò su di un piatto”. Giovanni proprio per le sue accuse e denunzie a coloro che non si denunziano mai impunemente, cioè i potenti, perde la sua vita terrena, ma acquista la sua vita in Dio. Egli accusa Erode della sua vita scostumata e sa benissimo che, così facendo, gioca, la propria testa. Questo Giovanni Battista è modello estremamente moderno, di una vita forte e nel medesimo tempo tutta umile. Tragica realizzazione della parola del Precursore : “Bisogna che lui (il Messia) cresca e che io diminuisca”. Dio si è nondimeno servito del mezzo di una morte criminale dopo la missione di Giovanni Battista, per richiamarlo nell’eternità che doveva essere tutta di ricompensa e di gioia, immediatamente dopo la morte di Cristo e, fin allora, nell’attesa del Limbo, comune ai Giusti dell’Antico Testamento. Noi talvolta siamo stupefatti da alcune sparizioni, le une premature, le altre consecutive a degli eventi umani incomprensibili, apparentemente fortuiti, talvolta criminali. Certo gli uomini custodiscono la loro libertà e da questa moltiplicano i loro errori. Ma quale che sia il loro modo di agire, Dio si serve degli eventi ed al bisogno ne modifica il corso. Ad ognuno ha dato la missione in questo mondo. L’essenziale per l’uomo è di compierla bene. È questo il pensiero di Dio. Il resto, i rimpianti e le altre considerazioni rischiano di essere nient’altro che dei pensieri degli uomini.
- Don Marcello Stanzione - Pontifex -

 
 
 

LA POLITICA ITALIANA IN GENERALE HA ANCORA UN'ETICA? QUESTA E' LA VERA DOMANDA.

Post n°2266 pubblicato il 29 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

"Il mondo politico italiano, i giornali, le tv, specie in periodo estivo, nel quale le notizie latitano, si affannano sul caso di Berlusconi e in fondo è anche giusto"; lo afferma don Fortunato Di Noto, il coraggioso parroco siciliano antipedofili. Poi si chiede: " penso che il moralismo sia sempre sbagliato e che ognuno debba valutare i propri peccati con spirito di misericordia, perchè ciascuno i suoi scheletrucci nell'armadio  ce li ha". Ma Avvenire, quotidiano dei Vescovi italiani e la base cattolica si mostrano sconcertati davanti alle presunte avventure galanti del leader: " intanto bisogna accertare che tutto sia  rigorosamente vero. Nel caso che sia così, indubbiamente, rivestendo egli un ruolo pubblico e non essendo mai possibile una doppia morale, credo che faccia bene, anzi sia saggio, chiarire come si deve la sua posizione. Ne guadagnerebbe lui e ne guadagneremmo tutti noi e forse terminerebbe questo tormentone". Insomma, la politica ha bisogno di regole etiche: " certo, lo ripeto: nella vita politica abbiamo bisogno della morale e dell'etica e dunque una vita politica senza il rispetto della morale è davvero morta, assente, senza un'anima". Passiamo a temi sociali. Da poco tempo, Papa Benedetto XVI ha pubblicato la sua tanto attesa e bella Enciclica sociale. Nel testo ha affrontato, da par suo, il non facile rapporto tra capitale e morale, tra economia ed etica. Condivide?: " certo, in pieno. Io ho studiato dottrina sociale della Chiesa e penso che questa splendida Enciclica sia perfettamente coerente con la Tradizione e il Magistero della Chiesa, segua con zelo gli insegnamenti della Chiesa sulla dottrina sociale della Chiesa. Oggi non  è pensabile demonizzare il capitale e nessuno lo chiede. Bisogna invece mettere l'uomo al centro della vita sociale ed economica in modo che non sia uno strumento, ma un vero e reale protagonista. Insomma, abbiamo la necessità di un capitale umano a misura d'uomo che guardi da un lato al profitto, ma dall'altro al benessere comune e allo sviluppo della società". Economia ed etica: " ne ha parlato bene il Papa. Oggi tutti abbiamo bisogno di recuperare un senso profondo della morale negli affari, nella vita economica e pubblica. Anzi mi azzardo a dire che una economia barbara, che espella Dio dalla vita pubblica, che pretenda di occultarlo, sia morta, abbia perso la luce e il bene dell'intelletto. L'etica sa dare respiro alla economia, e Dio è contento di una economia che valorizzi l'uomo come si deve". Parliamo di Giovanni Paolo II, che idea se ne è fatta?: " un pontificato immenso e bellissimo e che ha saputo appunto valorizzare l'uomo  esaltandone la dignità e i diritti. Giovanni Paolo II aveva la straordinaria capacità di comprendere le esigenze del suo intelocutore, vivendo intensamente alla luce del Vangelo. Ho pochi dubbi sulla sua reale santità. E' stato anche in un senso storico, il Papa della mia giovinezza, un pontificato che anche per la sua lunghezza e consistenza, ha cambiato e modificato positivamente il corso della storia". - Bruno Volpe - Pontifex -

 
 
 

29 AGOSTO MADONNINA DELLE LACRIME DI SIRACUSA

Post n°2265 pubblicato il 29 Agosto 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Lungo i secoli del Cristianesimo, Maria è apparsa varie volte, di tanto in tanto, quasi ad accompagnare l’umanità, che gli fu affidata da Gesù sulla Croce, nel cammino faticoso della vita di ognuno e delle Nazioni. Le apparizioni più conosciute e riconosciute dalla Chiesa, sono quella di Guadalupe in Messico all’indio Juan Diego nel 1548; quella del 1830 a Parigi, alla suora Figlia della Carità s. Caterina Labouré; quella di La Salette in Francia nel settembre 1846, ai due pastorelli Maximin Giraud e Mélanie Calvat; quella di Lourdes nel 1858 all’umile Bernadetta Soubirous, quella di Castelpetroso (Isernia) nel 1888, alle due contadine Serafina e Bibiana; quella di Fatima nel 1917 a tre pastorelli Lucia Dos Santos, Giacinta e Francesco Marto.
E man mano in tempi più vicini ed in attesa della conferma ufficiale della Chiesa, a Medjugorje in Bosnia nel 1981 a sei veggenti e la recente lacrimazione di una statuetta a Civitavecchia. Fra tutte queste apparizioni e manifestazioni prodigiose, bisogna inserire la lacrimazione della Madonna a Siracusa, avvenuta nel 1953. Non c’era ancora la televisione, ma la radio, i cinegiornali e la stampa, diedero molto risalto al prodigio miracoloso, diffondendolo in tutta Italia e nel mondo. Raccontiamo in breve ciò che accadde. Due giovani coniugi, Angelo Iannuso e Antonina Lucia Giusti, sposatisi il 21 marzo del 1953, abitavano in una modesta casa in Via degli orti di S. Giorgio a Siracusa. La signora Antonina era in attesa del primo bambino, ma la gravidanza però si presentava difficile, al punto che a volte le procurava l’abbassamento della vista; il 29 agosto verso le 3 di notte, quel disturbo si acuì a tal punto, da renderla completamente priva di vista. Lo scoraggiamento fu totale, procurandole molta sofferenza, ma inaspettatamente verso le 8,30 del mattino, la vista tornò come prima e alzando lo sguardo verso il quadretto di gesso attaccato a capo del letto, incredula e meravigliata vide grosse lacrime scendere sul viso della Madonnina. Immediatamente richiamò l’attenzione del marito gridando: “La Madonnina piange”. Come era da aspettarselo, la notizia si sparse velocemente in tutta Siracusa e da lì nel mondo, suscitando enorme scalpore; la casa dei coniugi Iannuso si trasformò in meta di pellegrinaggio, che le foto dell’epoca documentano, perché tutti volevano vedere la “Madonnina che piange”. La statuetta-quadretto era un mezzo busto di gesso, raffigurante il Cuore Immacolato di Maria ed era un regalo di nozze, ricevuto dai giovani sposi. La misteriosa lacrimazione si protrasse a più riprese dal 29 agosto al 1° settembre; l’atteggiamento della Chiesa in questo frangente, fu di opportuna prudenza; il parroco di allora don Giuseppe Bruno, con il permesso della Curia arcivescovile di Siracusa, si recò il 1° settembre verso le 11 in casa Iannuso, con alcuni dottori del Laboratorio di Igiene e Profilassi della Provincia. Questi esperti, tra cui il dottor Michele Cassola, dichiaratamente ateo, e che in seguito presiederà la Commissione scientifica, una volta sul luogo, divennero testimoni oculari della lacrimazione; gli occhi di Maria si manifestarono gonfi di lacrime come di una persona presa da forte emozione, che presero a scendere rigando il delicato volto, andando a raccogliersi nel cavo della mano. Anche se alcuni presenti riuscirono ad assorbire con del cotone qualche lacrima, come già nei giorni precedenti, i chimici con la loro provetta, riuscirono ugualmente a raccoglierne una parte di circa un centimetro cubo. Dopo questo prelievo la Madonna non pianse più; quasi aspettasse questa raccolta ufficiale. Il quadro fu poi nei giorni seguenti sottoposto all’esame di una Commissione scientifica, che ne diede un’ampia relazione; riportiamo solo alcuni punti salienti; la parte di apparente maiolica dell’effige della Vergine, fu staccata dal vetro nero di supporto e si poté constatare che era costituita da uno spessore di gesso da 1 a 2 cm ca. e che al momento dell’esame era completamente asciutta; poi il liquido raccolto venne sottoposto ad una serie di analisi chimico-fisico-biologiche, che confrontate con il secreto lacrimale di un adulto e di un bambino di due anni e sette mesi, facevano riscontrare la stessa composizione e le stesse sostanze escretorie del tipo di lacrime umane; la relazione porta la firma dei componenti e dello stesso presidente della Commissione, dottor Cassola, il quale pur essendo ateo e non credente, non sapeva spiegarsi scientificamente il fenomeno; la data è del 9 settembre 1953. Dopo la pubblicazione di questo documento, tre mesi dopo, il 12 dicembre 1953, l’episcopato della Sicilia, unanimemente dichiarò autentica e senza dubbio la lacrimazione prodigiosa. Un anno dopo papa Pio XII, il 17 ottobre 1954 diffuse nel mondo un radiomessaggio, dicendo tra l’altro: “Comprenderanno gli uomini l’arcano linguaggio di quelle lacrime? Oh, le lacrime di Maria!”. (Si era in pieno periodo della cortina di ferro sovietica e della Chiesa del silenzio, perseguitata). Il 19 settembre 1953, il quadro ripristinato nella sua interezza, fu sistemato in una stele di pietra bianca in Piazza Serapide; il grande culto sviluppatosi, fece accorrere negli anni milioni di fedeli e si rese necessario nel tempo la costruzione di un degno Santuario. Il quadretto rimase a Piazza Serapide fino al 1968, quando fu spostato sull’altare della cripta dell’erigendo Santuario; qui rimase dal 1968 al 1987 e dal 1° maggio 1994 al 4 novembre 1994. Il nuovo tempio fu iniziato nel 1989, magnifico nella struttura e alto circa 103 metri; l’ardita realizzazione è opera degli architetti francesi Andrault e Parat, la sua forma sembra indicare una lacrima caduta dal cielo; ha la capienza di 11.000 posti in piedi e 6.000 a sedere, con 16 cappelle; la cripta ha 18 ingressi e una capienza di 3.000 posti. Il santuario venne consacrato con solennità da papa Giovanni Paolo II il 6 novembre 1994; dal suo discorso pronunciato in quell’occasione riportiamo: “….Le lacrime della Madonna appartengono all’ordine dei segni: esse testimoniano la presenza della Madre nella Chiesa e nel mondo. Piange una madre quando vede i suoi figli minacciati da qualche male, spirituale o fisico”. Le lacrime sono state raccolte in un artistico e prezioso reliquiario, opera del prof. Biagio Poidimani di Siracusa, è a tre ripiani sovrapposti e alla base, ai quattro angoli, vi sono le statuine di s. Lucia, patrona di Siracusa, s. Marziano, primo vescovo della città e quelle dei santi apostoli Pietro e Paolo. E questo reliquiario fu richiesto sul letto di morte nel 1973, dal dottor Cassola, il quale se lo strinse al petto e dopo un po’ singhiozzando, chiese un confessore, dicendo: “Prima, vedevo davanti a me come una muraglia invalicabile. Ora quella muraglia, grazie al pianto della Madonna, è crollata”. Il nuovo santuario accoglie circa un milione di pellegrini all’anno, provenienti da tutto il mondo. Il prodigio miracoloso di Siracusa si distingue da tutti gli altri eventi eccezionali, che hanno visto la Madonna come protagonista e stimolatrice dell’umanità. Per prima cosa Ella non ha parlato, come del resto anche nelle apparizioni di Guadalupe e di Castelpetroso, ma in questo caso a Siracusa ha pianto, ma nessuna parola poteva superare l’eloquenza del suo silenzio unito al pianto. Bisogna dire che le apparizioni della Madonna, non l’hanno vista mai ridere o sorridere allegra, ma sempre mesta, addolorata e a La Salette anche piangente, sempre in colloqui ed esortazioni a convertirsi, a non offendere più con il peccato e l’oltraggio il Cuore di suo Figlio; avvertendo dell’approssimarsi di sconvolgimenti mondiali e ideologici. Ma se a Fatima, Lourdes, Parigi, La Salette, ha fatto conoscere il suo dolore e la sua esortazione al pentimento, attraverso veggenti e umili ragazzi; qui a Siracusa parlò con il suo pianto, a migliaia di persone e quasi a confermare il prodigio, affinché fosse creduto, si è sottoposta a fredde analisi scientifiche e da laboratorio, perché a differenza di tutte le altre visioni e apparizioni, il prodigio di Siracusa resta comprovato dalla scienza. In un suo studio, il teologo Stefano De Fiores diceva nel 1978: “Maria piange per lanciare alla società, un ultimo monito a non rifiutare il regno di Dio e a non respingere ostinatamente i messaggi profetici dei suoi umili veggenti. Il suo è un pianto estremamente serio, saturo di tristi presagi, un richiamo a non respingere gli inviti divini, onde non incorrere nella rovina”.
-  Antonio Borrelli  - santiebeati -

 
 
 
 
 

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Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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