ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 01/09/2009

PAOLA BINETTI: LA RU-486, UNA FERITA NELLA COSCIENZA SOCIALE

Post n°2280 pubblicato il 01 Settembre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Facilitare l'aborto attraverso una pillola non riduce i traumi né tanto meno le ferite che questo può lasciare in una donna. E' quanto ha detto in una intervista a ZENIT l'on. Paola Binetti, direttrice del Dipartimento per la ricerca educativa e didattica presso l'Università Campus Bio-Medico di Roma. In merito al via libera dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) per l'immissione in commercio della pillola abortiva Ru486, la Binetti ha parlato delle contraddizioni di questo provvedimento così come delle conseguenze morali e fisiche legate all'assunzione di questo farmaco.

Quali crede possano essere le conseguenze legali e morali legate a questo farmaco nella diffusione della mentalità antivita in Italia?

Paola Binetti: Il consumo della Ru486 non è altro che un aborto. E' sempre un dramma, non è mai un diritto, perché comporta la perdita di una creatura umana. C' è sempre una alleanza strettissima che si stabilisce tra madre e figlio in ogni gravidanza. Però che la donna abortisca chirugicamente o che la donna abortisca farmacologicamente, dal punto di vista morale per la donna che lo fa, non ci sono sostanziali diversità. La diversità può essere il fatto che si sta facendo una politica di commercializzazione della Ru486 che come al solito tende a massimizzare i vantaggi della pillola e a minimizzare gli aspetti più problematici. Tra i vantaggi che propagano c' è la semplicità d'uso. C'è il progresso tecnologico che ti fa pensare che abortire in questo modo possa essere meno doloroso e più discreto. Ma i fatti sono molto diversi. La donna che abortisce assumendo la Ru486, finora, si è sempre regolata in questo modo: è andata in ospedale, ha ricevuto la prescrizione e il farmaco, il medico ha accettato di assumersi le conseguenze, dopo che la donna è tornata a casa. Il meccanismo dell'aborto è un meccanismo che prevede il distacco del bambino dalla parete dell'utero e poi la sua eleminazione attraverso l'emorragia. In alcuni casi, quando la somministrazione è avvenuta oltre la 7° settimana, non è mai stata totale, quindi si è dovuti intervenire successivamente con il raschiamento. Le donne che hanno abortito in questo modo, descrivono di averlo fatto con una intensità e durata di dolori superiori a quelli dell'aborto chirurgico che è più rapido e più controllato.

Quali sono le manipolazioni messe in atto dalle lobby antivita?

Paola Binetti: Si fa marketing puntando su vantaggi non veri. Perché può essere più prolungato il tempo dell'aborto, più doloroso, mentre l'emorragia che provoca permette di vedere l'eliminazione del feto che si è staccato. E poi c'è un rischio di conseguenze che era totalmente scomparso con l'aborto chirurgico. Tuttavia non si deve assolutamente lasciar credere che chi attacca la Ru486 lo fa perché sostiene l'aborto chirurgico. Vogliamo smontare una specie di mito e di atmosfera che si sono creati attorno all'aborto farmacologico e cioè che: "la donna può farlo anche a casa". La preocupazione della Chiesa non è che questo aborto è più grave dell'altro - perché sono tutti gravi nello stesso modo - ma che questo tipo di aborto può ridurre nelle donne e nella coscienza sociale la consapevoleza che l'aborto non è altro che una questione di vita umana. Da quando 30 anni fa l'Italia approvò la legge 194 per l'interruzione volontaria della gravidanza, mettendo però al primo posto la tutela sociale della maternità, nulla si è fatto per potenziare e rafforzare la tutela sociale della maternità. Tanto è vero che la gente della strada la chiama la "legge sull'aborto".

Secondo lei, quale parte della popolazione verrà toccata maggiormente da questa decisione?

Paola Binetti: Penso alle donne immigrate perché quelle italiane fanno maggiore ricorso alla contraccezione. In Italia infatti la natalità è bassissima. E' quindi un rischio che corrono più facilmente le donne immigrate per le quali le condizioni in cui si svolge la maternità sono condizioni molto difficili dal punto di vista economico, dal punto di vista della sicurezza del posto di lavoro per l'accesso ai servizi, soprattuto se si tratta di immigrate non regolari. Quello che preoccupa è la diffusione della mentalità abortiva. In Cina l'aborto per molto tempo è stato utilizzato per il controllo delle nascite e quelle che venivano abortite erano le bambine. Abbiamo una generazione totalmente scompensata. Inoltre, in Italia il nostro problema è l'invecchiamento della popolazione.

In molti dei suoi scritti ha parlato della vocazione delle donne alla maternità sia fisica che spirituale. In che modo, secondo lei, l'aborto reca una ferita a questa vocazione?

Paola Binetti: E' la mentalità abortiva che ferisce questa vocazione. Personalmente ritengo che anche un eccesso di concentrazione su se stesse, una mentalità eccessivamente individualista, sia l'anticamera diretta di una mentalità abortiva. La maternità è un dato che consacra in qualche modo il corpo della donna nella sua più alta e straordinaria e unica capacità di trasmettere la vita. Anche quando si pensa alla fecondazione medicalmente assistita, comunque il corpo della donna si fa da habitat naturale, emotivo, affettivo, oltre che fisico del bambino. La donna che perde questa sensibilità generativa, non perde soltanto la sensibilità di generare figli, perde anche la sensibilità di generare legami, rapporti, di costruire un ambiente più umano e più ricco e questo è un impoverimento pesantissimo per tuta la nostra società. Tutti noi conosciamo, attraverso gli studi condotti da psichiatri e psicoterapeuti, quella che si chiama la sindrome post-abortiva. Per una donna consapevole la perdita del figlio resta come una ferita per tutta la vita e questo figlio mancato diventa una sorta di insanabile atto che condiziona poi anche la maternità successiva. Resta, insomma, nella donna la consapevolezza che questa cosa che ha fatto è una cosa grave. Certamente poi ognuna di loro, si dà le argomentazioni che si dà, per cui è chiaro che dal nostro punto di vista non c'è mai una ragione sufficente per sopprimere una vita. Ma la stessa persona, a un certo punto, conserva l'idea che se non ci fosse stato quell'aborto forse alcune cose sarebbero state diverse: il rapporto con il compagno, con i figli, con i mancati figli.

In che modo la lotta dei movimenti pro-vita può essere intesa non tanto come una lotta ideologica quanto come la difesa di un diritto fondamentale?

Paola Binetti: L'istinto materno appartiene alla maturità della donna. La donna, anche da bambina, mostra nei suoi gesti una particolare sensibilità verso le relazioni di cura. E proprio questa maggiore attenzione al legame, al valore dell'amicizia, con questa maggiore sensibilità e ricchezza emotiva, si traduce in un bisogno di stare con l'altro. Non credo che sia facile banalizzarlo e ridurlo a ideologia. Dio affida l'uomo alla donna. Quando la donna volta le spalle a questo affidamento non è il singolo uomo ma è tutta l'umanità che perde questa dimensione di fragilità sperimentata e accettata all'interno della speranza di qualcuno che si prenda cura di noi. -

Carmen Elena Villa - Zenit -

 
 
 

MALATA DI SCLEROSI CAMMINA DOPO UN VIAGGIO A LOURDES, PER I MEDICI NON E' SPIEGABILE

Post n°2279 pubblicato il 01 Settembre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

«Con i mezzi di cui scientificamente dispongo non è possibile alcuna spiegazione dell’accaduto». Il professor Adriano Chiò, neurologo dell’Ospedale Molinette di Torino, commenta così la repentina scomparsa dei sintomi della sclerosi laterale amiotrofica (Sla) e il netto miglioramento delle condizioni di Antonietta Raco, 50 anni, di Francavilla in Sinni (in provincia di Potenza e in diocesi di Tursi-Lagonegro), costretta su una sedie a rotelle dal 2005 e che ha ripreso a camminare dopo un pellegrinaggio a Lourdes. La donna da quattro anni è in cura nel centro Sla del nosocomio torinese e le sue condizioni, da allora, sono andate peggiorando. «La diagnosi era inequivocabile – dicono al Centro alle Molinette –: la signora aveva una forma di Sla a lenta evoluzione, con nessuna probabilità di guarigione». Ieri mattina, accompagnata dal marito, Antonietta è tornata dal professor Chiò per una visita programmata da tempo ma anticipata, visti gli eventi. «Sono entrata in Avvenire, non vedevo l’ora di incontrare i medici, speravo che qualcuno mi dicesse che non ho più niente. Quando mi hanno visitato ho letto lo stupore degli specialisti. Il professor Chiò ha voluto che raccontassi tutto quello che mi è successo, senza omettere nulla. Era sbigottito, mi ha detto: "Non ho parole". Mi ha rimandato a nuovi esami, ma mi ha chiesto di sospendere le cure che stavo facendo. Poi, senza aggiungere altro, mi ha abbracciata. E ci siamo commossi. Lo ricorderò sempre nelle mie preghiere, sperando che presto si scopra una cura per la Sla». Antonietta Raco ha ripreso a camminare il 5 agosto, di ritorno dal viaggio nella città pirenaica organizzato dall’Unitalsi di Basilicata e guidato dal vescovo di Tursi-Lagonegro, Francescantonio Nolè. Racconta la sua vicenda timidamente, quasi scusandosi per aver attirato l’attenzione di tanta gente: «A Lourdes non ho chiesto nessun miracolo. Ho pregato la Madonna perché mi desse la forza di vivere con dignità ogni istante che mi restava. Le vicende di Piergiorgio Welby e di Eluana Englaro mi hanno colpita: a queste persone hanno interrotto i sostegni vitali. Ho pregato perché non mi accadesse mai nulla del genere. La vita va vissuta sempre e comunque, fino alla fine. Ho anche pregato per una bambina del mio paese, anche lei affetta da Sla». Subito dopo l’immersione nelle piscine del santuario francese, Antonietta è stata destinataria, dunque, di un "segno" che non ha chiesto. «Entrando in acqua sono stata aiutata da tre "dame"; due di loro si sono poi allontanate, una ha continuato ad assistermi, ma mentre lei era occupata ho avvertito la presenza di qualcun altro che mi sorreggeva il collo, ho provato a voltarmi e non c’era nessuno; ho accusato un grande dolore alle gambe, quindi un sollievo; è stato in quell’istante che ho avvertito da sinistra una voce femminile bellissima: era soave, tenera, leggera. Non ho mai udito niente di simile, solo a sentirla dava sollievo al mio fisico. Mi diceva: "Non avere paura, non avere paura". Ma io tremavo, di paura ne ho avuta tanta, anche perché quella voce la sentivo solo io». Antonietta non ha confidato a nessuno quello che le è successo. Tornata a casa, in Basilicata, la sera del 5 agosto quella voce è tornata: «Ero seduta sul divano, a pochi metri da me c’era mio marito, quando ho udito molto chiaramente la stessa voce di Lourdes: "Chiamalo, diglielo, chiamalo". Io tra me e me rispondevo: ma cosa devo dirgli? E ancora: "Chiama tuo marito, diglielo". Allora ho chiamato mio marito Antonio e mi sono alzata sulle mie gambe, ho fatto dei passi, poi dei giri su me stessa; lui non credeva ai suoi occhi. E gli ho detto tutto». C’è un desiderio che Antonietta coltiva da quel 5 agosto: «Ho tanta voglia di tornare a Lourdes, ma come volontaria per assistere i malati proprio come gli altri hanno assistito me». - Vito Salinaro - Avvenire -

 
 
 

LA PREGHIERA DEL CUORE: IL ROSARIO - PARTE SECONDA

Post n°2278 pubblicato il 01 Settembre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Pregare significa vedere Gesù

Noi conosciamo Cristo attraverso il Vangelo ed anche attraverso la vita della Chiesa. Lo Spirito Santo è Colui che ci conduce ed illumina per conoscere la vita di Cristo, per vedere il Suo Volto ed essere felici. "Tutti ti cercano" (Mc 1,37). tutti ti vogliono vedere, hanno detto i discepoli a Gesù. Perché tutte le volte che Lo incontravano, gli infermi guarivano, gli infelici erano consolati, tutti rimanevano affascinati dalle parole che uscivano dalla Sua bocca. Pregare è incontrare Gesù! Pregare è vedere Gesù! Lo Spirito Santo mi illumina perché io possa conoscere Gesù ed amarLo. Durante la preghiera, mi ispira e mi fa desiderare di fare quello che Gesù ha fatto, mi fa desiderare di imitarLo. Ecco il supremo dovere del Cristiano: assomigliare a Cristo, vivere come Lui ha vissuto! In Antiochia, i pagani hanno dato, per la prima volta, un nome ai discepoli di Gesù. Li hanno chiamati: "Cristiani", cioè, quelli che assomigliano a Cristo, quelli che fanno quello che Cristo ha fatto. Noi dobbiamo sforzarci di assomigliare a Lui che è nostro fratello e nostro Salvatore. Se ricordate, quando Mosè è disceso dal Sinai, risplendeva. Era avvolto dalla luce di Dio, aveva il volto bagnato di luce. Si era incontrato con l'Altissimo. Dio gli aveva parlato. Durante quegli ineffabili incontri, mentre Mosè ascoltava, la luce di Dio penetrava in lui, lo illuminava, lo faceva risplendere. Mosè, il grande orante, è stato capace di realizzare il progetto di Dio, la volontà di Dio sul popolo prescelto. La persona che prega, sta sempre davanti a Dio e Dio la illumina. La preghiera è la luce che mi illumina per realizzare la mia missione. Mi illumina per conoscere il mio prossimo, chi mi sta vicino, per non rifiutarlo ma amarlo.Nella preghiera, lo Spirito Santo mi fa conoscere Dio, il prossimo, me stesso.

Gesù pietra angolare

Pregate ogni giorno, pregate il Rosario" . Perché? Perché il Rosario è la biografia, il curriculum vitae del Signore e della Beata Vergine. Pregare il Rosario, significa meditare sulla vita di Cristo nello stesso Spirito che ha ispirato il Vangelo e che ora ispira noi a meditare sulla vita di Cristo per amarLo. Tutti sanno quello che il Signore ha voluto insegnare con la parabola dei due costruttori (cfr.Lc 6,47-49). Uno è andato ad edificare la sua casa sulla roccia e l'altro sulla sabbia.Quando sono sopraggiunte le piogge, quelle terre sono state inondate. La sabbia si è smossa, come fosse viva, e la casa edificata sopra ha iniziato a tremare fino ad essere distrutta completamente. Invece, la casa costruita sulla roccia èrimasta integra. Possiamo immaginare la rabbia di colui che ha fatto costruire la casa sulla sabbia. Egli ha pagato la stessa somma, la casa rovinata è costata come l'altra. Però, quell'uomo non ha voluto dare ascolto all'esperienza delle altre persone che l'avevano avvertito, affermando che erano necessari buoni cementi e che non si poteva costruire sulla sabbia mobile. Il fondamento della famiglia si trova in Cristo, unica pietra angolare! Quanti hanno, purtroppo, costruito la famiglia sulla sabbia della loro idea personale che poi si è sgretolata! Per questo, è molto importante sapere cosa vuole il Signore da me, come devo costruire la mia vita, in quale casa, in quale luogo. La Madonna ti indirizza nel posto giusto per contribuire alla edificazione della Chiesa. Perciò, ci invita alla preghiera perché possiamo conoscere il significato profondo della nostra vita. Il maligno ha messo l'idea di abortire, nella mente dei genitori che non pregano. Ecco la guerra! Guerra significa morte. Esistono milioni di morti provocati da genitori che hanno voluto assassinare i loro figli. Per una persona che prega è facile capire cosa significa la parola "aborto" - uccidere il proprio figlio -, ma per una persona che non prega, che non èstata illuminata, non è possibile capirlo perché pensa che è una libera scelta che dipende dalla sua personale decisione e che, se non

Messaggio del 25 aprile 1998

Cari figli, oggi vi invito ad aprirvi a Dio con la preghiera come un fiore si apre ai raggi del sole del mattino. Figlioli non abbiate paura. Io sono con voi e intercedo presso Dio per ognuno di voi, perché il vostro cuore accetti il dono della conversione. Solo così, figlioli, capirete l'importanza della grazia in questi tempi e Dio vi diventerà più vicino. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

 

Ma come si può accettare che, dopo duemila anni di Vangelo, delle persone battezzate che si chiamano Cristiani, possano decidere di abortire? Unicamente, perché la chiesa familiare ha dimenticato la preghiera e si è trovata nelle tenebre, senza fede, nel vuoto morale e cerca di colmare quel vuoto con nuove forme di schiavitù; perché manca l'incontro con Dio, manca la luce dell'incontro che ha avuto Mosè. Chi ha visto, ha l'esperienza interiore della verità e può distinguere il bene dal male. Chi non prega, non può affrontare, con verità e forza le difficoltà della vita. Devi conoscere la croce della tua Chiesa, e come novella Veronica, asciugare il volto della Chiesa sofferente con il fazzoletto del tuo amore.

Messaggio del 18 dicembre 1986

Cari figli, di nuovo oggi desidero invitarvi alla preghiera. Quando pregate, voi siete molto più belli: come i fiori che dopo la neve mostrano tutta la loro bellezza e tutti i colori diventano indescrivibili. Così anche voi, cari figli, dopo la preghiera mostrate davanti a Dio tutta la bellezza per divenirgli cari. Perciò, cari figli, pregate e aprite il vostro interno al Signore perché Lui faccia di voi un armonioso e bel fiore per il Paradiso. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

 

La lampada

Mi voglio, adesso, riferire alla parabola delle dieci vergini (cfr.Mt 25,1-13). La sposa scelse dieci fanciulle amiche affinché l'accompagnassero alle nozze. Esse dovevano restare con lei sveglie, con le loro lampade, aspettando l'arrivo dello sposo. Cinque di esse non considerarono come un privilegio la fiducia che la sposa aveva riposto in loro; si sentirono stanche e andarono a dormire. Dimenticarono le lampade, dimenticarono l'olio, dimenticarono tutto pensando che, all'arrivo dello sposo, le altre cinque ragazze le avrebbero avvisate ed esse avrebbero fatto in tempo a riceverlo. Ma non fii così! Ecco che, quando arrivò lo sposo, non ebbero il tempo di accendere le lampade, mancava l'olio, mancava tutto. Le vergini sagge, che erano rimaste vegliando, entrarono insieme alla sposa e andarono al banchetto, quelle stolte rimasero fuori. Dice la parabola: la porta fii chiusa. Quando le giovani stolte riuscirono ad accendere le loro lampade, bussarono alla porta con insistenza: Aprici siamo amiche. Però era troppo tardi e ncevettero questa risposta: "Non vi conosco" Ricordate anche la porta chiusa dell'Arca di Noè: "Il Signore chiuse la porta dietro a Noè " (cfr.Gn 7,16). Quando incominciò il diluvio, molti avrebbero voluto entrare però la porta non fii aperta perché era troppo tardi. Nella parabola delle vergini, carissimi fratelli, io vedo la lampada che la Chiesa ha ricevuto fin dal suo inizio. Siamo, quindi, responsabili dell'incarico che riceviamo durante la nostra vita, siamo responsabili della nostra missione.Tu puoi rifiutare la tua lampada. Bene! Puoi dimenticarla. Bene! Puoi addormentarti. Bene! Ma cosa succede dopo? Che non hai la luce per seguire il vero cammino che porta alla vita, non puoi trovare la porta! Se noi non teniamo la lampada accesa ci troviamo nelle tenebre, nell'indecisione, non possiamo accogliere gli altri. Una persona, in uno spazio sconosciuto e senza luce, non si muove, ha paura. La vita è un mistero, non sappiamo quello che succederà in flituro. Ogni istante è nuovo, ogni esperienza è nuova. Ma la persona che non ha paura davanti alle situazioni e alle avversità della vita, è quella che tiene la lampada accesa e, quando arriva un momento difficile, può scegliere di accettare la volontà di Dio con forza, generosità e gioia. Purtroppo, molti sono nelle tenebre come infermi che non possono muoversi perché hanno dimenticato la lampada e non sanno dare un senso alla loro vita. Cosa succede negli ospedali? Chi può curare tutti i malati del mondo? Non esiste, carissimi, una medicina né esistono scienziati che possono aiutare tutte le persone. Non esistono. No!, perché chi non può illuminare non può aiutare. Noi dobbiamo sapere che è la Chiesa che ha l'unica risposta valida: il dono della preghiera, per illuminare ogni istante della nostra esistenza. Sono molte le malattie incurabili del nostro tempo che sono diventate tali perché sono malattie dello spirito. La persona ha bisogno di certezza! La normalità è la pace, non la guerra! La normalità è la tranquillità, non il nervosismo! La normalità è la sicurezza, non il vuoto! La normalità è la certezza, non il dubbio! La persona che non prega, ben presto si ammala spiritualmente. Vedrete che, tra poco, negli ospedali i medici daranno un consiglio: Andate, imparate e pregate, cominciate a pregare. Ma sarà troppo tardi!

Messaggio del 25 gennaio 1982

Mi commuovono molto le vostre preghiere, specialmente il vostro rosario quotidiano.

 

La preghiera è sempre nuova

Quando tu preghi il Rosario, per ogni Ave Maria io vedo una goccia cadere nella tua lampada e riempire la Chiesa di luce. Una nuova luce, nuova grazia, una nuova benedizione che puoi ottenere oggi e domani e ogni giorno. Questo è un dono straordinario! La preghiera è sempre nuova, non si ripete mai. Lo Spirito Santo fa sempre nuove tutte le cose, perciò pregare non significa ripetere la stessa cosa. Quando si prega con il cuore è sempre nuova preghiera. Il sole che illumina è sempre nuovo in ogni momento, sempre nuova luce. Dal giorno in cui è stato creato non si ripete mai. Se smettesse di illuminare tutto giacerebbe nelle tenebre, mancherebbe la vita, sarebbe una catastrofe. Il sole non ripete i suoi raggi, sono sempre nuovi raggi. L'acqua che sgorga pulita e fresca dalla sorgente non si ripete. Proviene dallo stesso luogo, dalla stessa pietra, però in ogni istante è sempre nuova. Una madre non ripete i suoi figli, essi sono sempre nuovi e diversi anche se la madre è la stessa. Solo i pagani e i farisei possono ripetere formule, lo Spirito Santo invece non ci fa dire preghiere sempre uguali perché, ogni volta che preghiamo, si rinnova un dono d'amore. Per questo, voglio dirvi: non temete di prendere il Rosario per incominciare la vostra preghiera quotidiana. Se volete fare qualcosa di grande durante la vostra vita terrena, iniziate a pregare perché questa è la cosa più grande che possiate fare.

Porta il dono a quelli che ami

Se vuoi trasmettere a quelli che ami, alla tua famiglia, una grazia che crescerà in loro trasmettigli il dono della preghiera. Al giorno d'oggi mancano maestri della preghiera, mancano scuole di preghiera e si ha la decadenza dell'amore. Mancano educatori, maestri del bene, mancano sacerdoti santi e mancano, nel mondo, la conoscenza di Dio, l'amore, i valori divini. Per questo, è importante rinnovare la preghiera all'interno della famiglia. Se vuoi diventare maestro della preghiera, tu devi iniziare a vivere la preghiera nella tua famiglia, trasmetterla con entusiasmo a quelli che ami e aiutare a sviluppare questo dono pregando con loro. Il dono della preghiera trasforma la nostra vita. Un gruppo di vescovi americani è rimasto a Medjugorje una settimana. Dopo che ho distribuito i Rosari benedetti, uno di loro ha esclamato pieno di stupore: "Padre, il mio Rosario ha cambiato colore!". Sono molte le persone che in questi anni mi hanno detto la stessa cosa. Io ho sempre risposto: "Se il tuo Rosario ha cambiato colore non lo so, posso soltanto assicurarti che il Rosario cambia l'uomo che lo prega". - Jozo Zovko tratto da "Ecco tua Madre"

 
 
 

LA PREGHIERA DEL CUORE: IL ROSARIO - PARTE PRIMA

Post n°2277 pubblicato il 01 Settembre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La Madonna ha iniziato, sulla montagna, a pregare il Rosario con i bambini. Loro sono venuti da me: Padre, dacci un Rosario perché la Madonna vuole che lo preghiamo". Io ho dato un Rosario ad ognuno dei bambini. Da quel giorno in poi, ho sempre distribuito un Rosario benedetto a tutti i pellegrini che sono venuti nella mia parrocchia. La Madonna ci invita a pregare il Rosario. Durante questo nostro incontro, io vi voglio parlare del suo valore. Cosa significa pregare il Rosario? Significa meditare sulla vita di Cristo! La Madonna ha detto: "Pregate con il cuore"

 

Messaggio del 16 agosto 1981

Pregate col cuore! Per questo, prima di iniziare a pregare, chiedete perdono e perdonate a vostra volta.

 

 

Cosa vuol dire? Voi non potete capirlo senza la grazia. Nessuno ha mai scritto né ha spiegato cosa significa veramente pregare con il cuore "Le mie vie non sono le vostre vie" (cfr.Is 55,8), dice il Signore. E anche la Madonna sceglie un cammino particolare: Cari figli, quando pregate andate davanti alla Croce. Pregate insieme davanti alla Croce. Adorate la Croce. Cosa significa per voi farsi il segno della croce o pregare davanti alla Croce? Meditate come sulla croce Gesù ha detto: "Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno" (Lc 23,34). Il Signore ha pregato così per noi. E, quando il Padre ha ascoltato la preghiera del Figlio, Questi ha detto: "Tutto è compiuto!" (Gv 19,30). Da quel momento, noi siamo stati riconciliati con Dio, in Cristo. "Egli infatti è la nostra pace, Colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro che li separava, cioè l'inimicizia, portando la pace e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo Corpo, per mezzo della Croce, mettendo così fine all' inimicizia" (Ef 2,14-16). Guardare la Croce significa capire che Dio mi ama, credere che Dio mi perdona. Se io non riesco a perdonare anche i miei nemici, non riuscirò mai ad entrare nel mistero del "pregare con il cuore". Devo cominciare a pregare per i miei nemici. "Pregate per quelli che vi perseguitano. Amate i vostri nemici" (Mt 5,44). Amate come io ho amato, ha detto Gesù. Tutti abbiamo dei nemici.. Nel cuore dei fratelli nasce l'invidia, l'odio e ci disprezzano, parlano male di noi, tramano contro di noi... Se non riesco a pregare per i miei nemici, se non riesco a metterli davanti al Padre e a dire con Gesù: "Padre, perdonali...", non saprò mai cosa significa "pregare con il cuore.. .Non riuscirò mai ad essere un apostolo della pace, perché la pace significa riconciliazione. E' il "Consummatum est" (Gv 19,30) della riconciliazione nel Padre e nel Figlio (cfr.Ef 2,17-18). Oggi, vi sono molti contrasti, molti litigi nelle famiglie, nei cuori, nella Chiesa. Non si può "pregare con il cuore" se manca la riconciliazione. All'inizio, la Madonna ha detto: "Potete fermare la guerra con la preghiera", però pregando come Gesù ha pregato, per ottenere la riconciliazione in Lui. Chiudete gli occhi... Mettetevi davanti alla Croce..unitevi al Cuore di Cristo e cominciate a sentire come Lui e con Lui... Abbiamo tutti dei nemici... quelli della mia famiglia... quelli della Chiesa..., ora, stanno tutti con me davanti alla Croce...Perdonate a voi stessi.. .Perdonate il vostro vicino... il vostro fratello... il vostro amico ed il vostro nemico... Perdonate il vostro prossimo..Riconciliatevi con tutti... Riconciliatevi.. Iniziate a pregare con Gesù: Credo in Dio Padre Onnipotente... Grazie per la vostra preghiera! Pregare non significa perdere tempo, bensì riempire il tempo di grazia, di luce, di pace, d'amore, di benedizione. Sono già tredici anni (n.d.r padre Jozo scrive il libro nel 1993, oggi nel 2006 sono 25 anni) che la Madonna fa riferimento, direttamente o indirettamente, alla preghiera, durante la Sua presenza quotidiana. Vedete, Gesù non ha detto che dobbiamo lavorare sempre o che dobbiamo fare determinate cose sempre, ma ha detto con chiarezza che dobbiamo "

pregare sempre" (Lc 21,36). Gesù non ha dato alcuna definizione della preghiera. Anche nella Sacra Scrittura non troviamo alcuna formula che risponda alla nostra domanda: cosa significa pregare? La Madonna, in tredici anni(n.d.r padre Jozo scrive il libro nel 1993, oggi nel 2006 sono 25 anni), ci ha insegnato molte cose ma ci ha detto poco su cosa significa la parola "pregare". Ora, desidero e cercherò di parlarvene io.

Il tesoro nascosto

Sappiamo che Gesù ha insegnato ai Suoi uditori servendosi di immagini, parabole ed esempi. Con questi, voleva aiutare la gente ad entrare più profondamente nel mistero del Regno di Dio. Potete ricordare con me una parabola semplice: Un giorno, un uomo molto attivo, gran lavoratore, ha avuto una grande e gradita sorpresa. Mentre lavorava la terra, ha trovato un tesoro nascosto nel campo. Lo ha nascosto di nuovo ed è stato capace di vendere tutto quello che aveva per riuscire a comperare quel campo (cfr.Mt 13,44). La preghiera è il tesoro nascosto! Solo quelli che sono attivi lo possono trovare. Io vedo nella nostra preghiera, nel nostro Rosario, il tesoro nascosto. La parabola non rivela quale fosse il valore reale del tesoro, dice solo che era di grande valore (cfr.Mt 13,45). Per conoscere il valore inestimabile di questo tesoro bisogna sforzarsi. E mai lo si può valutare definitivamente. Noi non possiamo dire: Ho già pregato, pertanto so già quanto vale il tesoro, so già cos'è la preghiera. No! Al contrario, ogni volta che preghiamo sperimentiamo che c'è sempre di più, scopriamo nuove dimensioni, nuova luce, nuova grazia. La preghiera è qualcosa che appartiene a Dio ed ha una dimensione divina. S.Agostino ha paragonato la preghiera al respiro. L'anima prega, poi respira. Attraverso la respirazione, il corpo immette aria fresca e pura nei polmoni ed elimina le tossine.Allo stesso modo, colui che prega si purifica. Un assioma latino dice: "Tutto l'essere vivo proviene da altro essere vivo". Ciò vale anche per la vita spirituale perché proviene dallo Spirito Santo. Il Cristiano senza la preghiera non è vivo.

 

Messaggio del 28 marzo 1985

Cari figli, oggi voglio rivolgervi questo invito: PREGATE, PREGATE, PREGATE! Nella preghiera sperimenterete una gioia grandissima e troverete la soluzione per ogni situazione difficile. Grazie per i progressi che fate nella preghiera! Ognuno di voi è caro al mio cuore, e ringrazio tutti quelli che hanno incrementato la preghiera nelle loro famiglie. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

 

 

La preghiera in famiglia.

La piccola chiesa familiare che non prega non può generare esseri vivi. La tua famiglia deve restare viva per dare alla luce esseri vivi alla Chiesa. Nel campo della pedagogia sono state fatte ricerche interessanti. Due anni fa, scienziati di paesi diversi hanno reso noto una ricerca fatta su dei bambini, seguendoli dalla nascita fino alla maturità. Hanno concluso che ogni persona riceve più di tremilacinquecento doni diversi. Hanno anche verificato che la maggior parte di questi doni si attivano e sviluppano all'interno della famiglia. Quando i genitori vivono normalmente una relazione d'amore, non si preoccupano quando e come si svilupperà la capacità di amare nel proprio figlio perché entrambi creano il clima adatto che genera l'amore nel cuore del figlio. Se il padre e la madre pregano in famiglia, non sanno quando si svilupperà nel loro figlio la capacità di pregare ma possono essere sicuri che il loro figlio ha ricevuto, attraverso di essi, questo dono. I doni sono come i semi, hanno una potenzialità intrinseca. Si seminano e si curano perché possano crescere e dare frutto. Sono tante le lingue che si parlano sulla terra e ad ognuna si dà il nome di "lingua madre". Ognuno di noi ha la sua lingua madre, quella che si apprende in famiglia. La lingua madre della Chiesa è la preghiera: la insegna la madre, la insegna il padre, la insegnano i fratelli.Cristo, nostro fratello maggiore, ci ha insegnato come dobbiamo pregare. La Madre del Signore, e nostra Madre, ci insegna come pregare. La piccola chiesa che è la famiglia, inaspettatamente, nella maggior parte dell'Europa, ha dimenticato la preghiera. La nostra generazione già non sa più pregare. E questo ha coinciso con l'entrata della televisione nella case. La famiglia non cerca più il suo Dio, i genitori non conversano più, ognuno, compresi i figli, rivolge tutta la sua attenzione ai programmi da seguire. Negli ultimi trenta anni, è cresciuta una generazione che non conosce cosa significa pregare, che non ha mai pregato insieme in famiglia. Ho conosciuto tantissime famiglie che, non pregando, sono arrivate alla disgregazione definitiva. Se la famiglia non trasmette al figlio e non lo aiuta a sviluppare in sé i doni, nessuno lo potrà fare al suo posto. Nessuno! In questo monastero, dove ci troviamo, ho visto che e e una scuola che è cattolica. Bene, ma non esiste sulla terra un sacerdote o religioso che possa sostituire il padre. Non c'è maestra né religiosa che possa sostituire la madre. La persona ha bisogno della famiglia. L'amore non s’impara in una classe. La fede non si apprende dai libri. Capite? Se si perde la fede nella famiglia, il figlio non la riceve, dovrà cercarla e avrà bisogno di grandi segni per trovarla, come S.Paolo. E' normale che la famiglia sviluppii doni, come è normale che la terra produca i suoi frutti ed i nuovi semi che alimenteranno altre generazioni. Niente può sostituire la famiglia. Come riparare le fondamenta di questa istituzione divina che è la famiglia cristiana? Ecco il contenuto dei Messaggi della Beata Vergine! Ecco ciò che insegna alla nostra generazione la Regina della Pace che ci fa visita a Medjugorje.

"Proteggi le famiglie"

Quando i veggenti hanno avuto grandi difficoltà a Medjugorje ed erano perseguitati dalla polizia, sono venuti correndo dalla collina delle apparizioni fino alla chiesa e mi hanno detto: Proteggici, la polizia ci insegue". Io ero angosciato da timori e dubbi. Avevo paura... è vero o non è vero tutto questo? Io non ero andato sul Podbrdo. Ero seduto nella chiesa e pregavo chiedendo al Signore la grazia di comprendere. Se non era vero, dovevo saperlo perché i miei parrochiani non venissero ingannati. Ricordo bene. La chiesa è stata piena di fedeli. Abbiamo pregato insieme dalle tre del pomeriggio fino alle cinque passate. A quell'ora, mi sono accorto che tutti stavano uscendo e ho detto: -"Andate a casa.. .Non andate sul Podbrdo.. .Andate a casa" Nessuno mi ha obbedito. Sono andati tutti sulla collina, il luogo delle apparizioni. Pieno di tristezza, mi sono ritrovato solo nella chiesa. Mi sono inginocchiato nel terzo banco, sul lato destro, con la Bibbia davanti a me. Ho aperto istintivamente la Bibbia e mi si è presentato il brano dell'Esodo: Mosè pregava il Signore perché facesse scaturire acqua dalla roccia (Es 17,1 - 17). Allora, ho pregato: "Oh mio caro Jahvè, per Mosè è stato facile... Tu eri con lui, ma qui noi non sappiamo niente, non abbiamo alcuna sicurezza.. .E' vero o non è vero quello che dicono i veggenti?". In quel momento, ho udito una voce più chiara, più forte della mia, che mi dava la risposta: "

Vai fuori e proteggi i bambini!". Ecco perché mi trovavo vicino alla porta della chiesa quando i veggenti sono arrivati correndo per scappare dalla polizia. Sono venuti da me, si sono aggrappati al mio abito, mi hanno abbracciato dicendo: "Padre, proteggici, la polizia ci insegue!". Li ho portati in una stanza, li ho chiusi dentro, raccomandando il silenzio, e sono tornato davanti alla chiesa. In quell'istante, sono arrivati alcuni poliziotti, ansimando, e mi hanno chiesto: -"Ha visto i veggenti?". -"Sì, ho risposto". Ed essi hanno ripreso a correre per cercarli. In quel tempo, il Signore mi ha mandato a proteggere i bambini che vedevano la Madonna. Spesso ho sentito nel mio cuore la stessa voce. Oggi, sento nel cuore lo stesso invito che mi incita a parlarvi, aiutarvi, a fare tutto il possibile per proteggere le vostre famiglie ed il vostro paese. Io viaggio poco, raramente. Questa è la prima volta che vengo in Spagna. Ma non sono venuto per vedere Madrid né alcun'altra delle bellissime città spagnole, grandi e famose nella storia dell'Europa. Sono venuto per partecipare a quest'incontro con voi. Questa è per me l'unica cosa che conta. Ora, io voglio parlarvi dell'insegnamento della Madonna perché è importante per la nostra generazione e per il mondo. La Madonna desidera rinnovare il mondo, salvare il mondo. Spesso, ha detto piangendo: "Cari figli, pregate insieme.. .pregate il Rosario ogni giorno". Sono tantissimi i posti dove oggi si prega insieme il Rosario. Mentre ero in aereo, ho letto sul giornale un articolo sulla gnerra. I musulmani, vedendo una giovane pregare il Rosario, le hanno tagliato una mano. Il Rosario è rimasto nella mano tagliata della ragazza, così come le è rimasta nel cuore la fede. All'ospedale, lei ha detto: Offro il mio dolore per la pace. Se desideriamo rinnovare le nostre famiglie, dobbiamo sviluppare nuovamente il dono della preghiera, iniziare a pregare. Per questo ci sono i gruppi di preghiera: per sviluppare il dono e poi introdurlo nella famiglia, portarlo a quelli che amiamo di più. Se una famiglia prega, diventa sempre più unita e può trasmettere il dono agli altri.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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