ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 06/10/2009

NON CONFONDIAMO LE DICHIARAZIONI DEL CARDINALE DEL GHANA: IL PAPA HA RAGIONE L'AIDS NON SI FERMA CON IL CONDOM

Post n°2448 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Hanno destato scalpore le dichiarazioni del Cardinale del Ghana Peter Kodwo Appiah Turkson, in merito all’uso del profilattico all’interno di una coppia dove uno dei due è contagiato dall’AIDS. Rispondendo alle domande di un giornalista il relatore generale del Sinodo dei Vescovi per l’Africa ha spiegato che è più efficace investire in farmaci antiretrovirali piuttosto che in preservativi al fine di contenere la diffusione dell'AIDS. La risposta ha riaperto il dibattito sull’uso dei profilattici come tecnica per contrastare la diffusione dell’Hiv. Sulla questione il Pontefice Benedetto XVI si era già espresso e ne era nata una tempesta mediatica. Per cercare di comprendere quali sono le argomentazioni che sottostanno al dibattito e che sembrano coinvolgere così tanti interessi, ZENIT ha intervistato il dott. Renzo Puccetti e il dott. Cesare Cavoni, il primo medico, l’altro docente di bioetica e giornalista di Sat2000, conduttore del programma “2030 tra scienza e coscienza”, che hanno appena consegnato all’editore il libro “Il Papa ha ragione! L’Aids non si ferma con il condom” (Fede & Cultura).

Cosa pensate delle dichiarazioni del Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson in merito all’uso del profilattico?

Puccetti: A leggere i giornali sono rimasto allibito, poi però ho letto la trascrizione dell'intervento del Cardinale e allora ho compreso che si trattava dell'ennesimo caso di distorsione del messaggio. Il Cardinale per prima cosa non si è soffermato su una valutazione morale della questione, allo stesso tempo attraverso le sue dichiarazioni non si è per niente discostato dal costante insegnamento morale della Chiesa. Il Cardinale riconosce, come è logico, che insieme ai farmaci antiretrovirali, l'uso del preservativo si oppone alla diffusione dell'AIDS nei casi in cui non si ricorra all'astinenza e alla fedeltà. Si sta parlando quindi di quanto teoricamente può essere messo in campo. Il Cardinale poi prosegue riferendo l'esperienza dei presidi sanitari del Ghana riconducibili alla Chiesa Cattolica, secondo cui nelle famiglie in cui è stato proposto il preservativo la prevenzione ha funzionato soltanto se ci si è risolti ad abbracciare la fedeltà. Il Cardinale ha ricordato che anche in caso di rapporti tra persone sierodiscordanti il ricorso al preservativo è fonte di una falsa sicurezza, aggravata dal fatto di affidarsi ad un manufatto. Quando il presidente dell'Uganda ha dato il via alla strategia ABC (Abstinence, Be faithful, Condom) che si è rivelata estremamente efficace nel contrastare l'epidemia di AIDS e che poi è stata presa a modello con pari successo in altri paesi africani, egli diceva cose assai simili a quello che ieri ha detto il Cardinale: la vita non può essere giocata affidandola ad un sottile strato di lattice.

Ma il preservativo serve o no a fermare l'AIDS?

Puccetti: Non è facile rispondere in modo secco, ma se devo dire se il preservativo serve a fermare l'AIDS nelle epidemie generalizzate la risposta che mi sento di dare sulla base del corpo di conoscenze scientifiche disponibili è "no". Perché potesse funzionare l'uomo dovrebbe essere qualcosa di non troppo diverso da un topolino in una gabbia a cui prima di ogni copula qualcuno infila il preservativo. In quel caso il preservativo potrebbe essere utile. Siccome però l'uomo non è un topolino, non vive nelle gabbie e non ci sono professionisti pronti ad infilare il condom, non ci deve stupire che l'efficacia teorica non la si ritrovi poi sul terreno della vita reale.

Perchè avete deciso di scrivere un libro su questo tema?

Cavoni: Questo libro nasce da una triste constatazione, e cioè che spesso l’informazione parla di fatti che non conosce e, per giunta, li deforma. È quello che è successo durante la prima visita del Papa in Africa nel marzo di quest’anno. Ecco: il libro nasce da questa tristezza e, anche, dalla rabbia di vedere calpestati i principi fondamentali di una corretta informazione. Nello stesso tempo ci sembrava doveroso far conoscere al pubblico i fatti così come si erano svolti e, in qualche modo, far partire gli occhi all’opinione pubblica, in modo tale che non prenda come oro colato goffe strumentalizzazioni, perpetrate per motivi ideologici, per superficialità o per entrambe i fattori.

Come è impostato il libro e quali sono gli argomenti che sollevate per dire che il Papa ha ragione?

Puccetti: Il libro si articola in due parti. Nella prima è stato ricostruito con fedeltà assoluta il lavoro di impiastricciamento delle dichiarazioni del Santo Padre; dalla lettura del libro diventa oltremodo evidente la progressiva distorsione del messaggio operata con aggiunte, omissioni, sostituzioni. Abbiamo poi trascritto, così come fate voi oggi con quelle del Cardinale Turkson, le parole esatte del Pontefice al giornalistra francese che aveva posto la domanda sul preservativo. Nella seconda parte del libro abbiamo riassunto al meglio delle nostre capacità il panorama di conoscenze offerto dalla letteratura scientifica internazionale in tema di applicazione clinica della prevenzione mediante la promozione dell'uso del condom. Abbiamo prestato particolare attenzione ai numeri, perché riteniamo che essi possano essere una base di discussione condivisa a prescindere dall'orientamento religioso. Quando un mio interlocutore mostra di essere sorpreso se dichiarazioni di eminenti scienziati confermano quanto dice il Papa, non posso che dedurne la scarsa conoscenza dei dati che nel corso degli anni si sono sedimentati e della vastità delle voci che su riviste internazionali come The Lancet o il British Medical Journal hanno replicato agli editoriali di quelle stesse riviste. Qualche giorno fa mi sono imbattuto alla televisione in un signore piuttosto corpulento che definiva "una cavolata" le parole del Papa, poi mi sono accorto che si trattava della stessa persona che spesso appare sullo schermo con una grande parruccona bionda. Beh, se chiunque può alzarsi la mattina e dare giudizi come se fosse un epidemiologo clinico, forse allora un libro che spieghi come stanno le cose può essere utile. Sono convinto che tanta parte di una bioetica in cui è sempre più difficile ravvisare qualche traccia di etica deriva da una sciatteria scientifica davvero preoccupante.

Perchè tanto clamore alle parole del Papa e come è avvenuta la disinformazione?

Cavoni: Tutti i maggiori quotidiani nazionali ed internazionali, si sono scagliati, direttamente o indirettamente contro il Pontefice, reo di aver detto che i ‘preservativi’ non risolvono i problemi in Africa anzi li aggravano.Le critiche si sono poi accentuate nel momento in cui sono arrivati i rilevi, più feroci, da parte di vari esponenti di governo europei e perfino la risoluzione del parlamento belga che chiedeva al Papa di smentire quanto affermato. Il punto è che chi prende posizioni così forti, si presume che sappia che cosa ha detto davvero il Papa; e invece non è andata così. Tutti parlavano ma pochi avevano ascoltato. Tant’è che in un secondo momento, molti scienziati, hanno confermato i concetti espressi da Benedetto XVI. Dobbiamo pensare che per molte persone la prima e unica fonte di informazione, di acculturamento, o di semplice conoscenza della realtà circostante, è detemirminata da giornali e telgiornali. Vige ancora, insomma, il classico ‘l’ha detto il telegiornale’, oppure, ‘l’ho letto sul giornale’, e questo a conferma della veridità di quanto si è appreso. I mezzi di informazione acquisiscono cioè un principio di autorità potentissimo. Se dunque le cose, i fatti, le notizie presentate si basano su ricostruzioni parziali o sbocconcellate della realtà, il lettore riceverà in dono una lettura della realtà deformata, non corrispondente al vero. Con questa tecnica si può addirittura creare una realtà virtuale parallela a quella reale. Se io, dovendo riportare le parole del Papa, e commentarle, non le ascolto e non le riporto correttamente, rischio di commentare qualcosa che non è stato detto o è stato detto in maniera sostanzialmente diversa. Il problema delle fonti giornalistiche, che devono essere accessibili eccetera eccetera, di cui si parla tanto in queste settimane, non vale solo, e non tanto, per gli atti, pubblici, delle procure, ma per l’abc del giornalismo: essere testimoni di quanto ci si appresterà a descrivere. Non stiamo parlando di una fumosa oggettività, di imparzialità; no, stiamo parlando del fatto che devo essere presente sulla scena del fatto che descrivo. E se questo non è possibile, visto che nel caso specifico, non tutti i giornalisti possono essere al seguito del Pontefice, quanto meno mi prendo la briga di riascoltare, parola per parola, ciò che davvero il Papa ha detto e perché lo ha detto. Invece in molti si sono fidati del sentito dire, di un primo testo, scorretto. Il resto è ordinaria storia di disinformazione. - Antonio Gaspari - Zenit - 

 
 
 

ANTONIO SOCCI:LA MIA SPERANZA PER CATERINA

Post n°2447 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Domani porteremo Caterina in un altro centro ospedaliero per iniziare la fase del risveglio (dopo che i bravissimi medici di Firenze le hanno salvato la vita). Abbiamo grande fiducia anche nei medici a cui la affidiamo. Ma sarà il momento più delicato e davvero avremo tanto tanto bisogno del soccorso della Madonna perché Caterina si svegli e stia bene. Vi ringrazio ancora, dal profondo del cuore, per tutto il vostro affetto, le vostre preghiere incessanti e le vostre commoventi offerte di sacrifici: vi sarò debitore per tutta la vita. Riporto qua sotto ciò che ho scritto a Maurizio Belpietro, Direttore di Libero, il giornale a cui collaboro, su questi giorni che ci aspettano.

LA MIA PREGHIERA PER CATERINA

Caro Direttore, la mia Caterina ha occhi bellissimi. La sua giovinezza ora è distesa su un letto di luce e di dolore. E’ come una Bella addormentata. Ma crocifissa. Mi trovo involontariamente "inviato" nelle regioni del dolore estremo e in questo panorama dolente – se un angelo tiene a guinzaglio l’angoscia – ci sono diverse cose che mi pare di cominciare a capire. La prima notizia è che il mio cuore batte. Il nostro cuore continua a battere. So bene che normalmente la cosa non fa notizia. Neanche la si considera. Finché non capita che a tua figlia, nei suoi 24 anni raggianti di vita, alla vigilia della laurea in architettura per cui ha studiato cinque anni, d’improvviso una sera il cuore si ferma e senza alcuna ragione. Si ferma di colpo (o, come dicono, va in fibrillazione). Lì, quando ti si spalanca davanti quell’abisso improvviso che ti fa urlare uno sconfinato "nooooo!!!", cominci a capire: è la cosa meno scontata del mondo che in questo preciso istante il cuore dei tuoi bimbi, il mio cuore o il tuo, amico lettore, batta. Quante volte ho sentito don Giussani stupirci con questa evidenza: che nessuno fa battere volontariamente il proprio cuore. E’ come un dono che si riceve di continuo, senza accorgersi. Istante per istante dipendiamo da Qualcun Altro che ci dà vita…C’illudiamo di possedere mille cose e di essere chissacchì, ma così clamorosamente non possediamo noi stessi. Un Altro ci fa. In ogni attimo. Vengono le vertigini a pensarci. Allora si può solo mendicare, come poveri che non hanno nulla, neanche se stessi, un altro battito e un altro respiro ancora dal Signore della vita ("Gesù nostro respiro", diceva una grande santo). Certo, si ricorre a tutti i mezzi umani e a tutte le cure mediche. Che oggi sono eccezionali e personalmente devo ringraziare degli ottimi medici, competenti e umani. Ma anch’essi sanno di avere poteri limitati, non possono arrivare all’impossibile, non potrebbero nulla se non fosse concesso dall’alto e poi se non fossero "illuminati" e guidati. Rex tremendae majestatis… E’ Lui il padrone e la fonte della vita e di ogni cosa che è. E i nostri bambini e le nostre figlie sono suoi. E’ teneramente loro Padre. Allora – con tutte le nostre pretese annichilite e l’anima straziata – ci si scopre poveri di tutto a mendicare la vita da "Colui che esaudisce le preghiere…". Mendico di poter riavere un sorriso da mia figlia, uno sguardo, una parola… D’improvviso ciò che sembrava la cosa più ovvia e scontata del mondo, ti appare come la più preziosa e quasi un sogno impossibile… Son pronto a dare tutto, tutto quello che ho, tutto quello che so e che sono, darei la vita stessa per quel tesoro. Ci affanniamo sempre per mille cause, obiettivi, ambizioni che ci sembrano così importanti da farci trascurare i figli. Ma oggi come appare tutto senza alcun valore al confronto dello sguardo di una figlia, alla sua giovinezza in piena fioritura…Un gran dono ha fatto Dio agli uomini rendendoli padri e madri: così tutti possono sperimentare che significhi amare un’altra creatura più di se stessi. E così abbiamo una pallida idea del suo amore e della sua compassione per noi…Caterina è una Sua prediletta, come tutti coloro che soffrono. Mi tornano in mente le parole di quella canzone spagnola cantata splendidamente dalla mia principessa e dedicata alla Madonna, "Ojos de cielo", che dice: "Occhi di Cielo, occhi di Cielo/ non abbandonarmi in pieno volo". Riascolto il suo canto, con il nodo alla gola, come la sua preghiera: "Se guardo il fondo dei tuoi occhi teneri/ mi si cancella il mondo con tutto il suo inferno./ Mi si cancella il mondo e scopro il cielo/ quando mi tuffo nei tuoi occhi teneri./ Occhi di cielo, occhi di cielo,/ non abbandonarmi in pieno volo./ Occhi di cielo, occhi di cielo,/ tutta la mia vita per questo sogno…/ Se io mi dimenticassi di ciò che è vero/ se io mi allontanassi da ciò che è sincero/ i tuoi occhi di cielo me lo ricorderebbero,/ se io mi allontanassi dal vero./ Occhi di cielo..". E infine quell’ultima strofa che oggi suona come un presagio: "Se il sole che mi illumina un giorno si spegnesse/ e una notte buia vincesse sulla mia vita,/ i tuoi occhi di cielo mi illuminerebbero,/ i tuoi occhi sinceri, che sono per me cammino e guida./ Occhi di cielo…".

E’ con questa speranza certa che subito ho affidato il mio tesoro e la sua guarigione nelle mani della sua tenera Madre del Cielo. Per le parole, chiare e intramontabili di Gesù che ci incitano "chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto", che promettono "qualunque cosa chiederete al Padre nel mio nome, egli ve la darà" e che esortano a implorare senza stancarsi mai come la vedova importuna del Vangelo (che – se non altro per la sua insistenza – verrà esaudita). Sappiamo che la Regina del Cielo è con noi: pronta ad aprirci le porte dei forzieri delle grazie. E’ lei infatti il rifugio degli afflitti e la nostra meravigliosa Avvocata che può ottenere tutto dal Figlio. Già il primo miracolo, a Cana, gli fu dolcemente "rubato" da lei che ebbe pietà di quella povera gente…In questi giorni ho ricordato le pagine del Monfort e quelle di s. Alfonso Maria de’ Liguori, "Le glorie di Maria". E’ stupefacente come duemila anni di santi e di sante ci invitano a essere certi del soccorso della Madonna perché "non si è mai sentito che qualcuno sia ricorso alla tua protezione, abbia implorato il tuo aiuto, abbia cercato il tuo soccorso e sia stato abbandonato" (S. Bernardo). "Ogni bene, ogni aiuto, ogni grazia che gli uomini hanno ricevuto e riceveranno da Dio sino alla fine del mondo, tutto è venuto e verrà loro per intercessione e per mezzo di Maria" (s. Alfonso), perché così Dio ha voluto. Infatti "nelle afflizioni tu consoli" chi in te confida, "nei pericoli tu soccorri" chi ti chiama: tu "speranza dei disperati e soccorso degli abbandonati". Misero me se non la riconoscessi come Madre, convertendomi (questo significa: "sia fatta la tua volontà") e lasciandomi guarire nell’anima. Per ottenere anche la guarigione del corpo. Ma quanto è commovente accorgersi di avere una simile Madre quando si sente concretamente il suo mantello protettivo fatto dai tanti fratelli e sorelle nella fede, pronti ad aiutarti, dai giovani amici di Caterina, bei volti luminosi che condividono l’esperienza cristiana suscitata da don Giussani, dai tantissimi amici di parrocchie, comunità, dagli innumerevoli conventi di clausura e santuari – compresi radio e internet – dove in questi giorni si implora la Madonna per Caterina. Come non commuoversi? Ho ricevuto decine di mail anche da persone lontane dalla fede che, per la commozione della vicenda di mia figlia, sono tornate a pregare, si sono riaccostate ai sacramenti dopo anni. E hanno compreso di avere una Madre buona che si può implorare e che non delude. Ma è anzitutto della mia conversione che voglio parlare. Ci è chiesto un distacco totale da tutto ciò che non vale e non dura. Perché solo Dio non passa. Cioè resta l’amore. Così quando ho saputo dei 4 mila bambini malati di un lebbrosario in India che, con i missionari (uomini di Dio stupendi e immensi), hanno pregato per la guarigione di Caterina, dopo l’emozione ho capito che quei bimbi da oggi fanno parte di me, della mia vita e della mia famiglia. E così pure i poveri moribondi curati da padre Aldo Trento in Paraguay che hanno offerto le loro sofferenze per Caterina. Voglio aiutarli come posso. Portando tutto il dolore del mondo sotto il mantello della Madre di Dio, affido a lei la guarigione di Caterina, perché torni a cantare "Ojos de cielo" per tutti i poveri della nostra Regina. "Mia Signora, tu sola sei la consolazione che Dio mi ha donato, la guida del mio pellegrinaggio, la forza della mia debolezza, la ricchezza della mia miseria, la guarigione delle mie ferite, il sollievo dei miei dolori, la liberazione dalle mie catene, la speranza della mia salvezza: esaudisci le mie suppliche, abbi pietà dei miei sospiri, tu che se la mia regina, il rifugio, l’aiuto, la vita, la speranza e la mia forza" (S. Germano). - Antonio Socci -

 
 
 

IL COLONIALISMO NON E' MAI FINITO. LA COLPA? L'INGORDIGIA DEI POTENTI DEL MONDO E LA CORRUZIONE LOCALE

Post n°2446 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Nella ricca e bella omelia pronunciata da Papa Benedetto XVI per la inaugurazione del Sinodo dei Vescovi dedicato all'Africa, il Pontefice ha fatto un chiaro, preciso e netto riferimento al colonialismo che ha afflitto e lo fa ancora, quel continente. In parte, questa denuncia, il Papa la aveva già fatta durante il suo recente viaggio in Africa. Na abbiamo parlato con l'Arcivescovo di Bari- Bitonto, Monsignor Francesco Cacucci, Pastore quanto mai attento e sensibile ai fenomeni sociali. Eccellenza, condivide il grido di allarme del Papa?: " sicuramente e lo faccio mio. Bisogna amaramente constatare e prendere atto che il colonialismo non è mai finito realmente ed è sempre presente in varie forme". In quali forme?: " oggi ovviamente non si hanno modalità di occupazione militare, sarebbe anacronistico. Ma esiste la occupazione economica, la soggiogazione economica che si traduce, in fatto, nel dominio sulla terra, sui beni di consumo, e quindi in conseguenze socialmente allarmanti". Da chi dipende tutto questo? " senza con ciò voler cadere negli stereotipi o nei vecchi logori luoghi comuni, direi che molte responsabilità sono riconducibili a quelli che si possono chiamare oggi i potenti del mondo". Chi sono i potenti del mondo?: " le nazioni con il maggiore sviluppo industriale e tecnologico. Per esempio una fonte di nuovo colonialismo è il potere enorme che esercitano le case farmaceutiche con i loro guadagni smisurati spesso in danno di popolazioni inermi e povere. Per essere chiari, tra i potenti del mondo ci metto gli Stati Uniti, in buona compagnia, non ritenendo estranee a queste forme di neocolonialismo anche le potenze economiche europee". Il problema riguarda anche qualche colosso orientale: "se lei si riferisce alla Cina mi trova in piena sintonia. Anche la Cina in Africa esercita le sue brave influenze e ricava buoni gruzzoli di danaro". Che cosa pensa della fame nel mondo?: " in un tempo nel quale si sperava nel benessere, nella soluzione di tanti problemi, prendere atto che spesso scoppiano conflitti per beni quali l'acqua o la terra, è avvilente e scoraggia. La terra è di tutti e va affidata a tutti. Penso che la fame sia uno scandalo, un autentico scandalo che grida vendetta e giustizia". Inoltre il divario tra Paesi ricchi e poveri aumenta in modo allarmante: " verissimo. Il gap cresce in modo esponenziale e questo non è sintomo di salute del pianeta. Occorre che tutti facciano con saggezza e giustizia sociale la loro parte". Molto dipende anche dalla debolezza strutturale dei governi dei Paesi in via di sviluppo spesso facilmente corrompibili: " è un problema reale del quale tener conto. Anche loro devono prendere coscienza dei problemi e curare gli interessi dei loro governati e non i personali". Da Vescovo di Bari, la domanda è certamente scomoda, che cosa pensa del fenomeno Bari, escort, Tarantini e via discorrendo?: " indubbiamente i mass media esagerano ed enfatizzano, cercano il sensazionale. Ma è innegabile che ci troviamo davanti ad un fatto doloroso. Si tratta senza mezzi termini, di un fatto patologico che merita soluzione. In ogni caso, ma non è una assoluzione, queste cose sono avvenute ed avvengono anche da altre parti. E in altre città di Italia. Penso comunque che la maggior parte della città sia sana e che respinga certi metodi". - Bruno Volpe - Pontifex -

 
 
 

RADIO MARIA: "CREDETE A PADRE LIVIO, E' LA PIU' LIBERA CHE CI SIA"

Post n°2445 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Sentite questa. Da non credere. C’è gente, fior di professionisti, ma anche impiegati, tecnici, operai, perfino studenti, che arriva tardi al lavoro, o alle lezioni in università, per sentire in auto la radio. Beh, e allora? Piacerà loro qualche bel programma musicale del mattino, direte. Nient’affatto. Ogni giorno, dalle 8 e 45, 8 e 50 fino alle 9 e 30 e oltre, un milione di radio ascoltatori si sintonizza sulle frequenze di Radio Maria. Per seguire la recita del rosario? No, per ascoltare in diretta la rassegna stampa più pazza e divertente che ci sia, tenuta da padre Livio Fanzaga, della congregazione degli Scolopi. Per tutti, solo padre Livio.

UN PIZZICO DI BUONUMORE

Padre Livio, perché questo tifo quasi da stadio?
«Faccio il commento alla stampa dal 1988 e non ci siamo ancora stancati, io di farlo e il pubblico di ascoltarlo. Leggo gli eventi della storia e della vita quotidiana alla luce della fede, con un pizzico di umorismo perché gli uomini, anche i più seri, sono un po’ bambinoni. Credo sia il commento alla stampa più libero che esista. Dico ciò che penso, senza dover rispondere a nessuno. È un previlegio più unico che raro».

Davvero c’è chi si converte sentendo i tuoi programmi?
«Sì, è vero. Molti si convertono. Succede. Ma non è merito mio o dei miei collaboratori. Il merito è tutto della Madonna».

L’autoritratto di padre Livio…
«Sono nato a Dalmine (provincia di Bergamo) nel 1940, e ordinato prete fra i Padri Scolopi nel 1966. Ho due lauree: teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e filosofia alla Cattolica di Milano. Per anni mi sono impegnato nella pastorale giovanile in una parrocchia di Milano. Poi, nel 1987, ho assunto la direzione dei programmi di Radio Maria, allora piccola emittente parrocchiale. Nel frattempo la radio è divenuta un network di dimensioni internazionali».

Cos’è Radio Maria?
«Pur essendo proprietà di una associazione civile (formata da cattolici), Radio Maria si propone come servizio a tutta la Chiesa e attinge i suoi conduttori (60 sacerdoti e altrettanti laici) e le centinaia di volontari che ne animano i programmi dalle più diverse realtà ecclesiali. Il legame con la Chiesa di tutte le Radio Maria del mondo è assicurato dai vari sacerdoti-diretttori che devono avere un mandato canonico da parte dell’autorità ecclesiastica competente. Radio Maria segue la dottrina della Chiesa, ma rischia in proprio sul piano economico e amministrativo. Siamo un fenomeno nuovo nel campo dei mass media cattolici, che ordinariamente sono proprietà della Chiesa, e rappresentiamo il network radiofonico più esteso nel mondo, guidato dall’Associazione World family of Radio Maria».

Qualche numero…
«Radio Maria copre tutto il territorio nazionale con 900 ripetitori, pari a quelli della Rai. L’ascolto medio giornaliero è di un milione e 800 mila. Non trasmettiamo pubblicità e viviamo con le offerte degli ascoltatori. Tutti i conduttori lavorano gratuitamente e abbiamo 70 studi mobili, condotti da volontari, che assicurano due collegamenti quotidiani di preghiera con le parrocchie di tutta Italia. A partire dal 1989 a oggi Radio Maria ha creato 60 emittenti, raggruppate in una associazione mondiale, che trasmettono in lingua locale in altrettante nazioni».

Siete identificati come la radio di Medjugorje. Laggiù sembra che ci sia qualche problema…
«Di recente Medjugorje è entrata nel mirino dei mass media per fatti già noti da tempo, come la riduzione allo stato laicale di Tomislav Vlasic (frate che è stato a Medjugorje dal 1982 al 1985, quando è stato allontanato) e il ritiro per un anno sabbatico di padre Jozo Zovko (parroco all’inizio delle apparizioni). Ma ciò che più stupisce è che i fedeli quest’estate sono notevolmente cresciuti. Il Festival dei giovani ha raggiunto il record di presenze, 50mila: i sacerdoti erano più di 600, contro i 500 dell’anno scorso. Nei giorni dell’Assunta i nostri pellegrini erano oltre il doppio del 2008».


LE CORNA DEL DIAVOLO

Ti accusano di vedere spuntare dappertutto le corna del diavolo. Non esageri?
«L’astuzia più grande del demonio è far credere che non esista. Così agisce indisturbato».

Prima Eluana, poi il caso Boffo. La Chiesa perde colpi?
«Nel rapporto Chiesa-politica occorre tener presente che la Chiesa è nel mondo, ma non del mondo. Perciò è ovvio che tenga un atteggiamento di critica costruttiva verso il potere politico. Che approvi o non approvi, è sempre una Chiesa amica, che vive in mezzo al popolo e lo aiuta nelle difficoltà della vita, spirituali e materiali. La Chiesa si aspetta che i cristiani laici siano più attivi nei partiti e nelle istituzioni, ma con una loro identità specifica, in modo tale da essere luce e sale, e dare alla politica un alto profilo morale».

Hai tanti collaboratori. Chi ti aiuta di più?
«Sono tutti bravi, disponibili. Ma Roberta Zappa - la sua voce è nota ai radioascoltatori – per me è preziosa. Lei è qui di Erba e lavora a Radio Maria dal 1988 come responsabile di redazione. Conduce Pomeriggio insieme, prepara il radiogiornale e cura la versione radiofonica di operedi letteratura spirituale». -

Vincenzo Sansonetti - OGGI - Radio Maria -atempodiblog -

 

 
 
 

NOSTRA SIGNORA UNIVERSALE: APPARIZIONE DI TORINO DEL 1918

Post n°2444 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Nel 1918 la Vergine apparve a Flora Manfrinati (1907-1954), mentre stava ricevendo la sua prima comunione e la guarì dalla grave malattia di cui era affetta. La Madonna le apparve anche in altre occasioni, ispirandola a fondare l'Opera delle apostole educatrici e dicendole in particolare:"Lotto contro il nemico del mondo; il demonio prepara il suo esercito, io le mie schiere di angeli" - L’immagine della Madonna come appare nel quadro dipinto da un' amica pittrice su sua indicazione si presenta piena di amorevole dolcezza avvolta in un manto che risplende bianchissimo su un campo azzurro tenue soffuso di luce paradisiaca. Ai piedi della Vergine sta il Vaticano e sotto il Vaticano il mondo. Si noti: un mondo notevolmente avvolto da spesse nubi, tali da non rendere così "limpida" agli occhi l’immagine della nostra terra. La protezione di Nostra Signora – proprio con il nome di "Signora" la Madonna chiedeva di essere chiamata da Flora - sia sul vaticano che sul mondo è ben connotata dal manto amplissimo che le braccia della Madonna distendono come ad avvolgere tutto sotto la Sua materna misericordia. L’immagine nel suo insieme si presenta sorprendentemente "nuova" e genera in chiunque la vede conforto e sicurezza. A conclusione la Madonna trasmette attraverso Flora il seguente messaggio di speranza: "Ogni volta che l’occhio di creatura si poserà sulla Mia immagine riceverà la Mia benedizione". Il manto appare bordato di stelle e croci dorate mentre la figura delle chiavi e della tiara emerge alle due estremità del manto…. sulla punta del piede sinistro della Madonna una stella d’oro lucentissima…Le mani della Madonna sono aperte…. a dare fiducia, sì ma anche ricordano le mani del Figlio Gesù crocifisso per noi…Flora Manfrinati, morta in concetto di santità nel non così lontano 12 Marzo 1954 ed attualmente "Venerabile".ha trascorso tutta la Sua non lunga vita- era infatti nata nella bonifica ferrarese il 7 Luglio 1907 ad approfondire la conoscenza e l’amore per il Cristo. Un amore rafforzato ininterrottamente per mezzo della devozione alla Beata Vergine Maria pregata e fatta conoscere a tutti come "Nostra Signora Universale", come "Mamma di tutti i dolori e di tutti i desideri"come Colei che dice alla Sua figlia Flora "Temi l’esilio terreno, rifugiati sotto il mio manto" e come Colei che Chiede a tutti di recitare l’invocazione :"Nostra Signora Universale proteggi il Vaticano e attraverso il Vaticano proteggi il mondo. L’immagine della Madonna come appare nel quadro dipinto da un’ amica pittrice su sua indicazione si presenta piena di amorevole dolcezza avvolta in un manto che risplende bianchissimo su un campo azzurro tenue soffuso di luce paradisiaca. Ai piedi della Vergine sta il Vaticano e sotto il Vaticano il mondo . Si noti: un mondo notevolmente avvolto da spesse nubi, tali da non rendere così "limpida" agli occhi l’immagine della nostra terra. La protezione di Nostra Signora – proprio con il nome di "Signora" la Madonna chiedeva di essere chiamata da Flora-sia sul vaticano che sul mondo è ben connotata dal manto amplissimo che le braccia della Madonna distendono come ad avvolgere tutto sotto la Sua materna misericordia. L’immagine nel suo insieme si presenta sorprendentemente "nuova"e genera in chiunque la vede conforto e sicurezza . A conclusione la Madonna trasmette attraverso Flora il seguente messaggio di speranza:"Ogni volta che l’occhio di creatura si poserà sulla mia immagine riceverà la mia benedizione". Il manto appare bordato di stelle e croci dorate mentre la figura delle chiavi e della tiara emerge alle due estremità del manto ….sulla punta del piede sinistro della Madonna una stella d’oro lucentissima…Le mani della Madonna sono aperte….a dare fiducia, si ma anche ricordano le mani del Figlio Gesù crocifisso per noi…L’apparente trionfo della scienza non deve farci dimenticare la "fame di soprannaturale" che vi è nel mondo così come, l’invasione del materialismo e dell’edonismo non può far tacere quella voce interiore che ci spinge verso ideali grandi di amore, di generosità, di silenzio. Non dimentichiamo che anche il Cielo con più frequenti apparizioni e messaggi interviene in quella che può essere intesa di più in questi tempi come una decisiva lotta tra il bene e il male…In quest’ottica occorre avvicinare l’esperienza di Flora, il "Piccolo fior del Campo,anima di sofferenza fisica e morale eccezionali, di profonda carità,di fede travolgente,di umiltà e nascondimento a tutta prova,di attività continua nella vita ordinaria e nell’apostolato Ad evidente conferma della soprannaturalità di tante sue affermazioni.possiamo ritenere per vero che Ella talvolta si trovava a dover chiedere spiegazione di certe cose dette. Evidentemente ad illuminare "Fior del Campo" era direttamente Dio"!

Tra i vari contributi, opuscoli, stampati cui abbiamo attinto per scrivere qualcosa su Flora Manfrinati da non sottovalutare il volume : "Una vita per gli altri"di Vittorio Felisati ediz. Sate- Ferrara.1970.

La Madonna a Flora…

Tutto ciò che viene qui riportato è stato a suo tempo fatto conoscere dalle "compagne " di FLORA MANFRINATI, fondatrice della "OPERA DI NOSTRA SIGNORA UNIVERSALE"- Educatrici Apostole- con casa madre in Torino in Via S. Francesco Da Paola. Raccogliamo volentieri per voi questo mazzo di pensieri e di espressioni così alte e così concrete per chi voglia farne tesoro. Parole edificanti ed ispirate per la quali siamo tanto riconoscenti a Flora ma anche alle sue compagne che continuano con zelo l’opera iniziata per volontà della Madonna. Esortava a "lavorare nell’ombra" ad "essere come l’ombra che non soffre ad essere calpestata.

Pregava così: " O MAMMA BELLA DEL CIELO STELLA, SCENDI CON LA BANDIERA, CON LA LANCIA DEL TRIONFO SCENDI IN TERRA COME GUERRIERA!.

Diceva che la SANTITA’ "non consiste nella corsa, ma nel fare le cose perfette!

Che Dio non ama il rumore, ma il silenzio dell’anima raccolta.

Diceva di "NON MISURARE LE PROPRIE FORZE CON LE NECESSITA’ DEL CASO; MA DI CONTRAPPESARE LE PROPRIE OPERE CON LA MISERICORDIA DI DIO!

Diceva di "NON LASCIARSI ESALTARE!

Affermava che "TUTTO E’ NELLE NOSTRE MANI CON L’AIUTO DELLA MADONNA!

Che "BASTA LA BUONA VOLONTA’ E AL MOMENTO BUONO IL CIELO AGISCE:

GESU’ ha preferito la solitudine, la preghiera, il Calvario, e il sacrificio della Croce.

La mia sofferenza è sempre stata il mio libro d’oro.

Diceva "Che era troppo preziosa la sofferenza per chiedere di morire"!

Diceva che "la nostra ricchezza è la croce"! "Che è necessario al nostro cuore di soffrire"! "Che il cuore ha bisogno della Croce per santificarsi."!

Quando la Madonna la chiamava, lasciava tutto e si raccoglieva in preghiera sicura di fa cosa gradita alla buona mamma del cielo.

Il manto aperto sul Vaticano e sul mondo viene a confermare "FEDE E AMORE"

A Flora la Madonna si presentava come "La Signora"!

Spesso quando Flora doveva esortare alla vigilanza e all’impegno diceva :

la mia Signora mi ha detto…

Vogliamo riportare qui le frasi raccolte nel lontano 1959 in un aureo libretto intitolato "LA MADONNA ad un Piccolo Fior del Campo"; libretto che raccoglie le annotazioni di Flora durante momenti di particolarissima intimità con la Signora negli anni che vanno da 1949 al 1954.La prefazione è dell’allora Vescovo ausiliare di Torino Mons. Stefano Tinivella.

Tale raccolta, evidentemente solo una scelta di frasi tra le moltissime lasciate da Flora ,è stata curata dalle "Educatrici Apostole" di Via S. Francesco da Paola 42- Torino.

"…Io sono la Signora dell’alba.

Il mondo e gli uomini sono caduti nella notte oscura.

Io sono l’alba di un mattino che spunterà per rischiarare la via agli uomini e portarli all’alba della vera luce…"

"…Essendo Io la Mamma di tutti,desidero accogliere le preghiere che ciascun

o dei miei figli sa offrirmi spontaneamente e accettare dal povero ignorante il desiderio semplice di amarmi.

Io non voglio una preghiera speciale ,desidero che ognuno dica il proprio cuore ,quello che sentirebbe di dire in quel momento alla propria Mamma che tutto può concedere…"

"…Io sono la Regina del Cielo e della terra , ma sono nello stesso tempo la Mamma pietosa di ogni mortale .

Lascierò ai miei figli tutta la possibilità e il tempo di convertirsi,ma guai a coloro che resistono!…

Io sono la Mamma pellegrina , che in tutto il mondo vado in cerca di cuori e di anime,chi vorrà proprio ripudiarmi mi troverà imperatrice e piegherà a terra le ginocchia…

A Me è stata data la potestà di lottare e di vincere …..e dopo questa lotta si rinnoverà il fervore…"

"…Mi dirai:

Io ti saluto, Signora dell’alba!

La tua benedizione,il tuo amore, la tua misericordia scendano in questo momento su tutta l’umanità e la tua pace avvolga questo mondo traviato e desolato…"

A Flora la Madonna "…spiegò il significato di "Signora"e disse che col nome di Signora voleva includere tutti i titoli coi quali La si onora nel mondo

" Tu mi chiamerai sempre così: " La mia Signora…".

"Non mi chiedi che cosa vuol dire il rosario che mi cinge i fianchi?

Vuol dire che coloro i quali recitano sovente questa preghiera formano come una cintura che li unisce a me".

"Chi è con Maria e lavora per Maria , è forte di Maria".

"E’ questa l’ora della Vergine Universale.

E’ l’ora del combattimento aperto con il nemico della Chiesa,ma abbiate fede e siate forti.

Dappertutto si dice che l’ora del castigo è venuta,ma io voglio dire ancora a tutti che è l’ora dell’estremo amore e della misericordia".

"…la mia potenza è più forte della potenza degli uomini. - www.maria.org -

 

 
 
 

LE CONSEGUENZE DEL COSIDETTO "REATO DI OMOFOBIA"

Post n°2443 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Martedì 6 ottobre inizierà in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati la discussione sul testo base della legge che vuole stabilire il reato di omofobia. La proposta, presentata dal Partito Democratico, a prima firma Paola Concia, prevede l’inserimento nel Codice Penale di «reati commessi per finalità di discriminazione o di odio fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere». La discussione alla Camera è prevista per il prossimo 12 ottobre. Se il reato contro l’omofobia, che l’allora premier D’Alema tentò invano di imporre nel novembre 1999, fosse varato dal governo di centro-destra, sarebbe uno scandalo e un’occasione di profonda riflessione per l’elettorato cattolico, continuamente tradito dai propri rappresentanti in nome dell’aberrante principio del "politicamente corretto".


È in discussione alla Camera la proposta di legge n. C-1658 contro l’omofobia, presentata dal Partito Democratico, a prima firma Paola Concia. La proposta prevede l’inserimento nel Codice Penale di «reati commessi per finalità di discriminazione o di odio fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere». Con l’appoggio del PDL, o di settori trasversali di esso, il progetto, giacente in commissione Giustizia alla Camera dal gennaio scorso, potrebbe avere un’accelerazione e passare rapidamente all’altro ramo del Parlamento per essere trasformato in legge.

Il testo ha già avuto l’appoggio del Presidente della Commissione Giustizia Giulia Bongiorno (PDL), che, contro la consuetudine, ne ha affidato l’incarico di relatore alla stessa Concia, e quello del ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, secondo cui la linea del governo e del suo Ministero è quella di prevedere aggravanti per i reati con finalità di discriminazione sessuale.

L’iniziativa recepisce una risoluzione del Parlamento Europeo del 18 gennaio 2006 in cui l’omofobia è definita «una paura e un’avversione irrazionale nei confronti dell’omosessualità e di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali (GLBT), basata sul pregiudizio». Come "pregiudizio" si intende ogni giudizio morale contrario all’omosessualità e alle deviazioni in campo sessuale. Quando esso si esprime in scritti o discorsi pubblici che non pongano su un piano di assoluta eguaglianza ogni tendenza e orientamento sessuale, può essere considerato come contrario al rispetto dei diritti dell’uomo ed essere oggetto di sanzioni penali. Lo stesso principio è enunciato dall’art. 21 della Carta fondamentale dei Diritti del cittadino di Nizza, resa giuridicamente vincolante dal Trattato europeo di Lisbona.

Se questa legge passasse e fosse applicata in modo coerente, sarebbe impossibile, o quanto meno rischioso, criticare l’omosessualità e presentare la famiglia naturale come "superiore" alle unioni omosessuali. Un’istituzione ecclesiastica non potrebbe rifiutarsi di designare come suo rappresentante una persona che non faccia mistero delle sue tendenze omosessuali. Nessuno Stato, ma anche nessuna Chiesa, potrebbe rifiutare di celebrare un matrimonio di coppie dello stesso sesso. Catechismi e libri sacri che condannano l’omosessualità come peccato "contro-natura" potrebbero essere ritirati dal commercio.

Se non si conoscono ancora i futuri orientamenti del nuovo Parlamento Europeo, negli Stati Uniti, il 29 giugno 2009 il Presidente Obama ha ricevuto alla Casa Bianca circa 250 leader e attivisti delle principali organizzazioni gay, lesbiche e transgender, in occasione dei 40 anni della nascita del movimento per la difesa dei diritti omosessuali. Lo stesso Obama, in un’intervista pubblicata il 3 luglio da Avvenire, ha affermato che la comunità gay-lesbica degli Stati Uniti viene «ferita da alcuni insegnamenti della Chiesa cattolica e della dottrina cristiana in generale». La posizione di Obama sui temi cruciali di natura morale è notoriamente antitetica a quella della Chiesa e delle altre confessioni cristiane americane e il presidente americano si sforza di propagandare, anche all’estero, il suo "messianismo" sincretista. Essa è destinata ad avere ricadute anche in Italia e in Europa influenzando le decisioni dei nostri uomini politici.

Nel nostro Paese ancora non esiste il reato di "omofobia", ma la censura sociale applicata contro chiunque manifesti il suo rifiuto per il vizio contro-natura, è violenta e immediata. L’atteggiamento di tutti coloro che professano la legge naturale, cattolici o non, è sempre più cauto e misurato nelle espressioni. Quanti sono i vescovi, o i parroci che, esercitando il loro ministero pastorale, sono disposti a ricordare che l’omosessualità è un peccato che, nelle parole del Catechismo di San Pio X, «grida vendetta al cospetto di Dio»? Quanti, tra i fautori della riscoperta dei testi scritturistici e patristici, farebbero proprie le parole di fuoco con cui la Sacra Scrittura e i Padri della Chiesa bollavano l’omosessualità come un’"abominio" (Levitico, 20,13)?

Il timore è quello di cadere sotto la ghigliottina del "politicamente corretto", come accadde a Rocco Buttiglione, mancato Commissario europeo nel 2004, proprio a causa delle sue convinzioni morali in materia. Nel recente "caso Boffo", né la stampa cattolica né quella laica o laicista, ha voluto andare a fondo sulla presunta omosessualità del direttore di Avvenire, per accusarlo o scagionarlo, perché ciò avrebbe significato ammissione del fatto che l’omosessualità è comunque una "colpa". L’"autocensura" è palpabile, perché esiste una "lobby" omosessualista annidata ovunque e pronta, ovunque, a scatenare il linciaggio mediatico. Su Il Giornale del 3 settembre, Luigi Mascheroni ha messo in rilievo il potere di GLBT, l’acronimo utilizzato per riferirsi a gay, lesbiche, bisessuali e transessuali: «Una lobby potente e ricca. Anzi, secondo un dossier del 2006 della rivista Tempi, ricchissima: la lobby omosessuale internazionale, che ha le sue roccaforti a New York, Washington, San Francisco e Bruxelles, è sempre più influente. Riceve finanziamenti sia dalle grandi corporation americane, sia dai governi e dalle istituzioni internazionali, spesso sotto forma di donazioni a Ong o fondi per la lotta all’Aids». La potenza politico-economica dei gruppi omosessualisti, secondo Mascheroni, è tale da influenzare le istituzioni e il costume, come in Italia si tenta, non solo attraverso il ruolo di associazioni come Arcigay e Arcilesbiche, ma soprattutto grazie all’influenza esercitata da persone di orientamento omosessuale in settori chiave della società, quali le arti, la politica, lo spettacolo.

La moda, la televisione e il cinema sono gli ambiti sociali privilegiati della lobby omosessuale. All’ultimo festival di Venezia, conclusosi lo scorso 12 settembre, il tema ricorrente dei film in rassegna è stato l’omosessualità. Prima della proiezione del film, A single man di Tom Ford, che si è aggiudicato il Queer Lion attribuito dalla comunità Gay alla migliore opera omo, lesbica o trans, il presidente onorario dell’arcigay Franco Grillini e alcuni esponenti politici di sinistra hanno tenuto un sit-in contro l’omofobia. Chi volesse liquidare queste manifestazioni come episodi folkloristici, dimenticherebbe che la Rivoluzione contro la morale cristiana, negli ultimi quarant’anni, è avanzata proprio attraverso la dialettica, tra gesti simbolici e provocatori e iniziative parlamentari tese ad allargare il consenso ai tiepidi e "moderati".

Se il reato contro l’omofobia, che l’allora premier D’Alema tentò invano di imporre nel novembre 1999, fosse varato dal governo di centro-destra, sarebbe uno scandalo e un’occasione di profonda riflessione per l’elettorato cattolico, continuamente tradito dai propri rappresentanti in nome dell’aberrante principio del "politicamente corretto". - Roberto de Mattei - Radici Cristiane - Fattisentire -

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 26
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Ottobre 2009 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 
 

ARTICOLI DI FEDE MOLTO BELLI

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963