ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 07/10/2009

LA MADRE DI DIO CI DICE: IL ROSARIO MI E' PARTICOLARMENTE CARO

Post n°2455 pubblicato il 07 Ottobre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La Madonna ci ha detto che il rosario è la preghiera da Lei preferita. Noi tante volte le por­tavamo dei fiori al momento dell'apparizione, ma la Madonna ci ha detto che il regalo che Le è più gradito è il rosario. Marija Pavlovic
 
Lo sappiamo dalla storia della Chiesa. È stata Lei a darcelo. Il Rosario è una preghiera molto semplice, profondamente radicata nella Bibbia. Nei quindici misteri possiamo stare con Gesù e Maria nella gioia, nel dolore e nella gloria. Ed è questo che dobbiamo insegnare alle persone pregando il Rosario. Per molti, purtroppo, il Rosario è una ripetizione ed è noioso, ma il Rosario invece è l'incontro profondo con Gesù e Maria. Chiunque preghi il Rosario vede come Gesù e Maria si comportano nella gioia e nel dolore e quando vivono la gloria. Ed è proprio questo di cui ha bisogno ciascuno di noi. Dobbiamo guardarli e cambiare comportamento seguendo il loro esempio, diventando a nostra volta un esempio per gli altri. Eppure, il vero segreto del Rosario è l'amore per Gesù e per Maria. Se non abbiamo l'amore, il Rosario diventa una noiosa ripetizione. Spesso il messaggio di Maria ci spinge ad aprire il cuore, e ora ci dice come farlo.

Attraverso il Rosario voi mi aprite il vostro cuore ... e questa diventa la condizione per la quale... Io posso aiutarvi

Chi prega i tre Misteri ogni giorno si aprirà sempre più e potrà ricevere un aiuto sempre più grande. Il cuore si apre a Dio perché pregando il Rosario si guarda Maria e Gesù. Loro sanno bene che quando le cose ci vanno bene il nostro cuore tende a chiudersi e sanno anche che lo stesso può accadere quando le cose vanno male. E così si prova diffidenza e collera contro Dio a causa della nostra sofferenza. Ma affinché questo non succeda, affinché nè il bene nè il male ci chiudano il cuore, dovremmo stare assieme a Maria e Gesù. In ogni situazione, i nostri cuori devono rimanere aperti, come quelli di Maria e di Gesù. Dipende da noi se il cuore rimane aperto è può ricevere aiuto. Forse è opportuno ricordare che il 14 agosto 1984 Maria, attraverso Ivan, ci ha invitati a pregare tutto il Rosario. Nella vigilia dell'Assunzione di Maria, Ivan si stava preparando alla Messa quando rice­vette inaspettatamente la visita di Maria, che gli disse di pregare tutto il Rosario in questo tempo. In quella stessa occasione, Maria ci disse che dobbiamo digiunare due volte a settimana, il mercoledì e il venerdì, invece che una volta sola. Che cosa dovremmo dire allora ai sacerdoti e ai religio­si? Di pregare il Rosario e di insegnare agli altri a pregarlo. Se ci limitiamo a ripetere che bisogna pregare, probabilmente la gente non comincerà mai a farlo, ma se lo diciamo come Maria e diamo l'esempio per primi, allora la gente pregherà. Se il parroco si propone di condurre il Rosario prima della Messa, i fedeli cominceranno sicuramente a venire. E non è la prima volta che vi dico che molti preti hanno confessato che solo qui a Medjugorje hanno ricominciato a pregare il Rosario personalmente e collettivamente. Questo messaggio dovrebbe allora fornirci un nuovo stimolo a deciderci in questo tempo a considerare Maria come nostra madre e nostra maestra, a stare assieme a Lei sul cammino della santità, a prendere in mano il Rosario. Pur non conoscendo il significato di tutto ciò, dovremmo compor­tarci come dei figli, lasciandoci condurre dalla madre. E così sia. Preghiamo...Padre Slavko Barbaric -  [Innamorati di Maria]

 
 
 

SAN DOMENICO IL SANTO ROSARIO E I DEMONI

Post n°2454 pubblicato il 07 Ottobre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Mentre predicava il Rosario nelle vicinanze di Carcassonne, a san Domenico fu presentato un eretico albigese posseduto dal demonio. Il santo, davanti a una folla che si ritiene composta di oltre dodicimila persone, lo esorcizzò, e i demoni che tenevano in dominio quel miserabile, furono costretti, loro malgrado, a rispondere alle domande dell'esorcista. E confessarono 1) che nel corpo di costui erano in quindicimila perché egli aveva osato combattere i quindici misteri del Rosario; 2) che san Domenico col suo Rosario terrorizzava tutto l'inferno e che essi stessi odiavano lui più di qualsiasi altra persona perché con questa devozione del Rosario strappava loro le anime; 3) rivelarono inoltre parecchi altri particolari. San Domenico allora gettò la sua corona al collo dell'ossesso e chiese ai demoni chi mai fra tutti i santi del cielo essi temessero di più e chi, a parere loro, meritasse più amore e onore da parte degli uomini. A tale domanda gli spiriti infernali levarono alte grida sì che la maggior parte dei presenti stramazzarono a terra per lo spavento. Poi quei maligni, per non rispondere direttamente alla domanda, cominciarono a piangere e a lamentarsi in modo così pietoso e commovente che parecchi fra gli astanti furono presi da una naturale pietà. Per bocca dell'ossesso e con voce piagnucolosa così dicevano: «Domenico, Domenico, abbi pietà di noi e promettiamo di non nuocerti mai. Tu che tanta compassione hai per i peccatori e per i miserabili, abbi pietà di noi meschini. Oh! soffriamo già tanto, perché ti compiaci di aumentare le nostre pene? Contentati di quelle che ci tormentano. Misericordia! misericordia! misericordia!». Impassibile davanti ai piagnistei di quegli spiriti, il santo rispose che non avrebbe smesso di tormentarli finché non avessero risposto alla sua domanda. Ed essi replicarono che avrebbero dato la risposta, ma in segreto, all'orecchio e non di fronte a tutti. Domenico tenne duro e comandò che parlassero ad alta voce; ma ogni sua insistenza fu inutile e i demoni si chiusero nel silenzio. Allora il santo si pose in ginocchio e pregò la Madonna: «Vergine potentissima, Maria, in virtù del tuo Rosario comanda a questi nemici del genere umano di rispondere alla mia domanda». Immediatamente dopo questa invocazione, una fiamma ardente uscì dalle orecchie, dalle narici e dalla bocca dell'ossesso; i presenti tremarono dalla paura ma nessuno ne subì danno. E si udirono le grida di quegli spiriti: «Domenico, noi ti preghiamo per la passione di Cristo e per i meriti della sua santa Madre e dei santi: Permettici di uscire da questo corpo senza dir nulla. Gli angeli, quando tu vorrai, te lo riveleranno. Del resto, perché vuoi credere a noi? Non siamo forse dei bugiardi? Non tormentarci oltre, abbi pietà di noi». «Disgraziati che voi siete, indegni di essere esauditi» — riprese san Domenico, e sempre in ginocchio pregò di nuovo la Vergine santa: «O degnissima Madre della Sapienza, ti supplico per il popolo qui presente che ha già appreso a recitare come si deve il Saluto angelico, obbliga questi tuoi nemici a proclamare in pubblico la verità piena e chiara sul Rosario». Finita la preghiera vide accanto a sé la Vergine Maria, circondata da una moltitudine di angeli, che con una verga d'oro colpiva l'ossesso e gli diceva: «Rispondi al mio servo Domenico conforme alla sua richiesta». Da notare che nessuno udiva né vedeva la Madonna all'infuori di san Domenico.

A tale comando i demoni presero a urlare:

«O nostra nemica, o nostra rovina, o nostra confusione, perché sei venuta dal cielo apposta per tormentarci così fortemente? O avvocata dei peccatori che ritrai dall'inferno, o via sicurissima del paradiso, siamo noi proprio obbligati, a nostro dispetto, a dire tutta la verità? Dobbiamo proprio confessare davanti a tutti ciò che sarà causa della nostra confusione e della nostra rovina? Maledizione a noi, maledizione ai nostri principi delle tenebre. Ascoltate, dunque, cristiani. Questa Madre di Cristo è onnipotente per impedire che i suoi servi cadano nell'inferno; è lei che, come un sole, dissipa le tenebre dei nostri intrighi e astuzie; è lei che sventa le nostre mene, disfa i nostri tranelli e rende tutte le nostre tentazioni vane e inefficaci. Siamo costretti a confessare che nessuno di quanti perseverano nel suo servizio è dannato con noi. Uno solo dei sospiri ch'ella offra alla SS. Trinità vale più di tutte le preghiere, i voti e i desideri di tutti i santi. Noi la temiamo più di tutti i beati insieme e nulla possiamo contro i suoi fedeli servi. Vi sia anche noto che molti cristiani che l'invocano nell'ora della morte, che dovrebbero essere dannati secondo le nostre leggi ordinarie, si salvano per sua intercessione. Ah! se questa Marietta — così la chiamavano per rabbia — non si fosse opposta ai nostri disegni e ai nostri sforzi, già da molto tempo noi avremmo rovesciato e distrutto la Chiesa e fatto cadere nell'errore e nell'infedeltà tutti i suoi ordini. Proclamiamo, inoltre, costretti dalla violenza che ci viene usata, che nessuno di quanti perseverano nella recita del Rosario è dannato; perché ella ottiene ai suoi servi devoti una sincera contrizione dei loro peccati per mezzo della quale essi ne ottengono il perdono e l'indulgenza». Ottenuta questa confessione san Domenico fece recitare il Rosario dagli astanti, adagio e con devozione. Ed ecco una cosa sorprendente! Ad ogni Ave Maria recitata dal santo e dal popolo usciva dal corpo di quell'ossesso una moltitudine di demoni in forma di carboni ardenti. Quando l'infelice ne fu completamente libero, la Vergine santa, sempre non vista, benedisse il popolo e tutti avvertirono una sensibile e vivissima gioia. Questo miracolo causò la conversione e l'iscrizione alla Confraternita del Rosario di molti eretici. E da quali pericoli la Vergine non liberò Alano de l'Anvallay, cavaliere bretone intrepido combattente per la fede contro gli Albigesi! Un giorno, mentre i nemici l'avevano circondato da ogni parte, la Madonna scagliò contro essi centocinquanta pietre e lo liberò dalle loro mani. In altra circostanza, mentre il suo vascello che faceva acqua stava per affondare, la divina Madre fece emergere dalle acque centocinquanta scogli, valicando i quali egli poté salvarsi e rientrare in Bretagna. A perpetuo ricordo di questi miracoli ottenuti dalla Vergine, grazie al Rosario che recitava ogni giorno, egli fece edificare un convento in Dinan per i religiosi del nuovo Ordine di san Domenico; in seguito si fece religioso e morì santamente ad Orléans. - (Segreto meraviglioso del santo Rosario di S. Luigi Maria Grignion de Montfort) - [Innamorati di Maria] 

 
 
 

FINE VITA/ IL GIURISTA:IL CASO DI FIRENZE? UN PRECEDENTE PERICOLOSO E SENZA FONDAMENTO

Post n°2453 pubblicato il 07 Ottobre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Forse era inevitabile che la polemica sul testamento biologico si riaprisse, a livello comunale, proprio nella città che ha concesso la cittadinanza onoraria a Beppino Englaro, il padre di Eluana Englaro, la donna morta di fame e di sete a seguito della sospensione dell'alimentazione e idratazione assistita a cui era da anni sottoposta a causa della sua infermità (era in stato vegetativo a seguito di un incidente) e che di fatto ha aperto il caso del testamento biologico in Italia il cui disegno di legge è oggi fermo nell'aula del Senato. Il comune di Firenze ha infatti votato una delibera riguardo l'"Istituzione del Registro dei testamenti biologici" con relativo regolamento comunale. Ma è un atto legittimo? Abbiamo intervistato a questo proposito l'avvocato Alberto Gambino, avvocato e docente di Diritto Privato e Diritto Civile all'Università europea di Roma.

Avvocato Gambino, come valuta la delibera del Consiglio comunale?

E’ una delibera giuridicamente inutile, dunque pericolosissima.

In che senso è inutile dal punto di vista giuridico?

L’art. 117 della Costituzione riserva allo Stato il potere di legiferare in tema di ordinamento civile; dunque nessuna autorità territoriale è competente a dettare norme in tema di registri relativi a documenti assistiti da una valenza civile, come sarebbe per il caso dei "testamenti biologici", atti di volontà individuale relativi ai trattamenti terapeutici in caso di perdita di conoscenza. E’ un tema, cioè, che riguarda il diritto civile italiano, non certo la scelta di un’amministrazione locale, come se fosse ammesso che i cittadini italiani abbiano diritti soggettivi diversi a seconda del luogo di residenza.

Nella delibera si dice che tale registro servirebbe per dare "certezza" alla data di un testamento biologico.

Ma a che serve dare certezza di data ad un atto che è giuridicamente inesistente?

Eppure nella delibera si ricorda che la più recente giurisprudenza di merito ha riconosciuto la rilevanza del testamento biologico ed è stata confermata in varie pronunce dalla Cassazione.

Si tratta di un’affermazione creativa. La delibera richiama espressamente tre sentenze della Cassazione, ma, in realtà, due sono relative allo stesso caso Englaro, e, di queste, una sola affronta la questione di merito, mentre l’altra si limita a rigettare il ricorso del PM per problemi procedurali; ma, soprattutto, l’altra sentenza citata – successiva a quella del caso Englaro – opta decisamente per l’inammissibilità generale del testamento biologico. Trovo grave che in una delibera di un Comune importante come quello fiorentino ci siano tali gravissime e fuorvianti imprecisioni.

Ma allora se non c’è certezza che i testamenti biologici siano riconosciuti, perché registrarli?

Appunto. Ed è per questo motivo che ritengo che oltre che inutile la delibera sia anche pericolosissima. E’ noto, infatti, che se un atto amministrativo non è giustificato da una sua effettiva utilità può dar luogo a responsabilità, a cominciare da quelle erariali. A dire: perché impiegare denaro della casse comunali per istituire registri, destinare personale, dotazioni e risorse per un’attività che può non avere alcuna rilevanza pratica, stante – quantomeno – il contrasto giurisprudenziale ricordato e l’impossibilità per un’amministrazione di innovare il codice civile italiano?

Ciò potrebbe configurare richieste di risarcimento del danno da parte di organi di controllo, come la Corte dei Conti?

Guardi, ogni Amministrazione deve operare rispettando il principio di legalità, che significa agire nei limiti delle proprie competenze, con efficienza ed efficacia rispetto ai propri obiettivi. Quando si esce da questi paletti, dando avvio a burocrazie onerose e presumibilmente inutili - stante l’incertezza ricordata di una valenza giuridica dei testamenti biologici - siamo davanti ad iniziative quantomeno imprudenti. E di questo sembra essersene reso conto anche il capo di quell’amministrazione comunale - il Sindaco di Firenze, Renzi – che, essendo tra l’altro laureato in legge, non risulta abbia partecipato al voto della delibera in questione. - Alberto Gambino - ilsussidiario -

 
 
 

SINDONE/ DAVID ROLFE (BBC): GLI SCIENZATI INTERVISTATI DA REPUBBLICA ( MA GUARDA IL CASO!!!!) HANNO TORTO

Post n°2452 pubblicato il 07 Ottobre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Documentarista e grande appassionato di storia, David Rolfe lavora per l’azienda di produzione audiovisiva inglese "Performancefilms" per la quale ha realizzato centinaia di lungometraggi. Nel 1976 girò "The silent witness", Il testimone silenzioso. Un documentario che aveva per oggetto la Sacra Sindone di Torino e per il quale è stato insignito del British Academy Award. Nel 2008 ha realizzato un nuovo documentario per la BBC che rimette in discussione le conclusioni del 1988 cui erano giunte le commissioni di studio sulla reliquia. Ilsussidiario.net lo ha intervistato in merito alle presunte dichiarazioni di alcuni membri del Cicap che, in un’intervista ospitata sul quotidiano La Repubblica, sostengono di essere riusciti a dimostrare come la Sindone altro non sia che un falso medievale

Dottor Rolfe, che cosa l’ha spinta a realizzare il suo documentario sulla Sindone per la BBC?

Fin dalla prima giovinezza ho avuto un profondissimo interesse per tutto quello che circonda la Sacra Sindone. Un interesse che ha potuto concretizzarsi nel lavoro che realizzai nel 1976, quando portai a compimento il mio primo documentario sull’argomento. Si trattò di un lavoro che ebbe riscontri planetari per il quale vinsi il British Academy Award. La mia passione per gli studi sindonologici non è mai cessata. Prendendo contatto con i responsabili del Centro Internazionale degli studi sulla Sindone ho avuto il permesso e la grande fortuna di realizzare un secondo documentario che la BBC è stata a sua volta ben contenta di trasmettere.

In Italia ha suscitato scalpore un articolo apparso su uno dei maggiori quotidiani nazionali che mette in dubbio l’autenticità della Sindone definendola un manufatto medievale. Per come si conoscono le cose è possibile affermare una cosa simile?

Ho avuto anch’io, qui in Inghilterra, la possibilità di dare un’occhiata all’articolo e devo dire che la pretesa di quegli scienziati di aver scoperto un possibile metodo utilizzato dai medievali per creare un falso è totalmente errata. Vorrei dire due cose a riguardo. In primo luogo da quando venne realizzato il famoso esame del C14 in molti si sono sbizzarriti a pensare le più diverse ipotesi sulla creazione della Sindone. Nel tempo l’opinione di molte persone si è fortificata nel convincimento che si tratti di un artefatto medievale. In effetti, alla prova del C14 le possibilità che si trattasse di un reperto del medioevo erano molte. Ma il mio film dimostra come invece ci siano parecchie incoerenze storiche e parecchie prove dell’esistenza della Sindone prima della data riportata dall’esame. La seconda osservazione è che lo stesso professor Christopher Bronk Ramsey dell’università di Oxford che ha condotto il test del carbonio 14 vent’anni fa ha dichiarato che l’argomento deve essere riesaminato per gli innumerevoli fattori chimico fisici che possono aver influenzato la resa del test.

Il metodo utilizzato dal professor Garlaschelli, del centro CICAP, è consistito nell’utilizzo di un lino, tessuto a spina di pesce, dove è stato disteso un volontario al quale erano state sporcate di ocra le parti del corpo più in rilievo. Per il volto è stato utilizzato un bassorilievo di gesso. Per invecchiare invece il tessuto il lino è stato scaldato per tre ore a una temperatura di 250 °C e lavato in lavatrice con sola acqua. Le sembra un metodo convincente?

Lo stesso professor Garlaschelli, inconsapevolmente, ha dimostrato come non possa essere attendibile la procedura utilizzata per la riproduzione dell’immagine del sudario. Per riuscire a fare qualcosa di convincente devi realizzare una reliquia artificiale che abbia tutte le stesse caratteristiche dell’immagine del sudario. Se si legge con attenzione l’articolo si nota che Garlaschelli dice «con tempera liquida sono stati poi aggiunti i segni dei colpi di flagello e le macchie di sangue». Abbiamo capito bene? Dopo aver riprodotto l’immagine hanno piazzato su il sangue. Evidentemente Garlaschelli ignora che nel 1978 è stato scoperto inequivocabilmente che il sangue sulla Sindone si è riversato prima che si creasse l’immagine. È molto facile, una volta che hai l’immagine di un corpo su un tessuto, aggiungere il sangue nei posti giusti, ma è molto difficile, una volta messo prima il sangue, far coincidere un’immagine di quel tipo. Quindi il professore che ha avuto la pretesa di dire di aver creato un’immagine con le stesse caratteristiche della Sindone ha affermato una cosa non corretta perché nella Sindone ci sono caratteristiche che la sua copia non ha.

Per quale motivo secondo lei l’approccio scientifico alla Sindone è spesso caratterizzato da un pregiudizio negazionista?

Il metodo che la scienza persegue molto spesso procede con prove negative, è raro che la scienza porti prove in positivo. Ed è anche giusto, perché sennò c’è il pericolo di fare affermazioni dogmatiche. Quando la Sindone si presentò sotto un profilo scientifico portò con sé un’innumerevole serie di prove a favore della sua autenticità. Quindi schiere di scienziati si presentarono con l’intenzione di smentirle una ad una. Ma c’è un fatto. Chi sostiene un’ipotesi del genere, o vuole iniziare uno studio con un metodo del genere, non considera tutti i fattori rispetto alla Sindone. La Sindone, per essere appieno studiata e compresa, ha bisogno del supporto di molti altri contributi derivanti da diversi campi dello scibile umano. In ballo c’è la storia, la geografia, la storia dell’arte, la chimica, la fisica e molto altro ancora. Pertanto ritengo che sia molto difficile per qualcuno che abbia davvero approfondito tutte queste conoscenze smentire l’autenticità della Sindone. Mentre è molto facile che chiunque si approcci al sudario con poca conoscenza e molti pregiudizi se cerca di trovare una ragione o una scusa scientifica di negarne la validità la trovi. Ma non si troverà nessuno che abbia studiato la Sindone a fondo e che abbia al contempo questo atteggiamento.

Dopo la realizzazione del suo documentario è andato avanti a investigare sul mistero della Sindone?

Sono molto contento di dire che abbiamo fra le mani un altro progetto che speriamo possa essere completato prima dell’ostensione del 2010. Si tratta di un lungometraggio che concluderà il lavoro che abbiamo iniziato nell’ultimo documentario e fornirà una spiegazione del fatto che l’esame del C14 abbia necessità di essere ripetuto. È la cosa a cui sto lavorando più intensamente in questo momento. -Raffaele Castagna, Gabriele Ferré) - ilsussidiario -

 
 
 

OTTOBRE MESE DEDICATO AL ROSARIO

Post n°2451 pubblicato il 07 Ottobre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Pregarlo ogni giorno, per intero, con amore, così come ce lo chiede il Signore è molto difficile per coloro che non hanno il dono della preghiera. Gesù parla della preghiera ai suoi Apostoli e discepoli. Egli dice loro che ci sono pochi "atleti della preghiera", parlando di coloro che sanno fare in sé il silenzio da ogni altro pensiero, questo monologo con cui ci si rivolge a Dio : non ad un Dio lontano ed inaccessibile, ma al Dio che si trova in ciascuno, che è là speranza in un pensiero d’amore da ogni figlio della Terra, poiché Egli è là, testimone delle nostre parole oziose, delle nostre invettive, dei nostri oltraggi... La nostra civiltà, piena di rumori e di immagini, satura il nostro spirito a tal punto che, quando ci si trova a pregare, soli od in gruppo, tutto ciò continua a bollire in noi ; e la maggior parte dei laici è obbligata a constatare che è praticamente impossibile pregare le quattro corone del Rosario, senza essere soggetti a numerose distrazioni in cui il pensiero evade. Si ha, allora, l’impressione che la nostra preghiera sia menomata, meno degna di essere ascoltata dal Signore ; si conclude che pregare così è inutile, ed è là che ci vuole condurre "l’avversario", il demonio personale attaccato alla nostra perdizione, poiché la preghiera innalza davanti a lui uno sbarramento. L’altro ostacolo, alla lunga preghiera del Rosario, è l’attivismo : il lavoro per la propria famiglia è un santo dovere di stato, e si pensa che il lavoro per la causa di Dio valga come preghiera... È vero, nessuno può dubitarne ; e questa verità è servita a lungo come alibi per ridurre la preghiera allo stretto necessario. Ma dobbiamo credere ed ammettere che la preghiera, preliminare o che interrompe il lavoro, ci porterà l’aiuto potente di Dio che renderà più efficace la nostra fatica ulteriore. La preghiera, la nostra preghiera, è indispensabile per aiutare Cristo e Sua Madre a salvare coloro che rifiutano penitenza, purezza e preghiera. "A mali estremi, estremi rimedi" : che ogni "Ave Maria" aiuti Nostro Signore a salvare un individuo che si trova al limite del punto di non ritorno. Ciò può sembrare "impossibile" a chi giudica l’Infinita Divina Misericordia con la piccola e limitata misura della nostra umana intelligenza. Chi si rifiuta di pregare lo fa per ignoranza o per disgusto ; si, per disgusto, poiché ogni sforzo ci disgusta quando abbiamo preso da tanto tempo l’abitudine del minimo sforzo, quel minimo sforzo che la nostra civiltà ci propone come criterio del comfort. Ma, quali che siano la loro religione od il loro ateismo, tutti sono figli di Dio ed Egli vuole salvarli tutti. Maria ci chiede di pregare molto, poiché non ci saranno mai abbastanza "ubbidienti" in numero sufficiente per aiutare a salvare l’umanità. È questa la generosità : fare lo sforzo penoso di pregare per gli altri, per fare di noi dei "sacerdoti", per elevare come un muro tra il Male e noi tutti. Non si contratta con Dio : il suo aiuto ci è concesso grazie alla Sua Paternità. Non lo si può minacciare od imporgli un ultimatum. Diceva un sacerdote : "Il Signore non è una slot - machine : io ti dico tante preghiere, ti faccio questa novena, Tu fammi questo miracolo". Egli è troppo grande per noi e si rifiuta di ascoltare un cuore pieno di odio, inasprito, ipocrita. Dio non può riempire un pugno chiuso, ma solo una mano tesa che mendica e spera. Questo chiunque lo può comprendere ma, a livello coniugale, familiare, filiale, sociale e politico, noi siamo tutti corrosi, fatti andare in cancrena, dai virus della contestazione e della rivendicazione : ciò non si permette più, o molto difficilmente, di essere quei figli che Gesù ama per la loro purezza e la loro fiducia ; non è una mano che dobbiamo tendere a Dio per chiedere, sono le due mani, con la certezza che Egli le riempirà. Noi le teniamo aperte e tese alla Messa, pregando il "Padre Nostro" : rimettiamoci in amicizia con Dio e siamo attenti, sentiremo nel cavo del palmo, in quell’istante, un formicolio od una pesantezza : è Dio che riempie le nostre mani delle Sue Grazie ; noi non sappiamo quali, ma Lui sa ciò che è buono ed utile per noi. E se le nostre difficoltà non cessano, o se aumentano ancora, non bisogna temere di essere stati esauditi, al contrario, Gesù ci sa capaci di aiutarlo ed ha bisogno che siamo dei piccoli Cristi che accettano questa sofferenza per salvare coloro che sono più in pericolo immediato di noi. Nessuna donna sulla Terra ha sofferto come la Vergine Maria ; noi conosciamo tutto l’Amore che Gesù ha per Sua Madre, ma Dio aveva bisogno di quella sofferenza per riscattare tutte le donne. Nessun uomo della Terra ha sofferto come Gesù, ma il Padre Eterno ha permesso la sofferenza del Suo Unico Figlio, per salvare tutti coloro tra noi che vorranno essere salvati grazie all’Amore, lo Spirito d’Amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. L’Amore è dimenticare se stessi a favore di altri, altrimenti non è più amore ma egoismo. Preghiera, dunque, di ringraziamento, per tutte le grazie che ci sono state accordate dal Padre, nello Spirito Santo, per l’intercessione del Figlio e del Cuore Immacolato di Maria. Preghiera di domanda, per ottenere dal Cuore Misericordioso di Gesù dei giorni di pace, la Grazia del trionfo sul peccato, la concordia che faccia tacere la violenza ed il terrore, per gioire della Pace universale, nella Verità e nella Giustizia. Preghiera di riparazione, alò fine, perchè la coppa della divina Giustizia è piena, colma e traboccante dei nostri odi e dei nostri peccati, in ragione del nostro ostinato rifiuto ad accogliere ogni invito alla conversione. Ma perché il Santo Rosario? Perché è una preghiera semplice, umile e, mentre viene recitato, ci forma spiritualmente alla piccolezza, alla dolcezza, alla semplicità di cuore. Oggi il demonio riesce a conquistare tutto con il suo spirito di orgoglio e di ribellione contro Dio e la sua Chiesa, e tema enormemente coloro che seguono la Vergine Maria sul cammino della piccolezza e dell’umiltà. Ed è così che, mentre questa preghiera è disprezzata dai presunti "grandi" e dai certamente "orgogliosi", essa viene recitata, con tanta gioia ed amore, dai semplici e dagli umili. È ancora mediante l’umiltà dei piccoli che l’orgoglio di Satana verrà vinto, ed il Dragone rosso sarà definitivamente umiliato, legato non con una grossa catena, ma dalla sottile corona del Rosario. Il Rosario è una preghiera che facciamo con Maria e quando la invitiamo a pregare per noi, Ella esaudisce le nostre domande ed associa la Sua voce alla nostra, unendo la Sua Preghiera alla nostra cosicché essa diventa sempre più efficace, unendo le voci della Chiesa e dell’umanità, perché è fatta a nome di tutti a titolo unicamente personale. Attraverso la contemplazione dei Misteri, noi arriviamo a comprendere il disegno di Gesù, che si delinea nello scorrere gli eventi della Sua Vita, dall’Incarnazione fino alla Sua Pasqua gloriosa, penetrando così sempre più nel mistero della Sua Redenzione. Arrivare a comprendere questo mistero d’Amore, attraverso la Nostra Mamma Celeste, passando per la via del Suo Cuore, ci porta a possedere l’immenso tesoro della divina ed ardente Carità del Cuore di Cristo. Con il Santo Rosario, noi veniamo formati alla perfetta glorificazione del Padre, attraverso la ripetizione frequente della preghiera che Gesù ci ha insegnato : il "Padre Nostro". Veniamo, inoltre, formati all’adorazione perpetua della Santissima Trinità mediante la recita del "Gloria". Ed infine benediciamo la Vergine con le parole dell’Arcangelo Gabriele : "Ave Maria"...e le chiediamo di pregare per noi e di sorreggerci nel cammino che ci conduce a Dio. Non è un caso, dunque, che tutte le sette cerchino in ogni modo di ostacolarne la recita, anche perché la Madonna ci chiede di usare il Santo Rosario come l’arma più efficace per condurre la grande battagli agli ordini della "Signora vestita di Sole". Il Santo Rosario è il Vangelo del povero, dice Maria Santissima. - don Marcello Stanzione - Pontifex -

 
 
 

POMPEI: UN SATANISTA, BARTOLO LONGO SI CONVERTI' E DIFFUSE LA PRATICA DEL ROSARIO

Post n°2450 pubblicato il 07 Ottobre 2009 da diglilaverita
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La Chiesa cattolica celebra oggi la Festa della Madonna Regina del Rosario, con la tradizionale Supplica alla Madonna di Pompei. Un avvenimento di pietà e devozione popolare che nobilita e rallegra. Di questo abbiamo discusso con il sacerdote e noto mariologo,professor Stefano De Fiores. Professor De Fiores qual è il fascino di Pompei?: " indubbiamente si tratta di un Santuario anomalo che si è avvantaggiato della straordinaria ed intensa cura pastorale che tutti i Vescovi del posto hanno saputo dare ed infondere. Pompei ha potuto godere di Pastori sempre di enorme livello e ben preparati". Ma esiste anche un particolare: " bene, il Rosario che si recita a Pompei o meglio la famosa Supplica, nasce dal cuore di un satanista poi convertito grazie alla potenza di Cristo e alla mediazione di Maria". Ci racconti la storia: " a Napoli si trovava per motivi profesionali, un avvocato pugliese, tal Bartolo Longo convinto satanista e fortemente anticlericale.. Per suoi motivi si era allontanato dalla religione. Poi, anche a causa di Pompei, decise di farvi ritorno e chi se ne è occupato,lo ha visto spesso recitare con fervore, seduto all'ultima fila della Chiesa. Con il passare del tempo trovò una dedizione alla Madonna e alla religione senza pari, con fervore si rivolgeva a Maria e parlava con lei Il popolo dl canto suo,amava pregare e si infevorava sinceramente alle sue prediche, ai suoi racconti". Insomma un misto tra predicatore e teologo: " certamente era un predicatore e ne aveva ogni le capacità. Pensi che Bartolo Longo ha scritto una novena che ha avuto ben 1773 edizioni. Di fatti venne anche beatificato da Giovanni Paolo II". Ma che cosa aveva di particolare la predicazione di Bartolo Longo'?: " intanto nasceva dal profondo del cuore e questo bsta. ; poi conteneva una teologia da un lato molto semplice e alla portata di tutti, dotata di alta spiritualità". E la Supplica?: " nasce appunto dal cuore e dalla ispirazione di Bartolo Longo, una cosa che alla sua epoca trascinava ed anche oggi commuove". Maria Regina del Rosario comunque è una festa che sublima ed esalta il Rosario: " indubbiamente. Il Rosario è una potentissima arma per sconfggiere le seduzioni del male, una preghiera semplice e popolare che tutti possono comprendere e ricordare". Se ne sottoliena spesso il valore cristologico: " lo ho detto anche in altre occasioni. Nel rosario con devozione, ricordiamo i misteri di Cristo, la vita di nostro Signore, attraverso la mediazione di Maria. Dunque, il Rosrio ha una fortissima connotazione cristologica e ci porta diritto al cuore del Figlio". Come consiglia di vivere questa festa tanto importante?: " con la semplicità del cuore, guardando a Maria,la tutta santa,colei che ci avvicina con dolcezza e docilità al Mistero del Figlio e non ci abbandona mai. Viviamo questo appuntamento ricordando la fondamentale importanza del rosario, specie se recitato in famiglia". - Bruno Volpe - Pontifex -

 
 
 

NOSTRA SIGNORA DEL ROSARIO 7 OTTOBRE

Post n°2449 pubblicato il 07 Ottobre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La Liturgia nel corso dell'anno ci ha mostrato più volte che Gesù e Maria sono così uniti nel piano divino della Redenzione che si incontrano sempre insieme ed è impossibile separarli sia nel culto pubblico che nella devozione privata. La Chiesa, che proclama Maria Mediatrice di tutte le grazie, la invoca continuamente per ottenere i frutti della Redenzione che con il Figlio ha acquistati. Comincia sempre l'anno liturgico col tempo di Avvento, che è un vero mese di Maria, invita i fedeli a consacrarle il mese di maggio, ha disposto che il mese di ottobre sia il mese del Rosario e le feste di Maria nel Calendario Liturgico sono così numerose che non passa un giorno solo dell'anno, senza che Maria in qualche luogo della terra sia festeggiata sotto un titolo o sotto un altro, dalla Chiesa universale, da una diocesi o da un Ordine religioso.

La festa del Rosario.

La Chiesa riassume nella festa di oggi tutte le solennità dell'anno e, con i misteri di Gesù e della Madre sua, compone come un'immensa ghirlanda per unirci a questi misteri e farceli vivere e una triplice corona, che posa sulla testa di Colei, che il Cristo Re ha incoronata Regina e Signora dell'Universo, nel giorno del suo ingresso in cielo.

Misteri di gioia che ci riparlano dell'Annunciazione, della Visitazione, della Natività, della Purificazione di Maria, di Gesù ritrovato nel tempio; Misteri di dolore, dell'agonia, della flagellazione, della coronazione di spine, della croce sulle spalle piagate e della crocifissione; Misteri di gloria, cioè della Risurrezione, dell'Ascensione del Salvatore, della Pentecoste, dell'Assunzione e dell'incoronazione della Madre di Dio. Ecco il Rosario di Maria.

Storia della festa.

La festa odierna fu istituita da san Pio V, in ricordo della vittoria riportata a Lepanto sui Turchi.
Dopo che il 31 maggio 1453 Maometto II aveva conquistato la città di Costantinopoli e con essa il millenario Impero cristiano d'Oriente, i turchi ottomani ritenevano imminente il giorno del loro dominio universale. La flotta Cristiana era scarsa e costituita essenzialmente da cristiani volontari, complessivamente circa 30.000 uomini, a differenza di quella turca assai più numerosa e preparata. Intanto nel mondo intero le confraternite del Rosario pregavano con fiducia per sostenere la flotta cristiana. I soldati cristiani implorarono il soccorso del cielo in ginocchio e poi, sebbene di gran lunga inferiori per numero, cominciarono la lotta, con le navi disposte a forma di croce, contro quelle turche schierate a mezza luna. Dopo 4 ore di battaglia spaventosa, l'sercito cristiano ebbe la meglio. L'Europa era salva. Nell'istante stesso in cui accadevano gli avvenimenti, San Pio V aveva la visione della vittoria, si inginocchiava per ringraziare il cielo e ordinava per il 7 ottobre di ogni anno una festa in onore della Vergine delle Vittorie, titolo cambiato poi da Gregorio XIII in quello di Madonna del Rosario. Anche il Senato Veneziano volle attribuire alla Santissima Vergine il merito principale della vittoria e sul quadro fatto dipingere nella sala delle sue adunanze fece scrivere queste parole: Non virtus, non arma, non duces, sed Maria Rosarii, victores nos fecit (non il valore, non le armi, non i condottieri, ma la Madonna del Rosario ci ha fatto vincitori!). [Innamorati di Maria]

 

 
 
 
 
 

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Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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