ASCOLTA TUA MADRELE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA |
VERGINE MADRE
«Vergine madre, figlia del tuo Figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu se' colei che l'umana natura nobilitasti sì, che 'l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore per lo cui caldo ne l'eterna pace così è germinato questo fiore. Qui se' a noi meridïana face di caritate, e giuso, intra i mortali, se' di speranza fontana vivace. Donna, se' tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia ed a te non ricorre, sua disïanza vuol volar sanz'ali. La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s'aduna quantunque in creatura è di bontate».
TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000
CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
Salve Regina,
Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
Angelo di Dio,
Eterno riposo.
“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)
Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II
O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II
AREA PERSONALE
Messaggi del 14/10/2009
Post n°2492 pubblicato il 14 Ottobre 2009 da diglilaverita
Cari fratelli e sorelle, siamo tutti vicino a Caterina Socci eal calvario che ha colpito il nostro amatissimo fratello nella fede, ilgiornalista Antonio Socci. Per loro, e per tutti gli ammalati, abbiamo decisodi chidervi di dedicare una giornata di digiuno a pane e acqua VENERDI' 23 OTTOBRE 2009, Beata Caterina di Bosnia
http://www.innamoratidimaria.it/digiuno.htm |
Post n°2491 pubblicato il 14 Ottobre 2009 da diglilaverita
Drogata di aborti. Le confessioni di una donna americana, che ha ammesso di aver interrotto la gravidanza 15 volte in 17 anni al punto di essere diventata "aborto-dipendente", hanno sconvolto gli Stati Uniti scatenando sul web un diluvio di reazioni, polemiche e addirittura minacce di morte provenienti dal fronte anti-abortista. Nel libro “Impossibile Motherhood: Testimony of an Abortion Addict” (Maternità impossibile: la testimonianza di una donna dipendente dall’aborto) Irene Vilar, 40 anni, racconta di aver abortito non per povertà o paura ma solo per far dispetto al primo marito, colpevole di averla ossessionata più volte per scongiurare la nascita di figli. “Si vantava - ha rivelato Vilar - della brevità delle sue relazioni, che non hanno mai superato i 5 anni. Diceva che avere bimbi uccide il desiderio sessuale”. Per queste ragioni, “mi dimenticavo ‘per puro caso’ di prendere la pillola. E poi abortivo per non farmi lasciare da lui”. “Certamente questo non significa che io volessi rifarlo a oltranza. Anche un tossicodipendente si vuole fermare ogni volta”, ha spiegato. “Molte donne hanno scritto libri per raccontare le loro esperienze con l’anoressia o con la bulimia e motivare i loro comportamenti. Nel libro faccio la stessa cosa con l’aborto”. L’autrice ha detto che il manoscritto è stato rifiutato da 51 editori, prima di essere accettato da Other Press. Il viavai dal reparto ginecologia è iniziato quando la donna aveva 16 anni ed è finito quando ne aveva 33. In questo periodo della sua vita Vilar ha confessato di aver tentato più volte il suicidio. Se si fosse ammazzata non avrebbe goduto di soldi e notorietà che le stanno piovendo addosso: “Impossibile Motherhood”, appena uscito nelle librerie, è già sulla bocca di mezza America e sta consolidando le divisioni dei lettori interessati all’argomento, schierati sul fronte “pro-life” (anti-abortisti) o “pro-choice” (abortisti). “Il libro è una conferma di quanto andiamo dicendo da una vita: l’aborto è una parte triste nella storia della vita di ogni donna”, ha spiegato al quotidiano Daily Mail Charmaine Yoest, presidente di un’associazione pro-life negli Usa. Vilar ora vive a Denver è sposata con un altro uomo, che le ha dato due figlie. La donna si sente in pericolo: “Ho ragioni di temere per la mia vita. Odio la posta. Non voglio essere considerata una sorta di ‘massacra-bambini’ o apparire in qualche poster per fondamentalisti contro l’aborto”. - Fonte: TgCom - |
Post n°2490 pubblicato il 14 Ottobre 2009 da diglilaverita
Paciosa e tranquilla, l'onorevole Paola Binetti, parlamentare del Pd e membro della Opus Dei è finita,suo malgrado,nell'occhio del ciclone per aver votato contro le direttive del suo partito sulla legge in tema di omofobia. Va detto comunque che il suo voto non è stato determinante,ma tanto ha fatto infuriarare il segretario del Partito Democratico che ha persino ventilato una sua espulsione. Onorevole Binetti,che cosa è accaduto?: " veramente non lo so neppure io. La verità è che il Pd non ha rispettato gli impegni assunti di rispedire come accordato la legge in commissione e poi,per aggiunta, ha sbagliato tutto dal punto di vista organizzativo". Parole pesanti: " ma sono la verità,la sola verità". Il suo segretario Dario Franceschini la ha definitia un problema serio ed ha ventilato persino la possibilità di una sua espulsione: " io credo che questo Pd non abbia ancora deciso che cosa fare da grande e mi sembra un bel problema. Mi stanno accusando e riempiendo di contumelie per giustificare un fallimento, nella vita bisogna sempre trovare un capro espiatorio e lo hanno ravvisato in me". Ma per quale motivo?:" lo ripeto, per mascherare e giustificare un fallimento organizzativo". E se la espellono?: " vedremo Io seguo la mia coerenza cattolica. Nutro rispetto per tutti, ma i provvedimenti disciplinari davanti alla limpidezza di coscienza non sono un dramma. Può accadere tutto. Certo io non avallo pasticcii o ambiguità legislative. Se mi esplellono, cosa che reputo difficile, non casca il mondo. Lo ribadisco, il reale problema è che questo Pd non ha deciso che cosa vuole fare da grande". La relatrice Coscia era infuriata con lei sino a pronunciare, come raccontato, parole sgradevoli: " guardi che io non la ho con lei, la comprendo e la capisco. Lei è una vittima e non ha colpe. Ha pagato la mancanza organizzativa del Partito". Veniamo al merito, quanto ha pesato nel suo voto negativo la sua coerenza cattolica?: " molto e penso che la coerenza paghi. Del resto sul tema la mia posizione è sempre stata la stessa da tempo. Sui gay sono della opinione che meritino ogni rispetto umano e tutela, che le violenze siano una cosa assurda e barbara, da censurare e da evitare con tutti i mezi di legge".Ma?: " ma penso che questa legge che io contesto anche nel merito, fosse un grimaldello per fare passare gradualmente altri principi sudboli e contrari alla morale cattolica, come le unioni gay e le unioni di fatto. Insomma, una grimaldello ed un cavallo di Troja mascherato da iprocrita tolleranza. Se lo mettano in testa, la famiglia è una sola, quella formata da un uomo e una donna e fondata sul matrimonio. Io ai miei principi cattolici non vengo meno e non derogo. Con quella legge si correva il serio rischio di scardinare la famiglia tradizionale. Lo ripeto: rispettare i gay e la loro incolumimità, ma non ne facciamo una pietra miliare e poi la costituzione è uguale per tutti. Penso che oggi il PD non sappia che fare da grande e debba prendere decisioni. Ma invece di maturare, sceglie capri espiatori. Io non mi faccio intimorire e se mi vogliono cacciare facciano pure". - Bruno Volpe - Pontifex - |
Post n°2489 pubblicato il 14 Ottobre 2009 da diglilaverita
Dicono gli psicologi e i sociologi che la prima causa che spinge giovani ed adulti alla deleteria esperienza della droga è la mancanza di chiare e convincenti motivazioni di vita. Infatti, la mancanza di punti di riferimento, il vuoto dei valori, la convinzione che nulla abbia senso e che pertanto non valga la pena di vivere, il sentimento tragico e desolato di essere dei viandanti ignoti in un universo assurdo, può spingere alcuni alla ricerca di fughe esasperate e disperate. La nota pensatrice francese Raissa Maritain ha narrato le esperienze della sua giovinezza, all'inizio del secolo, quando ancora era studentessa alla Sorbona di Parigi, ed aveva perduto ogni fede. Una esperienza drammatica, sconvolgente: «Tutto diventava assurdo ed inaccettabile… – scriveva – L'assenza di Dio spopolava l'Universo. Se dobbiamo rinunciare a trovare un senso qualunque alla parola "verità", alla distinzione del bene e del male, del giusto e dell'ingiusto, non è più possibile vivere umanamente. Non volevo saperne di tale commedia… Avrei accettato una vita dolorosa, non una vita assurda… O la giustificazione del mondo era possibile, ed essa non poteva farsi senza una coscienza veritiera; o la vita non valeva la pena di un istante di attenzione». «Quest'angoscia metafisica che penetra alle sorgenti stesse del desiderio di vivere – concludeva la pensatrice – è capace di divenire una disperazione totale e di sfociare nel suicidio». Sono parole che fanno pensare. Gli uomini hanno bisogno della verità; hanno la necessità assoluta di sapere perché vivono, muoiono, soffrono! Ebbene, voi sapete che "la verità" è Gesù Cristo! Lui stesso l'ha affermato… Amate dunque la verità! Portate la verità al mondo! Testimoniate la verità che è Gesù, con tutta la dottrina rivelata da Lui stesso ed insegnata, dalla Chiesa, divinamente assistita ed ispirata. E la verità che salva i nostri giovani: la verità tutta intera, illuminante ed esigente come è! Non abbiate paura della verità ed opponete solo e sempre Gesù Cristo ai tanti maestri dell'assurdo e del sospetto, che possono magari affascinare, ma che poi fatalmente portano alla distruzione. Stiamo assistendo infatti al diffondersi e al radicarsi in tutti gli Stati di una "morale laica", che prescinde quasi totalmente dalla morale oggettiva, cosiddetta "naturale", e dalla morale rivelata dal Vangelo. LA SOLITUDINE DEI GIOVANI Quante cure per un bambino! Sarebbe colpa imperdonabile per una mamma ed un papà, se per una loro trascuratezza, il bambino contraesse un difetto fisico, tale da restarne minorato per tutta la vita. Quanto abbandono invece per un giovane! Eppure è nella gioventù che si contraggono i difetti peggiori, non quelli fisici, ma quelli morali e spirituali. Tra i dodici ed i venticinque anni i giovani contraggono nel loro organismo spirituale i difetti più gravi e meno sradicabili, e nessuno se ne accorge, nessuno se ne vuole accorgere. Il giovane è quasi sempre solo. Solo con se stesso nella sua cameretta, solo con se stesso nelle brigate di amici, sempre solo anche nelle lunghe e tenebrose nottate bianche dei "ravings" ovattati di suoni e di droga. Noi non ci dobbiamo illudere, come qualcuno sta suggerendo, che la soluzione consista nel creare per i giovani luoghi o occasioni di convegno non infestati dalla droga o dal crimine. Nel migliore dei casi riusciremmo solo a distrarli, e cioè ad alleviare momentaneamente la loro solitudine, ma non raggiungeremmo certamente il profondo del loro cuore. I giovani cercano di dare un senso alla loro vita. Devono trovarsi un lavoro, un’occupazione che li aiuti a sognare per sè un futuro sicuro e brillante. Devono farsi una famiglia, che garantisca stabilmente il loro bisogno di amare, di donarsi e di essere amati. Quale speranza di occupazione offre loro la nostra società? Quale sicurezza esperimentano affacciandosi alla vita adulta? Quale ideale di famiglia vedono promosso dai media nella società in cui vivono? Non rispondo a queste domande. Fatelo voi e poi ditemi se il giovane d’oggi non ha ragione, non solo a sentirsi solo, ma anche ad essere profondamente triste. Prima ancora di sedersi alla tavola della vita, vede calpestati attorno a sè tutti gli ideali più nobili e puri. Cinismo ed egoismo nel mondo del lavoro e della politica, cinismo ed egoismo nel mondo delle relazioni fra i membri della famiglia. Questa giovane generazione che si stordisce nella droga e nel sesso e vaga nelle notti, senza scopo, da una discoteca all’altra, dove lo può trovare un modello da seguire che ispiri fiducia nel futuro e garantisca la gioia di vivere? Forse, nelle nostre famiglie? Il giovane, vive nelle nostre case, ma è solo. Dovremmo dirgli: "La vita viene da Dio. Egli ti ha assegnato una missione da compiere. Non sei solo: Lui ti darà la forza di portarla a termine". Ed invece gli diciamo, coi fatti, se non a parole: "Non prendertela! Il mondo è tutto un arraffare. La bontà è un lusso. Perché te ne stai così pensieroso? Dimentica Dio. Buttati in acqua, lasciando sulla sponda ogni scrupolo; come ho fatto io e fan tutti". - Fonte: Corriere Canadese - LA DEPRESSIONE E IL SUICIDIO GIOVANILE Mai come oggi i ragazzi denunciano questa solitudine che li fa gridare, anche se la solitudine è un fenomeno adolescenziale tipico che sfugge all'opinione pubblica e che invece è carico di enorme drammaticità. L'aumento della depressione giovanile è un tragica conseguenza di questa incertezza di valori. Sullo stesso terreno affonda le radici il suicidio giovanile. Ogni anno quasi 900mila persone muoiono per suicidio; nel 2000 sono morte così circa un milione di persone, 16 per 100mila nel mondo, una morte ogni 40 secondi. Il dato è dell'Organizzazione mondiale della salute e dell'Associazione Internazionale per la prevenzione del suicidio: negli ultimi 45 anni la percentuale dei suicidi è aumenta del 60% nel mondo e, ad oggi. Sempre econdo l'Oms, il suicidio è la prima causa di morte tra i giovani dai 15 ai 25 anni. - Tratto da: Holy Queen - Il tutto tratto da atempodiblog |
Post n°2488 pubblicato il 14 Ottobre 2009 da diglilaverita
Come ormai noto, nella omelia che ha pronunciato domenica scorsa, Papa Benedetto XVI ha messo in guardia davanti alla lebbra non solo in senso fisico, ma anche etico. Qual è la lebbra che ci affligge oggi?. Lo abbiamo chiesto a Monsignor Gaetano Bonicelli, Arcivescovo Emerito di Siena. Eccellenza, la lebbra è una malattia del fisico, ma quale possiamo considerare oggi la vera lebbra dell'animo?: " direi che la lebbra principale oggi è quella di non avere più il senso del confine tra il bene e il male, tra quello che è permesso e quello che non lo è. In pratica, il relativismo etico costituisce una gravissima patologia e pochi se ne rendono conto, nonostante le varie e giuste indicazioni di Papa Benedetto XVI". Che cosa bisogna fare?: " intanto cercare di vivere rettamente e non come se non si dovesse mai morire, vi è la urgenza di un raddrizzamento dei valori etici. Spesso, per banalizzare, manca l'educazione l'abc della buona condotta e delle buone maniere". Da che cosa dipende questo risultato?: " penso anche da una crisi dell'autorevolezza della famiglia, da una parte e per altro verso dalla emergenza educativa un obiettivo sul quale dobbiamo come società e chiesa concentrarci e lottare". Giovanni Paolo II, nel corso del suo pontificato, ha insistito molto sul concetto di santità: " abbiamo bisogno di santità. Vero, Giovanni Paolo II se ne era reso conto, ma anche Benedetto XVI sta seguendo il suo esempio. Tutti dobbiamo trovare il coraggio della santità, il saper vivere anche in un modo diverso, resistendo alle seduzioni e tentazioni di questi tempi. La santità non significa affatto compiere imprese mirabolanti o straordinarie, ma fare con diligenza e fedeltà la volontà di Dio. Credo che il vivere santamente dia anche gioia e allegria, la gioia del Signore. Nella santità si diventa gloriosi amici di Dio". Occorre anche dire che, specie i giovani, non sono molto aiutati dai mezzi di comunicazione che spesso trasmettono cose per lo meno sconvenienti: " vero, molta responsabilità la hanno i mezzi di comunicazione sociale. Ma occorre saper valutare con il giusto criterio, le cose che mandano in onda e le famiglie facciano maggior attenzione". Eccellenza, da una ingagine è emerso che molte regioni del sud vivono in situazioni di estremo disagio sociale ed economico, che cosa fare?: " la settimana prossima, già lunedì, la commissione Cei che si occupa del lavoro e della quale io faccio parte, si occuperà di questo tema con una lettera documento". Che cosa direte in questa lettera documento?: " permetta che sarebbe scortese anticiparne i contenuti. Mi limito a dire che da un lato il sud deve prendere coscienza del suo valore e attivarsi cercando ogni soluzione utile e la via per migliorare, senza condotte fatalistiche". E poi?: " bisogna riconoscere che in questo modo non è pensabile andare avanti. Il sud è oggettivamente in crisi e in difficoltà e nessuno può rimanere inerte davanti a questo problema. Credo che non solo le classi politiche, ma anche la stessa Chiesa nel passato abbiano trascurato il sud. Credo che sia arrivato davvero il momento di rimedi urgenti e seri". - Bruno Volpe - Pontifex - |
Post n°2487 pubblicato il 14 Ottobre 2009 da diglilaverita
I bambini non si toccano mai, non so chi ha coniato questo comandamento, ma chi lo fece, aveva ragione, ne aveva così tanta, che forse anche lui è finito pazzo per il dolore. I bambini non si toccano mai, o più propriamente gli innocenti non si toccano mai: chi lo disse, è finito crocifisso su qualche croce dimenticata, per un momento infinito è rimasto da solo, con l’urlo in gola a strangolarlo, con le braccia aperte, gli occhi ribaltati, il volto reclinato degli innocenti. I bambini non si toccano mai, muoiono per strada, sulle auto, sui campi di calcio, muoiono senza colpa né misfatti, per prossimità derivate da terzi, per una sorta di nemesi congenita, che propaga metastasi, come ogni condanna al silenzio. I bambini non si toccano mai, c’è quasi nostalgia delle leggende, delle storie che non stanno scritte da nessuna parte, delle regole e dei codici di ieri, un onore antico, di un tempo in fiamme, di un’era cretacea, dove sono andate perdute le responsabilità che almeno facevano gli uomini consapevoli della preziosità dei bimbi che "non si toccano mai". Neanche quando gli interessi sono trasformati in imbrogli e peggio in tradimenti, in quella pratica che smembra i legami affettivi, il diritto di appartenere a una città, di abbandonarsi alla fiducia degli altri. Ci attraversa un tempo che non commuove, dove le verità non sono liberate per essere apprezzate, ma spesso sono relegate nella polvere della sventura più prossima, quando la storia è azzoppata dagli agguati delle vendette, una storia che non possiede alcun elemento di verità, solamente il sangue degli innocenti. I bambini non si toccano mai, persino su chi nulla comprende di malaffare, di cattiva vita, di strade sterrate alla coscienza, incombe lacerante la ferita che squarcia la carne della ragione, quando con normalità insana, un bambino viene smontato e abbandonato, quando una creatura viene presa a pallettoni sul viso, quando un adolescente paga con la vita il proprio diritto di cittadinanza. Quel che accade su e giù per il paese Italia, in qualche dirupo, in qualche cantina del massacro, non si tratta di un nuovo e affascinante slang, non è narrativa da premio Pulitzer, piuttosto è pratica da non pubblicizzare, un metodo che non è sinonimo di uno sconosciuto onore e rispetto, è un’azione che non è possibile raccontare, accettare, condividere. La violenza non ha timidezza da mostrare, nella perdita filiale c’è la libertà che non ha più valore, ha un prezzo perfino l’amore che si paga offrendo riparo all’irreparabile, all’indicibile, all’infamia più grande, quella che non è possibile difendere, celare, manipolare, a un accadimento sub-culturale di pochi. I bambini non si toccano mai, eppure cadono scomposti, nascosti alle inquietudini e alle indignazioni non più sufficienti, è un malore dell’anima che non bisogna tacere o negare, non rimane che scegliere un percorso ostinato e contrario, per non rinunciare a educare alla verità che è sempre innocente, a tal punto da rendere possibile un’altra storia, in cui i bambini davvero non si toccano mai. - Andraous Vincenzo - CulturaCattolica -
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Post n°2486 pubblicato il 14 Ottobre 2009 da diglilaverita
Esempio di collaborazione tra amministrazione Centro di Aiuto alla Vita. Il Comune di Brescia "promuove la tutela delle persone e delle famiglie, assicurando sostegno (…) e concorre a garantire il diritto alla vita, predisponendo provvidenze e servizi, atti ad assicurare ad ogni persona, dal concepimento alla morte naturale, accoglienza e protezione" (Statuto, art. 2 c. 2). Il 17 settembre è stato approvato con delibera un Accordo tra il Comune e il Centro di Aiuto alla Vita di Brescia per le gestanti in difficoltà, con riferimento allo Statuto cittadino. Tale accordo ha durata annuale (1 ottobre 2009- 30 settembre 2010) ed è rinnovabile: è il frutto di un anno di lavoro e di collaborazione tra l'Assessorato per i Servizi alla Famiglia e alla Persona del Comune, i Servizi Sociali e il C.A.V. di Brescia. L'accordo - voluto dall'avv. Giorgio Maione, Assessore ai servizi sociali e alle politiche per la famiglia, dal dr. Gabriele Zanola, Presidente del C.A.V. di Brescia, dalla dott.ssa Irene Marchina, Responsabile del settore Servizi Sociali, da don Maurizio Funazzi, Direttore Ufficio Pastorale Salute della Diocesi di Brescia - è innovativo. Brescia è il primo Comune in Italia ad approvare una delibera del genere. Quali sono le novità? Primo: il riconoscimento ufficiale pubblico del ruolo fondamentale delle Associazioni di volontariato rispetto allo stato e quindi agli enti pubblici. Le associazioni di volontariato coprono le lacune, ovvie, dell'Ente Pubblico. C'è un fiorire di associazioni di volontariato, soprattutto in Lombardia, che lavorano instancabilmente, professionalmente e che aiutano il funzionamento della società stessa. L'accordo riconosce il ruolo delle associazioni di volontariato in generale ed in particolare riconosce il lavoro ultra trentennale dei Centri di Aiuto alla Vita, della loro opera a sostegno della maternità, della donna e del bambino. Un sostegno concreto, professionale, che richiede una formazione continua, sforzi e passione. Secondo: la notevole cifra stanziata, 100mila euro. La cifra non è una "beneficenza una tantum", ma è il riconoscimento di un servizio svolto a favore del Comune e dei suoi abitanti. Terzo: il sostegno è per le madri in difficoltà che altrimenti sarebbero costrette a scegliere l’aborto. Si applica dunque la Legge 194/78, legge iniqua, che prevede (artt. 1,2,5) tuttavia che alla donna siano date alternative concrete affinché possa portare a termine la sua gravidanza. Norme spesso gravemente disapplicate: le donne non ricevono aiuto né indicazioni relative ad associazioni o a sostegni specifici sul territorio. Il ruolo di quest’accordo è anche di prevenzione dell’aborto, a tutela della donna, della famiglia e della società. Quarto: l’interazione tra Servizi Sociali e C.A.V. Ci sarà uno scambio di informazioni e un coordinamento tra S.S. e C.A.V. che migliorerà il servizio alle gestanti, prevenendone gli abusi. La cifra stanziata dal Comune servirà per formare personale (psicologi, terapeuti etc.), offrire aiuti economici, psicologici, provvedere ai generi di prima necessità (pappe, pannolini per i neonati, baby-sitter...), educare alla maternità e alla paternità: per attivare, in sostanza, una serie di percorsi che consentono alla mamma in attesa di non sentirsi sola. Sono state 1.883 le mamme assistite dal 1988 alla fine del 2008. Nel solo anno 2008, 55 le donne supportate con varie forme di aiuto e 129 le gestanti; 68 i bambini che hanno visto la luce grazie a queste forme di solidarietà. Il gruppo del C.A.V. sta crescendo e sta anche cercando nuove forme di sinergia, fra cui quella con l’Asl. «In tempo di crisi aumenta il fabbisogno delle famiglie - rileva il Presidente del C.A.V. di Brescia - ed anche il disagio delle donne in attesa. Sono circa 200 le donne che ogni anno ricorrono a noi: un numero però in aumento. La collaborazione con il Comune ci consente di avere una figura professionale part-time che faccia da coordinamento e di guardare con maggiore fiducia al futuro». - Elisabetta Pittino - Zenit - Chi volesse rivolgersi al Centro di Aiuto alla Vita, può recarsi in vicolo S. Clemente 25 (telefono 030-44512) o in via Tosio 1 (tel. 030-44340) |
Post n°2485 pubblicato il 14 Ottobre 2009 da diglilaverita
Vale la pena ricostruire la vicenda nei suoi passaggi essenziali. Alla fine del 1999, su proposta dell’allora presidente del Consiglio Massimo D’Alema, venne per la prima volta proposta l’introduzione nel nostro Paese del reato di omofobia. Il Governo D’Alema cadde e ci si avviò verso le elezioni anticipate che portarono al secondo Governo Berlusconi. La sinistra non desistette dal suo obiettivo che reiterò nel corso del secondo Governo Prodi (2006-2008). Anche Prodi cadde anticipatamente e di fronte a un nuovo Governo Berlusconi, gli omosessualisti vollero procedere in maniera più cauta assicurandosi, se possibile, l’appoggio della maggioranza, o di una parte di essa. |
INFO
LE LACRIME DI MARIA
MESSAGGIO PER L’ITALIA
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi
SAN GIUSEPPE PROTETTORE
A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione
ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua
santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre
di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne
preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo
sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù
Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che
ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere
delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla
morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa
di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di
noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso,
possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna
beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.
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