ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 17/10/2009

SANTO PADRE: IL LEGAME CON MARIA TRASFORMA LA VITA DEI SACERDOTI

Post n°2510 pubblicato il 17 Ottobre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Cari fratelli e sorelle, meditamdo l'Assunzione della Beata Vergine, nel contesto dell'Anno Sacerdotale; così vorrei parlare del nesso tra la Madonna e il sacerdozio. È un nesso profondamente radicato nel mistero dell'Incarnazione. Quando Dio decise di farsi uomo nel suo Figlio, aveva bisogno del "sì" libero di una sua creatura. Dio non agisce contro la nostra libertà. E succede una cosa veramente straordinaria: Dio si fa dipendente dalla libertà, dal "sì" di una sua creatura; aspetta questo "sì". San Bernardo di Chiaravalle, in una delle sue omelie, ha spiegato in modo drammatico questo momento decisivo della storia universale, dove il cielo, la terra e Dio stesso aspettano cosa dirà questa creatura. Il "sì" di Maria è quindi la porta attraverso la quale Dio è potuto entrare nel mondo, farsi uomo. Così Maria è realmente e profondamente coinvolta nel mistero dell'Incarnazione, della nostra salvezza. E l'Incarnazione, il farsi uomo del Figlio, era dall'inizio finalizzata al dono di sé; al donarsi con molto amore nella Croce, per farsi pane per la vita del mondo. Così sacrificio, sacerdozio e Incarnazione vanno insieme e Maria sta nel centro di questo mistero. Andiamo adesso alla Croce. Gesù, prima di morire, vede sotto la Croce la Madre; e vede il figlio diletto e questo figlio diletto certamente è una persona, un individuo molto importante, ma è di più: è un esempio, una prefigurazione di tutti i discepoli amati, di tutte le persone chiamate dal Signore per essere "discepolo amato" e, di conseguenza, in modo particolare anche dei sacerdoti. Gesù dice a Maria: "Madre ecco tuo figlio" (Gv 19, 26). È una specie di testamento: affida sua Madre alla cura del figlio, del discepolo. Ma dice anche al discepolo: "Ecco tua madre" (Gv 19, 27). Il Vangelo ci dice che da questo momento san Giovanni, il figlio prediletto, prese la madre Maria "nella propria casa". Così è nella traduzione italiana; ma il testo greco è molto più profondo, molto più ricco. Potremmo tradurlo: prese Maria nell'intimo della sua vita, del suo essere, "eis tà ìdia", nella profondità del suo essere. Prendere con sé Maria, significa introdurla nel dinamismo dell'intera propria esistenza - non è una cosa esteriore - e in tutto ciò che costituisce l'orizzonte del proprio apostolato. Mi sembra si comprenda pertanto come il peculiare rapporto di maternità esistente tra Maria e i presbiteri costituisca la fonte primaria, il motivo fondamentale della predilezione che nutre per ciascuno di loro. Maria li predilige infatti per due ragioni: perché sono più simili a Gesù, amore supremo del suo cuore, e perché anch'essi, come Lei, sono impegnati nella missione di proclamare, testimoniare e dare Cristo al mondo. Per la propria identificazione e conformazione sacramentale a Gesù, Figlio di Dio e Figlio di Maria, ogni sacerdote può e deve sentirsi veramente figlio prediletto di questa altissima ed umilissima Madre. Il Concilio Vaticano ii invita i sacerdoti a guardare a Maria come al modello perfetto della propria esistenza, invocandola "Madre del sommo ed eterno Sacerdote, Regina degli Apostoli, Ausilio dei presbiteri nel loro ministero". E i presbiteri - prosegue il Concilio - "devono quindi venerarla ed amarla con devozione e culto filiale" (cfr. Presbyterorum ordinis, 18). Il Santo Curato d'Ars, al quale pensiamo particolarmente in quest'anno, amava ripetere: "Gesù Cristo, dopo averci dato tutto quello che ci poteva dare, vuole ancora farci eredi di quanto egli ha di più prezioso, vale a dire la sua Santa Madre" (B. Nodet, Il pensiero e l'anima del Curato d'Ars, Torino 1967, p. 305). Questo vale per ogni cristiano, per tutti noi, ma in modo speciale per i sacerdoti. Cari fratelli e sorelle, preghiamo perché Maria renda tutti i sacerdoti, in tutti i problemi del mondo d'oggi, conformi all'immagine del suo Figlio Gesù, dispensatori del tesoro inestimabile del suo amore di Pastore buono. Maria, Madre dei sacerdoti, prega per noi!

 
 
 

BELLISSIMA CATECHESI DI PADRE LJUBO SU MEDJUGORJE NEL 2007 A RIMINI

Post n°2509 pubblicato il 17 Ottobre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Come sapete,  la Madonna è apparsa la prima volta a Medjugorje  Il 24 Giugno 1981 sulla collina. Come testimoniano i veggenti, la Madonna è apparsa con Gesù Bambino in braccio. La Madonna viene con Gesù e ci porta a Gesù, ci guida a Gesù, come ha detto tante volte nei suoi messaggi. E´ apparsa a sei veggenti e ancora sta apparendo a tre veggenti e ad altri tre appare una volta all´anno, fino a quando apparirà ad uno solo. Ma la Madonna dice: "Io apparirò e sarò con voi finché l´Altissimo me lo permette." Io sono un sacerdote a Medjugorje da sei anni. La prima volta sono venuto nel 1982 come pellegrino, ero ancora un ragazzino. Quando sono venuto non ho deciso subito di farLa entrare, ma ogni anno venivo come pellegrino, pregavo la Madonna e posso dire grazie alla Madonna  mi sono fatto frate. Non c´è bisogno di vedere la Madonna con gli occhi, la  Madonna si può vedere , tra virgolette, anche non vedendola con gli occhi.  Una volta mi  ha chiesto una pellegrina:" Perché la Madonna appare solo ai veggenti e non appare anche a noi?" I veggenti hanno chiesto una volta alla Madonna:" Perché non appari a tutti, perché solo a noi?" La Madonna ha detto:" Beati quelli che non vedono e credono" . Io direi anche beati  quelli che vedono, perchè i veggenti hanno una grazia gratuita , gratis, vedere la Madonna, ma per questo non sono per niente privilegiati a noi che non la  vediamo con gli occhi, perché nella preghiera si può conoscere la  Madonna, il suo cuore immacolato, la profondità, la bellezza e la  purezza del suo amore. Ha detto in un suo messaggio:  "Cari figli, lo scopo delle mie apparizioni è che voi siate felici." La Madonna non ci dice niente di nuovo,  Medjugorje  non serve perché noi, che leggiamo i messaggi della Madonna, sappiamo meglio degli altri, ma Medjugorje è innanzitutto un dono di Dio perché viviamo meglio il Vangelo. Per questo la Madonna viene. Quando spiego un messaggio, nei messaggi non troviamo nessuna cosa nuova. La Madonna non aggiunge niente al Vangelo o all´insegnamento  della Chiesa. Prima di tutto la Madonna è venuta a svegliarci. Come ha  detto Gesù nel Vangelo:" Quando il Figlio dell´uomo tornerà nella  gloria, troverà la fede sulla terra?" Noi speriamo che qualcuno, almeno  una persona sulla terra crederà a Gesù, quando lui tornerà nella  gloria, quando tornerà io non so. Ma noi preghiamo oggi per la fede. La fede personale sparisce,  per questo aumentano superstizioni, cartomanti, maghi e altre forme di  paganesimo e tutte le altre cose del paganesimo nuovo, moderno. Per  questo la Madonna viene per aiutarci, ma viene nella semplicità, come  Dio è venuto nella semplicità. Noi sappiamo come: Gesù è nato a  Betlemme, da una donna, Maria, sposa di Giuseppe, venuta in Betlemme,  senza rumore, nella semplicità. Solo i semplici riconoscono che questo bambino, Gesù di Nazaret è il figlio di Dio, solo i semplici pastori e  i tre Magi che cercano il senso della vita. Oggi noi qui siamo venuti per avvicinarci alla Madonna, perché ci aggrappiamo al suo cuore e al suo amore. La Madonna nei suoi messaggi ci invita: " prima di tutto  pregate il Rosario, perché il Rosario è una preghiera per i semplici,  una preghiera comunitaria, una preghiera ripetitiva. La Madonna non ha  paura di ripetere tante volte : " Cari figli, satana è forte, con il Rosario in mano lo vincerete". Voleva dire: pregando il Rosario  vincerete satana, nonostante che lui sembri forte. Oggi prima di tutto  è minacciata la vita . Tutti noi sappiamo i problemi, le croci . Qui in  questa chiesa, a questo incontro non siete venuti solo voi, ma con voi  sono venute anche tutte le persone, ogni vostra famiglia, tutte le  persone che portate nel vostro cuore. Qui siamo nel nome di tutti loro, nel nome di tutti quelli della nostra famiglia che sono lontani, che a  noi sembra che non credano, che non abbiano la fede. Ma è importante non criticare, non condannare. Noi siamo venuti per presentare tutti loro a Gesù e alla Madonna. Qui siamo venuti prima di tutto per permettere che la Madonna cambi il mio cuore, non il cuore dell´altro. Siamo sempre portati come uomini, come umani, di cambiare l´altro. Proviamo a dire a  noi stessi : "Dio, con le mie forze, con la mia intelligenza non posso  cambiare nessuno. Solo Dio, solo Gesù con la Sua grazia, può cambiare, può trasformare, non io. Io posso solo permettere. Come dice la Madonna tante volte : " Cari figli, permettete  ! permettete !" Quanti ostacoli ci sono anche in noi quanti dubbi, quante paure che ci sono dentro di me ! Si dice che Dio esaudisce le preghiere subito, ma solo il problema è che non crediamo questo. Per questo Gesù, a tutti quelli che si avvicinavano a Lui con  la fede, diceva ." la tua fede ti ha salvato ". Voleva dire: " Tu mi  hai permesso che io ti salvi, che la mia grazia ti guarisca, che il mio  amore ti liberi. Mi hai permesso. Permettete. Dio aspetta il mio permesso, il nostro  permesso. Per questo dice la Madonna:" Cari figli, io mi inchino, io mi sottometto alla vostra libertà." Con quanto grande rispetto la Madonna si avvicina ad ognuno di noi, la Madonna non ci spaventa, non  ci accusa, non ci giudica, ma viene con grande rispetto . Io ripeto che ogni suo messaggio è come una preghiera, una preghiera della madre. Non è solo che noi preghiamo la Madonna, ma io direi, Lei, nella sua umiltà, col suo amore, Lei prega il tuo cuore. Prega anche stasera la Madonna: " Caro figlio, cara figlia, apri il tuo cuore, avvicinati a me, presenta a me  tutti i tuoi cari, tutti i tuoi ammalati, tutti i tuoi che sono  lontani. Caro figlio, cara figlia, permetti che il mio amore possa entrare nel tuo cuore, nei tuoi pensieri, nei tuoi sentimenti, nel tuo cuore povero, nel tuo spirito". L´amore della Madonna, della Vergine Maria, vuole scendere su di noi, su tutti noi, su ogni cuore. Io vorrei dire due parole sulla preghiera. La preghiera è il mezzo più forte che  esista. Io direi che la preghiera non è soltanto allenamento  spirituale, la preghiera non è solo un precetto, un comandamento per la Chiesa. Io direi che la preghiera è la vita. Come il nostro corpo non può vivere senza il cibo, così il nostro spirito, la nostra fede, il nostro rapporto con Dio si spezza, non esiste, se non esiste, se non c´è la preghiera. Quanto io credo in Dio, tanto prego. Nella preghiera si manifesta la mia fede e il mio amore. La preghiera è il mezzo più  forte, non c´è un altro mezzo. Per questo la Madonna per il 90% dei  suoi messaggi sempre : "Cari figli pregate. Vi invito a pregare. Pregate col cuore. Pregate finché la preghiera non diventi per voi la vita. Cari figli,mettete Gesù al primo posto." Se la Madonna conoscesse un  altro mezzo, di sicuro non ce lo nasconderebbe, ai suoi figli non vuole  nascondere niente. La preghiera io direi è un lavoro difficile e la  Madonna nei suoi messaggi non ci dice quello che è facile, quello che  ci piace, ma ci dice quello che è per il nostro bene, perché abbiamo la  natura ferita di Adamo. E´ più facile guardare la televisione che  pregare. Quante volte forse non abbiamo voglia di pregare, non ci sentiamo disposti a pregare. Quante volte satana cerca di convincerci che la preghiera è inutile. Tante volte nella preghiera ci sentiamo dentro vuoti e senza sentimenti. Ma tutto questo non è importante. Nella preghiera non dobbiamo cercare i sentimenti, quelli che siano, ma dobbiamo cercare Gesù, il Suo amore. Come tu non puoi vedere la grazia con gli occhi non puoi vedere la preghiera, la fiducia, la puoi  vedere grazie ad un´altra persona che vede . Non puoi vedere l´amore  dell´altro, ma lo riconosci dai gesti visibili. Tutte queste realtà sono spirituali e la realtà spirituale non la vediamo, ma la sentiamo. Abbiamo la capacità di vedere, di sentire, direi di toccare queste realtà che non vediamo con gli occhi, ma le sentiamo dentro interiormente. E quando siamo nella preghiera noi sappiamo la nostra pena. Oggi l´uomo io direi soffre e si trova in una situazione di ignoranza, ignoranza per le cose esistenziali, nonostante l´uomo abbia fatto tanti progressi nella tecnica, civiltà. In tutte le altre cose umane è ignorante. Non sa, nessuno degli uomini più intelligenti sa rispondere a queste domande che l´uomo forse non pone a se stesso, ma Dio pone dentro di lui. Da dove siamo venuti su questa terra? Cosa dobbiamo fare? Dopo la morte dove andiamo? Chi ha deciso che tu devi nascere? Quali genitori devi avere quando nasci? Quando nasci ? Nessuno ti ha chiesto tutto questo, la vita ti è stata donata. E´ ogni uomo nella propria coscienza  si sente responsabile, non ad un altro uomo , ma si sente responsabile al suo Creatore, Dio, che non è solo nostro creatore,  ma è nostro padre, Gesù ci ha rivelato questo. Senza Gesù noi non sappiamo chi siamo e dove andiamo. Per questo la Madonna ci dice: " Cari figli, io vengo a voi come madre e voglio mostrarvi quanto Dio, vostro padre, vi ama. Cari figli, voi non siete coscienti di quanto Dio vi ama. Cari figli, se sapeste quanto vi amo piangereste di gioia". Una volta i veggenti hanno chiesto alla Madonna: " Perché sei tanto bella?". Questa bellezza non è una bellezza visibile con gli occhi, è una bellezza che riempie, che ti attrae, che ti dona la pace. La Madonna ha detto: " Sono bella perché amo". Se anche  voi amate sarete belli, così non avrete tanto bisogno di cosmetici ( questo lo dico io, non la Madonna). Questa bellezza, che proviene da un cuore che ama, ma un cuore che odia non può mai essere bello e attraente. Un cuore che ama, un cuore che porta la pace, di sicuro è sempre bello e attraente. Anche il nostro Dio è bello sempre, è attraente. Qualcuno ha chiesto ai veggenti: " In questi 25 anni la Madonna è invecchiata un po´? " I veggenti hanno detto : " Noi siamo invecchiati, ma la Madonna è sempre uguale", perché si tratta della realtà spirituale, del livello spirituale. Noi sempre cerchiamo  di capire, perché viviamo nello spazio e nel tempo e noi non possiamo mai capire questo. L´amore, l´amore non ti invecchia mai, l´amore è sempre attraente. Oggi l´uomo non ha fame di cibo, ma tutti siamo affamati di Dio, dell´amore. Questa fame, se noi cerchiamo di saziarla con le cose, col cibo, diventiamo ancora più affamati. Io come sacerdote, sempre mi chiedo cosa c´è qui a Medjugorje  che attrae tanta gente, tanti credenti, tanti pellegrini. Cosa vedono? E non si trova una risposta. Quando si viene a Medjugorje , non è un posto così attraente, non c´è niente da vedere umanamente parlando: sono due monti pieni di sassi e due milioni di souvenir-shops, ma c´è una presenza, un realtà che non si vede con gli occhi, ma si sente col cuore. Questo mi hanno confermato tanti, ma anch´io ho sperimentato che c´è una presenza, una grazia : qui a Medjugorje è più facile aprire il cuore, è più facile pregare, è più facile confessarsi. Dio anche leggendo la Bibbia, sceglie posti concreti, sceglie persone concrete attraverso le quali annuncia, opera. E l´uomo, quando si trova davanti ad un´opera di Dio, si sente sempre indegno, impaurito, si oppone sempre. Se vediamo anche Mosè si oppone e dice:"Non so parlare" e Geremia dice: "Sono un bambino", anche Giona scappa perché si sente inadeguato a quello che Dio chiede, perché le opere di Dio sono grandi. Dio opera grandi cose attraverso le apparizioni della Madonna, attraverso tutti quelli che hanno detto sì alla Madonna. Anche nella semplicità della vita quotidiana Dio opera grandi cose. Se noi guardiamo al Rosario, il Rosario è simile alla nostra vita quotidiana, semplice, monotono è una preghiera ripetitiva. Così, se guardiamo la nostra giornata, ogni giorno facciamo le stesse cose, da quando ci alziamo, fino a quando andiamo a coricarci, tante cose facciamo ogni giorno. Così anche nella preghiera ripetitiva. Oggi, per così dire, il Rosario può essere una preghiera non capita bene, perché oggi nella vita si cerca sempre qualcosa di nuovo, ad ogni costo. Se Noi guardando la televisione, la pubblicità sempre ci deve essere qualcosa di diverso, o  nuovo, creativo. Così, anche noi nella spiritualità cerchiamo qualcosa di nuovo. Invece la forza del cristianesimo non è in qualcosa sempre di nuovo, la forza della nostra fede è nella trasformazione , nella potenza di Dio che trasforma i cuori. Questa è la forza della fede e del cristianesimo. Come ha detto sempre la nostra cara Madre Celeste, una famiglia che prega insieme, rimane insieme. Invece una famiglia che non prega insieme, può rimanere insieme, ma la vita comunitaria della famiglia sarà senza pace, senza Dio, senza benedizione, senza grazie. Oggi , per così dire , nella società in cui viviamo, non è moderno essere cristiani, non è moderno pregare. Sono poche le famiglie che pregano insieme. Possiamo trovare mille scuse per non pregare, televisione, impegni, lavori, e tante cose, così cerchiamo di tranquillizzare la nostra coscienza . Ma la preghiera è un lavoro difficile. La preghiera è qualcosa che il nostro cuore  profondamente anela, cerca, desidera, perché solo nella preghiera possiamo assaggiare la bellezza di Dio che vuole prepararci e donarci. Molti dicono che quando si prega il Rosario vengono tanti pensieri, tante distrazioni. Fra Slavko diceva che quelli che non pregano non hanno problemi con le distrazioni, solo quelli che pregano. Mala distrazione non è solo problema della preghiera, la distrazione è problema della nostra vita. Se noi cerchiamo e guardiamo nel nostro cuore più profondamente, vediamo quante cose, quanti lavori facciamo distrattamente, così. Quando guardiamo gli uni con gli altri , siamo proprio noi stessi, o distratti o addormentati La distrazione è problema della vita. Perché la preghiera del rosario ci aiuta a vedere il nostro stato spirituale, dove siamo arrivati. Il nostro  Papa defunto Giovanni Paolo II ha scritto nella sua Lettera "Rosarium Virginia Mariae" tante cose belle, che sono sicuro che ha letto anche lui i messaggi della Madonna. In questa sua lettera ci ha incoraggiati di pregare questa preghiera bellissima, questa preghiera forte. Io, nella mia vita spirituale, quando guardo al  passato, all´inizio, quando mi sono svegliato spiritualmente a Medju , ho cominciato a pregare il Rosario, mi sentivo attratto da questa preghiera. Poi sono  venuto nella fase della mia vita spirituale in cui ho cercato la preghiera di tipo diversa, la preghiera di meditazione. La preghiera del Rosario è una preghiera per così dire orale può diventare anche una preghiera contemplativa, una preghiera profonda, una preghiera che può riunire la famiglia, perché attraverso la preghiera del Rosario Dio ci dona la sua pace, la sua benedizione, la sua grazia. Solo la preghiera può rappacificare, tranquillizzare i nostri cuori. Anche i nostri pensieri. Non dobbiamo avere paura delle distrazioni nella preghiera. Dobbiamo venire a Dio così come siamo, distratti, assenti spiritualmente nel nostro cuore e mettere sopra la sua croce, sull´altare, nelle sue mani, nel suo cuore, tutto quello che siamo, distrazioni, pensieri, sentimenti, emozioni, colpe e peccati, tutto quello che siamo. Dobbiamo essere e venire nella verità e nella sua luce. Io sempre mi meraviglio e mi stupisco per la grandezza dell´amore della Madonna, per il suo amore di madre. Soprattutto nel messaggio che la Madonna ha dato al veggente Jakov nel messaggio annuale di Natale, la Madonna si è rivolta soprattutto alle famiglie e ha detto: " Cari figli, desidero che le vostre famiglie diventino sante". Noi pensiamo che la santità sia per altri, non per noi, ma la santità non è contro la nostra natura umana. La santità è ciò a cui più profondamente il nostro cuore anela, cerca. La Madonna, apparendo a Medjugorje non è venuta a rubarci la gioia, a privarci della gioia, della vita. Solo con Dio possiamo godere la vita, avere la vita. Come ha detto ha detto:" Nessuno può essere felice nel peccato". E sappiamo bene che il peccato c´inganna, che il peccato è qualcosa che ci promette tanto, che è attraente. Satana non si presenta brutto, nero e con le corna, di solito si presenta bello e attraente e promette tanto, ma alla fine ci sentiamo ingannati, ci sentiamo vuoti, feriti. Sappiamo bene, io sempre dico questo esempio, che può sembrare banale, ma quando tu hai rubato in un negozio della cioccolata, dopo, quando la mangi, la cioccolata non è più così dolce. Anche  l´uomo quando un marito che ha tradito la moglie o la moglie che ha tradito il marito non può essere felice, perché il peccato non permette di godere la vita, di avere la vita, di avere la pace. Il peccato, nel senso più ampio, il peccato  è satana, il peccato è una forza che è più forte dell´uomo.L´uomo non può vincere il peccato con le proprie  forze, per questo abbiamo bisogno di Dio, abbiamo bisogno del Salvatore. Non possiamo salvare noi stessi, le nostre opere buone non ci salvano di sicuro,non ci salverà nemmeno la mia preghiera, la nostra preghiera. Ci salva solo Gesù nella preghiera, ci salva Gesù nella confessione che facciamo, Gesù nella S. Messa, Gesù in questo incontro salva. Nient´altro. Che questo incontro sia un´occasione,un dono,  un mezzo, un momento attraverso il quale Gesù e la Madonna vogliono venire da te, vogliono entrare nel tuo cuore perché tu stasera diventi credente, colui che vede, dice,  crede davvero in Dio. Gesù e la Madonna non sono persone astratte, nelle nuvole. Il nostro Dio non è qualcosa di astratto, un qualcosa che è lontano dalla nostra vita concreta. Il nostro Dio è diventato un Dio concreto, è  diventato persona e ha consacrato, con la sua nascita, ogni momento della vita umana, dal suo concepimento fino alla morte. Il nostro Dio ha per così dire assorbito ogni momento, tutto il destino umano, tutto quello che tu vivi. Io sempre dico, quando parlo ai pellegrini a Medjugorje: " La Madonna è qui" La Madonna qui a Medju si incontra, si prega, si sperimenta, non come una statua di legno o un essere astratto, ma come una madre, come una madre viva, una madre che ha il cuore. Molti quando vengono a Medjugorje dicono:" Qui a Medjugorje si sente una pace, ma quando si torna a casa, tutto questo svanisce". Questo è il problema di ognuno di noi. E´ facile essere cristiani quando siamo qui in chiesa, il problema è quando torniamo a casa ,se allora siamo cristiani. Il problema è dire:" Lasciamo Gesù in chiesa e torniamo a casa senza Gesù  e senza la Madonna, invece di portare nel cuore la grazia di loro con noi, di assumere la mentalità,  i sentimenti di Gesù, le sue reazioni, di cercare di conoscerlo meglio e permettere che Lui trasformi me ogni giorno e sempre di più. Come ho detto, parlerò meno e pregherò di più . E´ arrivato il momento di preghiera. Quello che io desidero augurare a voi è che dopo questo incontro, dopo questa preghiera,  la Madonna venga con te.

 
 
 

BEATA VERGINE MARIA DELLA PROVVIDENZA

Post n°2508 pubblicato il 17 Ottobre 2009 da diglilaverita
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La devozione alla Madonna della divina Provvidenza risale al 1732, quando il popolo romano cominciò a venerarne la bella effigie nella chiesa di San Carlo ai Catinari. Nel 1744 Benedetto XIV (+ 1758) concesse alla Congregazione dei Chierici Regolari di San Paolo (Barnabiti) una messa della beata Vergine Maria, "madre della divina Provvidenza" e l'istituzione di una confraternita. Da allora, numerosi pontefici, da Pio VII a Giovanni Paolo II, hanno voluto recare personalmente alla Madonna della Provvidenza l'omaggio della loro pietà. È noto poi che numerosi Santi e Beati hanno messo sotto la sua protezione molte opere di beneficenza.

Etimologia: Provvidenza = assistenza benevola di Dio a favore delle creature; Maria = amata

Sotto questo titolo si onora la missione che Dio, la cui provvidenza tutto dispone secondo un disegno di amore, affidò alla beata Vergine affinché fosse: - benignissima Madre di Cristo; per la provvidenza divina che si è dispiegata nell'economia della salvezza, la beata Vergine Maria ha generato il Salvatore del mondo; - provvida madre degli uomini, che Cristo Gesù le ha affidato dalla croce; - dispensatrice di grazia; colei che a Cana di Galilea pregò il Figlio in favore degli sposi, ora, assisa alla destra del Figlio, veglia sulla Chiesa che lotta, che soffre, che spera. La beata Vergine è chiamata "madre della divina Provvidenza", perché da Dio ci è stata data come premurosa madre, che ci procura con la sua intercessione i beni del cielo. Come Dio non può dimenticarsi del suo popolo e che proprio come una madre lo consola, così la Madonna ha compassione di noi, intercede per noi, ci ricolma di consolazione.
I fedeli sorretti dal patrocinio di una Madre così sublime, trovano grazia e sono aiutati al momento opportuno e cercando, secondo il comando del Signore, anzitutto il regno di Dio e la sua giustizia, sperimentano in ogni circostanza della vita la provvidenza del Padre. Il 31 maggio 1986, con Decreto dell'Arcivescovo Ordinario Militare per l'Italia, confermato dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti in data 19 luglio 1989, la Beata Vergine Maria della Divina Provvidenza è stata dichiarata Patrona presso Dio del Corpo di Commissariato dell'Esercito Italiano.
Fonte: Parrocchia Macchia di Giarre (CT) - Patronato: Macchia di Giarre e Zafferana Etnea (Catania); Corpo di Commissariato dell'Eserc

 PREGHIAMO:
 
Maria,
Vergine Immacolata e Madre della Divina Provvidenza,
mantieni la mia anima con la pienezza della tua grazia.
Governa la mia vita
e dirigila sulla via della virtù,
fa' che io possa compiere la volontà divina.
Ottieni per me
il perdono e la remissione di tutti i miei peccati.
Sii il mio rifugio, la mia protezione, la mia difesa, e la mia guida
nel mio pellegrinaggio attraverso il mondo.
Confortami in mezzo alle prove.
Conducimi sicuro attraverso ogni pericolo.
Dammi la tua protezione sicura nelle tempeste dell'afflizione.
 
Maria,
Rinnova il mio cuore spiritualmente,
così che possa diventare un luogo sacro di abitazione
per il tuodivin Figlio Gesù.
Tieni lontano da me ogni genere di peccato,
negligenza, imprudenza, la codardia e il rispetto umano.
Tu sei la Madre della Provvidenza
e la Vergine del perdono.
Siete la mia speranza sulla terra.
Fa' che io possa avere te come mia madre
nella gloria del cielo.
 
 Innamorati di Maria / IdM-Famiglia

 
 
 

PADRE POPIELUSZKO " NON SI PUO' UCCIDERE LA SPERANZA"

Post n°2507 pubblicato il 17 Ottobre 2009 da diglilaverita
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Il corpo di Padre Jerzy Popieluszko venne ritrovato il 30 ottobre 1984 nelle acque della Vistola. Aveva 37 anni ed era considerato da tutti il cappellano di Solidarnosc. Dimenticata per anni, la sua storia - che testimonia ad un tempo il sacrificio individuale per la verità, la dignitosa fermezza di un popolo vessato da anni di totalitarismo e il volto criminale del regime comunista polacco - riemerge precisa e tragica in Popieluszko, il film che sarà presentato come Evento Speciale al festival di Roma il prossimo 19 ottobre, esattamente 25 anni dopo il suo rapimento a Torun e la barbara uccisione per mano di tre funzionari dei servizi segreti (più un complice). E' allora che la vita di Padre Jerzy entra di diritto nella rosa delle biografie straordinarie del novecento, piccole onde che si allungano nelle paludi della storia come maremoti, travolgendo argini e regimi. La sua vicenda ricorda da vicino quella del nostro Padre Puglisi, l'uno e l'altro martiri della libertà contro la sopraffazione organizzata. Il film di Rafal Wieczynski - che sul "Servo di Dio" (titolo che la Chiesa cattolica assegna dopo la morte a persone che si sono distinte per «santità di vita» o «eroicità delle virtù») aveva già realizzato il documentario I vincitori non muoiono. Documento su padre Popieluszko, inedito in Italia - ripercorre passo dopo passo la vita del cappellano, dall'infanzia nelle campagne di Okopy (dove Popieluszko, figlio di contadini, era nato nel 1947) al servizio militare obbligatorio presso l'unità di Bartoszyce, riservata ai seminaristi, dal trasferimento a Varsavia sotto le cure spirituali di Padre Teofil Bocucki all'attività pastorale in seno al neonato sindacato libero degli operai polacchi (Solidarnosc), con cui condivise speranze e scoramento, aneliti e lotte, divenendone alla fine simbolo di libertà e rettitudine. Troppo scomodo per il regime, che già nel 1981 aveva introdotto nel Paese la legge marziale e finito per praticare l'eliminazione sistematica di tutti gli avversari: padre Jerzy non fu né il primo né l'ultimo, ma era considerato tra i più pericolosi. "Senza per questo aver mai oltrepassato le sue competenze di sacerdote - sottolinea Padre Kazimierz Nycz, Arcivescovo di Varsavia - o aver ridotto la Chiesa e il suo messaggio a strumento di lotta politica. Il suo era davvero il vangelo dell'amore, incentrato sulla salvaguardia della dignità umana. Infondeva coraggio ai fedeli, non sobillava rivoluzioni". Quasi mezzo milione di persone parteciparono al funerale di padre Jerzy il 3 novembre 1984, presso la chiesa di San Stanislao Kostka di Varsavia, dove il cappellano aveva operato dal 1980. Tra questi c'era anche il regista del film, allora sedicenne: "A dispetto dei divieti - ricorda Rafal Wieczynski - mi assentai da scuola per partecipare alle esequie. Fu un'esperienza nuova, di libertà e comunione. Tornando a casa, attraversando le strade di Varsavia, ricordo che pensai molto a Padre Jerzy. Mi chiedevo se sarei stato capace come lui di sacrificare la mia vita per la Verità. Mi appariva come un grande eroe, un extraterrestre. Oggi invece, che ho quasi la stessa età che aveva lui quando venne ucciso, vedo in Padre Jerzy un uomo come noi che, messo alla prova, fece le sue scelte con grande fatica". Il corpo di Popieluszko venne seppellito nel giardino della chiesa di San Stanislao. La sua tomba da allora è stata luogo di pellegrinaggio per 18 milioni di persone, ma qui a Varsavia ricordano soprattutto la visita di Giovanni Paolo II del 14 giugno 1987, e la commossa preghiera sulla sua lapide. Accanto alla Chiesa è nato una decina d'anni fa anche un museo dedicato a Padre Jerzy, messo su da una delle più strette collaboratrici, Caterina Sobora. Il percorso del Museo è una sorta di Via Crucis nella vita del sacerdote e della Nazione, uno scrigno aperto di foto, filmati e oggetti personali a restituirci la tragica normalità degli eroi dinnanzi alle sciagure della storia. "Eppure le generazioni più giovani - sottolinea Wieczynski - non conoscono quelle lotte, non immaginano nemmeno cosa hanno significato per noi polacchi quei mutamenti radicali. Perciò desideravo che l'avventura di questo testimone di Cristo, che combatteva senza violenza contro la falsità, diventasse anche per loro memoria condivisa: volevo che Popieluszko fosse la storia vera, e insieme romantica, delle radici di libertà di cui oggi gode tutta l'Europa Centrale". Diversamente dal cinema politico di Wajda - che ha raccontato il regime e le lotte di Solidarnosc con L'uomo di marmo (1977) e L'uomo di ferro (Palma d'oro a Cannes nel 1981) - e di Agnieszka Holland (che aveva già affrontato la vicenda del cappellano di Solidarnosc nel malriuscito Un prete da uccidere, con Christopher Lambert), Popieluszko di Wieczynski privilegia un approccio intimista nel tentativo di svelare "come un cammino spirituale diventi anche un percorso di liberazione politico e civile". La controparte comunista nel film non ha tentennamenti né dubbi, umanamente non esiste: "Nel mio Paese troppi film hanno speculato sui comunisti buoni e pentiti, elevandoli al rango di eroi. Io volevo fornire invece una rappresentazione astratta del regime, svelarne il meccanismo implacabile e oppressivo. Gli eroi erano altri. Erano i preti che sostenevano, sfamavano e curavano le sofferenze dei perseguitati, fino a morire per loro". "La figura di Popieluszko - racconta Adam Woronowicz, l'attore che interpreta il cappellano nel film e che vanta con lui una somiglianza fisica impressionante - continua a interrogarmi e a mettere in discussione le mie qualità di padre, marito, amico. Spero che le domande che ancora oggi mi tormentano, nonostante abbia interpretato nel frattempo diversi altri ruoli, scuotano anche il pubblico in sala". Un auspicio che ha trovato finora riscontri positivi in Polonia, dove più di un milione di persone ha già visto il film. Il battesimo internazionale, come detto, sarà invece in Italia, al Festiva di Roma, dove la pellicola sarà accompagnata da Lech Walesa, leader di Solidarnosc, e Jozef Glemp, Primate di Varsavia, amico di Padre Jerzy e interprete del film nel ruolo di se stesso. Sempre in Italia Popieluszko sarà distribuito a fine ottobre da Rainieri Made srl, mentre la RAI ha già acquistato i diritti dei futuri passaggi televisivi. L'attenzione del cinema e della cultura verso la figura di Padre Jerzy va di pari passo con il processo di beatificazione (per martirio) del presbitero, iniziato l'8 febbraio 1997 e non ancora concluso. Nonostante la comunità internazionale abbia riconosciuto a Popieluszko un ruolo decisivo nei cambiamenti politici che interessarono la Polonia nella seconda metà degli anni '80, il suo sacrificio non ha ancora ottenuto la giustizia dei tribunali: Grzegor Piotrowski, Adam Pietruszka, Leszek Pekala e Waldemar Chmielewski, esecutori materiali del delitto, non si sono mai pentiti e hanno già lasciato il carcere. Hanno cambiato nome, residenza e aspetto fisico. I mandanti invece - tra i quali figurerebbero gli alti apparati dello Stato (Jaruzelski nega però ogni coinvolgimento) e alcune spie russe di stanza in Polonia - restano ancora nell'ombra. - Gianluca Arnone - fattisentire -

 
 
 

OMOFOBIA .......E DINTORNI. IL POTERE DEL PARLAMENTO EUROPEO

Post n°2506 pubblicato il 17 Ottobre 2009 da diglilaverita
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La Camera, con uno scarto di 50 voti, ha di fatto respinto l’aggravante in caso di aggressione ad omosessuali. Parliamoci chiaro: questo è un reato di lesa maestà, perché non ci si deve permettere di avanzare dubbi sul parere delle lobby gay, e quindi si scatena la sarabanda: manifestazioni in piazza, intervento della Signora Navi Pillay, Alto Commissario Onu per i diritti umani, che ha affermato: “L’Italia ha fatto un passo indietro”, la Onorevole Binetti ha ritenuto che la cosa fosse opinabile, gli Onorevoli Franceschini e Bindi la vogliono cacciare dal Pd, e la Onorevole Concia, Relatrice del provvedimento, sbotta: “nel Pd o io o la Binetti”. Calma; vogliamo diradare un poco la confusione, vogliamo chiamare le cose con il loro nome? Bene, allora:
• Siamo proprio sicuri che aggredire un omosessuale, fatto incivile da riprovare severamente e sanzionare penalmente, sia più grave che aggredire una qualsiasi persona, magari anziana,o ad esempio un handicappato? Oppure è lecito rifletterci?
• Siamo sicuri che sia giusto andare in piazza a pretendere di imporre che aggredire gli omosessuali è più grave che aggredire chiunque altro? Oppure, come al solito da parte delle lobby gay non è cogliere la palla al balzo per propagandare un’ideologia bella e buona?
• La Signora Navi Pillay, Alto Commissario Onu per i diritti umani, ha commesso una indebita ingerenza dettata da superficialità ed approssimazione, non consentite a chi ricopre il Suo ruolo, quindi dovremmo pretendere le Sue scuse!
• Perché tutti i TG pubblici e privati sono così proni alle lobby gay? I Politici aspirano ad accaparrarsene i voti, ma i TG?
• La Onorevole Binetti ha ritenuto che la cosa fosse opinabile, ed ha optato per ripensarci. Visto che é generalmente definita teo-dem, perché i catto-com Bindi e Franceschini, tra gli altri, acriticamente proni al relativismo dominante, lo vogliono impedire? Per quale altro motivo, oltre a volersi accaparrare i voti gay?
La controprova di quello che diciamo? Le valutazioni differenti, le perplessità sono trasversali agli schieramenti!
Come detto poco sopra l’onorevole Binetti viene definita anche nei TG nazionali: teo-dem (nell’uso comune politico il Teo-dem è il cattolico integralista di sinistra contrario, ad esempio, ad una normativa specifica di tutela delle coppie di fatto); a questo punto perché gli onorevoli Franceschini i Bindi non sono definiti catto–com (catto-comunisti) quali oggettivamente sono?
Sul blog dell’Associazione Culturale «Civiltà Laica» movimento di pensiero per il neo-illuminismo, possiamo vedere la corretta (si fa per dire) interpretazione di teo-dem, eccola: « si scrive Teo-dem, si legge razzista. L’esponente di punta del movimento teo-dem Paola Binetti ha finalmente tolto la maschera buonista e fatto vedere a tutti di cosa è capace pur di difendere il Vaticano, i suoi dogmi e ovviamente i suoi tanti privilegi». Del tutto superfluo commentare assurde farneticazioni di questo genere; ma allora perché l’ho riportato? Per due motivi; ciò illustra bene il relativismo dominante, che quasi sempre ha come obiettivo la Chiesa cattolica, perché di fatto nel mondo d’oggi è la sola voce autorevole, ed ascoltata, che ripropone, nel confronto culturale e sociale, la dignità umana e le sue conseguenze, ed inoltre “illustra” ancor meglio gli alleati di Franceschini e della Bindi, che a Loro piaccia oppure no.
Una piccola nota a margine: la Signora Navi Pillay, Alto Commissario Onu per i diritti umani, ha criticato ancora una volta la circostanza aggravante della clandestinità contestata agli immigrati irregolari che commettano un crimine. “E’ una discriminazione. (...) Per punire lo stesso reato, dovrebbero esserci le stesse regole per chiunque.” Ma come, non è esattamente il contrario di ciò che ha sostenuto a proposito della Legge sull’omofobia? Circa l’immigrazione nessuno vuol dire che importanti presenze all’ONU, tra cui non poche ONG anche cattoliche, compresa la Signora Navi Pillay, vogliono definire “aventi diritto asilo” tutti i potenziali immigrati. Quanti sono nell’Africa subsahariana? 50 milioni? Di più? Queste sono le reali dimensioni di questo immenso dramma umano, ma se si intende che debbano essere accolti tutti obbligatoriamente, abbiamo il coraggio di dirlo chiaramente e ragioniamoci, non lanciamo inutili accuse di discriminazione che inaspriscono inutilmente il confronto, cosa che almeno l’ Alto Commissario Onu per i diritti umani dovrebbe evitare di fare. (chiusa la nota a margine)
A conclusione di questa nota sulle recenti vicissitudini di una proposta di Legge sull’omofobia nel nostro Paese, purtroppo c’è comunque una considerazione che fa sorridere, sia pure con grande amarezza, si intende. Stiamo litigando e facendo un gran parapiglia per nulla, proprio per nulla: quando la Corte europea di giustizia emetterà una sentenza in materia di lotta all’omofobia in base alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, volenti o nolenti, qualunque sia questa sentenza, ci siamo impegnati a riconoscerne l’obbligatorietà, anche contro la nostra cultura e le nostre tradizioni. E allora? Non avremmo cose più serie, come ad esempio questa, su cui riflettere, invece di accapigliarci per questioni di principio molto mal poste?
In Europa le lobby gay sono altrettanto forti, se non ancor più che in Italia. Ricordo che al Parlamento europeo l’Intergruppo più numeroso è l’Intergruppo Gay, Lesbiche, Bisessuali, Transessuali, Transgender. Inoltre a Vienna, dal 2008, ha sede l’Agenzia dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. - da un articolo di CulturaCattolica -

 
 
 
 
 

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LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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