ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 24/10/2009

NOVENA PER LE ANIME DEI DEFUNTI DAL 24 OTTOBRE AL 1° NOVEMBRE 2009

Post n°2540 pubblicato il 24 Ottobre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre Credo

 

PRIMO GIORNO

 

Come ben sappiamo il motivo per cui tante anime soffrono in Purgatorio è nei peccati commessi in vita. La loro sofferenza nasce dalla consapevolezza dell'entità e del numero dei loro peccati.

O Gesù, mio Signore e Salvatore! Con il mio peccato anch'io ho spesso meritato l'Inferno e l'idea di essere dannato per l'eternità mi turba profondamente. Ti amo e Ti adoro per la Tua infinita Misericordia. Mi pento e mi dolgo con tutto il cuore di averTi ferito ed offeso e propongo di migliorare. Concedimi, o mio Dio, i perdono e la Tua grazia. Abbi pietà di me ed abbi dei nostri fratelli del Purgatorio. O Maria Madre di Dio, mediatrice di tutte le grazie, Madre dell'Eterna Pace, vieni in aiuto delle anime Purgatorio mediante la Tua potente intercessione. Per mezzo di essa possa Gesù Cristo, Tuo amatisimo Figlio e nostro Signore, concedere loro di partecipare alla Sua gloria e beatitudine.

Padre nostro, Ave Maria, L’eterno Riposo.

 

SECONDO GIORNO

 

Le anime del Purgatorio soffrono pensando al tempo perso in vita e che avrebbero potuto impiegare per guadagnarsi meriti per accedere al Paradiso; non è più possibile, infatti, dopo la morte, acquisire ulteriori meriti.  O Dio Onnipotente ed Eterno! Cosa ho mai fatto nella mia vita per meritarmi il Premio Eterno? Le cose di questo mondo hanno quasi sempre assorbito i miei sensi ed i miei pensieri. Ti ringrazio perché mi concedi altro tempo per riparare al male compiuto e per guadagnarmi meriti per il Paradiso. Mi dolgo con tutto il cuore per essermi allontanato da Te, o Dio di somma Bontà. O Gesù, Tu hai promesso di abitare con noi per sempre: fa' che nulla conti tanto quanto l'amarTi ed il servirTi. Abbi pietà di me e dei nostri fratelli del Purgatorio. O Maria, Madre di Dio, piena di grazia, vieni in aiuto alle anime del Purgatorio con la Tua potente intercessione! Per mezzo di essa, possa Gesù Cristo, il Tuo amatissimo Figlio e nostro Signore, concedere loro il partecipare alla Sua gloria e alla Sua beatitudine. Padre nostro, Ave Maria, L'eterno Riposo.

 

TERZO GIORNO

 

Grande è l'afflizione delle anime del Purgatorio alla vista spaventosa dei propri peccati che dovranno espiare con sommo dolore in questo luogo di purificazione. Da vivi, infatti, non erano sufficientemente consapevoli dell'entità delle loro colpe che in Purgatorio emergono molto chiare. O Eterno Padre, Dio Santo ed Onnipotente, Dio Santo ed Immortale, io Ti amo e Ti adoro sopra ogni cosa poiché Tu sei Misericordia Infinita e mi dolgo con tutto il cuore di averTi offeso. D'ora in poi intendo adoperarmi in tutti i modi per non allontanarmi più da Te. Donami nuovamente, o mio Dio, la Tua grazia. Abbi pietà di me ed abbi pietà dei nostri fratelli del Purgatorio. O Maria, Madre di Dio, piena di grazia, vieni in aiuto alle anime del Purgatorio con la Tua potente intercessione. Per mezzo di essa, possa Gesù Cristo, il Tuo amatissimo Figlio e nostro Signore, concedere loro di partecipare alla Sua gloria ed alla Sua beatitudine. Padre nostro, Ave Maria, L'eterno Riposo.

 

QUARTO GIORNO

 

Già da questo momento dobbiamo profondamente affligerci per aver offeso Dio, Eterno Amore, cosi frequentemente. I nostri fratelli del Purgatorio riconoscono molto più chiaramente di noi l'infinita bontà di Dio e quindi Lo amano con tutte le loro forze. Perciò soffrono pene indescrivibili al solo pensiero di aver offeso un Dio così grande nell'amore; queste pene sono più severe di quelle sofferte sulla terra.  O Dio Onnipotente ed Eterno, io Ti amo sopra ogni cosa poiché sei Bontà Infinita e mi pento e mi dolgo con tutto il cuore di averTi offeso. Propongo di non offenderti mai più. Aiutami a perseverare in ciò da questo momento. Abbi pietà di me ed abbi pietà dei nostri fratelli del Purgatorio. O Maria, Madre di Dio, piena di grazia, vieni in aiuto alle anime del Purgatorio con la Tua potente intercessione! Per mezzo di essa possa Gesù Cristo, il Tuo amatissimo Figlio e nostro Signore, concedere loro di partecipare alla sua gloria ed alla sua beatitudine. Padre nostro, Ave Maria, L'eterno Riposo.

 

QUINTO GIORNO

 

Le anime del Purgatorio ignorano quando le loro sofferenze avranno fine. Sono certe, tuttavia, che un giorno ne verranno sollevate. Tuttavia l'incertezza stessa circa questo termine è per loro fonte di grande angustia. O Dio infinitamente buono, Ti amo sopra ogni cosa e mi dolgo e mi pento con tutto il cuore di averTi offeso. Propongo seriamente di darTi gioia. Fa' che io riposi, o Dio, nella Tua pace! Eterno Padre, Dio Santo, Dio Santo e Forte, Dio Santo ed Immortale, abbi pietà di me ed abbi pietà dei nostri fratelli del Purgatorio. O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te per protezione! Santa Maria, Vergine Immacolata e Madre di Dio, con la Tua potente intercessione vieni in nostro soccorso ed in soccorso dei nostri fratelli del Purgatorio!

Padre nostro, Ave Maria, L'eterno Riposo.

 

SESTO GIORNO

 

 Di grande conforto per le anime del Purgatorio è il pensiero della dolorosa Passione di nostro Signore Gesù Cristo e del Mistero Eucaristico, poiché sentono di essere state redente dal suo Sacrificio e di aver ricevuto, con la Santa Comunione da vive e di continuare a ricevere, attraverso la comunione della Chiesa militante, tantissime grazie. Altrettanto grande è il loro sconforto al pensiero di essere state così indifferenti in vita di fronte a queste due immense prove dell'amore di Gesù Cristo per ognuna di loro. O mio Signore e mio Dio Tu moristi in croce per me. Quante volte Ti donasti a me nell'Ostia consacrata e quante volte Ti ricevetti con poca o nessuna gratitudine e come cosa dovutami! Propongo, o mio grande e santo Dio, di non offenderTi nuovamente. O mio Salvatore, donami il Tuo perdono e il Tuo amore. O mio Dio, mio dono immenso, abbi pietà di me e dei miei fratelli che soffrono nella Chiesa purgante. O Maria, Madre di Dio e di tutti gli uomini, con la Tua potente intercessione vieni in aiuto ai nostri fratelli del Purgatorio. Padre nostro, Ave Maria, L’Eterno riposo.

 

SETTIMO GIORNO

 

Il dolore immenso che provano le anime del Purgatorio e che noi possiamo alleviare, aumenta allorché essi considerano gli atti misericordiosi di Dio. In vita ebbero genitori cristiani, il dono della fede fin da piccoli insomma tutto e quanto di meglio per ricevere le grazie di Dio. Tutto ciò, ai loro occhi, rende il loro peccato di ingratitudine ancora più grave.  O Dio Onnipotente, Dio Eterno, fui anch'io creatura ingrata. Tu mi aspettasti con infinita pazienza e rimettesti i miei peccati ripetutamente. Eppure io, dopo reiterate promesse, continuai ad offenderti. O mio Dio nostro Padre nei cieli, abbi pietà di me! Mi dolgo e m pento di averTi offeso e Ti prometto di riparare le mie colpe. Abbi pietà di me e dei miei fratelli in Purgatorio Liberali dalla loro colpa e dalla loro condanna. Libera presto e concedi loro di divenire intercessori per me per tutte le mie intenzioni! O Maria, nostro aiuto e protezione, vieni in soccorso; nostri fratelli del Purgatorio con la Tua potente intercessione!  Padre nostro, Ave Maria, L'eterno Riposo.

 

OTTAVO GIORNO

 

Le anime del Purgatorio che non sono in grado di poter aiutare sè stesse, soffrono indicibilmente al pensiero che tanti uomini e donne vivono senza sapere ciò che fanno. Essi trascorrono la propria vita senza mai pensare a Dio, all'eternità e quindi al perché esistano e, di conseguenza, non sono in grado di prepararsi sin d'ora all'incontro finale con il loro Creatore. O Dio Onnipotente ed Eterno proteggimi da un cuore apatico ed indolente. Aiutami a riconoscere nella mia esistenza i veri valori, a contare i miei giorni e ad avvicinarmi sempre di più a Te fino a vederTi, adorarTi e lodarTi nel Tuo Regno Eterno. O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te per ottenere la Tua protezione. Santa Maria, Madre di Dio mediatrice di tutte le grazie, vieni a noi ed a tutte le anime del Purgatorio con la Tua potente intercessione. Padre nostro, Ave Maria, L'eterno Riposo.

 

NONO GIORNO

 

I patimenti delle anime del Purgatorio sono terribili per i loro peccati e per la lunga purificazione. Ma gran lunga il dolore più grande per loro è quello essere separati da Dio e privati della Sua vista. O Dio Onnipotente ed Eterno! Come ho potuto accumulare anni su anni di lontananza dalle tue grazie. Perdonami, mio Signore e mio Dio! Non permettere che io perda nuovamente le grazie che mi hai dato! supplico di concedere le Tue grazie e la Tua Misericordia ai fratelli del Purgatorio. Allevia, prego, le loro sofferenze, abbrevia il loro esilio mostra loro presto la Tua beatitudine. Santa Maria Madre di Dio, prega per noi peccatori e e nell'ora della nostra morte. Amen. O Maria, Vergine concepita senza peccato e Madre Dio, mediatrice di tutte le grazie, Regina di tutti i San vittoriosa in tutte le battaglie di Dio, vieni in nostro aiuto ed in aiuto ai nostri fratelli del Purgatorio con Tua potente intercessione.

 

LITANIE PER I DEFUNTI

 

Signore, pietà; Signore, pietà; Cristo, pietà; Cristo, pietà; Signore, pietà; Signore, pietà; Cristo, ascoltaci; Cristo, ascoltaci; Cristo, esaudiscici; Cristo, esaudiscici; O Dio Padre, Creatore del mondo, abbi pietà dei fedeli defunti; O Dio Figlio, Redentore del mondo, libera i fedeli defunti; O Dio Spirito Santo, Santificatore degli eletti, compi il desiderio dei fedeli defunti; Santa Trinità, tre persone in un solo Dio, da' pace ai fedeli defunti; Vergine Maria, assunta in cielo in anima e corpo, prega per i fedeli defunti; Angeli benedetti, che contemplate il volto di Dio e servite il suo progetto di salvezza, pregate per i fedeli defunti; Santi Patriarchi e Profeti, che godete la chiara visione di Dio, pregate per i fedeli defunti; Santi Apostoli, che giudicherete le dodici tribù d'Israele, pregate per i fedeli defunti; Dalle pene inflitte per l'attaccamento al peccato, liberali o Signore; Per la Tua misericordia che ti ha portato ad avere sempre compassione della fragilità umana, liberali o Signore; Per i meriti della tua morte in croce con la quale hai riconciliato il mondo con il Padre, liberali o Signore; Per la Tua risurrezione da morte, con cui apristi il regno dei Cieli ai Tuoi credenti, , liberali o Signore; Per la Tua gloriosa ascensione al Cielo dove promettesti di preparare un posto ai tuoi servi, liberali o Signore; Per la tua gloriosa venuta alla fine dei tempi, , liberali o Signore; Noi peccatori, Ti preghiamo, ascoltaci; Degnati di affrettare il giorno della piena comunione con Te ai fedeli che stanno purificandosi, noi Ti preghiamo, ascoltaci; Santi Discepoli del Salvatore, che giungeste alla celeste Gerusalemme, pregate per i fedeli defunti; Santi Martiri, che con il sacrificio del vostro sangue siete arrivati al pieno possesso dei beni del Regno, pregate per i fedeli defunti; Sante Vergini, che foste pronte alla prima voce dello Sposo divino, pregate per i fedeli defunti; Santi tutti, che godete la piena comunione con Dio, pregate per i fedeli defunti; Abbi misericordia o Signore, e perdona i loro peccati; Abbi misericordia o Signore, e da’ ascolto alle loro preghiere; Dall’agonia meritata con le loro negligenze ed ingratitudini, liberali o Signore; Dalla prigionia che subiscono per il disordine dei loro affetti terreni, liberali o Signore; Per le preghiere della Chiesa e specialmente per i meriti del tuo sacrificio pasquale, degnati di introdurli nell’eterna gioia, noi Ti preghiamo, ascoltaci; La Tua visione li conforti e la gloriosa luce della Croce risplenda su di loro, noi Ti preghiamo, ascoltaci; Il collegio degli Apostoli apra loro le porte del Regno e la vittoriosa schiera dei Martiri li conduca accanto a Te, noi Ti preghiamo, ascoltaci; Tutta la Gerusalemme celeste celebri la loro liberazione ed il coro degli Angeli canti l'inno di gioia per la loro eterna felicità, noi Ti preghiamo, ascoltaci; Figlio di Dio, noi Ti preghiamo, ascoltaci; Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, perdona loro o Gesù. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, esaudisci loro o Gesù. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, accorda a questi poveri defunti li riposo eterno. - *Io sono Amore*

 

 

 
 
 

SAN BRUNO CONFESSORE: LA RINUNCIA DELLA VITA NELLA CERTOSA PER VIVERE IN DIO

Post n°2539 pubblicato il 24 Ottobre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Nel mese di ottobre la Chiesa ricorda San Bruno di Colonia, innanzitutto, a nome di tutta la redazione di Pontifex un augurio di serenità al nostro direttore responsabile Bruno Volpe che con la collaborazione di numerosi giornalisti  ha creato in poco più di un anno uno dei più seguiti quotidiani cattolici on line d’Italia. Superando di gran lunga come numero di visite il precedente sito dove sia io che Bruno scrivevamo. San Bruno è un santo dell’XI secolo, fondatore dei Certosini, una forma di vita monacale nella Chiesa Cattolica, che si alimenta della preghiera, della solitudine della vita, del rigore dell’austerità. San Bruno era nato a Colonia, in Germania, nel 1030. studiò a Reims, in Francia, e vi divenne maestro apprezzatissimo da generazioni di giovani, tra i quali sant’ugo che fu vescovo di Grenoble e poi papa con il nome di Urbano II. Quando a Reims fu insidiato un vescovo simoniaco, bruno dopo averlo aspramente redarguito, se ne allontanò ritornandovi per breve tempo quando l’indegno vescovo fu deposto. Ma quella esperienza convinse Bruno a prendere una nuova vita fatta di solitudine assoluta, di studio, di lavoro e di preghiera. Dopo una breve esperienza nell’ordine cistercense, appena fondato da Roberto di Moleste, si ritirò nella valle di Cartusia (Chartreuse) con i suoi discepoli. Ma nel 1091, il suo discepolo divenuto papa lo volle con se a Roma, ma anche questo soggiorno fu breve perché di nuovo bruno fu assalito dall’amore per la solitudine. Ma questa volta non tornò in Francia ma scese in Calabria dove fondò la certosa di Serra san Bruno e dove morì nel 1101. La Messa della sua festa è quella presa dal Comune dei Confessori. Noi meditiamo volentieri a suo riguardo il versetto dell’Alleluia : “Beato l’uomo che supera le sue prove : dopo aver dato la prova della sua virtù, egli riceverà la vita eterna”. “Virtù”, “Vita eterna”. Sembra che queste due parole restino l’anima e la vita del Certosino. Senza dubbio appartengono ad ogni vita veramente cristiana, a più forte ragione ad una vita  consacrata al Signore nel sacerdozio od anche l’impegno totale, leale e generoso del religioso consacrato che può e deve incessantemente ispirarsi a questa regola permanente del compito e del pensiero del destino eterno, vero senso della nostra esistenza. Rimane che la forma austera della vita del Certosino ha questo di particolare che essa lascia assolutamente tutto della vita di questo mondo e che in un completo abbandono e rinuncia dei suoi beni, di ogni vita esteriore, essa pone l’anima in permanenza di fronte a quest’unico bene  necessario : l’eternità. Bisogna avere una forza fisica e morale, un equilibrio certo per vivere nel ritiro permanente del Certosino. Ma che lo si noti bene, la sua vita non è esclusiva rinuncia. Essa è destinata ad arrivare ad una vita più alta, anche quaggiù, vita in Dio, con Dio e per Dio. Ed è questo, grazie ai Certosini, a profitto dei loro fratelli gli uomini, in virtù della Comunione dei Santi nel Corpo mistico di Cristo, l’aspetto sociale di questa esistenza si eleva al di sopra delle agitazioni, degli oblii, delle miserie del mondo al modo di un faro, potente proiettore di luce in mezzo alla notte, indicatore della strada per quelli che camminano troppo spesso dopo aver perduto l’orientamento e il senso della vera direzione esistenziale che occorre seguire.  Quanti, purtroppo nel nostro ventunesimo secolo, non si preoccupano più della virtù, assorbiti come sono dall’interesse, dal piacere, dalla cupidigia sotto tutte le sue forme ! La vita eterna è il senso vero del nostro fine ultimo,  l’asse di verità intorno al quale dovrebbe organizzarsi e costruirsi ogni vita ben ordinata ed armoniosa. Signore, facci comprendere il vero cammino dell’esistenza umana nella pratica della virtù e nella luce dell’eternità. La vita monastica è, anch’essa, una testimonianza. Il rafforzamento dell’austerità di questa vita della Certosa è un apporto supplementare di spiritualità ad un mondo che ne ha un così grande bisogno. - Don Marcello Stanzione - Pontifex -

 
 
 

SANT’ORSOLA E COMPAGNE

Post n°2538 pubblicato il 24 Ottobre 2009 da diglilaverita
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Nel primo millennio di storia cristiana, Orsola era una delle sante tra le più conosciute ed amate. Fu protagonista di una leggenda che incontrò un favore popolare enorme in tutto il medioevo. “Orsola e le sue compagne” è stato anche uno dei soggetti preferiti dai disegnatori di vetrate, pittori e ricamatori. La leggenda parla di Orsola, o Ursula, vergine e martire, e di altre undicimila caste compagne. Essa trae origine da una iscrizione, risalente al 400 circa, che attesta la costruzione a Colonia di una chiesa in onore di alcune martiri e vergini. Secondo una delle leggende più diffuse, Orsola, vissuta nel III secolo, era la figlia di un re britannico, dotata di una rara bellezza e spiritualità. Prese la decisione di consacrare a Cristo la propria verginità e quindi respinse con determinazione le insistenti proposte di matrimonio di un principe pagano. Di fronte alla minaccia di una guerra, Orsola, consigliata da un angelo, finse di acconsentire alle nozze ma chiese e ottenne una dilazione di 3 anni, durante i quali il promesso sposo avrebbe dovuto apprendere i contenuti della fede cristiana. Alla giovane Orsola vennero affidate dieci compagne, della sua stessa età e di pari nobiltà, ciascuna  delle quali accompagnata da un seguito di mille damigelle imbarcate a bordo di undici triremi. Allo scadere dei 3 anni, le undicimila vergini salparono verso il continente ma vennero colte da una furiosa tempesta che le gettò nella foce del Reno. Di qui le giovani donne giunsero a Colonia, dove Orsola, misteriosamente, ricevette la profezia del martirio; sbarcarono prima in Germania e poi si diressero pellegrine verso Roma. Ma mentre si trovavano sulla via del ritorno, nei pressi di Colonia, tutte le giovani vergini vennero trucidate dagli Unni di Attila che avevano cinto d’assedio la città. Anche Orsola, dopo aver respinto il loro capo, Attila, venne trafitta da una freccia. Il loro sacrificio però non fu vano, poiché i barbari colpiti da un’apparizione divina, vennero messi in fuga e così la città di Colonia fu risparmiata dall’assedio degli Unni. Orsola ha compiuto la sua missione con una costanza straordinaria. La Beata Anna Caterina Emmerich, nelle sue Visioni, rivelate e trascritte al poeta Brentano, riguardo al martirio di sant’Orsola riferisce che l’arcangelo Raffaele le era stato dato per guida: fu egli che le annunciò la sua missione e che le disse che Dio non voleva che tante donne fossero consegnate preda alle selvagge orde degli invasori Unni. Esse dovevano morire come fanciulle ancora innocenti prima di poter cadere nel peccato. L’arcangelo Raffaele le apparve diverse volte, le ordinò di andare a Roma con le sue compagne. Abbastanza prima di Colonia (luogo del loro martirio), l’angelo Raffaele apparve ancora una volta ad Orsola in una visione e le disse tutto quello che avrebbe dovuto fare e fra le altre cose che doveva opporre resistenza fino a che tutte quelle che erano con lei fossero state battezzate. La storia di Orsola e delle sue undicimila compagne martiri, probabilmente è sorta a causa dell’errata interpretazione di una iscrizione ormai perduta, sulla quale sarebbe stato aggiunto un trattino orizzontale sopra il numero XI. Quel segno, nella grafia altomedievale, poteva trasformare le unità singole in migliaia e in tal modo il numero XI diventò undicimila vergini e martiri. Il culto a sant’Orsola si diffuse rapidamente in tutto il mondo cristiano in modo particolare grazie al forte impulso dato dai padri dell’ordine cistercense. E’ nel XV secolo che il culto alla martire raggiunse il suo culmine, infatti per festeggiarla il popolo usava le cosiddette “ navicelle di Orsola” chiara rappresentazione della nave utilizzata dalla santa. Nel sedicesimo secolo  sant’Angela Merici fondò a Brescia il primo ordine secolare femminile della storia della Chiesa, rivolto all’istruzione delle ragazze e pose sotto la protezione della martire  i membri del nuovo ordine che furono chiamate Orsoline che diffusero anche la devozione all’angelo custode tra le loro alunne. Sant’Orsola che la Chiesa festeggia il 21 ottobre, è la patrona di Colonia in Germania, e si invoca per ottenere un matrimonio felice, contro le scottature e per una buona morte nella fede cattolica. - don Marcello Stanzione - Pontifex -

 
 
 

IL DIVORZIO E' LA CONSEGUENZA DELLA CRISI DELLA FAMIGLIA E NON IL CONTRARIO. LA FAMIGLIA ALLARGATA E' DISEDUCATIVA

Post n°2537 pubblicato il 24 Ottobre 2009 da diglilaverita
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Qualche giorno fa, Papa Benedetto XVI, parlando ai Vescovi brasiliani in visita ad limina, ha evidenziato i rischi derivanti da una cultura che favorisce il divorzio e soprattutto segnalato i pericoli della cosiddetta famiglia “ allargata”, sia pur con un termine che non ci piace. Ne abbiamo discusso,per valutare anche le implicazioni psicologiche, con il noto psichiatra e psicoterapeuta Alessandro Meluzzi. Meluzzi, ha letto le dichiarazioni del Papa?: “ certo e le dico che mi trovano pienamente consenziente anche se,per amore di verità, quelle parole erano dirette ai Vescovi del Brasile che rappresenta dal punto di vista della famiglia e della sessualità in genere, una realtà particolare e variegata”. Ben detto,ma quando il Papa parla, generalmente lo fa a titolo universale,mai limitandosi ad una sola realtà: “  accetto questa piccola correzione ed effettivamente pur partendo dal caso brasiliano specifico, il tema può serenamente spostarsi ai tempi e giorni nostri e nelle nostre società dove prevale un concetto ormai dilagante dell’edonismo e della sessualità”. A suo giudizio,le famiglie allargate sono di danno per i ragazzi?: “ lo sono. Sono a dir poco destabilizzanti, crescono generazioni che non hanno punti fissi, che vantano tre finti padri, quattro zii, e via discorrendo. Si crea un totale caos affettivo ed educativo. Vengono meno,in pratica, quegli stimoli o valori di attaccamento necessari ad una corretta ed armoniosa crescita”. Qual è dunque il rimedio?: “ in un mondo che ha banalizzato il sesso sino alle estreme conseguenze penso che ci sia ben poco da fare. Solo la grazia rigenerante e lo Spirito Santo possono aiutarci. E bisogna ammettere che le coppie realmente cattoliche sono quelle che mantengono margini di fedeltà molto più ampi. Discorso opposto vale per gli atei”. I divorzi aumentano,a che cosa si deve?: “ volgarmente al fatto che talvolta la scopa del vicino è più attraente di quella che si ha in casa. Ma questa desolante considerazione pone l’accento sulla superficialità con la quale spesso si contraggono le nozze. Gli sposi oggi sono soli. Badi bene, il divorzio è la conseguenza della crisi della famiglia e non il contrario. Siamo in una società accelerata, nella quale tutto è possibile, tutto è praticabile e lecito. Anche per via di modelli o pseudotali che ci arrivano via tele assolutamente inaccettabili, realtà che fanno ritenere tutto giusto e permesso. Dunque il Papa ha perfettamente ragione”. I minori sono vittime di queste situazioni?: “ ne soffrono,ma spesso ai genitori questo sembra importare molto,ma molto poco”. Matrimoni misti, sono davvero insidiosi?: “ i soli matrimoni tra etnie diverse che ritengo non solo dannosi,ma persino perniciosi sono quelli tra cattolici e islamici. Per il resto, valgono le solite regole di saggezza e prudenza”. - Bruno Volpe - Pontifex -

 
 
 

L'INGANNO DI HALLOWEN - OVVERO UN CARNEVALE FUORI STAGIONE

Post n°2536 pubblicato il 24 Ottobre 2009 da diglilaverita
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Nella notte tra il 30 ottobre e il 1 novembre le zucche si illumineranno per la loro festa annuale: Halloween, parola inglese che deriva da All hallow’s eve, cioè “ vigilia di tutti i Santi”. Questa è la radice delle nostre zucche, trapiantate in america nell’ottocento dagli emigrati irlandesi che erano soliti celebrare le feste di inizio novembre svuotando le caratteristiche verdure gialle. Quello era anche il periodo in cui già varie antiche popolazioni pagane celebravano gli inizi del rigido inverno, ed i Celti del centro Europa festeggiavano il loro capodanno. Negli ultimi decenni queste tradizioni non cristiane hanno riattraversato l’oceano Atlantico con tutto il loro seguito di riti e simbolismi, giungendo a noi sotto la furba veste commerciale di un carnevale fuori stagione e qualche volta trasformandosi in un’occasione per far propaganda a sproposito di magia e di stregoneria. Meglio ritornare alle origini nostrane ricordando che “ dolcetto o scherzetto” sono la replica dei regali che, secondo la leggenda, le anime dei morti venivano a portare sulla terra. Ma la vicinanza affettuosa e attenta di chi ci ha voluto bene e adesso non c’è più. Ma solo in apparenza.   Riguardo alla festa pagana di Halloween la Chiesa attraverso le sue agenzie educative sempre più dovrebbe fare un’opera di illuminazione. In Francia tale fenomeno ha imboccato il viale del tramonto e la polemica è tutta incentrata sul recupero delle tradizioni autoctone. Il filosofo e critico letterario Damien Le Guay nel suo libro “La faccia nascosta di Halloween” (edito in Italia dalla Casa editrice Salesiana Elledici), significativamente sottotitolata “Come la festa della zucca ha sconfitto tutti i Santi”, definisce Halloween come un emblema del neopaganesimo, mettendo in luce le sue distorsioni della realtà e le implicazioni negative che può avere sulla psiche dei più piccoli. Jean-Pierre Hartmann, sindaco di Carpspac, nel 2005 ha addirittura proibito la celebrazione della festa nel suo comune. Molte diocesi francesi hanno organizzato l’operazione “Holy Wins” (La Santità trionfa) con distribuzione gratuita di opuscoli religiosi ai ragazzi e alle loro famiglie che invitano a riflettere sui veri e profondi valori della festa di Ognissanti. A Mosca è stata inviata una circolare a tutte le scuole per proibire festeggiamenti in classe in quanto contengono elementi antieducativi. In Germania la federazione per la protezione della lingua tedesca ha preso posizione contro la festa di Halloween. In Ecuador sono stati vietati i festeggiamenti per Halloween nelle scuole pubbliche con un decreto del Ministro dell’Educazione Otòn Moràn. In Italia, il servizio antisette occulte della comunità Giovanni XXIII fondata dal compianto Don Oreste Benzi, ha rilevato che esiste una forte percentuale di persone avviate e intrappolate dai poteri dell’occulto proprio attraverso questa festività. Secondo tale gruppo cattolico, il 16% delle persone avviate all’esoterismo sono state ingaggiate all’interno delle iniziative di Halloween che oltre alla speculazione commerciale, porta il grave pericolo di adescamento e reclutamento dei ragazzi e dei giovani nel mondo delle sette occulte. La comunità di Don Benzi chiede a tutti i ragazzi e i giovani “di non aderire in nessun modo a tale iniziativa, perché venga abbattuta l’offensiva del demonio che ha come cavallo di battaglia l’esoterismo e l’occultismo. Halloween è l’evento per molti riuscito affinché tanta gente fragile resti manipolata e schiavizzata dietro i maghi dell’occultismo”. Telefono Blu stimava nel 2005 in almeno 120milioni di euro la spesa per organizzare eventi pubblici e privati; e altri 150milioni di euro per mascherarsi. In tutto più di 270milioni di euro consumati in una sola notte. La stessa conferma su questo colossale business viene dalle varie associazioni di consumatori. L’arcivescovo emerito di Palermo, il cardinale Salvatore De Giorgi ebbe a dire: “Anche nella nostra città le due feste liturgiche più care al nostro popolo e alla nostra cultura cristiana sono state contaminate da un rito consumistico e carnevalesco, di importazione americana, che non ha nulla in comune con le nostre tradizioni”. A Corinaldo, in provincia di Ancona, definita dal quotidiano “Il Sole 24 Ore” come “la capitale italiana di Halloween, nel 2005 il vescovo ha precisato che la gente, nonostante questa festa pagana, non deve dimenticarsi della tradizione cristiana dei morti e dei santi. Il parroco ha decisamente attaccato la manifestazione che pure ha registrato 80.000 presenze da tutte le parti d’Italia. Don Claudio Paganini, responsabile del Segretariato Oratori della Diocesi di Brescia, afferma che “Non è assolutamente opportuno promuovere o sostenere tale festa di halloween con cessioni di locali parrocchiali, promozione di feste e stampa di volantini […]. La festa di halloween non ci azzecca proprio nulla con la cultura europea, ed ancor meno con la formazione cristiana. La festa di Tutti i Santi ha sufficienti motivazioni teologiche, pastorali, educative per i giovani”. L’Azione Cattolica di Vicenza, su iniziativa dell’Acr, esprime una “preoccupazione educativa” sulla festa di halloween: “Come Azione cattolica esprimiamo la preoccupazione di quali modelli educativi trasmettiamo ai ragazzi ed intendiamo esprimere la nostra contrarietà al diffondersi di una “festa” che fa dello spiritismo e del senso del macabro il suo centro ispiratore. […] è più sano per l’intelligenza dei nostri ragazzi e bambini fantasticare sulle streghe o conoscere la storia dei grandi santi che hanno vivificato il nostro patrimonio culturale e la nostra tradizione cristiana?”.  L’Azione cattolica di Vicenza si scaglia, in particolare, contro chi pensa che halloween sia “un evento che appare innocuo, e che non fa male a nessuno”. E’ interessante sottolineare come diverse parrocchie si sforzino di valorizzare le feste cristiane. Nella parrocchia di San Luigi Gonzaga a Foggia, guidata da Don Guglielmo Fichera, da alcuni anni nel pomeriggio del 31 ottobre, adulti e bambini, catechisti e genitori, hanno indossato abiti e portato simboli che ricordano il santo di cui portano il nome. La festa di “quelli vestiti come i santi” inizia con la processione animata con canti e preghiere che si snoda per le vie della parrocchia che attenzione non si chiama “processione di tutti i santi”, ma processione di “quelli vestiti come i santi”. Gli abiti per tale festa vengono realizzati in economia, con semplicità, in maniera artigianale, con pezzi di stoffa e accessori recuperati dalle cose e dai materiali che sono in casa o acquistati a poco prezzo al mercato. Povertà creativa, dunque, non spreco di denaro, perché bisogna testimoniare il Vangelo, non fare una sfilata di moda! Dopo la processione e dopo la Santa Messa, in chiesa viene esposto il Santissimo Sacramento e si prega in vario modo per lodare Dio e per riparare tutti i tipi di “brutture” operate nella notte dai “devoti di halloween”. C’è poi la festa nei locali parrocchiali con tanti palloncini colorati, tante luci, tanti giochi, dolci e canti: è allora che grandi e piccoli si chiedono l’un l’altro: il simbolo che porti, che significato ha nella vita del santo di cui porti il nome? Insomma non più “dolcetto o scherzetto” ma “dimmi che santo sei”. La maggior parte dei bambini, dei ragazzi e dei giovani, oggi sa poco o niente del santo di cui porta il nome. Quando è nato? In che secolo è vissuto? Quali sono gli episodi più significativi della sua vita? Ha lasciato insegnamenti spirituali particolarmente illuminanti? Ha scritto libri importanti per la nostra spiritualità? Come è morto? Perché nelle immaginette è rappresentato con quel particolare oggetto in mano o con quel particolare animale accanto? Con quale simbolo posso richiamare la sua vita? La parrocchia di San Luigi a Foggia ha messo a disposizione per ogni ragazzo del catechismo, una scheda sulla vita e i fatti essenziali della vita del proprio santo (reperiti da libri di agiografia e da un sito internet con 18.000 santi) insieme ad una foto plastificata a colori del santo e alla consulenza di alcune mamme-sarte per meglio preparare lo specifico abito. Una èquipe guidata dal parroco Don Luigi Fichera ha aiutato chi aveva difficoltà a pensare e a realizzare il simbolo più appropriato al santo di cui porta il nome. L’esempio della parrocchia di San Luigi è stata imitata da altri centri cattolici. La parrocchia dei santi Angeli Custodi di Piacenza ha invitato i ragazzi a mascherarsi secondo il nome del santo che portano. “E’ stato bellissimo – racconta Don Pietro Cesena – perché abbiamo coinvolto quasi 400 tra giovani e famiglie”.  Sul sito della parrocchia ancora oggi campeggia un invito: “Halloween! No, grazie. I bambini dei Santi Angeli festeggiano tutti i Santi. Illuminano le tenebre dell’autunno, con una festa di luce, per anticipare la gioia che un giorno vivremo nel cielo”. “Noi cristiani – continua il parroco – riusciremo a trasformare anche questa festa pagana che inculca nei nostri giovani la cultura della morte”. Non sono poche le parrocchie italiane che nella notte del 31 ottobre organizzano momenti di festa e di preghiera. “Abbiamo voluto pregare – spiega Don Antonio Pesciarelli della parrocchia di Santa Maria delle Grazie di Roma – proprio in quella notte. La nostra adorazione eucaristica, animata dai giovani e dai catechisti, ha fatto da contraltare alle messe nere e ai riti satanici portati con una certa leggerezza da questa festa americana di Halloween. La parrocchia ha organizzato una 4 giorni dal titolo “Tutti Santi!”. Non solamente preghiera. Ma anche giochi e spettacoli in piazza che hanno coinvolto l’intero quartiere”. La vita e l’esempio dei santi, rendendo presente Gesù e il suo Vangelo, è una efficace catechesi incarnata nella storia ed è capace, se ben utilizzata, di vincere la controcatechesi di un mondo secolarizzato, pagano, satanista. Alla falsa catechesi di Halloween e delle sette sataniste, i santi con forza e incisività contrappongono la vera catechesi del Vangelo con la cultura della verità, dell’onestà, dell’amore e della solidarietà. Benedetto XVI, rivolgendosi ai giovani a Colonia, in Germania, li ha messi in guardia contro tutte le false rivoluzioni e ha indicato loro la vera ed unica rivoluzione: “Volete cambiare il mondo? Volete un mondo più pulito? Fatevi santi!”. In conclusione, se – oltre ai travestimenti e ai dolcetti – Halloween diventasse qualcosa di più? Passata la notte dei fantasmini e delle streghette, infatti, ecco il giorno di Tutti i Santi e poi ancora il 2 novembre con la Commemorazione dei Defunti: due altre occasioni, ma ben più ricche di significato per entrare in contatto con l’aldilà che non è l’abitazione di “spiriti” che si divertono a farci paura o a stupirci con le loro “magie”, ma la situazione dove i nostri cari ci aspettano. Non sono ricorrenze tristi perché per i cristiani la morte non è la fine di tutto ma esiste l’aldilà e questi giorni sono preziosi per ricordarcelo. Quindi togliamo la candela dalla zucca di Halloween e andiamo ad accenderla sulla tomba dei nostri familiari defunti oppure nelle nostre chiese cattoliche dinnanzi le statue dei santi.- Don Marcello Stanzione - Pontifex -

 
 
 
 
 

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Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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