ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 03/05/2010

OGGI CHI PARLA DEL DEMONIO E' CONSIDERATO CON COMMISERAZIONE ED E' IMPOSSIBILE CHE FACCIA CARRIERA ECCLESIASTICA

Post n°3510 pubblicato il 03 Maggio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

L’ascesi mistica per salvarsi l’anima e quindi non andare, dopo la propria morte, con il demonio all’inferno è oggi purtroppo presa sottogamba anche nelle nostre parrocchie cattoliche. Chi parla dei diavoli o dell’inferno è considerato con commiserazione anche nei nostri ambienti religiosi come un tipo un po’ strano, un talebano fondamentalista, ultrareazionario… Se è un prete è certo o estremamente difficile cioè impossibile che faccia “ carriera ecclesiastica”… Noi apparteniamo a Cristo, siamo membra del Corpo di Cristo per quello che custodiamo in noi la presenza della grazia, per quanto ci comportiamo come Cristo lo desidera. Il peccato è già una grande colpa poiché scaccia la grazia dalla nostra natura, ma soprattutto perché essa rapisce ad un membro di Cristo la vita celeste. Ecco perché ci occorre realizzare la gravità delle nostre azioni quando, con leggerezza e spensieratezza, noi ci lasciamo privare della grazia e lasciamo Satana agire in noi poiché, come dice il Signore: “chi non è con me è contro di me!”. Non vi è un mezzo, se Cristo non è in noi, è l’Altro che prende il suo posto. San Gregorio di Nazianzio insegnava in questi termini a combattere Satana: “Se egli ti tenta con l’orgoglio, se ti mostra in un istante tutti i regni del mondo come a lui appartenenti, se egli te li offre a condizione che tu l’adori, disprezza quel miserabile, confida nel sigillo impresso nell’anima tua e digli: “Io sono l’immagine di Dio, ma non sono, come te, decaduto dalla gloria celeste a causa del mio orgoglio, io sono rivestito di Cristo, adorami! Con queste parole, egli sarà vinto e rientrerà confuso nelle tenebre”. Nel suo libro: “Le meraviglie della grazia divina”, il teologo  Scheeben (1835-1888)  scrisse: “Se l’attrazione della grazia non è ancora abbastanza potente per rapire il tuo cuore, fremi almeno davanti alla spaventosa pesantezza che il peccato, privandoti della grazia, produce in te. Esso si pone come una nube opaca tra il sole divino e l’anima tua; in un istante, lo splendore della bellezza celeste di questa scompare; le virtù sono annientate, la veste dei figli di Dio è strappata. Giardino piacevole e soave, tu sei diventato un abisso nero e puzzolente dove alloggiano le salamandre ed i serpenti. Immagine del tuo Dio amabile, tu diventi immagine dell’Inferno e del Diavolo”. “Il Diavolo è così repellente, diceva Nostro Signore a Santa Brigida, che se tu potessi vederlo nella sua pesantezza, cadresti inanimata o continueresti a vivere in atroci tormenti!”. Quando il Signore è cacciato dalla nostra anima dal peccato, quel cristallo che era l’anima nostra diventa una massa di putrefazione. Questo fu rivelato a santa Teresa d’Avila. Cosa deve risentire il nostro Angelo custode alla vista di una tale trasformazione? Poiché egli è dotato di una sensibilità molto sottile e l’amore di Dio, cacciato da noi, gli fa male. Tutti gli autori che hanno trattato di Demonologia danno quattro manifestazioni con le quali l’azione diabolica si fa sentire: All’inizio, noi abbiamo la Tentazione. E’ la prima, è la più benigna di tutte le manifestazioni diaboliche.
Quella che è completamente al vertice, è la Possessione violenta e permanente. Ma tra le due, evidentemente, vi sono delle classificazioni generali, ed in ognuna di queste classificazioni, si può dire che vi siano tanti casi differenti come le persone, poiché Satana utilizza delle persone tali come esse sono col loro temperamento, la loro salute, le loro ricchezze e le loro mancanze. Tra la tentazione e la possessione, si possono distinguere: l’Infestazione e l’Ossessione. Tutti sanno cos’è la Tentazione: Satana gioca sui nostri appetiti per rendere più appetibili i piaceri, sia della carne, sia quelli che procura la ricchezza, od allerta gli onori. Sono i tre grandi tipi di tentazione. Accettarli, ricercarli in piena conoscenza di causa, in piena libertà, si chiama commettere un peccato. L’Infestazione aggiunge qualcosa in più. Satana mette in giro quello che circonda la vittima desiderata. Egli vuole portarla alla stanchezza, si serve della malattia. Trascina ad una specie di disperazione il paziente, e quest’ultimo chiama la morte come una liberazione. L’infestazione può essere esterna al malato quando questa si manifesta negli oggetti che lo circondano: gli spiriti che battono nelle case, i mobili che cambiano di posto … Il Curato d’Ars e Padre Pio ne sapevano qualcosa! E gli esorcisti possono citare casi molto espliciti. Quanto all’Ossessione, essa prende il colpito dall’interno. Satana gioca con l’immaginazione, sulla memoria, sui sensi, agisce sul cervello, ha ostruito le facoltà dell’anima, senza comunque togliere ogni azione. Egli oscura l’intelligenza, le toglie da ciò stesso una parte della sua libertà. Imprime nell’immaginazione spaventose rappresentazioni. Pone nella “parte inferiore dell’anima”, la sola a cui abbia accesso, poiché, come dice san Francesco di Sales, si è sempre legati a Dio dalla “fine punta dell’anima”, delle false idee che non si possono cacciare, degli appetiti malsani, dei sentimenti infernali ai quali si immagina di acconsentire. L’anima crede odiare Dio, bestemmia, allorché ella guarda a sua insaputa, nella parte superiore, una repulsione forte, certamente volontaria e libera che la preserva dal peccato. Si vedono talvolta delle persone eccellenti che sono fortemente portate al suicidio, e giungono finanche a tentare di togliersi la vita, senza comunque eseguire quel disegno. Nella Possessione interiore, violenta, i demoni s’impadroniscono dell’organismo umano. Essi dispongono delle membra, della lingua, dell’intero corpo che muovono a loro piacere, il più sovente, al dire degli esorcisti, addormentando la loro vittima e privandola di ogni conoscenza. Questa possessione può essere permanente o transitoria. Vi è presso di essi, come un’invasione progressiva di Satana. Ma il Demonio non può impadronirsi dell’anima stessa. Egli non giunge mai fino all’inanimazione completa del corpo. Egli non comunica la vita al corpo, l’anima continua a compiere questa funzione capitale. Ma con un procedimento che ci sfugge, che ci rimane misterioso, egli si unisce al corpo inanimato. Pare che penetri fin nel più intimo del cervello e del sistema nervoso. Impedisce all’ammalato di agire a suo piacimento, sostituendosi ad essa, egli imprime alle membra i movimenti che vuole. Egli mette sulla fisionomia dei tratti caratteristici che sovente sono, pare, contro il suo volere, svelando le sue proprie emozioni, la colera, il suo orgoglio. Pare guardare con gli occhi del posseduto. Satana è intimamente legato al corpo di cui si è impadronito; egli soffre del contatto di quel corpo con gli oggetti benedetti. Quando un esorcista spruzza l’acqua benedetta, è spaventoso osservare l’agitazione corporea del posseduto. Il compianto Padre Mathieu (che oltre 40 anni fa ha registrato in francese una audiocassetta molto interessante: “Il diavolo esiste, io l’ho incontrato”), esorcista, con mandato di molti vescovi della Francia, raccontava il 15 febbraio 1976 nell’aula magna dell’Istituto Cattolico di Parigi, un esorcismo ch’egli aveva in quel tempo praticato: “Quando io gli ho lanciato l’acqua benedetta con un cucchiaino, egli si metteva ad urlare, soffriva nel volto con una violenza inimmaginabile. Quando si prendeva dell’acqua normale, egli si affrettava ad ingurgitarla. Mettetegli una medaglia, è spaventoso. E le reliquie in particolare, che io metto sul dorso, ebbene quello che esce da là sopra, è inimmaginabile!”. I demoni imprimono così bene il loro proprio marchio sul corpo dei posseduti, che l’espressione varia da un demonio all’altro. Quando si ha l’esperienza, si può indovinare qual’è quello del demonio che ha preso il posto del posseduto e che fa le risposte, prima che sia stato forzato a nominarsi. E’ una unione stretta e come uno scimmiottare dell’Incarnazione del Verbo divino. Il demonio che si è impadronito di un corpo non vi fa sempre un soggiorno abituale, a meno che non vi sia costretto da una forza superiore. Egli entra ed esce a suo piacimento. Come pure, quando vi risiede, la sua azione non è sempre la stessa. A momenti, egli rende il corpo del posseduto disteso come una barra d’acciaio, talvolta egli decuplica il suo peso a tal punto che non si può assolutamente sollevarlo.  I fenomeni di possessione variano secondo la potenza dei demoni possessori. Poiché i demoni sono lontani dal rassomigliarsi. Essi non hanno la stessa forza e la stessa malizia. La divisione in nove cori degli Angeli si ritrova certamente in inferno, poiché gli angeli ribelli hanno custodito la loro natura. Vi sono tra di essi delle differenze di cui no abbiamo idea, come intelligenza, come volontà, come capacità di resistenza, come potenza d’azione. Alcune possessioni esigono degli esorcisti una lotta opinabile, allorché alcune preghiere fanno fuggire i demoni dell’ultima zona. I demoni sono lontani dal fare alla loro vittima tutto il male che vorrebbero, poiché se fosse stato lasciato libero corso alla loro malizia infernale, essi tratterebbero gli uomini come trattano i dannati nell’inferno. Essi entrerebbero da padroni presso tutti i Servi di Dio, li ridurrebbero all’impotenza, li ferirebbero, li ucciderebbero. Sarebbe una strage spaventosa.
Poiché il demonio è nel suo regno. Non bisogna dimenticare che Gesù ha chiamato Satana il “Principe del mondo”. Ora, noi siamo in questo mondo. La loro azione è incessantemente ostacolata dalla Provvidenza divina e felicemente! Essi non possono dispiegare che una piccolissima parte delle loro forze. Padre Mathieu raccontava che, quando egli ordina a Satana di partire, negli esorcismi ch’egli fa, egli ha risposto molte volte: “Non posso, non ho il permesso di Dio!”. Così occorre un permesso particolare di Dio affinché i demoni possano esercitare le loro vessazioni. Perché è stata loro lasciata questa libertà? E’ un mistero insondabile ed occorrerebbe che il Signore vi sveli il suo piano. Il peccato mortale à la causa abituale della possessione. Ma, attenzione, è la porta che si apre. Questo non vuol dire che il demonio possa attraversarla. Ma in mezzo ai peccati, ve ne sono che sembrano chiamare con efficacia speciale il castigo della possessione: sono l’infedeltà coniugale e l’apostasia dalla fede cristiana. Padre Pio dice che niente preparava meglio alla possessione quanto il Sacrilegio Eucaristico. Vi è anche la persecuzione contro i Servi di Dio, l’empietà dei figli verso i loro genitori, il disprezzo di Dio e delle cose sacre, le profanazioni, le imprecazioni, le pratiche di stregoneria, i patti satanici. Evidentemente, se ci si dona a Satana, è molto più grave. Padre Mathieu cita ancora come conducente alla possessione diabolica l’appartenenza alle Sette che, nell’ora attuale, pullulano nella società. Per dei secoli, i consacrati che recitavano per obbligo il breviario, hanno letto,nella preghiera di Compieta, le parole di san Pietro: “Siate sobri, vegliate, il vostro avversario, il Diavolo, come un leone ruggente, circola cercando chi divorare. Resistetegli, saldi nella fede, sapendo che le stesse sofferenze sono imposte alla vostra fraternità che è nel mondo”. Noi tutti conosciamo quel passo dell’Apocalisse che descrive quella guerra spaventosa tra Michele, l’Arcangelo, ed il Dragone. “Ed egli fu gettato, il grande Drago, l’antico serpente, colui che si chiama Diavolo o Satana, colui che confonde il mondo intero, sulla terra ed i suoi angeli furono gettai con lui…”. … Sulla terra.  Ecco perché l’ultima richiesta del Padre Nostro è la seguente: “Liberaci dal Male” ossia dal Maligno. E noi avevamo fino al 1966 obbligatoriamente, alla fine di ogni Messa, la preghiera a san Michele imposta da Leone XIII: “Respingete nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni che errano nel mondo per perdere le anime!”. Satana ha dovuto certamente ispirare la soppressione di questa preghiera all’Arcangelo che oggi l’associazione milizia di san Michele Arcangelo, tramite l’invio di migliaia di petizioni in Vaticano chiede al papa attuale di rimetterla di nuovo alla fine della celebrazione eucaristica … Conoscendo il nemico, è più facile farvi fronte. Che possiamo temere di fronte all’inferno scatenato? “La donna ti schiaccerà la testa!”.  La Madonna è con noi: invochiamola con fiducia nella lotta contro il potere delle tenebre. - Da un articolo di Don Marcello Stanzione - Pontifex -

 
 
 

TROPPE VITTIME INNOCENTI! DEPRESSIONE, PATOLOGIA CHE AFFLIGGE MILIONI DI PERSONE

Post n°3509 pubblicato il 03 Maggio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La depressione, il “male oscuro” così definito dai mass media, comporta disturbi del tono dell’umore, distrugge il morale, lo spirito della persona, ma soprattutto sta mietendo vittime innocenti nella società. E’ il “volano”, pare, di quanto sta avvenendo in particolare in questi giorni in Italia dove madri uccidono i propri figli, mariti uccidono le mogli e viceversa, figli che uccidono i genitori, situazioni” derivanti da crisi depressive secondo il mondo scientifico. In genere queste “persone” vengono “piantonate” dalle Forze di Polizia in qualche Reparto di psichiatrica negli Enti Ospedalieri e poi “ricoverate scandalosamente” negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari od in quelli Privati Convenzionati, i quali non solo contrastano con la legge 180, ma configgono con i dettami della Carta Costituzionale. Ma nella quasi totalità dei “casi” dì persone depressive ricoverate nei Reparti Ospedalieri dopo qualche pillola vengono dimesse e così finisce, ancora una volta, il rituale eclatante episodio di sanità malata.
A questo proposito dobbiamo sperare, visto il disinteresse della politica, che il problema degli OPG e PC, problema di degrado, susciti l’interesse di qualche solerte Procura delle Repubblica o l’intervento della Corte dei Conti su una situazione così paradossale che costituisce, anche, una lesione allo spirito di solidarietà e di altruismo della pubblica opinione. Dobbiamo aprire una parentesi e considerare che se i compiti dei NAS dei Carabinieri sono indirizzati alla tutela dei diritti e della dignità dei “malati”, come è avvenuto fin oggi, allora la Benemerita svolge un’opera meritoria, umanitaria di garanzia giuridica e di “spinta” per la soluzione del gravissimo problema dei disagiati psico-fisici. In occasione del Global Mental Health Summit svoltasi recentemente ad Atene l’Organizzazione Mondiale Sanità considera la depressione la seconda patologia al mondo e prevede che nei prossimi 20 anni la depressione sarà tra i problemi di salute più diffusi al mondo, dove vivono 450 milioni di persone con questa patologia ed i Paesi in via di sviluppo dedicano poche risorse alla soluzione, a volte meno del 2% del budget pubblico. Secondo Shekhar Saxena del Dipartimento di Salute mentale dell’OMS “la depressione è molto più comune rispetto a malattie temute come l’AIDS o il cancro ed entro il 2030 sarà il problema principale da affrontare per i sistemi sanitari del mondo”. Un’epidemia silenziosa, alla quale si dovrebbe porre in bilancio le giuste risorse e tenendo conto “che molte altre patologie sono, in proporzione, in calo in tutto il mondo” conclude l’esperta. Essa colpisce in età giovanile tra i 18 anni ed i 30 ed il fenomeno acquista il carattere di vera e propria calamità sociale. Gli psichiatri dicono che spesso non è facile distinguere la semplice demoralizzazione da una condizione patologica, ma pare che a ciò vada incontro il 15% di uomini ed il 25% le donne. Quindi una malattia da non confondere con i banali e transitori rilassamenti dell’umore. La depressione grave, dopo l’accertamento terapeutico, diventa difficile perché le funzioni psichiche sono limitate. Secondo le stime recenti il 15% dei depressi si suicida. La malattia si può curare con farmaci, come afferma il mondo scientifico, per fare in modo che la persona recuperi la capacità di comunicazione necessaria per intraprendere una psicoterapia. Questa ultima tende ad ottenere una riattivazione del pensiero e la correzione di atteggiamenti mentali negativi, cosa che avviene principalmente tra paziente e terapeuta. Secondo DATAMEDIA nella fascia tra i 15 ed i 17 anni il 27,5% dichiara di avere esperienze di depressione, il 62,5% di sentirsi depresso qualche volta. La depressione interessa un numero sempre più crescente di adulti, il 44,6% la considera una vera e propria malattia. Secondo l’ANSA i Dipartimenti Salute Mentale, per i diversi tipi di patologie psichiatriche, sono presenti in tutta Italia, ma con diversità nelle Regioni, quest’ultime al di sotto degli standard obiettivi. I posti letto in strutture pubbliche sono più numerosi al nord. Le strutture residenziali hanno operatori in numero di circa 30.700, di cui il 48% infermieri ed il 18% medici e sono sufficienti in Liguria, Toscana, Trento e Bolzano Gli psichiatri, il 25% del fabbisogno, mancherebbero almeno di 5000/7000 operatori.( ANSA R CRO SOB4 R46 INT QBXB 4.12. 2004). La depressione è l’espressione grave ed urgente, ripeto, di una futura priorità mondiale. In Italia non abbiamo ancora visto nulla per far uscire da quel tunnel tenebroso questi sofferenti, anche con altre patologie, in quanto sussiste una grave carenza di iniziative legislative in favore dell’assistenza psichiatrica da ben 32 anni, dei quali la depressione è l’espressione prima, grave ed urgente. Il disagio psichico è circondato da una coltre di silenzi e disinteressi, anzi da una congiura del silenzio e la politica non è una pia illusione, ma come tutte le illusioni lascia il posto alla delusione. Le parole non servono : ci vogliono i fatti, cari amici della politica, per non “sentire” ancora una volta come si uccidono persone innocenti da parte di persone incolpevoli.! Franco Previte, Presidente dell’associazione Cristiani per servire - http://digilander.libero.it/cristianiperservire - segnideitempi -

 
 
 

AMERICA: UN PAESE DI ORFANI

Post n°3508 pubblicato il 03 Maggio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Dopo dieci anni di martellante scandalismo antipedofilo (e di campagna contro la Chiesa cattolica) l’America marcia verso una società senza padri. Ecco cosa significa educare quando gli insegnanti, i preti e ormai persino i genitori sono tutti orchi fino a prova contraria.

Anche senza aver visto L’uomo senza volto, il film in cui Mel Gibson prefigura l’ondata sessuofoba che si è abbattuta sull’America sotto la pressione dello scandalo pedofilia, Monica sentiva che c’era qualcosa che non andava in quella serata di dopocinema trascorsa in compagnia dei suoi insegnanti e amici di scuola. «Vista l’ora tarda, i prof che ci avevano invitato al cineforum si chiedevano se fosse opportuno accompagnare a casa un ragazzo o se lasciarlo tornare da solo, pur essendo rischioso. Il problema era che per accompagnare il mio compagno a casa, all’altro capo della città, occorreva che non uno, ma almeno due insegnanti prendessero posto con lui in macchina». Le Torri Gemelle non erano ancora scomparse dal colpo d’occhio su Manhattan, le avrebbero abbattute da lì a pochi mesi. Allora Monica Ciantia era un’italiana a New York. Frequentava l’ultimo anno di liceo e lo scandalo pedofilia che in seguito avrebbe annichilito la Chiesa cattolica americana era ancora agli albori. «Quella sera non feci molto caso alla discussione, ma quel particolare dell’“obbligo” dei due adulti in macchina si fissò nella mia memoria. Una cosa stramba. Anche se adesso, col senno di poi… Io ero cresciuta con adulti che mi avevano sempre voluto bene, senza secondi fini. Oggi mi rendo conto che ciò che per me era naturale, ovvio, normale, è la cosa più lontana che possa passare per la testa di un ragazzino». Sono passati meno di dieci anni da quella sera. Eppure, dice Monica, attualmente insegnante di discipline scientifiche presso la York Preparatory School di Manhattan, «oggi le cose sono molto peggiorate». Per esempio? «Per esempio, mai avrei immaginato che l’allarme pedofilia diventasse il leit-motiv martellante la vita quotidiana. L’educazione è diventata quasi un’impresa impossibile. Quando con i ragazzi mi incontro fuori dagli orari di lezione, devo assicurarmi che il locale sia come una campana di vetro. Di conseguenza, niente riunione e niente doposcuola se l’aula non ha finestre per cui cose e persone sono illuminate e visibili anche dall’esterno. E se dopo una gita uno studente ti chiede di riaccompagnarlo a casa è il caso che ci sia un altro adulto con te. Meglio se di sesso maschile».
Anno 2001. La diocesi cattolica di Boston è travolta da una serie di storie di abusi sessuali che chiamano in causa alcuni preti. In quello stesso anno, Jose Medina, oggi preside della scuola cattolica di North Cambridge a Boston, viene ordinato sacerdote. Medina diventa prete cattolico proprio mentre la Chiesa bostoniana cerca di correre ai ripari approntando una serie di regole molto severe. Regole al fine di proteggere sia i minori (dal rischio di essere abusati), sia i preti (da quello di trovarsi in circostanze tali da non potersi difendere nemmeno nell’eventualità che l’accusa si dimostrasse infondata). «Si stilarono allora una serie di linee guida e di divieti – spiega Medina – rivolti a noi preti». Che genere di linee guida e di divieti? «Per esempio il divieto di stare da solo con un ragazzo, di abbracciarlo o di fargli un regalo. Se poi si è in gruppo con dei ragazzi, vietato essere soli. Bisogna essere almeno in due».
L’ossessione della forma

L’effetto di queste norme benintenzionate? «L’esatto opposto di ciò che volevano salvaguardare. I ragazzi oggi prendono congedo dagli adulti, e viceversa, perché tutti temono che ogni relazione sia sospettabile di perversione. Regolamenti, procedure, screening. È tutto un sistema di prevenzioni. Così, dal punto di vista dell’adulto, l’unica cosa di cui ci si deve davvero preoccupare non è il contenuto di qualcosa che si ha da comunicare, non so, come genitore, prete o insegnante. Ma la forma di comportamento che si deve evitare per non rischiare». Ma in questo “totalitarismo etico” tutta la vita di tutta la gente diventa passibile di una lettura ambigua e sospettabile di secondi fini. Con quali conseguenze sul bambino? «Con la conseguenza che oggi il bambino medio americano cresce nella sfiducia dell’adulto e si va profilando una società di orfani». Per spiegare quanto sia diventato complicato accompagnare nella crescita un teenager americano, Monica descrive l’infinità di precauzioni da prendere ogniqualvolta si organizza una gita o una vacanza con i ragazzi. «Devi trovare strutture alberghiere con servizi igienici separati. Altrimenti gli insegnanti devono andare in bagno in coppia. Non solo. Devi chiamare un medico perché uno studente ha il mal di pancia? Il medico lo visiterà solo se avrà al suo fianco un testimone adulto. Naturalmente di sesso opposto al suo».
Monica esemplifica ulteriormente. «Una delle mie studentesse più entusiaste e fedeli alle proposte ricreative, una ragazza che si impegnò più di tutti nella raccolta dei fondi per i terremotati d’Abruzzo, venne a farmi gli auguri di Natale. La ringraziai con un abbraccio. Subito, però, mi ritrassi sperando che nessuno mi avesse vista, scorgendo dell’imbarazzo anche sul suo viso». Quello che permette a Monica di vincere la paura «è solo l’amicizia con chi vive un’esperienza educativa cristiana dentro le medesime difficoltà. Sono riconoscente di essere aiutata a non soccombere alla cultura del sospetto e del dubbio che qui in America ci sovrasta. Perciò continuo ad invitare i miei alunni a partecipare alla mia esperienza di certezza e di positività della vita. E i ragazzi capiscono». Monica racconta un episodio accaduto qualche mese dopo il famoso abbraccio. Succede in ascensore. Uno di quei luoghi scolastici dove è severamente vietato viaggiare in due. Come al solito, bisogna essere soli o in dispari. «Scordandomi le famose “linee guida” mi arrabbiai perché un’alunna mi aveva chiuso la porta dell’ascensore in faccia. Inaspettatamente lo capì anche la mia alunna e mi scrisse una lettera di scuse. Sorpresa la abbracciai amichevolmente, questa volta sentendomi libera».

Soli con gli psichiatri e i farmaci
Ciò detto, il deserto avanza. «Ho davanti a me ragazzi soli con i loro psichiatri, le loro pasticche e un bisogno d’affetto disorientato che si esprime anche in forme patologiche». Padre Medina racconta storie analoghe. «Questa settimana stavo raccontando agli studenti di quando salii in montagna con dei ragazzi della loro età. Un alunno ha esclamato: “Eh no, padre, non mi piace dove va a finire questa gita!”. Questa è la prima cosa che viene loro in mente quando associ la parola adulto a quella di ragazzo. E se prima diffidavano dei preti ora dubitano pure di mamma e papà: qualsiasi gesto può essere frainteso». Per questo, dice don Medina, «cercando di preservare l’innocenza dei ragazzi, gliela stanno rubando. Chi, infatti, può crescere sicuro di sé se vive nella paura?». Già, quale bambino può crescere sano di mente col fantasma che un prete, un insegnante, una mamma, un papà, sono orchi potenziali fino a prova contraria? Sentite il caso che ha coinvolto un collega di don Medina. «Un amico prete fu denunciato per abusi da uno squilibrato. Il giudice lo prosciolse immediatamente. Quello presentò una seconda denuncia e poi una terza. A quel punto il giudice incriminò per calunnia e diffamazione l’accusatore. Il risultato della piena assoluzione del mio amico prete è che lui è stato comunque licenziato in via cautelativa e in via cautelativa il posto di lavoro non gli verrà comunque restituito». - di  Benedetta Frigerio - Tempi -

 
 
 

NOVENA ALLA MADONNA DI FATIMA DAL 4 AL 12 MAGGIO 2010

Post n°3507 pubblicato il 03 Maggio 2010 da diglilaverita
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Questa Novena ci aiuterà a riscoprire gli insegnamenti della Madonna di Fatima e a metterli in pratica. Le apparizioni della Madonna a Fatima furono anticipate un anno prima da tre apparizioni di un angelo, che preparò i pastorelli a diventare i messaggeri della Madre di Dio. Vediamo quali furono gli insegnamenti dell'angelo non solo per i piccoli pastorelli ma anche per noi Innamorati di Maria e per tutti gli uomini. Riflettiamoci. Quando l'angelo apparve a Lucia, Jacinta e Francesco la prima volta disse: "Non temete. Io sono l’Angelo della pace. Pregate con me". E inginocchiandosi chinò il volto fino a terra dicendo: "Mio Dio, io credo, adoro, spero e Vi amo. Chiedo perdono per quelli che non credono, non sperano, non Vi amano." Dopo aver ripetuto queste parole tre volte, egli si alzò e disse: "Pregate così. I Cuori di Gesù e di Maria sono attenti alla voce delle vostre suppliche ". L'angelo insegna dunque una preghiera di riparazione. Impariamola a memoria e recitiamola frequentemente, a beneficio della conversione e salvezza di tutti i peccatori. La seconda apparizione angelica avvenne mentre i bambini tra­scorrevano le ore della siesta all’ombra degli alberi. Improvvisamente apparve lo stesso Angelo e disse "Che cosa state facendo? Pregate! Pregate tanto! I Cuori di Gesù e di Maria hanno progetti di grazia per voi. Offrite preghiere e sacrifici all’Altissimo. Fate sacrificio di ogni cosa che fate e offritelo come un atto di riparazione per i peccati dai quali Egli è offeso e per ottenere la conversione dei peccatori. In questo modo attirerete la pace sul vostro Paese. Io sono l’Angelo Custode, l’Angelo del Porto­gallo. Soprattutto accettate e sopportate con sottomissione tutte le sofferenze che nostro Signore vi manderà ". Queste parole aiutano a conoscere chi è Dio, come Egli ci ama e desi­dera essere amato; ci rivelano pure il valore del sacrificio, quan­to gli sia gradito e come, in base ad esso, Egli conceda la grazia della conversione ai peccatori e della pace alle nazioni. Infine l'angelo apparve la terza volta, portando tra le mani un calice sormontato da un’Ostia da cui cadevano gocce di sangue. Lasciando il calice e l’Ostia sospesi nell’aria Egli si prostrò a terra e ripetè questa preghiera tre volte: "SS. Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, vi adoro profonda­mente, Vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divini­tà di Gesù Cristo, presente in tutti i Tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi e indifferenze da cui Egli è offeso. E per gli infiniti meriti del Suo Sacratissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, Vi chiedo la conversione dei poveri peccatori". Impariamo a memoria anche questa preghiera, e recitiamola spesso, soprattutto dopo la Santa Comunione e durante l'Adorazione. Poi l'angelo disse: "Prendete e bevete il Corpo di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i delitti e consolate il vostro Dio ". Non scordiamoci il valore della Comunione riparatrice! Iniziamo appena possibile la pratica dei 5 sabati in onore del Cuore Immacolato, oppure dei 9 venerdì del Sacro Cuore.

Ecco la Novena:
 
Vergine Santissima, che a Fatima hai rivelato al mondo i tesori di grazie nascosti nella pratica del santo Rosario, infondi nei nostri cuori un grande amore a questa santa devozione, affinché, meditan­do i misteri in esso contenuti, ne raccoglia­mo i frutti e otteniamo la grazia che con questa preghiera ti chiediamo, a maggior gloria di Dio e a vantaggio delle nostre anime. Così sia.

Ave Maria ...

Cuore Immacolato di Maria, prega per noi.


Maria, Madre di Gesù e della Chiesa, noi abbiamo bisogno di Te.

Desideriamo la luce che s'irradia dalla tua bontà, il conforto che ci proviene dal tuo Cuore Immacolato, la carità e la pace di cui Tu sei Regina.

Ti affidiamo con fiducia le nostre necessità perché Tu le soccorra, i nostri dolori perché Tu li lenisca, i nostri mali perché Tu li guarisca, i nostri corpi perché Tu li renda puri, i nostri cuori perché siano colmi d'amore e di contrizione, e le nostre anime perché con il tuo aiuto si salvino.

Ricorda, Madre di bontà, che alle tue preghiere Gesù nulla rifiuta.

Concedi sollievo alle anime dei defunti, guarigione agli ammalati, purezza ai giovani, fede e concordia alle famiglie, pace all'umanità. Richiama gli erranti sul retto sentiero, donaci molte vocazioni e santi Sacerdoti, proteggi il Papa, i Vescovi e la santa Chiesa di Dio.

Maria, ascoltaci e abbi pietà di noi. Volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi. Dopo questo esilio mostra a noi Gesù, frutto benedetto del tuo grembo, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Amen. - (Questa preghiera è da recitarsi per nove giorni consecutivi) - [Innamorati di Maria]

 
 
 

VIVIAMO MAGGIO CON MARIA : MADRE MIA, FIDUCIA MIA - 3 MAGGIO -

Post n°3506 pubblicato il 03 Maggio 2010 da diglilaverita
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Alla Madonna ci rivolgiamo per ottenere varie grazie: la salute per noi o per i nostri cari, la pace in­teriore e con i nostri fratelli, l'amore al raccogli­mento, al silenzio... Maria ce le ottiene: Maria ci ot­tiene tutto quello che serve per la nostra santifica­zione, per la nostra vita, per la nostra gioia. Ecco per­ché i Santi riponevano in lei ogni loro fiducia. Se ci rechiamo a san Giovanni Rotondo, sopra la porta del­la cella di Padre Pio si legge questa scritta: "Maria è tutta la ragione della mia speranza" (S. Bernardo). Ma, attenzione: Maria ci ottiene ogni grazia, perché le attinge alla sorgente unica, che è solo Gesù! Gesù ce le ha meritate con la sua vita, col suo sacrificio, col suo san­gue; ma ha incaricato la sua divina madre di distribuirle. Ma qual è la grazia delle grazie? Che Maria susciti in noi un grande, sconfinato amore per il suo dilettissimo Figlio Gesù. Perciò dobbiamo ravvivare la nostra fede: perché Gesù adesso non si scopre con gli occhi della carne, ma solo con quelli della fede. Altrimenti non possiamo capire come Maria Madda­lena, come i due discepoli di Emmaus non abbiano potu­to riconoscere Gesù che parlava loro. Gli occhi della car­ne vedevano un ortolano, un viandante sconosciuto: ed e­ra Gesù, che si fa riconoscere (come dice S. Paolo) solo con gli occhi della fede. Questa è la differenza tra noi, po­veri di fede, e i santi. Noi, dopo mezz'ora, un'ora di ado­razione ci stanchiamo... I Santi riuscivano a trascorrere giornate intere, notti intere in chiesa, senza nemmeno ac­corgersene.

Fioretto: Non devo far passare giorno senza rivolgere un pensiero a Maria: "Madre mia, fiducia mia!".
Giaculatoria: "O luce amabile degli occhi nostri, por­gete suppliche per i figli vostri".

Dalla rivista mensile religiosa “PAPA GIOVANNI” n. 4, realizzata dai ‘Sacerdoti del S. Cuore’ (Dehoniani)

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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