ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 12/05/2010

JULIEN RIES: ECCO I POTERI FORTI CHE VOGLIONO SPAZZARE VIA IL PAPA E LE RELIGIONI

Post n°3553 pubblicato il 12 Maggio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Per lui, che ha alle spalle parecchie primavere e vanta una vita intellettuale di prim’ordine, tanto da essere universalmente considerato l’anti Lévi-Strauss grazie all’invenzione di quell’"homo religiosus" che è diventato cifra fondamentale di una vera e propria disciplina (l’antropologia religiosa), la questione è molto chiara: «Tutto nasce con l’Illuminismo. Anzi, ha un prologo nel Rinascimento. Nel XVIII secolo si è avuto un movimento che ha voluto neutralizzare la religione cristiana e confinarla nelle sacrestie delle chiese. Per i sostenitori di quella linea di pensiero, la religione cristiana non ha diritto di entrare nella piazza pubblica. Questo ha poi portato alla Rivoluzione francese e alla concezione di laicité che ne è conseguita. Successivamente il movimento si è accentuato in Europa e ha spinto in avanti la secolarizzazione della società». Julien Ries, novant’anni compiuti poche settimane fa, è sacerdote e direttore del Centro di storia delle religioni dell’Università Cattolica di Lovanio, Belgio. La sua opera viene considerata un "classico" della materia, e sono ben pochi al mondo gli studiosi che ricevono un simile onore mentre sono ancora in vita. Tutti gli scritti di Ries sono in corso di pubblicazione per le edizioni Jaca Book, un lavoro editoriale previsto in undici volumi divisi in diciotto tomi (otto già pubblicati). L’Università Cattolica di Milano, invece, ha accolto il suo archivio di studi e corrispondenze con studiosi e intellettuali di tutto il mondo. Gran viaggiatore in Egitto, India e Medio Oriente, specialista del manicheismo e delle religioni indiane, Julien Ries ha attraversato il Novecento culturale ed è in grado di leggere con non poca spregiudicatezza intellettuale la burrasca in cui giornali e tv tentano oggi di trascinare la Chiesa cattolica utilizzando come arma gli episodi di pedofilia "scoperti" tra il clero. «Nel nostro continente - spiega Ries a Tempi - si deve registrare la presenza di una serie di forze occulte, in particolare di ambito massonico, che vogliono campo libero per far passare nella società le loro proprie ideologie. E per raggiungere il loro obiettivo hanno bisogno dell’annullamento sociale della religione. Tali forze lavorano attraverso i mass media, sono presenti nella politica e se la prendono con la Chiesa perché è una forza strutturata molto organizzata e "vecchia" di venti secoli». E individuare il perfetto capro espiatorio - per usare un’espressione cara al grande collega di Ries, René Girard - è un’operazione facile facile per il progressismo contemporaneo. Chi meglio del "reazionario" pontefice cattolico Joseph Ratzinger? «Quando si son visti i suoi primi passi da Papa, si è capito che egli cercava di riformare la Chiesa non alla maniera dei "progressisti", bensì ricercando una presa di coscienza della propria missione nel mondo, in particolare all’insegna della nuova evangelizzazione. Così, quando il Papa ha tolto la scomunica ai vescovi "integralisti" seguaci di Marcel Lefebvre, lo si è considerato partigiano di quell’orientamento, mentre in realtà lui voleva riaprire il dialogo con loro per cercare di riportare l’unità nella Chiesa». E operando un analogo rovesciamento della realtà «lo si è preso di mira anche quando ha cercato di operare per l’unità con gli anglicani». Quando parla di «forze occulte di ambito massonico», Ries lo fa con una certa cognizione di causa. Per vederle all’opera, sostiene l’antropologo, «basta guardare al Belgio, dove sono state approvate leggi pro-eutanasia, pro-aborto e contro la famiglia. Le forze massoniche in Belgio si vantano di avere 25 mila aderenti e metà del governo belga è composto da affiliati alla massoneria. È proprio per questo che si attaccano in maniera sistematica le religioni nel loro complesso, perché esse sostengono posizioni che per i fautori della "libertà" assoluta non sono ammissibili. Infatti l’Islam, l’ebraismo, il cristianesimo, che non approvano l’aborto e l’eutanasia, vengono bersagliati e criticati». Dunque dietro gli attacchi e le critiche al Papa e alla Chiesa, secondo Ries, più che lo scandalo per la pedofilia c’è l’apparentemente docile intolleranza dell’ideologia che spopola a Bruxelles. «È l’ideologia della laicità, per la quale l’uomo non deve essere sottoposto ad alcun limite e ad alcun potere. Ci ricordiamo dei cartelli affissi dappertutto alla Sorbona di Parigi durante il ’68? "Vietato vietare". Ma questa stessa posizione non è totalmente libera. Eppure oggi è la posizione dominante in Europa (molto meno negli Stati Uniti). Infatti sono soprattutto i paesi dell’Unione Europea a essere colpiti da tale visione laicista. Lo si è visto anche nel caso della citazione delle radici cristiane nella Costituzione europea: queste forze occulte hanno lavorato perché la verità non venisse riconosciuta e non si parlasse più di "Europa cristiana"». Eppure la Chiesa ha contribuito in maniera decisiva a costruire il Vecchio Continente così come noi oggi lo conosciamo. «Proprio in Europa si può constatare il contributo sociale positivo del cristianesimo: esso è riuscito a costruire e accrescere la cultura, ha organizzato il tempo e il lavoro, il riposo e l’occupazione. È poi importante ricordare la dottrina sociale della Chiesa, cioè il principio del grande rispetto per la dignità della persona umana. Questi sono contributi che formano una società in cui regna l’armonia. Anche il rispetto della vita, del lavoro, dei bambini, la tolleranza come valore, che permette di promuovere il dialogo interreligioso, sono tutti princìpi propri della civiltà cristiana, e sono la base del vivere sociale di noi europei». Del resto, secondo l’autorevole studioso belga, il rischio di strumentalizzare l’elemento religioso in senso ideologico è sempre dietro l’angolo. «Le religioni - conclude Ries - possono contribuire positivamente all’organizzazione delle società, a condizione però che siano davvero se stesse e non si tramutino in ideologie. L’islam, ad esempio, è una fede rispettabile che volge l’uomo verso Dio e organizza una società. Ma l’islamismo, che vuole imporre il Corano come unica legge, è una dittatura ideologica alla cui opera assistiamo ormai ogni giorno, da al Qaeda ai talebani afghani». - (Lorenzo Fazzini) - Tempi

- ilsussidiario -

 
 
 

CADE UN ALTRO TABU' LAICISTA: L'ORA DI RELIGIONE NON E' PIU' DI SERIE B

Post n°3552 pubblicato il 12 Maggio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Una sentenza cristallina (mi pare) del Consiglio di Stato ridà dignità all’insegnante di religione cattolica della scuola pubblica, recentemente declassato a "quasi" insegnante, privato della possibilità di partecipare "a pieno titolo" agli scrutini scolastici e di attribuire crediti formativi agli studenti "avvalentisi" dalla decisione del T.A.R. Lazio dell’agosto dell’anno scorso. Quest’ultima è stata infatti ora annullata dai giudici di Palazzo Spada. Sembra così interrompersi – con l’autorevolezza dell’Autorità che ha deciso la questione – quel trend che portava a ritenere l’insegnamento della religione cattolica non un insegnamento vero e proprio. Essendo facoltativo, esso non doveva determinare disparità di trattamento nei confronti degli studenti non avvalentisi con l’attribuzione di punteggi di sorta, né poteva essere oggetto di valutazione sul piano del profitto scolastico, avendo un rilievo puramente "morale ed etico" e, come tale, abbracciando "l’intimo profondo della persona che vi aderisce". Alla fine, vi era quasi l’impressione che il povero insegnante di religione dovesse quasi scusarsi per la sua presenza in classe e dovesse sì insegnare, ma non troppo e non si sa bene cosa, per non "alterare" le coscienze di nessuno e per non ledere le altre religiosità interiori (o scelte di non religiosità). Il Consiglio di Stato, con la sentenza 2749 del 7 maggio 2010 restituisce pieno diritto di esistenza a detto insegnamento, presente nel panorama scolastico italiano, grazie all’art. 9, comma2, della L. 121/1985, che apporta modifiche al Concordato lateranense e che afferma espressamente che "continua ad essere assicurato l’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica", per il suo valore storico-culturale, così come "impartito in conformità alla dottrina della Chiesa". Le sentenze della Corte Costituzionale hanno più volte confermato la legittimità dell’ora di religione (specie con la pronuncia 203 del 1989 e 13 del 1991). Anche dopo l’abolizione della religione cattolica quale sola religione di Stato, quest’ultimo deve assicurarne l’insegnamento. Esso è facoltativo nel senso che soltanto l’esercizio del diritto di avvalersene crea l’obbligo scolastico di frequentarlo. Una volta verificatasi tale condizione, detto insegnamento è un insegnamento scolastico a tutti gli effetti, soggetto a tutte le regole proprie di ogni insegnamento, sia didattiche che valutative, senza alcuna limitazione, che sarebbe – questa sì – discriminante rispetto agli studenti avvalentisi. In sostanza, se è legittima la presenza dell’insegnante di religione cattolica nella scuola pubblica, allora la sua attività educativa e valutativa deve essere quella di tutti gli altri insegnanti. Un insegnante "intero", non dimezzato. Altrimenti è un'altra cosa. Queste sono le valutazioni ribadite dal Consiglio di Stato, il quale muove sulla base di tre step chiarissimi.

Il primo. Dalle norme concordatarie nasce "l’obbligo scolastico" di seguire l’insegnamento della religione, una volta che si sia scelto di avvalersene, ed "è allora ragionevole che il titolare di quell’insegnamento (a quel punto divenuto obbligatorio) possa partecipare alla valutazione sull’adempimento dell’obbligo scolastico".
Due. Non esiste alcun condizionamento dei non avvalentisi. "Una scelta (di non seguire l’insegnamento) legata a valori così profondi non può essere condizionata da valutazioni di stampo più marcatamente utilitaristico, legate al fatto che optando per l’insegnamento della religione si potrebbe avere un vantaggio (peraltro eventuale e di minima portata) in termini di valutazione di rendimento scolastico".
Tre. Non vi è neanche alcuna discriminazione a carico dei non avvalentisi. Essi hanno infatti le stesse possibilità di raggiungere il massimo punteggio in sede di attribuzione del credito scolastico (che risente, in primo luogo, della media dei voti riportati dallo studente, e poi della condotta e delle attività svolte dallo studente nel corso dell’anno), senza essere in alcun modo pregiudicato in conseguenza della scelta fatta nell’esercizio della libertà religiosa. Inoltre, il presunto vantaggio di chi segue l’ora di religione "è del tutto eventuale", anche perché il giudizio dell’insegnante di religione potrebbe anche essere negativo.
In altri termini, "la libertà religiosa dei non avvalentisi non può arrivare a neutralizzare la scelta di chi, nell’esercizio della stessa libertà religiosa, ha scelto di seguire quell’insegnamento e che, dunque, ha il diritto-dovere di frequentarlo e di essere valutato per l’interesse e il profitto dimostrato". Diversamente, si produrrebbe una "discriminazione alla rovescio". Soprattutto, si ritiene che il Consiglio di Stato abbia in qualche modo ripristinato la valenza del fenomeno religioso come valore culturale e storico, oltre che di fede personale, riannodando le fila della scissione tra sfera materiale e spirituale, tra corpo e anima, tra terra e cielo, prodotta da una concezione solo intimistica della sfera religiosa che deve annullarsi esternamente, perché una qualunque manifestazione esterna – dalla sfera spirituale alla sfera materiale umana – potrebbe "alterare"il precario equilibrio di coscienze religiose (o atee) diverse coabitanti assieme, ed il ruolo di "gendarme" imparziale dello Stato non potrebbe permetterlo. Ma come allora comprendere tutto quanto di materiale (arte, cultura, opere, attività) ci ha lasciato la fede cattolica? Forse che I Promessi Sposi sarebbero pensabili costretti nella sola sfera della coscienza del Manzoni? E la basilica di San Pietro? E la Pietà di Michelangelo? Non è invece importante che lo Stato si interessi e offra come servizio alla società civile l’opportunità di conoscere quella fede cattolica che ha prodotto tutto questo, mediante un insegnamento scolastico che, essendo opzionale e quindi scelto, non viola alcuna altra libertà di coscienza? - Spinelli, Stefano - culturacattolica -

 
 
 

IL PAPA: IL TERZO SEGRETO DI FATIMA PRESAGI' L'ATTENTATO A WOITYLA E LA PERSECUZIONE DELLA CHIESA PER IL PECCATO DEI SUOI FIGLI

Post n°3551 pubblicato il 12 Maggio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

"Nessuna potenza avversa potra' mai distruggere la Chiesa". Ma oggi, "la piu' grande persecuzione della Chiesa non viene dai nemici fuori, ma nasce dal peccato nella Chiesa". Entrambe queste affermazioni sono state pronunciate dal Papa all'inizio del suo 15° viaggio apostolico. La prima, nella grande Messa celebrata a Lisbona per 200 mila fedeli, nella quale - mettendo da parte la leggenda nera su ‘conquistadores’ ed evangelizzatori - ha ricordato il servizio "glorioso" offerto dal Portogallo alla diffusione della fede "nelle cinque parti del mondo", e chiesto a questo grande Paese cattolico di portare il "contributo della propria identita' culturale e religiosa" anche "partecipando all'edificazione dell'Unione Europea". La seconda, in un botta e risposta su pedofilia e "Terzo Segreto di Fatima", sull'aereo in volo da Fiumicino. "Il Signore - sono state le parole del Pontefice - ci ha detto che la Chiesa sara' per sempre sofferente, in modi diversi, fino alla fine del mondo. E la novita' che possiamo scoprire in questo messaggio, e' che non solo da fuori vengono attacchi al Papa e alla Chiesa, ma le sofferenze della Chiesa vengono proprio dall'interno della Chiesa, dal peccato che esiste nella Chiesa". "Anche questo - ha scandito il successore di Pietro - si sapeva sempre, ma oggi lo vediamo in modo realmente terrificante. La Chiesa ha quindi profondo bisogno di reimparare la penitenza, accettare la purificazione, imparare il perdono e la necessita' della giustizia. Il perdono non sostituisce la giustizia. Dobbiamo imparare proprio questo essenziale: la conversione, la preghiera, la penitenza, le virtu' teologali. Cosi' rispondiamo e siamo realisti, per aspettare che sempre il male attacca, attacca dall'interno e dall'esterno, ma che sempre anche le forze del bene sono presenti e che finalmente il Signore e' piu' forte del male e la Madonna per noi e' la garanzia. La bonta' di Dio e' sempre l'ultima parola della storia". Da parte sua, Benedetto XVI ha raccomandato ai cristiani del Portogallo di non riporre "una fiducia eccessiva" nelle strutture e nei programmi ecclesiali, perche' quello che conta davvero e' salvaguardare la fede. Come in ogni epoca, ha ammesso, nell'omelia, anche alla Chiesa attuale "non mancano figli riottosi e persino ribelli". Per il Pontefice, pero' "e' nei Santi che la Chiesa riconosce i propri tratti caratteristici e, proprio in loro, assapora la sua gioia piu' profonda. Li accomuna tutti, la volonta' di incarnare il Vangelo nella propria esistenza, sotto la spinta dell'eterno animatore del Popolo di Dio che e' lo Spirito Santo". "Fissando lo sguardo sui propri Santi, questa Chiesa locale - ha sottolineato - ha giustamente concluso che la priorita' pastorale e' quella di fare di ogni donna e uomo cristiani una presenza raggiante della prospettiva evangelica in mezzo al mondo, nella famiglia, nella cultura, nell'economia, nella politica". Ed e' in Maria che bisogna cercare "ogni giorno la protezione". "Ella, la Tutta Santa, vi aiutera' ad essere fedeli discepoli del suo Figlio Gesu' Cristo", e’ l’incoraggiamento del Papa mentre l'immensa assemblea intona un canto mariano. "La Vergine Maria e' venuta dal Cielo per ricordarci verita' del Vangelo che costituiscono per l'umanita', fredda di amore, sorgente di speranza", ha invece affermato Benedetto XVI al suo arrivo all'aeroporto internazionale ‘Portela’, professandosi "pellegrino della Madonna di Fatima, investito dall'Alto nella missione di confermare i miei fratelli che avanzano nel loro pellegrinaggio verso il Cielo". Al di la' del riferimento alle sofferenze della Chiesa - che per Ratzinger puo' essere letto anche in relazione allo scandalo degli abusi e non riguarda solo l'attentato a Giovanni Paolo II, come del resto era chiaro nel commento al testo che Wojtyla gli affido' nel 2000 -, e' un richiamo forte a convertirsi ed evangelizzare il messaggio affidato dalla Vergine ai tre pastorelli "93 anni orsono, quando il Cielo si e' aperto proprio sul Portogallo come una finestra di speranza che Dio apre quando l'uomo gli chiude la porta, per ricucire, in seno alla famiglia umana, i vincoli della solidarieta' fraterna che poggiano sul reciproco riconoscimento dello stesso ed unico Padre". Un invito alla penitenza e alla fedelta' al Vangelo "che non dipende dal Papa, ne' da qualsiasi altra autorita' ecclesiale". "Non fu la Chiesa ad imporre Fatima ma fu Fatima che si impose alla Chiesa", ha rimarcato Benedetto XVI, preparandosi con cuore trepidante alla visita ad uno dei luoghi mariani più amati del mondo. "L'immagine di Cristo stende le braccia all'intero Portogallo, quasi a ricordargli la Croce dove Gesu' ha ottenuto la pace dell'universo e si e' manifestato Re e servo, perche' e' il vero Salvatore dell'umanità". Con queste parole il Papa ha descritto la grande statua del "Cristo Rei" di Almada che dall'alto domina Lisbona, collocata 50 anni fa ad imitazione del Cristo di Rio de Janeiro. "Questo santuario - ha chiesto il Pontefice rievocando l'anniversario dopo la grande Messa celebrata al centro della citta' - diventi sempre piu' un luogo in cui ogni fedele possa verificare come i criteri del Regno di Cristo siano impressi nella sua vita di consacrazione battesimale, per promuovere l'edificazione dell'amore, della giustizia e della pace con interventi nella societa' a favore dei poveri e degli oppressi, per focalizzare la spiritualita' delle comunita' cristiane in Cristo, Signore e Giudice della storia". "Su quanti operano e servono nel Santuario di Cristo Re, sui suoi pellegrini e su tutti i fedeli della diocesi di Setubal imploro - ha concluso il Papa - abbondanti benedizioni del Cielo, creatrici di speranza e di pace durature nei cuori, nelle famiglie e nella società". "Provo una grande gioia nel potermi unire alla moltitudine di pellegrini di Fatima in occasione del decimo anniversario della Beatificazione di Francesco e di Giacinta", ha successivamente scandito il Santo Padre parlando ai giovani da un balcone della Nunziatura Apostolica. I tre pastorelli, ha osservato il successore di Pietro, "con l'aiuto della Madonna, hanno imparato a vedere la luce di Dio nell'intimo dei loro cuori e ad adorarla nella loro vita". "Che la Vergine Maria vi ottenga - ha augurato ai ragazzi - la stessa grazia e vi protegga. Continuo a contare su di voi e sulle vostre preghiere, affinche' questa visita in Portogallo sia ricolma di frutti". Alla conferenza stampa di fine giornata, il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha evidenziato che il Pontefice sta bene eed ha espresso soddisfazione per il bagno di folla di Lisbona, il terzo in un mese per Ratzinger dopo i viaggi a Malta e Torino. Il portavoce papale ha inoltre tenuto a precisare come - in riferimento allo scandalo pedofilia e alle relative polemiche - Benedetto XVI non abbia mai accusato i mass-media. Nota di colore: prima della Messa pomeridiana, c’è stato un tripudio quando il Papa ha appoggiato sul proprio petto la maglia della squadra di calcio del Benefica, amatissima nel Paese lusitano. - Petrus -

 
 
 

LA PORNOGRAFIA COME FUGA DALLA REALTA'

Post n°3550 pubblicato il 12 Maggio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Cosa accade a una persona che, giorno dopo giorno, aumenta il tempo passato al computer, girando per siti pornografici e scaricando immagini e file dove il protagonista è sempre lo stesso: il sesso? Sembra una domanda banale, con una risposta semplice: cerca eccitazione, forse perché vive un periodo di digiuno sessuale, o di frustrazione affettiva. L’inchiesta Sec sulla Borsa americana fornisce una risposta più precisa. Il sesso virtuale è un modo per sfuggire a una realtà angosciosa. Un rituale ossessivo col quale la persona cerca di ripararsi da una situazione che sente minacciosa, dinanzi alla quale non sa che fare. È per questo, e non perché colti da mania sessuale, che mentre si sviluppava la crisi decine di ispettori della Sec, l’organo di controllo della Borsa americana, passavano le loro giornate incollati davanti al computer scaricando file porno, distruggendo i dati contabili sulle speculazioni finanziarie in corso per fare spazio nella memoria della macchina a nuove posizioni erotiche. Dietro l’apparente ipnosi dinanzi ai genitali c’era il tentativo inconscio di sfuggire alla valanga in arrivo. Qualsiasi analisi finanziaria, o proiezione matematica seria, o analisi storica delle borse mostrava con chiarezza che i prezzi dei titoli erano stati gonfiati a dismisura da debiti che non si potevano pagare. Poiché tutti erano colpevoli di quanto stava per accadere, la gran parte degli ispettori, invece di controllare, fuggiva. Dove? Su internet. Abbandonandosi alle forza ipnotica delle immagini, che affondano le loro radici nel profondo dell’inconscio collettivo, della rappresentazione dei genitali, e dell’accoppiamento. Lo stesso fa, ogni giorno e ogni notte, il popolo sempre più vasto dei dipendenti da Internet: riempirsi la testa di immagini sessuali per cacciarne via altre, che sono invece crude istantanee della realtà. L’estratto conto della banca in passivo, la ragazza che ti ha detto che non ti vuole più, l’sms dell’amata/o a un’altra persona, la pagella del figlio piena di voti pessimi. Questi documenti della realtà vicina vengono cancellati dalla ripetizione infinita di coiti di sconosciuti lontani, sostituzione contemporanea dell’antico rito ossessivo del camminare evitando le piastrelle bianche (o quelle nere), per evitare che qualche disgrazia ritenuta inevitabile si abbatta su di noi. La sessualità c’entra soprattutto per questo: per il suo potere di deviare l’attenzione dalla fissazione della realtà, sostituendola con un’altra fissazione, arcaica, e riferibile comunque, nelle sue diverse versioni, all’origine della vita. Questa tecnica di distrazione compare anche nella mitologia, a cominciare da quella greca. Dove si narra della disperazione della Grande Dea della terra, Demetra, quando Ade, il dio del sottosuolo e della morte, rapisce sua figlia, la bella Persefone, portandola sottoterra. La depressione della Dea madre inaridisce la terra, che diventa fredda e secca, senza vita. Demetra vagando arriva a un pozzo, dove viene raggiunta da Baubo, una dea dell’indecenza. Baubo cerca di consolare la Grande Madre, ma Demetra è chiusa nel dolore. Allora Baubo si siede su una pietra, si alza la gonna, e le mostra i genitali. Finalmente Demetra sorride, e allora la terra germoglia, ritorna la primavera, e torna anche Persefone (la Proserpina latina), dopo l’inverno passato con Ade. E’ forse alla ricerca di un sorriso che gli internauti navigano tra i sessi. Ma il computer non è una divinità, seppur dell’indecenza, e un sito non è una fonte d’acqua pura. Meglio non perder tempo, e guardare la realtà in faccia. - Claudio Risé - Il Mattino di Napoli - segnideitempi.

 

 
 
 

VIVIAMO MAGGIO CON MARIA: MI ONORO DI ESSERE SUO SERVO - 12 MAGGIO -

Post n°3549 pubblicato il 12 Maggio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Maria è la nostra Regina e noi siamo i suoi sudditi felici, i suoi soldati, i suoi fedeli servitori, orgogliosi di obbedire ad ogni suo minimo cenno. I suoi sudditi si onorano di incoronarla con le corone più preziose e adornarla dei monili più belli, degni della più bella Regina che Dio ci abbia mai dato. Chi ha visto infatti il suo sorriso non ha più desiderato altro dalla vita. I suoi soldati sono il risultato di un'accurata selezione. Abbiamo la Legione di Maria, composta di fedelissimi, fondata nel 1921 dall'irlandese Frank Duff, e l'Armata Azzurra, sorta nel 1947, per diffondere in tutto il mondo il messaggio di Fatima; la Madonna poi si è scelta lei personalmente, in tutto il mondo, un esercito di sacerdoti, suoi fedeli soldati, pronti ad obbedire ad ogni suo invito e a dare anche la vita per lei. Si tratta del Movimento Sacerdotale Mariano, aperto anche ai laici e da lei fondato l'8 maggio 1972.

I suoi servi si prosfrano umilmente davanti a lei

proclamandosi suoi fedeli servitori, felici di poter baciare quel piede soavissimo che schiacciò il capo del serpente antico. Quest'ultimo fatto è confermato non solo dal "protovangelo", ma anche dalle apparizioni del 1830 (Medaglia miracolosa) a S. Caterina Labouré, cui la Madonna apparve col serpente sotto i piedi. "Io stesso mi onoro di essere suo umile servo, come insegna il Montfort, e tale ho voluto essere per pagare i miei debiti verso Dio in mancanza di opere buone". Si tratta naturalmente di una servitù d'amore, come succede in tutto ciò che riguarda Dio e non di una schiavitù d'odio, come succede in ciò che riguarda il mondo.

Fioretto:

Devo diventare sempre più convinto di far parte dei fedelissimi di Maria col diffondere la sua devozione nell'ambiente in cui vivo.

Giaculatoria:

"Dischiudimi, o Maria, del ciel le porte, quando sarò vicino alla morte".

Dalla rivista mensile religiosa "PAPA GIOVANNI" n. 4, realizzata dai ‘Sacerdoti del S. Cuore’ (Dehoniani)

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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