ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 04/01/2012

PADRE PIERO GHEDDO/SE IL PROBLEMA E' LA FEDE CI VUOLE LA PREGHIERA:LE GRAZIE DELL'ADORAZIONE CONTINUA

Post n°6546 pubblicato il 04 Gennaio 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

A tutti gli amici lettori auguro Buon Anno nel Signore Gesù. E incomincio con una “buona notizia”. Nei giorni del Natale sono stato a Torino dal fratello Mario e parlando con i familiari dicevo che nel 2012 si svolgerà a Roma, in ottobre, il Sinodo generale sulla “Nuova Evangelizzazione” dei popoli cristiani, quindi anche della nostra Italia. E chiedevo, per sentire i pareri di laici credenti e praticanti: “Cosa pensate si debba fare per contribuire a riportare la fede e la pratica della vita cristiana nel popolo italiano?”.  La prima risposta della nipote Chiara ha spiazzato un po’ tutti, me compreso: “Secondo me, bisogna anzitutto pregare di più Poi anche tutto il resto, ma l’obiettivo di rievangelizzare i nostri compatrioti è così superiore non solo alle nostre forze, ma alla nostra stessa fantasia, che ci sentiamo tutti impotenti. Ma Dio sa come si può fare e può realizzare questo ideale. Per cui bisogna pregare molto”.

E Chiara citava l’esempio della parrocchia torinese di periferia del Santo Nome di Maria SS., nella quale lei stessa abitava nell’anno 2000. In quell’anno del Giubileo il giovane parroco, don Benito Rugolini, ebbe coraggio e lanciò l’idea dell’adorazione continua per  tutti i giorni e le notti dell’anno giubilare. L’iniziativa suscitò incredulità e risposte negative, all’interno della parrocchia e della città. Nessuno pensava possibile una simile esperienza. Invece si è rivelata un successo”.

Ecco come il Sito della parrocchia ricorda (http://www.parrocchie.it/torino/nomemaria/): "La gente ha bisogno di segni": da questa riflessione di don Benito è nata un'iniziativa straordinaria che si è protratta per tutto il Giubileo. La proposta rivolta alla comunità era di dedicare l'intero Anno Santo all'adorazione eucaristica continua e di devolvere il corrispettivo di quattro ore di lavoro per la costruzione di una scuola nel Bengala Occidentale.

Aperta dall'Arcivescovo di Torino Severino Poletto il 26 dicembre 1999, l'adorazione continua è stata accolta con entusiasmo: tutti i giorni, 24 ore su 24, senza interruzioni, si è pregato e meditato davanti al Santissimo, per un totale di 8.880 ore e circa 30-40mila fedeli che sono passati in cappella. L'adorazione, organizzata a turni (almeno una persona presente ogni due ore) non ha mai subito battute d'arresto, nemmeno nel cuore della notte o in giorni "critici" come Ferragosto. Con un'opera di passaparola sono arrivati numerosi fedeli anche da altre parrocchie, anche loro pronti ad impegnarsi gioiosamente e costantemente. I maggiori organi di informazione, laici e cattolici, si sono occupati dell'adorazione con toni rispettosi e anche ammirati per una partecipazione così vasta ed assidua.

L'Arcivescovo aveva chiesto di pregare in modo particolare per le vocazioni e... Dio ha risposto con generosità! Infatti, due ragazzi hanno preso i voti, due adulti sono entrati in seminario e una ragazza ha maturato la decisione di farsi suora.

Per quanto riguarda la seconda parte dell'iniziativa, cioè la solidarietà per l'India, sono state organizzate delle serate che hanno permesso di familiarizzare con la cultura, l'arte e anche la cucina indiane. Sono stati raccolti 25 milioni che padre Anselmo Morra ha provveduto a consegnare personalmente, recandosi sul luogo, ai responsabili della costruzione della scuola. Questi ultimi hanno risposto inviando fotografie della scuola in costruzione, lettere e piccoli doni.

La stupenda esperienza dell'adorazione è terminata il 6 gennaio 2001 con una solenne messa dell'Arcivescovo, tornato appositamente per concludere questa iniziativa da lui stesso definita "unica". La fine dell'adorazione ha creato rammarico tra i parrocchiani, che hanno chiesto con insistenza a don Benito di prolungarla. Adesso è possibile partecipare all'adorazione dal giovedì sera, a partire dalla messa delle 18,30, fino al venerdì notte alle 23,30 quando si canta Compieta, si esegue una processione solenne fino all'esterno della chiesa e si prega per tutte le intenzioni dei fedeli”.

Non c’è nulla da aggiungere, ma ricordo che nel 2000, l’anno in cui il Pime compiva 150 anni, il superiore generale padre Franco Cagnasso propose a tutte le  case e le missioni del Pime un anno speciale di preghiere per l’Istituto e le vocazioni missionarie. Ebbene, si sono prese diverse iniziative comunitarie e proprio in quell’anno abbiamo registrato in Italia un buon aumento di giovani che entravano da noi per studiare e diventare missionari e quattro o cinque sacerdoti di varie diocesi si sono associati all’Istituto per andare in missione e oggi tre di essi sono membri del Pime.

- di Piero Gheddo - labussolaquotidiana -

 
 
 

ANTONIO SOCCI/ ULTIME NOTIZIE DA FATIMA: CIO' CHE LA MADONNA HA FATTO (E FA) PER NOI....

Post n°6545 pubblicato il 04 Gennaio 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La profezia dei Maya, gli oroscopi…. A milioni vanno dietro a queste favole, specialmente con l’ingresso nel 2012 e complice l’incertezza provocata dalla crisi. Si ignorano invece le profezie vere e documentate.

Quali sono?

Anzitutto le trecento profezie messianiche dell’Antico Testamento, clamorosamente compiutesi fin nel dettaglio in Gesù di Nazaret. Da allora chi ha fatto profezie che effettivamente si sono storicamente realizzate è, nelle sue diverse apparizioni, la Madonna che non a caso la Chiesa venera come “Regina dei profeti”.

IL SOLE DI FATIMA

Quella più nota e più recente è contenuta nel messaggio dato a Fatima nel luglio 1917. Garantito dal clamoroso prodigio del sole, accaduto il 13 ottobre 1917 davanti a 70 mila persone (fra cui diversi agnostici e atei). Prodigio documentato sui giornali laici del tempo. La profezia cominciò ad avverarsi un mese dopo con la rivoluzione bolscevica in Russia, predetta dalla Madonna. Ora abbiamo una nuova, clamorosa conferma di un altro dettaglio della profezia grazie all’apertura degli archivi di stato britannici per i documenti che hanno superato i trent’anni, quindi quelli relativi al 1981.
E’ una storia che sta venendo alla luce proprio in queste ore (ne ha scritto ieri Enrico Franceschini su Repubblica), ma per capirne la portata e il legame con Fatima bisogna fare un passo indietro. Nell’apparizione del luglio 1917 la Madonna affidò ai tre bambini un messaggio importantissimo: lei sarebbe tornata a chiedere “la consacrazione della Russia” al suo Cuore immacolato, da parte del Papa e dei vescovi, e “la comunione riparatrice dei primi sabati”.
Se fosse stata ascoltata questa sua richiesta il mondo avrebbe avuto pace, in caso contrario nessuno avrebbe potuto fermare una seconda guerra mondiale e una diffusione del comunismo nel mondo che avrebbe scatenato persecuzioni contro i cristiani, orrori e guerre.
In effetti la Madonna tornò ad apparire a suor Lucia nel 1929 dicendo che quella era l’ora, ma non fu ascoltata. Per questo accadde tutto ciò che aveva predetto.

WOJTYLA IL GRANDE

Nel 1978 divenne papa Giovanni Paolo II. Soprattutto dopo l’attentato del 13 maggio 1981, i cui mandanti stavano ad est, ritenendo di essere stato salvato miracolosamente  proprio dalla Madonna di Fatima di cui, esattamente in quel giorno, si celebrava la festa, decise di riprendere in mano il messaggio di Fatima.
Fin dal 1981 cercò dunque ripetutamente di fare la consacrazione chiesta dalla Madonna, ma lui stesso dovette superare forti opposizioni degli ambienti ecclesiastici.
Il Papa comunque la fece – come potè – il 25 marzo 1984. In quella celebrazione solenne pronunciò una preghiera drammatica e toccante, dove fra l’altro gridava:

“Madre degli uomini e dei popoli… dalla fame e dalla guerra, liberaci! Dalla guerra nucleare, da un’autodistruzione incalcolabile, da ogni genere di guerra, liberaci!”.
Anni dopo venni in possesso di una straordinaria intervista di suor Lucia che il 14 ottobre 1993 era stata registrata con la telecamera da un giornalista portoghese (la trasmisi in tv, ad Excalibur).
In essa l’anziana suora, fra le altre cose, faceva questa sorprendente affermazione: “La Consacrazione del 1984 ha evitato una guerra atomica che sarebbe accaduta nel 1985”.

In effetti la Madonna a Fatima aveva predetto che il comunismo avrebbe scatenato guerre e questa profezia era nota e pubblica da anni.
Ma ero perplesso perché non capivo chi e quando poteva aver fatto sapere a suor Lucia che un conflitto nucleare nel 1985 era stato scongiurato grazie alla Consacrazione del 1984, visto che le apparizioni di Fatima erano avvenute molti anni prima.
La risposta mi venne implicitamente il 17 febbraio 2005, quando aprii Repubblica e vi trovai un’ampia intervista al cardinale Bertone.
Il prelato, che più volte aveva fatto visita alla suora portoghese, rivelò, fra le altre cose, che “Lucia ebbe una visione nel 1984, l’ultima ‘pubblica’ di cui non si è mai parlato, durante la quale la Madonna la ringraziava della consacrazione nel suo nome”.
Evidentemente era in quell’occasione che la veggente aveva avuto la clamorosa “informazione” e da una fonte davvero attendibile e “altolocata”.

IL GIORNO DELL’ARSENALE

Tuttavia, ritenendo che una guerra nucleare non scoppia da un momento all’altro senza motivi storicamente accertabili, scrivendo il libro “Il quarto segreto di Fatima”, andai a cercare le notizie di quei primi anni Ottanta che confermavano o smentivano l’esistenza di una condizione prebellica.
Scoprii che in effetti nei primi anni Ottanta la tensione fra Est e Ovest era stata gravissima e aveva toccato il culmine nel 1983, con la crisi degli euromissili. Al Cremlino si succedevano Breznev, Andropov, Cernenko.
Il sistema economico sovietico era ormai al collasso e la sfida militare imposta da Reagan – secondo i capi comunisti – metteva l’Urss davanti a una sola alternativa: o scatenare subito un attacco militare (inevitabilmente nucleare) all’Europa occidentale, prima di trovarsi in minorità militare sullo scenario europeo, o arrendersi al crollo del regime.
Il Cremlino prese dunque in esame la possibilità di un attacco preventivo all’Occidente. E’ in questa terribile situazione, il momento più drammatico dal dopoguerra, che si situa la solenne consacrazione del Papa.
Ebbene, dopo di essa accadono una serie di eventi del tutto imprevisti che di fatto spazzano via la possibilità concreta di una guerra. Ma perché nel giro di pochi mesi il Cremlino accantona l’ipotesi dell’attacco?
Uno dei fatti che possono aver determinato quella svolta, secondo Alberto Leoni, esperto di storia militare, fu l’ “incidente” che mise fuori uso il potenziale militare sovietico, l’esplosione dell’arsenale di Severomorsk, nel Mare del Nord: “senza quell’apparato missilistico che controllava l’Atlantico” spiegava Leoni “l’Urss non aveva più alcuna speranza di vittoria. Per questo l’opzione militare fu cancellata”.
Ebbene, quell’evento accadde due mesi dopo la Consacrazione fatta dal Papa, ma conta soprattutto il giorno: era il 13 maggio 1984, anniversario e festa della Madonna di Fatima e dell’attentato al Papa.
A quel punto l’Urss fu costretta a trovare un’altra via: la (disperata) riforma del sistema sovietico. Così, con la morte di Cernenko, pochi mesi dopo la consacrazione fatta dal Papa, fu chiamato al potere, a Mosca, Mihail Gorbacev.

IL SEGNO DI MARIA

L’uomo delle riforme impossibili (che in realtà portò il comunismo alla fine incruenta) firmò con Reagan il fondamentale trattato per la riduzione degli armamenti e l’eliminazione degli euromissili, che allontanava l’apocalisse nucleare – guarda caso – il giorno 8 dicembre del 1987, quando la Chiesa festeggia l’Immacolata Concezione.
E’ inevitabile ricordare che proprio la profezia di Fatima si concludeva così: “Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà”. Ed è stupefacente trovare sempre il “segno” di Fatima in tutte le date che segnano il progressivo dissolversi del comunismo. Infatti l’atto di liquidazione dell’Urss si consumò di nuovo un 8 dicembre (dell’anno 1991) e la bandiera rossa con falce e martello fu definitivamente ammainata dal Cremlino il 25 dicembre 1991, Natale del Signore.
Di nuovo si poteva constatare l’avverarsi della prima profezia di Maria, quella contenuta nel Magnificat: “Dio abbatte i potenti dai troni e innalza gli umili”.

ULTIME RIVELAZIONI

Se poi qualcuno dubita ancora che, in quei primi anni Ottanta, sia stato scongiurato un conflitto nucleare può utilmente consultare i documenti segreti dell’archivio di stato britannico a cui è stato appena tolto l’embargo.
C’è il piano sovietico di attacco alla Gran Bretagna che prevedeva, fra le altre cose, l’assassinio della Thatcher, perché lei poteva disporre un attacco nucleare all’Urss. Era l’unico modo, osserva Franceschini, con cui Mosca poteva “sperare di vincere un confronto atomico con l’occidente”.
Questo (recente) passato è la lezione di Fatima. E dovrebbe farci capire che per il nostro futuro adesso non serve scrutare il calendario Maya o i tarocchi. Casomai conviene guardare a Medjugorije, che è la prosecuzione di Fatima.

Antonio Socci - Da “Libero” - lo Straniero - Il blog di Antonio Socci -

 
 
 

PADRE GIULIO MARIA SCOZZARO: L'UMANITA' DI GESU' E' MARIANA

Post n°6544 pubblicato il 04 Gennaio 2012 da diglilaverita
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Maria ha dato la Carne al Verbo Eterno. Il Figlio eterno di Dio Padre per entrare nel mondo ha scelto Maria, ma poteva liberamente venire da solo, senza la mediazione di Maria. Non aveva bisogno di aiuto, ma lo ha voluto da Maria. Solo di Maria si è fidato. Gesù è stato fatto da Maria, con la sua umanità. L’Uomo Gesù è fatto di Carne e Sangue di Maria.

Gesù viene a noi per questa Carne e Sangue (umanità) di Maria, perché ha scelto Maria, e ogni operazione temporale del Verbo Incarnato è Mariana, non può non essere Mariana. Sul piano psicologico dell’Amore, sul piano ontologico dell’Unione, biologicamente sono della stessa Carne e Sangue: l’umanità di Gesù è Mariana, è di Maria.

Come il bambino quando è nel grembo materno mangia ciò che elabora la madre, così il Verbo (Grazia) passa da Maria, Lei lo elabora e lo proporziona a seconda dei bisogni di ognuno di noi, in vista del parto per portarci alla fine in Paradiso.

C’è inseparabilità tra Verbo e Maria. Il Verbo ha assunto l’umanità di Maria e quella di tutti i viventi, quindi il Verbo ha assunto l’umanità di Maria per salvare tutti in Maria. Gesù ha associato all’opera di Redenzione la Madre, Lei ha dato a Lui l’umanità. Il Padre ha dato la Divinità al Figlio, la Madre ha dato l’umanità per questo. Tutto riceviamo attraverso Maria. E per la Maternità Divina, Maria ha acquistato una specie di giurisdizione su ogni processione di Grazia dello Spirito Santo, il quale non si muove se non trova la sua Sposa in un’anima. Sono indissolubilmente inseparabili Maria e lo Spirito Santo: Lui è tutta l’economia della Grazia, Maria ne è la Sposa, quella che dirige.

La Grazia viene a noi non direttamente, ma inseparabilmente unita a Maria, e lo Spirito va nelle anime in cui trova la Sposa. Tutto abbiamo da Maria, perché Dio ha posto tutto il suo Potere nelle mani della Vergine. Per questo Sant’Agostino dice: “O Vergine, quello che Dio può per la sua volontà, Tu lo puoi per la Tua preghiera”. E Bernardino da Bustis dice, che “quando ricorreremo a Maria, La troveremo con le mani piene di Misericordie e di Grazie”.

Maria ha dato a Gesù tutta se stessa, non conservando proprio nulla. Si è spogliata di ogni interesse umano, così, Gesù ha rivestito Lei di Grazia e Potere sul mondo visibile ed invisibile. La Vergine Maria è il grande ostensorio che conserva, contempla ed irradia suo Figlio Gesù.

Suor Lucia di Fatima ci dice della rivelazione avuta dalla Madonna sul Rosario: “Per il Potere che il Padre ha dato al Rosario, non c’è problema personale, nè familiare, nè nazionale, nè internazionale, che non si possa risolvere con il Rosario”. Perché? Ho parlato già della Divina Maternità di Maria, del Potere che detiene Maria. Ricorda questo: Maria è l’Onnipotenza che supplica.

Onnipotente per Grazia, la Chiesa intera chiama Maria nella Supplica alla Madonna di Pompei, l’8 maggio e la prima domenica di ottobre.

San Bernardo dice: “Andate da Maria, ve lo dico senza esitare, Ella sarà sempre ascoltata a ragione della sua Dignità”. Continua San Bernardino da Siena: “Al comando di Maria tutti ubbidiscono, anche lo stesso Dio! Basta che la Vergine lo voglia e tutto sarà fatto”. E Sant’Antonio: “La preghiera della Madre di Dio ha carattere di comando, e non è possibile che non sia esaudita”.

La sua Onnipotenza per Grazia è comunicata da Dio, che è Onnipotente per natura. Maria come Madre di Dio è stata innalzata ad una dignità altissima, e questa Le consegue l’Altissimo Potere. Gesù ha posto i suoi Tesori nel Cuore Immacolato di Maria, come il Padre Eterno aveva posto il suo Tesoro -Gesù- nel grembo verginale di Maria.

Per questo, San Pier Damiani scrive: “Avvicinati, o Vergine, all’altare d’oro del perdono, non per supplicare, ma per comandare come Regina, poiché nelle Tue mani sono tutti i Tesori della Misericordia di Dio”.

- gesuemaria.it/i-nostri-libri.html -

 
 
 

IL NOBEL CARLO RUBBIA: "L'UNICITA' DELLA VITA UMANA PROVIENE DA UN ATTO CREATIVO"

Post n°6543 pubblicato il 04 Gennaio 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Il fisico Carlo Rubbia è il penultimo italiano ad aver vinto il Premio Nobel (1984), scienziato dotato di grande prestigio a livello internazionale, già direttore del CERN, dell’ENEA di Frascati, socio onorario dell’Accademia Nazionale dei Lincei, della National Academy of Sciences americana, della Royal Society, della Pontificia Accademia delle Scienze e di tante altre accademie.

Rubbia, assieme a Bombieri, è anche uno degli scienziati più disprezzati da Piergiorgio Odifreddi. Il motivo è semplice: «Carlo Rubbia mi pare che sia cattolico, Enrico Bombieri, medaglia Fields, è cattolico e va a messa», scrive a pag. 122 di “Perché Dio non esiste” (Aliberti 2010). Il Nobel italiano è in realtà uno dei grandi esempi di come un’altissima conoscenza scientifica possa contribuire ad una riflessione esistenziale molto profonda. Ha detto in passato, ad esempio: «Parlare di origine del mondo porta inevitabilmente a pensare alla creazione e, guardando la natura, si scopre che esiste un ordine troppo preciso che non può essere il risultato di un “caso”, di scontri tra “forze” come noi fisici continuiamo a sostenere. Ma credo che sia più evidente in noi che in altri l’esistenza di un ordine prestabilito nelle cose. Noi arriviamo a Dio percorrendo la strada della ragione, altri seguono la strada dell’irrazionale» (citato in C. Fiore, “Scienza e fede”, elledici, Leumann (TO) 1986, p. 23).

Poco prima di Natale ha partecipato ad un convegno organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze, guidata da un altro Premio Nobel, il biologo Werner Arber. Rubbia ha proposto una bellissima relazione intitolata dal quotidiano Liberal così: “La vita sulla Terra ha un solo Padre“. Citiamo alcuni passaggi: «Con alta precisione, oggi vediamo che il cosmo è straordinariamente unico, caratterizzato dal valore ½° =1. La natura dell’universo non è dunque casuale, essa è il risultato di un evento unico e straordinario, possibile solamente per questo valore [...]. Grazie a potentissimi anelli di collisione tra fasci di altissima energia, è possibile ripetere le fasi iniziali dell’evoluzione della materia cosmica, con la creazione nel laboratorio di tutta una serie di straordinari fenomeni che ci permettono di esplorare le condizioni dell’Universo fino a qualche miliardesimo di secondo dopo il big-bang. Anche a questi incredibili istanti, la creazione iniziale era già un fatto compiuto. L’uomo di scienza non può non sentirsi umile, commosso ed affascinato di fronte a questo immenso atto creativo, così perfetto e così immenso e generato nella sua integralità a tempi così brevi dall’inizio dello spazio e del tempo. Vanno ricordate le fasi successive di questa immensa trasformazione a partire dalla creazione fino al giorno d’oggi. L’universo si è evoluto in maniera unitaria e coerente, come se fosse un unico tutto. Ricordiamo a questo proposito le parole della Genesi, dove si dice: “Dio pose le costellazioni nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona”».

Rubbia passa poi a tratteggiare «un altro successivo immenso evento», ovvero «la creazione della vita [...] Una delle più importanti conquiste della scienza moderna è quella che le leggi della fisica e conseguentemente il comportamento della materia sono invarianti nello spazio e nel tempo. Esse sono dimostrabilmente le stesse a miliardi di anni luce da noi e miliardi di anni fa. Ciò è facilmente comprensibile se si pensa che oggi sappiamo che le leggi fondamentali della fisica sono state per così dire inscritte nelle proprietà “geometriche” dello spazio, ancorché vuoto e quindi prescindono dalla materia fisica in esso eventualmente contenuta. La materia che costituisce l’Universo quindi esprime per così dire il suo “libero arbitrio”, all’interno di strette regole definite apriori, che preesistono alla sua creazione e successiva evoluzione». Il Premio Nobel intende anche sfatare «un’impressione, e cioè il fatto che essendo senza dubbio la Terra solamente un pianeta su tanti possibili in cui condizioni idonee per la vita si sono realizzate, la probabilità di un tale evento sia necessariamente elevata: in realtà questo ragionamento non è valido. Anche se questo fosse un fenomeno unico nell’universo, per definizione esso è avvenuto sulla nostra terra». Tuttavia «è perfettamente concepibile che si costruisca pian piano, come del resto comprovato per gli elementi più semplici, da qualche parte nelle immensità dell’Universo anche la struttura chimica della prima cellula vivente. Va ricordato che nelle sue forme più elementari, tuttavia capaci di riprodursi, la vita abbisogna di un numero relativamente limitato, da alcune decine ad alcune centinaia di migliaia di atomi. Va inoltre ricordato che grazie alla presenza della forte affinità chimica, questo non è puramente una roulette, in quanto elementi più complessi (proteine) sono costruibili a partire da componenti, da “mattoni” più semplici, già pre-costituiti».

Il celebre fisico parla anche dell’evoluzione della vita, «fortemente influenzata dalle condizioni specifiche al nostro pianeta. Ad esempio le transizioni tra grandi periodi geologici, caratterizzati da forme profondamente diverse di vita, come ad esempio il Giurassico, il Cambiano ecc. sembrano essere state determinate da eventi catastrofici e dalle immense estinzioni delle specie prodotte. La fine dei dinosauri e il passaggio ai mammiferi fu un passo evolutivo importante, per cui fu determinante il cambiamento climatico, probabilmente conseguente all’impatto di una meteorite sulla penisola dello Yucatan e del conseguente temporaneo periodo di oscurità e di freddo durato alcuni anni con conseguente estinzione delle specie meno preparate a subire questo straordinario shock climatico, che apparentemente eliminò tutte le specie di dimensioni più grandi di alcuni centimetri e specialmente quelle al momento più evolute e quindi più fragili. È quindi evidente che su di un altro ipotetico pianeta, pur assumendo una simile “partenza” probabilistica, è completamente improbabile che la forma di vita risultante sia, per così dire, la copia-carbone di quella su terra. Tutto ciò depone a favore a due fatti importanti: che l’evoluzione della vita segue una linea precisa a partire molto probabilmente da un unico e singolo fatto iniziale, il primo DNA da cui è conseguita tutta l’evoluzione, motivata da tutta una serie di eventi esterni fa sì che essa abbia una grandissima specificità che rende probabilmente unica la vita su terra, come noi la intendiamo. Oggi sappiamo che l’uomo rappresenta uno degli ultimi anelli della vita. Ciononostante la struttura dettagliata del DNA umano è solo leggermente diversa da quella degli altri esseri viventi. È questa una differenza morfologicamente piccola in sé, ma enormemente diversa per quanto riguarda le sue conseguenze. L’uomo è quindi strutturalmente fondamentalmente diverso dalle altre specie animali conosciute. Ha caratteristiche che lo contraddistinguono profondamente e in maniera unica».

Il fisico conclude il suo intervento augurandosi che la scienza scopra l’esistenza di altra vita nell’immenso universo. «Ma la scoperta di una eventuale vita extra-terrestre, con tutte le somiglianze e diversità rispetto alla nostra», continua, «arricchiranno ancora di più l’unicità dell’uomo in tutti i suoi aspetti e ci aiuteranno a meglio percepire e apprezzare gli immensi patrimoni di umanità e di saggezza che abbiamo ricevuto e di cui dobbiamo fare il più prezioso utilizzo, così ben ricordato in quella meravigliosa immagine dell’uomo con il dito puntato verso il Creatore nel fantastico affresco di Michelangelo nella Cappella Sistina».

- www.uccronline.it -

 
 
 

CRISTIANO RIFUGGI L'IPOCRISIA!!!

Post n°6542 pubblicato il 04 Gennaio 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Ti avrà certamente colpito quanto Gesù insista sulla sincerità, lo cogli soprattutto nel giudizio molto severo che lui  pronuncia nei confronti di coloro che appaiono all’esterno diversamente da ciò che sono nel loro intimo.
Ti sei chiesto perché dopo il suo orribile tradimento  Giuda sia andato a impiccarsi, mentre Pietro si è pentito piangendo amaramente?
Giuda era un ipocrita, seguiva il maestro insieme agli altri apostoli ma senza credere e senza accogliere il messaggio. La sua condotta era così abilmente studiata che nessuno dei dodici sospettava che fosse lui a tradire, il culmine dell’ipocrisia è stato il momento in cui si è avvicinato al maestro e con il bacio dell’amicizia lo ha indicato ai nemici. Il suo cuore era corrotto e la sua anima devastata. Aveva venduto Gesù ma all’esterno appariva come uno dei suoi amici intimi, ha avuto in dono il miracolo del risveglio della coscienza, ma non gli è bastato per sottrarsi al demone della disperazione.
Pietro era una persona sincera, anche nella sua debolezza appare una persona schietta che manifesta all’esterno ciò che ha nel cuore. La sua conversione è genuina e le sue lacrime sono autentiche. Le persone che non ingannano sé stesse non si perdono, anche quando a causa della debolezza umana sono in balìa di gravi sbandamenti.
Gesù era circondato da persone doppie. Molti dei suoi interlocutori lo ascoltavano per coglierlo in fallo. Persino gli inviti a tavola erano predisposti per trovare pretesti per accusarlo. Eppure erano persone esternamente irreprensibili nella loro osservanza della legge.
Gesù pronuncia nei confronti di queste persone doppie le espressione più tremende bollandoli  come sepolcri imbiancati, essi dice Gesù “sono belli a vedersi ma dentro sono pieni di ossa di morti  e ogni putridume, così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini ma dentro siete pieni di ipocrisia di iniquità”.
Non credere che l’ipocrisia sia una caratteristica tipica degli scribi e dei farisei, questa orribile deformazione della persona umana, bella all’esterno e marcia all’interno, è un marchio satanico di cui gli uomini fanno fatica a liberarsi; l’essere doppio è una caratteristica del demonio, il quale ha bisogno di presentasi come benefattore per attiraci nella sua rete e portarci alla perdizione eterna. L’astuta serpe è insuperabile nell’arte del dissimulare, ma chi potrebbe contare l’esercito sterminato dei discepoli che ogni giorno frequentano la sua scuola.

L’ipocrisia, caro amico, deturpa in primo luogo il tuo rapporto con Dio. Dici le preghiere, vai alla Messa, partecipi alle varie attività della Chiesa, ma ti manca l’intima convinzione perché la tua fede è ridotta un lucignolo fumigante e il tuo cuore è inquinato dalle passioni. Tuttavia ti preoccupi di tenere ben nascosta questa triste realtà, non solo agli occhi degli altri, ma anche ai tuoi. Così inganni te stesso e ti precludi la possibilità  della conversione perché ti illudi di essere giusto e non come tutti gli altri che sono ladri, ingiusti, adulteri, come diceva il fariseo ( Lc 18,11).

Sulla scia dei profeti Gesù denuncia la tentazione della falsa devozione che incombe su tutti coloro che fanno un cammino spirituale, in particolare ne sono vittime coloro che per stato di vita hanno scelto la santità e trovando il cammino troppo arduo preferiscono una verniciata esteriore alla fatica quotidiana di cambiare il cuore.
Tuttavia se si possono ingannare gli uomini non è possibile ingannare Dio. “Questo popolo”, dice Gesù, “mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me”. “Non gridano a Me con il loro cuore” dice il profeta Osea. La sincerità nei confronti di Dio ti preserverà dal pericolo mortale di ingannare te stesso. L’Onnipotente conosce ogni movimento del tuo cuore, a che vale nascondersi come fecero i progenitori dopo il peccato?
Essere sincero di fronte a Dio è l’unica via di salvezza, il nostro rapporto con Lui si riflette inevitabilmente, poi, nei rapporti col prossimo. Le persone che hanno Dio nel cuore non sono esenti da difetti, da ombre e da debolezze, il loro sforzo però consiste nell’emendarsi, non nel nascondere il male che li affligge e dal quale non sono dispensati neppure i santi. Tu ti trovi davanti a delle persone in cui non vi è discordanza fra la bocca e il cuore, fra quello che dicono e quello che fanno. Sono persone che non ti ingannano e delle quali ti puoi fidare. Forse queste persone sono una piccola parte nella società, però tu cerca di essere una di loro.
Infatti, viviamo in un mondo dove non sono pochi coloro che si presentano come miti agnelli, ma dentro sono lupi rapaci.
L’apostolo Paolo fra i molteplici pericoli che ha dovuto affrontare nella sua vita travagliata ha enumerato anche quello dei falsi fratelli (vedi seconda letta ai Corinti, cap. 11 vers. 26).
La schiettezza e la trasparenza del tuo rapporto con Dio ti aiuterà a scoprirli questi falsi fratelli per quanto siano abili nell’ingannare. Chi è abituato a contemplare la luce del sole non la confonde con quella artificiale. Tuttavia, l’obbiettivo primario è che tu sia una persona sincera e affidabile, sappi che questo è lo sforzo di tutta una vita.
Il potere di Satana su questo mondo è visibile, è palpabile nel dominio universale della menzogna che è una vera e propria pandemia spirituale.
La tua appartenenza a Gesù si deve esprimere nell’amore per la verità, per la franchezza nei rapporti umani, nella lealtà alla parola data. La verità ha un suo pudore e Gesù ci raccomanda di non dare le cose sante ai cani e non gettare le perle ai porci. Tuttavia, la prudenza è una virtù che nulla ha che spartire con la dissimulazione. Perciò, caro amico, vigila perché lo spirito dell’ingannatore non inquini il tuo cuore, non c’è nulla di più vile che ordire trame contro il fratello che ti dà fiducia e si fida di te.
Anche tu come Giuda saresti capace di dare un bacio a chi stai per tradire? Non farti prendere dalla tentazione di trarre in inganno, di tendere insidie e di ordire congiure.
Sappi che in ogni menzogna c’è l’alito di Satana.
Il menzognero e l’omicida vuole imprimere su di te la sua immagine, spingendoti a ingannare e a tradire chi ti sta vicino.

di Padre Livio Fanzaga - Tratto da:  Fa’ posto a Dio. Lettere di direzione spirituale - Posté par atempodiblog -

 
 
 
 
 

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Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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