ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 21/02/2012

OGGI MI FACCIO SINGLE: EFFETTI DELLA CULTURA DOMINANTE

Post n°6765 pubblicato il 21 Febbraio 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Categoria tutto smalto, tutta libertà, cultura, moda, belli e vincenti, con portafogli medio alti. È l’immagine dei single che emerge e si fa strada. Sono l’avvenire o la fine di una società senza futuro?

Giovane, bella, elegante. Jeans rimboccati, scarpette a punta schiaccia-formiche, micio sul tavolo con la coda alzata, note book aperto, su un vassoio un cornetto, un bicchiere di aranciata. Ma alto, sul capo cotonasto, aleggia un balloon con la testa del maschio. L’Uomo dei suoi sogni, delle sue attese, dei suoi desideri? La vignetta interpreta uno dei miti del nostro tempo: il single.

Recenti statistiche ci dicono che i single in Italia sono cinque milioni e mezzo. Uomini e donne mai sposati, né vedove né separati. Nei Paesi occidentali, Francia e Germania in testa, sono di più. E il fenomeno tende a crescere in tutta l’Europa occidentale. Figlio del benessere?

Una categoria spesso invidiata. Liberi, senza responsabilità familiari.

I maghi del marketing creano per loro offerte sempre più allettanti, il mercato li coccola, la pubblicità li tiene sotto tiro, le editrici li blandiscono, per loro pubblicano romanzi e riviste con mille proposte cattivanti. Le fabbriche creano modelli di auto quasi solo per loro, linea filante, sportiva, decapottabile. Due posti. Uno per lui, l’altro per la ’lei’ di turno. E viceversa.
Liberi come il vento. Una mostra da visitare, una crociera per i mari del Sud, un festival di musica rock, una prima teatrale, una maratona strappamuscoli. Vanno, vengono, non devono chiedere permessi a nessuno, non devono spiegare a nessuno dove e con chi hanno dormito quella notte o perchè il colletto della camicia è sporco di rossetto.
Una categoria insomma tutto smalto. Tutta libertà. Ovviamente cultura e portafogli medio-alti. Belli e vincenti.
Tutto bene, allora? Li invidiamo? Single è bello?

… accudire la gatta…

Tutto bene, forse, fin verso i quaranta. Quando si affacciano le prime nubi.

“Sono una single. Fino a poco tempo fa mi sentivo appagata. Ora forse perché si avvicinano i quarant’anni, avverto il desiderio di una relazione forte, di una persona con cui costruire il futuro. Ho tanti amici, uomini simpatici e aperti. Ci legano interessi comuni, ma non quelle affinità elettive che indicherebbero il partner giusto. Perché non lo trovo? Zeta, Milano”.

Le risponde su Io Donna Silvia Vegetti Finzi, università di Pavia. “Non ti mancano certo le occasioni di incontro. Abiti sui Navigli, una zona della movida notturna milanese, frequenti gli happy hour, i ristoranti di moda, i concerti e le mostre d’arte underground. Ma, al tempo stesso, ti piace alzarti tardi al mattino, fare una bella colazione, accudire la gatta e poi lavorare fino all’ora di cena sentendo la radio, sorseggiando tisane, telefonando e inviando sms agli amici per combinare la serata. I tuoi spazi, i tuoi orari, i tuoi ritmi sono sacri: ogni variazione ti disturba. ‘Sto bene con me stressa’ dichiari ‘e ci tengo alla mia libertà’. Ma, in ultima analisi, che cosa serve la tua libertà? A cercare qualcuno con cui condividerla. Ma quel qualcuno non si trova perché, a sua volta, è geloso della sua solitudine, pronto a difendere la sua privacy da qualsiasi interferenza”. E la Silvia conclude: “Finché vi incontrate in uno spazio neutro, in quella terra di tutti e di nessuno che sono i locali pubblici, va bene. Ma quando si tratta di passare all’intimità, scattano gli anticorpi. E voi restate alla ricerca di una soluzione paradossale: la condivisione di due solitudini”.

Il fantasma della solitudine e una velata malinconia

È l’ombra nera che si profila dopo i 40 o i 50 anni.

E allora c’è la crociera per single in modo che ciascuno possa incontrare l’anima gemella o il principe azzurro. Ci sono le agenzie matrimoniali che organizzano incontri romantici con buffet, danze, lettura delle carte, ecc. Il problema è sempre e solo quello: trovare l’altra metà di sé, direbbe Platone, per scongiurare il fantasma della solitudine, del vuoto, del domani. Scelgo qualche spunto pubblicato da una affermata agenzia matrimoniale. Da notare come siano più colorite e fantasiose le richieste delle donne.

Cito da La Stampa, 31 maggio 2006. Tante persone, con esperienze diverse, tutte però alla ricerca di un partner che dia senso alla loro vita, finora forse brillante ma solitaria.

Un’annotazione curiosa. Forse sono le single in carriera le più esposte al pericolo della solitudine. Sex and the City, il fortunatissimo serial americano, mette in scena quattro protagoniste. Le quali affermano, puntata dopo puntata, che non si è single perché poco attraenti o meno intelligenti o antipatiche. Tutt’altro. Sono donne che hanno tutti i numeri per piacere agli uomini: belle, affermate, ricche. “Ma forse è proprio per queste loro caratteristiche – osserva P. Quilotti, un esperto di questi problemi – che gli uomini le temono o sono loro che non li considerano all’altezza”.

Il culto di una libertà assoluta

Una delle cause più influenti di questa tendenza al single, va ricercata nella cultura individualista oggi dominante, nel culto di una libertà assoluta, che rifiuta ogni limite, mentre nel rapporto profondo a due i vincoli sono molteplici. Gioca anche il fatto che alcuni, uomini o donne, hanno una predisposizione alla solitudine e preferiscono dedicarsi allo studio o al lavoro. Conosco un giovane affermatissimo dermatologo che fa della professione la sua vita. Molto studio, molto lavoro in ospedali e cliniche, non perde un Congresso di aggiornamento in Stati Uniti e ci va a sue spese, mi diceva il padre. Unico svago una giornata nella sua stanzetta in un condominio di montagna, tra rocce e nevi. Nel silenzio. Bisogna però dire che vive in famiglia con un papà e una mamma preoccupati del ’dopo’. Scelte analoghe si verificano per il volontariato in tutte le sue forme, in Italia e all’estero.
Occorre aggiungere che alcuni, uomini o donne, non sono capaci costituzionalmente di un rapporto stabile e continuativo, e sfarfallano da una situazione all’altra senza trovare mai un punto di appoggio e di stabilità.
Si dà infine il caso di single che non sono tali per loro scelta ma per situazioni della vita in cui si sono trovati coinvolti. La morte di un coniuge ancora giovane. Separazioni e divorzi che lacerano affetti e famiglie e gettano nella solitudine. Vittime di queste situazioni sono per lo più le donne, anche se oggi gli uomini, sbattuti fuori casa senza moglie e senza figli, stanno reclamando i loro diritti.

Armonizzare due libertà

La ricerca esclusiva della propria libertà al di là di ogni vincolo, finisce per portare alla solitudine, al vuoto affettivo, al senso di inutilità o di fallimento della propria vita. Con o senza tanti soldi.

La vocazione normale dell’uomo e della donna è il matrimonio, anche se oggi divampano le polemiche in materia. Con tutte le difficoltà che questo rapporto comporta, oggi soprattutto, ma anche con tutta la ricchezza di valori della maternità e della paternità. Vivere in comunione esige però che si sappia sacrificare un po’ della propria libertà, della propria indipendenza, esige di saper armonizzare due libertà. Molti matrimoni falliscono anche solo dopo pochi mesi di convivenza, per questa incapacità di mettere i freni alla propria voglia di libertà. E questo vale per lui e per lei. Chi ne va di mezzo sono i figli che soffrono profondamente queste lacerazioni.

La pienezza della vita dell’uomo risiede anche nella ricchezza di relazioni che sa stabilire all’interno della famiglia, e all’interno della società, perché questa non si riduca a una somma di interessi conflittuali o di solitudini egoiste. E oggi le vere relazioni, le relazioni profonde sono rare, sia in famiglia che nella società.

-dimensioni.org - Carlo Fiore - donboscoland -

 
 
 

LA QUARESIMA COME E PERCHE'?

Post n°6764 pubblicato il 21 Febbraio 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La storia di una pratica che si ripete fin dai primissimi tempi del Cristianesimo

In preparazione alla S. Pasqua, fin dai primissimi tempi del Cristianesimo, cominciò a praticarsi dai fedeli un periodo di preparazione per disporsi sempre meglio a quello che è il mistero centrale della Redenzione del Cristo.

Dapprima si iniziò con un periodo di un solo giorno; poi questo periodo si andò sempre più allungando, comprendendo 6 settimane, e così si ebbe la Quaresima (dal latino “Quadragesimae”) cioè 40 giorni di preparazione al Mistero Pasquale. La Quaresima comporta per i fedeli due distinte pratiche religiose: il digiuno e la penitenza. Il primo, al quale erano un tempo obbligati (ad esclusione delle domeniche) tutti i fedeli fra i 21 e i 60 anni, fu introdotto nella Chiesa non prima del IV sec.

Anticamente nella Chiesa Latina il digiuno riguardava 36 giorni; nel V sec. ne vennero aggiunti altri 4 e l’esempio si seguì in Occidente, tranne che nella Chiesa ambrosiana. Gli antichi monaci latini facevano 3 quaresime: la principale, prima di Pasqua; l'altra prima di Natale, chiamata Quaresima di S. Martino; la terza, a S. Giovanni Battista, dopo la Pentecoste.

Se c’erano delle buone ragioni per giustificare il digiuno di 36 giorni, ve ne erano delle eccellenti per spiegare il numero quadragenario. Si osserva, anzitutto, che questo numero nelle Sacre Scritture, rappresenta sempre la pena e l’afflizione.

Per 40 giorni e 40 notti era durato il diluvio che aveva sommerso la terra ed estinto l’umanità peccatrice (cfr. Gn. 7,12); per 40 anni il popolo eletto dovette errare nel deserto, in punizione della sua ingratitudine, prima di entrare nella terra Promessa (cfr. Dt. 8,2); per 40 giorni Ezechiele aveva dovuto giacere sul proprio fianco destro a raffigurare il castigo divino imminente sulla città di Gerusalemme (cfr. Ez 4,6); per 40 giorni Mosè aveva digiunato sul Sinai prima di attendere la Rivelazione divina (cfr. Es. 24, 12-17); per 40 giorni aveva viaggiato Elia nel deserto, per sfuggire alla vendetta della regina idolatra Jezabele ed essere consolato ed ammaestrato da Jahvè (cfr. 1Re 19,1-8); anche Gesù, dopo il battesimo ricevuto nel Giordano e prima di iniziare la sua vita pubblica, trascorse 40 giorni e 40 notti nel deserto pregando e digiunando (cfr. Mt 4,2).

In passato, il digiuno cominciava con la Prima Domenica di Quaresima e si concludeva all’Alba della Resurrezione di Gesù. Senonché, siccome la domenica era giorno festivo, e ad essa non si addiceva il digiuno quaresimale, allora per supplire ai 4 giorni di digiuno, che in tal modo venivano a mancare per avere il numero sacro di 40 giorni, si cominciò il digiuno quaresimale con il mercoledì antecedente alla Prima Domenica di Quaresima.

Questo uso iniziò negli ultimi anni di vita di S. Gregorio Magno, che fu sommo pontefice dal 590 al 604 d.C. Quindi questo mutamento di iniziare la Quaresima al mercoledì, detto in seguito delle Ceneri, possiamo datarlo ai primissimi anni del sec. VII, e cioè proprio tra il 600 e il 604.Quel Mercoledì fu perciò chiamato Caput Jejunii, cioè inizio del digiuno quaresimale, oppure Caput Quadragesime, e cioè inizio della Quaresima.

La penitenza per i pubblici peccatori iniziava con la loro separazione dalla partecipazione alla Liturgia Eucaristica. Ma una vera e propria prescrizione ecclesiastica la troviamo nel Concilio di Benevento del 1901, al canone 4.

Nel cristianesimo primitivo, il periodo della Quaresima era dedicato a preparare i catecumeni, che nel giorno della Pasqua avrebbero ricevuto il battesimo e sarebbero stati accolti nella Chiesa. La pratica del digiuno, fin dalle più remote antichità, fu imposta dalle leggi religiose di vari popoli. Nei libri sacri dell’India, nei papiri dell’antico Egitto e nei libri mosaici sono contenuti numerosi precetti relativi al digiuno.

Nell’osservanza della Quaresima gli Orientali sono più severi dei cristiani d’Occidente. Nella Chiesa greco-scismatica il digiuno è di stretto rigore durante tutti i 40 giorni che precedono la Pasqua; nessuno può dispensarsene, neanche il patriarca.I primi monaci (cenobiti) del cristianesimo praticavano il digiuno commemorativo di Gesù nel deserto; quelli dell’Egitto non prendevano che appena 12 oncie di pane al giorno. metà alla mattina e metà alla sera, con un sorso d’acqua.

In passato, durante il periodo quaresimale, non era consentito che un solo pasto al giorno. Questo unico pasto nel IV sec. si teneva dopo il tramonto del sole. In seguito fu permesso verso le 15. Al principio del secolo XVI venne concesso dalle autorità della Chiesa di aggiungere al pasto principale la cosiddetta “colatio”, leggera refezione serale. Temperandosi sempre più i rigori, la carne, che prima era assolutamente bandita dalla mensa durante la Quaresima, vi fu poi ammessa nel pasto principale fino a tre volte per settimana.

Le tassative prescrizioni del digiuno quaresimale si pubblicavano ogni anno in Roma mediante il famoso “Editto sull’osservanza della Quaresima”. La pratica del digiuno era in passato veramenteobbligatoria e chi vi contravveniva andava incontro a seri guai.

I rigori erano tali che il Concilio VIII di Toledo nel 653 comandò a coloro che, senza necessità, avessero mangiato carne in Quaresima di astenersi per tutto l’anno e non accostarsi alla comunione il giorno di Pasqua.

- Giovanni Preziosi - ZENIT -

 
 
 

CHI È LA PIU' BELLA DEL REAME?

Post n°6763 pubblicato il 21 Febbraio 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Tutti noi ricordiamo la favola di Biancaneve e la scena in cui la matrigna, regina, interroga lo specchio per sapere chi è la più bella di tutto il reame. Tutti noi ricordiamo anche l’espressione infuriata quando un giorno si sente rispondere che la più bella non è più lei ma, appunto, Biancaneve.
Il dare molta importanza alla bellezza non riguarda solo il personaggio di questa fiaba, ma caratterizza il nostro tempo, rendendo questo racconto ancora particolarmente attuale.
La società in cui viviamo ci propone spesso modelli di bellezza quasi irraggiungibili e ci spinge a considerare la bellezza come un requisito essenziale per sentirsi accettati.
La maggior parte degli spot puntano sulla bellezza del testimonial per rendere attraente un prodotto.  Ultimamente Fiorello ha fatto leva proprio su questo aspetto pubblicitario, in una specie di gioco in controtendenza, fingendo di lamentare la sostituzione del proprio ruolo di testimonial perché brutto! Simpatica trovata pubblicitaria, perché noi sappiamo che il brutto lo fa ma non lo è!
Nella realtà, invece, a volte è la stessa chirurgia che interviene nel dare il suo aiuto a chi si sente molto a disagio a causa di qualche parte del proprio corpo: un naso pronunciato, un seno piccolo, ecc. La quantità di richieste di interventi in questo ambito e i numerosi casi di insoddisfazione (quando di non vero e proprio danno!) che ne seguono hanno portato a una loro regolamentazione. Il ricorso a questi interventi è stato limitato in base all’età (non inferiore ai 18 anni per un intervento di mastoplastica, per modificare le dimensioni del seno).
Come esprime bene la fiaba citata all’inizio, una preoccupazione che sorge in chi è bello è come mantenere questa qualità, quando cominciano a comparire “i segni dell’età” (benchè questo non sia un problema che riguarda voi giovani!).
Anche in questo caso gli strumenti chirurgici danno volentieri il loro contributo per mantenere la bellezza, senza “dover” ricorrere all’eliminazione delle rivali, come cerca di fare la matrigna di Biancaneve!
Sempre più spesso, infatti, si ricorre a qualche “ritocchino estetico” (lifting, liposuzione,…) per cancellare quei segnali fisici che ricordano come il tempo stia passando e che la giovinezza non è eterna come molti desidererebbero. In realtà all’interno del mondo dello spettacolo possiamo assistere a una duplice presa di posizione: da un lato attrici favorevoli a questo tipo di intervento, che lo giustificano come richiesto dalla loro professione, dall’altro coloro che si dichiarano contrarie in nome di un’accettazione dei cambiamenti legati allo scorrere del tempo.
Non sono mancati tristi casi in cui il ricorso al bisturi ha procurato danni al posto dei risultati promessi e desiderati, con la conseguente richiesta di cifre stratosferiche di risarcimento (che rimane comunque solo economico!).
Lasciando il mondo delle stelle del cinema per tornare a quello delle persone comuni, a cui noi apparteniamo, va detto che il dare particolare importanza alla bellezza può creare grossi problemi.
Innanzitutto, chi da madre natura è stato poco dotato di questa qualità, può provare forti sensi di inferiorità, percependo se stesso come “il brutto anatroccolo”!
Inoltre, l’ambizione a diventare o a rimanere belli può portare a delle vere e proprie ossessioni riguardo il proprio aspetto, soprattutto da parte di chi un bell’aspetto ce l’ha.
Nei casi più gravi si arriva alla dismorfofobia, un disturbo caratterizzato da una preoccupazione esagerata per un difetto fisico immaginario o, se presente, obiettivamente piccolo.
Marcella è una ragazza più che graziosa, molto curata, complessata per delle labbra piccole e sottili a causa delle quali ritiene di non essere accettata. Richiede un intervento con il bisturi, vorrebbe delle labbra come quelle di Angelina Jolie, ma un bravo medico rileva delle labbra del tutto nella norma come dimensioni e comprende che i problemi non sono fisici, ma di altra natura e giustamente la invita a una cura psicologica. Al di là di questi casi estremi vale per tutti che un buon segno di maturità è la capacità di considerare la bellezza fisica come una qualità tra le altre (intelligenza, simpatia, creatività,…) e neanche tra le più importanti!

Maria Poetto - Psicoterapeuta - dimensioni.org -

 
 
 

STANNO ACCADENDO COSE STRANE NEL NOSTRO PAESE.....

Post n°6762 pubblicato il 21 Febbraio 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Stanno accadendo cose strane nel nostro Paese eppure pare che pochi se ne rendano conto: uno strano clima di disinteresse o di totale remissione o, forse peggio, di plagio ha investito gli italiani i quali, senza battere ciglio, si sono lasciati scippare la propria sovranità nazionale da politici che in quanto a spudoratezza, arroganza e disonestà hanno battuto qualsiasi limite e record ipotizzabili. Ma ciò che più sconcerta è leggere alcune prese di posizione di ambienti ecclesiastici secondo cui sarebbe auspicabile un appoggio al governo Monti (che ai cittadini, è bene ricordare, è stato imposto loro malgrado con una mossa di prestigio - seppur concessa dalla Costituzione -  dal Presidente della Repubblica Napolitano) con l’auspicio che il Paese in un prossimo futuro venga governato dal Centro (o cosiddetto Terzo Polo) guidato da Casini, Fini e Rutelli e da quanti convergano in quella direzione. Ebbene, se così accadesse, Dio ce ne scampi!! Perchè? Innanzitutto è palese la disgregazione della scena politica in Sinistra, Centro, e Destra, poiché tutte le forze politiche hanno barattato le proprie ideologie con il proprio tornaconto in termini di potere e di denaro: la prova inconfutabile è l’attuale ammucchiata in Parlamento dove si assiste ad un Governo legittimo nella forma, illegittimo nella sostanza (dal momento che non è stato votato da nessun cittadino) tenuto in vita da politici che pur di non rinunciare a Mammona si sono auto commissariati, motivando tale gesto vergognoso con la solita storiellina del “senso di responsabilità”. Ne avessero di senso di responsabilità non avrebbero certo ridotto l’Italia ad uno stivale che, pieno di buchi, fa acqua da tutte le parti…ma tantè, l’arte della menzogna è divenuta ormai la pietanza di cui questi politici, veri esperti sofisti, si cibano da una vita ormai quotidianamente. In altre parole, non ha più senso parlare di Centrosinistra o Centrodestra poiché si è appiattito tutto: oggigiorno la vera e nuova sfida si realizza sui cosiddetti principi non negoziabili; su questo terreno di scontro i politici saranno tenuti a schierarsi e dividersi poiché il futuro verterà su queste tematiche imprescindibili che condizioneranno la società dell’avvenire e il futuro che ci attende.

Un altro punto che credo sia sotto gli occhi di tutti è l’ormai conclamato tradimento dei partiti politici attuali, nessuno escluso, verso il Paese. Il Centrodestra, pur godendo di una maggioranza parlamentare notevole, ha fallito su tutti i fronti. E soprattutto il suo leader, Berlusconi, si è rivelato un uomo di piccola statura (e non mi riferisco certo all’altezza): anche da lui gli italiani hanno subito una colossale presa in giro (un esempio su tutti: la questione legata all’Ici, cavallo di battaglia di Berlusconi secondo cui la prima casa è sacra e non può essere gravata da una tassa ignobile come l’imposta comunale sugli immobili, ed ora reintrodotta dal governo Monti proprio con i voti del Cavaliere!). Per la verità da Berlusconi, la cui visione libertina della vita (la porcheria che offre sulle sue televisioni lo dimostra) assai lontana dai valori fondanti una società sana e, “magari” anche cristiana, non ci si poteva aspettare granchè se non la possibilità che il male minore impedisse al male maggiore (la sinistra e le sue derive etiche e letali) di provocare danni ancor più gravi. La realtà però è impietosa e come insegna il Catechismo della Chiesa cattolica, da un male (pur minore) non può mai derivare un bene (pur minore): l’Italia è comunque ridotta ad un colabrodo. Ciò che fa la differenza è una sola cosa: la coerenza. E vediamola questa coerenza nel cosiddetto Terzo Polo! Si può affibbiare  tale termine a chi (Casini in testa), definendosi cattolico, si allea, per bassi e beceri calcoli politici, con quanti sostengono l’aborto, il divorzio, il diritto alle unioni omosessuali e via delirando? Ma come allora è anche solo ipotizzabile pensare di affidare le sorti di una Nazione a politici di così dubbia levatura morale?

Stendendo un velo pietoso sulla parabola di Fini, resta il Governo Monti, pieno zeppo di conflitti d’interessi e ministri (a cominciare proprio da Monti) cresciuti e abituati a nuotare nelle acque torbide di misteriosi ambienti dell’alta finanza, il cui operato è stranamente protetto e osannato da quasi tutti i massmedia italiani e stranieri, nonostante le misure attuate sino ad ora abbiano colpito come al solito i ceti meno abbienti della società dando un ulteriore mazzata a cittadini già duramente provati dalla crisi finanziaria in atto ormai da tempo. La verità nuda e cruda è il vero fine che l’Europa dell’Euro vuole conseguire: defraudare i singoli stati della sovranità popolare grazie all’operato di politici avidi e compiacenti, per riassumere nelle mani di una piccola cerchia oligarchica il potere assoluto di decidere il destino di chicchessia. Ecco allora che l’unico strumento per realizzare tale perverso obiettivo è quello di scatenare (o approfittarsi di) crisi finanziarie per ridurre e costringere all’indebitamento i cittadini; in questo modo un cittadino indebitato non solo si vede privato di una vita dignitosa, ma ciò che più importa, si vede privato della libertà: una persona che deve soldi a qualcuno non è più libera! È ovvio che per realizzare ciò, occorre che ciascuno Stato riconosca l’Euro quale sua unica e imprescindibile moneta valutaria, ed ecco spiegate le minacce di disastro economico paventate dai nostri politici qualora l’Euro venisse abbandonato e ciascuno Stato tornasse a dotarsi della rispettiva moneta (di proprietà dello Stato e non di organismi privati quali sono le Banche Centrali)…

Riassumendo, siamo in braghe di tela e con questi politici (da mandare tutti a casa, e a gambe levate) non può che attenderci un futuro nero, nerissimo. Si dirà: che fare allora? È questa la vera sfida che ci attende. Non possiamo essere ipocriti e pretendere che il cambiamento spetti sempre agli altri, non possiamo accontentarci che il politico disonesto di turno venga sostituito da uno onesto e che quest’ultimo compia il lavoro per noi. Ciascuno di noi deve dare attuazione al proprio cambiamento prima di pretendere quello degli altri. Come? Cominciando a rispondere a questa domanda: quanto siamo disposti a rinunciare al nostro personale interesse, al nostro personale tornaconto, al nostro “orticello”, al nostro consueto stile di vita per ottenere uno Stato in cui si respiri aria pura e un Governo composto da politici onesti e moralmente integri? Da come risponderemo a tale “amletico” interrogativo, avremo dinanzi il futuro che ci attende e i politici che ci meritiamo.

di Stefano Arnoldi - corsiadeiservi.it - riscossacristiana.it -

 
 
 

RELAZIONE E CATECHESI DI DON GABRIELE AMORTH DEL 28 GENNAIO: MARIA CI INVITA A TROVARE RIFUGIO NEL SUO CUORE IMMACOLATO

Post n°6761 pubblicato il 21 Febbraio 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Carissimi, il messaggio del 25 Gennaio che questa volta la Madonna ci ha dato è un messaggio di aiuto e di sollievo. Lei vuole sollevare coloro che si trovano nella tristezza, nella preoccupazione del domani: "Cari figli anche oggi vi invito con gioia ad aprire i vostri cuori, ad ascoltare la mia chiamata. Io desidero avvicinarvi di nuovo al Mio Cuore Immacolato dove troverete rifugio e pace. Apritevi alla preghiera affinché essa diventi gioia per voi. Attraverso la preghiera l'Altissimo vi darà l'abbondanza di grazia e voi diventerete le mie mani tese in questo mondo inquieto che anela alla pace. Figlioli, testimoniate la fede con la vostra vita e pregate affinché di giorno in giorno la fede cresca nei vostri cuori. Io sono con voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

Tutti siamo stati chiamati e siamo qui perché la Madonna ci ha voluti nonostante il freddo. Che bel messaggio, scalda il cuore! "Cari figli anche oggi vi invito con gioia..." La Madonna ci guarda sorridendo "...ad aprire i vostri cuori, ad ascoltare la mia chiamata...."

Come facciamo bene a rispondere quando la Madonna ci chiama! "...Io desidero avvicinarvi di nuovo al Mio Cuore Immacolato dove troverete rifugio e pace...." Abbiamo tutti bisogno di rifugio e pace e la Madonna ci dice dove trovarle: nel "Mio Cuore Immacolato".

Si è cominciato a parlare di Cuore Immacolato di Maria dopo che nel 1854 è stato proclamato il dogma dell'Immacolata, per cui l'espressione "Cuore Immacolato di Maria" equivale a dire "Cuore dell'Immacolata." Quattro anni dopo la proclamazione di questo dogma, a Lourdes, la Madonna lo ha confermato dicendo a Bernadette: "Io sono l'Immacolata Concezione." Nel Cuore Immacolato troveremo rifugio e pace. Adesso invece se ne parla tanto. Già nel 1830, nella medaglia miracolosa, prima ancora che venisse proclamato il dogma dell'Immacolata Concezione, nel retro della medaglia ci sono raffigurati i due cuori: il Cuore di Gesù e il Cuore di Maria. Nel 1917, a Fatima, il Signore disse: "Voglio che il Cuore Immacolato di Maria sia insieme al Mio Cuore." Ecco li voleva insieme. "... Apritevi alla preghiera affinché essa diventi gioia per voi. ..." Io non so se per voi la preghiera è gioia, per me a volte è una faticaccia perché abbiamo tanti pensieri, tante preoccupazioni. Il mio direttore spirituale che è di manica larga, mi dice: "Sta tranquillo anche se dici il rosario con delle distrazioni; non è possibile che non ce ne siano." Beh qualche volta ci si riesce. Come si può? La preghiera deve diventare gioia e tanti trovano la gioia durante l'adorazione a Gesù sacramentato, nel silenzio. Guardate per la preghiera l'importanza del silenzio è grandissima, perché la preghiera è l'incontro con una Persona, ci si incontra con questa Persona, si parla. Già un'altra volta vi ho raccontato di quella vecchiarella che si lamentava col suo parroco perché lei parlava tanto a Gesù e Lui non gli diceva mai nulla e il suo parroco le ha risposto che Gesù non le rispondeva perché parlava sempre lei! "...Attraverso la preghiera l'Altissimo vi darà l'abbondanza di grazia..." Quanto abbiamo bisogno delle grazie del Signore per noi, per la salute, per il lavoro, per i nostri cari. Quante preoccupazioni ci sono per il mondo, per la pace. "...e voi diventerete le mie mani tese in questo mondo inquieto che anela alla pace. ...". Già altre volte la Madonna ci ha detto che noi siamo le sue mani tese. Cosa vuole dire con questa espressione? Lei è venuta a portare la pace, ma non può fare nulla senza il nostro aiuto. La Madonna sta preparando da trenta anni il suo esercito, a Medjugorje, un esercito suo. Siamo le sue mani tese verso questo mondo inquieto. Quante volte, invece, si trasmette l'inquietudine. "...Figlioli, testimoniate la fede con la vostra vita..." Il Signore non vuole dei cristiani pavidi, quasi che nascondano la loro fede, vuole delle persone che manifestino la loro fede con forza. Ma come facevano gli apostoli che predicavano in un mondo pagano che non voleva saperne di loro? Eppure Gesù aveva detto a San Pietro: "D'ora in poi sarai pescatore di uomini" e San Pietro non aveva ben capito; forse pensava che pescare uomini sarebbe stato come pescare i pesci! Era tanto meravigliato dopo la pesca miracolosa sul lago di Genezaret che aveva contato 153 grossi pesci e poi tutti pesciolini, ma quelli piccoli non contavano. Guardate lui fa la prima predica dopo la pentecoste e si convertono in 3000 altrochè i 153 pesci grossi! Ecco come pescava le anime. "...e pregate affinché di giorno in giorno la fede cresca nei vostri cuori...." Oh l'importanza della preghiera cari fratelli e sorelle! Nella Bibbia "Il giusto vive di fede," "Abramo piacque a Dio per la sua fede," "Senza fede è impossibile piacere a Dio." San Giovanni: "Questa è la vittoria del mondo: la vostra fede." Ecco la situazione del cristiano: andare controcorrente, contro le correnti del mondo; però il cristiano vince il mondo se ha Dio, con la sua fede. Il papa proclamerà "l’anno della fede," che comincerà ad ottobre del 2012 e finirà ad ottobre del 2013 con la festa di Cristo Re. Un anno per la fede, senza la quale è impossibile piacere a Dio. La fede, come tutte le cose, se viene coltivata si accresce, si mantiene, se invece non viene continuamente coltivata, muore. Voi vedete tante volte ragazzi che da piccoli andavano a messa, da adulti non hanno più pregato nè frequentato la chiesa e hanno perso così la fede. Nel 1947 mi sono laureato in giurisprudenza. Ditemi ora voi cosa ne so io oggi? Niente, non l'ho più curata. Anche l'amore umano, tra gli sposi, se non si alimenta continuamente muore. E come è bello vedere certi sposi a cui basta uno sguardo per comprendersi; vivono l'uno per l'altra. Il loro amore è cresciuto negli anni. Anche la loro fede se alimentata con la preghiera, la lettura del Vangelo, i Sacramenti e l’amore è cresciuta, è diventata più profonda, più autentica. Molti vengono da me dicendomi che non amano più il marito o la moglie, che non provano più nulla. Scopro che stanno insieme da 10-15 anni. Allora domando loro se in questi anni hanno curato il loro amore, cercando di scusare i difetti reciproci, di valorizzare le doti l’uno dell’altro. Anche per la fede è così, come per tutte le cose. Se viene alimentata cresce. "...Io sono con voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata." Ancora quest'ultimo slancio, Lei è con noi e non dobbiamo avere paura. E' un bel messaggio!

CATECHESI

Domanda: Ho letto che in un documento del Concilio, la "Lumen Gentium", nel capitolo che riguarda la Madonna c'è scritto che Lei, ai piedi della croce, era consenziente di quello che veniva fatto a Gesù. Ma come è possibile che la Madonna acconsentisse alla flagellazione, alla coronazione di spine, ai tormenti inflitti al Figlio?

Risposta: Domanda intelligente. Come stava Maria ai piedi della croce? Un dolore immenso, la spada che le era stata profetizzata dal vecchio Simeone: "Una spada ti trafiggerà l'anima." Non c'è stato, nè c'è dolore più grande di quello che ha subito Maria. Consentiva alla volontà di Dio, del Padre a cui Gesù disse: "Se è possibile passi da Me questo calice, ma si faccia come vuoi Tu." Il Padre vuole così, Gesù vuole così, anche Lei vuole così, non si ribella alla volontà del Padre. Lei consentiva alla volontà di Dio e sapeva quali erano i motivi di questa Passione. Non poteva risorgere se prima non moriva. Lei allora guardava sapendo quale conseguenza c'era nella Passione di Gesù Cristo: per Gesù stesso, per Lei, per tutti noi. Per Gesù stesso, Egli parlando ai discepoli di Emmaus il giorno stesso della risurrezione dirà: "Non sapevate che era necessario che il Cristo patisse per poter entrare nella sua gloria?" ossia l'umanità di Cristo assunta, quando si è incarnato nel seno di Maria, aveva bisogno di patire per raggiungere la Sua gloria, per la salvezza dell'umanità. Maria vedeva in questo modo doloroso realizzato quello che l'angelo Gabriele disse "Sarà grande, sarà Re della stirpe di Davide, regnerà sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine," ma prima doveva passare attraverso la Passione e poi regnare. Su Maria stessa che effetto aveva la Passione? Lei è la sempre vergine, la Madre di Dio, la Mediatrice di tutte le grazie, la Madre nostra e allora capite che cosa provava; sapeva che questa crocifissione ci rendeva figli di Dio, partecipi della natura divina, vincitori sulla morte e sulla corruzione della carne, destinati al Paradiso, dove Lo vedremo faccia a faccia. (Ci dice Giovanni nella prima lettera.) Quando guardate un Crocifisso, pensate come l’ha guardato e compreso Lei e allora ditemi voi se non vi viene da dire "grazie Signore, è per merito tuo che sono figlio di Dio, glorificato come è glorificato il corpo di Gesù e andrò in paradiso". Lei conosceva le conseguenze stupende di questo sacrificio di Gesù.

Domanda: Il malocchio è riconoscibile da cause naturali, come l’aspetto sgradevole della persona o a volte è segno dell'azione del maligno?

Risposta: Il malocchio è una forma di maleficio che non dipende dall'aspetto di una persona che ci guarda storto.

Domanda: Purtroppo sono separata da mio marito, molto lontano dal Signore, molto legato ai soldi, alla carriera, al successo e alle donne. Non vive più con noi, ma io lo amo, penso sempre a lui e le mie figlie che frequentano i sacramenti gli vogliono bene e vorremmo che tornasse a casa. Come dobbiamo fare?

Risposta: La ricetta non ce l'ho. E' il Signore che converte. Voi potete pregare e amare. Il Signore ci ascolta sempre: "Chiedete e vi sarà dato," però rispetta il libero arbitrio. Il Signore dà la grazia della conversione, ma non costringe, per cui la ricetta non ce l'ho. Sapete quanto questo caso sia comune. E’ la pazzia della nostra società; si è venduta come progresso la possibilità di divorziare e di abortire quando Dio stesso ha detto: "Non divida l'uomo ciò che Dio ha unito" e "Non uccidere".

Domanda: Padre, mi aiuti! Mio marito bestemmia ed è legato ai soldi. Faccio dire delle messe per lui, ma non prega. Mio figlio ha 38 anni, lavora e si sta preparando alla laurea. Ho tanta paura che questo figlio viva lontano dal Signore.

Risposta: C'è da pregare per entrambi. Comprendiamo la sofferenza di tante madri.

Domanda:Viviamo in un mondo in cui il ricorso al divorzio è diventato una pratica comune. Lo concede anche la chiesa? Dopo che uno ha divorziato che ne è della grazia del sacramento? E se si risposa ha di nuovo la grazia?

Risposta: La chiesa non concede simili cose, tant'è che dice: "Non divida l'uomo ciò che Dio ha unito." Le cause che fanno i tribunali diocesani ed eventualmente la Sacra Rota, indagano per capire se al momento del matrimonio c'erano delle circostanze che possono far considerare quel matrimonio nullo. Non molto tempo fa mi disse una persona di aver dichiarato che il suo matrimonio non è mai stato valido perché, quando erano fidanzati, progettavano un futuro insieme, dei figli, ma subito dopo la moglie non volle sapere di avere figli. Voi capite che è causa di annullamento perché non c'erano tutte le condizioni per fare un matrimonio. La Chiesa interviene e dice che non è mai stato valido come matrimonio, non lo annulla, ma prende atto che quel matrimonio non è mai esistito. Dopo che uno è divorziato calpesta la grazia di Dio, però restano per sempre in eterno marito e moglie. E se si risposa non ha di nuovo la grazia, purtroppo, perché non si può sposare nuovamente col rito religioso, ma può solo contrarre un matrimonio civile.

Domanda: Se una persona ha avuto a che fare con spiritismo sia consapevolmente carte, sedute o inconsapevolmente, se incontra o ha a che fare con persone che praticano lo spiritismo, può bastare una o più confessioni con un sacerdote o ci vuole un esorcismo? Può rimanere un residuo di maleficio dopo? Sono andato ad un gruppo del Rinnovamento dove ad un certo punto hanno fatto preghiere di guarigione, ho sentito qualcuno che urlava: "Ho paura che mi si sia attaccato il demonio."

Risposta: Quando uno fa sedute spiritiche non sempre resta colpito da possessioni diaboliche, quindi se non c'è stato influsso negativo, può bastare la confessione, senza esorcismi.

Se c'è qualcuno che urla, durante la preghiera di liberazione e di guarigione potrebbe trattarsi di isterismo, preghiamo per quella persona allora.

Domanda: Peccati commessi nell’ambito del satanismo possono influire sulla famiglia, creando problemi, malattie o altre sofferenze per delle generazioni?

Risposta: Peccati fatti dai nonni o antenati di cui non si è colpevoli, non hanno alcuna influenza sulle generazioni successive. La Bibbia è chiara nel dirci che ognuno paga per sè. Ognuno verrà giudicato in base al proprio comportamento personale; come ci comportiamo così saremo giudicati.

Domanda: Ho un oggetto con virtù malefiche che mi è stato regalato. A distanza di qualche anno ho pensato di disfarmene ipotizzando che la disgrazia che ha colpito la mia famiglia dipendesse da questo oggetto. Mi sono confidata con un sacerdote della mia parrocchia che mi ha consigliato di immergerlo nell'acqua benedetta.

Risposta: Se uno ha un oggetto malefico se ne deve disfare immediatamente appena se ne accorge. Se è un tuo nemico che ti fa un simile regalo lo accetti ringraziando e poi lo butti subito.

Da registrazione non corretta dall’Autore - Don Gabriele Amorth - centroreginadellapace.it -

 
 
 
 
 

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Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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