ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 22/02/2012

22 FEBBRAIO(1931): VENERAZIONE IMMAGINE DELLA DIVINA MISERICORDIA

Post n°6770 pubblicato il 22 Febbraio 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Il disegno di questo quadro è stato mostrato a Santa Faustina Kowalska nella visione del 22 febbraio 1931 nella cella del convento di Plock. "La sera, stando nella mia cella - scrive la santa - vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire mentre l'altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l'uno e l'altro pallido (...) Dopo un istante, Gesù mi disse "Dipingi un'immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù confido in Te" (Q. I del Diario di Santa Faustina, p. 26). Tre anni dopo Gesù ha spiegato il significato dei raggi: "I due raggi rappresentano il Sangue e l'Acqua" (Q. I, p. 132). Non si tratta qui di un qualche effetto artistico, ma di una simbologia del quadro estremamente profonda.

Agli elementi essenziali del quadro appartengono le parole poste in basso: "Gesù, confido in Te". "Gesù mi ricordò (...) che queste tre parole dovevano essere messe in evidenza" (Q. I, p. 138). Gesù ha definito un altro particolare di questo quadro, ha detto infatti: "Il Mio sguardo da questa immagine è tale e quale al Mio sguardo dalla croce" (Q. I, p. 140).

Qual è il significato di questo quadro?

Gesù ha legato la benedizione del quadro e la sua pubblica venerazione alla liturgia della prima domenica dopo Pasqua, festa della Divina Misericordia. La Chiesa legge in quel giorno il Vangelo sull'apparizione di Gesù risorto nel Cenacolo e sull'istituzione del sacramento della penitenza (Gv 20, 19-29). A questa scena del Cenacolo si sovrappone l'avvenimento del Venerdì Santo: la crocifissione e la trafittura del Cuore di Gesù con la lancia. "Entrambi i raggi uscirono dall'intimo della Mia misericordia, quando sulla croce il Mio Cuore, già in agonia, venne squarciato con la lancia" (Q. I, p. 132). Gesù ha spiegato poi che "il raggio pallido rappresenta l'Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la vita delle anime" (Q. I, p. 132). Alla luce del Vangelo di Giovanni  l'acqua e il sangue stanno a significare le grazie dello Spirito Santo, che ci sono state donate per la morte di Cristo, ed in modo particolare i sacramenti della Confessione e dell'Eucarestia. L'immagine del Gesù Misericordioso rappresenta quella della Divina Misericordia poiché‚ nella passione, morte e risurrezione di Cristo la misericordia di Dio verso l'uomo si è rivelata con totale pienezza.

In cosa consiste il culto dell'immagine della Divina Misericordia?

L'immagine occupa una posizione chiave in tutta la devozione alla Divina Misericordia, poiché‚ costituisce una sintesi degli elementi essenziali di questa devozione: esso ricorda l'infinita fiducia nel buon Dio e il dovere della carità misericordiosa verso il prossimo. Della fiducia parla chiaramente l'atto che si trova nella parte bassa del quadro: "Gesù, confido in Te". Inoltre l'immagine che rappresenta la misericordia di Dio deve essere per chiara volontà di Gesù un segno che ricordi l'essenziale dovere cristiano, cioè l'attiva carità verso il prossimo. "Essa deve ricordare le esigenze della Mia misericordia, poiché‚ anche la fede più forte non serve a nulla senza le opere" (Q. II, p. 278). La venerazione del quadro dunque consiste nell'unione di una preghiera fiduciosa con la pratica di atti di misericordia.

Le promesse legate alla venerazione dell'immagine:

Gesù ha definito con molta chiarezza tre promesse:

- "L'anima che venererà questa immagine, non perirà" (Q. I, p. 18): cioè ha promesso la salvezza eterna (naturalmente praticando il culto della divina misericordia come esposto sopra).

- "Prometto pure già su questa terra (...) la vittoria sui nemici" (Q. I, p. 18): si tratta dei nemici della salvezza e del raggiungimento di grandi progressi sulla via della perfezione cristiana.

- "Io stesso la difenderò come Mia propria gloria nell'ora della morte" (Q. I, p. 26): ha cioè promesso la grazia di una morte felice.


La generosità di Gesù non si limita a queste tre grazie particolari. Poiché‚ ha detto: "Porgo agli uomini il recipiente, col quale debbono venire ad attingere le grazie alla sorgente della misericordia" (Q. I, p. 141), non ha posto alcun limite ne al campo ne alla grandezza di queste grazie e dei benefici terreni, che ci si può aspettare, venerando con incrollabile fiducia l'immagine della Divina Misericordia.

Ricordiamo infine che la Festa della Divina Misericordia, quest'anno cadrà domenica 11 aprile. Nel 2002 Giovanni Paolo II ha istituito la Festa della Divina Misericordia con annessa l’Indulgenza Plenaria.

IdM-Buona giornata! - Visita il sito! www.innamorati-di-maria.it

 
 
 

TIBET- CINA/LHASA E' DIVENUTA UN INFERNO PER I TIBETANI. ECCO COME VIVONO

Post n°6769 pubblicato il 22 Febbraio 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Una rarissima testimonianza oculare della vita dei tibetani della capitale, anonima per motivi di sicurezza, racconta la verità sul Tibet: “I tibetani stanno sparendo, i monasteri diventano caserme e gli appartamenti privati del Dalai Lama sono stati venduti a un uomo d’affari cinese. I soldati sono ovunque e fanno quello che vogliono. I monaci sono pronti a digiunare fino alla morte contro queste violenze“.

In Tibet "i tibetani stanno sparendo: vivono in aree limitate da mura e da filo spinato, costretti ad ascoltare e cantare inni comunisti, guardati a vista dalle armi cinesi. Oltre 7mila persone sono state sbattute in un campo di rieducazione tramite il lavoro, e i monaci sono in sciopero della fame". E' il racconto di una fonte che ha appena lasciato Lhasa: anonima per motivi di sicurezza, traccia la vera situazione della provincia occupata con la forza dai comunisti di etnia han.

La sua testimonianza è preziosa, perché il governo centrale cinese impedisce da tempo a reporter e turisti di visitare il Tibet e la capitale, Lhasa. Le auto-immolazioni dei monaci, le proteste di piazza e le violenze sporadiche anti-Pechino hanno riportato la questione tibetana al primo posto nei pensieri della leadership comunista, che reagisce con durezza a ogni azione della popolazione locale. Oggi è il Losar, il capodanno tibetano, ma in Tibet "non si festeggia. Troppo dolore". Di seguito il testo completo del racconto.

Sono appena tornato da Lhasa. I tibetani stanno scomparendo: ognuno è terrorizzato dal bagno di sangue che sembra inevitabile. Al momento a Lhasa vivono circa 1,2 milioni di cinesi di etnia han e 200mila tibetani. La maggioranza di questi vive in aree quasi del tutto circondate da stazioni militari, con mura alte più di due metri: alcune di queste hanno in cima il filo spinato. L'isolamento dà l'impressione di quello che era il Ghetto di Varsavia.

All'interno delle "aree chiuse" operano soldati armati, membri delle squadre speciali e poliziotti, che controllano le strade 24 ore al giorno. Le canzoni e le marce militari si possono udire durante tutto il corso della giornata. I camion della Swat [squadra anti-terrorismo ndt] e gruppi di veicoli anti-proiettile simile ai carri armati passano per la zona ogni giorno. Sulla torretta di ogni veicolo ci sono 3 o 4 soldati armati di fucili d'assalto o mitragliatrici, puntati contro i tibetani. Questi devono portare le proprie carte di identità in ogni momento: quelli che vivono a Lhasa devono registrarsi dalla polizia.

Al momento ci sono circa 134 nuovi posti di blocco militari, che fermano a caso pedoni e veicoli. Oltre alle caserme dentro e fuori Lhasa, all'interno della città ci sono posti di blocco militari permanenti con 10 soldati ciascuno. Alla cerimonia del Kalachakra, celebrata nel gennaio 2012 a Bodh Gaya in India dal Dalai Lama, hanno partecipato circa 10mila tibetani provenienti dal Tibet: di questi, 3mila erano informatori del governo.

Appena rientrati in Tibet, gli altri 7mila sono stati mandati tutti nei campi di rieducazione tramite il lavoro per un minimo di 3 mesi. Gli anziani hanno implorato le guardie di tornare a casa, dato il freddo dei campi di lavoro, ma sono stati ignorati. In molti casi, alcuni familiari di questi anziani sono andati nei campi con delle coperte per i loro congiunti, ma le autorità hanno detto loro che non erano più nel campo e non sapevano dove fossero.

In ogni caso, gli agenti hanno interrogato tutti gli arrestati: hanno chiesto che lavoro facessero (e li hanno fatti licenziare), hanno eliminato pensioni e altri benefici e hanno iniziato a chiedere nomi e professioni dei loro parenti. Poi hanno iniziato dei controlli "casuali" e hanno fermato i parenti di queste persone per "controlli". Gli agenti hanno fermato un bus con sopra 50 monache tibetane dirette a un ritiro: un informatore ha detto alla polizia che parlavano male del governo. Al momento non si sa dove siano.

Un artista tibetano ha disegnato un tibetano che guarda un orologio e ha intitolato il quadro "Aspettando": è stato arrestato per il simbolismo sovversivo usato nell'opera. Mi hanno detto che molte persone sono state portate via dalla pubblica sicurezza e sono sparite nel nulle. I punti di controllo nella Regione sono usati per tenere i tibetani non residenti a Lhasa lontani dalla capitale. Inoltre se su una macchina fermata ci sono un monaco o una monaca, i poliziotti li costringono a scendere e a proseguire a piedi.

Il Palazzo Potala di Lhasa è un luogo di pellegrinaggio per tibetani, in particolare durante il Losar: ma nessuno può passare dai posti di blocco e Pechino ha imposto un limite di tibetani che possono stare nella capitale. Qualche tempo fa, nel Palazzo vivevano tra i 300 e i 400 monaci: ora sono 36. Nelle stanze dei lama ora vivono militari e poliziotti. Anche se è considerato un patrimonio dell'umanità, il Potala è divenuto una caserma cinese. Nel monastero interno ora ci sono i bunker militari.

Il monastero Jokhang è talmente pieno di soldati che devi stare attento a non pestarli, quando lo visiti. Nel monastero Drepung vivevano fra i 7 e i 10mila monaci: ora sono 500. Nel monastero Sera erano 6mila, oggi sono 200. Attorno a questo monastero la polizia è particolarmente presente, controllano tutto compreso il luogo dove i monaci discutono. Il Palazzo Norbulingka era la casa di 300 monaci: oggi non sono più di 10.

I piccoli appartamenti privati del Dalai Lama sono stati venduti a un uomo d'affari cinesi e per vedere il parco Nobulingka, anche questo patrimonio dell'umanità, si deve pagare un biglietto. Mi dicono che 100 monaci sono pronti a digiunare fino alla morte contro questa situazione.

Lhasa (AsiaNews)

 
 
 

LE STATISTICHE NON MENTONO: LA SITUAZIONE ITALIANA PREOCCUPA

Post n°6768 pubblicato il 22 Febbraio 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Recentemente l’agenzia giornalistica Redattore Sociale ha pubblicato una “Guida all’informazione sociale”, con lo scopo di raccogliere in maniera sistematica ed organizzata alcuni dati inerenti la società italiana: il tasso di anzianità, il numero di famiglie, la condizione giovanile, la situazione lavorativa… sono solo alcune delle tematiche prese in considerazione.

Riportiamo qui sotto alcuni dati estrapolati dalla “Guida all’informazione sociale”, che rendono conto in maniera immediata della situazione italiana.
I numeri parlano da sé: popolazione sempre più vecchia, famiglie con pochi figli, moltissimi giovani disoccupati, persone ridotte a vivere sotto i ponti, multiculturalismo sempre più accentuato, e via discorrendo.

Se l’Italia non riuscirà ad invertire la rotta, promuovendo i giovani, aiutando le famiglie a fare figli o sostenendo realmente quelle che di figli ne hanno molti e promuovendo reali politiche in favore dei cittadini, il futuro non si prospetta molto roseo. Anzi.

Da “Giuda all’informazione sociale”:

     Sono 12 milioni 301 mila gli anziani presenti in Italia (Istat, 2011). Più di 16 mila sono le persone ultracentenarie. L’età media della popolazione è passata da 41,7 anni nel 2001 a 43,5 nel 2011. Saranno 20 milioni gli ultra-65enni presenti in Italia nel 2065 (proiez. Istat, 2011).
     In Italia ammontano a 2.924.500 i consumatori di sostanze stupefacenti nel 2010, secondo i dati del Dipartimento per le politiche antidroga riportati nella Relazione annuale al Parlamento del 2011.
    Al 31 dicembre 2010 la popolazione residente in Italia era composta da 60 milioni 626 mila persone. Le famiglie erano in totale 25 milioni 176 mila, con un numero medio di componenti pari a 2,4 persone. Nel 2010 i nati sono stati 561.944
     Nel 2010, i giovani dai 18 ai 29 anni occupati in Italia sono 3 milioni 274 mila, ossia il 5,3% in meno rispetto al 2009 (Istat). Il calo è stato più evidente per gli uomini che per le donne, e, in termini assoluti, più ampio al nord.
     Nel terzo semestre 2011, gli occupati in Italia sono 22 milioni 948 mila, mentre i disoccupati 1 milione 900 mila. Lo rivela l’Istat nel suo rapporto “Occupati e disoccupati”. Il tasso di disoccupazione è al 7,6%.
    Sono 4 milioni 968 mila gli immigrati in Italia (Dossier Immigrazione Caritas/Migrantes 2011). In posizione irregolare si stima siano mezzo milione di persone.
     Nell’anno 2010/2011 si sono iscritti alle scuole italiane 711 mila alunni stranieri, pari al 7,9% della popolazione scolastica (Rapporto Ismu-Ministero dell’Istruzione).
    Per l’Istat, la povertà in Italia nel 2010 risulta sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente: l’11% delle famiglie è relativamente povero (per un totale di 8 milioni 272 mila persone), mentre nel 2009 lo era il 10,8% delle famiglie.
     Secondo le associazioni, i dati ufficiali sul numero degli homeless (senzatetto, ndr) in Italia (17 mila), risalenti allo studio della Fondazione Zancan di Padova, è sottostimato. Per la Fiopsd i senzatetto in Italia nel 2011 sarebbero tra 50 e 60 mila.
    In Italia nel 2010 sono stati registrati 211.404 incidenti stradali con lesioni a persone, 4.090 sono stati i morti e 302.735 i feriti. Rispetto al 2009, gli incidenti sono diminuiti dell’1,9%, mentre le morti in strada sono diminuite del 3,5%.
    Il mondo del volontariato organizzato secondo l’Istat è in grado di mobilitare con ruoli e impegni diversi 4 milioni 800 mila volontari (il 9,2% della popolazione di 14 anni e più).

Autore: Giulia Tanel - libertaepersona.org -

 
 
 

NOZZE GAY, LE LOBBY NON MOLLANO: ECCO LA NUOVA STRATEGIA

Post n°6767 pubblicato il 22 Febbraio 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

E uno. Il secondo round del caso pilota volto a introdurre il matrimonio gay in Italia va ad una coppia che ha strappato dal giudice del tribunale di Reggio Emilia il via libera a continuare con maggiori speranze di riuscita la battaglia. La Bussola quotidiana ha seguito fin dagli esordi la causa perché è su questo esperimento, dopo ben due fallimenti, che le potenti lobby gay stanno cercando di introdurre nel nostro Paese il matrimonio tra omosessuali.

Il contorno è ben congegnato e strizza l'occhio al politicamente corretto e in assenza di una classe politica vigile rischia di passare come l'eureka finale dell'ideologia di genere.

Va da sè che ci sia anche una buona dose di romanticismo perché nulla deve essere lasciato al caso. Ad un giornale locale i due, Flavio, un vigile del fuoco reggiano, e Rafael, un uruguaiano conosciuto dall'italiano a Palma di Mallorca e sposato nell'estate del 2010, hanno detto che la sentenza del giudice Domenica Sabrina Tanasi è stato il più bel regalo di San Valentino che potessero ricevere.

Il magistrato infatti ha accolto proprio nel giorno dedicato agli innamorati il ricorso presentato dai due nell'ottobre 2011 e presentato dall’Avvocato Giulia Perin in cui i coniugi spagnoli si opponevano al provvedimento del questore di Reggio a cui Rafael si era rivolto per ottenere il permesso di soggiorno in quanto sposato con un membro Ue.

Il questore, appellandosi a due sentenze in merito della Corte Costituzionale rispose picche. Così i due, aiutati dalla forte pressione dell'associazione radicale "Certi diritti", vero motore ideologico e giuridico dell'operazione, sono andati avanti e si sono presentati davanti al Tribunale. In sostanza: il giudice riconosce che il matrimonio non vale, ma il permesso di soggiorno sì. Perché?

Perché secondo la sentenza 1328/2011 della Corte di Cassazione «la nozione di coniuge, prevista dall’articolo 2 del decreto legislativo n° 30 del 2007, deve essere determinata alla luce dell’ordinamento straniero in cui il vincolo matrimoniale è stato contratto; lo straniero che abbia contratto in Spagna un matrimonio con un cittadino dell’Unione dello stesso sesso deve essere qualificato quale "familiare", ai fini del diritto al soggiorno in Italia».

Dunque i due non sono sposati, ma sono familiari. Ma c'è di più: nel dispositivo si fa anche riferimento ad un'altra sentenza della suprema Corte, la numero 138/2010 nella quale si afferma che «all’unione omosessuale, intesa come stabile convivenza tra due persone dello stesso sesso» va riconosciuto «il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia».

Va detto che il ricorso non era volto, e qui sta la strategia, a richiedere il riconoscimento in Italia dell'unione spagnola, facilmente cassabile, ma più astutamente a chiedere il diritto per i coniugi, sebbene non riconosciuti, ad avere una vita famigliare in Italia. Ottenuto questo, il passo verso il riconoscimento del matrimonio è breve.

Infatti nella strategia di "Certi diritti" e di lobby simili che operano in Europa sfruttando e forzando il meccanismo di recepimento delle normative europee negli stati nazionali, c'è a questo punto l'assalto finale: "chiedere al governo in carica di riconoscere queste unioni tra i cittadini italiani, come richiesto dalla Corte Costituzionale con la sentenza 138/2010", come appunto dichiarato dall'associazione subito dopo aver annunciato ai media "il grande passo avanti per l’affermazione della non discriminazione delle coppie dello stesso sesso", rappresentato dalla sentenza.

Ad oggi il sudamericano ha ottenuto un permesso di soggiorno in quanto familiare del coniuge e potrà quindi convivere con lui in Italia.

L'uruguaiano aveva fatto richiesta per un passaporto, richiamandosi a un preciso decreto legislativo (il n° 30 del 2007), che garantisce il diritto di libero soggiorno ai cittadini dell’Unione europea e ai loro familiari.

Sfruttando infatti il trattato di Shenghen e di Lisbona dunque, le lobby gay stanno cercando di introdurre le nozze omosex nei Paesi dove queste ancora non sono riconosciute e i casi pionieristici di Paesi come la Spagna ad esempio, si rivelano non solo come apripista, ma sono stati funzionali per "contagiare" dal punto di vista giuridico gli Stati cugini europei, vincolati sempre più dalle normative Ue.

La Repubblica dei giudici passa la palla alla Repubblica dei tecnici. Adesso infatti la partita, pronunciatosi il giudice, è tutta in mano al governo, con la politica vera a fare da convitato di pietra.

Intanto ci si arrangia come si può. I deputati Pdl Tommaso Foti e Agostino Ghiglia hanno presentato un'interrogazione al ministro per la giustizia Severino e al ministro dell'interno Cancellieri, per chiedere dettagli sul ricorso accolto. I parlamentari chiedono di «sapere quale norma consente il ricongiungimento familiare tra persone coniugate dello stesso sesso», e «nel caso nessuna norma di legge permetta di giungere alle conclusioni del magistrato in questione», di sapere quali iniziative si vogliano prendere.

Basterà? Ma soprattutto: che farà il governo del professore, il cui responsabile welfare e pari opportuni Elsa Fornero in poche settimane si è già distinta due volte come attivista entusiasta per la promozione dei diritti gay?

- di Andrea Zambrano - labussolaquotidiana.it -

 
 
 

MERCOLEDÌ DELLE CENERI: INIZIA LA QUARESIMA, TEMPO DI CONVERSIONE DEL CUORE

Post n°6766 pubblicato il 22 Febbraio 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

+ Dal Vangelo secondo Matteo: In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà». Parola del Signore - (Mt 6,1-6.16-18)

Commento

Oggi inizia la Quaresima, tempo forte della Chiesa, un periodo di quaranta giorni da vivere in modo diverso o meglio rispetto al resto dell’anno. Un tempo di penitenza, propizio per la conversione del cuore, un avviamento a vivere tutto l’anno in modo pienamente cristiano. Sembra difficile, quasi non ci si pensa eppure la Quaresima serve proprio a farci entrare nel Triduo Pasquale che culmina con la Domenica di Risurrezione, con una rinnovata spiritualità.

"Memento homo… Ricordati". L’uomo però non ricorda più chi l’ha creato, chi lo tiene in vita, chi gli permette di restare nel mondo. Ci vuole Fede, è vero, ma è colpa dell’uomo se distoglie occhi e cuore da Dio e li volge altrove. Prenda l’opportunità da questo Mercoledì delle Ceneri e inizi una vita penitente, non la penitenza pubblica come si faceva secoli fa e da cui prende spunto questo giorno liturgico. La vera penitenza è nel proprio cuore, poi c’è la penitenza esteriore.

La Madonna ha parlato a Medjugorje del digiuno a pane e acqua il mercoledì e il venerdì, è chiaramente una forma di digiuno più stretto, rispetto a quello che indica la Chiesa e che qui ripropongo dalla Nota pastorale della CEI «Il senso cristiano del digiuno e dell’astinenza» del 1994:

«1) La legge del digiuno «obbliga a fare un unico pasto durante la giornata, ma non proibisce di prendere un po' di cibo al mattino e alla sera, attenendosi, per la quantità e la qualità, alle consuetudini locali approvate».

2) La legge dell’astinenza proibisce l’uso delle carni, come pure dei cibi e delle bevande che, ad un prudente giudizio, sono da considerarsi come particolarmente ricercati e costosi.

3) Il digiuno e l’astinenza, nel senso sopra precisato, devono essere osservati il Mercoledì delle Ceneri (o il primo venerdì di Quaresima per il rito ambrosiano) e il Venerdì della Passione e Morte del Signore Nostro Gesù Cristo; sono consigliati il Sabato Santo sino alla Veglia pasquale.

4) L’astinenza deve essere osservata in tutti e singoli i venerdì di Quaresima, a meno che coincidano con un giorno annoverato tra le solennità (come il 19 o il 25 marzo). In tutti gli altri venerdì dell’anno, a meno che coincidano con un giorno annoverato tra le solennità, si deve osservare l’astinenza nel senso detto oppure si deve compiere qualche altra opera di penitenza, di preghiera, di carità.

5) Alla legge del digiuno sono tenuti tutti i maggiorenni fino al 60° anno iniziato; alla legge dell’astinenza coloro che hanno compiuto il 14° anno di età».

Il digiuno di questo Mercoledì è particolare, comunque chi sceglie pane e acqua fa già una buona penitenza. Chi non riesce perché non ha avuto il coraggio di osare o non ha pregato Gesù per ricevere aiuto nella scelta di questo digiuno più stretto, può consumare un solo pasto in questo giorno, anche suddiviso tra mattina, metà giornata e sera.

Questo tempo di digiuno dal peccato e da quei comportamenti viziosi che aprono le porte al peccato, serve soprattutto a purificare il corpo, addirittura a disintossicarlo dall’abbraccio della materialità e a rinnovarlo. Chi vive questo tempo di Quaresima con impegno e vigilanza spirituale, ne riceverà abbondanti benedici di Grazia.

Questo Mercoledì delle Ceneri inizia con il digiuno e l’astinenza dalle carni, ad indicare che bisogna riscoprire le cose essenziali della vita, non sono i beni materiali a portare pace e gioia all’esistenza terrena. Privarsi di qualcosa a tavola o addirittura fare il digiuno a pane e acqua è in realtà un aiuto enorme a chi l’osserva.

Si sentirà più forte spiritualmente, più intuitivo e lucido, meno oppresso da confusione e pesantezza, determinato a vincere ogni forma di tentazione.

Sempre il documento della CEI chiarisce lo scopo del digiuno: "Mira a determinare e mettere ordine nei nostri desideri, vincendo l’abbandono agli istinti e alle sollecitudini del consumismo e dell’edonismo, costruendo una cultura della sobrietà e del sacrificio".

Diventa più facile amare Gesù, Lo avverti vicino e intimo, parli con Lui come se fosse presente. E lo è nell’anima di chi pratica la penitenza e si sforza di vivere il Vangelo. Giorno dopo giorno scoprirà sempre più l’Amore di Dio, fino a mettere al centro di tutto proprio Dio. Chi arriva a questo traguardo è certamente benedetto. Diventa un potente mediatore di Grazie presso Gesù e Maria.

Ma occorre lottare contro lo spirito del male, la Quaresima è anche una lotta più determinante al peccato.

In questa Quaresima c’è da comprendere che il bene deve essere il punto centrale di ogni parola e di ogni opera, senza insuperbirci. Gesù ci invita a fare del bene in silenzio, nel nascondimento, come facciamo quando preghiamo per i bisognosi e quanti vivono situazioni di sofferenza.

Cercare la stima degli altri è vanagloria, invece è grande opera di amore fare del bene senza cercare gli applausi degli altri. La nostra natura è debole e cerca il consenso, ma così ci chiudiamo in noi stessi, non facciamo esplodere la vampata di Amore che ci dona il Signore. Questo periodo ci deve aiutare a comprendere il valore dell’umiltà, della verità.

È più forte la preghiera intima e segreta, che quella esteriore e presuntuosa.

Il momento più forte della liturgia di oggi è l’imposizione delle Ceneri, quando il celebrante pronuncia le parole: "Memento homo pulvis e set in polvere reverteris" ("Ricordati uomo, che polvere sei e polvere ritornerai"), oppure: "Convertiti, e credi al Vangelo!". Le ceneri erano considerate nelle culture non cristiane come simbolo di morte, di fugacità, di pentimento e di penitenza. Quando il Cristianesimo utilizza le ceneri, dà un significato più penitenziale e un richiamo alla purificazione interiore. Le ceneri manifestano la distruzione di qualcosa, così sarà anche per il corpo umano.

Le ceneri per noi sono molto importanti perché provengono dai rami bruciati delle palme benedette dell’anno precedente, e le palme esprimevano gioia e lode al Signore mentre entrava trionfante a Gerusalemme. Dalle palme che esprimevano gioia rimangono le ceneri che indicano la fragilità e la transitorietà di ognuno di noi.

Chi vive con intensità la Quaresima, la notte di Pasqua ha una forza maggiore per incontrare nella Fede il Signore risorto.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.

Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

- Padre Giulio Maria Scozzaro - www.gesuemaria.it -

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 26
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Febbraio 2012 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29        
 
 
 

ARTICOLI DI FEDE MOLTO BELLI

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963