ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 21/03/2012

GIORNATA MONDIALE DELLE PERSONE DOWN: JEROME LEJEUNE, DIFENSORE DELLA VERITA' SULLA VITA UMANA

Post n°6911 pubblicato il 21 Marzo 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Oggi si festeggia per la settima volta la Giornata mondiale delle persone Down e quest’anno, per la prima volta, l’appuntamento è stato riconosciuto ufficialmente delle Nazioni Unite.

Ma andiamo un attimo in dietro negli anni. La malattia che va sotto il nome di “trisomia 21” fu scoperta nel 1959 dal genetista cattolico Jerome Lejeune (1926-1994), in comunione con il professor Turpin e Marthe Gautier.

L’identificazione dell’anomalia cromosomica alla base della sindrome di Down – che comporta la presenza di un quarantasettesimo cromosoma oltre i quarantasei previsti, identico al 21esimo paio – fu rivoluzionaria sotto due versanti: uno positivo ed uno negativo.

L’aspetto positivo della scoperta di Jerome interessa il piano sociale.Fino ad allora i bambini affetti da tale malattia erano visti come una razza inferiore: era pensiero comune, infatti, che i portatori della trisomia 21 incarnassero un livello evolutivo primitivo della razza umana, quando il livello di intelligenza era inferiore.
Questa concezione distorta della realtà – determinata da una visione razzista e da una scarsa conoscenza scientifica – aveva ricadute sia sui Down, che non venivano considerati al pari degli altri, sia sulle loro famiglie, che erano accusate di aver generato un bambino appartenente ad una razza inferiore. La vergogna e l’umiliazione per i genitori erano enormi.

La scoperta scientifica di Jerome, ovvero che alla base dell’”idiozia mongoloide” – così era stata catalogata tale malattia da Down nel 1866 – vi fosse una causa genetica, fu estremamente positiva, quindi, in quanto favorì uno sguardo più aperto e consapevole da parte di tutti nei confronti dei portatori di tale sindrome e, nel contempo, la liberazione dei genitori dal senso di colpa e dalla vergogna.
Inoltre, fatto non di secondaria importanza, determinante fu anche l’atteggiamento con cui Jerome affrontava la sua vocazione di medico. Egli guardava ogni ragazzo Down che si recava da lui con una cura, un’attenzione e un amore sconfinati e totalmente gratuiti. Significativo di ciò è che Jerome ricordava a memoria il nome di ogni suo paziente: per lui nessuno era un errore o un persona non degna di essere voluta bene al massimo grado.

L’importantissima identificazione di Jerome, tuttavia, ebbe anche un riscontro negativo, i cui effetti sono ben visibili ancora oggi. Ci riferiamo all’aborto selettivo dei bambini affetti da sindrome di Down. Fin dagli anni ’60, in Francia si levò un dibattito intensissimo: visto che ormai si era a conoscenza della causa del mongolismo, perché non porre preventivamente fine al “problema” sopprimendo preventivamente tutti i feti che si diagnosticano effetti da tale sindrome?

Erano in molti, purtroppo, coloro che volevano utilizzare la stupenda scoperta di Jerome non in favore della vita, bensì della morte.
Ma egli, il padre della genetica moderna, non poteva accettare nulla di simile. Nel suo Diario si legge: “E’ straziante che questa negazione della medicina, negazione di ogni fraternità biologica che lega gli uomini, sia la sola applicazione pratica della scoperta della trisomia 21”.
E a chi lo accusava di mescolare fede e scienza rispondeva senza esitazioni: “Se, Dio non voglia, la Chiesa arrivasse ad ammettere l’aborto, allora io non sarei più cattolico”.

Jerome combatté con tutte le sue forze contro l’introduzione dell’aborto in Francia, ma nel 1979 vi fu l’approvazione definitiva della legge più ingiusta di sempre, dopo una sperimentazione durata cinque anni. La cultura della morte si affermò dunque anche nella legislatura.

Jerome non si fece però abbattere. Continuò il suo lavoro con dedizione e alacrità, senza arrendersi o scendere a compromessi con nessuno. La sua posizione ferma contro l’aborto gli costò anche un premio Nobel.

Le gratificazioni gli arrivarono dunque dalla Chiesa: nel 1974 Jerome fu nominato membro della Pontificia Accademia delle Scienze e nel 1994, nonostante fosse ormai morente, papa Giovanni Paolo II, in segno di riconoscenza, lo nominò primo presidente della Pontificia Accademia per la Vita.

Jerome Lejeune morì il giorno di Pasqua del 1994. Cecilia, una sua paziente, lo ricordò così, in una poesia letta durante il funerale: “Mio Dio, per favore, / veglia sul ‘mio amico’; / per la mia famiglia io sono brutta assai, / lui mi trova persino carina, / perché sa com’è fatto il mio cuore”.

Autore: Giulia Tanel - libertaepersona.org -

 
 
 

GIBRAN: QUANDO L'AMORE CHIAMA

Post n°6910 pubblicato il 21 Marzo 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Quando l'amore vi chiama, seguitelo , Anche se le sue strade sono ardue e ripide. E quando le sue ali vi avvolgono, abbandonatevi a lui, Anche se la spada celata tra le sue penne vi potrà ferire. E quando vi parla, credetegli, Anche se la sua voce può infrangere i vostri sogni e disperderli,[...]

Il primo sguardo, il primo bacio e il primo abbraccio costituiscono la base dell'universo amoroso di Gibran, un vate poeta che non impone all'amore alcuna regola, né costrizione, né limite. Tutto ciò che esiste sotto il Firmamento palpita come un cuore innamorato: persino le rocce, le piante, i petali amano e si librano nello sconfinato spazio sotto la cupola celeste trafitta dai raggi del Sole. Nell'amore non c'è differenza tra il nobile e il paggio, tra il re e il ciambellano poiché tutti possiamo provare gli stessi profondi sentimenti e siamo venuti alla luce proprio grazie all'amore.

E quando l'amore bussa, bisogna subito aprirgli la porta del proprio cuore per permettergli di trasportarci nell'Eden dei sentimenti.

Ci troviamo allora in un mondo immaginifico e surreale dove il cielo, la terra, il mare e il bosco si tramuteranno in nidi per gli innamorati che si sveglieranno abbracciati quando la notte penetrerà nelgiorno e si addormenteranno avvinghiati quando il giorno si tramuterà in notte.

L'amore racchiude la melodia del creato, le note dell'Eterno e la sinfonia di tutto ciò che è passato, presente e futuro.

È la nostra provvista quotidiana e la nostra ancora di salvezza nei momenti ottenebrati dalle avversità del tempo. In esso ci rifugiamo. Cerchiamo protezione sotto le sue ali ed esso ci accoglie come una madre soave e ci consola per permetterci di librarci nuovamente sotto un cielo tempestato di stelle scintillanti.

Ai primordi dell'alba, in un'atmosfera incandescente e inconsueta, spunta come la Fenice il Profeta per esprimere il proprio credo nell'amore:

Quando l'amore vi chiama, seguitelo,

Anche se le sue strade sono ardue e ripide.

E quando le sue ali vi avvolgono, abbandonatevi a lui,

Anche se la spada celata tra le sue penne vi potrà ferire.

E quando vi parla, credetegli,

Anche se la sua voce può infrangere i vostri sogni e disperderli,

Come il vento del nord che devasta il vostro giardino. Poiché come l'amore v'incorona, così vi crocifigge, E come vi matura, così vi poterà.


Quando scorgiamo le orme dell'amore, dobbiamo intraprendere il cammino verso l'atteso sogno senza temere né il cocente Sole né il gelido inverno. E all'arrivo dobbiamo stringere al petto l'amata senza alcun ripensamento, fondendoci in essa in un solo corpo, un solo spirito e un solo cuore, finché vedremo apparire in cielo l'arcobaleno dell'amore.

Come la purpurea rosa ha bisogno della rugiada, della brezza mattutina e dei baci del Sole per emanare il suo fragrante profumo, così l'amore ha bisogno di emozioni, sospiri, palpiti per far sbocciare i suoi petali al cospetto del Sole e della Luna.

Sin da piccolo Gibran venerò la natura come dea ispiratrice dei suoi sogni e delle sue brame, considerandola un nido sicuro al riparo dalle angherie del padre alcolizzato, dai morsi della fame e dall'ingiustizia che incombeva sul martoriato Libano governato dagli Ottomani e dai feudatari del tempo.

Da abile pittore descrisse magistralmente il tramonto e l'avvento della Luna che spazza via dalla cupola celeste i fantasmi delle tenebre:

Il Sole aveva ritirato i suoi deboli raggi dai giardini variopinti, e la Luna era salita nel grembo del cielo da dove versava i suoi bagliori, rischiarando ogni cosa. Stavo seduto sotto un albero frondoso, a contemplare il manto della sera tempestato di bagliori. Guardavo attraverso i rami le stelle sparse come monete su un tappeto azzurro e udivo in lontananza il mormorio dei ruscelli che scorrevano nella valle.

L'amore di Gibran si rivolge oltre che alla donna e alla natura, a tutti coloro che sono figli di un unico spirito santo universale, impastati con la medesima argilla dell'amore:

Tu sei mio fratello e io ti amo.

Ti amo quando ti genufletti nella tua moschea,

Quando ti inginocchi nella tua sinagoga

E quando preghi nella tua chiesa.

Tu ed io siamo figli di una sola fede che è lo spirito.

E coloro che capeggiano questa fede sono le dita di una mano divina

Che indica la perfezione dell'anima.

Ti amo perché sono la tua verità che spunta dalla mente totale.


Dall'amore terrestre, Gibran ci trasporta sulle ali dell'amore celeste verso l'Eccelso, mostrandoci Gesù come una colonna di luce che rischiara le tenebre dell'umanità e irradia il cielo e la terra con i suoi smaglianti colori. E la colomba di pace può così volare in alto portando nel cielo infinito i palpiti dei cuori sensibili ed innamorati.

Gli uomini devono lottare per la pace e ripudiare la violenza, l'oppressione e la guerra. Infatti dove c'è pace, nasce l'amore che a sua volta genera la pace.
 
Hafez Haidar.

Ti saluto, o spirito, che governa il percorso della vita.

Ho sepolto mio amore per Dio.


Nota: Gibran scrisse queste righe in seguito alla tragica morte di sua sorella Sultana (1901) quando capì che lo stesso crudele destino stava per abbattersi sulla madre e sul fratello. La sua commozione, il suo dolore e il suo senso di impotenza fanno vacillare la sua fiducia in Dio. Fine nota.

Lo sepolto il mio amore per Dio. La tubercolosi, la tubercolosi è una legione nascosta che avanza, è l'esercito di Dio celato e potente. Dove sei mio Dio? Dove sei? Ti ho sepolto e ho sepolto me stesso con te. E ieri credevo di averti trovato. E ti ho fatto alzare dalla morte e mi sono alzato con te. Tu mi deridi oppure io derido me stesso? Ieri hai preso la mia amata sorella Sultana e oggi invii i tuoi eserciti nascosti ed invasori per togliermi mia madre e mio fratello, le persone più care per me nell'Universo. Perché non prendi anche me insieme a loro? E perché mi lasci con le mani e i piedi incatenati, con gli occhi bendati, con le ali spezzate, con il cuore e la tasca vuoti?

Il medico ordina di portare mio fratello e mia madre all'ospedale. Dove posso trovare i soldi? Se le persone curano le mie ferite con le loro medicine finché io curo le loro tasche con i soldi, con che cosa potrei curarti per essere curato da te? Mio Dio e mio Onnipotente, mio Eccelso, non abbandonarmi e non mi ripudiare per la mia ignoranza. Forse i tuoi eserciti nascosti e marcianti siano accampati adesso sul mio petto e nel petto di mia sorella Miriana, come nel petto di mia madre e di mio fratello Boutros.

 - Khalil GIBRAN - donboscoland.it/

 
 
 

RELAZIONE DI DON GABRIELE AMORTH DEL 28 GENNAIO 2012

Post n°6909 pubblicato il 21 Marzo 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Carissimi, il messaggio che questa volta la Madonna ci dà è un messaggio di aiuto e di sollievo. Lei vuole sollevare coloro che si trovano nella tristezza, nella preoccupazione del domani:  "Cari figli anche oggi vi invito con gioia ad aprire i vostri cuori, ad ascoltare la mia chiamata. Io desidero avvicinarvi di nuovo al Mio Cuore Immacolato dove troverete rifugio e pace. Apritevi alla preghiera affinché essa diventi gioia per voi. Attraverso la preghiera l'Altissimo vi darà l'abbondanza di grazia e voi diventerete le mie mani tese in questo mondo inquieto che anela alla pace. Figlioli, testimoniate la fede con la vostra vita e pregate affinché di giorno in giorno la fede cresca nei vostri cuori. Io sono con voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

Tutti siamo stati chiamati e siamo qui perché la Madonna ci ha voluti nonostante il freddo.
Che bel messaggio, scalda il cuore! "Cari figli anche oggi vi invito con gioia..." La Madonna ci guarda sorridendo "...ad aprire i vostri cuori, ad ascoltare la mia chiamata...."
Come facciamo bene a rispondere quando la Madonna ci chiama! "...Io desidero avvicinarvi di nuovo al Mio Cuore Immacolato dove troverete rifugio e pace...." Abbiamo tutti bisogno di rifugio e pace e la Madonna ci dice dove trovarle: nel "Mio Cuore Immacolato".
Si è cominciato a parlare di Cuore Immacolato di Maria dopo che nel 1854 è stato proclamato il dogma dell'Immacolata, per cui l'espressione "Cuore Immacolato di Maria" equivale a dire "Cuore dell'Immacolata." Quattro anni dopo la proclamazione di questo dogma, a Lourdes, la Madonna lo ha confermato dicendo a Bernadette: “Io sono l'Immacolata Concezione.” Nel Cuore Immacolato troveremo rifugio e pace. Adesso invece se ne parla tanto. Già nel 1830, nella medaglia miracolosa, prima ancora che venisse proclamato il dogma dell'Immacolata Concezione, nel retro della medaglia ci sono raffigurati i due cuori: il Cuore di Gesù e il Cuore di Maria. Nel 1917, a Fatima, il Signore disse: “Voglio che il Cuore Immacolato di Maria sia insieme al Mio Cuore.” Ecco li voleva insieme. "... Apritevi alla preghiera affinché essa diventi gioia per voi. ..." Io non so se per voi la preghiera è gioia, per me a volte è una faticaccia perché abbiamo tanti pensieri, tante preoccupazioni. Il mio direttore spirituale che è di manica larga, mi dice: "Sta tranquillo anche se dici il rosario con delle distrazioni; non è possibile che non ce ne siano." Beh qualche volta ci si riesce. Come si può? La preghiera deve diventare gioia e tanti trovano la gioia durante l'adorazione a Gesù sacramentato, nel silenzio. Guardate per la preghiera l'importanza del silenzio è grandissima, perché la preghiera è l'incontro con una Persona, ci si incontra con questa Persona, si parla. Già un'altra volta vi ho raccontato di quella vecchiarella che si lamentava col suo parroco perché lei parlava tanto a Gesù e Lui non gli diceva mai nulla e il suo parroco le ha risposto che Gesù non le rispondeva perché parlava sempre lei! "...Attraverso la preghiera l'Altissimo vi darà l'abbondanza di grazia..." Quanto abbiamo bisogno delle grazie del Signore per noi, per la salute, per il lavoro, per i nostri cari. Quante preoccupazioni ci sono per il mondo, per la pace. "...e voi diventerete le mie mani tese in questo mondo inquieto che anela alla pace. ...". Già altre volte la Madonna ci ha detto che noi siamo le sue mani tese. Cosa vuole dire con questa espressione? Lei è venuta a portare la pace, ma non può fare nulla senza il nostro aiuto. La Madonna sta preparando da trenta anni il suo esercito, a Medjugorje, un esercito suo. Siamo le sue mani tese verso questo mondo inquieto. Quante volte, invece, si trasmette l'inquietudine. "...Figlioli, testimoniate la fede con la vostra vita..." Il Signore non vuole dei cristiani pavidi, quasi che nascondano la loro fede, vuole delle persone che manifestino la loro fede con forza. Ma come facevano gli apostoli che predicavano in un mondo pagano che non voleva saperne di loro? Eppure Gesù aveva detto a San Pietro: “D'ora in poi sarai pescatore di uomini” e San Pietro non aveva ben capito; forse pensava che pescare uomini sarebbe stato come pescare i pesci! Era tanto meravigliato dopo la pesca miracolosa sul lago di Genezaret che aveva contato 153 grossi pesci e poi tutti pesciolini, ma quelli piccoli non contavano. Guardate lui fa la prima predica dopo la pentecoste e si convertono in 3000 altrochè i 153 pesci grossi! Ecco come pescava le anime. "...e pregate affinché di giorno in giorno la fede cresca nei vostri cuori...." Oh l'importanza della preghiera cari fratelli e sorelle! Nella Bibbia “Il giusto vive di fede,”  “Abramo piacque a Dio per la sua fede,”  “Senza fede è impossibile piacere a Dio.” San Giovanni: “Questa è la vittoria del mondo: la vostra fede.” Ecco la situazione del cristiano: andare controcorrente, contro le correnti del mondo; però il cristiano vince il mondo se ha Dio, con la sua fede. Il papa proclamerà “l’anno della fede,”  che comincerà ad ottobre del 2012 e finirà ad ottobre del 2013 con la festa di Cristo Re. Un anno per la fede, senza la quale è impossibile piacere a Dio. La fede, come tutte le cose, se viene coltivata si accresce, si mantiene, se invece non viene continuamente coltivata, muore. Voi vedete tante volte ragazzi che da piccoli andavano a messa, da adulti non hanno più pregato nè frequentato la chiesa e hanno perso così la fede. Nel 1947 mi sono laureato in giurisprudenza. Ditemi ora voi cosa ne so io oggi? Niente, non l'ho più curata. Anche l'amore umano, tra gli sposi,  se non si alimenta continuamente  muore. E come è bello vedere certi sposi a cui basta uno sguardo per comprendersi; vivono l'uno per l'altra. Il loro amore è cresciuto negli anni. Anche la loro fede se alimentata con la preghiera, la lettura del Vangelo, i Sacramenti e l’amore è cresciuta, è diventata più profonda, più autentica. Molti vengono da me dicendomi che non amano più il marito o la moglie, che non provano più nulla. Scopro che stanno insieme da 10-15 anni. Allora domando loro se in questi anni hanno curato il loro amore, cercando di  scusare i difetti reciproci, di valorizzare le doti l’uno dell’altro. Anche per la fede è così, come per tutte le cose. Se viene alimentata cresce. "...Io sono con voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata." Ancora quest'ultimo slancio, Lei è con noi e non dobbiamo avere paura. E' un bel messaggio!

Domanda: Ho letto che in un documento del Concilio, la “Lumen Gentium”, nel capitolo che riguarda la Madonna c'è scritto che Lei, ai piedi della croce, era consenziente di quello che veniva fatto a Gesù. Ma come è possibile che la Madonna acconsentisse alla flagellazione, alla coronazione di spine, ai tormenti inflitti al Figlio?
Risposta: Domanda intelligente. Come stava Maria ai piedi della croce? Un dolore immenso, la spada che le era stata profetizzata dal vecchio Simeone: “Una spada ti trafiggerà l'anima.” Non c'è stato, nè c'è dolore più grande di quello che ha subito Maria. Consentiva alla volontà di Dio, del Padre a cui Gesù disse: “Se è possibile passi da Me questo calice, ma si faccia come vuoi Tu.” Il Padre vuole così, Gesù vuole così, anche Lei vuole così, non si ribella alla volontà del Padre. Lei consentiva alla volontà di Dio e sapeva quali erano i motivi di questa Passione. Non poteva risorgere se prima non moriva. Lei allora guardava sapendo quale conseguenza c'era nella Passione di Gesù Cristo: per Gesù stesso, per Lei, per tutti noi. Per Gesù stesso, Egli parlando ai discepoli di Emmaus il giorno stesso della risurrezione dirà: ”Non sapevate che era necessario che il Cristo patisse per poter entrare nella sua gloria?” ossia l'umanità di Cristo assunta, quando si è incarnato nel seno di Maria, aveva bisogno di patire per raggiungere la Sua gloria, per la salvezza dell'umanità. Maria vedeva in questo modo doloroso realizzato quello che l'angelo Gabriele disse “Sarà grande, sarà Re della stirpe di Davide, regnerà sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine,” ma prima doveva passare attraverso la Passione e poi regnare. Su Maria stessa che effetto aveva la Passione? Lei è la sempre vergine, la Madre di Dio, la Mediatrice di tutte le grazie, la Madre nostra e allora capite che cosa provava; sapeva che questa crocifissione ci rendeva figli di Dio, partecipi della natura divina, vincitori sulla morte e sulla corruzione della carne, destinati al Paradiso, dove Lo vedremo faccia a faccia. (Ci dice Giovanni nella prima lettera.) Quando guardate un Crocifisso, pensate come l’ha guardato e compreso Lei e allora ditemi voi se non vi viene da dire "grazie Signore, è per merito tuo che sono figlio di Dio, glorificato come è glorificato il corpo di Gesù e andrò in paradiso". Lei conosceva le conseguenze stupende di questo sacrificio di Gesù. Don Gabriele Amorth

Domanda: Il malocchio è riconoscibile da cause naturali, come l’aspetto sgradevole della persona o a volte è segno dell'azione del maligno?
Risposta: Il malocchio è una forma di maleficio che non dipende dall'aspetto di una persona che ci guarda storto.

Domanda: Purtroppo sono separata da mio marito, molto lontano dal Signore, molto legato ai soldi, alla carriera, al successo e alle donne. Non vive più con noi, ma io lo amo, penso sempre a lui e  le mie figlie che frequentano i sacramenti gli vogliono bene e vorremmo che tornasse a casa. Come dobbiamo fare?
Risposta: La ricetta non ce l'ho. E' il Signore che converte. Voi potete pregare e amare. Il Signore ci ascolta sempre: “Chiedete e vi sarà dato,” però rispetta il libero arbitrio. Il Signore dà la grazia della conversione, ma non costringe, per cui la ricetta non ce l'ho. Sapete quanto questo caso sia comune. E’ la pazzia della nostra società; si è venduta come progresso la possibilità di divorziare e di abortire quando Dio stesso ha detto: “Non divida l'uomo ciò che Dio ha unito” e ”Non uccidere”.

Domanda: Padre, mi aiuti! Mio marito bestemmia ed è legato ai soldi. Faccio dire delle messe per lui, ma non prega. Mio figlio ha 38 anni, lavora e si sta preparando alla laurea. Ho tanta paura che questo figlio viva lontano dal Signore.
Risposta: C'è da pregare per entrambi. Comprendiamo la sofferenza di tante madri.

Domanda:Viviamo in un mondo in cui il ricorso al divorzio è diventato una pratica comune. Lo concede anche la chiesa? Dopo che uno ha divorziato che ne è della grazia del sacramento? E se si risposa ha di nuovo la grazia?
Risposta: La chiesa non concede simili cose, tant'è che dice: ”Non divida l'uomo ciò che Dio ha unito.” Le cause che fanno i tribunali diocesani ed eventualmente la Sacra Rota, indagano per capire se al momento del matrimonio c'erano delle circostanze che possono far considerare quel matrimonio nullo. Non molto tempo fa mi disse una persona di aver dichiarato che il suo matrimonio non è mai stato valido perché, quando erano fidanzati, progettavano un futuro insieme, dei figli, ma subito dopo la moglie non volle sapere di avere figli. Voi capite che è causa di annullamento perché non c'erano tutte le condizioni per fare un matrimonio. La Chiesa interviene e dice che non è mai stato valido come matrimonio, non lo annulla, ma prende atto che quel matrimonio non è mai esistito. Dopo che uno è divorziato calpesta la grazia di Dio, però restano per sempre in eterno marito e moglie. E se si risposa non ha di nuovo la grazia, purtroppo, perché non si può sposare nuovamente col rito religioso, ma può solo contrarre un matrimonio civile.

Domanda: Se una persona ha avuto a che fare con spiritismo sia consapevolmente carte, sedute o inconsapevolmente, se incontra o ha a che fare con persone che praticano lo spiritismo, può bastare una o più confessioni con un sacerdote o ci vuole un esorcismo? Può rimanere un residuo di maleficio dopo? Sono andato ad un gruppo del Rinnovamento dove ad un certo punto hanno fatto preghiere di guarigione, ho sentito qualcuno che urlava: "Ho paura che mi si sia attaccato il demonio."
Risposta: Quando uno fa sedute spiritiche non sempre resta colpito da possessioni diaboliche, quindi se non c'è stato influsso negativo, può bastare la confessione, senza esorcismi.
Se c'è qualcuno che urla, durante la preghiera di liberazione e di guarigione potrebbe trattarsi di isterismo, preghiamo per quella persona allora.

Domanda: Peccati commessi nell’ambito del satanismo possono influire sulla famiglia, creando problemi, malattie o altre sofferenze per delle generazioni?
Risposta: Peccati fatti dai nonni o antenati di cui non si è colpevoli, non hanno alcuna influenza sulle generazioni successive. La Bibbia è chiara nel dirci che ognuno paga per sè. Ognuno verrà giudicato in base al proprio comportamento personale; come ci comportiamo così saremo giudicati.

Domanda: Ho un oggetto con virtù malefiche che mi è stato regalato. A distanza di qualche anno ho pensato di disfarmene ipotizzando che la disgrazia che ha colpito la mia famiglia dipendesse da questo oggetto. Mi sono confidata con  un sacerdote della mia parrocchia che mi ha consigliato di immergerlo nell'acqua benedetta.
Risposta: Se uno ha un oggetto malefico se ne deve disfare immediatamente appena se ne accorge.  Se è un tuo nemico che ti fa un simile regalo lo accetti ringraziando e poi lo butti subito.

- Da registrazione non corretta dall’Autore - centroreginadellapace.it

 
 
 

HAMZA (UNGHERIA): L'EUROPA CI ATTACCA PERCHE' DIFENDIAMO IL CRISTIANESIMO

Post n°6908 pubblicato il 21 Marzo 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Da tempo l’Ungheria è nel mirino degli osservatori internazionali.

Il Paese è finito, nel corso degli ultimi mesi, nell’occhio del ciclone prevalentemente per due questioni: la prima riguarda il presunto autoritarismo del premier Viktor Orban. Dicono che abbia scatenato un attacco furibondo contro le libertà fondamentali dei propri cittadini, a partire da quella di espressione colpendo, in particolare, stampa e magistratura. La seconda riguarda la nuova costituzione. Al suo interno vi è un esplicito riferimento alla radici cristiane del paese (si menziona la Sacra Corona di re Santo Stefano), e le asserzioni secondo cui la vita va difesa dal suo concepimento fino al termine naturale e il matrimonio è esclusivamente quello tra uomo e donna. Per tali ragioni, l'Unione europea ha dato ad una commissione apposita l’incarico di indagare, per capire se nel Paese sia in gioco la democrazia. Abbiamo chiesto al professor Gàbor Hamza come stiano le cose.

Può parlarci, anzitutto, della vostra Costituzione?
La Costituzione ungherese (il termine esatto con cui è chiamata nel nostro Paese è Legge fondamentale) fu messa a punto l’anno scorso ed è entrata in vigore il primo gennaio di quest’anno. E’ la prima costituzione scritta e democratica dell’Ungheria; quella precedente risale al 1949 e rappresenta la versione ungherese della Costituzione staliniana del 1936. E’ stata approvata con i due terzi del Parlamento e, tra tutti i paesi dell’ex Unione Sovietica, è stata promulgata per ultima.

Perché avete inserito un riferimento alle radici cristiane?
Il riferimento ai valori cristiani si comprende considerando il contesto storico in cui è stata introdotto. Il Regno d’Ungheria fu costituito nell’anno 1000 e il suo primo re fu Santo Stefano. Da allora, la cristianità ha sempre connotato strutturalmente il Paese. La rottura imposta dal regime, tra il 1949 e il 1990, rappresenta una semplice parentesi nella storia dell’Ungheria.

In sede europea è sorta la polemica circa l’opportunità dell’inserimento di tali radici.
Anzitutto, secondo l’ultimo censimento, l’80 per cento della popolazione si identifica in una delle comunità religiose cristiane. La nostra decisione, quindi, è anzitutto giustificata in senso sociologico. C’è da aggiungere e ricordare che ci sono 5 Paesi membri dell’Unione europea dove viene menzionata l’invocazione a Dio, mentre in altri 6 o 7 c’è un riferimento indiretto. Non è, quindi, una peculiarità ungherese.

La difesa dalla vita umana dal suo concepimento alla morte naturale, però, sì.
E’ vero, ma la difesa del concepito risale addirittura all’esperienza romana. Si tratta di un concetto plurisecolare. Sul quale, anche in questo caso, c’è stato pieno consenso da parte del popolo.

In Europa si sono levate, di recente, voci di accusa contro la crescente limitazione delle libertà fondamentali che si starebbe verificando nel suo Paese. Come stanno le cose?
Queste voci, anzitutto, provengono solamente da una parte dell’Europa. Tutti i paesi che un tempo facevano parte dell’Urss, ad esempio, appoggiano il nostro atteggiamento. Ma non solo loro: anche Gran Bretagna, Austria e Spagna non hanno mai manifestato ostilità nei nostri confronti mentre la Germania si è mostrata, a tratti, ambigua.

Come si spiega, allora, l’ostilità di parte dell’Europa?
In parte di essa, come in parte dei media europei, c’è una palese ostilità nei confronti del cristianesimo.

Da cosa è motivato, invece, la presa di posizione dei media italiani, anch’essi prevalentemente orientati verso la denuncia della dittatura?
Per lo più, dalla scarsità delle informazioni in loro possesso.

In ogni caso, come stanno realmente le cose?
A differenza di quanto è stato detto, non un solo giornalista, ad oggi, è stato arrestato, mentre l’opposizione continua a fare il proprio lavoro. Basti pensare che buona parte dei punti introdotti nella nuova costituzione sono stati voluti dalle forze di minoranza, come quello relativo ai nuovi poteri della Corte costituzionale. La polizia, inoltre, da quando ci furono, nel 2006, degli scontri violenti con dei manifestanti pacifici, è stata costretta ad cambiare atteggiamento, e tutto può dirsi, ad oggi, fuorché una forza connotata da atteggiamenti repressivi.

Intervista a Gábor Hamza - da Il Sussidiario.net -

 
 
 

NEL 2010 I CATTOLICI SONO CRESCIUTI DI 15 MILIONI

Post n°6907 pubblicato il 21 Marzo 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Aumenta di 15 milioni il numero dei cattolici e quello dei preti nel mondo. Sopratutto piacevole è la crescita in Asia, dove spesso i cristiani sono vittima di ostilità e persecuzioni, come è stato ricordato nel primo anniversario dell’assassinio, in Pakistan, del ministro delle minoranze cristiano Shahbaz Bhatti. Lo ha stabilito la nuova edizione dell’Annuario Pontificio e dell’Annuarium Statisticum Ecclesiae, analizzando i dati che portano ad affermare come vi siano oggi nel mondo 1 miliardo 196 milioni e una presenza mondiale che rimane stabile attorno al 17,5%. Tra il 2007 e il 2008 i cattolici sono cresciuti di 19 milioni, dal 2008 al 2009 la crescita è stata di 15 milioni. Dal 2009 al 2010 c’è stato, come detto, un aumento di fedeli pari all’1,3%.

Una diminuzione si è verificata in America Meridionale (da 28,54 a 28,34%) e in Europa (da 24,05 a 23,83%), mentre una crescita è avvenuta in Africa (da 15,15 a 15,55%) e in Asia Sud Orientale (da 10,41 a 10,87%). Cresciuto il numero dei vescovi (da 5.065 a 5.104), in particolare in Africa (+16 nuovi vescovi), America (+15) e Asia (+12), mentre una lieve flessione si è manifestata in Europa (da 1.607 a 1.606) e in Oceania (da 132 a 129). Prosegue anche la tendenza alla crescita del numero dei sacerdoti, che ha avuto inizio dal 2000: oltre 412 mila sacerdoti nel mondo con un incremento di 1.643 unità. L’aumento riguarda l’Asia (con +1.695 sacerdoti), l’Africa (con +761), l’Oceania (con +52) e l’America (con +40 unità), mentre un calo in Europa (-905 sacerdoti). Crescita anche dei religiosi professi non sacerdoti, da 54.229 nel 2009 a 54.665 nel 2010. In calo invece le religiose, che scendono a 721.935 da 729.371 che erano nel 2009. In costante crescita nell’ultimo quinquennio (+4%) il numero degli studenti di filosofia o di teologia nei seminari diocesani o religiosi: passano dalle 114.439 unità del 2005 alle 118.990 del 2010.I seminaristi maggiori diminuiscono invece in Europa (-10,4%) e in America (-1,1%), ma aumentano in Africa (+14,2%), in Asia (+13,0%) e in Oceania (+12,3%).

Alla Chiesa interessano poco i numeri fine a se stessi, questo lo sappiamo. Ci piace perciò sottolineare ancora una volta le parole di Benedetto XVI nel 2010: «Sono statistiche che certo hanno la loro importanza. Mostrano quanto la Chiesa sia vasta, quanto ampia sia in realtà questa comunità che abbraccia razze e popoli, continenti, culture e persone di ogni genere [...] E’ segno di quanto sia viva la Chiesa. Osservandola soltanto dal punto di vista dell’Europa, sembrerebbe in declino. Ma è solo una parte dell’insieme. In altri luoghi della terra, la Chiesa cresce ed è viva, è molto dinamica. Ma il potere del Papa non è in questi numeri». E, citando sant’Agostino, ha aggiunto: «molti che sembrano stare dentro, sono fuori; e molti che sembrano stare fuori, sono dentro».

- www.uccronline.it -

 
 
 
 
 

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Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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