ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 31/03/2012

LA MADONNA A FATIMA PREDISSE UN GRANDE SEGNO NEL CIELO PRIMA DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

Post n°6952 pubblicato il 31 Marzo 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Le apparizioni della Madonna a Fatima sono una pagina della storia della Chiesa piuttosto speciale. Per decenni ci si è interrogati sul famoso Terzo segreto di Lucia, e forse non ne siamo ancora venuti a capo. A molti infatti, sembra che certe cose non tornino, e che nel segreto della Madonna, oltre ai riferimenti agli attacchi esterni alla Chiesa, resi noti, ci sarebbe stato un cenno alla apostasia della Chiesa stessa, ad una perdita di fede non solo del mondo, ma anche del clero, dei pastori.
Ma non è di questo che voglio parlare, rimandando, per chi fosse interessato, agli ottimi lavori di Antonio Socci e Marco Tosatti.
Quello che vorrei approfondire, perché mi sembra non sia stato fatto a sufficienza, è la (poco) famosa aurora boreale del 25-26 gennaio 1938.
Nelle apparizioni portoghesi la Madonna venne a mostrare ai pastorelli l’Inferno, cioè il castigo eterno, ma non solo. Dichiarò anche che sotto il pontificato di Pio XI, se gli uomini non si fossero convertiti, sarebbe scoppiata un’altra guerra mondiale, più spaventosa della prima, annunciata da una “notte illuminata da una luce sconosciuta”. Decisamente la Madonna di Fatima non fu, diciamo così, rassicurante. Fatto sta, però, che se l’apparizione è vera, il messaggio è chiaro: conversione, penitenza, preghiera, altrimenti castigo. Nel senso che altrimenti Dio avrebbe lasciato l’uomo in balia di se stesso e della sua cattiveria: non c’è peggior castigo, infatti, di quello che noi uomini spesso siamo così bravi ad infliggerci, da soli. Come la virtù ha già in sé, in parte, il suo premio, così il peccato in sè porta una pena: è male non solo di fronte a Dio, ma anche per l’uomo.
La rivelazione della “notte illuminata da una luce sconosciuta” , con la connessa affermazione secondo cui la Russia avrebbe sparso i suoi errori nel mondo, fu messa per iscritto da Lucia, per il vescovo di Leira-Fatima, soltanto il 31 agosto 1941. Qualcuno ha quindi potuto dichiarare che si tratterebbe soltanto di una profezia post eventum, un po’ troppo facile.
Forse è meglio analizzare bene i fatti.
Ragionando prima proprio sulle date: è vero, Lucia parla ufficialmente dell’ aurora boreale del 1938 dopo che essa è già avvenuta. Però vi sono alcuni fatti da prendere in considerazione. Il primo: un segno celeste era già stato annunciato da Lucia nel 1917, e si era veramente verificato, come vedremo, proprio in quell’anno.
Il secondo: nel 1941 sarebbe stato veramente più opportuno e intelligente, umanamente parlando, annunciare il pericolo nazionalsocialista, o comunque entrambi, quello comunista sovietico e quello nazista. Infatti la Germania sembrava trionfante: possedeva tutta l’Europa, esclusa la Gran Bretagna; gli Usa non erano ancora entrati in guerra e l’Urss appariva destinato alla sconfitta, sotto il tallone tedesco, da un momento all’altro.
Invece Lucia, contro ogni logico ragionamento umano, fu molto chiara (come lo era stata già in precedenza): sarà la Russia, non la Germania, “a spargere i suoi errori nel mondo”, “promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa”.
In effetti andò proprio così: pochi anni dopo il “Reich millenario” crollò miseramente, per fortuna, e per sempre; al contrario la Russia non solo vinse la guerra, ma si vide “regalare” dagli alleati mezza Europa. Il comunismo conobbe così una diffusione immensa, inimmaginabile, tanto più se ricordiamo che nel 1949 anche la Cina sarebbe divenuta comunista. Dovunque i comunisti arrivarono, dalla Polonia all’Albania, la Chiesa fu attaccata, perseguitata, distrutta.
C’è qualcosa, dunque, nella profezia di Lucia, che lascia interdetti. Anche perché la “fissazione” del comunismo Lucia e i veggenti la dimostrarono anche molto prima del 1941: del resto la Madonna era apparsa loro, non a caso, nel 1917, solo pochi mesi prima della rivoluzione bolscevica. Abbiamo molte testimonianze di questo. Dalle parole di Giacinta, che già nel 1920 annunciava un castigo, “prima per la Spagna”; al voto anticomunista dell’episcopato portoghese, nel 1936, al fine di essere preservati dal comunismo che sembrava potesse trionfare nella vicina Spagna e sfondare poi in Portogallo; alla lettera del vescovo di Leira, nel 1937, al pontefice, affinché provvedesse, come diceva Lucia, alla Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria; sino, per fare un ultimo esempio, ad una lettera al papa Pio XII della stessa Lucia, datata 24 ottobre 1940 (cioè prima dell’entrata nella seconda guerra mondiale della Russia), in cui si ri-domandava la Consacrazione della Russia stessa, considerata, anche in quella data per certi versi insignificante, il pericolo imminente!
Infine un’ultima considerazione: il Portogallo, nelle varie lettere di Lucia, appariva come “privilegiato” dalla Madonna (Lucia parlava e scriveva di una “protezione speciale”). In effetti il paese non fu coinvolto nella guerra di Spagna, come sarebbe stato molto facile, e rimase fuori anche dalla II guerra mondiale, dichiarandosi neutrale (e rimanendolo, cosa non facile, sino alla fine).
Ma torniamo, indietro, ai fatti del 1917. I veggenti erano in grossa difficoltà in un Portogallo allora in mano ad un governo ferocemente anticlericale e trovavano molti oppositori anche tra amici e parenti, oltre che nelle autorità locali. Eppure la piccola Lucia, che finì persino in prigione, perché osteggiata dal sindaco massone del paese, sfidò il mondo: la Madonna, disse, darà un segno, e convocò tutti per il 13 ottobre 1917 alla Cova da Iria, pur capendo bene che se il segno non ci fosse stato, sarebbe stato un bel guaio. Anche perché erano allora vietate dal governo portoghese le adunanze religiose fuori dalle chiese.
Il 13 ottobre migliaia e migliaia di persone si radunarono nella Cova. Le fonti dell’epoca parlano di almeno 40-50 mila persone, ma forse molte di più. Ebbene, cosa accadde? Ce lo raccontano innumerevoli testimoni, ma soprattutto, tra i tanti, un giornalista presente ai fatti, tale Avelino de Almedia, redattore capo di “O Sèculo”, quotidiano socialista di Lisbona, di orientamento positivista ed anticlericale, che in precedenza aveva ridicolizzato gli eventi di Fatima. Costui, sul numero del 15 ottobre, scrisse tra l’ altro: “Cose fenomenali. Come il sole ballò a mezzogiorno a Fatima [...] Il sole sorge, ma l’aspetto del cielo minaccia temporale. Nuvole nere si ammassano sulla folla di Fatima. [...] Alle dieci il cielo si oscura totalmente e non tarda a cadere una forte pioggia. [...] I fanciulli affermano che la Signora aveva parlato loro ancora una volta, e il cielo, prima caliginoso, comincia subito a schiarirsi in alto; la pioggia cessa e si presenta il sole che inonda di luce il paesaggio. [...] L’ora mattutina è la regola per questa moltitudine, che calcoli imparziali di persone colte e di tutto rispetto, punto rapite come per influenza mistica, contano in trenta o quaranta mila creature… La manifestazione miracolosa, il segno visibile annunciato sta per essere prodotto – assicurano molti pellegrini… E si assiste a uno spettacolo unico e incredibile per chi non fu testimone di esso. Dalla cima della strada, dove si ammassano i carri e sostano molte centinaia di persone, alle quali manca la voglia di mettersi nella terra fangosa, si vede tutta l’immensa moltitudine voltarsi verso il sole, che si mostra libero dalle nuvole, nello zenit. L’astro sembra un disco di argento scuro ed è possibile fissarlo senza il minimo sforzo. Non brucia, non acceca. Si direbbe realizzarsi un’eclissi. Ma ecco che un grido colossale si alza, e dagli spettatori che si trovano più vicini si ode gridare: « Miracolo, Miracolo! Meraviglia, meraviglia! » Agli occhi sbalorditi di quella folla, il cui atteggiamento ci riporta ai tempi biblici e che, pallida di sorpresa, con la testa scoperta, fissa l’azzurro (cielo), il sole tremò ed ebbe mai visti movimenti bruschi fuori da tutte le leggi cosmiche, il sole « ballò », secondo la tipica espressione dei contadini”.
Negli anni, tanti hanno ragionato su questi fatti, che di per se stessi sono innegabili perché ampiamente dimostrati, sia dalle testimonianze più insospettabili, sia dai quotidiani vari dell’epoca, sia dalle foto, in cui si vede chiaramente una moltitudine esterrefatta, sbalordita, attonita, dinnanzi agli strani movimenti del sole.
Molti credettero e credono, altri parlarono di coincidenza, di fenomeno naturale, scientificamente spiegabile in qualche modo. Difficile, però, spiegare davvero come potesse Lucia, una semplice fanciulla di campagna, prevedere in anticipo che sarebbe successo qualcosa di simile. A meno di non ipotizzare che nascondesse in camera potentissimi cannocchiali e che fosse una astronoma di eccezionali qualità!
Un qualche collegamento tra il sole e la Madonna di Fatima, insomma, è lecito supporlo.
Anche alla luce dei fatti successivi. Siamo finalmente all’aurora boreale del 1938.
Andiamo ora a vedere bene cosa accadde la notte tra il 25 e il 26 gennaio di quell’anno. Ci fu, come si accennava, una grande aurora boreale, vista la quale Lucia, ben prima di scriverlo nel resoconto ufficiale del 1941, si affannò a dire, a destra e a sinistra, che quello era il segno terribile predetto dalla Madonna.
L’aurora venne descritta dal quotidiano laico italiano, La Stampa, del 26 gennaio 1938, sotto il titolo: “Un singolare fenomeno celeste. Un’aurora boreale sull’Italia”. Vi si poteva leggere di una “aurora boreale di eccezionale luminosità apparsa ieri su gran parte dell’ Europa meridionale e centrale: Alta Italia, Mezzogiorno della Francia, Germania, Svizzera e Austria, suscitando ovunque per la sua luminosità sorpresa e ammirazione”. Il quotidiano notava che l’intensità del fenomeno e soprattutto la sua diffusione su gran parte dell’Europa, era eccezionale, ripetendo che si era trattato di un “insolito fenomeno celeste… che rarissimamente viene osservato alle nostre latitudini”. Inoltre, dando conto dei vari luoghi in cui l’aurora era stata osservata, si notava con insistenza il fatto che il cielo si era colorato “di un rosso di fuoco a levante, come se si trattasse di un grande incendio”; qualche riga dopo si insisteva sul colore del cielo, impressionante, definito, questa volta, “rosso-sangue”.
Il giorno successivo, il 27 gennaio, La Stampa riportava questo titolo: “Un’altra aurora boreale tra l’una e le due di notte”. L’astronomo intervistato dal quotidiano metteva in luce il fatto che solitamente le aurore boreali si manifestano al nord, e che molto raramente assumono estensione e luminosità come quella appena osservata. “Stampa sera” del 28-29 gennaio titolava: “Il nostro Sole è in tumulto”. Si notava che “il sole attraversa un periodo di grande, grandissima attività”, piuttosto rara e straordinaria. Un altro giornale, “Il Brennero” del 29 gennaio 1938, notava l’estensione dell’aurora, che si era vista chiaramente anche in Portogallo, oltre che nel resto d’Europa, e commentava così: “Fenomeno rarissimo. L’aurora boreale non si manifesta che raramente nelle nostre regioni ed in Europa centrale…L’aurora che ha incendiato l’altro giorno il cielo dell’Europa sembra essere stata di una estensione e di una intensità senza pari…”.
Un’altra fonte interessante per capire l’entità del fenomeno è la relazione di Eugenio Guerrieri, “La grande aurora boreale del 25-26 gennaio 1938”, pubblicata dall’Osservatorio Astronomico di Capodimonte-Napoli (Contributi astronomici, serie II, n.22, 1938, estratto da: Rivista di Fisica, matematica e scienze naturali anno 13, serie II, Ottobre-novembre 1938-XVII -N.1-).
Scrive tra l’altro il Guerrieri: “L’Aurora boreale osservata nella notte dal 25 al 26 gennaio 1938 è stata veramente splendida e deve considerarsi come fenomeno straordinario per la sua magnificenza, anormale per la sua visibilità, oltre che nelle regioni nordiche dell’Europa e dell’America, anche in quelle di bassa latitudine nel nostro emisfero. Dovunque fu oggetto di ammirazione in tutta l’Europa, in Germania ed in Inghilterra specialmente; grande sviluppo in longitudine dal Portogallo alla Russia ed in latitudine dalla penisola Scandinava alla Sicilia e finanche in molti paesi del Nord Africa”. Guerrieri nota che il cielo si è colorato in maniera incredibile, di “rosso sangue”, come se vi fosse un “incendio gigantesco”, e continua: “Nell’Atlantide e negli Stati Uniti d’America l’a.b. è stata grandiosa”, mentre ha destato “ammirazione e sorpresa, nella Spagna e nel Portogallo, dove il fenomeno non si vedeva da mezzo secolo. Questo è stato egualmente osservato a Biserta, Fez, Hammamet, Toza, ed in molti paesi della Tunisia e del Marocco dove l’a.b. rarissimamente si osserva e l’ultima è stata quella del 1891: in questi paesi gli europei hanno creduto ad un vastissimo incendio lontano, mentre gli indigeni, molto spaventati, hanno supposto segnali ed avvertimenti celesti”.

Alla notizia della aurora boreale, come si è detto, Lucia ritenne che si trattasse del segno della Madonna e continuò a ripeterlo anche dopo che gli accordi di Monaco sembrarono per un attimo scongiurare il conflitto. Nel 1938, però, la annessione nazionalsocialista dell’Austria può essere veramente considerata l’antefatto della II guerra mondiale. Anche perché proprio la sera del 25 gennaio Hitler aveva ricevuto il barone Werner Fritsch, generale e comandante in capo della Reichwehr, “che continuava ad avanzare obiezioni sui piani di guerra hitleriani”, per farlo definitivamente fuori. Come è risaputo, infatti, ufficiali e generali tedeschi, per lo più, non volevano la guerra e costituivano l’unico potere rimasto in grado di impensierire il dittatore. Proprio la defenestrazione di Fritsch fu dunque un evento preliminare alla guerra non indifferente (Antonio Spinosa, “Hitler”, Mondadori, Milano, 1991, p. 240-241), così come le purghe di Stalin, all’epoca del 1938 ormai quasi concluse, furono importanti per eliminare quei generali che si sarebbero messi di traverso rispetto all’alleanza con Hitler del 1939.
A questo punto un ultimo dettaglio. Gli storici concordano nel dire che nel 1938 la guerra era in un certo senso ormai nell’aria. Ma il fatto che segnò definitivamente lo scoppio del conflitto fu il patto von Ribbentrop-Molotov, cioè la spartizione della Polonia e di altre zone di influenza tra Hitler e Stalin. La II guerra mondiale, insomma, nacque definitivamente con l’accordo tra nazisti tedeschi e comunisti russi, tra Hitler e Stalin. Ebbene, questo patto fu firmato la sera del 23 agosto 1939 (von Ribbentrop, da una parte, Stalin e Molotov, dall’altra).
Manco farlo apposta, proprio quella stessa sera, in alcune zone, fu segnalata una nuova aurora boreale, non così straordinaria come quella del 1938, ma certo imponente.
Ce la descrisse nientemeno che il gerarca nazista Albert Speer nelle sue “Memorie del Terzo Reich”: “Quella notte- racconta Speer- ci intrattenemmo con Hitler sulla terrazza del Berghof ad ammirare un raro fenomeno celeste: per un’ora circa, un’intensa aurora boreale illuminò di luce rossa il leggendario Untersberg che ci stava di fronte, mentre la volta del cielo era una tavolozza di tutti i colori dell’arcobaleno. L’ultimo atto del ‘Crepuscolo degli dei’ non avrebbe potuto essere messo in scena in modo più efficace. Anche i nostri volti e le nostre mani erano tinti di un rosso innaturale. Lo spettacolo produsse nelle nostre menti una profonda inquietudine. Di colpo, rivolto a uno dei suoi consiglieri militari, Hitler disse: ‘Fa pensare a molto sangue. Questa volta non potremmo fare a meno di usare la forza’”. Già da “due o tre settimane- continua Speer- l’attenzione di Hitler si era chiaramente spostata sulle questioni militari” e il “partito favorevole alla guerra” prendeva sempre più piede. In margine a queste osservazione di Speer, il curatore delle sue memorie annota: “Il 23 agosto 1939, il Volkischer Beobachter (giornale nazista, ndr) annunciò quanto segue: “Martedì mattina (22 agosto) alle ore 2.45 l’osservatorio astronomico del Sonneberg ha notato una gran luce nel cielo settentrionale” (Albert Speer, Memorie del terzo Reich, Mondadori, Milano, 1997, p. 197).
Un altro gerarca nazista, presente alla scena, Nicolaus von Below, ricorderà a sua volta: “All’inizio abbiamo pensato che si trattasse di un grande incendio in una delle città a nord dell’Untersberg, ma poi quella luce rossa ha illuminato tutto il cielo a nord e allora è stato chiaro che si trattava di una manifestazione insolitamente intensa di luci nordiche, un fenomeno naturale che si verifica raramente nella Germania meridionale”. “Intimorito da quella scena, commenta T. Ryback, von Below disse a Hitler che forse quello era il presagio di un’imminente guerra sanguinosa. “Se così dev’essere, allora che sia più veloce possibile” replicò Hitler” (cit. in Timothy W. Ryback, “La biblioteca di Hitler”, Mondadori, Milano, 2008, p. 148-149).
Concludo con un fatto: molti dicono che la Madonna, a Medjugorje, completi, diciamo così, le apparizioni di Fatima. Anche lì, dove il sole avrebbe “ballato”, secondo molte testimonianze, in più di un’occasione, la Vergine avrebbe annunciato dieci segreti, per svelare qualcosa di importante al mondo. Uno di questi, a quanto sembra, prevede una grande segno nel cielo…

- Francesco Agnoli - Il Foglio -  Libertà e Persona -

 
 
 

SACRA SINDONE: ECCO LA VERITA' SULL'ANALISI DEL CARBONIO 14

Post n°6951 pubblicato il 31 Marzo 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Prodotto dalla Polifemo SRL e da Rai Trade, il documentario-inchiesta La notte della Sindone, cerca di chiarire, con documenti inediti, i tantissimi dubbi sulla datazione della Sindone per mezzo del carbonio 14.

Nell’intervista rilasciata a ZENIT, Francesca Saracino, regista del documentario, ha spiegato come è stato realizzato questo studio, in grado di smascherare le sleali ed antiscientifiche manovre di chi, surrettiziamente, ha preteso di collocare la datazione della Sindone ad un’epoca medioevale.

Sig.ra Saracino, come è arrivata alle conclusioni illustrate nel suo documentario?

Saracino: Sono otto anni che mi occupo della Sindone. La notte della Sindone è il terzo documentario di una trilogia: il primo fu La Sacra sindone la storia che fu distribuito dalla Mimep-Docete ed ebbe un discreto successo, con 2000 copie vendute. Il secondo documentario è una versione allungata del primo documentario con delle interviste in esclusiva, tra cui quella alla dott.ssa Barbara Frale, che aveva fatto nuove scoperte in merito. Il secondo documentario piacque molto alla redazione di TG2 Dossier che lo mandò in onda nel 2009 in una puntata speciale. Vi è poi un quarto documentario, di cui abbiamo presentato un premontato al Meeting di Rimini nel 2010, che presto andremo a terminare.

Quello appena presentato, l’ho lasciato volutamente per ultimo, poiché sapevo sarebbe stato il più complicato da realizzare. In questo terzo episodio mi occupo esclusivamente del Carbonio 14 ma in una maniera diversa da come è stato affrontato finora. Di norma si parla molto del Carbonio 14 nei documentari ma, dal mio punto di vista, non si è mai approfondito abbastanza. Quello che mi ero prefissata era addentrarmi nelle più “oscure profondità” del tema, visto che la datazione è una delle questioni più controverse sulla Sindone. Oltre a nuovi documenti inediti, siamo riusciti ad ottenere delle interviste in esclusiva da studiosi, riconosciuti a livello internazionale, che non ne rilasciavano da più di vent’anni. Così da documentario, come si prefiggeva di essere, è diventata un’inchiesta vera e propria.

Abbiamo impiegato due anni e mezzo per completare il documentario e di certo non mi aspettavo che avremmo conseguito dei risultati così importanti. Sul carbonio 14 in tutti questi anni sono state fatte tantissime ipotesi: ad esempio che il risultato possa essere stato “pilotato” per far risultare che la sindone avesse una datazione medioevale. Alla fine ci siamo accorti che tali ipotesi avevano un fondo di verità. Sono emerse una serie di problematiche che rimettono in discussione tutte le certezze sul carbonio 14. Ci sono stati anche dei soggetti “esterni” che non c’entravano nulla con la datazione, che sono intervenuti, dando un contributo negativo a quella che doveva essere un’analisi da svolgere nelle maniera più scrupolosa possibile. E questo è tutto provato da documenti inediti.

Vogliamo provare che l’analisi al carbonio 14 non è stata condotta in modo corretto. Il nostro obiettivo non è dimostrare che la Sindone sia vera o falsa: saranno le persone, vedendo il documentario a trarne da sole le conclusioni.

È vero che ci sono persone che hanno paura della verità sulla Sindone?

Saracino: Quando nel 1988 fu fatta l’analisi al carbonio 14, il relativo documentario mostra che molti studiosi erano interessati alla Sindone come oggetto, mentre altri erano interessati a una questione di prestigio personale o, quantomeno, al prestigio che avrebbe acquisito il dipartimento per cui lavoravano. Addirittura al laboratorio di Oxford sembra furono elargiti un milione di sterline, da 45 uomini d’affari, per aver dimostrato che la Sindone era un falso medioevale. È evidente che qualcosa non andava…

Ritiene che si arriverà mai ad una verità sulla Sindone? O, quantomeno, a che livello di veridicità potranno arrivare le indagini?

Saracino: È chiaro che la Sindone è un oggetto difficile da analizzare. Durante una proiezione mi è stato chiesto perché la Chiesa non fa riesaminare l’oggetto. Perfino l’inventore del radiocarbonio, Libby, quando venne a sapere che la Sindone sarebbe stata sottoposta a Carbonio 14, disse che sarebbe stata un’operazione fallimentare. Lo STURP aveva proposto una serie di 25 esami preliminari proprio per rilevare tutti i tipi di inquinanti possibili e fare la più corretta analisi possibile. Tutti questi esami preliminari - tranne il carbonio 14 - sono stati aboliti, nonostante l’allora cardinale Ratzinger li avesse sempre incoraggiati. Se oggi volessimo sottoporre la Sindone ad una nuova datazione, sarebbe necessario, prima di tutto, effettuare queste 25 analisi preliminari per scoprire gli inquinati, per poi procedere seguendo una protocollo scrupoloso. Certo è che le tante esposizioni pubbliche e il recente restauro della Sindone potrebbero in qualche modo aver alterato un eventuale nuovo risultato.

Che riscontri sta avendo il documentario sia a livello di critica che di pubblico?

Saracino: Il riscontro finora è stato molto positivo. Abbiamo tenuto una proiezione privata cui ha assistito Barry Schwortz, membro dello STURP, il team che studiò la sindone nel 1978. Il commento di Schwortz è stato molto entusiasta e ha detto che finalmente, per la prima volta dopo tanti anni era stato fatto un documentario che non aveva paura di illustrare la verità sul Carbonio 14 e sui retroscena di ciò che è avvenuto prima della datazione. Schwortz ne ha parlato in America e ci ha fatto sapere che lì c’è grande attesa per il nostro documentario. Già alcuni libri americani ne parlano.

Il documentario è stato presentato in anteprima all’interno del Roma Fiction Fest nel settembre 2011 e anche alla proiezione di mercoledì scorso all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, i riscontri sono stati entusiasti: ci è stato detto che quelle che prima erano solo ipotesi, adesso sono state verificate.

La novità del nostro documentario è che tratta il carbonio 14 come mai era stato fatto prima. Non aveva alcun senso fare un nuovo documentario sul carbonio 14 che fosse uguale agli altri: anche a livello commerciale non avrebbe affatto pagato come strategia.

Vedremo presto il documentario in televisione?

Saracino: C’è un accordo in fase di definizione con una casa distributrice. Non posso dare ancora dettagli, salvo anticipare che è uno dei più importanti distributori d’Italia e che garantirà al documentario una diffusione piuttosto capillare. Adesso il documentario sta girando molto – anche all’estero - per convegni e proiezioni private, come quella dell’UPRA.

In televisione abbiamo incontrato più ostacoli, non tanto sull’aspetto economico, quanto sui contenuti definiti “forti” da alcuni produttori che, quindi, si sono presi del tempo per decidere. Il nostro è un documentario ricco di informazioni e complesso da seguire: mandarlo in onda in seconda serata non sarebbe proprio il massimo. Puntiamo alla fascia oraria della prima serata che, però, notoriamente, è sempre molto affollata. Speriamo entro l’autunno di trovare un accordo.

- Luca Marcolivio - ZENIT -

 
 
 

FLAVIO INSINNA: LA MIA RINASCITA DOPO LA DEPRESSIONE

Post n°6950 pubblicato il 31 Marzo 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

«Quando mio padre è morto so­no rimasto settimane sdraiato per terra a guardare il soffitto, ero scarmigliato e ingrassato. Il dolore resta, ma la fede mi ha aiutato». Flavio Insinna, nel maggio scorso, dopo la perdita del padre Sal­vatore, aveva detto stop alla tv e al cinema. «O­ra non mi interessa, voglio solo dedicarmi al­la mia famiglia» aveva dichiarato. Nel frat­tempo, però, ha scritto un libro, Neanche con un morso all’orecchio, appena pubblicato da Mondadori, un omaggio al genitore scom­parso. E, a breve, tornerà su Canale 5 con un nuovo game show preserale. «Il libro non è stato una terapia, avevo un impegno prece­dente per un’autobiografia – spiega l’attore – . Nei giorni in cui ho scritto stavo peggio. Ma ora che la gente comincia a leggerlo, mi ac­corgo che sono in tanti a provare le stesse co­se».

Nel libro c’è un Insinna dietro la 'masche­ra': lei racconta gli ospedali, la malattia, la morte

È quello che ho vissuto. Non ha importanza l’età, mio padre aveva 83 anni, per calcolare l’amore e il vuoto che uno lascia. Lui ha cer­cato di fare di me una persona e un cittadino onesto. Mi manca la terra sotto i piedi, ma mi è rimasto il cielo sulla testa, che è mia mam­ma. Ora il mio compito è quello di starle vi­cino, di convincerla che ci sia ancora un mo­tivo per vivere.

Lei crede nell’aldilà?

Di recente mi hanno proposto un nuovo gio­co su Canale 5, il primo pensiero è stato: «De­vo chiedere il parere a papà». Ho una sua bel­lissima foto in bianco e nero sempre con me, e mezza chiacchieratina al giorno con lui me la faccio. Sono certo che mi ascolti. Davanti a una prova come la morte, la fede può vacillare. Ho un rosario sempre in tasca, regalatomi da un amico sacerdote. E sono riuscito a resi­stere. Ho cercato disperatamente di non sen­tirmi tradito, se no avrei avuto la sensazione di avere perso una partita due volte. Se pen­sassi di essere tradito dalla mia luce più for­te che è la mia fede cattolica, sarei nel deser­to. Nel Padre Nostro diciamo «sia fatta la tua volontà»: e io mi piego, sbando, però mi sfor­zo di restare appigliato con testardaggine.

Lei racconta anche del suo «male di vivere»

Il male di vivere lo provo sin da ragazzino, so­no diviso tra due anime. Da mia madre ho preso la parte giocosa e divertente, la fede, la voglia di darsi. Da mio padre ho ereditato i si- lenzi e i momenti di isolamento. Il rapporto con lui è stato molto conflittuale da ragazzo, per fortuna da adulto ho saldato tutti conti, l’ho stritolato in abbracci quotidiani. È vera la frase: «Goditi i genitori finché ce li hai».

Difficile affrontare il dolore da personaggio pubblico

Mentre mio padre moriva, in ospedale in mol­ti mi hanno chiesto autografi e foto. Al mo­mento mi arrabbiavo, poi ho capito che an­che loro erano lì perché avevano qualcuno che soffriva: un sorriso non si nega a nessu­no. A volte, poi, il Padreterno ti fa venire in­contro una bambina, che ti mette le manine fra le tue come per chiedere aiuto, mentre la madre in una stanza sta morendo di cancro. Momenti che non scorderò più.

Suo padre era un medico. Che cosa le ha in­segnato sulla malattia?

Lui si è occupato di tossicodipendenti, disa­bili e malati di mente. A 10 anni come regalo mi portò in Canada, perché era medico alle Paralimpiadi. Quando arrivammo mi disse: «Ecco, ora spingi quel signore sulla sedia a rotelle. Così quando ti lamenti, ti ricordi di questo ragazzo che nuota senza gambe». Spinsi quella carrozzella per un mese, una grande lezione. E poi lui diceva che funziona la tachipirina, ma serve anche l’Ave Maria.

Il matrimonio dei suoi genitori è stato un e­sempio

Sono stati insieme 51 anni. Non si può dire che erano altri tempi, sono le persone che fanno i tempi. Loro si sono spesi per noi, con­sumati. Ricordo la tonaca di don Bosco a To­rino, quando giravo la fiction: era lisa, sfon­data, usata tutta per amore degli altri. I miei, erano come quella tonaca.

E lei, che genitore sarebbe?

A mio figlio passerei quegli insegnamenti. E cercherei tutti i giorni di fargli capire che ci sono, che c’è una famiglia che lo aiuterà.

Ora, finalmente, lei torna a lavorare

Sto preparando per Canale 5 un nuovo gioco preserale, molto autoironico, Il braccio e la mente in onda o a fine aprile o a tra qualche mese. La Corrida? Ho un paio di idee per rin­novarla, vedremo se passano. E poi, girerò u­na bellissima commedia sui sentimenti di Fausto Brizzi in due puntate per Canale 5. L’importante, comunque, è fare scelte oneste.

- Angela Calvini - avvenire.it - donboscoland.it -

 
 
 

BEATRICE BIO CHE TUTTI CHIAMANO BEBE', SARA' TEDOFORA ALLA PROSSIME PARAOLIMPIADI: SCRIVE....SONO TROPPO FELICE

Post n°6949 pubblicato il 31 Marzo 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Beatrice Vio, la ragazzina 15enne di Mogliano Veneto (TV) e allieva dell'Istituto Salesiano San Marco di Mestre (VE) che tutti chiamano Bebe, sarà tedofora alle prossime Paralimpiadi di Londra 2012 (porterà la "teda", fiaccola cerimoniale contenente la fiamma olimpica). Dal 2008 senza braccia né gambe per le complicazioni di una meningite, Bebe è l'unica al mondo a girare in carrozzina senza arti. Il suo sogno di diventare tedofora è realtà grazie alle email che hanno intasato i server del Comitato Paralimpico.

Ciao Mondo!!!

Allora, la volete la super notizia? Vado a fare la tedofora alle Paralimpiadi!!! Sono troppo felice. Quelli dell'organizzazione di Londra hanno chiamato papà e gli hanno detto che sono rimasti colpiti dalle oltre 1.000 mail che sono arrivate dall'Italia per sostenere la mia candidatura. Siete stati tutti fantastici, voi della redazione che mi avete aiutato con il vostro giornale, tutti gli amici che hanno tifato per me e soprattutto tutta la gente che ha mandato le mail che mi hanno piano piano spinta verso Londra. Non vi ringrazierò mai abbastanza... Thank you very much! (eh sì, ormai devo cominciare a parlare in inglese).

Ora però mi devo organizzare per benino. Intanto devo dedicarmi allo studio, che papà ha detto che se ho anche una sola materia a settembre non mi porta a Londra (bel disgraziato, eh? Ma tanto, se vado avanti così, non dovrei avere problemi... e speriamo che i miei prof siano d'accordo!). Poi vorrei riprendere bene gli allenamenti di scherma. Tra maggio e luglio ho una serie di gare molto importanti, tra le quali i Mondiali under 17 a Varsavia (che l'anno scorso ho vinto) e il mio esordio in Coppa del Mondo con gli adulti, e vorrei fare bella figura. Nel frattempo continuerò ad aiutare i miei genitori nell'organizzazione dei progetti di art4sport, per aiutare altri ragazzi amputati come me a fare sport. Ne abbiamo uno molto bello che si chiama Giochi senza barriere, in programma per il 21 aprile allo stadio di Mogliano Veneto (TV). È un po' come i vecchi Giochi senza frontiere, che dicono erano bellissimi ma io non me li ricordo, però già so che qui ce la spasseremo un mondo. Ci saranno 10 squadre da tutta Italia, tanti campioni sportivi e personaggi dello spettacolo (ci saranno anche i miei due comici preferiti, Paolo Migone e Baz) e faremo dei giochi veramente divertenti. Ovviamente non vorrei neanche mancare le ultime uscite con gli scout, perché quest'anno mi sto proprio divertendo con loro (e poi sono diventata vicecapo della squadriglia delle Lontre). Nel frattempo non vedo l'ora di poter riprendere ad usare le gambe. Dall'ultima operazione al moncone della gamba sono passate ormai 3 settimane e non mi fa più male, quindi, tra poco potrò ripartire! E a questo punto, se avanza un po' di tempo, mi piacerebbe riprendere il discorso con le lame da corsa, come quelle di Oscar Pistorius. Le avevo provate a gennaio (e mi ero divertita un sacco! Yes, very funny!) ma poi ho dovuto lasciarle per l'operazione. Ma ora che sono di nuovo a posto...

Insomma, ho tanti bei programmi e tante belle cose da fare (e non ditemi che la vita non è una figata!) e poi, la ciliegina sulla torta: Tedofora alle Paralimpiadi. Ancora non ci posso credere, sarà un'esperienza unica, che ricorderò forever. E voglio viverla tutta, fino in fondo. Vorrei girare per Londra e visitarla per benino, e anche andare a vedere il musical Mamma mia, mamma mi ha detto che è bellissimo. Poi vorrei conoscere tutti gli atleti paralimpici che ci saranno al villaggio olimpico, per capire perché sono così fantastici come mi dicono. Ovviamente vorrei assistere a tutte le gare e fare il tifo per tutti gli atleti italiani. Sono sicura che con una super tifosa come me vinceranno un sacco di medaglie. E se non vinceremo non fa niente, io non vado a Londra per vincere ma per imparare e divertirmi... stavolta!

Un mega bacio. Bebe

 - corriere.it - donboscoland -

 
 
 

COMMENTO DI PADRE LIVIO AL MESSAGGIO ANNUALE AVUTO DA MIRJANA IL 18 MARZO 2012

Post n°6948 pubblicato il 31 Marzo 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La veggente Mirjana Dragicevic ha avuto apparizioni giornaliere dal 24 giugno 1981 fino al 25 dicembre 1982. In occasione della sua ultima apparizione quotidiana, rivelandole il 10° segreto, la Vergine le rivelò che avrebbe avuto apparizioni annuali il 18 Marzo e così è stato in tutti questi anni. Più di mille pellegrini si sono riuniti per la preghiera del Rosario alla Croce Blu. L'apparizione è avvenuta alle ore 14,00. La Madonna le ha dato il seguente messaggio:

Cari figli, vengo in mezzo a voi perché voglio essere vostra Madre, vostra avvocata, voglio essere un legame tra voi e il Padre celeste, la vostra mediatrice. Desidero prendervi per mano e camminare con voi nella lotta contro lo spirito impuro. Cari figli consacratevi completamente a me. Io prendo le vostre vite nelle mie mani materne e vi insegnerò nella pace e nell’amore e poi vi donerò mio Figlio. A voi chiedo di pregare e digiunare, e solo così potrete testimoniare mio figlio per mezzo del mio cuore materno. Pregate per i vostri pastori affinché uniti nel mio figlio possano sempre con gioia annunciare la parola di Dio. Vi ringrazio.


Commento:

Più di mille pellegrini si sono riuniti per la preghiera del Rosario alla Croce Blu. L'apparizione è avvenuta alle ore 14,00. La Madonna le ha dato il seguente messaggio:
Questo messaggio è straordinario per la sua grandezza dottrinale, ma anche spirituale. Vorrei dire che la Madonna dà il messaggio in croato, quindi la traduzione in italiano molte volte non è quella originale.

Qui alcune traduzioni hanno posto la parola “interceditrice”, che non so se esista in italiano o comunque è poco usata, quando la Madonna dice “Cari figli, vengo in mezzo a voi perché desidero essere vostra Madre, la vostra interceditrice”, credo che la parola italiana più adeguata sia quella di “avvocata”, nel senso proprio di Colei che ci difende e che intercede per noi.

Per cui vorrei focalizzare questa espressione che comunque è un’espressione molto importante, perché la Madonna, in questo messaggio, definisce qual è la Sua posizione che Dio Le ha dato nella grande opera della Redenzione, che è una posizione ovviamente straordinaria, come ha detto anche il Concilio Vaticano II e cioè quella di una mediazione che Giovanni Paolo II chiamava “mediazione materna”.

Giovanni Paolo II la spiegava così: “c’è un solo mediatore fra noi e il Padre che è Gesù Cristo, ma fra noi e Gesù Cristo, c’è questa mediazione materna che è quella di Maria che intercede per noi presso Cristo, che è mediatrice fra noi e Cristo”, nel senso che la Madonna è il canale attraverso cui tutte le grazie di Cristo ci arrivano e nel medesimo tempo è anche nostra avvocata presso il Cuore di Cristo. Quindi la Mediazione di Maria, diceva Giovanni Paolo II, non si pone in alternativa a quella di Cristo, ma si pone piuttosto come aiuto.

È difficile trovare un’espressione teologica che sostituisca la parola mediatrice, purché questa parola si intenda nel modo giusto, non come alternativa alla mediazione di Cristo, ma come mediazione materna tra noi e Gesù Cristo stesso. Per cui, diceva Giovanni Paolo II, fra noi e il Padre c’è un unico mediatore che è Gesù Cristo, ma Gesù Cristo ci viene donato attraverso la Vergine Maria e con Gesù Cristo ogni grazia, e nel medesimo tempo la Vergine Maria ci conduce al Padre attraverso Gesù Cristo, attraverso Suo Figlio.

Quindi è molto importante vedere come la Madonna in questo messaggio, dove mette a fuoco il Suo ruolo di mediatrice e di avvocata, di Colei che intercede, sottolinei la centralità di Gesù Cristo, nominando per ben tre volte le parole “mio Figlio”.

In questo messaggio la Madonna rivendica a Se Stessa questi appellativi di mediatrice e avvocata, da intendere nel senso che vi ho già detto e cioè di Colei che si pone tra noi e Gesù Cristo, nel senso che ce Lo dona e nel senso che ci porta a Lui.

Questo è il primo aspetto del messaggio che è fondamentale sotto il profilo teologico e che ha un’applicazione pratica nella nostra vita. Infatti la Madonna, proprio perché è avvocata e mediatrice, ci dice: “consacratevi completamente a Me. Io prenderò le vostre vite nelle mie mani materne e vi insegnerò la pace e l’amore affidandole a mio Figlio”.

Questo è il compito di Maria: donarci Suo Figlio, portarci a Suo Figlio e portarci al Padre mediante Suo Figlio, che è la Via che conduce al Padre!

Il primo aspetto è grande sotto il profilo teologico ma anche importante sotto il profilo dell’applicazione personale, poiché la Madonna è la mediatrice, ha una mediazione materna sottomessa a quella di Gesù Cristo, come diceva Giovanni Paolo II, e a completamento di quella di Gesù Cristo.

L’applicazione di questa mediazione materna è che noi ci affidiamo completamente a Lei, ci consacriamo completamente a Lei, affidiamo la nostra vita completamente a Lei, mettiamo noi stessi nelle Sue mani materne. Questa è la prima componente di un’ affermazione teologica che è un riscontro, un’applicazione importante sulla nostra vita che è il rinnovamento della consacrazione a Maria.

Poi c’è un altro aspetto del messaggio che  definirei “Quaresimale” e cioè la Madonna ci richiama alla lotta contro lo spirito impuro, contro satana e ci richiama alla preghiera e al digiuno.

La Quaresima è centrata sulla figura di Cristo nel deserto per quaranta giorni, che prega e digiuna ed esce vittorioso contro satana. Qui la parola impuro ha un senso molto vasto, non riguarda soltanto i peccati impuri, ma tutto il panorama del peccato e quindi la violenza, l’odio, la menzogna, l’ingordigia, la cupidigia, insomma tutta la panoramica dei sette vizi capitali.

La Madonna ci dice che ci prende per mano per combattere contro lo spirito impuro e ci dice appunto di “pregare e digiunare” affinché la nostra testimonianza di Cristo, attraverso il Cuore materno di Maria, sia una testimonianza vera, una testimonianza efficace: ”Vi chiedo di pregare e digiunare, perché solo così potrete testimoniare mio Figlio per mezzo del mio Cuore materno”.

Poi la terza componente di questo messaggio: “Pregate per i vostri pastori, affinché uniti in mio Figlio possano sempre con gioia annunciare la parola di Dio. Vi ringrazio.”

E quindi, cari amici, la Madonna ha già detto a Medjugorje che trionferà con i pastori. Ci invita a pregare per i pastori, in particolar modo per il Santo Padre. D’altra parte questa è la preghiera della Chiesa durante la Santa Messa.

La Madonna ci ha detto tante volte di non criticare i sacerdoti, ma di pregare per loro e diciamo che, è con tutta la Chiesa, quindi con il Papa, con i Vescovi, con i Sacerdoti, con tutti i fedeli che la Madonna intende fare la Sua battaglia contro satana e uscire vincitrice in questo grande combattimento escatologico che è personale, perché per prima cosa siamo noi che dobbiamo essere vincitori del peccato, vincitori del maligno e poi anche storico, perché siamo in un tempo di seduzione e di incredulità, di immoralità e quindi la Madonna vuole che noi, attraverso la nostra conversione, diventiamo il sale della terra e la luce del mondo.

Questa è una traduzione un po’ più elastica rispetto a quella più, diciamo così, letterale che abbiamo messo sul sito internet, perché mi sembra un tantino più comprensibile in italiano.

Questo è un messaggio bellissimo, straordinario anche sotto il profilo dottrinale, che la Madonna ci ha donato attraverso la veggente Mirjana.

Il 18 marzo è il giorno in cui la Madonna ha promesso a Mirjana di apparirle per tutta la vita. Il 18 marzo è anche il compleanno di Mirjana, ma Mirjana ha detto che non è per questo che la Madonna le appare il 18 marzo per tutta la vita.

Non ci resta che accogliere queste parole, viverle nel nostro cuore, per prepararci alla Pasqua, alla quale la Madonna ci vuole condurre, come ha detto nel messaggio precedente.

 - Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it -

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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