ASCOLTA TUA MADRELE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA |
VERGINE MADRE
«Vergine madre, figlia del tuo Figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu se' colei che l'umana natura nobilitasti sì, che 'l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore per lo cui caldo ne l'eterna pace così è germinato questo fiore. Qui se' a noi meridïana face di caritate, e giuso, intra i mortali, se' di speranza fontana vivace. Donna, se' tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia ed a te non ricorre, sua disïanza vuol volar sanz'ali. La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s'aduna quantunque in creatura è di bontate».
TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000
CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
Salve Regina,
Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
Angelo di Dio,
Eterno riposo.
“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)
Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II
O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II
AREA PERSONALE
Messaggi del 05/04/2012
Post n°6980 pubblicato il 05 Aprile 2012 da diglilaverita
Dal Diario di Santa Faustina: "Novena alla Divina Misericordia che Gesù mi ha ordinato di scrivere e di fare prima della festa della Misericordia. Ha inizio il Venerdì Santo. "Desidero che durante questi nove giorni tu conduca le anime alla fonte della Mia Misericordia, affinché attingano forza, refrigerio ed ogni grazia, di cui hanno bisogno per le difficoltà della vita e specialmente nell'ora della morte. Ogni giorno condurrai al Mio Cuore un diverso gruppo di anime e le immergerai nel mare della Mia Misericordia. E io tutte queste anime le introdurrò nella casa del Padre Mio. Lo farai in questa vita e nella vita futura. E non rifiuterò nulla a nessun'anima che condurrai alla fonte della Mia Misericordia. Ogni giorno chiederai al Padre Mio le grazie per queste anime per la Mia dolorosa Passione". Risposi: "Gesù, non so come fare questa novena e quali anime introdurre prima nel Tuo misericordiosissimo Cuore." E Gesù mi rispose che me l'avrebbe detto giorno per giorno quali anime dovevo introdurre nel Suo Cuore." |
Post n°6979 pubblicato il 05 Aprile 2012 da diglilaverita
Fra pochi giorni è Pasqua, la festa della nostra fede, il giorno centrale, fondamentale della nostra fede. Noi siamo cristiani, discepoli di Cristo perché Lui è risorto dalla morte. "Se Cristo non fosse risorto", dice san San Paolo, "vana sarebbe la nostra fede". 1) Il livello fenomenologico. La Risurrezione di Cristo è un fatto storico, documentato da molti testimoni. Nessuno è stato testimone oculare della Risurrezione, ma la Risurrezione di Cristo è un avvenimento storico nel senso che è realmente avvenuta nella storia ed è stata testimoniata da molti: il sepolcro vuoto, Gesù risorto che è stato visto e toccato dalle pie donne e dai discepoli: inoltre la storia del cristianesimo e della Chiesa dimostrano che alla radice c’è uno straordinario fatto storico: il Figlio di Dio si è fatto uomo per salvarci dalla morte e da peccato. La Risurrezione non è un mito, una bella favola, ma un fatto che storicamente non si può negare. Altrimenti dovremmo negare l’esistenza di Giulio Cesare e di Buddha, di Maometto e di tanti altri personaggi storici, dei quali rimangono meno testimonianze e documenti che non per Cristo. di Piero Gheddo - labussolaquotidiana.it -
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Post n°6978 pubblicato il 05 Aprile 2012 da diglilaverita
Nell’Unione Europea i nascituri correranno il rischio di fare la fine dei topi. Non è una metafora, né un’iperbole ma una triste realtà. Il dottor Jürgen Hescheler dell’istituto di Neurofisiologia dell’Università di Colonia ha messo a punto un programma che si chiama "Esnats", cioè "Nuove strategie di test alternativi basate sulle cellule staminali embrionali". Sul sito ufficiale esnats.eu si chiarisce di che cosa si tratta: «L’obiettivo del progetto Esnats è di sviluppare una nuova piattaforma di test di tossicità all in one fondata su cellule staminali embrionali, in particolare umane, per accelerare la realizzazione di farmaci, ridurre i costi di ricerca e sviluppo e proporre una potente alternativa ai test animali», ciò in conformità ad una direttiva UE che obbliga a trovare test alternativi a quelli animali quando ci sono. - Giovanna Arcuri - labussolaquotidiana.it -
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Post n°6977 pubblicato il 05 Aprile 2012 da diglilaverita
L'intervista ai coniugi Zanzucchi, autori delle meditazioni della Via Crucis che presiederà domani il Papa al Colosseo Domani alle 21.15 il Santo Padre presiederà la tradizionale Via Crucis al Colosseo. Per questa Pasqua 2012, i testi che accompagnano le meditazioni per le diverse stazioni sono stati composti, su incarico della Santa Sede, da una coppia di coniugi, Annamaria e Danilo Zanzucchi, appartenenti al movimento di FAMIGLIE NUOVE a Grottaferrata. Una scelta che si pone in sintonia con l’anno pastorale dedicato alla famiglia. I coniugi Zanzucchi, originari di Parma, cinque figli, già consultori del Pontificio consiglio per la Famiglia, sono stati i fondatori e gli animatori del progetto di Famiglie Nuove, nato nel 1967 dal desiderio di Chiara Lubich, che ha come obiettivo ridare il giusto valore alla famiglia, struttura portante della società, oggi più che mai al centro di crisi e di attacchi. Lo hanno raccontato a ZENIT gli stessi Danilo e Annamaria nell’intervista che riportiamo di seguito: Danilo e Annamaria, con che sentimenti avete accolto questo incarico così onorevole da parte del Santo Padre? Coniugi Zanzucchi: Abbiamo appreso la comunicazione di esser stati scelti da papa Benedetto XVI per redigere i testi delle meditazioni per il Venerdì Santo, con stupore, emozione e, non lo nascondiamo, con trepidazione e timore. D’altra parte anche con grandissima gioia: il fatto che il Pontefice abbia chiamato una famiglia a stendere il pensiero della Chiesa per i testi della Via Crucis ci sembra metta in evidenza che la famiglia, nella Chiesa stessa, non è solo oggetto di evangelizzazione, ma una vera e propria "via" della Chiesa per vivere e portare il Vangelo, attuazione di quanto scritto da Giovanni Paolo II nella lettera alle famiglie nel 1994. Il punto centrale dei vostri testi è infatti il tema della famiglia. Come avete fatto ad inserirlo nelle riflessioni della Via Crucis? Danilo: Abbiamo cercato di vedere la Via Crucis nella corrispondenza che essa può avere con la vita della famiglia. Nella nostra vita di coppia, ma anche nell’esperienza nel Movimento Famiglie Nuove, ci siamo trovati a conoscere e, in certo modo, a partecipare dei dolori di tante famiglie vedendo come, in ognuna di queste sofferenze c’è un riflesso della Via Crucis della famiglia. E’ sempre un mistero, infatti, il dolore della famiglia perché prende la persona e anche i due coniugi insieme o anche i figli, quando ci sono. È un dolore comunitario che ha ripercussioni anche sulla società. Annamaria: La convinzione che abbiamo maturato un po’ alla volta è, quindi, che la Via Crucis si lega molto alla vita umana e della famiglia, in particolare ai momenti dolorosi di quest’ultima. Per esempio la stazione del Cireneo: questo chinarsi al dolore di un parente, fare il possibile per sollevarlo… Oppure l’incontro di Gesù con la Madre, la compartecipazione… Sono episodi che parlano di momenti veri, vivi nella famiglia. La Via Crucis è una realtà viva. Penetrando questa tradizione della Chiesa, l’abbiamo colta come una realtà che, non solo ci ha fatto centellinare la vita di Gesù, ma, in Lui, la vita umana in tanti suoi passaggi, in tutti i suoi dolori. Chi è e cosa fa il movimento che rappresentate (famiglie nuove)? Coniugi Zanzucchi: Famiglie Nuove è una diramazione del Movimento dei Focolari, fondato da Chiara Lubich nel 1967. E’ un movimento di famiglie a servizio della famiglia, per svilupparne le potenzialità in un contesto come quello di oggi che sembra disconoscerne le funzioni. Sono famiglie che nell’amore evangelico, hanno scoperto la sorgente e l’ispirazione per un nuovo e più forte impegno nella vita di coppia, nella crescita dei figli, nel mettersi in dialogo costruttivo con altre famiglie, lungo linee guida di spiritualità della spiritualità dell’unità. Attivo con iniziative familiari e comunitarie nei cinque continenti, il movimento svolge percorsi formativi per coppie e persone nelle diverse fasi ed età della vita familiare e, attraverso AFN onlus, sostiene 102 progetti di cooperazione allo sviluppo in 54 Paesi, cui sono inseriti in forma continuativa fino alla loro autonomia, oltre 18.000 bambini e le loro famiglie. Quali sono i problemi più urgenti per la famiglia naturale oggi? Coniugi Zanzucchi: Potremmo accennare almeno a due: innanzitutto la presenza di spinte ideologiche che, volendo parificare alla famiglia ogni forma di convivenza, di fatto svuoterebbero la famiglia naturale del suo profondo significato e dei suoi specifici compiti. Il secondo è la scarsa attenzione che, in questi tempi di difficoltà economiche e sociali, gli organi politici e legislativi riservano alla famiglia. In questo senso il rilievo dato dal Santo Padre alla famiglia, attraverso l’incarico a noi affidato, è un importante segno di valore riconosciuto ad essa da parte della Chiesa. In base a tutto questo, si può dire che c’è speranza in futuro per le famiglie e soprattutto per quelle numerose? Coniugi Zanzucchi: Siamo convinti che la mancanza di riconoscimenti e di attenzione nei confronti della famiglia sia una fase di transizione. Già si stanno avvertendo gli effetti negativi della riduzione quasi a zero delle nascite. Da questo crediamo venga presto una consapevolezza nuova del valore della procreazione anche per il Bene comune. Quindi verrà un sostegno nuovo a quelle famiglie che generosamente si dispongono a dare un futuro alla nostra società. Come è possibile - in questa fase di "transizione" a cui avete accennato - alimentare il desiderio di maternità e paternità nelle coppie più giovani? Coniugi Zanzucchi: Testimoniando e diffondendo la consapevolezza della gioia che viene da maternità e paternità. Come Famiglie Nuove vediamo che tante giovani coppie prima si sorprendono e poi vogliono vivere in prima persona questo dono. Organizziamo, perciò, corsi formativi per giovani coppie desiderose di confrontarsi ed aiutarsi anche nella esperienza educativa verso i loro figli. In che modo la fede può aiutare a rafforzare e sostenere il matrimonio dai tanti attacchi e critiche? Coniugi Zanzucchi: Dalla fede, anche come famiglie, traiamo lo stimolo per associarci ed agire. Per questo, dal 1992, contribuiamo all’azione del Forum delle associazioni familiari, presente in Italia, Spagna e altre nazioni europee. Ma sopratutto è importante l’azione che cerchiamo di svolgere anche presso istituzioni locali, affinché la famiglia sia riconosciuta e aiutata a svolgere la sua funzione di ‘primo luogo sociale’. Ovvero il luogo che fornisce le risorse umane alla società e che, attraverso la testimonianza della gratuità su cui si fondano i rapporti familiari, costituisce anche un modello di vita per l’intera società. - Salvatore Cernuzio - ZENIT -
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Post n°6976 pubblicato il 05 Aprile 2012 da diglilaverita
Fatima è un luogo che mi è caro: un luogo di preghiera, in cui si respira un’aria particolare e si avverte la presenza del Mistero. Qui, nel 1917 la Madonna apparve a tre pastorelli mentre il paese era sotto un governo fieramente nemico di Cristo. Pochi mesi dopo, in Russia, sarebbe scoppiata la Rivoluzione Bolscevica. Tra le cose che la Madonna predisse ai tre veggenti c’era anche questa: la Russia spargerà i suoi errori nel mondo. Per Lucia la Russia era una signora da convertire; per il mondo un paese poco interessante, marginale, in cui tutto sembrava scorrere lentamente, da secoli, senza novità. Ma la Madonna non sbagliava… Oltre a parlare della Russia, del rosario, dell’inferno, Ella diede un terzo segreto, scritto da Lucia nel 1944 e consegnato nel 1957 al sant’Ufficio. Pio XII non lo lesse. Il primo papa a farlo fu Giovanni XXIII, che però ritenne di non rivelarlo; come avrebbe fatto anche Paolo VI, che lo lesse nel 1965. Da allora in tanti si sono chiesti: perché ciò che la Madonna ha rivelato, la gerarchia ecclesiastica nasconde? Di qui una illazione dominante: che il segreto riguardasse una imminente crisi della Chiesa, l’apostasia predetta da san Paolo. Come si sa, il segreto avrebbe dovuto essere rivelato dopo il 1960, perché allora sarebbe stato più chiaro. Il cardinal Silvio Oddi, che era stato segretario di Giovanni XXIII, un giorno gli disse: "Beatissimo padre, c’è una cosa che non le posso perdonare". "Che cosa?", rispose il papa. "Di aver tenuto il mondo in sospeso durante tanti anni" e di non aver rivelato, nel 1960, il segreto che tutti aspettavano. Il papa gli rispose due volte: "Non parlarmene". Perché? L’idea che si fece allora Oddi, come tanti altri importanti uomini di curia, tra cui il cardinal Ottaviani, era che il segreto riguardasse proprio una grande crisi della Chiesa. Credo, disse Oddi, che "preannunciasse un qualcosa di grave che la Chiesa avrebbe fatto…Forse il segreto dice che negli anni Sessanta, nonostante le migliori intenzioni, la Chiesa avrebbe fatto qualcosa le cui conseguenze sarebbero state molto dolorose…". Ma "se fosse davvero così - concludeva-, questo segreto è già noto perché la crisi della Chiesa è sotto gli occhi di tutti" (30 Giorni, n.4, 1991). A questo punto si possono fare alcune ipotesi: Giovanni XXIII era il papa dell’ottimismo. Non voleva sentire parlare "profeti di sventura" e immaginò più volte che la modernità avrebbe visto una "nuova primavera" della Chiesa, grazie al Concilio. Si può capire che il terzo segreto, se è quello previsto da Oddi, non doveva fargli piacere. Lo stesso si può dire di Paolo VI, che però arrivò a dire, nel 1969: "La Chiesa si trova in un’ora di inquietudine, di autocritica; si direbbe anche di autodistruzione…". Non aveva dichiarato, s. Pio X nella Pascendi, dieci anni prima di Fatima, che i nemici della Chiesa "si celano nel seno stesso della Chiesa"? E Pio XII non aveva detto di temere i "novatori", che volevano smantellare la liturgia e la teologia bimillenaria della Chiesa? Alla morte di Paolo VI, diventò papa Albino Luciani, col nome di Giovanni Paolo I. Il patriarca di Venezia aveva avuto un colloquio con Lucia, su richiesta esplicita di quest’ultima, l’11 luglio 1977. Dopo quell’incontro, come sappiamo da molte testimonianze, Luciani uscì sconvolto, cambiato. Il papa del catechismo ai piccoli e della possibile riforma dello Ior di Marcinkus e poi di De Bonis, sarebbe morto dopo 33 giorni di pontificato, in circostanze non proprio chiarissime. Arriviamo così all’anno 2000, quando il terzo segreto viene "rivelato". Il cardinal Sodano spiega che si riferirebbe a fatti già avvenuti, conclusi, passati. Giovanni Paolo II afferma che la profezia della Madonna riguarderebbe il suo attentato del 1981. Eppure qualcosa non torna: il testo pubblicato dal Vaticano parla di un papa ucciso, non ferito. E poi che relazione ci sarebbe tra la richiesta della Madonna di rivelare il segreto dopo il 1960 e i fatti del 1981? Che risonanza ha avuto, nella storia della Chiesa, quel singolo fatto? E perché aspettare, dopo il 1981, altri 19 anni? Infine è arrivata la rivelazione di Benedetto XVI in Portogallo: il papa ha legato il segreto di Fatima e l’attuale "passione della Chiesa", insistendo sul fatto che i peggiori nemici della Chiesa sono al suo "interno". Ha poi alluso alla pedofilia, ma, quale che sia il segreto, è inevitabile riconoscere che essa non è una causa, ma un effetto: della perdita di fede, di devozione, di senso della liturgia, che infesta la Chiesa dagli anni Sessanta. Gli anni del Concilio e del post Concilio. Ha dichiarato Martin Mosebach, autore di uno splendido testo, L’eresia dell’informe (Cantagalli), a difesa della liturgia di sempre: "Dobbiamo chiederci come mai nei collegi cattolici siano avvenuti reati sessuali ad opera di sacerdoti proprio negli anni immediatamente successivi al Concilio Vaticano II. Non si può allora non giungere all’amara conclusione che l’esperimento di "aggiornamento", di adeguamento della Chiesa al mondo è clamorosamente fallito. Dopo quel Concilio la maggior parte dei preti si tolse l’abito sacerdotale, smise di celebrare quotidianamente la Messa e di leggere il breviario. La teologia post-conciliare fece di tutto per dimenticare l’immagine del sacerdote trasmessa dalla tradizione". La strada allora non è un Vaticano III, come vorrebbero i nemici interni della Chiesa, sempre sponsorizzati dai nemici esterni (vedi preti come Kung, Mancuso, Gallo, o cardinali come Martini, onnipresenti sulla stampa), ma una Trento II. Non aggiornamento ma ritorno alle radici. - "Il Foglio" del 20 maggio 2010 - di Francesco Agnoli - unafides33.blogspot.it - |
Post n°6975 pubblicato il 05 Aprile 2012 da diglilaverita
Nel corso della Messa del Crisma Benedetto XVI risponde all’appello lanciato dal movimento di monsignor Helmut Schueller che chiede anche l’ordinazione per le donne. E poi avverte: "Situazione spesso drammatica della Chiesa di oggi, sacerdoti si interroghino" "La disobbedienza al Magistero", la richiesta di "ordinazione delle donne" non sono "una via per rinnovare la Chiesa", resta la necessità di conformarsi a Cristo anche "nella situazione spesso drammatica della Chiesa di oggi". Così il Papa, nel corso della Messa del Crisma celebrata nella Basilica di San Pietro, ha fatto riferimento al movimento dissidente dei preti austriaci, circa 400, che hanno sottoscritto un documento in favore della disobbedienza e chiesto riforme radicali alla Chiesa. Il movimento nato in Austria ha poi raccolto consensi in Germania, Irlanda, Belgio. "Di recente -ha infatti affermato il Pontefice- un gruppo di sacerdoti in un Paese europeo ha pubblicato un appello alla disobbedienza, portando al tempo stesso anche esempi concreti di come possa esprimersi questa disobbedienza, che dovrebbe ignorare addirittura decisioni definitive del Magistero - ad esempio nella questione circa l’ordinazione delle donne, in merito alla quale il Beato Papa Giovanni Paolo II ha dichiarato in maniera irrevocabile che la Chiesa, al riguardo, non ha avuto alcuna autorizzazione da parte del Signore". "La disobbedienza al Magistero -ha aggiunto il Papa- è una via per rinnovare la Chiesa? Vogliamo credere agli autori di tale appello, quando affermano di essere mossi dalla sollecitudine per la Chiesa; di essere convinti che si debba affrontare la lentezza delle Istituzioni con mezzi drastici per aprire vie nuove per riportare la Chiesa all’altezza dell’oggi. Ma la disobbedienza è veramente una via?". Il movimento al quale il Papa fa riferimento è quello guidato da monsignor Helmut Schueller, 59 anni, parroco di St. Stephan nel villaggio di Probstdorf. In passato è stato presidente della Caritas austriaca e vicario generale del Cardinale Arcivescovo di Vienna Christoph Schoenborn. La sua fama, però, nasce dopo quando, finito il sodalizio con Schoenborn, nel 2006 lancia la ‘Pfarrer-Initiative’, la iniziativa dei parroci, un "appello alla disobbedienza" che chiede, tra l’altro, il sacerdozio femminile, la comunione ai divorziati risposati, rivedere la messa non più come sacrificio, l’abolizione dell’obbligo del celibato, l’apertura ai laici, ridimensionare il primato del papa, aggiornamenti nella liturgia. Insomma, riformare la Chiesa. All’inizio solo pochi sacerdoti seguono Schueller. Poi la protesta si ingrossa. Firmano l’appello decine, poi centinaia di preti. Oggi sono 400, pari a un decimo del clero austriaco. E un recente sondaggio della Gfk-Umfrage ha rilevato che il 72% dei preti austriaci "simpatizza" con l’appello. newsletter@gesuemaria.it PROFEZIA SULL'APOSTASIA NELLA CHIESA DELLA BEATA ANNA CATERINA EMMERICH "Fra le cose più strane che vidi, vi erano delle lunghe processioni di vescovi. Mi vennero fatti conoscere i loro pensieri e le loro parole attraverso immagini che uscivano dalle loro bocche. Le loro colpe verso la religione venivano mostrate attraverso delle deformità esterne. Alcuni avevano solo un corpo, con una nube scura al posto della testa. Altri avevano solo una testa, i loro corpi e i cuori erano come densi vapori. Alcuni erano zoppi; altri erano paralitici; altri ancora dormivano oppure barcollavano". (1 giugno 1820) Poi vidi che tutto ciò che riguardava il Protestantesimo stava prendendo gradualmente il sopravvento e la religione cattolica stava precipitando in una completa decadenza. La maggior parte dei sacerdoti erano attratti dalle dottrine seducenti ma false di giovani insegnanti, e tutti loro contribuivano all’opera di distruzione. In quei giorni, la Fede cadrà molto in basso, e sarà preservata solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha protetto dai disastri e dalle guerre". (1820) "Vidi molto chiaramente gli errori, le aberrazioni e gli innumerevoli peccati degli uomini. Vidi la follia e la malvagità delle loro azioni, contro ogni verità e ogni ragione. Fra questi c’erano dei sacerdoti e io con piacere sopportavo le mie sofferenze affinché essi potessero ritornare ad un animo migliore". (22 marzo 1820) "Ho avuto un’altra visione della grande tribolazione. Mi sembrava che si pretendesse dal clero una concessione che non poteva essere accordata. Vidi molti sacerdoti anziani, specialmente uno, che piangevano amaramente. Anche alcuni più giovani stavano piangendo. Ma altri, e i tiepidi erano fra questi, facevano senza alcuna obiezione ciò che gli veniva chiesto. Era come se la gente si stesse dividendo in due fazioni". (12 aprile 1820) "Verranno tempi molto cattivi, nei quali i non cattolici svieranno molte persone. Ne risulterà una grande confusione. Vidi anche la battaglia. I nemici erano molto più numerosi, ma il piccolo esercito di fedeli ne abbatté file intere [di soldati nemici]. Durante la battaglia, la Madonna si trovava in piedi su una collina, e indossava un’armatura. Era una guerra terribile. Alla fine, solo pochi combattenti per la giusta causa erano sopravvissuti, ma la vittoria era la loro". (22 ottobre 1822) ........PIU' CHIARO DI COSI' |
INFO
LE LACRIME DI MARIA
MESSAGGIO PER L’ITALIA
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi
SAN GIUSEPPE PROTETTORE
A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione
ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua
santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre
di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne
preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo
sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù
Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che
ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere
delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla
morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa
di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di
noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso,
possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna
beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.
Inviato da: diglilaverita
il 30/12/2016 alle 23:44
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il 17/10/2016 alle 21:36