ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 05/04/2012

GESU’ CONFIDO IN TE: LA NOVENA ALLA DIVINA MISERICORDIA ( SI INIZIA IL VENERDI' SANTO)

Post n°6980 pubblicato il 05 Aprile 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Dal Diario di Santa Faustina: "Novena alla Divina Misericordia che Gesù mi ha ordinato di scrivere e di fare prima della festa della Misericordia. Ha inizio il Venerdì Santo. "Desidero che durante questi nove giorni tu conduca le anime alla fonte della Mia Misericordia, affinché attingano forza, refrigerio ed ogni grazia, di cui hanno bisogno per le difficoltà della vita e specialmente nell'ora della morte. Ogni giorno condurrai al Mio Cuore un diverso gruppo di anime e le immergerai nel mare della Mia Misericordia. E io tutte queste anime le introdurrò nella casa del Padre Mio. Lo farai in questa vita e nella vita futura. E non rifiuterò nulla a nessun'anima che condurrai alla fonte della Mia Misericordia. Ogni giorno chiederai al Padre Mio le grazie per queste anime per la Mia dolorosa Passione". Risposi: "Gesù, non so come fare questa novena e quali anime introdurre prima nel Tuo misericordiosissimo Cuore." E Gesù mi ri­spose che me l'avrebbe detto giorno per giorno quali anime dovevo introdurre nel Suo Cuore."

 1° GIORNO (Venerdì Santo)

 “Oggi conduciMi tutta l’umanità e specialmente tutti i peccatori e immergili nel mare della Mia Misericordia. E con questo Mi consolerai dell’amara tristezza in cui Mi getta la perdita delle anime”.

Gesù misericordiosissimo, la cui prerogativa è quella d'avere com­passione di noi e di perdonarci, non guardare i nostri peccati, ma la fiducia che abbiamo nella Tua infinita bontà e accoglici nella dimora del Tuo pietosissimo Cuore e non lasciarci uscire di lì per l'eternità. Ti supplichiamo per l'amore che Ti unisce al Padre ed allo Spirito Santo.

O Onnipotenza della divina Misericordia,

Rifugio per l'uomo peccatore,

Tu che sei la Misericordia e un mare di compassione,

Aiuta chi t'invoca in umiltà.

Eterno Padre, guarda con occhio di misericordia specialmente i poveri peccatori e tutta l'umanità, che è racchiusa nel pietosissimo Cuore di Gesù, e per la Sua dolorosa Passione mostraci la Tua misericordia, affinché per tutti i secoli possiamo esaltare l'Onnipotenza della Tua misericordia. Amen.

(Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)


2° GIORNO (Sabato Santo)


 “Oggi conduciMi le anime dei sacerdoti e le anime dei religiosi e immergile nella Mia insondabile Misericordia. Essi Mi hanno dato la forza di superare l'amara Passione. Per mezzo loro come per mezzo di canali, la Mia Misericordia scende sull'umanità”.

 Misericordiosissimo Gesù, da cui proviene ogni bene, aumenta in noi la grazia, affinché compiamo degne opere di Misericordia, in modo che quanti ci osservano lodino il Padre della Misericordia che è nei cieli.

La fonte dell'amore di Dio, Alberga nei cuori limpidi,

Purificati nel mare della Misericordia,

Luminosi come le stelle, chiari come l'aurora.

Eterno Padre, guarda con gli occhi della Tua misericordia la schiera eletta per la Tua vigna, le anime dei sacerdoti e le anime dei religiosi, e dona loro la potenza della Tua benedizione, e per i sentimenti del Cuore del Figlio Tuo, il Cuore in cui essi sono racchiusi, concedi loro la potenza della Tua luce, affinché possano guidare gli altri sulla via della salvezza, in modo da poter cantare assieme per tutta l’eternità le lodi della Tua Misericordia infinita. Amen.

(Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)

 3° GIORNO (Santa Pasqua)

“Oggi conduciMi tutte le anime devote e fedeli ed immergile nel mare della Mia Misericordia. Queste anime Mi hanno confortato lungo la strada del Calvario, sono state una goccia di conforto in un mare di amarezza”.

 O Gesù misericordiosissimo, che elargisci a tutti in grande abbon­danza le Tue grazie dal tesoro della Tua Misericordia, accoglici nella dimora del Tuo pietosissimo Cuore e non farci uscire da esso per tutta l'eternità. Te ne supplichiamo per l'ineffabile amore, di cui il Tuo Cuore arde per il Padre Celeste.

Sono imperscrutabili le meraviglie della Misericordia,

Non riesce a scandagliarle né il peccatore, né il giusto.

A tutti rivolgi sguardi di compassione,

E attiri tutti al Tuo amore.

Eterno Padre, guarda con occhi di Misericordia alle anime fedeli, come l'eredità del Figlio Tuo e per la Sua Passione dolorosa concedi loro la Tua benedizione e accompagnale con la Tua protezione inces­sante, affinché non perdano l'amore ed il tesoro della santa fede, ma con tutta la schiera degli angeli e dei santi glorifichino la Tua illimitata Misericordia nei secoli dei secoli. Amen.

(Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)


4° GIORNO (Lunedì dell'Angelo)

“Oggi conduciMi i pagani e coloro che non Mi conoscono ancora. Anche a loro ho pensato nella Mia amara Passione e il loro futuro zelo ha consolato il Mio Cuore. Immergili nel mare della Mia Misericordia”.

O misericordiosissimo Gesù, che sei la luce del mondo intero, accogli nella dimora del Tuo pietosissimo Cuore le anime dei pagani che non Ti conoscono ancora. I raggi della Tua grazia li illuminino, affinché anche loro assieme a noi glorifichino i prodigi della Tua Misericordia e non lasciarli uscire dalla dimora del Tuo pietosissimo Cuore.

La luce del Tuo amore,

Illumini le tenebre delle anime;

Fa' che queste anime Ti conoscano

E glorifichino con noi la Tua Misericordia.

Eterno Padre, guarda con occhi di Misericordia alle anime dei pagani e di coloro che non Ti conoscono ancora, e che sono racchiuse nel pietosissimo Cuore di Gesù. Attirale alla luce del Vangelo. Queste anime non sanno quale grande felicità è quella di amarTi. Fa' che anche loro glorifichino la generosità della Tua Misericordia per i secoli dei secoli. Amen.

(Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)


5° GIORNO

“Oggi conduciMi le anime degli eretici e degli scismatici ed immer­gile nel mare della Mia Misericordia. Nella Mia amara Passione Mi hanno lacerato le carni ed il cuore, cioè la Mia Chiesa. Quando ritorne­ranno all'unità della Chiesa, si rimargineranno le Mie ferite ed in questo modo allevieranno la Mia Passione”.

Anche per coloro che stracciarono la veste della Tua unità,

Sgorga dal Tuo Cuore una fonte di pietà.

L'Onnipotenza della Tua Misericordia, o Dio,

Può ritrarre dall'errore anche queste anime.

Misericordiosissimo Gesù, che sei la bontà stessa, Tu non rifiuti la luce a coloro che Te la chiedono; accogli nella dimora del Tuo pieto­sissimo Cuore le anime degli eretici e le anime degli scismatici; attirali con la Tua luce all'unità della Chiesa e non lasciarli partire dalla dimora del Tuo pietosissimo Cuore, ma fa' che anch'essi glorifichino la generosità della Tua Misericordia.

Eterno Padre, guarda con gli occhi della Tua Misericordia alle anime degli eretici e degli scismatici, che hanno dissipato i Tuoi beni ed hanno abusato delle Tue grazie, perdurando ostinatamente nei loro errori. Non badare ai loro errori, ma all'amore del Figlio Tuo ed alla Sua amara Passione, che ha preso su di Sé per loro, poiché anche loro sono racchiusi nel pietosissimo Cuore di Gesù. Fa' che anche essi lodino la Tua grande Misericordia per i secoli dei secoli. Amen.

(Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)


 6° GIORNO


 “Oggi conduciMi le anime miti e umili e le anime dei bambini e immergile nella Mia Misericordia. Queste anime sono le più simili al Mio cuore. Esse Mi hanno sostenuto nell'amaro travaglio dell'agonia. Li ho visti come gli angeli della terra che avrebbero vigilato presso i Miei altari. Su di loro riverso le Mie grazie a pieni torrenti. Solo un'anima umile è capace di accogliere la Mia grazia; alle anime umili concedo la Mia piena fiducia”.

Misericordiosissimo Gesù, che hai detto.. "Imparate da Me che sono mite ed umile di cuore", accogli nella dimora del Tuo pietosis­simo Cuore le anime miti e umili e le anime del bambini. Queste anime attirano l'ammirazione di tutto il paradiso e formano lo speciale com­piacimento del Padre Celeste; sono un mazzo di fiori davanti al trono di Dio, del cui profumo si delizia Dio stesso. Queste anime hanno stabile dimora nel pietosissimo Cuore di Gesù e cantano incessantemente l'inno dell'amore e della Misericordia per l'eternità.

In verità l'anima umile e mite

Già qui sulla terra respira il paradiso,

E del profumo del suo umile cuore

Si delizia il Creatore stesso.

Eterno Padre, guarda con occhi di Misericordia alle anime miti e umili ed alle anime dei bambini, che sono racchiuse nella dimora del pietosissimo Cuore di Gesù. Queste anime sono le più simili al Figlio Tuo; il loro profumo s'innalza dalla terra e raggiunge il Tuo trono. Padre di Misericordia e di ogni bontà, Ti supplico per l'amore ed il compiacimento che hai per queste anime, benedici il mondo intero, in modo che tutte le anime cantino assieme le lodi della Tua Misericordia per tutta l'eternità. Amen.

(Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)


7° GIORNO

“Oggi conduciMi le anime che venerano in modo particolare ed esaltano la Mia Misericordia ed immergile nella Mia Misericordia. Que­ste anime hanno sofferto maggiormente per la Mia Passione e sono penetrate più profondamente nel Mio spirito. Esse sono un riflesso vi­vente del Mio Cuore pietoso. Queste anime risplenderanno con una particolare luminosità nella vita futura. Nessuna finirà nel fuoco dell'in­ferno, difenderò in modo particolare ciascuna di loro nell'ora della morte”.
Misericordiosissimo Gesù, il cui Cuore è l'amore stesso, accogli nella dimora del Tuo pietosissimo Cuore le anime che in modo parti­colare venerano ed esaltano la grandezza della Tua Misericordia. Queste anime sono forti della potenza di Dio stesso, in mezzo ad ogni genere di tribolazioni e contrarietà, avanzano fiduciose nella Tua Misericordia. Queste anime sono unite a Gesù e reggono sulle loro spalle l'umanità intera. Esse non saranno giudicate severamente, ma la Tua Misericordia le avvolgerà nell'ora della morte.

L'anima che esalta la bontà del Suo Signore,

Viene da Lui particolarmente amata,

È sempre accanto alla sorgente viva,

Ed attinge la grazia dalla divina Misericordia.

Eterno Padre, guarda con occhi di Misericordia alle anime che esaltano e venerano il Tuo più grande attributo, cioè la Tua insonda­bile Misericordia e che sono racchiuse nel misericordiosissimo Cuore di Gesù. Queste anime sono un Vangelo vivente, le loro mani sono colme di opere di Misericordia e la loro anima è piena di gioia e canta all'Altissimo l'inno della Misericordia. Ti supplico, o Dio, mostra loro la Tua Misericordia secondo la speranza e la fiducia che hanno posto in Te; si adempia in essi la promessa di Gesù che ha detto loro: " Le anime che onoreranno la Mia insondabile Misericordia, Io stesso le difenderò come Mia gloria durante la vita, ma specialmente nell'ora della morte".

(Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)

 

8° GIORNO


 “Oggi conduciMi le anime che sono nel carcere del purgatorio ed immergile nell'abisso della Mia Misericordia. I torrenti del Mio Sangue attenuino la loro arsura. Tutte queste anime sono molto amate da Me; ora stanno dando soddisfazione alla Mia giustizia; è in tuo potere recar loro sollievo. Prendi dal tesoro della Mia Chiesa tutte le indulgenze ed offrile per loro... Oh, se conoscessi i loro tormenti, offriresti continua­mente per loro l'elemosina dello spirito e pagheresti i debiti che essi hanno nei confronti della mia giustizia!”.

Misericordiosissimo Gesù, che hai detto che vuoi Misericordia, ecco io conduco alla dimora del Tuo pietosissimo Cuore le anime del purgatorio, anime che a Te sono molto care e le quali tuttavia debbono soddisfare la Tua giustizia. I torrenti del Sangue e dell'Acqua che sono scaturiti dal Tuo Cuore spengano il fuoco del purgatorio, in modo che anche là venga glorificata la potenza della Tua Misericordia.

Dall'arsura tremenda del fuoco del purgatorio,

S'innalza un lamento alla Tua Misericordia,

E ricevono conforto, sollievo e refrigerio

Nel torrente formato dal Sangue e dall'Acqua.

Eterno Padre, guarda con occhi di Misericordia alle anime che soffrono nel purgatorio, e che sono racchiuse nel pietosissimo Cuore di Gesù. Ti supplico per la dolorosa Passione del Figlio Tuo Gesù e per tutta l'amarezza da cui fu inondata la Sua santissima anima, mostra la Tua Misericordia alle anime che sono sotto lo sguardo della Tua giustizia, non guardare a loro se non attraverso le Piaghe del Tuo amatissimo Figlio Gesù, poiché noi crediamo che la Tua bontà e la Tua Misericordia sono senza limiti.

 (Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)

 

9° GIORNO (Vigilia della Festa della Divina Misericordia)


“Oggi conduciMi le anime tiepide ed immergile nell'abisso della Mia Misericordia. Queste anime feriscono il Mio Cuore nel modo più doloroso. La Mia anima nell'Orto degli Ulivi ha provato la più grande ripugnanza per un'anima tiepida. Sono state loro la causa per cui ho detto: "Padre, allontana da Me questo calice, se questa è la Tua volontà." Per loro, ricorrere alla Mia Misericordia costituisce l'ultima tavola di salvezza”.

Misericordiosissimo Gesù, che Sei la pietà stessa, introduco nella dimora del Tuo Cuore pietosissimo le anime tiepide. Possano riscal­darsi nel Tuo puro amore queste anime di ghiaccio, che assomigliano a cadaveri e suscitano in te tanta ripugnanza. O Gesù pietosissimo, usa l'onnipotenza della Tua Misericordia ed attirale nell'ardore stesso del Tuo amore e concedi loro l'amore santo, dato che puoi tutto.

Il fuoco e il ghiaccio non possono stare uniti,

Poiché, o si spegne il fuoco o si scioglie il ghiaccio,

Ma la Tua Misericordia, o Dio,

Può soccorrere miserie anche maggiori.

Eterno Padre, guarda con occhi di Misericordia alle anime tiepide, che sono racchiuse nel pietosissimo Cuore di Gesù. Padre della Mise­ricordia, Ti supplico per l'amarezza della Passione del Tuo Figlio e per la Sua agonia di tre ore sulla croce, permetti che anche loro lodino l'abisso della Tua Misericordia... Amen.

(Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia).

CORONCINA ALLA DIVINA MISERICORDIA

La recita della Coroncina deve essere così composta:

Si usa la Corona del Rosario. All'inizio il Segno di Croce: Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Segue un Pater, un Ave e un Credo:

* Padre Nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la Tua Volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci del male. Amen

* Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te, Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte. Amen

*Credo in Dio, Padre Onnipotente, Creatore del cielo e della terra e in Gesù Cristo suo unico Figlio, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto. Discese agli inferi, il terzo giorno risuscitò da morte, salì al cielo e siede alla destra di Dio Padre Onnipotente, di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa Cattolica, la Comunione dei Santi, la Remissione dei peccati, la Resurrezione della carne e la Vita Eterna. Amen.

sui grani del Padre Nostro si recita: Eterno Padre, ti offro il Corpo, il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo  dilettissimo Figlio e Signore nostro Gesù Cristo in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

sui grandi dell'Ave Maria si recita per dieci volte consecutivamente: Per la sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Alla fine della coroncina  (5 decadi)  si recita per 3 volte: Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.

O Sangue ed Acqua che scaturisti dal cuore di Gesù come sorgente di Misericordia, Confido in Te.

Si conclude la preghiera facendosi il segno della Croce: nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

 
 
 

GESU' CRISTO E' VERAMENTE RISORTO

Post n°6979 pubblicato il 05 Aprile 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Fra pochi giorni è Pasqua, la festa della nostra fede, il giorno centrale, fondamentale della nostra fede. Noi siamo cristiani, discepoli di Cristo perché Lui è risorto dalla morte. "Se Cristo non fosse risorto", dice san San Paolo, "vana sarebbe la nostra fede".

Cosa vuol dire essere cristiano? Credere nella morte e risurrezione di Gesù il Cristo, che cambia la storia dell’umanità e di ogni uomo e cambia, deve cambiare, anche la nostra piccola vita.

Tre livelli di comprensione della Pasqua:

1) Il livello fenomenologico. La Risurrezione di Cristo è un fatto storico, documentato da molti testimoni. Nessuno è stato testimone oculare della Risurrezione, ma la Risurrezione di Cristo è un avvenimento storico nel senso che è realmente avvenuta nella storia ed è stata testimoniata da molti: il sepolcro vuoto, Gesù risorto che è stato visto e toccato dalle pie donne e dai discepoli: inoltre la storia del cristianesimo e della Chiesa dimostrano che alla radice c’è uno straordinario fatto storico: il Figlio di Dio si è fatto uomo per salvarci dalla morte e da peccato. La Risurrezione non è un mito, una bella favola, ma un fatto che storicamente non si può negare. Altrimenti dovremmo negare l’esistenza di Giulio Cesare e di Buddha, di Maometto e di tanti altri personaggi storici, dei quali rimangono meno testimonianze e documenti che non per Cristo.

2) Il livello della fede. La Risurrezione è anche un fatto misterioso, umanamente inspiegabile. E’ un "mistero della Fede" e richiede la Fede, dono di Dio, per essere compreso e creduto. Oggi noi adoriamo il Signore Risorto e chiediamo a Dio di aumentare la nostra fede in Lui, unico Salvatore dell’uomo e del mondo. L’esempio classico è quello dell’apostolo San Tommaso, che non era presente quando Gesù apparve agli altri apostoli, quindi non credeva che fosse risorto. Ma quando può vedere Gesù e toccare le piaghe delle sue mani e del suo costato, allora crede che è veramente risorto e dal fatto storico avvenuto passa subito alla fede in Cristo Figlio di Dio: "Mio Signore e mio Dio!".

Il servo di Dio Marcello Candia ripeteva spesso: "Signore, aumenta la mia fede". Io gli dicevo che di fede ne aveva tanta, ma lui rispondeva: "Ricordati Piero, che la fede non basta mai!". Oggi il mondo moderno secolarizzato, ci porta a "vivere come se Dio non esistesse". Ma Dio esiste e vive, è risorto per salvarci dal peccato e dalla morte e cambia la nostra vita.

Quanti vivono senza sapere perché vivono. La loro vita è tutta e solo materiale senza una luce dall’alto che la illumini, senza una missione da compiere, senza una meta da raggiungere! Il pessimismo esistenziale così diffuso oggi tra gli italiani, battezzati al 96%, è diseducativo per i giovani e viene proprio da questo: Cristo risorto, che è segno di speranza e invito a risorgere con Lui non dice più nulla. La fede che forse ancora c’è, non cambia più la vita.

3) Il terzo livello di comprensione della Pasqua è quello dell’amore e dell’identificazione con Cristo. Non basta credere intellettualmente. Cosa vuol dire credere in Cristo risorto? Vuol dire vivere la vita di Cristo, conoscere e amare Cristo, mettersi seriamente e con gioia sul cammino dell’imitazione di Cristo, per poter sempre più testimoniarlo con la nostra vita. Il dono della fede che ho ricevuto, non mi è dato solo per me, perché lo viva e possa aspirare alla vita eterna con Lui; ma mi è dato per essere luce del mondo, sale per gli uomini, lievito per la società umana.
La Pasqua dà senso alla nostra vita, indica una meta per la nostra esistenza: se Gesù è risorto dalla morte, anch’io risorgerò con Lui. Questa è l’unica e vera novità del cristianesimo. Le altre cose, più o meno, le dicono anche le altre religioni, gli altri profeti e gli altri testi sacri, ma la risurrezione dalla morte per vivere la vita eterna con Dio è una verità che solo Cristo ha rivelato e promesso anche a noi.
Però, com’è difficile questo livello della fede in Cristo risorto, ma com’è consolante e rende autentica e felice la nostra piccola vita. Gesù è risorto affinchè anche noi risorgiamo dalla morte: questa è la speranza cristiana.
E’ difficile perché dobbiamo vivere la vita di Cristo, innamorarci di Cristo, imitare Cristo eliminando il peccato dalla nostra vita, correggendoci dei nostri difetti e cattive abitudini. E’ un cammino che dura tutta la vita e ci mantiene giovani di spirito e ci dà l’entusiasmo di vivere in Cristo e con Cristo, facendo del bene.

Ultima riflessione. Un’espressione popolare significativa è questa: si dice "Sono contento come una Pasqua" quando si è commossi per una grande gioia. Cristo risorto è fonte di gioia e di speranza, ci dà uno sguardo ottimistico sulla nostra vita e sul mondo in cui viviamo, cioè ci fa vedere la realtà che ci circonda con gli occhi di Dio. Non più con i nostri occhi, ma con gli occhi di Dio.

Il beato Clemente Vismara, missionario in Birmania per 65 anni, ha condotto una vita quanto mai faticosa e penosa, tra poveri e lebbrosi, carestie e pestilenze, guerriglie e dittatura; ha patito la fame e la sete, si è adattato a cibi ripugnanti, per i primi otto anni di missione dormiva in un capannone di fango e paglia e quando pioveva apriva l’ombrello perché non gli piovesse addosso.
Eppure la gente chiamava Clemente Vismara: "Il prete che sorride sempre", era sempre contento. In una lettera scrive: "Noi qui si vive la vita dei poverelli di Cristo, ma si prova contento ed allegria da paradiso e la preoccupazione del domani è relativamente leggera, giacché l’opera non è nostra ed è il Signore che ha voluto mandarci qui". In altra lettera scrive: "L’allegria e la pace non ci sono mai mancati, anzi abbiamo la pretesa di voler sempre vivere da missionari allegri che godono nel sacrificio e nel nascondimento, pregustando già in terra il futuro premio che sarà dato a chi ha abbandonato il padre e la madre nel nome del Signore".

Il suo nipote Guido, figlio di Stella Vismara in Oberti, gli scrive che il mondo è brutto e lui risponde: "Benchè io viva in un mondo pagano, cioè più brutto di quello in cui vivi tu, ti dico che il mondo è bello e la vita è più bella ancora. Altrimenti a cosa serve la fede?".

di Piero Gheddo - labussolaquotidiana.it -

 

 
 
 

UNIONE EUROPEA: NO ALLE CAVIE ANIMALI, MEGLIO QUELLE UMANE

Post n°6978 pubblicato il 05 Aprile 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Nell’Unione Europea i nascituri correranno il rischio di fare la fine dei topi. Non è una metafora, né un’iperbole ma una triste realtà. Il dottor Jürgen Hescheler dell’istituto di Neurofisiologia dell’Università di Colonia ha messo a punto un programma che si chiama "Esnats", cioè "Nuove strategie di test alternativi basate sulle cellule staminali embrionali". Sul sito ufficiale esnats.eu si chiarisce di che cosa si tratta: «L’obiettivo del progetto Esnats è di sviluppare una nuova piattaforma di test di tossicità all in one fondata su cellule staminali embrionali, in particolare umane, per accelerare la realizzazione di farmaci, ridurre i costi di ricerca e sviluppo e proporre una potente alternativa ai test animali», ciò in conformità ad una direttiva UE che obbliga a trovare test alternativi a quelli animali quando ci sono.

Il programma di ricerca si sviluppa intorno al principio delle "Tre R":
1) "Replacement": sostituzione dei metodi che prevedono l’uso di cavie animali con quelli senza l’uso di queste cavie
2) "Reduction": se ciò non fosse possibile tentare almeno di ridurre il numero di cavie animali utilizzate
3) "Refinement": migliorare le condizioni delle cavie e alleviare il dolore di queste il più possibile.

Questo principio è stato enucleato in una pubblicazione del 1959, vera bibbia per chi fa ricerca, a firma del zoologo W.M.S. Russell e del microbiologo R.L. Burch, dal titolo assai significativo: "La rimozione della disumanità". A noi pare invece che sia disumano usare persone per esperimenti scientifici a posto di animali.

Insomma il programma Esnats non fa mistero – e il pudore e la vergogna vengono messe da parte – del fatto che è meglio usare gli uomini e non le cavie animali per testare i nuovi farmaci. I motivi di questa scelta? Sono i più vari. Innanzitutto dato che si usa "materiale" umano i test acquisiscono maggior validità scientifica e i farmaci sono più sicuri per i pazienti. Molto meno sicuri questi test per gli embrioni dato che a motivo di ciò verranno soppressi.

In secondo luogo si evitano inaccettabili sprechi. I curatori del progetto infatti hanno avuto la premura di precisare che, in ottemperanza delle normative europee, loro utilizzano solo embrioni soprannumerari, embrioni che definiscono "surplus". Cioè i figli di quelle coppie che hanno già avuto il loro figlio tramite Fivet e che non sanno cosa farsene di questi altri. Alcune di queste coppie, quelle più animate da un frainteso spirito di filantropia, hanno deciso di donare la propria progenie alla scienza sacrificandoli così sull’altare delle ricerca scientifica.

Il progetto Esnats si è pure affidato non ad una qualsiasi commissione etica costituita ad hoc per risolvere alcuni aspetti un po’ spinosi di tutto questo brutto affare, ma addirittura una vera e propria società di consulenza, la Edinethics Ltd. Il direttore è un certo dottor Donald Bruce, responsabile anche del progetto "Society, Religion and Technology", idea partorita dalla Chiesa Scozzese, un’organizzazione pseudo-cristiana dedita più alla salvezza della Terra che dei suoi abitanti. In un parere della Edinethics gli esperti bioeticisti della stessa affermano con spietato candore: "Se gli embrioni non fossero stati donati alla fine sarebbero andati distrutti". Insomma meglio uccisi dai tecnici di laboratorio che gettati nella spazzatura.

La stessa Edinethics si pone poi il quesito dello "status morale" degli embrioni, cioè a dirla in modo più corretto, se questi embrioni siano esseri umani o solo un grumo di cellule. I cervelloni della società di consulenza non ne vengono a capo e nell’incertezza cosa propongono? Meglio la sperimentazione che lasciare gli embrioni nel freezer. E così l’uomo usando di un suo simile e non degli animali diventa lui stesso bestia.

Il progetto Esnats raccoglie 27 partner tra università, centri di ricerca e organizzazioni europee. Per l’Italia c’è la società Avantea specializzata in zootecnica e biotecnologie. Gli ideatori del progetto non nascondono che possono attingere ad immense risorse provenienti dall’Unione Europea e fanno sapere che hanno a disposizione "un budget totale di 15,5 milioni di euro e un sostegno finanziario di 11,9 milioni di euro per 5 anni" soldi provenienti dal Settimo programma quadro dell'Unione europea per la ricerca e sviluppo tecnologico.

Il futuro per questi ricercatori si presenta tanto roseo quanto oscuro per gli embrioni. Infatti in una bozza di documento della Commissione per Horizon 2020 – il nuovo programma quadro per gli anni 20124-2020 che andrà a gestire complessivamente 87 miliardi di euro - si legge: «Qualsiasi ricerca sulle cellule staminali umane, allo stato adulto ed embrionale può essere finanziata». La via è spianata.

Tale fiducia nelle cellule staminali embrionali è poi senza fondamento. Infatti, anche a voler mettere da parte i rilievi di ordine morale, ad oggi i risultati ottenuti dall’uso delle staminali embrionali sono pressoché a quota zero e i pericoli connessi a queste pratiche sono molti: rigetto, tumori, etc. Le staminali adulte, il cui uso non comporta la distruzione di nessun embrione e quindi è eticamente lecito, invece hanno già curato molte persone e non presentano le controindicazioni terapeutiche delle embrionali. Ma una volta che si sono investite cifre enormi in brevetti come si fa a fare marcia indietro? Meglio tirar dritto e passare sui cadaveri di questi bambini che non vedranno mai la luce e che mai potranno protestare.

- Giovanna Arcuri - labussolaquotidiana.it -

 

 
 
 

LA FAMIGLIA RIFLETTE LA VIA CRUCIS

Post n°6977 pubblicato il 05 Aprile 2012 da diglilaverita
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L'intervista ai coniugi Zanzucchi, autori delle meditazioni della Via Crucis che presiederà domani il Papa al Colosseo

Domani alle 21.15 il Santo Padre presiederà la tradizionale Via Crucis al Colosseo. Per questa Pasqua 2012, i testi che accompagnano le meditazioni per le diverse stazioni sono stati composti, su incarico della Santa Sede, da una coppia di coniugi, Annamaria e Danilo Zanzucchi, appartenenti al movimento di FAMIGLIE NUOVE a Grottaferrata. Una scelta che si pone in sintonia con l’anno pastorale dedicato alla famiglia.

I coniugi Zanzucchi, originari di Parma, cinque figli, già consultori del Pontificio consiglio per la Famiglia, sono stati i fondatori e gli animatori del progetto di Famiglie Nuove, nato nel 1967 dal desiderio di Chiara Lubich, che ha come obiettivo ridare il giusto valore alla famiglia, struttura portante della società, oggi più che mai al centro di crisi e di attacchi.

Lo hanno raccontato a ZENIT gli stessi Danilo e Annamaria nell’intervista che riportiamo di seguito:

Danilo e Annamaria, con che sentimenti avete accolto questo incarico così onorevole da parte del Santo Padre?

Coniugi Zanzucchi: Abbiamo appreso la comunicazione di esser stati scelti da papa Benedetto XVI per redigere i testi delle meditazioni per il Venerdì Santo, con stupore, emozione e, non lo nascondiamo, con trepidazione e timore.

D’altra parte anche con grandissima gioia: il fatto che il Pontefice abbia chiamato una famiglia a stendere il pensiero della Chiesa per i testi della Via Crucis ci sembra metta in evidenza che la famiglia, nella Chiesa stessa, non è solo oggetto di evangelizzazione, ma una vera e propria "via" della Chiesa per vivere e portare il Vangelo, attuazione di quanto scritto da Giovanni Paolo II nella lettera alle famiglie nel 1994.

Il punto centrale dei vostri testi è infatti il tema della famiglia. Come avete fatto ad inserirlo nelle riflessioni della Via Crucis?

Danilo: Abbiamo cercato di vedere la Via Crucis nella corrispondenza che essa può avere con la vita della famiglia. Nella nostra vita di coppia, ma anche nell’esperienza nel Movimento Famiglie Nuove, ci siamo trovati a conoscere e, in certo modo, a partecipare dei dolori di tante famiglie vedendo come, in ognuna di queste sofferenze c’è un riflesso della Via Crucis della famiglia.

E’ sempre un mistero, infatti, il dolore della famiglia perché prende la persona e anche i due coniugi insieme o anche i figli, quando ci sono. È un dolore comunitario che ha ripercussioni anche sulla società.

Annamaria: La convinzione che abbiamo maturato un po’ alla volta è, quindi, che la Via Crucis si lega molto alla vita umana e della famiglia, in particolare ai momenti dolorosi di quest’ultima.

Per esempio la stazione del Cireneo: questo chinarsi al dolore di un parente, fare il possibile per sollevarlo… Oppure l’incontro di Gesù con la Madre, la compartecipazione… Sono episodi che parlano di momenti veri, vivi nella famiglia.

La Via Crucis è una realtà viva. Penetrando questa tradizione della Chiesa, l’abbiamo colta come una realtà che, non solo ci ha fatto centellinare la vita di Gesù, ma, in Lui, la vita umana in tanti suoi passaggi, in tutti i suoi dolori.

Chi è e cosa fa il movimento che rappresentate (famiglie nuove)?

Coniugi Zanzucchi: Famiglie Nuove è una diramazione del Movimento dei Focolari, fondato da Chiara Lubich nel 1967. E’ un movimento di famiglie a servizio della famiglia, per svilupparne le potenzialità in un contesto come quello di oggi che sembra disconoscerne le funzioni.

Sono famiglie che nell’amore evangelico, hanno scoperto la sorgente e l’ispirazione per un nuovo e più forte impegno nella vita di coppia, nella crescita dei figli, nel mettersi in dialogo costruttivo con altre famiglie, lungo linee guida di spiritualità della spiritualità dell’unità.

Attivo con iniziative familiari e comunitarie nei cinque continenti, il movimento svolge percorsi formativi per coppie e persone nelle diverse fasi ed età della vita familiare e, attraverso AFN onlus, sostiene 102 progetti di cooperazione allo sviluppo in 54 Paesi, cui sono inseriti in forma continuativa fino alla loro autonomia, oltre 18.000 bambini e le loro famiglie.

Quali sono i problemi più urgenti per la famiglia naturale oggi?

Coniugi Zanzucchi: Potremmo accennare almeno a due: innanzitutto la presenza di spinte ideologiche che, volendo parificare alla famiglia ogni forma di convivenza, di fatto svuoterebbero la famiglia naturale del suo profondo significato e dei suoi specifici compiti.

Il secondo è la scarsa attenzione che, in questi tempi di difficoltà economiche e sociali, gli organi politici e legislativi riservano alla famiglia. In questo senso il rilievo dato dal Santo Padre alla famiglia, attraverso l’incarico a noi affidato, è un importante segno di valore riconosciuto ad essa da parte della Chiesa.

In base a tutto questo, si può dire che c’è speranza in futuro per le famiglie e soprattutto per quelle numerose?

Coniugi Zanzucchi: Siamo convinti che la mancanza di riconoscimenti e di attenzione nei confronti della famiglia sia una fase di transizione. Già si stanno avvertendo gli effetti negativi della riduzione quasi a zero delle nascite. Da questo crediamo venga presto una consapevolezza nuova del valore della procreazione anche per il Bene comune. Quindi verrà un sostegno nuovo a quelle famiglie che generosamente si dispongono a dare un futuro alla nostra società.

Come è possibile - in questa fase di "transizione" a cui avete accennato - alimentare il desiderio di maternità e paternità nelle coppie più giovani?

Coniugi Zanzucchi: Testimoniando e diffondendo la consapevolezza della gioia che viene da maternità e paternità. Come Famiglie Nuove vediamo che tante giovani coppie prima si sorprendono e poi vogliono vivere in prima persona questo dono. Organizziamo, perciò, corsi formativi per giovani coppie desiderose di confrontarsi ed aiutarsi anche nella esperienza educativa verso i loro figli.

In che modo la fede può aiutare a rafforzare e sostenere il matrimonio dai tanti attacchi e critiche?

Coniugi Zanzucchi: Dalla fede, anche come famiglie, traiamo lo stimolo per associarci ed agire. Per questo, dal 1992, contribuiamo all’azione del Forum delle associazioni familiari, presente in Italia, Spagna e altre nazioni europee. Ma sopratutto è importante l’azione che cerchiamo di svolgere anche presso istituzioni locali, affinché la famiglia sia riconosciuta e aiutata a svolgere la sua funzione di ‘primo luogo sociale’. Ovvero il luogo che fornisce le risorse umane alla società e che, attraverso la testimonianza della gratuità su cui si fondano i rapporti familiari, costituisce anche un modello di vita per l’intera società.

- Salvatore Cernuzio - ZENIT -

 
 
 

IL SEGRETO DI FATIMA: L'APOSTASIA NELLA CHIESA?

Post n°6976 pubblicato il 05 Aprile 2012 da diglilaverita
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Fatima è un luogo che mi è caro: un luogo di preghiera, in cui si respira un’aria particolare e si avverte la presenza del Mistero. Qui, nel 1917 la Madonna apparve a tre pastorelli mentre il paese era sotto un governo fieramente nemico di Cristo. Pochi mesi dopo, in Russia, sarebbe scoppiata la Rivoluzione Bolscevica. Tra le cose che la Madonna predisse ai tre veggenti c’era anche questa: la Russia spargerà i suoi errori nel mondo. Per Lucia la Russia era una signora da convertire; per il mondo un paese poco interessante, marginale, in cui tutto sembrava scorrere lentamente, da secoli, senza novità. Ma la Madonna non sbagliava…

Oltre a parlare della Russia, del rosario, dell’inferno, Ella diede un terzo segreto, scritto da Lucia nel 1944 e consegnato nel 1957 al sant’Ufficio. Pio XII non lo lesse. Il primo papa a farlo fu Giovanni XXIII, che però ritenne di non rivelarlo; come avrebbe fatto anche Paolo VI, che lo lesse nel 1965. Da allora in tanti si sono chiesti: perché ciò che la Madonna ha rivelato, la gerarchia ecclesiastica nasconde?

Di qui una illazione dominante: che il segreto riguardasse una imminente crisi della Chiesa, l’apostasia predetta da san Paolo. Come si sa, il segreto avrebbe dovuto essere rivelato dopo il 1960, perché allora sarebbe stato più chiaro. Il cardinal Silvio Oddi, che era stato segretario di Giovanni XXIII, un giorno gli disse: "Beatissimo padre, c’è una cosa che non le posso perdonare". "Che cosa?", rispose il papa. "Di aver tenuto il mondo in sospeso durante tanti anni" e di non aver rivelato, nel 1960, il segreto che tutti aspettavano. Il papa gli rispose due volte: "Non parlarmene".

Perché? L’idea che si fece allora Oddi, come tanti altri importanti uomini di curia, tra cui il cardinal Ottaviani, era che il segreto riguardasse proprio una grande crisi della Chiesa.

Credo, disse Oddi, che "preannunciasse un qualcosa di grave che la Chiesa avrebbe fatto…Forse il segreto dice che negli anni Sessanta, nonostante le migliori intenzioni, la Chiesa avrebbe fatto qualcosa le cui conseguenze sarebbero state molto dolorose…". Ma "se fosse davvero così - concludeva-, questo segreto è già noto perché la crisi della Chiesa è sotto gli occhi di tutti" (30 Giorni, n.4, 1991).

A questo punto si possono fare alcune ipotesi: Giovanni XXIII era il papa dell’ottimismo. Non voleva sentire parlare "profeti di sventura" e immaginò più volte che la modernità avrebbe visto una "nuova primavera" della Chiesa, grazie al Concilio. Si può capire che il terzo segreto, se è quello previsto da Oddi, non doveva fargli piacere. Lo stesso si può dire di Paolo VI, che però arrivò a dire, nel 1969: "La Chiesa si trova in un’ora di inquietudine, di autocritica; si direbbe anche di autodistruzione…".

Non aveva dichiarato, s. Pio X nella Pascendi, dieci anni prima di Fatima, che i nemici della Chiesa "si celano nel seno stesso della Chiesa"? E Pio XII non aveva detto di temere i "novatori", che volevano smantellare la liturgia e la teologia bimillenaria della Chiesa? Alla morte di Paolo VI, diventò papa Albino Luciani, col nome di Giovanni Paolo I.

Il patriarca di Venezia aveva avuto un colloquio con Lucia, su richiesta esplicita di quest’ultima, l’11 luglio 1977. Dopo quell’incontro, come sappiamo da molte testimonianze, Luciani uscì sconvolto, cambiato. Il papa del catechismo ai piccoli e della possibile riforma dello Ior di Marcinkus e poi di De Bonis, sarebbe morto dopo 33 giorni di pontificato, in circostanze non proprio chiarissime.

Arriviamo così all’anno 2000, quando il terzo segreto viene "rivelato". Il cardinal Sodano spiega che si riferirebbe a fatti già avvenuti, conclusi, passati. Giovanni Paolo II afferma che la profezia della Madonna riguarderebbe il suo attentato del 1981. Eppure qualcosa non torna: il testo pubblicato dal Vaticano parla di un papa ucciso, non ferito. E poi che relazione ci sarebbe tra la richiesta della Madonna di rivelare il segreto dopo il 1960 e i fatti del 1981? Che risonanza ha avuto, nella storia della Chiesa, quel singolo fatto? E perché aspettare, dopo il 1981, altri 19 anni?

Infine è arrivata la rivelazione di Benedetto XVI in Portogallo: il papa ha legato il segreto di Fatima e l’attuale "passione della Chiesa", insistendo sul fatto che i peggiori nemici della Chiesa sono al suo "interno". Ha poi alluso alla pedofilia, ma, quale che sia il segreto, è inevitabile riconoscere che essa non è una causa, ma un effetto: della perdita di fede, di devozione, di senso della liturgia, che infesta la Chiesa dagli anni Sessanta. Gli anni del Concilio e del post Concilio.

Ha dichiarato Martin Mosebach, autore di uno splendido testo, L’eresia dell’informe (Cantagalli), a difesa della liturgia di sempre: "Dobbiamo chiederci come mai nei collegi cattolici siano avvenuti reati sessuali ad opera di sacerdoti proprio negli anni immediatamente successivi al Concilio Vaticano II. Non si può allora non giungere all’amara conclusione che l’esperimento di "aggiornamento", di adeguamento della Chiesa al mondo è clamorosamente fallito. Dopo quel Concilio la maggior parte dei preti si tolse l’abito sacerdotale, smise di celebrare quotidianamente la Messa e di leggere il breviario. La teologia post-conciliare fece di tutto per dimenticare l’immagine del sacerdote trasmessa dalla tradizione".

La strada allora non è un Vaticano III, come vorrebbero i nemici interni della Chiesa, sempre sponsorizzati dai nemici esterni (vedi preti come Kung, Mancuso, Gallo, o cardinali come Martini, onnipresenti sulla stampa), ma una Trento II. Non aggiornamento ma ritorno alle radici.

- "Il Foglio" del 20 maggio 2010 - di Francesco Agnoli - unafides33.blogspot.it -

 
 
 

SANTO PADRE: "LA SITUAZIONE DELLA CHIESA E' DRAMMATICA"

Post n°6975 pubblicato il 05 Aprile 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

 

Nel corso della Messa del Crisma Benedetto XVI risponde all’appello lanciato dal movimento di monsignor Helmut Schueller che chiede anche l’ordinazione per le donne. E poi avverte: "Situazione spesso drammatica della Chiesa di oggi, sacerdoti si interroghino"

"La disobbedienza al Magistero", la richiesta di "ordinazione delle donne" non sono "una via per rinnovare la Chiesa", resta la necessità di conformarsi a Cristo anche "nella situazione spesso drammatica della Chiesa di oggi".

Così il Papa, nel corso della Messa del Crisma celebrata nella Basilica di San Pietro, ha fatto riferimento al movimento dissidente dei preti austriaci, circa 400, che hanno sottoscritto un documento in favore della disobbedienza e chiesto riforme radicali alla Chiesa. Il movimento nato in Austria ha poi raccolto consensi in Germania, Irlanda, Belgio.

"Di recente -ha infatti affermato il Pontefice- un gruppo di sacerdoti in un Paese europeo ha pubblicato un appello alla disobbedienza, portando al tempo stesso anche esempi concreti di come possa esprimersi questa disobbedienza, che dovrebbe ignorare addirittura decisioni definitive del Magistero - ad esempio nella questione circa l’ordinazione delle donne, in merito alla quale il Beato Papa Giovanni Paolo II ha dichiarato in maniera irrevocabile che la Chiesa, al riguardo, non ha avuto alcuna autorizzazione da parte del Signore".

"La disobbedienza al Magistero -ha aggiunto il Papa- è una via per rinnovare la Chiesa? Vogliamo credere agli autori di tale appello, quando affermano di essere mossi dalla sollecitudine per la Chiesa; di essere convinti che si debba affrontare la lentezza delle Istituzioni con mezzi drastici per aprire vie nuove per riportare la Chiesa all’altezza dell’oggi. Ma la disobbedienza è veramente una via?".

Il movimento al quale il Papa fa riferimento è quello guidato da monsignor Helmut Schueller, 59 anni, parroco di St. Stephan nel villaggio di Probstdorf. In passato è stato presidente della Caritas austriaca e vicario generale del Cardinale Arcivescovo di Vienna Christoph Schoenborn.

La sua fama, però, nasce dopo quando, finito il sodalizio con Schoenborn, nel 2006 lancia la ‘Pfarrer-Initiative’, la iniziativa dei parroci, un "appello alla disobbedienza" che chiede, tra l’altro,

il sacerdozio femminile,

la comunione ai divorziati risposati,

rivedere la messa non più come sacrificio,

l’abolizione dell’obbligo del celibato,

l’apertura ai laici,

ridimensionare il primato del papa,

aggiornamenti nella liturgia.

Insomma, riformare la Chiesa. All’inizio solo pochi sacerdoti seguono Schueller. Poi la protesta si ingrossa. Firmano l’appello decine, poi centinaia di preti. Oggi sono 400, pari a un decimo del clero austriaco. E un recente sondaggio della Gfk-Umfrage ha rilevato che il 72% dei preti austriaci "simpatizza" con l’appello.

newsletter@gesuemaria.it

 

PROFEZIA SULL'APOSTASIA NELLA CHIESA DELLA BEATA ANNA CATERINA EMMERICH

"Fra le cose più strane che vidi, vi erano delle lunghe processioni di vescovi. Mi vennero fatti conoscere i loro pensieri e le loro parole attraverso immagini che uscivano dalle loro bocche. Le loro colpe verso la religione venivano mostrate attraverso delle deformità esterne. Alcuni avevano solo un corpo, con una nube scura al posto della testa. Altri avevano solo una testa, i loro corpi e i cuori erano come densi vapori. Alcuni erano zoppi; altri erano paralitici; altri ancora dormivano oppure barcollavano". (1 giugno 1820)

Poi vidi che tutto ciò che riguardava il Protestantesimo stava prendendo gradualmente il sopravvento e la religione cattolica stava precipitando in una completa decadenza. La maggior parte dei sacerdoti erano attratti dalle dottrine seducenti ma false di giovani insegnanti, e tutti loro contribuivano all’opera di distruzione.

In quei giorni, la Fede cadrà molto in basso, e sarà preservata solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha protetto dai disastri e dalle guerre". (1820)

"Vidi molto chiaramente gli errori, le aberrazioni e gli innumerevoli peccati degli uomini. Vidi la follia e la malvagità delle loro azioni, contro ogni verità e ogni ragione. Fra questi c’erano dei sacerdoti e io con piacere sopportavo le mie sofferenze affinché essi potessero ritornare ad un animo migliore". (22 marzo 1820)

"Ho avuto un’altra visione della grande tribolazione. Mi sembrava che si pretendesse dal clero una concessione che non poteva essere accordata. Vidi molti sacerdoti anziani, specialmente uno, che piangevano amaramente. Anche alcuni più giovani stavano piangendo. Ma altri, e i tiepidi erano fra questi, facevano senza alcuna obiezione ciò che gli veniva chiesto. Era come se la gente si stesse dividendo in due fazioni". (12 aprile 1820)

"Verranno tempi molto cattivi, nei quali i non cattolici svieranno molte persone. Ne risulterà una grande confusione. Vidi anche la battaglia. I nemici erano molto più numerosi, ma il piccolo esercito di fedeli ne abbatté file intere [di soldati nemici]. Durante la battaglia, la Madonna si trovava in piedi su una collina, e indossava un’armatura. Era una guerra terribile. Alla fine, solo pochi combattenti per la giusta causa erano sopravvissuti, ma la vittoria era la loro". (22 ottobre 1822)

........PIU' CHIARO DI COSI'

 
 
 
 
 

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LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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