ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 10/04/2012

CHE MIRACOLI SERVONO PER ESSERE SANTO? IL PROCESSO DI CANONIZZAZIONE DI G. PAOLO II

Post n°6997 pubblicato il 10 Aprile 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

C’è un nuovo miracolo riconosciuto che porterà presto alla canonizzazione di Giovanni Paolo II? Parlarne ora sembra quasi un obbligo, a nemmeno un anno dalla beatificazione di Papa Wojtyla. Di miracoli ce ne sono, e si tratta solo di scegliere su quale indagare a fondo, passandolo al vaglio della Commissione Medica della Congregazione per le Cause dei Santi perché venga definito miracolo, e poi alla Congregazione stessa perché venga dato il placet definitivo. Il tema del dibattito non è sicuramente quello del miracolo (anche se esperti e giornalisti si accapigliano soprattutto su questo: chi dice che c’è già, chi dice che non c’è ancora…), e non è nemmeno tanto la santità di Giovanni Paolo II, della quale ha dato diretta testimonianza in più di un’occasione lo stesso Papa Benedetto XVI. Il dibattito riguarda piuttosto l’uso che si è fatto della beatificazione dentro e fuori la Chiesa. Ed il perché una beatificazione così “spinta” dagli stessi cardinali sia stata in qualche modo “macchiata” alla sua vigilia dalle voci che dicevano che i cardinali Angelo Sodano, segretario di Stato di Giovanni Paolo II, e Leonardo Sandri, suo sostituto, non avrebbero testimoniato al processo di beatificazione.
 
Roma, 1 aprile 2011, Università della Santa Croce. Un mese esatto prima della celebrazione che beatificherà Giovanni Paolo II, si fa una giornata di studi sul pontefice. C’è anche il cardinal Angelo Amato,  prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi. Nei mesi precedenti alla beatificazione, Il Foglio, in un articolo del 18 gennaio, riportava che “nella curia romana sono due i pezzi da novanta che non hanno voluto testimoniare al processo. Sono due cardinali stretti collaboratori di Wojtyla quando questi era Papa. Sono l’attuale prefetto delle chiese orientali, il cardinale argentino Leonardo Sandri, sostituto della segreteria di stato vaticana per cinque anni, dal 2000 al 2005. E il cardinale Angelo Sodano, segretario di stato per quindici anni. Sodano ha spiegato in una lettera datata 17 giugno 2008 (anch’essa pubblicata dal Giornale), i motivi della decisione di non deporre. Scrive: “Personalmente ritengo che Wojtyla abbia vissuto santamente”. L’unico “dubbio” riguarda non la sua santità, quanto piuttosto “l’opportunità di dare la precedenza a tale causa, scavalcando quelle già in corso” da anni per Pio XII e Paolo VI”. Ancora prima, il 4 maggio 2010, Il Giornale sottolineava che  “la lettera di Sodano è arrivata quando ormai il lavoro di elaborazione della «Positio», i volumi con le testimonianze del processo, era in fase di conclusione. Fino a quel momento, il principale collaboratore di Giovanni Paolo II non aveva voluto testimoniare al processo di beatificazione, nonostante fosse stato invitato a farlo, sia all’inizio dell’inchiesta diocesana, sia successivamente. Sodano rimane fermo nel suo proposito, e dunque non sarà mai interrogato dai giudici del tribunale canonico che lavorano alla causa.” Ma – si domanda ad Amato - i cardinali Sodano e Sandri hanno testimoniato o no al processo? La risposta è secca e decisa: ''Ci sono anche le testimonianze dei cardinali Sodano e Sandri nella cosiddetta 'positio' relativa alla causa di beatificazione di Giovanni Paolo II, non e' affatto vero che non abbiamo le testimonianze di queste persone''.

Questo “giallo delle testimonianze” costringe a fare un passo indietro, fino ai giorni appena successivi alla morte di Giovanni Paolo II. Negli occhi, ci sono ancora le immagini del funerale, di quelli striscioni “Santo Subito” preparati dai Focolarini, sulla scorta di quello che più volte aveva detto Chiara Lubich, fondatrice del Movimento: “Posso personalmente testimoniare la santità di questo Papa. Spesso, dopo un’udienza con Giovanni Paolo II, ho avuto l’impressione dentro di me che il Paradiso si fosse aperto”.

Mentre in piazza le persone vedevano in Karol Wojtyla il santo, in Curia ci si muoveva per promuovere la fama di santità del Papa. Angelo Sodano diede a Giovanni Paolo II l’appellativo di “Il Grande” nell’omelia della prima Messa dopo la sua morte. Tutti aderirono all’enorme iniziativa popolare. Tutti parlavano di Wojtyla in maniera positiva.

Era una scelta che i media avevano fatto diverso tempo prima. Mentre sulla beatificazione venivano gettate le ombre dello scandalo della pedofilia, di quello del fondatore dei Legionari di Cristo Marcial Maciel, in pochi ricordavano – per esempio - che la lettera De delictis gravioribus, ora attaccata come simbolo della copertura data ai preti pedofili, fu salutata come l’apertura di una nuova era della trasparenza. Ma c’era davvero trasparenza in Curia? Oppure forse c’era qualcosa da nascondere? D’altronde, lo stesso Stanislaw Dziwisz, segretario particolare di Giovanni Paolo II, ha fatto pubblicamente sapere che non ha dato alla Congregazione per le Cause dei Santi tutta la documentazione a sua disposizione. Sempre Dziwisz ha reso noto che non ha bruciato le carte personali del Papa, come da lui disposto nel suo “testamento spirituale”.

Ora che il Papa era morto, in Curia si attrezzavano per seguire il sentimento popolare. Il cardinal Jozef Tomko, amico personale di Wojtyla, mise sul tavolo dei cardinali riuniti prima del conclave una richiesta al Papa che sarebbe stato eletto di canonizzare per acclamazione il Pontefice appena morto. Una grande maggioranza dei cardinali del Sacro Collegio – riportarono i media – andarono in processione per firmare il documento. Una canonizzazione veloce – in fondo – avrebbe fatto forse slittare il giudizio storico sul Papato in avanti di almeno 50 anni. Un tempo utile per coprire alcune vicende non poco chiare (negli ultimi anni, Wojtyla malato praticamente non governava più) e per aggiustarne delle altre. Era anche per questo che era molto importante seguire la volontà popolare. E così, già il 15 aprile, appena due settimane dopo la morte di Giovanni Paolo II, Il Corriere della Sera portò in luce il presunto “primo miracolo” di Giovanni Paolo II. Una notizia che presumibilmente – come altre pubblicate dallo stesso quotidiano già verso la fine del pontificato – veniva direttamente dall’Appartamento Papale.

Ma fu eletto Papa Joseph Ratzinger. Per più di venti anni prefetto della Congregazione per la Dottrina nella Fede, conosceva fatti e misfatti della Curia. Era stato a fianco di Wojtyla, aveva combattuto con forza per fare pulizia. Sapeva che Wojtyla era santo. E così decise di seguire le regole, facendo la cosa più logica: non canonizzò Wojtyla coram populi, diede solo la dispensa perché il processo di beatificazione partisse subito, e non – come vogliono le regole – a cinque anni dalla morte del candidato per la beatificazione. Insomma, una procedura regolare, senza cedimento alle pressioni per una canonizzazione veloce, come lo stesso Benedetto XVI ha spiegato nell’omelia della Messa di Beatificazione del 1 maggio 2011.

Fu allora che quelli che avevano pressato dall’interno della Curia per la canonizzazione di Wojtyla fecero girare le voci che hanno creato il “giallo delle testimonianze”. Quando Amato rispose seccamente che invece le testimonianze c’erano, il gioco era stato scoperto. Così, Il Foglio del 6 aprile 2011 era costretto a spiegare che “i cardinali Angelo Sodano e Leonardo Sandri inizialmente non hanno voluto deporre, critici soprattutto per i tempi troppo veloci del processo, salvo poi – lo ha confermato Amato – lasciare una propria deposizione”.

Giovanni Paolo II è beato, e ora si deve scegliere il miracolo da esaminare per la canonizzazione. Eppure, il Pontefice è diventato una strumento di uno strano dibattito, che lo contrappone a Benedetto XVI. Da una parte il defunto Papa, ormai beato, dall’altra Benedetto XVI, accusato in fondo allo stesso modo in cui Giovanni Paolo II era stato attaccato all’inizio del Pontificato.

 - Angela Ambrogetti, Andrea Gagliarducci  - korazym.org -

 
 
 

GRAN BRETAGNA: SI AL VELO ISLAMICO, NO ALLA CROCE CRISTIANA

Post n°6996 pubblicato il 10 Aprile 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Nadia Eweida e Shirley Chaplin erano state licenziate perché portavano la croce al collo. Secondo lo Stato inglese, poiché il cristianesimo non impone di indossare simboli religiosi, è giusto che le due donne siano state allontanate. «Così, però, - dice il loro avvocato - si discrimina la religione cristiana e lo Stato giudica non secondo principi laici, ma confessionali». Persino la stampa russa parla di decisione «totalitaria» e «sovietica».

Il governo inglese si era già schierato dalla parte dei datori di lavoro che vogliono vietare ai propri impiegati di indossare simboli religiosi. Ora, però, la Gran Bretagna si è spinta oltre, discriminando la libertà di espressione di alcune confessioni.

Il fulcro della relazione che la Gran Bretagna ha portato davanti alla Corte dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo, sul caso di due donne licenziate perché portavano la croce al collo, dice - in sostanza - che a rimetterci deve essere la religione cristiana, proprio grazie al suo carattere liberale. Mentre quella musulmana deve essere rispettata per via delle norme che vincolano i suoi fedeli. Per il governo, insomma, le croci si possono vietare, mentre il velo e il turbante no.

Le due vittime, Nadia Eweida e Shirley Chaplin, furono licenziate nel 2006 e, in seguito, persero il ricorso presentato davanti ai tribunali inglesi. La prima donna fu licenziata dalla British Airways perché si rifiutò di togliere la croce che portava al collo che, a parere dei dirigenti dell'azienda, rovinava la divisa della compagnia. La seconda fu esclusa dal reparto di un ospedale statale in cui lavorava da 30 anni per non aver accettato di nascondere la catenina.

Neil Addison, avvocato del Thomas More Legal Centre (per la difesa delle vittime di discriminazioni religiose), ha sottolineato che le motivazioni del governo inglese si spostano sempre più in là: «Non si vietano più simboli religiosi in generale, ma si proibisce di portare simboli cristiani in pubblico per il fatto che non sono obbligatori. Diversamente dal velo o dal turbante islamici che, invece, devo essere accettati perché imposti dal credo musulmano. Questo significa privilegiare alcune religioni rispetto ad altre». Tale decisione, ha continuato Addison, è ancor più grave dal momento che «mina le fondamenta di uno Stato laico, lasciando che la giustizia prenda decisioni su basi religiose e teologiche per dire cosa sia obbligatorio o meno».

I media europei non hanno parlato della vicenda. A dare, invece, ampio risalto alle nuove motivazioni legali è stata la televisione russa, che ha paragonato le misure inglesi a quelle sovietiche: «Un grande errore viene fatto oggi dall'Occidente liberale che impone alle persone libere le misure che ci imposero i regimi totalitari. (...) Non sanno cosa significa la persecuzione religiosa. È un segno di follia preoccupante quando norme di questo tipo non solo vengono introdotte, ma addirittura discusse come ragionevoli. Che c'è, infatti, di violento nel portare una croce al collo? Chi e cosa si può danneggiare? Perché si possono portare amuleti, veli o turbanti e non indossare simboli d'amore?»

Di Benedetta Frigerio - Twitter: @frigeriobenedet - tempi.it -

 
 
 

CINA/NI YULAN E SUO MARITO CONDANNATI ALLA PRIGIONE: DIFENDEVANO CHI VENIVA ESPROPRIATO DELLE CASE

Post n°6995 pubblicato il 10 Aprile 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Due anni e otto mesi per lei; due anni per il marito. Sono accusati di non aver pagato l'hotel (una "prigione nera"); di non aver registrato ospiti che venivano a visitarli; di aver trattato male il personale. Ni Yulan è stata in prigione divere volte, sempre picchiata. Nel 2002 per le battute è stata resa disabile. Il governo non le passava le stampelle e doveva strisciare sul pavimento della prigione. La Ue "preoccupata" per il deterioramento del rispetto dei diritti umani. Solo un mese fa Wen Jiabao ha parlato contro gli espropri e ha promesso riforme politiche.

L'attivista per i diritti umani Ni Yulan e suo marito Dong Jiqin (nella foto) sono stati condannati oggi alla prigione per "disturbo" e per "frode". La corte ha comminato la pena di due anni e otto mesi a Ni Yulan, avvocato resa disabile dai pestaggi della polizia, e di due anni al marito che l'aiutava nel rivendicare i diritti delle persone che venivano espropriate in modo ingiusto di case o terreni.

Le condanne di Ni e di suo marito sono le ultime di una serie lanciate dal Partito comunista per soffocare il movimento cresciuto nella società civile in questi anni e che dall'anno scorso viene preso di mira con migliaia di arresti per evitare la nascita di una "Primavera araba" anche in Cina.

La corte del distretto di Xicheng ha impiegato solo 10 minuti a emettere e leggere la sentenza. Almeno 100 poliziotti hanno circondato l'area per non permettere a amici e parenti di prendere parte alla sessione. Anche decine di diplomatici hanno dovuto aspettare fuori per conoscere la sentenza. Solo la figlia di Ni, Dong Xuan, ha potuto entrare nel tribunale e ha definito il processo "abnorme". L'avvocato della coppia, Cheng Hai, ha detto che ricorrerà in appello.

Ni Yulan e Dong Jiqin sono stati arrestati il 7 aprile 2011, durante la campagna contro la "Primavera araba" in Cina. L'accusa è di aver creato "disturbo" e "urlato insulti" contro il personale dell'albergo Yuxinyuan, dove la coppia era stata obbligata a ripararsi dal 2010, dopo che la loro casa era stata sequestrata e demolita. L'albergo era in realtà una "prigione nera", dove Ni veniva tenuta sotto controllo. Il governo l'accusa di non aver pagato un conto di circa 70mila yuan. Un'altra delle accuse a lei fatte è che essa ad un certo punto ha rifiutato di far registrare nel libro dell'hotel tutte le persone che andavano a visitarla.

Ni è stata accusata di "frode" per aver affermato di essere un avvocato, traendo benefici finanziari.

Da anni Ni Yulan, 51 anni, difende il diritto delle persone a non farsi espropriare la casa o a ricevere una giusta ricompensa. Nel 2002, mentre filmava la demolizione di una casa di un suo cliente, la polizia l'ha picchiata in modo selvaggio rendendola disabile e l'ha incarcerata. Nel 2008, Ni si è battuta per tutte le famiglie le cui case sono state distrutte per fare posto agli hotel in occasione delle Olimpiadi di Pechino. Anche allora è stata battuta e imprigionata. A causa delle ferite riportate. Ni poteva solo strisciare sul pavimento della prigione, finché un membro dell'ambasciata Usa, dopo averla visitata, le ha procurato delle stampelle.

Liberata nel 2010, è stata ancora imprigionata un anno fa.

Uno dei diplomatici davanti al tribunale stamane, Raphael Droszewski, dell'Unione Europea (Ue), ha dichiarato: " Siamo molto preoccupati per la salute della signora Ni e chiediamo il suo rilascio immediato". Egli ha anche affermato che la Ue è "preoccupata per il deteriorarsi della situazione nella difesa dei diritti umani in Cina".

L'accrescersi delle condanne e degli arresti avviene quasi in concomitanza con le soavi promesse fatte dal premier Wen Jiabao all'Assemblea nazionale del popolo circa un mese fa. Wen ha dichiarato che occorre difendere i diritti delle terre e che è necessario e urgente lanciare una serie di riforme politiche.

di Wang Zhicheng - asianews.it -

 
 
 

IL PONY ESPRESS DEL CIELO. SARA' UN FRATE A COMUNICARE AL MONDO I SEGRETI DI MEDJUGORJE: PADRE LJUBICIC E' IL PRESCELTO

Post n°6994 pubblicato il 10 Aprile 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

A Medjugorje, uno sperduto paesino della Bosnia-Erzegovina (prima del 1992 faceva parte della Yugoslavia) dove dal 24 giugno 1981 si dice appaia la Madonna, non hanno dubbi: il tempo dello svelamento dei dieci segreti è vicino, “sostanzialmente imminente”.

Dieci segreti che, dicono coloro che ci credono, la Madonna avrebbe consegnato in tempi diversi ai sei veggenti (Vicka Ivankovic, Marija Pavlovic, Ivanka Ivankovic, Ivan Dragicevic, Jakov Colo, Mirjana Dragicevic) e che rivelerebbero il futuro prossimo dell’umanità. La fine del mondo? L’ultimo strike? “Non proprio” dicono. “Piuttosto un nuovo inizio”.

Dieci segreti, dunque, come dieci furono le piaghe d’Egitto: due ammonimenti, un segno che i veggenti sostengono sarà “bellissimo, indistruttibile e non fatto da mani d’uomo”, e, infine, sette castighi, dei quali gli ultimi due particolarmente duri. Tutto sarà svelato con tre giorni d’anticipo, “in modo che al verificarsi di ogni segreto anche coloro che sono più increduli capiscano che è ora di decidersi per Dio e di cambiare vita, cogliendo le ultime possibilità di salvarsi”. Le ultime possibilità di ravvedersi, insomma. Nel 1982, si dice che la Madonna nel corso di un’apparizione fu drastica in merito: “Non aspettate il tempo dei segreti perché per molti sarà troppo tardi”.

A Medjugorje tutti sanno che tra i veggenti uno solo, a tempo debito, avrà il compito di rivelare i segreti al mondo: Mirjana Dragicevic. O meglio: Mirjana, quando la Madonna darà il proprio beneplacito, dovrà comunicarli uno dopo l’altro a colui che tutti chiamano “il prescelto”, un frate cappuccino e sacerdote di nome Peter Ljubicic. Lui, che quando iniziarono le apparizioni, era un giovane frate della parrocchia di Medjugorje, è stato scelto da Mirjana per questo delicato compito. “Ho scelto padre Peter”, avrebbe detto Mirjana alla Madonna. E lei, la Madonna, avrebbe benedetto la sua “saggia” decisione.

Saio francescano d’ordinanza, padre Ljubicic racconta al Foglio tutto ciò che sa: “Mirjana mi svelerà il contenuto di ogni segreto quando la Madonna vorrà”.

Quando esattamente? “Nessuno può dirlo. Un giorno i veggenti l’hanno chiesto alla Madonna che ha risposto loro: ‘Perché volete saperlo? Siete stanchi di vedermi?’. Quando arriverà il momento io e Mirjana pregheremo e digiuneremo per sette giorni. Trascorsi sette giorni annuncerò al mondo il segreto che si manifesterà puntualmente tre giorni dopo”.

Ci sarà pianto e stridore di denti? Padre Ljubicic sorride: “In merito al contenuto dei segreti non sappiamo niente. Solo i veggenti sanno, ma non parlano. A chi ha chiesto loro qualcosa di più hanno sempre risposto: ‘Se ve li sveliamo, che segreti sono?’. Si può soltanto dire che si tratta di qualche cosa che deve accadere in un particolare posto e in un determinato tempo. Quando e dove tutto ciò accadrà non lo sappiamo e non serve a nulla speculare oppure fare false previsioni. Dobbiamo soltanto vivere l’esistenza di questi misteri come un aiuto per noi per prendere maggiormente sul serio la vita che Dio ci ha regalato e utilizzare questo tempo per la conversione e per la salvezza delle nostre anime”. Davvero non si sa nulla del contenuto dei segreti? “Mirjana mi ha detto soltanto che i primi due riguardano la parrocchia di Medjugorje. E che contengono un’ammonizione e un importante avvertimento destinati ai fedeli della stessa. Se questi due segreti si avvereranno, ognuno saprà che i veggenti hanno detto la verità e dovremo qualificare le apparizioni come autentiche. Il terzo segreto, invece, sarà un segno visibile sulla collina dietro la parrocchia dove per la prima volta apparve la Madonna, il cosiddetto Podbrdo. Tutti coloro che hanno creduto nelle apparizioni e su di esse hanno orientato la loro vita, ne gioiranno molto. Ma per tutti gli uomini sarà un segno di conversione. Più volte Mirjana ha parlato del nono e del decimo segreto. Ha detto che sono gravi. Sono un castigo per i peccati del mondo. Il castigo può essere diminuito dalle preghiere e dalla penitenza, ma non può essere evitato. Un male che minacciava il mondo, secondo il settimo segreto, è stato cancellato grazie alla preghiera e ai digiuni, ha detto Mirjana. Per questo, la Vergine continua a invitare alla preghiera e al digiuno”.

Una sera di trent’anni fa padre Ljubicic era in parrocchia, a Medjugorje. Fu Mirjana ad avvicinarlo e a dirgli: “Sei stato scelto. Sarai tu a comunicare al mondo il contenuto dei segreti”. Racconta Ljubicic: “Inizialmente ho creduto che fosse uno scherzo. Mi sono domandato se tutto ciò potesse essere vero. Il fatto che io fossi stato scelto era un onore ma insieme anche una responsabilità. Chiesi a Mirjana: ‘E’ davvero possibile tutto questo?’ Mi fece capire di sì. Rimasi in silenzio ma immediatamente fui pervaso da una profonda sicurezza. Non avevo né ansia né paura. Ho subito pensato che se me lo chiedeva la Madonna dovevo obbedire”.

A Fatima, però, gli “incaricati dal cielo” di comunicare il contenuto dei messaggi della Madonna non hanno obbedito. Papa Giovanni XXIII, in particolare, non comunicò il contenuto del terzo segreto. Si sa che ricevette il testo a Castelgandolfo il 17 agosto 1959, portato da monsignor Philippe, allora funzionario del Sant’Uffizio. Si sa che, secondo quanto sostenne la veggente suor Lucia, il segreto avrebbe dovuto essere svelato dopo il 1960. Ma il febbraio successivo l’arrivo del testo a Castelgandolfo, Giovanni XXIII fece redigere un comunicato stampa nel quale il Vaticano comunicava che “benché la chiesa riconosca le apparizioni di Fatima, essa non desidera assumersi la responsabilità di garantire la veridicità delle parole che i tre pastorelli dissero che furono indirizzate loro dalla Vergine Maria”.

Padre Ljubicic, anche lei potrebbe fare la stessa cosa? “Ipoteticamente sì, ma non disobbedirò. Tra l’altro una volta ne ho parlato esplicitamente con Mirjana. Le ho detto: ‘E se io mi rifiutassi?’. Mi ha risposto: ‘La Madonna ha detto che devi dire tutto. Non ci sono terze vie’”.

Pasqua segna da sempre, a Medjugorje, uno spartiacque. I pellegrini iniziano ad arrivare con maggiore intensità, un flusso di gente notevole che aumenta con la bella stagione e prosegue indisturbato fino all’autunno inoltrato. I dati relativi all’ultimo anno sono considerevoli: 2 milioni i pellegrini arrivati da ogni parte del mondo, 600 mila gli italiani, 35 mila i sacerdoti. Non arrivano soltanto semplici fedeli ma anche atei, agnostici, persone di altre fedi e poi il flusso dei cosiddetti vip. L’ultimo in ordine di tempo è il tecnico del Manchester City, Roberto Mancini, calato a Medjugorje dall’Inghilterra pochi giorni fa. E’ sbarcato a Mostar a bordo di un jet privato e si è recato subito alla collina delle apparizioni: “Sono venuto da pellegrino”, ha detto. E poi tanti vescovi e cardinali. Spesso presuli e porporati cercano di mantenere l’anonimato: il Vaticano, infatti, sta ancora indagando sulle apparizioni, nessuno nelle felpate stanze d’oltretevere vuole che si compiano mosse azzardate.

Si dice che il cardinale Camillo Ruini, che presiede la commissione d’inchiesta che Ratzinger ha voluto per valutare le apparizioni, sia quasi pronto a consegnare un report definitivo alla Congregazione per la dottrina della fede. Ha ascoltato i veggenti, la gente del posto, le autorità e si è fatto un’idea. Ma se il report verrà reso pubblico subito o più avanti, nessuno lo sa con certezza. Secondo Ljubicic “difficilmente potrà essere reso noto prima che le apparizioni finiscano”. Ma, ci tiene a dire: “E’ soltanto una mia sensazione”.

Contro Medjugorje ci sono le dichiarazioni di fuoco pronunciate da colui che per tanti anni è stato vescovo di Mostar, monsignor Pavao Zanic. Il 25 luglio 1987 si recò a Medjugorje per amministrare le cresime. Al termine dell’omelia disse tra le altre cose: “Certamente, qui si è pregato e si è digiunato parecchio, ma tutto questo è stato fatto nella certezza che tutti gli avvenimenti accaduti in questo luogo fossero veramente di origine soprannaturale. Ebbene, predicare al popolo e ai fedeli delle cose che non sono affatto vere, nei riguardi di Dio, di Gesù Cristo o della Vergine Maria, è meritevole del profondo dell’inferno”.

Parole durissime, alle quali tuttavia ha replicato ufficialmente il segretario di stato vaticano Tarcisio Bertone nel libro “L’ultima veggente di Fatima”. Qui, in un passaggio appositamente dedicato a Medjugorje, Bertone ha scritto che “le dichiarazioni del vescovo di Mostar riflettono un’opinione personale, non sono un giudizio definitivo e ufficiale della chiesa”.

Spiega padre Ljubicic che la diocesi di Mostar da sempre è stata critica nei confronti di Medjugorje e che “ancora oggi credo lo sia”. Perché? “Non ho una risposta a questa domanda. Probabilmente c’è paura di concedere un riconoscimento mentre le apparizioni sono ancora in corso. I vescovi di Mostar non riescono a vedere nulla di positivo in Medjugorje. E’ strano: qui avvengono miracoli, la gente si converte, i frutti ci sono e sono frutti di Dio. Ma loro non li vedono. E’ una cosa difficile da capire e anche da spiegare”.

E il Vaticano? “Anche il Vaticano sta mantenendo la linea del silenzio, eppure sono sicuro che in molti a Roma ritengono che Medjugorje sia una benedizione per tutta la chiesa. Lo pensava, per esempio, Giovanni Paolo II che però non è mai potuto venire qui. Perché ad apparizioni in corso il suo arrivo sarebbe stato una conferma troppo rischiosa. Ma credo che egli credesse fermamente in Medjugorje. In questi mesi i veggenti sono stati ascoltati dalla commissione presieduta da Ruini. Di ritorno erano molto sereni e soddisfatti. In questo io leggo un segno che tutto andrà nel migliore dei modi”.

Le visite in incognito fatte da vescovi e cardinali a Medjugorje sono state molteplici. Non soltanto il primate di Vienna Christoph Schönborn ha fatto la sua apparizione, ma anche altri. Racconta Ljubicic: “Il cardinale Ersilio Tonini è uno dei cardinali che più di altri si è esposto. Ha detto: ‘Credo che questo sia un luogo benedetto, luogo della grazia di Dio. Chiunque va a Medjugorje, torna cambiato, convertito, si riflette nella fontana della grazia, che è Cristo. Cristo è allo stesso tempo la fonte e il rubinetto. Se l’evento di Medjugorje ha già portato così tante conversioni, che è già abbastanza chiaro, significa certamente che è opera della mano di Dio. Tutto sommato, credo che al mistero Medjugorje si debba guardare con totale fiducia e chiarezza e apprezzare tutto ciò che di buono e di santo sta accadendo in questo luogo’. Monsignor Michael David Pfeifer, vescovo della diocesi di Sant’Angelo in Texas, ha ammesso invece che lui è venuto personalmente a vedere e sperimentare ciò che ha sentito dalla moltitudine dei fedele della sua diocesi che hanno visitato Medjugorje. E ha detto: ‘Nessuno si sarebbe aspettato che Medjugorje diventasse, così come Nazareth, meta di pellegrini provenienti da ogni parte del mondo’”.

Dicono i veggenti che la Madonna più volte ha parlato loro del tempo presente come il tempo dello scontro finale tra il regno del bene e il regno del male. Mirjana, in particolare, dice di aver avuto nel 1982 un’apparizione che getta raggi di luce sulla storia della chiesa. E’ l’apparizione nella quale Satana le si sarebbe presentato con le sembianze della Vergine; Satana chiese a Mirjana di rinunciare alla Madonna e di seguirlo, perché l’avrebbe resa felice, nell’amore e nella vita; mentre, con la Vergine, essa doveva soffrire. Mirjana racconta che lo respinse. E subito apparve la Madonna e Satana scomparve. La Madonna le avrebbe detto quanto segue: “Scusami per questo, ma devi sapere che Satana esiste. Un giorno si è presentato davanti al trono di Dio e ha chiesto il permesso di tentare la chiesa per un certo periodo. Dio gli ha permesso di metterla alla prova per un secolo. Questo secolo è sotto il potere del demonio, ma quando saranno compiuti i segreti che vi sono stati affidati, il suo potere verrà distrutto. Già ora egli comincia a perdere il suo potere ed è diventato aggressivo: distrugge i matrimoni, solleva discordie tra preti, crea ossessioni, assassinii. Dovete proteggervi con la preghiera e il digiuno: soprattutto con la preghiera comunitaria. Portate con voi dei simboli benedetti. Metteteli nelle vostre case, riprendete l’uso dell’acqua benedetta”.

Padre Ljubicic, lei crede nell’esistenza di Satana? “Io sì. E so che ora è slegato dalle sue catene ed è libero di tentare il mondo. Ma chi crede in Dio non deve temerlo. Contro chi crede egli non può nulla”.
Satana, Dio, i due regni che si scontrano, lo svelamento dei segreti, la fine che sembra vicina e che invece altro non sarebbe che il preludio di un nuovo inizio. Chi sente parlare padre Ljubicic, “il prescelto” dal cielo, entra in un’altra dimensione, nel campo a tratti scivoloso del soprannaturale. Una dimensione non semplice da decrittare, anche per la chiesa. Prima del Vaticano investigò su Medjugorje la Conferenza episcopale yugoslava. Nel 1991 rese nota una dichiarazione in cui, tra le altre cose, affermava: “Sulla base delle ricerche finora compiute non è possibile dichiarare che si tratti di apparizioni e fenomeni soprannaturali”. Non si diceva che non vi erano apparizioni, ma solo che non erano ancora state confermate. Per molti fu una sorta di compromesso, in attesa di nuovi sviluppi. I vescovi avrebbero dovuto lavorare ancora su Medjugorje ma l’assalto serbo alla Slovenia, la guerra che ha conficcato l’ultimo chiodo nella bara chiamata Yugoslavia, ha sciolto anche la Conferenza episcopale e per anni Medjugorje è andata avanti da sola. Per diverso tempo, prima dello scoppio della guerra, ogni mese un vescovo veniva inviato a Medjugorje. Arrivava, monitorava ogni cosa e poi se ne andava. Il mese dopo arrivava un altro vescovo. Era una sorta di staffetta che doveva permettere alle autorità di valutare.

Ora la palla è in mano al Vaticano. “Ma se dai frutti si riconosce l’albero – dice padre Ljubicic – il suo giudizio non potrà che essere uno”.

- Pubblicato sul Foglio sabato 7 aprile 2012 - paolorodari.com -

 
 
 

IL SANTO PADRE PROMUOVE L'ANNO DELLA FEDE: UNA NUOVA EVANGELIZZAZIONE PER EVITARE ERESIE COME LO YOGA NELLE NOSTRE CHIESE

Post n°6993 pubblicato il 10 Aprile 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Questa mail mi è pervenuta da una nostra parrocchiana, descrive che la meditazione trascendentale e lo yoga sono entrati in molte parrocchie, monasteri, comunità religiose, e si organizzano ritiri spirituali non per adorare l’Eucaristia, ma per conoscere e praticare queste tecniche esoteriche, che nascono nell’occultismo. Dopo questa mail ho inserito una breve intervista all’allora Cardinale Ratzinger su meditazione trascendentale e lo yoga, in cui spiega la loro pericolosità.

Carissimi fratelli e sorelle, dopo il Mladifest e la relativa gioia interiore, parlando con una mia amica carissima, che era appena stata all'eremo camaldolese di Montegiove di Fano, mi sono cadute le braccia! Sull'opuscolo degli esercizi spirituali 2011 di detto eremo.

Lunedì 4 - Sabato 9 Luglio 2011

IN DIALOGO CON L'INDIA

Le parabole del Mahabharata ANTONIA TRONTI Insegnante di yoga

Lunedì 8 - Sabato 13 Agosto 2011

ARAZZI – YOGA

Venire alla luce: seminario esperienziale tra yoga e tessitura di arazzi

PATRIZIA BAGNI Monaca Camaldolese - ANTONIA TRONTI Insegnante di yoga

Ho sperato con tutto il cuore che fosse una sorta di voce fuori dal coro e invece, vado sul sito del monasteri camaldolesi benedettini e cosa ti vedo?

Eremo di Fonte Avellana (Ancona)

"24 - 30 luglio 2011 - Le vie della sapienza, dell'azione e della devozione nello yoga e nel Vangelo"

Faccio una rapida ricerca in internet ed è un malefico fiorire di pseudo esercizi spirituali, anche presso le suore doroteee: dico pseudo perché ad esempio, padre Antonio Gentili, convento dei barnabiti di Foligno, (di cui vi prego di ascoltare una sua intervista fattagli allo yoga festival, in cui stravolge completamente le direttive del Santo Padre!!!), dagli anni 70 tiene esercizi spirituali comprendenti l'aiuto di naturopati e insegnanti di yoga.

Le Settimane 2011 prevedono:

. pratiche iniziali di purificazione corporea (pulizia della lingua; doccia nasale; lavaggio intestinale e dello stomaco)

. esercizi di scioglimento del corpo e di ricarica energetica, attraverso la respirazione

. lectio divina e pratica meditativa

. preghiera liturgica quotidiana (celebrazione della messa, salmodia, ecc.)

. scambi sull'esperienza

. pause distensive e di riposo.

In realtà, leggendo bene anche questa brochure, di lectio divina non c'è l'ombra, mentre dal mattino alla sera, è tutto un susseguirsi di pratiche di respirazione varie.

Vi prego con tutto il cuore di combattere questa orribile ondata malefica che striscia ormai da anni dentro i conventi e i monasteri cattolici!

Vi invito a vedere che genere di arazzi tesse la monaca camaldolese di cui sopra!!!

E ho notato che in moltissime parrocchie opera con esercizi spirituali e meditazioni yogi varie anche il "teologo-poeta" sig. Marco Guzzi, (a cui ho scritto perché si è permesso di scrivere che la Vergine Maria "è stata sanata e perdonata" e che San Giovanni Battista era un "io-in conversione").

Mi scuso per la lunghezza di questa mia, ma andavano specificati alcuni punti: prego tutti di porre la massima attenzione e se del caso, di chiedere spiegazioni ai Sacerdoti manifestamente spirituali e innamorati della Madonna! Santa giornata! - Moira

POSIZIONE DELLA CHIESA SU YOGA E MEDITAZIONE TRASCENDENTALE

Una parte di un'intervista al Cardinale Ratzinger nel 1999, nella quale esprime il suo giudizio sulla moda riguardante la meditazione e lo yoga.

(Domanda) - La meditazione trascendentale e lo yoga, in particolare lo yoga, hanno come substrato l’occultismo. Anzi, l’ultimo grado dello yoga, il più elevato, comporta -affermano gli stessi libri sacri di questa "filosofia"- un contatto con il mondo degli spiriti e la acquisizione di poteri magici. Ritiene che vi sia un legame di fondo, anche se poco apparente, tra la diffusione delle religioni orientali e l’attuale rigurgito di occultismo?

(Cardinale Ratzinger) - Nel fondo è presente, senza dubbio. Diciamo che l’offerta di queste religioni orientali si muove su diversi livelli. C’è uno yoga ridotto ad una specie di ginnastica: si offre qualche elemento che può dare un aiuto per il rilassamento del corpo. Bene, se lo yoga è ridotto realmente ad una ginnastica si può anche accettare, nel caso di movimenti che hanno un senso esclusivamente fisico. Ma deve essere realmente ridotto, ripeto, a un puro esercizio di rilassamento fisico, liberato da ogni elemento ideologico. Su questo punto si deve essere molto attenti per non introdurre in una preparazione fisica una determinata visione dell’uomo, del mondo, della relazione tra uomo e Dio.

Questa purificazione di un metodo in sé logico di idee è incompatibile con la vita cristiana. Nel momento in cui compaiono elementi che pretendono di guidare ad una "mistica", diventano già strumenti che conducono in una direzione sbagliata e sono eretiche e pericolose.

Può esistere uno "yoga cristiano"?

Nel momento in cui lo si chiama "yoga cristiano" è già ideologizzato e appare come una religione, e questo non mi piace tanto. È contro il Cristianesimo. Mentre sul piano puramente fisico, ripeto, alcuni elementi potrebbero anche sussistere. Occorre stare molto attenti riguardo al contesto ideologico, che lo rende parte di un potere quasi mistico. Il rischio è che lo yoga diventi un metodo autonomo di "redenzione", priva di un vero incontro tra Dio e la persona umana. È vero che anche nella preghiera e nella meditazione cristiana la posizione del corpo ha la sua importanza, e sta a significare un atteggiamento interiore. che si esprime anche nella liturgia. Ma nello yoga i movimenti del corpo hanno una diversa implicazione di rapporto con Dio, che non è quella della liturgia cristiana. Occorre la massima prudenza perché dietro questi elementi corporali si nasconde una concezione dell’essere come tale, della relazione tra corpo e anima, tra uomo, mondo e Dio.

Ritiene legittimo l’insegnamento della meditazione trascendentale e dello yoga nelle Chiese Cattoliche e nelle comunità religiose da parte di Sacerdoti?

Mi sembra molto pericoloso perché in questo contesto queste pratiche sono già offerte come un qualcosa, appunto, di religioso. È sbagliato l’insegnamento della meditazione trascendentale nelle parrocchie e i Sacerdoti devono allontanarsi da questi riti che nascono nell’occultismo.

È possibile coniugare il mantra con la preghiera cristiana?

Il mantra è una preghiera rivolta non a Dio, ma ad altre divinità che sono idoli. È sbagliato accostarlo al Cristianesimo e permetterlo nelle parrocchie. Si lascia Gesù Cristo per divinità sconosciute e pagane.

Perché questo deprezzamento di Cristo e della Chiesa?

Questa è una questione profonda legata alla situazione attuale del mondo. Le radici di questo comportamento che oggi noi vediamo sono tante e si sono sviluppate nel corso di un’epoca, anche se solo oggi emergono in tutta la loro forza. Mi sembra che l’elemento ultimo sia quello, ancora una volta, del capitolo 3 della Genesi: la superbia dell’uomo che intende fare di sé stesso Dio e non accetta di sottomettersi a Lui. C’è dietro la volontà di prendere nelle proprie mani Dio e non di mettersi nelle sue mani.

Urs Von Balthasar definisce la meditazione trascendentale un tradimento nei confronti della fede cristiana. È d’accordo con questa affermazione?

Si. Perché il Dio Trascendente, la Persona che mi ha chiamato e mi ama, viene deformato in una dimensione trascendentale dell’essere. Credo che sia necessario distinguere bene tra il Dio Trascendente e la trascendentalità. Mentre il Trascendente è una Persona che mi ha creato, il trascendentale è una dimensione dell’essere e quindi implica una filosofia di identità. Il cammino della Meditazione Trascendentale, preso nelle sue intenzioni ultime, ha questa tendenza di guidare ad immergersi nella identità, e quindi è esattamente opposto alla visione cristiana, che conosce anche una unione di identità. Cristo si è identificato con noi e così ci inserisce nel suo Corpo, ma è una identificazione diversa, operata nell’amore, nella quale rimane sempre una identità personale distinta, mentre la Meditazione Trascendentale comporta l’immergersi, il lasciarsi "sciogliere" nella identità dell’essere supremo.

Quale è, in termini spirituali, il prezzo di queste pratiche?

La perdita della fede e la perversione della relazione uomo - Dio, e un disorientamento profondo dell’essere umano, cosicché alla fine l’uomo si sposa con la menzogna.

Come deve realizzarsi concretamente il rispetto verso questi culti non cristiani, fermo restando anche il rispetto verso i valori imprescindibili della fede cristiano?

Il rispetto è dovuto soprattutto alle persone. Come dice S. Agostino dobbiamo avere amore per il peccatore e non per il peccato. Dobbiamo sempre vedere nell’uomo che è caduto in questi errori una persona creata e chiamata da Dio e che ha cercato anche, in un certo senso, di arrivare alla realtà divina per trovare le risposte al suo desiderio di elevarsi. Dobbiamo inoltre rispettare gli elementi ai quali ho accennato, chiarendo molto bene, però, quelle realtà che sono distruttive e che sono opposte non solo alla Fede cristiana ma anche alla Verità dell’essere umano stesso.

- Padre Giulio Maria Scozzaro -  newsletter@gesuemaria.it -

 

 
 
 
 
 

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Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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