ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 11/04/2012

DOMANI 12 APRILE ANNIVERSARIO DELLA APPARIZIONE DELLA VERGINE ALLE TRE FONTANE A ROMA

Post n°7002 pubblicato il 11 Aprile 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Domani è l'anniversario dell'apparizione della Vergine della Rivelazione a Bruno Cornacchiola alle Tre Fontane a Roma. Rosario ore 15:00, santa messa ore 16:00. Se siete di Roma ( o zone vicino) fateci un salto, non ve ne pentirete. In passato si è verificato più volte anche il fenomeno del sole.

Breve storia dell'apparizione della Madonna alle Tre Fontane

La Santa Vergine Maria apparve diverse volte a Bruno Cornacchiola (nato nel 1913) come «Vergine della rivelazione». Il luogo delle apparizioni è divenuto oggi una meta di pellegrinaggio molto frequentata e posta sotto il controllo della Chiesa, che però non ha ancora preso una decisione definitiva. A causa del particolare significato di queste apparizioni e delle altre manifestazioni carismatiche esponiamo il caso in modo esteso.

Antefatti - 11 veggente proveniva da una famiglia desolata.
Egli e gli altri cinque fratelli e sorelle erano abbandonati praticameflte a se stessi poiché la madre manteneva la famiglia lavorando. Bruno venne battezzato quasi per caso. A quattordici anni se ne andò di casa e visse, fino al tempo del servizio mffiLre, come scugnizzo e vagabondo a Roma. A ventitré anni si sposò e prese parte alla guerra di Spagna, come volontario dalla parte dei rossi. In Spagna, il Cornacchiola strinse amicizia con un tedesco fanatico protestante e ritornò in Italia, come antipapista e anticattolico, nel 1939. Ottenne un lavoro di controllore nell’azienda tranviaria; aderì al partito d’azione e ai battisti, e più tardi divenne avventista. Per molti anni si impegnò cercando di allontanare sua moglie dal cattolicesimo, incendiò tutte le immagini dei santi, e una volta perfino il crocifisso della sua sposa. Con il passare del tempo il suo atteggiamento intollerante peggiorava sempre più. Nonostante tutti i tentativi fatti da sua moglie per convertirlo, e quelli da lui stessi fatti per accontentare la moglie (come la celebrazione dei nove venerdì del santo Cuore), Bruno divenne uno dei più fanatici agitatori contro l’Italia cattolica e soprattutto contro la Santa Vergine Maria. Infine la moglie, per amore del marito, fu perfino costretta a ritirarsi dalla Chiesa.
Prima apparizione (12 aprile 1947) - Tre Fontane è un luogo alla periferia di Roma; la tradizione del nome si riporta al martirio e al capo decapitato dell’apostolo Paolo che rimbalzando, all’atto dell’amputazione, avrebbe battuto tre volte al suolo e nei tre punti toccati sarebbe sorta una fonte. Il paesaggio si presta molto bene a belle escursioni e gite; il luogo è ricco di grotte naturali scavate nelle rocce che spesso divengono rifugi per i vagabondi ospitano incontri d’amore furtivi. Non distante dall’Abbazia trappista di Tre Fontane, un bel sabato primaverile, si recò Bruno con i suoi tre figli per fare una gita. Mentre i bambini di Bruno giocavano, egli scriveva una relazione da esporre in una conferenza, nella quale voleva dimostrare l’assoluta inesistenza della verginità e dell’Immacolata Concezione di Maria, quindi anche, secondo lui, l’assoluta infondatezza dell’Assunzione in cielo. Improvvisamente il più piccolo dei figli, Gianfranco, per cercare la palla scomparve. Bruno, appresa la notizia dagli altri figli, si pose alla ricerca del bambino.
Dopo un certo tempo trascorso in infruttuose ricerche, i tre trovarono il più piccolo che, inginocchiato dinanzi a una grotta, se ne restava estasiato ed esclamava con un filo di voce:
«Bella Signora!». Poi Gianfranco chiamò gli altri due fratelli, che appena gli si accostarono caddero anch’essi in ginocchio pronunciando a fil di voce: «Bella Signora». Frattanto Bruno continuava a chiamare i figli che non reagivano in alcun modo perché erano in uno stato di “trance”, fissati su qualcosa che egli non riusciva a vedere. Alla vista dei figli in quelle condizioni, l’uomo, indispettito e stupito, varcò la soglia della grotta e penetrò fino all’interno alla ricerca di qualcosa che non poteva vedere. Nell’uscirsene e passando dinanzi ai suoi ragazzi in trance esclamò spontaneo: «Dio salvaci!». Appena pronunciate quelle parole vide immediatamente due mani levarsi dall’oscurità che, emanando raggi pieni di luce, si dirigevano su di lui, fino a toccargli il viso.Contemporaneamente l’uomo ebbe la sensazione che quella mano gli strappasse qualcosa davanti agli occhi. Poi avvertì un dolore e chiuse gli occhi. Quando li riaprì, vide una luce radiosa illuminarsi sempre più e in essa ebbe l’impressione di distinguere la figura della «bella Signora», in tutta la sua folgorante bellezza celeste. Una simile bellezza così ancestrale lasciò pieno di stupore e profondo rispetto l’incallito nemico del cattolicesimo e soprattutto del culto mariano. Bruno, di fronte a quest’apparizione celeste, si sentì immerso in una soave letizia come mai prima d’ora la sua anima aveva avuto modo di conoscere. Nell’apparizione stupenda la Madre di Dio portava una tunica di color bianco raggiante, tenuta intorno ai fianchi da una cintura rosa e un velo verde sul capo che scendeva fino al suolo lasciando sciolti i capelli neri. La Mamma del Redentore poggiava i suoi piedi nudi su una roccia di tufo. Nella mano destra teneva un libro grigio piccolo che stringeva al petto con la mano sinistra. Mentre l’uomo era così assorto in quella contemplazione udì levarsi una voce nell’aria:
«Io sono la Vergine della rivelazione. Tu mi perseguiti. Adesso basta! Entra nel santo ovile. Il Dio promesso è, e resta immutabile: i nove venerdì del santo Cuore, che tu hai celebrato, spinto dall’amore della tua moglie fedele prima che tu prendessi definitivamente la via dell’errore, ti hanno salvato».

A sentire queste parole Bruno ebbe la sensazione che il suo spirito si fosse librato ed egli fosse immerso in un’indicibile gioia. Mentre rimaneva in quello stato, si levò tutt’intorno un profumo soave, tenue e indescrivibile, pieno di mistero e di purificazione che trasformò l’antro in una grotta incantevole e celestiale, gli escrementi e le immondizie sembrarono scomparire ed essere coperte per sempre da quel meraviglioso effiuvio odoroso. Prima di accomiatarsi Maria SS. istruì a lungo Bruno, lasciò un messaggio per il papa e infine pronunciò ancora queste parole: -

«Io desidero lasciarti una prova che quest’apparizione viene direttamente da Dio, così tu non puoi avere nessun dubbio ed escludere che essa provenga dal nemico dell’Inferno.
Questo è il segno: appena incontri per la strada o in chiesa un prete, rivolgigli queste parole: “Padre io devo parlare con lei! “. Se quello risponde: “Ave Maria, figlio mio cosa vuoi?”, allora pregalo di ascoltarti perché tu sei stato scelto da me. A lui puoi manifestare cosa c’è nel tuo cuore affinché egli possa raccomandarti e introdurti a un altro prete:quello sarà il prete giusto per il tuo caso!
Poi sarai ammesso dal Santo Padre, il Sommo Pontefice dei cristiani, e gli trasmetterai il mio messaggio. Una persona che io ti mostrerò ti introdurrà da lui. Molti, ai quali tu narrerai questa storia, non ti crederanno, ma non lasciarti influenzare».

Infine la meravigliosa Signora si girò e si allontanò tra le rocce in direzione di San Pietro. L’uomo potè solo scorgere il suo mantello. Maria SS. aveva mostrato al Cornacchiola che il libro nella sua mano era una Bibbia! Gli volle mostrare, che era qui realmente come veniva rappresentata nella Bibbia: Vergine, Immacolata e Assunta in Cielo!
Ripresosi dall’avvenimento mistico, il padre con i suoi tre figli presero in silenzio la via del ritorno; prima di rientrare a casa fecero una sosta nella chiesa di Tre Fontane dove Bruno imparò da Isola, sua figlia, l’Ave Maria che non ricordava più. Quando iniziò a recitare la preghiera si sentì muovere da una commozione e da un pentimento profondo; pianse e pregò per molto tempo. All’uscita dalla chiesa, comprò per i suoi figli cioccolate e disse loro calorosamente di non raccontare a nessuno quella storia. I ragazzi però, giunti a casa, non poterono trattenersi dal narrare alla madre la vicenda. La moglie di Bruno aveva subito riconosciuto il cambiamento del marito e aveva sentito il meraviglioso odore che emanava dal marito e dai bambini; lei perdonò interiormente Bruno per tutto quello che le aveva fatto subire negli anni precedenti.
La prova - Dopo alcune delusioni subite dal Cornacchiola (tra i sacerdoti interrogati nessuno aveva risposto come la Madonna gli aveva indicato), la moglie gli consigliò di rivolgersi alla vicina parrocchia. Allora il marito così fece, però non ne parlò subito al parroco, che lo conosceva come nemico della Chiesa, ma a un altro prete che gli diede la comunione. Quando quest’ultimo udì la richiesta dell’uomo, gli rispose con la frase tanto attesa da Bruno e lo inviò dal parroco come la persona più adatta ad ascoltarlo. Conseguentemente a quest’incontro la coppia Comacchio- la si comunicò, prese parte alle lezioni di catechismo nella parrocchia e fu di nuovo accolta nella Chiesa.

Altre apparizioni (6 maggio) - Bruno era inginocchiato nella grotta, questa volta da solo, e ringraziava la Madonna per averlo ispirato alla conversione. Allora di nuovo come la prima volta, una luce raggiante si diffuse dappertutto in quel luogo e gli apparve Maria che, sorridente, rimase silenziosa. Voleva esprimere la sua gioia per il fatto che egli aveva ritrovato il suo cammino interiore. 1123 e il 30 maggio Bruno ebbe ancora altre apparizioni nella grotta. Un giorno, quando le apparizioni erano cessate già da un certo tempo, Bruno scrisse un testo sulle sue esperienze e lo affisse all’ingresso della grotta, il testo riportava il seguente scritto:
«Cari fratelli e sorelle! Qui in questa grotta, in tale nido di peccato giunsi come peccatore tra i peccatori per prepararmi a lottare il dogma mariano al fine di lasciare fruttificare il mio egoismo e la mia ignoranza. Questo dogma, che volevo lottare ostinatamente per soddisfare il mio ego, è quello che la Madre Chiesa indica con il nome dell’Immacolata Concezione. Maria SS. stessa mi spinse dalla mia alta presunzione nella polvere. Poi ebbe pietà di me e mi parlò come una madre: “Tu mi perseguiti. Adesso è abbastanza! “. A quelle parole sentii irrompere in me le parole di Gesù:”Io sono la Via, la Verità e la Vita”. Mi sentii improvvisamente cambiato e ispirato da tutta la bontà della Vergine Maria, lasciai la via della menzogna e della perdizione e mi allontanai dalla via delle false ideologie: prima di tutte il protestantesimo. Riebbi così la vita, poiché, sebbene io vivessi fisicamente, ero morto. E solo adesso che sono morto al mondo posso vivere la vera vita nella verità del Vangelo guidato dalla Madre Chiesa. Come la Vergine Maria ha cambiato con la sua santa presenza questa grotta di perdizione e di peccato in luogo di pace, cli preghiera e di espiazione, così anche noi dobbiamo cambiare il nostro interno spirituale trasformandolo da una casa indegna in casa degna per ospitare lo Spirito Santo, avvicinandoci a Maria per arrivare a Dio».

Il giorno 8 settembre 1948 fu celebrata l’esposizione della tavola all’ingresso della grotta. Conseguentemente si iniziò anche a rendere più accessibile l’ingresso alla grotta: furono cementate alcune strade, fu creato un piccolo parco e furono istallate la luce e l’acqua, così poco alla volta la grotta miracolosa divenne un luogo di pellegrinaggio. I pellegrini potevano facilmente accedere alla grotta dal boschetto di eucalipti.
La conversione di Bruno Cornacchiola fu difficile come quella di altri veggenti e peccatori: una via che porta alla conversione e alla testimonianza della verità. In questo caso il cammino di Bruno non venne ostacolato dalla Chiesa, anzi favorito. Presto fu invitato a tenere conferenze in tutt’Italia, perfino nelle roccaforti dei suoi ex compagni. Il veggente dovette sormontare non poche difficoltà e innanzitutto lo scetticismo, sia da parte dei laici che dei vertici ecclesiastici. Un aiuto concreto giunse certamente dal suo incontro con il papa Pio XII, il 9 dicembre 1949, in chiusura della celebrazione della cosiddetta «Crociata della bontà» in piazza San Pietro. In quell’occasione Bruno confessò al Santo Padre che, dieci anni prima, al ritorno dalla guerra civile spagnola, era stata sua intenzione ucciderlo.
Dopo quest’episodio, secondo le descrizioni del veggente, fu Scolpita una statua simile all’apparizione dal prof. Ponzi e posta nella grotta; in seguito, vicino a questa statua, si produssero numerose guarigioni e conversioni. Il 12 aprile 1980, precisamente trentatré anni dopo la prima apparizione, più di tremila persone che si erano radunate vicino alla grotta furono testimoni di un prodigio solare. Molti hanno attestato di aver assistito al fenomeno soprannaturale, descrivendone minuziosamente i particolari. L’avvenimento era già atteso perché Maria SS. l’aveva annunciato precedentemente ai veggente. Un fenomeno simile si ripeté ancora due anni dopo e, nello stesso tempo, Bruno poté ricevere un altro più recente e incisivo messaggio della Madonna:

«In questo luogo voglio avere un santuario ed essere venerata con i nuovi titoli Vergine della rivelazione e Madre della Chiesa! La mia casa deve essere aperta a tutti, in modo che tutti entreranno in essa, nella casa del soccorso, e si convertiranno. Gli assetati e i confusi verranno qui per pregare, vi troveranno amore, comprensione e consolazione, essi vi troveranno il vero senso della vita. In questa grotta, proprio dove sono apparsa più volte, sarà eretto il santuario delle espiazioni come un Purgatorio sulla Terra. E ci sarà una porta chiamata “Porta della Pace”. Tutti i fedeli dovranno entrarci e salutarsi con il saluto della pace e dell’unità tra i cristiani: «Dio benedici la SS. Vergine Maria e proteggici! “». Un anno prima appunto la Madonna aveva iniziato a manifestarsi come «Regina della Pace!». Dal 9 luglio 1956 i minoriti di san Francesco curano il luogo delle apparizioni.

-trefontane.altervista.org -

 
 
 

ITALIA, IL GRANDE INGANNO TECNICO

Post n°7001 pubblicato il 11 Aprile 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Il giro di boa della Pasqua viene buono anche per un bilancio socio-politico. Che è sempre più una valle di lacrime.

Al rientro dopo la breve pausa del triduo pasquale, gli italiani si trovano infatti più vessati, impoveriti e alle strette che mai. Sembra un bollettino di guerra. Il potere di acquisto dei pochi denari che ci restano in tasca (termometro della ricchezza reale dei cittadini, al di là di ogni arzigogolo contabile e di ogni illazione finanziaria) scivola sempre più in basso. La capacità concreta di risparmio delle famiglie (non certo la propensione a esso) si riduce ogni ora che passa. Il lavoro manca, cala, si sminuzza sino a perdersi. Aumentano le partite IVA solo perché gli italiani cercano di cavarsela da soli, inventandosi a tutti i costi il lavoro là dove esso non c’è. Quel famoso, benedetto (o maledetto) spread, che anche i profani si sono abituati a ripetere come un mantra e a considerare la Sibilla cumana dello stato della nostra crisi (al di là che, mica per colpa loro, abbiano capito davvero cosa sia, a cosa serva e come funzioni) è tornato a schizzare in alto: ieri il differenziale tra i Btp decennali italiani e gli omologhi tedeschi Bund è tornato a quota 400 punti. Sempre ieri, Piazza Affari è crollata di 5 punti percentuali: anche il resto delle Borse europee ha perso sensibilmente, epperò l’Italia di questi tempi non ci si fa mancare nulla e così il nostro crollo è stato doppio del loro. L’unico indicatore che punta in altro invece che in basso è quello delle imposizioni fiscali: non occorre infatti essere dei partigiani di Confindustria per rendersi conto di quant’è vero che il governo tecnico guidato da Mario Monti ha davvero esagerato con l’aumento delle tasse, rendendo l’Italia il Paese più zavorrato della UE. Né occorre essere degli specialisti raffinati per capire che prelevando continuamente e smodatamente dalle tasche dei contribuenti si inibisce la ripresa dei consumi e il rilancio dell’economia, soprattutto se la spesa pubblica resta (come appunto la tassazione) fuori registro.

A questo punto, però, l’uomo della strada, e uomini della strada li siamo tutti, si domanda esterrefatto che fine abbia fatto la granitica convinzione - espressa solo ieri da tutti, per primi i vertici istituzionali del nostro Paese - secondo cui sarebbe bastato cambiare semplicemente un presidente del Consiglio dei ministri per risollevare una Italia allo sfascio. S’interroga basito su dove sia finita la "bacchetta magica" dei contabili e dei mezzemaniche voluti al posto della politica poiché considerati per principio migliori di essa, quella  che avrebbe messo a posto tutto in quattro e quattr’otto solamente facendo girare un po’ più a ritmo la manovella del registratore di cassa. Si chiede affranto dove e a che punto ci siamo persi nel valzer di addizioni e sottrazioni, visto che, a conti fatti, stiamo tutti peggio di prima. E alla fine della fiera si rende conto di vivere soltanto dentro un grande, colossale inganno.

Non esiste, infatti, la formula perfetta, il premier taumaturgo, il tecnico salvatutti. Esiste al suo posto invece un buco enorme, anzi una voragine che, stando così le cose, nessuno riuscirà colmare. Perché il problema resta sempre a monte.
La crisi di oggi è il nodo venuto al pettine di sistemi economici gonfiati e irreali; di apparecchi monetari da Monopoli; di situazioni contabili al di sopra delle possibilità di tutto e di tutti poiché, ennesima follia della ragione impazzita, mero frutto di culture sbagliate in radice; di tragedie demografiche immani altrettanto figlie di ideologie perverse che tutti preferiamo però non guardare in faccia per evitare di vederne le orbite cave; di uno Stato ipertrofico che ha oramai raggiunto la soglia dell’insostenibilità e dell’insolvenza e a cui tocca solo bancarotta; di licenze scambiate per libertà e di responsabilità inesistenti. Siano tutti lavoratori diseducati al lavoro e imprenditori che non sanno intraprendere, scambiamo costantemente i nostri desideri nemmeno tanto pii con i diritti garantiti, e di doveri mai nemmeno l’ombra. Non è un problema di "capitalismo", ma il guaio di noi "capitalisti".

Questa crisi immane e profonda è insomma il trionfo della "società incivile". Questo modello occidentale ha fallito. Ne serve altro. Il pontefice consiglia da tempo di ripartire dalla questione morale e antropologica: che di suo non risana l’economia, ma che imposta correttamente come nient’altro può fare il problema vero, una cosa che, in questo mondo di ciechi guidati da orbi, è già una manna. L'ideale di una società autenticamente a misura di uomo, e possibilmente secondo il piano di Dio - per utilizzare parole famose e felici del beato Giovanni Paolo II -, non è una formuletta da sfoderare alla bisogna per mostrare di avere sempre la battuta pronta. È un progetto vero, concreto, materiale. Un impegno. E comincia con cose "volgarissime" come il lavoro, le tasse o le pensioni. Comincia da e con uomini che di queste cose si occupino in una certa maniera e mai in un'altra.

di Marco Respinti - labussolaquotidiana.it-

 
 
 

L'UNIONE EUROPEA FINANZIA L'ABORTO NEL MONDO

Post n°7000 pubblicato il 11 Aprile 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Dal 2010 presso le principali istituzioni europee è stato istituito l’European Dignity Watch, un osservatorio permanente che monitora le attività degli organismi afferenti all’Unione Europea in tema di vita, famiglia e diritti civili.

Il 27 marzo scorso in occasione della Settimana europea della vita promossa dalla Commissione degli Episcopati della Comunità Europea e svoltasi presso il Parlamento Europeo a Bruxelles, Sophia Kuby, la direttrice esecutiva dell’European Dignity Watch, ha reso noto che l’Unione Europea finanzierà sino al 2013 l’United Nations Population Fund (Unfpa), l’agenzia per la popolazione dell’ONU, con ben 24 milioni di euro. Questi soldi serviranno per sostenere il progetto Access RH il quale prevede di agevolare sempre più in tutto il mondo l’accesso a contraccezione e aborto. Più in particolare la cifra stanziata servirà per distribuire a pioggia pillole del giorno dopo e kit abortivi.

Il progetto Access RH in realtà rientra in una strategia di più ampio respiro del valore di 280 milioni di euro prevista per il periodo 2011-2013 che andrà a foraggiare nei paesi in via di sviluppo programmi di miglioramento della cosiddetta “salute sessuale e riproduttiva”, cioè contraccezione e aborto.

Con questi fondi l’International Planned Parenthood Federation (IPPF) e la Marie Stopes International – due delle principali organizzazioni abortive nel mondo – hanno promosso programmi abortivi in Bangladesh, Cambogia, Indonesia, Kenya, Sudafrica, Papua Nuova Guinea, Bolivia, Guatemala, Perù. In alcuni paesi quali Bangladesh, Indonesia e in taluni Paesi sudamericani i progetti hanno ricevuto il benestare dei governi nazionali, nonostante in questi Stati l’aborto sia reato, con un semplice stratagemma linguistico: hanno cambiato la parola “aborto” con l’espressione “regolazione mestruale”. Dato che una gravidanza interrompe il ciclo mestruale, l’aborto rimette tutto a posto. Il ragionamento non fa una piega.

Il rapporto dell’European Dignity Watch conclude con due osservazioni. L’Unione Europea è l’ente al mondo che dona più fondi per politiche abortive, antinataliste e contro la famiglia. La UE eroga il 56% di tutti i finanziamenti che esistono per progetti di questo tipo. La seconda osservazione è invece un invito alla Commissione Europea affinchè usi questi soldi per garantire “cibo, acqua potabile, salute e istruzione ai bambini in difficoltà, piuttosto che per ridurre il loro numero”.

Noi invece facciamo una chiosa più nostrana, molto più banale e casereccia, tanto banale e casereccia che potrebbe essere spesa al bar dello sport. Questa Unione Europea che ha già nel cassetto quasi 300 milioni di euro per programmi abortivi è la stessa che ha chiesto a noi tramite il prof. Monti lacrime e sangue in termini economici. Da qui due considerazioni: che autorità morale sopravvive in quel di Bruxelles affinchè i cittadini europei obbediscano ancora ai diktat di questa istituzione? L’autorità che non tutela il bene comune scade nell’autoritarismo. Secondo appunto: mettendo da parte considerazioni etiche, ma soffermandoci solo su questioni di mera opportunità, ci viene da dire che priorità e urgenza esigerebbero che quei soldi spesi per diffondere nel mondo il credo abortista siano utilizzati invece per salvare le economie in crisi di alcuni paesi europei. Ne siamo consapevoli: solo sono opinioni da bar dello sport e, si sa, chi manovra le leve del potere in Europa non frequenta simili postacci. Ha altro a cui pensare.

di Giovanna Arcuri - labussolaquotidiana.it -

 
 
 

L'ADOZIONE A DISTANZA CON ITALIA SOLIDALE

Post n°6999 pubblicato il 11 Aprile 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La solidarietà è una risorsa vitale per tutti, oggi più che mai. Ogni giorno muoiono di fame 26.000 bambini nel Sud del pianeta.
Nelle nostre missioni, i volontari missionari e laici con cui collaboriamo ci segnalano continuamente che oltre 10.000 bambini rischiano di perdere la vita a causa della povertà. Intanto, nel nord industrializzato, sempre più persone muoiono nell'anima: in soli due anni, si è passati da 121.000.000 a 340.000.000 milioni di depressi (OMS 2003).

L’adozione a distanza, basata su di una nuova cultura come vitaed una nuova modalità di missione, è un modo semplice e naturale di donare e ricevere vita ed amore, che mette in contatto persone per le persone, nella diversità delle culture, spezzando questo "cerchio di sofferenza".
L’adozione a distanza, però, come ogni relazione umana, richiede "qualità" per essere autenticamente “solidale”:ecco perchè i tre volontariati sono continuamente formati per essere veramente rispettosi di Dio e della vita dei bambini nelle realtà in cui vivono.

La nuova cultura come vita e la nuova modalità di missione sono il pilastro su cui si basa l'adozione a distanza con Italia Solidale, sorretto da cinque colonne:
- Dio,
- i bambini e le comunità aiutate,
- i volontari laici e missionari nel Sud del mondo,
- i volontari di Italia Solidale,
- i volontari donatori.

Uniti in questo spirito, vediamo concretamente ogni bambino come Cristo Incarnato. Quando soffre, vediamo in lui Cristo Crocifisso. Quando insieme i tre volontariati aiutano i bambini sofferenti, i bambini prendono vita come Cristo Risorto. Continuamente comunichiamo con questo spirito tra di noi, sperimentando così Cristo Eucaristia, vera Chiesa oggi.
Partire dalla vita di ognuno ci porta a vivere questa globalizzazione della solidarietà in uno spirito di vero ecumenismo. Italia Solidale collabora, nel rispetto delle loro diversità, con persone di ogni cultura (Europa, Sud America, Asia, Africa) e di ogni religione (indù, musulmani, religioni tradizionali, ecc.) e anche con persone che non professano alcuna religione. Adottare a distanza è dunque partecipare ad una vera globalizzazione della solidarietà, particolarmente necessaria al giorno d’oggi.

• Adottare un bambino a distanza: una relazione personale di vita e d'amore

Chi inizia l’adozione a distanza di un bambino entra a far parte di questa solidarietà tra i bambini, le loro famiglie, i missionari e laici locali e Italia Solidale: questa relazione è un aspetto importante e prezioso dell’adozione a distanza. Tuteliamo molto questa dimensione; infatti, chi adotta a distanza un bambino riceve foto e notizie del bambino, della sua famiglia e dello sviluppo della sua comunità da parte del bambino stesso, della sua famiglia e dei volontari laici e missionari del sud del mondo che collaborano con noi. Si può rispondere alle lettere ricevute, e gli stessi bambini ed i missionari saranno felici di riceverne da parte vostra. Occorre però avere un po' di pazienza, a causa delle difficoltà di comunicazione legate alle realtà locali di povertà, di isolamento, a volte di conflitti. Si crea così una relazione personale tra donatore e bambino adottato, in comunione con i laici e missionari del posto ed Italia Solidale.
La ricchezza umana e spirituale con cui si viene in contatto rende i donatori "testimoni d'amore" e quindi "volontari" nella nostra società.

• I frutti di vita di un’adozione a distanza

L’impegno di Italia Solidale non si basa mai sull’organizzazione, né sull’assistenza, ma sostiene la cultura del posto affinché le persone (volontari laici e missionari del sud del mondo) partano sempre dai bambini bisognosi ed arrivino a famiglie e comunità sussistenti. Infatti, grazie alla continua preparazione della comunità, essi stessi decidono le priorità aiutando prima chi ha più bisogno (gli orfani, gli affamati, gli ammalati, gli analfabeti) ma allargando l’aiuto a tutti gli altri. Le famiglie vengono coinvolte in piccoli progetti generatori di reddito (allevamento, pesca, coltivazione di campi, piccole attività artigianali e commerciali...), portati avanti con un efficiente e rispettoso sistema di “prestiti solidali” che, nel tempo garantisce la loro sussistenza. Mai costruiamo noi delle opere, né decidiamo noi di cosa hanno bisogno. Quando i bisogni dei bambini e delle famiglie sono corrisposti, dalla comunità stessa nasce il bisogno di realizzare opere come cliniche, pozzi per l’acqua, scuole, strade, attività commerciali, ecc. ed è con le loro forze che li realizzano. E' per questo che chi si coinvolge facendo una adozione a distanza con Italia Solidale, aiuta non solo un bambino, ma anche venti o più altri bambini, la famiglia e la comunità fino a renderla autosussistente, spiritualmente e materialmente. Italia Solidale non fa altro che sostenere con il vostro aiuto un movimento naturale di sviluppo della vita. In modo naturale, questo poi si spande al di là di ogni aspettativa e produce risultati di cui gli stessi locali si meravigliano. Molti hanno superato odi tribali, guerre etniche, lotte interreligiose e sono entrati in un movimento di solidarietà che si continua ad allargare alle comunità vicine.

Per tutto questo, non è necessario molto denaro. Ecco perché bastano 300 € all’anno (rate semestrali da 150 €, trimestrali da 75 € o 25 € al mese) per ogni adozione e di questa somma Italia Solidale invia il 90% direttamente nelle missioni. Solo il 10% viene trattenuto per permettere di portare avanti questo insieme.

Oggi, grazie al prezioso e generoso coinvolgimento di 20.000 volontari donatori italiani che hanno fatto un'adozione a distanza, siamo arrivati a sostenere 101 collaborazioni in Africa, Sud America ed India, in comunione con i volontari di Italia Solidale ed volontari laici e missionari del sud del mondo, e in collegamento con 20 tra Congregazioni e Diocesi. Tutto questo insieme sostiene 2.000.000 di persone nel mondo (bambini, famiglie, comunità).

Ogni persona può collaborare con noi in una feconda solidarietà che dà vita a tanti bambini che senza aiuto potrebbero morire. Unisciti a noi con un'adozione a distanza!

- www.italiasolidale.org -

 
 
 

VOGLIAMO COSTANZA MIRIANO COME PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Post n°6998 pubblicato il 11 Aprile 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Napolitano propone una donna per il Quirinale: c'è chi dice Emma Bonino... ma chi rappresenta Emma Bonino? Quasi nessuno la vota nonostante la grande visibilità sui media...

Ancora Napolitano. L'inquilino del Quirinale, dopo aver propiziato in piena eteronomia nazionale la nascita del governo Monti, ha pensato finalmente a quando si ritirerà a vita privata (bontà sua...), non senza esprimere però un ultimo auspicio riguardo la successione (termine che non si usava forse durante il tenebroso feudalesimo?): sia la volta di una donna! Ne è sorto ovviamente un grande polverone mediatico, con improvvisati sondaggi on-line e la ricomparsa del nome di Emma Bonino, come già nel 1999, tra le favorite a salire sul Colle più alto, sostituendo l'ex-comunista Giorgio ma rimanendo in continuità con alcune sue preoccupanti posizioni in campo bioetico (leggasi vicenda Eluana Englaro). L'ineffabile Roberto Saviano non si è lasciato scappare l'opportunità di mettersi ancora una volta in pessima luce, rilanciando sul suo profilo FB la candidatura della storica leader radicale: anche lui, paladino dell'eutanasia con l'amico Fabio Fazio, non poteva non partecipare all'investitura della Nostra.
Il tutto ci lascia contrariati per due ordini di ragioni, di metodo e soprattutto di merito. In primo luogo, desta molte perplessità il fatto che il dibattito sulla figura che dovrebbe andare a ricoprire la prima carica dello Stato verta, almeno in queste prime battute, sul genere (e già parlare di genere è alquanto contrario a certa sana antropologia naturale, che individua due sessi, non n generi). Sul genere, dunque, e non sulla capacità dei candidati di essere realmente rappresentativi delle sensibilità più diffuse all'interno della società italiana, o di essere realmente garanti non solo degli equilibri costituzionali, ma anche dell'interesse nazionale. Ancora una volta non c'è progettualità politica, nessun confronto tra opzioni degne di essere considerate tali: c'è solo l'ideologia del politicamente corretto trasformata in luogo comune collettivo (il radicalismo di massa profetizzato dal compianto filosofo Del Noce), secondo il procedimento in cui eccellono i personaggi alla Luciana Littizzetto.
Questioni di metodo democratico (che valgono anche loro quel poco che valgono) a parte, la seconda obiezione è relativa al merito del personaggio considerato. Chi rappresenta Emma Bonino (voi vi chiederete anche chi rappresenta Giorgio Napolitano)? Non certo i cittadini italiani, a giudicare dalle pessime performance elettorali dei Radicali, per quanto i media si sforzino di pubblicizzare la sua immagine, garantendone una certa artefatta popolarità. Ma soprattutto, Emma Bonino è stata una delle più importanti sacerdotesse della "cultura (e religione) della morte" di cui aveva parlato per primo Giovanni Paolo II: divorzio, eutanasia, clonazione umana, omosessualismo, aborto. Non vogliamo dimenticare che fu Emma Bonino a fondare insieme alla famigerata Adele Faccio il CISA (Centro informazione sterilità aborto) e a praticare decine, centinaia, migliaia di aborti clandestini, con l'aiuto di una pompa da bicicletta. Che ora si voglia riproporre questa Liberatrice come l'(ennesimo) statista che la Provvidenza ci ha fatto incontrare per la salvezza mondana, è veramente troppo (comico). Non nobis Domine, non nobis! La Bonino al Quirinale non sarebbe altro che l'ennesimo vulnus inferto ad un Paese che a fatica si ostina a rappresentare l'"eccezione" nel mare del pensiero unico anti-umano vigente in buona parte dell'Occidente scristianizzato.
In ogni caso, se toto-Colle al femminile deve essere, partecipiamo anche noi. Costituzione permettendo, proponiamo il nome di una Donna Maiuscola, Madre feconda, Lavoratrice instancabile entro e oltre il focolare, Sposa felice e, dulcis in fundo, buona Cattolica: Costanza Miriano. Lei certamente rappresenterebbe molte donne (la maggioranza silenziosa), e personalmente rappresenta anche noi. La sua clonazione è l'unica posizione radicale che potremmo sostenere. Parta dunque la campagna elettorale: vogliamo Costanza Miriano al Quirinale!

Fonte: Campari e de Maistre di Marco Mancini e Marco Piazza - BASTABUGIE -

 
 
 
 
 

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Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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