ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 16/05/2012

LA BIBBIA: IL LIBRETTO DI ISTRUZIONI DELL'ESSERE UMANO

Post n°7142 pubblicato il 16 Maggio 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Chi prova a seguirle non è più bravo o più buono... semplicemente funziona meglio

Io le letture della Messa le capisco a rate, come le battute del mio amico Paolo, che ci rido più tardi. E per fortuna che ho il messale, perché la mattina o arrivo in ritardo o dormo; poi ripasso.
Il Vangelo di ieri all'inizio non mi era sembrato così pericoloso. Ci sono dei brani che ti scomodano – Lazzaro che sta all'inferno, le beatitudini, andate via da me o maledetti e molti altri – ma questo sembrava tutto sommato inoffensivo. Per quanto mi riguarda io ho una mia playlist di pagine evangeliche, ascolto con gioia quelle che mi danno meno fastidio. Le altre le ignoro con elegante noncuranza. Faccio la gnorri. Comunque ieri il Vangelo diceva "finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure uno iota o un segno della legge senza che tutto sia compiuto".
Sospiro di sollievo, posso andare tranquillamente al lavoro, anzi tornare a vagare con la mente (non c'è niente di meglio per farti venire in mente tutte le cose arretrate da fare che sederti su una scomoda panca di legno la mattina: la mente parte come un razzo verso liste della spesa, amichetti ospiti, telefonate, bonifici e arretrati di ogni sorta).
Poi però mi viene in mente che se neanche uno iota verrà cambiato, non è che si possono tanto ignorare le pagine antipatiche. Uno iota è un segnetto minuscolo, che fra l'altro ai tempi di Gesù neanche si scriveva, perché il testo in ebraico era senza vocali. E se neanche una cosa che non è scritta si potrà cambiare, stiamo freschi.
Se uno sta nella logica della legge, stiamo freschi davvero. Ma una chiave ce la dà la prima lettura, il Deuteronomio, che dice "questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente".
Insomma, la Bibbia non è una lista di prescrizioni, ma saggezza e intelligenza. Il libretto di istruzioni dell'essere umano. Chi prova a seguirle non è più bravo o più santo, semplicemente funziona meglio.
Romano Amerio, un grande studioso cattolico del '900, autore appunto di Iota unum, che è una critica "tradizionalista" di alcuni aspetti della Chiesa contemporanea, dice che la Chiesa non deve tradire il suo mandato di annunciare la Verità tutta intera, appunto senza cambiare una virgola, e (sempre se ho capito bene, tra una lista della spesa e una corsetta) che questo dovere viene prima ancora dell'amore. In Dio viene prima l'intelligenza, poi l'amore: non lo dico io e neanche Romano Amerio, ma il Vangelo, e san Paolo e sant'Agostino.
Adesso appellarsi a un amore universale e generale e indistinto va di moda, ma la Verità viene prima. Viene prima perché dalla Verità discende tutto, anche l'amore, la fratellanza e le opere. A volte le parrocchie sono agenzie di animazione sociale, e si dimenticano l'annuncio.
La Verità ci dice chi siamo davvero – figli amatissimi del Todo Poderoso (mi piace più in spagnolo) – e quale è la nostra vera felicità.
Noi contemporanei siamo ormai insofferenti a ogni forma di gabbia, di costrizione, di limite alla nostra determinazione totalmente arbitraria.
Se abbiamo una speranza di conquistare a Dio qualcuno è parlandogli non di legge ma di felicità, di gioia, di cose che cominciano a girare per il verso giusto. Di come siamo fatti, tutti noi, di Quello per il quale il nostro cuore inquieto è fatto.
 
Fonte: www.costanzamiriano.wordpress.com, 21/04/2012 - Pubblicato su BASTABUGIE n.245

 
 
 

GRAN BRETAGNA SOTTO SHOCK: ISLAMICI ''NATURALIZZATI'' INGLESI STUPRANO E FANNO PROSTITUIRE 600 BAMBINE BIANCHE

Post n°7141 pubblicato il 16 Maggio 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Sono seicentorentuno, di cui 187 negli ultimi dieci mesi, le ragazzine tra i 12 ed i 16 anni violentate negli ultimi cinque anni da una banda di pedofili musulmani che le adescava nelle case di accoglienza per minori in cui erano ospitate per garantire loro "protezione sociale". Questa tragica vicenda si è verificata in Gran Bretagna, ed è venuta fuori a Liverpool in seguito alla condanna di nove uomini di origine pakistana ed afghana. Purtroppo due delle bambine, che si trovavano a Manchester e Rochdale, sarebbero morte in seguito agli stupri.
Le adolescenti prescelte erano tutte rigorosamente di razza bianca, perchè considerate nella cultura degli islamici "naturalizzati" inglesi degli esseri inferiori, ancor più delle derelitte donne musulmane, vera e propria carne da macello di cui disporre a piacimento per soddisfare luridi e morbosi appetiti sessuali.
Si cominciava con l'adescamento con cioccolatini, fumo e carte telefoniche, poi si passava a droga ed alcol per affievolire od annullare ogni capacità di restistenza delle vittime, che alla fine venivano stuprate da singoli od in gruppo, poi vendute o fatte prostituire al domicilio di clienti che  ne disponevano per ogni gioco orgiastico e di sesso estremo. Molte, addirittura, venivano obbligate ad avere rapporti con più uomini nello stesso giorno. La notizia che ha scioccato ancor di più il popolo britannico è che nel 2008 un responsabile dei servizi di assistenza sociale aveva segnalato il fatto, affermando che vi fossero delle prove evidenti di sfruttamento sessuale delle adolescenti.
Secondo il Times, questa "tratta delle schiave" avrebbe raggiunto dimensioni più vaste di quelle emerse sinora. Vergognosa la posizione assunta da molta parte della sinistra laburista che ha tacciato di razzismo la English Defense League che ha inscenato numerose manifestazioni di protesta fuori dalle aule del tribunale di Liverpool durante il processo, sostenendo che "sono numerosi anche i reati sessuali commessi da bianchi". Ma è proprio questo atteggiamento di comprensione e lassismo verso gli immigrati per un preteso egualitarismo che è alla base di questa orrenda vicenda. In effetti, quando venne alla luce nel 2008, polizia e magistrati inglesi preferirono archiviare il caso per non essere tacciati di razzismo. Così hanno distrutto la vita di oltre 600 bambine lasciando che una miriade di balordi le seviziasse per anni in ogni modo. Questo non è razzismo islamico nei confronti dei cristiani?
Ci sono dettagli emersi dal processo e riportati dai tabloid inglesi raccapriccianti, situazioni e comportamenti disumani che fanno riflettere, perchè derivano solo dalla crudeltà, dal disprezzo della vita e della dignità umana propria dei musulmani nei confronti degli "infedeli", ma non solo. Come accennato, due bambine sono morte in seguito agli stupri, molte sono rimaste incinte ed hanno dovuto abortire in tenerissima età. I dettagli emersi al processo sono degradanti: una ragazzina della casa di accoglienza di Rochdale sarebbe stata violentata da 25 uomini in una singola notte. "Erano terreno di caccia perché non appartenevano alla vostra comunità, alla vostra religione", ha detto il giudice leggendo il verdetto. "Sono l'incarnazione del male", ha detto una fonte della polizia. E il peggio, si è scoperto adesso, che tanto male poteva essere evitato. Errori delle forze dell'ordine, degli assistenti sociali e della Procura della Corona hanno fatto sì che nel 2008 la denuncia di una 15enne che era stata venduta per sesso da una gang di tassisti di Manchester non era stata creduta. Oggi dopo la condanna della gang, la Indipendent Police Complaints Commission ha deciso di vederci chiaro: come è possibile che per tanto tempo le forze dell'ordine siano state cieche davanti all'evidenza? Solo nel 2010 un procuratore ha deciso di riaprire l'inchiesta puntando i riflettori su un "bagaglio culturale importato" di uomini che considerano le donne "una specie inferiore": la disponibilità di ragazzine bianche vulnerabili "era quel che attirava questi uomini malvagi.
Questo non diminuisce di un grammo la loro colpevolezza". Ecco, tornando in Italia, queste bestie sono i "fratelli musulmani" di Vendola, che Napolitano vorrebbe trasformare in "italiani" qua da noi. L'unica consolazione è che in Inghilterra, almeno, saranno chiamati a scontare l'intera pena in carcere, e non li rimetteranno presto in circolazione come succederebbe qua da noi sotto la spinta del pensiero "democratico" di politici, intellettuali ed arraffatori della sinistra vigliacca e permissiva che dobbiamo sopportare.
 
Fonte: Qelsi, 11/05/2012 -Pubblicato su BASTABUGIE n.245

 
 
 

SPENDING REVIEW E MISSIONI DI PACE

Post n°7140 pubblicato il 16 Maggio 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La guerra è da sempre “intrisa d’ipocrisia: nasce dai pretesti, quasi sempre basati su menzogne, e si conduce con l’inganno politico, strategico ed operativo. Ma mentre sul piano strategico e tattico l’inganno è rivolto al nemico, su quello politico prende di mira anche le proprie istituzioni ed i propri eserciti (…). Per millenni l’ipocrisia ha servito la guerra con diligenza e tuttavia non è riuscita a eliminare i limiti derivanti dalla sua eccezionalità e dalla sua transitorietà”, che riducono sia il numero sia la durata delle guerre. Per superare questi limiti “si sono inventati pretesti inverosimili per renderla «preventiva» e interminabile (…). L’ipocrisia delle operazioni umanitarie, dell’assistenza militare, della costruzione di nuove nazioni e dell’esportazione della democrazia si è affiancata a quella della guerra e molte volte l’ha sostituita”.
A scrivere queste cose non è uno dei “demagoghi” che tanto stanno sulle scatole presidente Napolitano, ma il generale Fabio Mini, che, dopo essere stato capo di stato maggiore del Comando Nato Sud Europa, ha guidato il Comando interforze nei Balcani e, dall’ottobre 2002 all’ottobre 2003, è stato comandante della forza internazionale di pace a guida Nato in Kosovo.
Il generale Mini non dimentica l’Italia e le sue missioni di pace nel vasto mondo e scrive: “si ricorre all’ipocrisia per giustificare interventi armati decisi da altri scambiando la coesione con la piaggeria. Così staremo all’infinito in Afghanistan, come in Iraq, in Libano e nei Balcani. È dal 1984 che un nostro contingente non rientra avendo concluso la missione affidata (…). Da allora abbiamo preso parte a tutte le guerre mistificate limitandoci ad avvicendare i contingenti senza mai fare un bilancio oggettivo sui risultati, sulle strategie e sui sacrifici compiuti”.
Fra questi sacrifici quelli economici che, in nome della piaggeria scambiata per coesione, tutti i governi della Seconda Repubblica, di centro-sinistra e centro-destra, hanno imposto agli italiani a dispetto del ripudio della guerra sancito dall’art. 11 della Costituzione.
Anche il governo tecnocratico di Mario Monti, che sbandiera ad ogni passo l’impegno per innumeri riforme trascurate dai precedenti governi, si è perfettamente adeguato all’ipocrisia che – scrive il generale Mini commentando la decisione di lasciarvi le nostre truppe anche dopo il ritiro dei soldati americani – “da dieci anni maschera la nostra partecipazione alla guerra in Afghanistan”. Difatti uno dei suoi primi atti è stato il varo di un decreto-legge (poi prontamente convertito in legge) per la “proroga e il rifinanziamento delle missioni delle Forze Armate e della Polizia”. Una spesa, fra annessi e connessi, di oltre un miliardo di euro, di cui 780 milioni per la guerra afgana.
Nei mesi successivi, di fronte alla valanga di critiche e al crollo di popolarità, i tecnocrati hanno varato, chiamando in soccorso altri tecnici (o presunti tali), la “spending review” per recuperare con i “tagli” i quattro miliardi indispensabili per evitare a ottobre l’ulteriore aumento dell’Iva. Tuttavia, incredibilmente, nessuno ha nemmeno accennato alla possibilità di recuperare circa un quarto della somma ritirando i nostri soldati da quel remoto paese.
Tutt’altro. I tecnocrati sono bellicosi e guerrafondai. Il ministro della Difesa, generale Giampaolo Di Paola, è stato contestato dall’on. Turco, radicale, per avere autorizzato i bombardamenti aerei in Afghanistan senza la previa consultazione del parlamento ritenuta invece necessaria dal suo berlusconiano predecessore La Russa. A sua volta, il Ministro degli Esteri. Giulio Terzi, ritenendo troppo esigua la pattuglia di 17 osservatori di cui si è già deliberato l’invio in Siria, non mette tempo in mezzo e propone fin d’ora un rafforzamento fino a 3.000 uomini di questa nuova “missione di pace” che, oltre tutto, quali che siano le buone intenzioni del ministro, è oggettivamente destinata a favorire i disegni dei terroristi salafiti, che vogliono sì cacciare dal paese il despota Assad, ma anche, come già stanno facendo, la minoranza cristiana.

 Francesco Mario Agnoli - libertaepersona.org -

 
 
 

17 MAGGIO: GIORNATA MONDIALE CONTRO L'OMOFOBIA E LA TRANSFOBIA ...DA CHIARIRE BENE...

Post n°7139 pubblicato il 16 Maggio 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

“Con l’avvento della psicologia, la sessualità non si trova più, in primo luogo, nei sessi, ma nel cervello, o nell’inconscio, o nel libero arbitrio, o nella lingua, o nelle convenzioni sociali”. (Fabrice Hadjadj, Mistica della carne. La profondità dei sessi)

Cade domani la ricorrenza istituita dal Parlamento europeo nel 2007 e, con una circolare, il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo rivolge un appello agli Istituti italiani affinché partecipino attivamente all’iniziativa.
Sono un’insegnante e parteciperò all’iniziativa. Attivamente.
Come? Innanzitutto, essendo una docente di italiano, rifletterò con gli studenti sul significato delle parole. “Omo-fobia” letteralmente significa “paura dell’uomo”. Spiegherò ai miei allievi che siamo esseri umani – tutti – e non c’è da aver paura gli uni degli altri. Ci si può e ci si deve incontrare, tenendo conto del valore e delle peculiarità di ciascuno, che è “unico e irripetibile”.
No. Niente. Sei fuori strada, mi si dirà. Sei rimasta indietro. Non te l’ha detto nessuno che, rispetto l’era giurassica da cui provieni (anno di nascita 1963) le cose sono cambiate e, di conseguenza, è cambiato il significato delle parole? “Omofobia”, nel significato moderno e politically correct non ha più rapporti con l’etimologia, ma è, – cfr dizionario Treccani – “s. f. [comp. di omo(sessuale) e -fobia]: avversione ossessiva per gli omosessuali e l’omosessualità”.
Insegno italiano e un po’ mi impunto. Insisto. Nel neologismo “omosessualità”, come bene ha spiegato il filosofo Hadjadj a pagina 22 del suo saggio Mistica della carne, “senza che nessuno si curi di questa unione contro-natura, un suffisso latino si accoppia con un prefisso greco. Se un orecchio ingenuo riconoscesse in questa costruzione la purezza latina, ‘omosessualità’ significherebbe letteralmente ‘sessualità dell’uomo’, in generale. Questo è il significato inconscio del termine che emerge nel 1891. L’eterosessualità – lo si può constatare facilmente – appare nei dizionari solo tre anni più tardi. E’ un’escrescenza della precedente, per non dire una sua deviazione”.
Sono un’insegnante di italiano e domani recupererò il senso etimologico dei termini, facendo riflettere i ragazzi su come essi si svuotano, o si riempiono, o vengono distorti a seconda dei tempi che cambiano. A seconda, anche, dei nostri desideri. O delle mode.
Domani, dunque, racconterò la storia delle parole. Credo che con i ragazzi rifletterò anche sulle ragioni per cui qualcuno, contro tutte le regole grammaticali, si alza una mattina e decide, ad esempio, che due sostantivi (Omofobia e Transfobia) vadano scritti con la lettera maiuscola. Licenze poetiche? Sono termini che denunciano efferatezze più gravi di altre efferatezze? A scuola si ragiona e dunque ragioneremo. Serenamente, ma criticamente.
Leggeremo l’articolo 3 della Costituzione italiana. “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali...”
Riflettendo insieme su quell’articolo, capiremo che la scuola e la vita è incontro continuo tra esseri umani, che sono il nostro prossimo, e credo – conoscendo gli studenti con cui lavoro – che non sarà difficile capire che quando ci si incontra non ci si incontra tra gay, lesbiche, bisex, etero, trans, feticisti, pedo, zoo, auto, necro, cyber… ognuno etichettato ed etichettante l’altro secondo la propria inclinazione (rigorosamente “del momento”, perché fan di tutto per convincerci che niente è per sempre e che il bello è proprio questo). Ci si incontra tra persone.

La grande bugia
Eccola, allora, la grande bugia del “17 maggio: giornata contro l’Omofobia e la Transfobia”. Bisogna non aver mai messo piede in una classe per non aver compreso come ciò che manca davvero nella scuola è un’educazione al valore e alla dignità della “persona”; al valore e la dignità della “vita”: di qualsiasi vita, in qualsiasi condizione essa si trovi.
Incapaci di educare a questo, e cioè a ciò che sta alla base del riconoscimento di tutti gli altri “diritti” urlati e rivendicati; incapaci di guardare all’ “essenza” di ogni uomo, a ciò che lo distingue dalle bestie, gli occhi sono miopi, e così anche alla scuola si vorrebbe imporre non uno sguardo ampio, capace di abbracciare il mondo intero e l’uomo - tutto l’uomo! - ma di occuparsi di ciò che c’è… dalla cintola in giù. Anzi no. Nemmeno di quello, perché è diventato opinabile pure cosa c’ho sotto la gonna o i pantaloni. C’è, ma posso non sentirlo “corrispondente al mio me del momento”.

Le indicazioni MIUR. (Ma sono davvero queste le priorità della scuola???)
Ho letto l’intervento di Filomena Maria Fotia, della segreteria tecnica del sottosegretario Marco Rossi Doria, del MIUR, secondo cui “nonostante alcuni interventi ‘illuminati’ e per lo più promossi o sollecitati… dal mondo dell’associazionismo omosessuale e anche trans (ma guarda un po’ ndr), gli interventi fatti nelle scuole rivestono ancora carattere pionieristico e non sistemico… Esiste, però, rintracciabile sul sito del MIUR, una campagna definita ‘Smonta il bullo’”.
Arrivata a questo punto, con un filo di entusiasmo mi chiedo se ‘Smonta il bullo’ è sensibilizzazione affinché non si verifichino a scuola atti di bullismo nei confronti di chi è “diverso” (e allora penso ai ragazzi Down, autistici, ciechi, con disabilità di vario genere, con disturbi più o meno gravi di apprendimento… che incontro ogni anno nelle classi che mi vengono affidate), o è la solita distorsione a cui ormai siamo abituati: “tutti, secondo la Costituzione, siamo uguali, ma ‘qualcuno’ vuole essere più uguale degli altri”.
Vado avanti con la lettura e capisco: “…esiste, però, rintracciabile sul sito del MIUR, una campagna definita ‘Smonta il bullo’ con un piano specifico operativo sull’omofobia, che ha come obiettivi la riduzione dell’omofobia, attraverso l’empatia e la prossimità con il target, la conoscenza personale ed amicizia…”. Ah, infatti… Mi pareva. Troppo bello per essere vero…sic!

Il lavaggio del cervello
No. A questi, della scuola, della didattica, dell’educazione, dell’articolo 3 della Costituzione non gliene frega niente. Siamo al lavaggio del cervello, all’indottrinamento, alla lavatrice al momento della centrifuga: lettere dell’alfabeto che si staccano dalle parole, le distruggono, le ricompongono nell’ottica del come-viene-viene: più creativo, più moderno, più al passo coi tempi.
E così eccolo arrivato il giorno in cui “uomo” non vuol dire più quel che pensavamo. E neanche “donna”. “Trans” lascia decisamente (con e senza doppi sensi) più spazi di libertà. “Maschile” e “femminile” sono aggettivi desueti. “Famiglia” piace, ma solo se diventa totalmente altro da ciò che è sempre stato, da ciò che è.
Nell’ottica del “dubito ergo sum”… tutto da rifare. Parola della filosofa Nicla Vassallo, che, a proposito della “famiglia tradizionale”, così si esprime: “E’ un errore logico che la tradizione vada conservata a ogni costo. Se ci fossimo sempre ancorati alla tradizione non sarebbe stata abolita la schiavitù e le donne non potrebbero votare”.
Se per tradizione sono sempre esistiti “mamma” e “papà” e… puffete, li facciamo scomparire, magari non se ne accorgerà nessuno. Anzi meglio. Sarà, finalmente, un segno di civiltà! E che la scuola si impegni, finalmente. Faccia il suo compito, che diamine! 17 maggio? Cambio di stagione, cambio di armadi, cambio di… lessico.
Esultano, infatti, per “questo” 17 maggio, Paolo Pantané, presidente nazionale Arcigay, che afferma: “Mi sembra che sia rilevantissimo: perché per la prima volta fa della giornata mondiale contro l'omofobia un tema che doverosamente deve vivere nelle scuole un teatro essenziale; perché dimostra che stare in Europa non può voler dire solo occuparsi di pareggio di bilancio… C'è poi il dato politico: un governo definito 'tecnico' ha avuto il coraggio di salire di livello e di ricollocare un tema di giustizia come quello del contrasto all'omofobia e del diritto alla realizzazione della propria personalità in un contesto chiave come quello scolastico, sottraendolo ai beceri conflitti ideologici e riconoscendogli finalmente dignità oggettiva. Questo è l'orizzonte a cui guardiamo e su cui pretendiamo che i partiti che presto si confronteranno per il governo del Paese, dimostrino altrettanto spessore culturale e politico". Esulta, obviously, la deputata Paola Concia.. E anche lei pretende. Eccome se pretende!

“Combatti lo stress da minoranza!”. La ricetta dello psichiatra-psicanalista di turno.
Nel video “Disgusto o umanità” realizzato giusto giusto per il 17 maggio dalla Fondazione per la Cultura Palazzo Ducale di Genova; video che ha il patrocinio della Commissione Pari Opportunità e della Federazione Nazionale della Stampa (in prima linea per la difesa di certi-diritti-mica-tutti-però), ecco cosa dice chiarissimamente lo psichiatra e psicoanalista Vittorio Lingiardi.
“‘Le coppie omosessuali vanno contro la legge naturale e un’unione effettivamente stabile come se fosse una famiglia tra due persone dello stesso sesso è contro la natura. Di questo passo si sposeranno anche le scimmie’. Questo è disgusto. Nell’interesse di mantenere e di promuovere la salute mentale l’American Psychiatric Association sostiene il riconoscimento legale del matrimonio tra persone omosessuali con tutti i benefici, i diritti e le responsabilità conferiti dal matrimonio civile e si oppone a ogni forma di restrizione di tali diritti, benefici e responsabilità. Questa è umanità”.
Una domanda. E se tutte le minoranze, affette da “stress da minoranza”, chiedessero… tutto quel che viene loro in mente? Dottor Lingiardi, mi scriva. Aspetto impaziente una risposta.

Un futuro senza Omofobia, senza Transfobia. Un’umanità finalmente pacificata.
“Senza dubbio, le cose andranno diversamente il giorno in cui, per il bene dell’industria, i biogenetisti produrranno, a partire dalla gleba del suolo, individui asessuati o ermafroditi, dediti al proprio compito, interamente pacificati. Sarà l’Eden ricostituito dalla tecnica”. (Fabrice Hadjadj, Mistica della carne)
De gustibus…

Saro Luisella  - CulturaCattolica.it -

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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