ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 15/09/2012

CONSACRATEVI AL MIO CUORE IMMACOLATO

Post n°7431 pubblicato il 15 Settembre 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Riflessione di padre Piatti nella ricorrenza liturgica di Maria Santissima Addolorata

Dal trono e dall’altare della Croce viene donato finalmente al mondo un criterio nuovo di valutazione, che capovolge le nostre abituali e comuni prospettive. “Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine”, dice il vangelo di Giovanni. Li amò “sino alla fine”, cioè sino alle estreme conseguenze dell’amore, che consistono nel donare tutto – la vita stessa - per chi si ama.

In questa logica è coinvolta la Madre, associata a Cristo in tutto e ora, ancora di più, ai piedi della Croce, innestata per sempre in questo inscindibile legame di dolore e di amore, attraverso il quale Gesù ci dona la Salvezza.

Con l’Incarnazione la divinità del Verbo ha “toccato” la nostra misera condizione, risanandola radicalmente ed elevando l’apparente banalità della vita alle altezze delle “cose di Dio”. In virtù di questo atto di Misericordia anche il dolore della Madre acquista un valore universale, diviene significativo per ogni uomo. “Tutte le generazioni mi diranno beata”, proclama nel Magnificat la Vergine; ma, pure, in tutti i tempi, Ella sarà anche l’Addolorata, raccoglierà nel suo Immacolato Cuore l’eco di ogni dolore. Sarà invocata nella prova, nell’angoscia, nella malattia. Il popolo di Dio, nei suoi ricorrenti drammi, coglierà una speciale parentela di affetti con Lei e la sentirà solidale in tutto il suo difficile cammino. Gli innumerevoli “titoli”, con cui la Vergine è ricordata e venerata dovunque, esprimono la vastità di questo corale affidamento di tutta la povertà umana a Lei, “Madre di Misericordia”, capace di comprendere e di sostenere maternamente ogni infermità: fisica, morale e spirituale.

Dio ha voluto, nel mistero della sua Volontà, che in quel Cuore si celebrassero i gaudi del Cielo e si avvertissero insieme i morsi crudeli della sofferenza umana, in una compenetrazione di amore e di dolore che in Maria raggiunge il suo culmine più sublime. In Lei la nostra fatica quotidiana riceve, per Grazia, una luce e un senso nuovi, ogni pena acquista un valore inatteso.

In virtù dell’infinito valore della Redenzione, la partecipazione di Maria Santissima alla Passione del Figlio acquisisce perciò una valenza universale, divenendo “esemplare” per ogni generazione, per ogni cristiano; e travalica addirittura i confini della Chiesa, come “segno” eloquente, umanissimo, comprensibile dunque a ogni uomo “di buona volontà” e motivo di speranza e di riflessione per tutti.

La Consacrazione al Cuore Immacolato trova, nell’icona evangelica di Maria accanto alla Croce del Figlio, il suo fondamento e la sua ragione. Lungo i secoli i cristiani si sono sempre sentiti “affidati” in modo speciale a questa Madre; molti, come il Montfort, hanno saputo, con soprannaturale sapienza, cogliere le radici spirituali e teologiche di una realtà che non è soltanto affettiva e sentimentale, ma che rientra a pieno diritto nel quadro della economia salvifica.

Sia in forma privata e personale; sia comunitaria, ecclesiale –fino a coinvolgere tutta la Chiesa, come avvenne il 25 marzo del 1984, in Piazza San Pietro, per iniziativa del beato Giovanni Paolo II- questo gesto rinnova e conferma l’impegno assunto dalla Vergine a beneficio dei suoi figli, rappresentati dall’apostolo Giovanni. Lo “Stabat” di Maria segna, con la irrevocabile forza della sua Fede, la nostra vita e la storia stessa della Chiesa: nulla e nessuno l’avrebbero potuta mai più distogliere o allontanare dalla sua missione, di ricondurre i figli dispersi alla sorgente della Verità e di offrire a tutti il materno conforto della sua intercessione.

Il dolore riceve uno “statuto nuovo”, ai piedi della Croce, nella Persona di Cristo e per la presenza di sua Madre: non più la maledizione della originaria condanna, ma la libertà di chi ama, di chi abbraccia il fratello piagato, di chi si consacra al Bene e per il Bene del prossimo. In quel solenne reciproco affidamento – della Madre a Giovanni e dell’apostolo a Maria - sono comprese le infinite e variegate espressioni della carità; sono riassunti i nostri tentativi, spesso impacciati, ma che vorremmo sempre autentici e sinceri, di prodigarci per i nostri cari, per gli altri, affidati a noi, alla nostra generosità, alla nostra attenzione. Ogni sofferenza che incontriamo è come una richiesta rinnovata e incessante di amore che deve trafiggere il nostro cuore, come attraversò la spada del dolore quel Cuore Immacolato; che deve travolgere il nostro opaco e gretto egoismo, per aprirci alla Grazia; che deve vincere le nostre resistenze e reticenze, per fare di noi, finalmente, una creatura nuova.

Lo “stabat” di Maria ci insegna anche a rimanere al nostro posto, là dove Dio ci ha chiamati, per essergli testimoni -nell’apparente consueto “grigiore quotidiano”- della vita nuova del Vangelo. Senza sognare illusori “paradisi”, ma abbracciando la Volontà di Dio nelle condizioni, nei volti e nelle circostanze che Lui ha voluto per noi. È lì che incontriamo la Madre; e lì che Ella si fa mediatrice di Grazia per noi.

di padre Mario Piatti icms, direttore del mensile “Maria di Fatima” - ZENIT -

 
 
 

NOTIZIE DA MEJUGORJE DEL 15 SETTEMBRE 2012 DI SUOR EMMANUEL

Post n°7430 pubblicato il 15 Settembre 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Cari figli di Medjugorje, lode a Gesù e Maria!

1 - Il 2 settembre 2012, Mirjana ha ricevuto la sua mensile apparizione alla Croce Blu alla presenza di una folla immensa! Alla fine dell’apparizione ha trasmesso il seguente messaggio:

"Cari figli, mentre i miei occhi vi guardano, la mia anima cerca anime con le quali vuole essere una cosa sola, anime che abbiano compreso l’importanza della preghiera per quei miei figli che non hanno conosciuto l’Amore del Padre Celeste. Vi chiamo perché ho bisogno di voi. Accettate la missione e non temete: vi renderò forti. Vi riempirò delle mie grazie. Col mio amore vi proteggerò dallo spirito del male. Sarò con voi. Con la mia presenza vi consolerò nei momenti difficili. Vi ringrazio per i cuori aperti. Pregate per i sacerdoti. Pregate perché l’unione tra mio Figlio e loro sia più forte possibile, affinché siano una cosa sola. Vi ringrazio".

2 – Dei cranii sul Podbrdo! Valentina, 29 anni, viene dall’Ukraina. Si potrebbe credere che sia una ragazza "normale". E invece! La sua storia ha dello straordinario! In una società che si identifica in un comunismo duro e puro, è cresciuta nella povertà materiale ed in un completo vuoto spirituale. Un giorno, ha un colpo di fortuna, e vince ad una specie di lotteria all’americana dove le viene offerto di andare a vivere in USA! Ha solo 18 anni ed una specializzazione come parrucchiera. Viste le orribili condizioni di vita e senza futuro in Ukraina, parte. Gli inizi sono difficili, lei non parla l’inglese, ma riesce. Il suo lavoro però non le riempie la vita ed una terribile senzazione di vuoto l’attanaglia. Si pone le domande che la Gospa ha posto a tutti il 2 luglio scorso: "Fermatevi un momento e riflettete su voi stessi…, riflettete sull’eternità e la beatitudine eterna. Che cosa volete? Quale strada volete percorrere?". Nella notte dello spirito, percepisce che esiste un’altra dimensione nella vita. Allora osa porre una domanda al Padre Celeste, che sua nonna in Ucraina pregava, ma che le è completamente sconosciuto: "Se esisti, se sei un Padre, dimostramelo!" Con questa preghiera riceve fiumi di pace nel cuore! La sua fede è nata! Valentina diventa una fervente cattolica. Un giorno incontra dei cristiani che tornano da Medjugorje e concepisce un profondo desiderio di recarsi là. Parte nel 2007. Là, il suo cuore è afferrato dalla presenza della Madonna e si sente fortemente spinta a fare un "patto" con Lei. Pregando il rosario davanti alla statua del Cristo risuscitato, consacra la sua vita ad una grande missione: pregare per i giovani del suo paese e portarli a Medjugorje. La Divina Provvidenza le aprirà i cuori e le porte. Ha trovato la sua vocazione! Scende tutta contenta dalla collina e mentre torna al suo alloggio, sulla strada incontra uno sconosciuto che le dice a bruciapelo: "Scusatemi se ciò che vi dirò vi sembrerà stupido, ma devo dirvelo! Ecco… sento che siete chiamata a portare i giovani del vostro paese qui dalla Gospa! Vi ho cercato per dirvi anche che desidero finanziare questa missione". Valentina non crede ai suoi orecchi! Ha appena terminato di prendere un impegno davanti a Gesù risuscitato! Torna nel suo paese per mettersi al lavoro. Organizza il suo primo pellegrinaggio nel 2008 e tutti i giovani della sua parrocchia rispondono all’invito! Il suo cuore puro, la sua giovinezza, la sua determinazione e soprattutto l’unzione dello Spirito Santo che riposa su di lei, le spalancano i cuori. Dedica molto tempo alla preghiera. Rapidamente, si prende a cuore i più poveri ed il Signore la introduce in un ambiente ospedaliero dove trova tanta miseria morale. I malati sono abbandonati. Con l’aiuto della Provvidenza, crea degli ospizi dove i malati in fin di vita possano ritrovare la loro dignità. Madre Teresa di Calcutta è la sua ispiratrice in questo. Propone anche a dei medici atei di venire a Medjugorje ed è così che un giorno di giugno 2011, parte con un secondo pellegrinaggio di 50 pellegrini dell’ambiente ospedaliero, tutti atei. I medici presenti sono degli abortisti professionali! Valentina si aggrappa alla Gospa che vuole invitare tutti i suoi figli, senza eccezioni, sotto il suo materno manto. Tra loro c’è una ginecologa sessantenne la quale, con tutto il gruppo, sale sulla collina delle apparizioni. Valentina ha preparato un piano "ORSEC" ispirato dalla Madonna per tutti i pellegrini, atei o no, che prevede che arrivati in cima, tutti si consacrino al Cuore Immacolato di Maria!! La ginecologa fa come tutti gli altri. Alla sera, in albergo, la ginecologa riunisce il suo gruppo perché vuole condividere una cosa importante. La sua gola si chiude, ha difficoltà a parlare, proprio lei il gran capo dei servizi dell’ospedale… "Appena ho messo piede sulla collina, dice, tutto è cambiato davanti ai miei occhi. I sassi sono spariti. D'improvviso la collina si è ricoperta delle ossa e dei crani di tutti i bambini che ho fatto abortire per 40 anni. Guardate queste mani… Ecco le mani che hanno ucciso una città intera!" Piange, e mentre lei piange tutti si commuovono. Tutti gli abortisti presenti rientrano in loro stessi. La maggior parte di loro lascia Medjugorje cambiata, convertita, decisa a smettere di praticare gli aborti ed a camminare verso Dio. Valentina continua la sua bella missione. A tutt’oggi è arrivata a 400 medici abortisti, l’ultimo gruppo di 50 è ripartito da Medjugorje il 29 agosto. Valentina non si fa pagare, perché non vuole che il denaro frutto del sangue innocente si mescoli a quanto succede. Come fa?! Ogni volta, è una nuova sfida, il denaro arriva al momento nel quale c’è da pagare il pellegrinaggio per questi ricchi medici. Da allora, in molti ospedali sono cessaio gli aborti e la pratica dell’eutanasia. Valentina ha uno scopo: ripulire tutti gli ospedali dell’Ukraina da queste pratiche fatali e sostituirle con la benedizione di Dio. Ridare ai medici ed al corpo sanitario la dignità della loro professione. Oggi, molte di queste mani che hanno ucciso degli innocenti, si sono trasformate perché il cielo le utilizzi per proteggere la vita! Vedi www.chaliceofmercy.org

Non ho mai visto il sole girare a Medjugorje, ma questo miracolo può essere constatato da tutti! Valentina è convinta che non si limiterà alla sola Ukraina. Preghiamo per lei e per i suoi amici, perché siano protetti! E domandiamo per l’Italia questo zelo infuocato e questa viva fede che ha spostato e sposterà ancora molte montagne!

3 – Ritorno da una missione in Libano molto benedetta! Abbiamo fatto un Festival dei Giovani (organizzato da alcuni sacerdoti libanesi i giorni 7, 8 e 9 settembre) proprio prima dell’arrivo del Santo Padre. C’erano anche i sacerdoti: Daniel Ange, Paul Maria Sigl e Gianni Castorani. Tele-Lumière diffonderà questo Festival assieme a ciò che è stato realizzato dalla TV nei loro studii. (vedi www.telelumiere.org.lb programs@telelumiere,com). Libano terra di santi, terra di martiri! I cristiani libanesi hanno un magnifico potenziale per seminare la pace di Gesù nel Medio Oriente, per questo è urgente portar loro i messaggi di Medjugorje. La Gospa sa e saprà risvegliere le coscienze e abolire la paura! Alcuni giovani, convertiti a Medjugorje, ci hanno impressionato per la loro radicalità per Gesù. Alcuni hanno lanciato delle belle iniziative per la Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria ed al Cuore di Gesù a livello individuale e familiare e - con la grazia di Dio – a livello nazionale (atoimarie@gmail.com) Altri fanno visita alle famiglie per rinnovare la preghiera quotidiana del rosario detto in famiglia… Darò qualche testimonianza perché i miracoli piovono sul Libano! Cara Gospa, lo sappiamo, alla fine il tuo Cuore Immacolato trionferà. Affinchè questo trionfo dell’amore non tardi, vogliamo essere i tuoi strumenti, i tuoi apostoli! Oggigiorno, troppi tuoi figli muoiono senza conoscere Gesù!

Suor Emmanuel + Tradotto dal francese

PS1 – Messaggio ricevuto da Ivan il 17 Agosto 2012 sul Podbrdo:
"Cari figli, anche oggi in modo particolare vi invito a pregare per i miei sacerdoti, per i miei diletti, a pregare per i Vescovi e per il Santo Padre. Pregate, cari figli, per i miei pastori, pregate più che mai. La Madre prega insieme con voi ed è con voi. Perciò perseverate nella preghiera e pregate insieme con me per le mie intenzioni. Grazie, cari figli, anche oggi per aver risposto alla mia chiamata".

PS2 – Incendio sulla Collina delle apparizioni. All’inizio di settembre, per diversi giorni, il Podbrdo ha subito dei grandi danni, specialmente dietro alla collina. Una catena di fuoco si è avvicinata al luogo delle apparizioni, ma senza distruggerlo. Molta superfice della collina è andata distrutta.

PS3 – Vicka ha ripreso la sua testimonianza ai pellegrini da qualche giorno, presso Sr Kornelija (vicinissimo a lei), per la grande gioia di tutti. Ma ci vorrà ancora un po’ di tempo perché si rimetta in forze, continuiamo a sostenerla con le nostre preghiere!

"Enfants de Medjugorje" - sito in francese www.edm.eu.com; e-mail contact@edm.eu.com

 
 
 

BEATA VERGINE MARIA ADDOLORATA I SETTE DOLORI DI MARIA

Post n°7429 pubblicato il 15 Settembre 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La Madre di Dio rivelò a Santa Brigida che, chiunque reciti sette "Ave Maria" al giorno meditando sui suoi dolori e sulle sue lacrime e diffonda questa devozione, godrà dei seguenti benefici:

                La pace in famiglia.

                L’illuminazione circa i misteri divini.

                L'accoglimento e la soddisfazione di tutte le richieste purché siano secondo la volontà di Dio e per la salvezza della sua anima.

                La gioia eterna in Gesù e in Maria.

PRIMO DOLORE: La rivelazione di Simeone

Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima» (Lc 2, 34-35).

                Ave Maria...

SECONDO DOLORE: La fuga in Egitto

Un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo». Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto.
                (Mt 2, 13-14)

                Ave Maria...

TERZO DOLORE: Lo smarrimento di Gesù nel Tempio

Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo».
                 (Lc 2, 43-44, 46, 48).

                Ave Maria...

QUARTO DOLORE: L'incontro con Gesù sulla via del Calvario

Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c’è un dolore simile al mio dolore. (Lm 1, 12). «Gesù vide sua Madre lì presente» (Gv 19, 26). 

                Ave Maria...

QUINTO DOLORE: La crocifissione e la morte di Gesù.

Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero Lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla Croce; vi era scritto "Gesù il Nazareno, il re del Giudei" (Lc 23,33; Gv 19,19). E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: "Tutto è compiuto!" E, chinato il capo, spirò. (Gv 19,30)

                Ave Maria...

SESTO DOLORE: La deposizione di Gesù tra le braccia di Maria

Giuseppe d'Arimatèa, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il regno di Dio, andò coraggiosamente da Pilato per chiedere il corpo di Gesù. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l'entrata del sepolcro. Intanto Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano ad osservare dove veniva deposto. (Mc 15, 43, 46-47).

                Ave Maria...

SETTIMO DOLORE: La sepoltura di Gesù e la solitudine di Maria

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Magdàla. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. (Gv 19, 25-27).
 
                Ave Maria...

NOVENA DEI SETTE DOLORI DI MARIA ADDOLORATA

1. Regina dei Martiri, addolorata Maria, per lo sconcerto e il dolore che ti afferrarono quando ti fu predetta da Simeone la passione e morte di tuo Figlio, ti supplico affinché mi sia concessa la conoscenza esatta dei miei peccati e la volontà ferma di non più peccare. Ave Maria...
         
 2. Regina dei Martiri, addolorata Maria, per il dolore che avesti quando ti fu annunziata dall'Angelo la persecuzione di Erode e la fuga in Egitto, ti supplico affinché mi sia dato sollecito aiuto per superare gli assalti del Nemico e fortezza presta per sfuggire il peccato. Ave Maria...

3. Regina dei Martiri, addolorata Maria, per il dolore che ti annichilì quando smarristi nel Tempio tuo Figlio e per tre giorni instancabile lo cercasti, ti supplico affinché io non abbia mai a perdere la grazia di Dio e la perseveranza nel Suo servizio. Ave Maria ...

4. Regina dei Martiri, addolorata Maria, per il dolore che sentisti quando ti fu recata la notizia della cattura e delle torture inflitte a vostro Figlio, ti supplico affinché mi sia concesso il perdono del male fatto e pronta risposta alle chiamate di Dio. Ave Maria...

5. Regina dei Martiri, addolorata Maria, per il dolore che ti sorprese quando incontrasti sulla strada del Calvario il tuo Figlio insanguinato, ti supplico affinché io abbia fortezza bastante per sopportare le avversità e per riconoscere in tutti gli eventi le disposizioni di Dio. Ave Maria...

6. Regina dei Martiri, addolorata Maria, per il dolore che provasti alla Crocifissione di tuo Figlio, ti supplico affinché io possa ricevere nel giorno della morte i santi Sacramenti e deporre nelle tue amorose braccia l'anima mia. Ave Maria...

7. Regina dei Martiri, addolorata Maria, per il dolore che ti sommerse quando vedesti morto e poi sepolto tuo  Figlio, ti supplico affinché io mi distacchi da ogni piacere terreno e brami di venire a lodarti per sempre in Cielo. Ave Maria...

Preghiamo:  O Dio, che, per redimere il genere umano sedotto dall'inganno del maligno, hai associato alla passione del tuo Figlio la Madre addolorata, fa' che tutti i figli di Adamo, risanati dagli effetti devastanti della colpa siano partecipi della creazione rinnovata in Cristo redentore. Egli è Dio e vive e regna con Te nell'unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.

 PREGHIERA  A MARIA  ADDOLORATA

Regina dei martiri, che sostenesti i più atroci dolori e compisti nel tuo cuore il più eroico dei sacrifici, io voglio unire le mie pene alle tue. Vorrei essere vicina a te come san Giovanni e le pie donne per consolarti della perdita del tuo Gesù. Purtroppo riconosco che anch'io con i miei peccati sono stato causa della morte del tuo Figlio diletto. Ti chiedo perdono, o madre addolorata. Accetta in riparazione l'offerta che io ti faccio di me stesso, e il proposito di volerti sempre amare per l' avvenire. Metto nelle tue mani tutta la mia vita; fa' che io possa farti amare anche da tante anime che vivono lontane del tuo Cuore materno. Amen.
 
- www.preghiereperlafamiglia.it

 
 
 

15 SETTEMBRE: BEATA VERGINE MARIA ADDOLORATA

Post n°7428 pubblicato il 15 Settembre 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La Madonna è venerata nel mondo cristiano con un culto di iperdulia, che si estrinseca in vari titoli, quanti le sono stati attribuiti nei millenni per le sue virtù, il suo patrocinio, la sua posizione di creatura prediletta da Dio, per il posto primario occupato nel piano della Redenzione, per la sua continua presenza accanto all’uomo evidenziata anche dalle tante apparizioni.
Nel calendario delle celebrazioni mariane vi sono: 1° gennaio la B.V.M. Madre di Dio; 23 gennaio lo Sposalizio della B.V.M.; 2 febbraio la Presentazione al Tempio di Gesù e la Purificazione di Maria; 11 febbraio Beata Vergine di Lourdes; 25 marzo l’Annunciazione; 26 aprile B.V.M. del Buon Consiglio; 13 maggio Beata Vergine di Fatima; 24 maggio Madonna Ausiliatrice; 31 maggio Visitazione di M.V.; a giugno Cuore Immacolato di Maria; 2 luglio Madonna delle Grazie; 16 luglio B.V. del Carmelo; 5 agosto Madonna della Neve; 15 agosto Assunzione della Vergine; 22 agosto B.V.M. Regina; 8 settembre Natività di Maria; 12 settembre SS Nome di Maria; 15 settembre B. V. Addolorata; 19 settembre B. V. de La Salette; 24 settembre B.V. della Mercede; 7 ottobre B.V. del Rosario, 21 novembre Presentazione della B.V.M.; 8 dicembre Immacolata Concezione, 10 dicembre B. V. M. di Loreto.
Inoltre l’intero mese di Maggio è dedicato alla Madonna, senza dimenticare la suggestiva e devota Novena dell’Immacolata, poi vi sono le celebrazioni locali per i tantissimi Santuari Mariani esistenti; come si vede la Vergine ha un culto così diffuso, che non c’è mese dell’anno in cui non la si ricordi e veneri.
A mio parere però, fra i tanti titoli e celebrazioni, il più sentito perché più vicino alla realtà umana, è quello di Beata Vergine Maria Addolorata; il dolore è presente nella nostra vita sin dalla nascita, con il primo angosciato grido del neonato, che lascia il sicuro del grembo materno per proiettarsi in un mondo sconosciuto, non più legato alla madre e in preda alla paura e spavento; poi il dolore ci segue più o meno intenso, più o meno costante, nei suoi vari aspetti, fisici, morali, spirituali, lungo il corso della vita, per ritrovarlo comunque al termine del nostro cammino, per l’ultimo e definitivo distacco da questo mondo.
E il dolore di Maria, creatura privilegiata sì, ma sempre creatura come noi, è più facile comprenderlo, perché lo subiamo anche noi, seppure in condizioni e gradi diversi, al contrario delle altre prerogative che sono solo sue, Annunciazione, Maternità divina, Immacolata Concezione, Assunzione al Cielo, Apparizioni, ecc. le quali da parte nostra richiedono un atto di fede per considerarle.
Veder morire un figlio è per una madre il dolore più grande che ci sia, non vi sono parole che possano consolare, chi naturalmente aspettando di poter morire dopo aver generato, allevato ed educato, l’erede e il continuatore della sua umanità, vede invece morire il figlio mentre lei resta ancora in vita, quel figlio al quale avrebbe voluto ridare altre cento volte la vita e magari sostituirsi ad esso nel morire.
I milioni di madri che nel tempo hanno subito questo immenso dolore, a lei si sono rivolte per trovare sostegno e consolazione, perché Maria ha visto morire il Figlio in modo atroce, consapevole della sua innocenza, soffrendo per la cattiveria, incomprensione, malvagità, scatenate contro di lui, personificazione della Bontà infinita. Ma non fu solo per la repentina condanna a morte, il dolore provato da Maria fu l’epilogo di un lungo soffrire, in silenzio e senza sfogo, conservato nel suo cuore, iniziato da quella profezia del vecchio Simeone pronunziata durante la Presentazione di Gesù al Tempio: “E anche a te una spada trapasserà l’anima”.
Quindi anche tutti coloro che soffrono nella propria carne e nel proprio animo, le pene derivanti da malattie, disabilità, ingiustizia, povertà, persecuzione, violenza fisica e mentale, perdita di persone care, tradimenti, mancanza di sicurezza, solitudine, ecc. guardano a Maria, consolatrice di tutti i dolori; perché avendo sofferto tanto già prima della Passione di Cristo, può essere il faro a cui guardare nel sopportare le nostre sofferenze ed essere comprensivi di quelle dei nostri fratelli, compagni di viaggio in questo nostro pellegrinare terreno.
Ma la Madonna è anche corredentrice per Grazia del genere umano, perché partecipe dell’umanità sofferente ed offerta del Cristo, per questo lei non si è ribellata come madre alla sorte tragica del Figlio, l’ha sofferta indicibilmente ma l’ha anche offerta a Dio per la Redenzione dell’umanità.
E come dalla Passione, Morte e Sepoltura di Gesù, si è passato alla trionfale e salvifica Resurrezione, anche Maria, cooperatrice nella Redenzione, ha gioito di questa immensa consolazione e quindi maggiormente è la più adatta ad indicarci la via della salvezza e della gioia, attraversando il crogiolo della sofferenza in tutte le sue espressioni, della quale comunque non potremo liberarci perché retaggio del peccato originale.

CULTO

La devozione alla Madonna Addolorata, che trae origine dai passi del Vangelo, dove si parla della presenza di Maria Vergine sul Calvario, prese particolare consistenza a partire dalla fine dell’XI secolo e fu anticipatrice della celebrazione liturgica, istituita più tardi.
Il “Liber de passione Christi et dolore et planctu Matris eius” di ignoto (erroneamente attribuito a s. Bernardo), costituisce l’inizio di una letteratura, che porta alla composizione in varie lingue del “Pianto della Vergine”.
Testimonianza di questa devozione è il popolarissimo ‘Stabat Mater’ in latino, attribuito a Jacopone da Todi, il quale compose in lingua volgare anche le famose ‘Laudi’; da questa devozione ebbe origine la festa dei “Sette Dolori di Maria SS.” Nel secolo XV si ebbero le prime celebrazioni liturgiche sulla “compassione di Maria” ai piedi della Croce, collocate nel tempo di Passione.
A metà del secolo XIII, nel 1233, sorse a Firenze l’Ordine dei frati “Servi di Maria”, fondato dai Ss. Sette Fondatori e ispirato dalla Vergine. L’Ordine che già nel nome si qualificava per la devozione alla Madre di Dio, si distinse nei secoli per l’intensa venerazione e la diffusione del culto dell’Addolorata; il 9 giugno del 1668, la S. Congregazione dei Riti permetteva all’Ordine di celebrare la Messa votiva dei sette Dolori della Beata Vergine, facendo menzione nel decreto che i Frati dei Servi, portavano l’abito nero in memoria della vedovanza di Maria e dei dolori che essa sostenne nella passione del Figlio.
Successivamente, papa Innocenzo XII, il 9 agosto 1692 autorizzò la celebrazione dei Sette Dolori della Beata Vergine la terza domenica di settembre.
Ma la celebrazione ebbe ancora delle tappe, man mano che il culto si diffondeva; il 18 agosto 1714 la Sacra Congregazione approvò una celebrazione dei Sette Dolori di Maria, il venerdì precedente la Domenica delle Palme e papa Pio VII, il 18 settembre 1814 estese la festa liturgica della terza domenica di settembre a tutta la Chiesa, con inserimento nel calendario romano.
Infine papa Pio X (1904-1914), fissò la data definitiva del 15 settembre, subito dopo la celebrazione dell’Esaltazione della Croce (14 settembre), con memoria non più dei “Sette Dolori”, ma più opportunamente come “Beata Vergine Maria Addolorata”.

Le devozioni
I Sette Dolori di Maria, corrispondono ad altrettanti episodi narrati nel Vangelo: 1) La profezia dell’anziano Simeone, quando Gesù fu portato al Tempio “E anche a te una spada trafiggerà l’anima”. – 2) La Sacra Famiglia è costretta a fuggire in Egitto “Giuseppe destatosi, prese con sé il Bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto”. – 3) Il ritrovamento di Gesù dodicenne nel Tempio a Gerusalemme “Tuo padre ed io angosciati ti cercavamo”. – 4) Maria addolorata, incontra Gesù che porta la croce sulla via del Calvario. – 5) La Madonna ai piedi della Croce in piena adesione alla volontà di Dio, partecipa alle sofferenze del Figlio crocifisso e morente. – 6) Maria accoglie tra le sue braccia il Figlio morto deposto dalla Croce. – 7) Maria affida al sepolcro il corpo di Gesù, in attesa della risurrezione. La liturgia e la devozione hanno compilato anche le Litanie dell’Addolorata, ove la Vergine è implorata in tutte le necessità, riconoscendole tutti i titoli e meriti della sua personale sofferenza.
La tradizione popolare ha identificato la meditazione dei Sette Dolori, nella pia pratica della ‘Via Matris’, che al pari della Via Crucis, ripercorre le tappe storiche delle sofferenze di Maria e sempre più numerosi sorgono questi itinerari penitenziali, specie in prossimità di Santuari Mariani, rappresentati con sculture, ceramiche, gruppi lignei, affreschi.
Le processioni penitenziali, tipiche del periodo della Passione di Cristo, comprendono anche la figura della Madre dolorosa che segue il Figlio morto, l’incontro sulla salita del Calvario, Maria posta ai piedi del Crocifisso; in certi Comuni le processioni devozionali, assumono l’aspetto di vere e proprie rappresentazioni altamente suggestive, specie quelle dell’incontro tra il simulacro di Maria vestita a lutto e addolorata e quello di Gesù che trasporta la Croce tutto insanguinato e sofferente. In certe località queste processioni, che nel Medioevo diedero luogo anche a rappresentazioni sacre dette “Misteri”, assumono un’imponenza di partecipazione popolare, da costituire oggi un’attrattiva oltre che devozionale e penitenziale, anche turistica e folcloristica, cito per tutte la grande processione barocca di Siviglia.

Le espressioni artistiche
Al testo del celebre “Stabat Mater”, si sono ispirati musicisti di ogni epoca; tra i più illustri figurano Palestrina, Pergolesi, Rossini, Verdi, Dvorak.
La Vergine Addolorata è stata raffigurata lungo i secoli in tante espressioni dell’arte, specie pittura e scultura, frutto dell’opera dei più grandi artisti che secondo il proprio estro, hanno voluto esprimere in primo luogo la grande sofferenza di Maria.
La vergine Addolorata è di solito vestita di nero per la perdita del Figlio, con una spada o con sette spade che le trafiggono il cuore.
Altro soggetto molto rappresentato è la Pietà, penultimo atto della Passione, che sta fra la deposizione e la sepoltura di Gesù. Il termine ‘Pietà’ sta ad indicare nell’arte, la raffigurazione dei due personaggi principali Maria e Gesù, la madre e il figlio; Maria lo sorregge adagiato sulle sue ginocchia, oppure sul bordo del sepolcro insieme a s. Giovanni apostolo (Michelangelo e Giovanni Bellini). Capolavoro dell’intensità del dolore dei presenti, è il ‘Compianto sul Cristo morto’ di Giotto. Nel Santuario dell’Addolorata di Castelpetroso (Isernia), secondo l’apparizione del 1888, Gesù è adagiato a terra e Maria sta in ginocchio accanto a lui e con le braccia aperte lo piange e lo offre nello stesso tempo.

In virtù del culto così diffuso all’Addolorata, ogni città e ogni paese ha una chiesa o cappella a lei dedicata; varie Confraternite assistenziali e penitenziali, come pure numerose Congregazioni religiose femminili e alcune maschili, sono poste sotto il nome dell’Addolorata, specie se collegate all’antico Ordine dei Servi di Maria.
L’amore e la venerazione per la Consolatrice degli afflitti e per la sua ‘compassione’, ha prodotto, specie nell’Ordine dei Servi splendide figure di santi, ne citiamo alcuni: I Santi Sette Fondatori, s. Giuliana Falconieri, s. Filippo Benizi, s. Pellegrino Laziosi, s. Antonio Maria Pucci, s. Gabriele dell’Addolorata (passionista), senza dimenticare, primo fra tutti, s. Giovanni apostolo ed evangelista, sempre accanto a lei per confortarla e condividerne l’indicibile dolore, accompagnandola fino al termine della sua vita.
Il nome Addolorata ebbe larga diffusione nell’Italia Meridionale, ma per l’evidente significato, ora c’è la tendenza a sostituirlo con il suo derivato spagnolo Dolores.

Autore: Antonio Borrelli - www.santiebeati.it -

 
 
 
 
 

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Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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