ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 20/09/2012

ANTONIO SOCCI: GESU' SPOSATO? SLEALTA' DELLA CULTURA MODERNA CONTRO IL CRISTIANESIMO

Post n°7450 pubblicato il 20 Settembre 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Un frammento di papiro risalente al IV secolo dopo Cristo scritto in lingua copta e la cui fonte ha voluto rimanere anonima. Lo ha presentato nei giorni scorsi una docente della Harvard Divinity School. Cos'ha di particolare questo frammento male conservato e grande come un biglietto da visita? Una frase: "Gesù disse loro: mia moglie…" e poi "lei sarà in grado di essere mia discepola". La stessa docente ha detto che nulla di questo frammento autorizza a dargli credito storico: si sa benissimo infatti quanti vangeli apocrifi e gnostici esistano. Ma ovviamente in molti si sono gettati sulla scoperta per valorizzare quella corrente di pensiero bene espressa da Dan Brown nel suo Il codice da Vinci: il matrimonio di Gesù. Per Antonio Socci "siamo davanti all'ennesimo caso sconcertante che ignora le straordinarie scoperte relative alla storicità dei vangeli canonici e invece dà spazio a questi scritti assolutamente irrilevanti e di natura gnostica". Secondo Socci "frasi come questa non hanno niente di storico, ma sono invece attinenti alla sfera, alla cultura, ai riti e alle pratiche gnostiche. Bisogna invece inquadrare la complessità dei problemi e soprattutto tenere conto di tutti i fattori in gioco quando si parla di vangeli".

Socci, che commento le viene da fare davanti a questa nuova scoperta di un testo in cui si cita una frase così clamorosa di Gesù?

Mi viene da dire che sulla questione dei vangeli è in atto, da decenni, un atteggiamento da parte degli studiosi che definisco sconcertante.

Perché?

Perché si ignorano le scoperte veramente straordinarie e clamorose che riguardano i vangeli canonici, tipo il papiro del vangelo di Giovanni che è stato trovato pochi anni fa e che riporta il vangelo all'età apostolica, demolendo tutte le illazioni e i teoremi costruiti su di esso in quanto vangelo apocrifo. Come vengono ignorati i papiri di Qumran che sono invece esplosivi nel loro contenuto. Ma anche scoperte archeologiche che documentano la storicità dei vangeli canonici.

Invece cosa fanno gli studiosi?

Periodicamente si allestisce questa fiera del frammento apocrifo, quando sappiamo benissimo che i cosiddetti vangeli apocrifi o vangeli gnostici si distanziano anche secoli dai vangeli canonici.

Quest'ultimo papiro, infatti, risalirebbe al IV secolo dopo Cristo.

E questo farebbe già capire di che tipo di opera si tratti. Un frammento del quarto secolo ha una attendibilità storica pari a zero, al punto che perfino la professoressa che lo ha presentato si è sentita in dovere di dire che questa cosa dal punto di vista della storicità non dimostra nulla.

Appurato questo, come dobbiamo prendere una frase in cui si parla di Gesù uomo sposato?

La questione di Gesù sposato, del ruolo degli uomini e delle donne, anche l'aspetto sessuale della vita di Gesù è notoriamente un tema attinente alla religione gnostica, e dunque una questione puramente ideologica. Al di fuori di questo tipo di letteratura queste frasi non hanno valore. Se anche non ci fossero le datazioni scientifiche basterebbe semplicemente leggere qualche pagina dei vangeli canonici e qualche pagina dei vangeli gnostici o apocrifi per capire che dal punto di vista letterario e linguistico siamo davanti a mondi letterari diversissimi.

Ci spieghi.

I vangeli canonici sono pura storia, cioè narrazione di fatti da parte di persone che li avevano vissuti e visti di persona, al punto che nella loro assoluta pulizia linguistica potrebbero essere usati nelle scuole di giornalismo tanto sono scarni ed essenziali. Cioè riferiscono i nudi fatti. Cito sempre il caso della flagellazione di Gesù, una macellazione terribile e cruenta che invece viene descritta senza alcun commento tanto sono fedeli al fatto, all'avvenimento nudo e crudo come lo videro di persona.

E i vangeli gnostici?

A fronte di questa essenzialità linguistica dei vangeli canonici, quelli gnostici invece sono la fiera dell'immaginario.

Ma si può ipotizzare, come ha detto qualcuno, che nel corso del IV secolo ci fosse un dibattito tra i cristiani sul tema del celibato di Gesù e quindi dei sacerdoti?

Questo non mi risulta, ma soprattutto non ce n'è notizia nell'ambito della Chiesa. Prendiamo il testo di Sant'Ireneo contro le eresie scritto nel II secolo. Lui prende letteralmente tutte le varie sette gnostiche analizzando le trovate, le teorie e le categorie teologiche che usavano. Ci fa sapere quali sono i vangeli veri anche perché era vicino storicamente ai fatti.

Dunque poteva saperne di celibato di Gesù.

La questione del celibato ha origini apostoliche dalla vicenda di Gesù, ma poi è stata normata molto più avanti, tanto è vero che la Chiesa orientale conosce ancora il matrimonio dei preti. Il celibato ecclesiastico ha norme che si rifanno alla verginità di Cristo però è notorio che Pietro e altri apostoli erano sposati. La questione del matrimonio dei preti non era assolutamente una questione teologicamente dirompente, a quei tempi.

E ipotizzare che qualcuno volesse gettare fumo tra i cristiani scrivendo che Gesù era sposato, un po' come oggi si discute di matrimonio dei preti?

Ci sarebbe anche una contraddizione nei fatti, perché coloro che oggi contestano il celibato ecclesiastico lo fanno dicendo che è solo una legge canonica che non ha mai avuto valore dal punto di vista teologico o spirituale. Invece è una legge canonica che ha le radici nella vita apostolica. Se dicono che nel IV secolo c'era un dibattito in corso sul celibato dei preti, si contraddicono e confermano che ha ragione la Chiesa.

Lei che conclusione trae da tutto questo?

Scoperte come questa sono trovate per fare clamore, non spiegano la complessità dei fatti e dimostrano una sorta di slealtà della cultura moderna nei confronti del cristianesimo, perché non si fanno i conti con tutto il contesto dei fatti relativi ai vangeli. Non si dice ad esempio che se si legge la letteratura apocrifa e gnostica si trova di tutto. Cè un vangelo apocrifo, mi pare di Tommaso, che cita una frase di Gesù per il quale se non diventi donna non puoi entrare nel Regno dei cieli. Una frase così non ha niente di storico, al contrario ha molto di attinente alla sfera, alla cultura, ai i riti e alle pratiche gnostiche. Bisogna sempre inquadrare la complessità dei problemi, e soprattutto tenere conto di tutti i fattori in gioco quando si parla di vangeli.
 
(Paolo Vites) - © Riproduzione Riservata. - ilsussidiario.net/ -

 
 
 

CLAMOROSO!!! TROVATO ALTRO PAPIRO: GESU' NON E' MORTO IN CROCE MA E' SCAPPATO CON L'AMANTE E LA CASSA RUBATA A GIUDA!!!

Post n°7449 pubblicato il 20 Settembre 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Un altro frammento di papiro scritto nel dialetto copto sahidico-cavol tipico dell'alto Egitto e sinora sconosciuto ha riaperto il dibattito sulla possibilità che Gesù non è realmente morto in Croce, ma approfittando dei discepoli spesso addormentati e stanchi dei suoi lunghi sermoni sia scappato con la più bella donna che aveva al seguito e i soldi della cassa gelosamente custodita da Giuda ( che forse si impiccò per il dolore di aver perso tutto). La professoressa Laren Fortdhetest, della Harvard Pappoly School, nel corso di un convegno a San Marino ha presentato il papiro nel quale si legge: «E Gesù disse solo a Pietro: “Mia moglie mi sta stancando scappo con la più giovane distrai Giuda che ho bisogno di denaro..». Si tratta della seconda attestazione nella quale si parlia di una «moglie e del tradimento con fuga di Gesù e la notizia è stata rilanciata dal  " The Guardianpò" una delle principali testate giornalistiche del Regno Unitlo.      

PENSATE SIA UNA CAVOLATA? EBBENE POTREBBE ESSERE UN' ALTRA DELLE TANTE CAVOLATE CHE OGNI TANTO VENGONO FUORI PER FAR VENDERE LIBRI O GIORNALI MA IL FRAMMENTO ESISTE ED E' A CASA MIA  E ANCHE SE LA MIA FAMIGLIA CONTINUA  A DIRE CHE E' UN PEZZO DI CARTA DOVE IL MACELLAIO AVEVA INCARTATO LE BISTECCHE IO CONTINUO A LEGGERCI TUTTO CIO' E SICCOME SENTO DI ESSERE UN GRAN STUDIOSO VOGLIO VEDERE CHE MI CONTRADDIRA'.

AVVISO FIN DA ORA CHE ACCETTERO' INTERVISTE A PAGAMENTO SOLO DA GIORNALI DICHIARAMENTE ANTICATTOLICI E CHIEDO AL RESTO DEGLI INTERESSATI DI GIRARE AL LARGO..STO STUDIANDO ALTRI PAPIRI E NON HO TEMPO DA PERDERE!!!!

Mario detto anche diglilaverita -



 
 
 

I CAPRICCI DI NICHI VENDOLA E COMPANY: MA CHI PENSA AL BENE E AGLI EVENTUALI TRAUMI DEI BAMBINI ADOTTATI?

Post n°7448 pubblicato il 20 Settembre 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

«Separare il bambino dall’amore è per la specie umana un errore di metodo: la contraccezione, che è fare l’amore senza fare il bambini; la fecondazione artificiale, che è fare il bambino senza fare l’amore; l’aborto, che è disfare il bambino; la pornografia che è disfare l’amore sono, a gradi diversi, incompatibili con la morale naturale».
(Jérôme Lejeune)


La Chiesa cattolica è sessuofobica? Mi scappa da ridere. Aprite i giornali oggi e vedete come va di moda fare i bambini. Sì, fare. Per la Chiesa i genitori pro-creano: sono collaboratori dell’opera creatrice di Dio (e scusate se è poco!); per gli altri i bambini si fanno, si costruiscono, si assemblano. Per lo più in laboratorio, senza l’arcaica e orripilante (per loro, mica per i cattolici!) unione carnale tra un uomo e una donna.
Alcuni flash dalla rassegna stampa di oggi. Nichi Vendola allunga la lista dei desideri: «Non voglio Pacs, né Dico, non voglio acronimi: a 54 anni voglio sposarmi con il mio compagno, ed anche un figlio». Francesca Vecchioni e la compagna Alessandra, con scambio di anelli, bacio e bouquet (due bouquet, obviously) hanno firmato ieri il registro delle coppie di fatto istituito da Pisapia a Milano. Loro, due figlie le hanno già. Due gemelle avute con fecondazione eterologa in Olanda, dove «la donazione è considerata un servizio sociale». Lì, chi dà il seme non riceve alcun compenso e non può restare anonimo. A 16 anni Nina e Cleo, le bambine, potranno conoscere il padre biologico. Buon per loro (si fa per dire).
Ecco qualche altro titolo di oggi: «L’era delle post-mamme. Record di ovociti congelati». «Non ho deciso se avere un figlio, ora mi sento libera di scegliere». «Mamme sì ma domani. Così manager e single fermano l’orologio biologico».
Ma torniamo a Vendola, che apertis verbis sbeffeggia coloro (anche cattolici) che a Milano e in altri comuni hanno votato a favore del registro delle unioni di fatto, sostenendo che vabbé per i diritti civili, ma “famiglia” e “matrimonio” non si toccano né ora né mai, perché lo dice la Costituzione (che poi è vero). Crepata la diga, Vendola oggi ha ribadito qual è la sua meta. Matrimonio e figlio (adottato, o alla maniera di Elton John non è dato sapere). Sottoscrivono gli Arcigay e la comunità Lgbt tutta. Senza se e senza ma.
Ecco gli adulti Arciarcobaleno e i loro desiderata. Ma chi ci pensa a questi bambini, nati o “in sospeso”? Chi pensa al loro bene, al loro futuro, al loro destino?
Basta conoscere un po’ gli adolescenti, basta poco, e non è vero che sarà facile dire ad un figlio e fargli accettare senza dolore che non è nato da un atto d’amore tra sua madre e suo padre. O che il padre è un uomo mai visto che ha donato lo sperma ad una sconosciuta. O che la madre biologica è una tizia che aveva bisogno di soldi e ha venduto (non donato!!!) i suoi ovuli, mettendo a rischio la salute, e la vita. (… Ed è bene la raccontino tutta la verità alle donne: che non si creda che la stimolazione ormonale e il prelievo degli ovociti sono una passeggiata!…).
Spiegaglielo, a un figlio, che delle due figure femminili che lo accudiscono e si baciano in bocca e si fanno le coccole e dormono nello stesso letto e si fanno chiamare entrambe “mamma”, solo una è la mamma naturale, l’altra c’è, ma gli vuol bene come fosse… la zia. Che dei due maschi che vivono con lui e stanno insieme e si fanno entrambi chiamare “papà”, uno ha dato un po’ del suo liquido seminale per l’ovulo X che è stato fecondato e impiantato nell’utero di una madre surrogata che non avrà mai nulla a che fare con lui, e l’altro “papà” è come fosse… uno zio. O che la mamma prima ha voluto essere sicura con il lavoro e con la casa e si è tolta gli sfizi che aveva, poi, quarantenne, ha deciso che era arrivata l’ora, ha scongelato un ovulo messo nel freezer di un ospedale dieci anni prima, l’ha fatto fecondare in provetta con lo sperma di papà (ma anche no) e lui ora è qui…
Che parole troveranno per spiegare a questi bambini che non sono figli dell’amore tra un uomo e una donna ma, decisi a tavolino e scelti a catalogo, sono figli di uomini-che-odiano-le-donne, o di donne-che-odiano-gli-uomini? Figli della tecnica, concepiti e assemblati in un laboratorio... sterile.

Saro Luisella - Fonte: CulturaCattolica.it

 
 
 

IL PIU' BEL PERIODO DELL'ANNO A MEDJUGORJE

Post n°7447 pubblicato il 20 Settembre 2012 da diglilaverita
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Intervista a Padre Danko Prutina, coordinatore del Mladifestival, il Festival dei Giovani che si è svolto lo scorso agosto nella località bosniaca

Dall'1 al 6 agosto 2012 si è svolta a Medjugorje la 23° edizione del Mladifestival, il Festival dei Giovani a cui ha preso parte anche il Movimento Per la Vita Italiano. In quella gioiosa occasione, ZENIT ha incontrato Padre Danko Prutina, coordinatore del Mladifestival, per chiedergli di raccontarci la storia e lo spirito che anima questo Festival.

Quando e come è nata l’idea di un Festival dedicato ai giovani a Medjugorje?

Padre Prutina: Il Festival dei giovani è l’incontro della gioventù cattolica di tutto il mondo e si svolge ogni anno, la prima settimana di agosto. Il primo Festival fu organizzato da p. Slavko Barbaric. Parteciparono circa 200 giovani, alcuni ragazzi con le chitarre animavano la musica, c’erano alcuni traduttori, e così inizò. Come tutte le cose modeste e importanti, così anche il Festival è cresciuto da un granello di senape a un gran albero di preghiera, fede, testimonianza e gioia.

Qual è stata la sua esperienza di coordinatore del Festival in questi anni?

Padre Prutina: I giovani mi affascinano sempre per tre realtà: la loro devozione, la loro gioia e la loro perseveranza che si nota specialmente alla sera durante l'Adorazione Eucaristica. Durante il Festival è evidente che la Chiesa è giovane e bella. Io dico sempre che per me quella prima settimana di agosto è il periodo più bello dell'anno a Medjugorje.

E’ un Festival sostanzialmente di preghiera, un incontro intenso con Dio oltre che tra i giovani. Quanti giovani partecipano solitamente e quanti erano presenti quest’anno?

Padre Prutina; Quest'anno hanno preso parte all'incontro circa 40.000 persone provenineti da 71 paesi. Vi erano oltre 600 sacerdoti a disposizione dei giovani per confessioni, colloqui o consigli. Negli ultimi due anni abbiamo iniziato a raccogliere le vocazioni spirituali cioé sacerdotali, religiose, di uomini e donne, diaconi permanenti e chierici i quali hanno avuto la loro vocazione proprio a Medjugorje. Finora ne abbiamo raccolti 590 e questa cifra aumenta pian piano ogni mese. Nel nostro archivio abbiamo 520 guarigioni fisiche documentate. Tutti questi frutti sono il segno che lo Spirito Santo opera. Tante coppie giovani mi hanno detto che hanno trovato marito o moglie a Medjugorje ma di questo non abbiamo ancora fatto le statistiche.

Quest’anno il tema del Festival si è ispirato al vangelo di Luca “Signore, aumenta la nostra fede!” (Lc - 17, 5). In questo mondo che ha bisogno di  una “nuova evangelizzazione” cosa significa per i giovani “aumentare la fede”?

Padre Prutina: Crescere nella fede non è una chiamata rivolta soltanto ai giovani, ma ad ogni fedele. Credere significa essere pronti ad appogiarsi completamente al Signore, mettere Lui al primo posto nella vita e non, per esempio, l' aspetto esteriore, opinione degli altri, il denaro, il successo, il potere… La nostra fede si nutre con la Parola di Dio e con la Sua presenza concreta nel Santissimo sacramento dell'Altare. Possiamo paragonare la fede con la luce. Come la luce, infatti, essa allontana le tenebre, le angoscie e la disperazione e dona la sicurezza e la forza.

Il Festival è terminato il giorno della Trasfigurazione di Gesù e il 2 agosto, Perdon d’Assisi. E' stato questo un invito all’incontro intimo con Dio Padre e con il Figlio?

Padre Prutina: L'obiettivo di ogni Santa Messa, preghiera, esercizi spirituali e anche di questo Festival è l'incontro con Dio vivente. Chi incontra Gesù, non può rimanere uguale. La sua vita cambia in meglio, diventa sensibile alla giustizia ed all'amore. Abbiamo il privilegio di incontrare Gesù sempre in ogni Eucaristia. La Madonna qui a Medjugorje non fa altro che prenderci per la mano, nel senso spirituale e guidarci verso Gesù. Assieme a Maria camminiamo verso Gesù.

Perchè avete sostenuto l'iniziativa europea, Uno di noi, a difesa dell’embrione umano, voluta da vari gruppi pro-life europei?

Padre Prutina: E' un fatto scientifico che la vita umana inizia con il concepimento, fusione della cellula sessuale maschile, lo spermatozoo, con quella feminile, l'ovulo. L'essere umano è l'individuo la cui crescita si evidenzia continuamente in tutti periodi di sviluppo, iniziando da zigote, attraverso embrione, feto, neonato, bambino fino ad essere umano maturo e poi in età avanzata. Ogni periodo di sviluppo è determinato dal periodo precedente e tutti i periodi sono sottomessi ai cambiamenti biologici e psicologici ma l'identità originaria dell'essere umano non cambia mai dal momento del concepimento fino alla morte. La vita umana è sacra perché fin dall'inizio comprende l'opera di creazione di Dio ed è proprio per questo che la Chiesa l'ha sempre difesa lottando per la civiltà del'amore, creando la cultura di vita. Sosteniamo l'iniziativa civile Uno di noi a livello europeo perché vogliamo aiutare a svegliare le coscienze, soprattutto tra i giovani dei paesi europei, sulla dignità della persona umana dal concepimento fino alla morte ed anche su altri valori democratici.

- ZENIT -

 
 
 

LA VOCAZIONE TRA MEDJUGORJE E FATIMA ( TERZA E ULTIMA PARTE)

Post n°7446 pubblicato il 20 Settembre 2012 da diglilaverita
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Intervista a don Roberto Panizzo, della Pia Unione dei Figlie e Figli del Cuore Immacolato di Maria

Cosa intendi per fede?

Don Roberto Panizzo: Fede intesa quando uno “da credito a”. Quando tu hai fede, quando tu dai credito a una persona? Quando posso contare, quando la conosco e quando mi fido. Prima della fede ci vuole un atteggiamento che, in termini pedagogico-religiosi, Amedeo Cencini, un sacerdote psicologo, chiama la docibilitas, la disponibilità a lasciarsi condurre, l’atteggiamento che precede la fede che indica che tu hai il coraggio, la forza, la comprensione, la grazia di uscire da te stesso, perché dar credito a qualcuno significa uscire da se stessi.

La non fede, ma non la “non fede in”, è che ormai nel mondo di adesso si è persa la capacità di dare credito a qualsiasi cosa. Non è andata in crisi la fede in Gesù Cristo, in Dio, non c’è più fede in niente, né nell’uomo, né nella natura…. L’uomo è stato atomizzato, non esiste più una fede che ne combatte un’altra, ognuno ha una fede sua. Questo è diabolico, questo divide, è esattamente il contrario del fare unità. Come si può cominciare a fare unità? Quando io comincio a guardarti e a dire che esiste un “tu”, non esisto solo io, si esce dalla fase di relativismo. Il relativismo è arrivato al suo grado assoluto. Trovo che la proposta dell’anno della fede sia divina, ispirata, se però è in questi senso che ci apre all’altro. E’ meglio una fede sbagliata che una non fede, dico un’eresia. E’ meglio credere, che non credere nulla se non in noi stessi, perché diventa l’annullamento, è l’inferno, è l’egocentrismo assoluto, esisti solo tu. Il resto c’è, ma se non ci fosse sarebbe esattamente la stessa cosa. Ecco qui, credo, rientriamo nel carisma dell’unità: creare delle occasioni concrete semplici dove le persone vivono la loro diversità nella capacità di relazione, diventando immagine di Dio, perché Dio è relazione, relazione nella diversità perché sono Padre, Figlio e Spirito Santo. Non sono 3 identici, sono persone, come tali hanno una personalità, paterna, filiale … Il nostro essere “nell’Uno noi inseriti”, come dice Elisabetta della Trinità, significa essere inseriti in questo progetto in cui noi siamo testimoni nella misura in cui diventiamo capaci di relazione e la relazione è nella diversità e così nasce l’unità. Allora diventi un segno concreto per un mondo che non sa cosa vuol dire “credo”.

Come la fede si è ripresa nel medio evo, prima ancora dopo la barbarie, dopo la distruzione dell’impero romano? Attraverso i monasteri, per esempio i monasteri benedettini. I monasteri erano qualcosa di concreto, non erano riunioni di mistici che facevano chissà cosa, erano comunità dove si lavorava e si pregava insieme, attorno alle quali si costituiva una microsocietà agricola, si bonificavano i terreni e il resto. Cioè delle piccole comunità dove si vivevano delle relazioni nel bene e nel male. E’ stato a partire da lì che poi la fede è stata ricostruita, a macchia di leopardo si dice, cioè tante macchie che pian piano hanno diffuso una capacità di relazione dove però c’era la centralità di Dio.

E’ questo concretamente il carisma dell’unità, questo qualcosa non di teorico, ma molto concreto semplice, umano vissuto nel nostro quotidiano con le nostre frizioni, che ci sono. E’ possibile a tutti viverlo nella misura in cui si un’intenzione a ciò che si fa. Per questo è importante la consacrazione sia essa religiosa, sia essa nella famiglia come matrimonio. Non è detto che un matrimonio anche semplicemente civile sia meno riuscito dal punto di vista umano dell’intesa, dell’educazione dei figli e dei valori, però non ha questa intenzione e non ha questa funzione e quindi non ha questo effetto anche se  migliorerà la società dal punto di vista umano, creerà, se ci sono figli, delle nuove persone propositive, ma il regno di Dio è qualcosa d’altro.

Si tratta di specificare, personalizzare quella consacrazione che abbiamo ricevuto tutti attraverso il battesimo, perché tutti abbiamo ricevuto il carisma, siamo già tutti consacrati, il grande problema è che non ce ne rendiamo conto

Si tratta di riscoprire il battesimo?

Don Roberto Panizzo: Esatto. Riscoprire il battesimo e dire ”allora dove lo posso vivere?”, sono sposato, va bene vivrò così, ma do questa consacrazione, cioè rendo sacro quello che faccio e allora sì che il mondo cambierà. Certo se sono due, è un po’ difficile, però se sono 3, 4 500 200milioni… e poi la diffusione non dipende da noi, dipende da noi nel senso della disponibilità.

Lucia di Fatima diceva che per un’apparizione un segno della credibilità è  primo il modo in cui i veggenti si immolano, cercano di vivere, secondo che si diffonda non per opera propria. A Fatima due dei tre bambini sono morti quasi subito, Lucia si è chiusa in un convento ed era inavvicinabile, eppure il messaggio si è diffuso. Però sono stati 3 che si sono immolati, hanno preso sul serio questo messaggio, vivendolo in prima persona.

Io ricordo quando Giovanni Paolo II è venuto a Fatima dopo l’attentato: era prostrato, distrutto, non l’ho mai visto così debole, era accasciato sulla cattedra nella celebrazione del mattino. Il pomeriggio alle 14,30 c’era una mezz’ora di preghiera silenziosa con tutti i religiosi di Fatima. Tutti noi religiosi ci raduniamo nella cappellina, ci si inginocchia davanti all’immagine della Madonna, intorno al Papa, in silenzio; è passata una mezz’ora in silenzio assoluto nonostante le centinaia e migliaia di persone, poi Giovanni Paolo II si è rialzato ed era cambiato da così a così, scherzava, era fisicamente agile. Mi ricordo che anche un giornalista si chiedeva che cosa la Madonna gli avesse comunicato. Da allora è diventato un grande apostolo di Fatima.

La fondatrice ha scritto una libro per la vita “Non uccidermi mamma”, edito per la prima volta nel 1975, in occasione della sentenza che depenalizzava l’aborto, della diossina, del dibattito che poi ha portato alle L. 194/78. Con questo libro all’epoca in Italia e successivamente in brasile avete fatto “campagna per la vita”. Il fatto di avere ospiti presso questa vostra casa i volontari del MPV per questa iniziativa europea a difesa dell’embrione come l’hai vissuto?

Don Roberto Panizzo: Come credenti, come religiosi, se il nostro Dio è il vivente, tutto ciò che è vita è vita e non c’è vita “quando, se , come, a condizione che”. La vita o c’è o non c’è. Questo è un principio fondamentale. Io amo la fantascienza, mi ricordo ancora un racconto che era strano ma mi ha fatto pensare. Erano poche pagine in cui si raccontava di una società dove c’era il diritto di sopprimere i figli e di far chiamare una specie di furgone accalappiacani che li portava in un centro per l’eliminazione. Questo era possibile fino a quando il figlio non imparava a fare un tipo di operazioni algebriche. Mi ha colpito perché sembrava una cosa strampalata.

Purtroppo non lo è per certi bioeticisti …

Don Roberto Panizzo: Quando tu metti in dubbio il principio, qualsiasi condizione, per es.  se non sai fare 3 capriole di seguito…, rende lecito sopprimere una vita. Quindi non è possibile pensare in altri termini altrimenti….

Per quanto riguarda il libro di Sr Mara Lilliana, mi ricordo al mio ritorno da teologia lei mi disse “vieni qua che ti faccio leggere qualcosa” e si è messa a leggere questo libretto immaginando questo  feto che si preparava alla vita con tutte le difficoltà. Al termine di queste pagine, il tempo è volato, io mi sono messo a piangere e lei ha detto “ va bene se ti sei commosso vuol dire che ha effetto”. Lo ha fatto subito pubblicare perché c’era in ballo il discorso dell’aborto.

Direi che è servito molto poi ne abbiamo fatto anche un audiovisivo.

Avervi qui è stato bello, bella la conoscenza con voi. Abbiamo intenzione di fare dei ritiri sul post aborto, con la partecipazione di Suor Emmanuel, e ci stiamo lavorando.

Una casa dove vivere questi momenti per la vita credo sia importante averla e noi siamo disponibili per la vita.

di Elisabetta Pittino - ZENIT -

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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