ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 25/09/2012

MESSAGGIO DELLA REGINA DELLA PACE DEL 25 SETTEMBRE 2012

Post n°7471 pubblicato il 25 Settembre 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

"Cari figli! Quando nella natura guardate la ricchezza dei colori che l’Altissimo vi dona, aprite il cuore e con gratitudine pregate per tutto il bene che avete e dite: sono creato per l’eternità e bramate le cose celesti perché Dio vi ama con immenso amore. Perciò vi ha dato anche me per dirvi: soltanto in Dio è la vostra pace e la vostra speranza, cari figli. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

 
Fonte: www.medjugorje.hr

 
 
 

IL DIAVOLO E I PECCATI IMPURI

Post n°7470 pubblicato il 25 Settembre 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Padre Domenico da Cese (1905-1978) fu cappuccino di santa vita, dotato di doni mistici particolari. Davanti al suo confessionale c’era sempre una lunga fila, che lo costringeva a saltare anche il pranzo.

Padre Pio dirottava molti suoi fedeli da padre Domenico da Cese, che operava in Abruzzo presso il santuario del Volto Santo di Manoppello. Diceva ai pellegrini: “Perché fate tanta strada per venirmi a trovare? Avete Padre Domenico…!”

Il Signore diede a padre Domenico delle sofferenze supplementari per riparare i peccati impuri dei sacerdoti che cedono alle tentazioni della carne. Perciò, alla vita di incessante preghiera, il cappuccino affiancava dure penitenze, soprattutto in riparazione di questo tipo di peccati.

Per questo il diavolo lo picchiava e lo vessava senza tregua, soprattutto di notte, per disturbargli il sonno. La sua arma contro il maligno era l’invocazione al Volto Santo di Cristo che si venera a Manoppello.

Un giorno, racconta il maresciallo Nicola Jacobone che spesso era ospite del convento, padre Domenico si intrattenne oltre cinque ore da solo con un uomo che abitava nei pressi di Pescara. Il maresciallo Jacobone lo aveva accompagnato in auto fino alla sua abitazione e lo aveva atteso fuori tutto il tempo. Finalmente, verso mezzanotte, padre Domenico uscì da quella casa. Sembrava molto preoccupato e gli raccomandò più volte di guidare con prudenza sulla via del ritorno.

Giunti a Manoppello, il maresciallo vide comparire dinanzi a padre Domenico la sagoma terrificante di un uomo tutto nero, alto circa due metri. Ne fu così sconvolto che estrasse la pistola per sparargli, pensando a un aggressore, ma il frate lo fermò. Era inutile sparargli, gli spiegò, perché era Lucifero, che subito sparì e si inabissò in un pozzo accanto.

Il diavolo era uscito dalla casa di quell’uomo che padre Domenico aveva convinto a rinunciare al peccato e voleva vendicarsi della bruciante sconfitta. Dopo la separazione dalla moglie, quel tale conviveva infatti con un’altra donna (cioè in peccato), e grazie a Padre Domenico aveva deciso di lasciarla per riconciliarsi con Dio.

Satana aveva quindi minacciato il cappuccino di spingere l’auto in un burrone sulla via del ritorno e padre Domenico aveva raccomandato al maresciallo di guidare con prudenza, invocando ripetutamente la protezione del Volto Santo di Gesù.

L’episodio mette in evidenza al contempo l’importanza della confessione sacramentale per risollevarsi dalle cadute e sottrarsi al potere del diavolo e la gravità dei peccati impuri in generale.

PREGHIERA:

Mio adorabile Salvatore che, per espiare i peccati, e specialmente quelli impuri, avete voluto che la vostra carne fosse orrendamente straziata, non permettete che tante vostre sofferenze siano vane per me; non tollerate che il vostro Sangue. Divino sia stato versato inutilmente per me! Venite in mio soccorso nelle lotte che debbo sostenere, per non cedere alle lusinghe del male.
Per le vostre sacre Piaghe, guarite le tante ferite inflitte dal peccato all'anima mia; distaccate il mio cuore da ogni piacere terreno, e da quanto può menomamente offuscare la sovrannaturale bellezza dell'anima mia.
Io vi ringrazio dell'amore che mi avete mostrato soffrendo ed espiando per me, detesto con tutta l'anima mia le offese, scaturite dalla mia malizia o sfuggite alla mia fragilità. Sono risoluto di amarvi, per quanto lo meritate, e per quanto io vi ho offeso; ma Voi conoscete la mia debolezza; perciò, venite in mio soccorso, ogni volta che il nemico tenta più violenti i suoi attacchi immondi.
O Gesù, Voi che vi pascete tra i gigli, liberatemi da ogni affetto impuro, che porrebbe ostacolo alle mirabili effusioni della grazia vostra nell'anima mia, e alla divina amicizia che a Voi mi unisce. C'è stato un tempo infelice, in cui io non Vi amavo; ora me ne pento con tutta l'anima mia. Io desidero tanto amarvi, e farvi amare anche dagli altri. Preservate dal male del peccato, singolarmente le anime a me più care, e quelle affidate alle mie cure.
In Voi o Signore, io pongo tutte le mie speranze; a Voi consacro il mio cuore; a Voi offro tutte le energie del mio corpo e tutte le aspirazioni dell'anima mia.
O Maria, Madre mia tenerissima, a Voi io ricorro fiducioso. A Voi, Vergine Madre, che non foste toccata da neo alcuno di colpa, né attuale, né originale, raccomando e affido la purità del mio cuore. Amen.

idm_buonagiornata@yahoogroups.com - Visita il ns sito! www.innamorati-di-maria.it -

 
 
 

METTERSI SULLE ORME DI MARIA IMPARANDO AD ESSERE DOCILI ALLA VOCE DELLO SPIRITO

Post n°7469 pubblicato il 25 Settembre 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

«Mettersi sulle orme di Maria, imparando a essere docili alla voce dello Spirito»: è il segreto del Montfort. Per Maria i luoghi dell'apprendimento della scienza di Dio, sotto la guida dello Spirito, non sono state le aule scolastiche, ma i luoghi della vita quotidiana, consumata nell'amore per Dio e per il prossimo.

Per Maria i luoghi dell'apprendimento della scienza di Dio, sotto la guida dello Spirito, non sono state le aule scolastiche, ma i luoghi della vita quotidiana, consumata nell'amore per Dio e per il prossimo: la casa di Nazaret, la casa di Elisabetta, il luogo del parto a Betlemme, la via verso l'Egitto e quella del ritorno a casa, il Tempio di Gerusalemme, la vita nascosta a Nazaret, la festa di nozze a Cana, il Golgota, il Cenacolo. Non sempre la menzione dello Spirito è esplicitamente indicata nelle pagine evangeliche relative alla vita di Maria; tuttavia sappiamo che, dall'Annunciazione alla Pentecoste – secondo la fede della Chiesa, dall'immacolato concepimento all'Assunzione in cielo in anima e corpo – tutta l'esistenza di Maria è posta sotto l'ombra luminosa dello Spirito Santo.

Sono allora gli atteggiamenti interiori di Maria, quali il silenzio, il custodire nel cuore, la risposta della fede senza riserve, l'andare missionario, l'attenzione ai bisogni del prossimo, la fortezza nell'ora della prova..., a rivelare il lavoro dello Spirito nel cammino spirituale della Madre di Cristo e della Chiesa. Il silenzio, qualificante il discepolato di Maria più delle parole, è infatti lo spazio per accogliere nei cuori la piena risonanza della voce dello Spirito Santo: occorre far silenzio dentro di sé, affinché possa esprimersi l'Ospite dolce dell'anima, perché egli porti nei cuori la conoscenza e l'esperienza di Dio, dal quale fiorisce la preghiera.

Il cantico del Magnificat, mentre esprime la comprensione da parte di Maria dei misteri di Dio, visibilizza l'efficacia del magistero dello Spirito nell'animo della discepola della Sapienza.

Mettersi sulle orme di Maria, imparando a essere docili alla voce dello Spirito, è stato anche l'obiettivo di san Luigi Grignion di Montfort; nella sua vita ritroviamo infatti tutti gli elementi costitutivi di quella che potremmo definire la vita nello Spirito. Sono numerosi e significativi i segni rivelatori che manifestano il profondo rapporto esistente tra Montfort e lo Spirito Santo.

Egli parla dello Spirito sottolineandone la natura, il ruolo, i doni nei riguardi dei credenti, dei missionari, di Maria e della Chiesa. Egli appare un conoscitore appassionato dell'opera dello Spirito Santo, un uomo che esprime nella sua dottrina non solo una conoscenza intellettuale, ma manifesta la sua esperienza diretta e l'ideale di una vita da realizzare in pienezza.

Lo Spirito nell'opera della salvezza.

Negli scritti di Luigi Grignion di Montfort lo Spirito non è mai presentato isolato, ma sempre menzionato insieme al Padre e al Figlio, così da esaltarne la caratteristica dinamica protesa alla realizzazione del piano della salvezza.

Lo Spirito Santo è coinvolto come il Padre e il Figlio in tutta l'opera della salvezza: incarnazione, redenzione, santificazione (VD 4-50), in una parola nel mistero di Cristo e della Chiesa: «Il modo di agire adottato dalle tre Persone della Santissima Trinità nell'incarnazione e nella prima venuta di Gesù Cristo è da loro seguito ogni giorno in maniera invisibile nella santa Chiesa, e sarà da loro seguito fino alla consumazione dei secoli nell'ultima venuta di Gesù Cristo» (VD 22).

Tre sono le caratteristiche che manifestano il ruolo dello Spirito: innanzitutto e fondamentalmente è nella formazione di Gesù Cristo nel seno di Maria: «L'opera più meravigliosa e misteriosa di Dio». «In unione con lo Spirito Santo, Maria ha realizzato la più grande opera che mai sia esistita o sarà, cioè un Dio-Uomo» (VD 35).

Di conseguenza è ancora prerogativa dello Spirito Santo attraverso Maria formare Gesù Cristo nei cristiani. Montfort esprime questo ruolo della terza persona della Trinità parlando della nascita e della crescita del Cristo nelle anime dei credenti: «Compirà anche le più grandi cose che avverranno negli ultimi tempi. La formazione e l'educazione dei grandi santi, che vivranno verso la fine del mondo, sono riservate a lei (Maria), perché soltanto questa Vergine singolare e miracolosa può produrre, insieme allo Spirito Santo, le cose singolari e straordinarie » (VD 35).

Infine Montfort attribuisce allo Spirito Santo anche il progresso spirituale dei cristiani «perché crescano di virtù in virtù, di grazia in grazia» (VD 35), ovvero raggiungano la maturità del Cristo «affinché in lei e con lei tu abbia a formare Gesù dentro di me, al naturale, grande e vigoroso, fino al pieno sviluppo della sua età perfetta» (SM 67).

Maria è maestra.

Nella dottrina di Luigi Maria noi troviamo la spiegazione e il segreto della sua vita interiore e apostolica: egli è rimasto lungo tutta la sua vita disponibile allo Spirito Santo, ha capito che il compito primario del credente è quello dell'apertura, della disponibilità, davanti a Dio che si rivela e opera secondo la sapienza che sconvolge la logica dell'uomo.

La povertà, la sua consacrazione a Gesù per Maria, la sua disponibilità apostolica testimoniano la sua fede nel Dio trascendente che esaudisce e sorpassa i desideri e le aspirazioni degli uomini. La santità del Montfort ha origine nell'atto di rimettere tutto sé stesso nella misericordia di Dio che attraverso il suo Spirito e il ministero di Maria ha potenziato e portato a realizzazione tutte le risorse dell'umanità di Luigi Maria a favore della realizzazione del regno di Gesù Cristo.

Maria è maestra di vita spirituale perché ha percorso per prima e fino in fondo l'itinerario della sequela di Cristo, in ascolto perseverante della voce dello Spirito. Per questo ai credenti di tutti i tempi ella non cessa di additare Cristo, sapienza eterna e incarnata, così come un tempo lo presenta a Elisabetta e al Battista, ai pastori e ai Magi, a Simeone e ad Anna, ai convitati di Cana e agli apostoli, tutti aiutando a incontrare vitalmente il mistero del Figlio di Dio fatto uomo nel suo grembo, per opera dello Spirito del Padre.

Tale funzione di Maria l'ha così riassunta Giovanni Paolo II: «Se... in questa difficile e responsabile fase della Chiesa e dell'umanità avvertiamo uno speciale bisogno di rivolgerci a Cristo, che è si - gnore della storia dell'uomo in forza del mistero della redenzione, noi crediamo che nessun altro sappia introdurci, come Maria, nella dimensione divina e umana di questo mistero. Nessuno, come Maria, è stato introdotto in esso da Dio stesso. Questo mistero si è formato, possiamo dire, sotto il cuore della Vergine di Nazaret quando ha pronunciato il suo fiat. Da quel momento questo cuore verginale e insieme materno, sotto la particolare azione dello Spirito Santo, segue sempre l'opera del suo Figlio e va verso tutti coloro che Cristo ha abbracciato e abbraccia continuamente nel suo inesauribile amore» (Redemptor hominis, 22).

- stpauls.it - autore: Giuseppe Daminelli - Donboscoland

 
 
 

SOTTO IL SEGNO DI MARIA: LE APPARIZIONI MARIANE DEI TEMPI MODERNI

Post n°7468 pubblicato il 25 Settembre 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Dal Montfort a Medjugorje, una sintetica presentazione delle principali apparizioni di Maria e del loro significato. Viviamo un’epoca di tremenda lotta, scatenata dalle forze del male contro la Chiesa. E Maria combatte.

Sotto il segno di Maria dans Apparizioni mariane e santuari
Per comprendere il significato delle apparizioni mariane degli ultimi due secoli, che si sono succedute in Europa, ravvivando in modo straordinario la fede, è necessario fare riferimento alla figura di san Luigi Maria Grignion di Montfort (1673-1716), uno dei più grandi apostoli mariani di tutti i tempi. Quando il santo bretone scrisse il suo Trattato della Vera Devozione, presumibilmente nell’eremo di Saint-Eloi, nell’autunno del 1712, nessuno poteva prevedere l’eccezionale influsso che questo libretto avrebbe esercitato fino ai nostri giorni.

Il manoscritto, dimenticato in un baule, è stato ritrovato nel 1842 e pubblicato nel 1843. Fu un caso o un disegno della divina Provvidenza? Per chi vede la storia nella luce della fede non vi è dubbio che il capolavoro del Montfort sia stato pubblicato nel momento giusto, quando era incominciata a spuntare l’alba di quei “tempi di Maria” che egli aveva profetizzato. È stato Jean Guitton (1901-1999), filosofo e accademico di Francia, a far notare che l’opera aveva incominciato a diffondersi pressoché in concomitanza con l’apparizione della Madonna a Rue de Bac, a Parigi (1830), dando inizio così a quel ciclo di apparizioni che caratterizzano la fase più recente della storia della Chiesa.


Secondo questa interpretazione, l’apparizione della Madonna della Medaglia miracolosa rappresenta l’inizio di un tempo particolare, quello che per il Montfort è caratterizzato dalla lotta senza quartiere fra Maria e i suoi umili servi da una parte, e Satana e i suoi seguaci dall’altra: «Il potere di Maria su tutti i demoni risplenderà in modo particolare negli ultimi tempi, quando Satana insidierà il calcagno di Lei e cioè gli umili servi e figli ch’ella susciterà per muovergli guerra» (Trattato della vera devozione, 54). «Gli ultimi tempi» per il Montfort non sono necessariamente quelli che precedono immediatamente la venuta di Gesù Cristo nella gloria come Giudice del mondo.

Si tratta piuttosto di un periodo storico caratterizzato dallo scatenamento del Mysterium iniquitatis, al quale Dio risponde inviando Maria in soccorso della Chiesa. Il Montfort vedeva questi tempi profilarsi all’orizzonte e lui stesso, senza forse rendersene conto, li stava preparando con la sua mirabile opera.

Dopo l’apparizione a Rue de Bac, a Parigi, le apparizioni mariane si susseguono durante l’intero secolo XIX sulla terra di Francia. Prima La Salette (1846), poi Lourdes (1858) e infine Pontmain (1871) e Pellevoisin (1876). Si tratta di apparizioni che hanno avuto una straordinaria risonanza ecclesiale, ben oltre i confini francesi. Durante il secolo XX la “strategia” di Maria si è allargata ad altri Paesi del continente europeo, manifestando una premura particolare della Madre di Dio per quelle nazioni di antica cristianità, che corrono il pericolo di smarrire le radici della fede.

La prima apparizione di quello che viene chiamato “il secolo infernale” ha luogo a Fatima (1917) e la sua importanza è tale da rappresentare una grandiosa profezia che illumina il cammino della Chiesa e dell’umanità fino ai nostri giorni. Le apparizioni di Banneux (1932) e Beauring (1933) precedono la grande carneficina della seconda guerra mondiale e testimoniano la volontà della Madonna di essere presente nei momenti più bui della storia umana. Nella seconda parte del secolo, contrassegnata da trasformazioni profonde e dense di pericoli, che coinvolgono anche la Chiesa, la Madonna è più che mai presente con le sue apparizioni ad Amsterdam (1945), a Roma (Tre Fontane, 1947) e con la lacrimazione di Siracusa (1953).

Qui si fa allusione solo alle manifestazioni in ambito europeo, che hanno ricevuto un’esplicita approvazione ecclesiastica. In realtà, le apparizioni mariane degne di considerazione sono assai più numerose e ormai coinvolgono anche gli altri continenti. AI riguardo, il fenomeno di maggior impatto ecclesiale è senza dubbio quello rappresentato da Medjugorje (1981) dove, da oltre un quarto di secolo, accorrono pellegrini da ogni parte. Si tratta di apparizioni che sono ancora sotto il giudizio della Chiesa, ma che hanno fatto della parrocchia di quel villaggio della Bosnia Erzegovina uno dei santuari mari ani più frequentati del mondo.

Ci si interroga giustamente sulla ragione di questa “epifania mariana” degli ultimi due secoli e ci si chiede se si possa intravedere, nella molteplicità degli interventi di Maria, un piano divino di salvezza che si va realizzando. A questo riguardo, va tenuto presente qual è il compito che l’Onnipotente ha assegnato alla Madre di Dio nella fase ultima della storia della salvezza. Maria, Assunta in cielo e Regina del cielo e della terra, esercita la sua missione di Madre della Chiesa e dell’umanità. Le apparizioni fanno parte della sua sollecitudine materna in obbedienza ai disegni di misericordia dell’Altissimo. A partire da Rue de Bac in poi, le apparizioni mariane manifestano una precisa strategia divina, in risposta all’attacco furioso dell’impero delle tenebre nei Paesi di antica cristianità.

Siamo infatti negli anni in cui l’illuminismo, con il culto della dea ragione, pretende di sostituire la fede dei popoli del continente europeo e i movimenti politici che ne sono derivati perseguitano la Chiesa, dando origine alla grande stagione dei martiri. Incomincia ad affermarsi e a diffondersi quel «rifiuto di Cristo» (l’espressione è di Giovanni Paolo Il in Memoria e identità, p. 120, Rizzoli 2006) che, a partire dalla Francia, si diffonde in tutto l’Occidente. È sintomatico che nel segreto de La Salette la Madonna faccia per la prima volta esplicitamente riferimento alla figura misteriosa dell’Anticristo.

Nel secolo XX, dopo l’«inutile strage» della prima guerra mondiale, si affermano le «ideologie del male» (ancora in Memoria e identità, p. 15), in particolare il comunismo e il nazismo, dopo le quali si va affermando un «nuovo totalitarismo, subdolamente celato sotto le apparenze della democrazia» (ibid., p. 63). Le «correnti dell’antievangelizzazione» imperversano con la furia di un uragano fino ai giorni nostri. Non solo la fede è rifiutata, ma vengono colpite «le basi stesse della morale umana, coinvolgendo la famiglia e propagandando il permissivismo morale: i divorzi, l’amore libero, l’aborto, l’anticoncezione, la lotta contro la vita nella fase iniziale come in quella del tramonto, la sua manipolazione. Questo programma opera con enormi mezzi finanziari, non soltanto nelle singole nazioni, ma anche su scala mondiale» (ibid. p. 62).

Ci troviamo indubbiamente in una fase della storia in cui il mysterium iniquitatis opera con impressionante violenza, soprattutto nelle nazioni di antica evangelizzazione, con l’intento di eliminare il cristianesimo, emarginando e perseguitando la Chiesa. In questo quadro gli interventi di Maria rivelano il loro profondo significato, in quanto sono la risposta del Cielo al dilagare dell’impostura anticristica. (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 675). In questo senso la prima di esse, quella della Medaglia miracolosa, rivela profeticamente il grande combattimento escatologico in atto, con la vittoria di Maria su Satana. Infatti la Madonna appare con in mano un globo che presenta al Signore, mentre con i suoi piedi schiaccia la testa al serpente infernale. In questo modo la Madre di Dio illumina la Chiesa sull’offensiva in atto dell’impero delle tenebre e preannuncia la sua vittoria, che non potrà mancare.

Ciò che deve essere chiaro è il fatto che la Chiesa oggi è più che mai nell’occhio del ciclone anticristiano. Non sono pochi ad affermare che l’epoca della grandi persecuzioni non è affatto conclusa. La Madonna però è più che mai presente e prepara il suo esercito per la vittoria. È quanto ha autorevolmente affermato il cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per la Propagazione della Fede, inaugurando 1’8 dicembre 2007, come inviato pontificio, il 150mo anniversario delle apparizioni di Lourdes: «L’apparizione della Vergine a Lourdes – ha affermato il Prefetto – come le altre apparizioni mariane rientra nella lotta permanente, e senza esclusione di colpi, tra le forze del bene e le forze del male, cominciata all’inizio della storia umana e che proseguirà fino alla fine… Anzi, questa è ancora più accanita che ai tempi di Bernadette. Il mondo si trova terribilmente irretito nella spirale di un relativismo che vuole creare una società senza Dio». Il cardinale Dias ha poi ricordato quanto il cardinale Wojtyla disse pochi mesi prima della sua elezione alla cattedra di Pietro: «Noi siamo oggi di fronte al più grande combattimento che l’umanità abbia mai avuto. Penso che la comunità cristiana non l’abbia ancora compreso del tutto. Noi siamo oggi di fronte alla lotta finale tra la Chiesa e l’anti-chiesa, tra il Vangelo e l’antivangelo».

Parole – ha precisato il cardinale Dias – «che trent’anni dopo risuonano come profetiche, peraltro preannunciate proprio dalle apparizioni mariane insieme con la rovina spirituale di certi Paesi, l’affievolimento della fede, le difficoltà della Chiesa e l’aumento dell’azione dell’Anticristo, con i suoi tentativi di rimpiazzare Dio nella vita degli uomini… Ma proprio per questo è discesa dal cielo una Madre preoccupata per i suoi figli che vivono nel peccato, lontani da Cristo… La Madonna sta tessendo una rete di suoi figli e figlie spirituali per lanciare una forte offensiva contro le forze del maligno e per preparare la vittoria finale del suo divino Figlio Gesù Cristo… Ella dunque ci chiama anche oggi ad entrare nella sua legione, per combattere contro le forze del male. Le armi da usare in questa lotta dovranno essere la conversione del cuore, una grande devozione verso la santa Eucaristia, la recita quotidiana del santo Rosario, la preghiera costante e senza ipocrisie, l’accettazione delle sofferenze per la salvezza del mondo».

«La vittoria finale», ha concluso il cardinale Dias, «sarà di Dio. E Maria combatterà alla testa dell’armata dei suoi figli contro le forze nemiche di Satana, schiacciando la testa al serpente» (L’Osservatore Romano, 11 dicembre 2007).

di Padre Livio Fonzaga -  Il Timone - atempodiblog.unblog.fr/

 
 
 

BEATA VERGINE MARIA DELLA MERCEDE

Post n°7467 pubblicato il 25 Settembre 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Il 24 Settembre si festeggia Maria Santissima con il titolo "della Mercede". E' importante riflettere su come la Mamma Celeste si sia sempre preoccupata dei suoi figli nei momenti più drammatici della storia.

All'inizio del 13° secolo vari popoli erano soggetti alla schiavitù musulmana e le coste dei paesi del Mediterraneo erano teatro delle continue scorrerie saracene: molti cristiani venivano fatti schiavi e, stanchi e sfiniti dai continui soprusi, venivano costretti ad abiurare la propria fede.
In quella situazione dolorosa una preghiera incessante saliva al Cielo affinché Dio volgesse lo sguardo ai suoi figli sofferenti...

Un giovane, San Pietro Nolasco,  pensava a cosa potesse fare per alleviare le tante sofferenze degli schiavi cristiani. Finalmente, la notte del 2 Agosto 1218 la Madonna gli apparve e gli disse: "Non temere, io sono Maria che tu spesso hai invocato. Ho visto le  afflizioni dei miei figli nella schiavitù; i loro gemiti sono giunti alle  mie orecchie. Ho ascoltato le loro preghiere, mi sono decisa perciò a liberarli dai loro mali e ho scelto te per eseguire i miei voleri. Fonda  un ordine religioso che io proteggerò sin d'ora, che abbia lo scopo di liberare quei miei figli che gemono nella schiavitù col grave pericolo di  perdersi eternamente!" Ciò detto, la Vergine scomparve.

Il 10 Agosto 1218, nella cattedrale di Barcellona, si fondò solennemente  il nuovo Ordine, sotto il titolo di Nostra Signora della Mercede, e San Pietro Nolasco ricevette il candido abito dell'ordine indicato dalla stessa Vergine Maria. II 17 gennaio 1235 Papa Gregorio IX approvò l'Ordine e ne riconobbe il carisma di liberazione e di preservazione della fede.

Nel meditare su come la Madonna non abbandoni mai i suoi figli, oggi preghiamola con il titolo della Mercede:
 

Vergine Santa della Mercede

non ci abbandonare in balìa dei nemici della fede

che desiderano renderci schiavi del male.

Libera la mente ed il cuore di ogni creatura

dal peccato, dall'egoismo e dall'ateismo.

Libera ogni uomo dalla schiavitù del male

e donaci l'unica vera libertà dei figli di Dio.

Fa' scendere su tutto il mondo

lo Spirito Divino  affinchè diventiamo

convinti e sinceri ambasciatori

di pace e di Amore

fra i nostri fratelli.

Fa' che la fede

fortificata dalla tua celeste protezione

ci aiuti ad affrontare

tutti i dolori della vita quotidiana

per meritare un giorno

di giungere umilmente

ma senza timore

al cospetto del tuo figlio Divino.

Santa Maria della Mercede

prega per noi, per tutti i cristiani e per il mondo intero.

Amen.


- IdM-Buona giornata! - Visita il ns sito! www.innamorati-di-maria.it -

 
 
 

LA RIFORMA ELETTORALE GUARDI SOPRATTUTTO L'INTERESSE DELLA GENTE COMUNE

Post n°7466 pubblicato il 25 Settembre 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Riportiamo di seguito una riflessione sulla riforma elettorale in Italia firmata da monsignor Bruno Forte, arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto (in Abruzzo), e pubblicata sull'edizione di domenica 23 settembre del quotidiano Il Sole 24 Ore.

Si parla molto di legge elettorale. Lo fa con autorevolezza il Capo dello Stato, pungolando parlamentari e partiti a procedere con sollecitudine alla riforma della legge che dalla fine del 2005 ha modificato il sistema elettorale italiano. L’accordo sulla necessità e l’urgenza di questa riforma è - a parole - quasi generale. Eppure, finora non si è ottenuto nulla. L’impressione che molti hanno è che le forze politiche stiano considerando più i vantaggi e gli svantaggi che ad esse verrebbero dalle possibili modifiche dell’attuale normativa, che non l’interesse del Paese e quello della gente comune. Ecco perché, senza entrare in merito a proposte tecniche per le quali non ho competenza, vorrei provare a considerare la questione sotto il profilo etico, partendo da ciò che mi pare di cogliere fra la gente, accanto alla quale il mio impegno quotidiano di pastore continuamente mi pone. Visto dal basso, il difetto principale che si avverte nel sistema in vigore è che l’elettore può votare solo per liste bloccate, senza possibilità di scegliere fra i candidati. L’elezione dei parlamentari dipende quindi completamente dalle decisioni e dalle graduatorie stabilite dai partiti, col risultato che spesso gli eletti non hanno e non avranno alcun rapporto vero con il territorio di cui sarebbero espressione. Con una certa durezza, qualcuno osserva che così la “casta” semplicemente clona se stessa. E poiché non è detto che i cloni siano migliori dell’originale, si profilerebbe lo scenario imbarazzante di un inevitabile, progressivo peggioramento della qualità della classe politica. C’è perfino chi osserva maliziosamente che su questa strada la sola speranza per il Paese potrebbe essere quella di arrivare a una qualità dei suoi rappresentanti talmente scadente, da impedire ad essi stessi di rendersi conto di un’eventuale miglioramento che li metterebbe da parte così da non saper attuare strategie per difendersi da esso!

Al di là di questi scenari preoccupanti, non mi pare difficile constatare che l’attuale rappresentanza politica non gode di quella rappresentatività dei problemi reali della gente e del territorio, che aveva caratterizzato la grande stagione della nascita della Repubblica e l’esercizio ritrovato della democrazia parlamentare nel dopo guerra. Il Paese ufficiale sembra essersi insomma scollato dal Paese reale. Se prima l’uomo della strada generalmente sapeva più o meno chi fosse il referente politico da cui sentirsi rappresentato e a cui rivolgersi per avere attenzione, direttamente o attraverso i canali dei partiti e delle organizzazioni socio-politiche, oggi la gente si sente priva di riferimenti affidabili, come se non ci fosse a livello politico chi possa dar voce a quanti non hanno voce. I più deboli sono ovviamente i più svantaggiati da una tale situazione: chi potrà rappresentare i loro interessi? Chi provvedere ai loro bisogni? Chi sarà in grado di dare loro speranza e di lavorare al loro fianco perché questa speranza prenda corpo nella vita reale? Il parlamentare imposto dai partiti, spesso scelto in base a meriti che non paiono andare oltre a quello dell’ossequio ai capi, potrà mai essere voce dei poveri e operatore di giustizia per essi? Se si considera poi il processo di personalizzazione della politica, che ha portato sempre più a sostituire i bagagli ideali delle forze politiche con la figura del leader di turno, fino a legare il nome stesso delle parti in gioco a quello del personaggio carismatico più o meno forte, si comprende fino a che punto sia giunta la spoliazione di reale rappresentatività dei rappresentanti del popolo. L’“eletto” carismatico prende voti da tutte le parti del Paese per la sua sola faccia o per il fascino del suo nome, senza di fatto rappresentare i mondi reali da cui gli sono stati espressi i consensi. In termini morali, questo processo rischia di essere una sorta di furto perpetrato ai danni della democrazia reale, col conseguente drammatico slittamento del compito del politico dal rappresentare i bisogni della gente al tutelare e promuovere interessi personali o di gruppo più o meno influenti.

Che cosa allora chiedere ai nostri parlamentari impegnati a riformare la legge elettorale? Alcuni punti mi sembrano chiari: che si faccia di tutto perché i poveri abbiano voce. Che l’eletto sia uno vicino alla gente, in ascolto della vita reale, delle sofferenze e delle inadeguatezze del mondo del lavoro e della scuola, della vita familiare e delle forme di servizio proprie dello stato sociale. Che come fu per molti dei rappresentanti dell’Italia del dopoguerra e del boom economico, il parlamentare si getti in politica per servire il popolo e non per servirsi del potere acquisito a vantaggio proprio o della casta. Tutto questo richiede che agli elettori venga restituita la possibilità di scegliere non solo fra bandiere diverse, ma anche fra donne e uomini differenti, fra programmi legati a impegni personali e di gruppo che siano affidabili e verificabili attraverso il rapporto costante e diretto fra la base e gli eletti. Se da una parte ciò esige la presenza di candidati competenti, generosi, onesti, animati da forti tensioni ideali e da virtù non comuni, dall’altra domanda che il legislatore dia fiducia alla maturità del nostro popolo di saper discernere fra possibilità diverse e di sapersi affidare a chi è sentito più vicino alla gente per storia, passione, vocazione e missione. Andrebbe poi garantito un effettivo e costante rapporto fra il parlamentare e il territorio di cui è espressione. Solo così la politica, restituita al Paese reale, potrà assumere connotati nuovi: certamente non quelli di un affare su cui investire, quanto piuttosto quelli di una vocazione cui rispondere e di una missione da svolgere. Scriveva una delle voci più autorevoli del personalismo d’ispirazione cristiana, Emanuel Mounier: “L’essere personale è generosità; per questo esso fonda un ordine che è opposto a quello dell’adattamento e della sicurezza... La persona rischia e si prodiga senza badare al prezzo… Tutto ciò assomiglia piuttosto a un richiamo silenzioso, in una lingua che richiederebbe tutta la nostra vita per essere tradotta: per questo il termine di vocazione gli conviene meglio di qualunque altro” (Il personalismo, 97 e 68). Politici per vocazione, non per affari, per missione, non per guadagno: riusciremo a trovare una legge elettorale che dia spazio a persone del genere, vicine alla gente, capaci di farsi voce dei più deboli e dei più poveri e di servire la causa del bene comune al di sopra di tutto?

di monsignor Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto - ZENIT -

 
 
 
 
 

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Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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