ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 13/03/2014

DIFENDERE LA FAMIGLIA NATURALE SIGNIFICA DIFENDERE LE DONNE: I DATI LO DIMOSTRANO CHIARAMENTE

Post n°8897 pubblicato il 13 Marzo 2014 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Dagli anni ’60 in poi la famiglia è sotto attacco: il matrimonio è roba antica (a parte quello tra persone dello stesso sesso, che è sinonimo di progresso) ed è meglio non avere figli o per lo meno averne pochi.

Questo è quello che ci viene insegnato da parecchi anni su televisioni, quotidiani e intellettuali. Noi cattolici siamo liberi pensatori e la pensiamo in modo completamente opposto: difendiamo e sosteniamo la famiglia e ci dispiaciamo molto che i politici cattolici non siano mai stati davvero capaci di farlo anche politicamente. Non sosteniamo la “famiglia tradizionale” perché non esiste e non sosteniamo le cosiddette “nuove famiglie” perché non esistono, questi termini servono semplicemente per annacquare il senso della famiglia. La famiglia è sempre stata una sola, lo ribadisce la Costituzione italiana: una società naturale fondata sul matrimonio. Ovvero: è famiglia solo quando c’è la fecondità del matrimonio tra un uomo e una donna (altri tipi di matrimoni non sono legali in Italia, dunque non sono famiglie).

Il dramma della violenza sulla donna è spesso usato per attaccare la famiglia, luogo indicato come epicentro del fenomeno. Eppure un’indagine dell’Agenzia europea per i diritti fondamentali (Fra) su 42mila donne di età compresa tra i 18 e 74 anni, 1550 per ognuno dei 28 stati membri dell’Europa, ha rilevato dati interessanti. Il tasso di violenza si impenna nel Nord Europa, dove la famiglia è ormai un lontano ricordo: Danimarca (52% di abusi subiti), Finlandia (47%) e Svezia (46%). L’Olanda è al quarto posto con il 45%, seguita da Francia e Gran Bretagna, entrambe al 44%. L’Italia invece, dove permane nonostante tutto una solidità delle famiglie, è al 27% cioè nel settore medio-basso della classifica delle violenze. La maggior parte degli abusi, inoltre, avviene nei luoghi di lavoro (55%) mentre minore è il tasso di abuso da parte del partner (22%), non si specifica se coniugato o convivente.

Il dato ha infastidito molto e le femministe italiane, come Sonia Renzini dell’“Unità”, al posto di prenderne atto hanno giustificato i risultati dando la colpa alle donne italiane, dicendo che non saprebbero riconoscere quando vengono abusate e per questo le denunce non sono così alte come nel Nord Europa. Ci sembra una spiegazione non convincente oltre che offensiva verso le stesse donne che si vorrebbero difendere.

Noi invece spieghiamo questi dati in un altro modo, come già abbiamo fatto: esiste una consolidata letteratura scientifica che certifica come le donne sposate corrano minori rischi di subire violenze rispetto alle donne  non sposate (o conviventi) (cfr. “American Journal of Public Health  2013; “BMC Public Health” , 2011; “Bureau of Justice Statistics”, 2011). Il matrimonio inoltre, come abbiamo mostrato nel nostro dossier specifico, non soltanto riduce i casi di violenza sulla donna, ma porta a numerosi benefici per entrambi i partner e, sopratutto, ai figli.

Difendere la famiglia significa anche difendere le donne. Sarebbe ora che lo capissero anche le amiche femministe, sempre impegnate nelle loro piccole guerre controproducenti. Papa Francesco ha parlato spesso della famiglia, spiegando perché occorre sostenerla, difenderla e valorizzarla: «La famiglia oggi è disprezzata, è maltrattata, e quello che ci è chiesto è di riconoscere quanto è bello, vero e buono formare una famiglia, essere famiglia oggi; quanto è indispensabile questo per la vita del mondo, per il futuro dell’umanità. Fin dal principio il Creatore ha posto la sua benedizione sull’uomo e sulla donna affinché fossero fecondi e si moltiplicassero sulla terra; e così la famiglia rappresenta nel mondo come il riflesso di Dio, Uno e Trino». La famiglia è la vocazione cristiana dell’uomo, assieme al sacerdozio.

La redazione uccronline.it

 
 
 

I PONTEFICI NON SI SONO MAI CONTRADDETTI TRA LORO

Post n°8896 pubblicato il 13 Marzo 2014 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Nel primo anniversario di pontificato di Papa Francesco, a cui facciamo i nostri più sentiti ringraziamenti per tutto quello che ci sta donando, desideriamo mettere a tema un argomento spesso usato in questo anno di presenza in Vaticano di due Pontefici, uno in carica e l’altro emerito.

Esiste infatti un’obiezione abbastanza diffusa nei critici della Chiesa e sarebbe quella che i Papi, nelle loro dichiarazioni lungo i secoli, si sarebbero contraddetti tra loro relativizzando, di conseguenza, il magistero della Chiesa e l’insegnamento della verità così come ispirata da Dio al successore di Pietro. Ovviamente l’obiezione è indimostrata, nessun Pontefice ha mai ribaltato un dogma, come ha spiegato di recente padre Angelo Bellon, docente di teologia morale. L’onere della prova spetta a chi afferma l’opposto.

Ma la risposta va ampliata: nessun Pontefice ha mai contraddetto un altro quando quest’ultimo ha parlato “ex cathedra”, ovvero quando ha esercitato la cosiddetta infallibilità papale, sancito dal Concilio Vaticano I nel 1970 (e non dal Papa stesso) rifacendosi ad una lunga tradizione che risaliva alla cristianità primitiva. Il Concilio Vaticano I ha voluto parlare solo di una forma particolare di infallibilità: quella del Papa quando esprime sentenze dogmatiche (gli altri due casi in cui il magistero è infallibile sono stati stabiliti dal Concilio Vaticano II nella Lumen gentium al punto n. 25: i documenti del Magistero in cui il Papa presenta la dottrina cattolica in cui impegna la propria autorità di successore di Pietro e quando i vescovi sono radunati in Concilio ecumenico).

Non tutte le omelie o dichiarazioni del Papa sono verità infallibili e mai lo potranno essere quando esulano dall’ambito della fede e della morale, ad esempio i libri di Papa Ratzinger su Gesù sono volutamente firmati “Joseph Ratzinger”, proponendo esplicitamente il suo pensiero e la sua ricerca di teologo. Sinteticamente, il Concilio Vaticano I ha stabilito che occorrono una serie di condizioni da realizzarsi contemporaneamente perché si tratti di un dogma di fede e dunque non modificabile più da nessuno:
1) Il Papa deve parlare come maestro di tutta la cristianità, rivolgersi a tutta la Chiesa;
2) Deve affrontare una dottrina o verità rivelata concernente la fede o i costumi;
3) Dev’esserci la volontà di dare una decisione dogmatica e non un semplice avvertimento o solo una istruzione generale;
4) La ragione della sua infallibilità risiede nella assistenza particolare dello Spirito Santo, che preserva da ogni errore, e non nell’ispirazione o rivelazione da parte di Dio; tanto meno risiede nelle sue capacità e lumi naturali o alla sua personale virtù;
5) Le proposizioni del Papa sono irreformabili per se stesse e non per l’adesione dell’episcopato.

Occorre inoltre precisare che l’infallibilità non deve essere confusa con l’impeccabilità, quest’ultima riguarda la vita delle persone, così come quella del Pontefice. Un Papa peccatore (anche tanto peccatore, come lo sono stati alcuni), che come tutti gli uomini deve confessare i suoi peccati, può essere infallibile in alcune sue dichiarazioni (abbiamo visto quali). «In determinate circostanze e a determinate condizioni, il Papa può prendere decisioni in ultimo vincolanti grazie alle quali diviene chiaro cosa è la fede della Chiesa, e cosa non è», ha spiegato Benedetto XVI nel libro-intervista “Luce del mondo” (2010), «il che non significa che il Papa possa di continuo produrre “infallibilità”. Normalmente, il Vescovo di Roma si comporta come qualsiasi altro vescovo che professa la propria fede, la annuncia ed è fedele alla Chiesa. Solo in determinate condizioni, quando la tradizione è chiara ed egli sa che in quel momento non agisce arbitrariamente, allora il Papa può dire: “Questa determinata cosa è fede della Chiesa e la negazione di essa non è fede della Chiesa”. Ovviamente il Papa può avere opinioni personali sbagliate. Ma come detto: quando parla come Pastore Supremo della Chiesa, nella consapevolezza della sua responsabilità, allora non esprime più la sua opinione, quello che gli passa per la mente in quel momento».

Vi possono essere, invece, cambiamenti di giudizio nel Magistero della Chiesa su questioni particolari, che per altro non impegnano la fede e per le quali contano molto le circostanze storiche in cui tali giudizi sono stati espressi. E’ doveroso non confondere queste con le dichiarazioni “ex cathedra”, come fa chi invece sostiene la tesi della contraddizioni tra Pontefici. Infine, vi sono altri insegnamenti in materia di fede o morale presentati come veri o almeno come sicuri, anche se non sono stati definiti con giudizio solenne né proposti come definitivi dal magistero ordinario e universale. Tali ad esempio le istruzioni sulla bioetica, che «sono espressione autentica del magistero ordinario del romano pontefice o del collegio episcopale e richiedono, pertanto, l’ossequio religioso della volontà e dell’intelletto». Le proposizioni contrarie a questi insegnamenti «non possono essere affatto insegnate».

Come Gesù Cristo ha “preteso” dire “io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14,6), così durante l’Ultima cena ha dato a Pietro il compito di “confermare i tuoi fratelli” (Lc 22,31-32) e così gli attuali Pontefici fanno oggi, sicuri della loro autorità data dalla successione apostolica. Per questo Sant’Agostino disse: “Roma locuta est, causa finita est” (Serm. 131, c.10, n.10), ovvero: «Roma, e cioè il Papa, ha parlato, la discussione è finita».

La redazione uccronline.it

 
 
 

NOTIZIE DEL 15 MARZO DA MEDJUGORJE DI SUOR EMMANUEL

Post n°8895 pubblicato il 13 Marzo 2014 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Cari figli di Medjugorje, siano lodati Gesù e Maria!

1. Il 2 Marzo, Mirjana ha ricevuto la sua mensile apparizione  nella nuova costruzione per via della pioggia battente. Dopo l’apparizione ha trasmesso il seguente messaggio:  "Cari figli, vengo da voi come madre e desidero che in me, come madre, troviate rifugio, consolazione e riposo; perciò, figli miei, apostoli del mio amore, pregate! Pregate, con umile devozione, nell' obbedienza e nelle piena fiducia nel Padre Celeste. Abbiate fiducia come anche io l'ho avuta quando mi è stato detto che avrei portato la Benedizione Promessa. Che nei vostri cuori e sulle vostre labbra sia sempre: ‘Che la Tua Volontà sia fatta!’. Perciò abbiate fiducia e pregate che io possa intercedere per voi presso il Signore, affinché vi dia la benedizione celeste e vi riempia di Spirito Santo. Allora potrete aiutare tutti coloro che non conoscono il Signore; voi, apostoli del mio amore, li aiuterete affinché possano chiamarlo ‘Padre’ con piena fiducia. Pregate per i vostri pastori e confidate nelle loro mani benedette. Vi ringrazio."

2. Matteo, il buongustaio ha vinto! Questo amico carissimo è un fedele pellegrino di Medjugorje. La sua vita è cambiata radicalmente dopo un pellegrinaggio a Medjugorje nel 1996, per l’immensa gioia di sua moglie, che per tanto tempo pregava, pregava, pregava! Ha infatti messo in pratica da allora con generosità i messaggi principali della Gospa e si é messo alla Sua scuola, cercando di vivere al meglio i famosi cinque sassi (PS1) per crescere nella fede. Il tener fede a questi obiettivi non si è realizzato nei cinque giorni di visita a Medjugorje, ma poco a poco. Due anni più tardi non aveva difficoltà con la confessione mensile, l’Eucarestia, la lettura quotidiana della Parola di Dio e le recita del Rosario. Ma il digiuno, questo punto preminente fra i cinque sassi, impossibile! Niente da fare, tutti i suoi tentativi sono stati vani. Buongustaio, conoscitore dei migliori vini francesi, godendo inoltre di una buona salute, il momento benedetto della tavola restava per Matteo una necessità incontrollabile. Sua moglie e lui stesso, è vero, erano degli eccellenti cuochi e il loro senso della convivialità implicava spesso una tavola ben guarnita. Un giorno Matteo mi domandò un consiglio: come poteva finalmente riuscire a digiunare? Mi ha confessato che ogni volta che faceva un passo per cercare di digiunare, doveva recedere di due passi davanti alla evidenza che questo non andava per lui. Tutti gli appelli della Gospa sulla necessità del digiuno (nei suoi messaggi) sono diventati per lui motivo di vergogna, di sofferenza, di colpa. Mi ha enumerato allora un sacco di sintomi disastrosi che gli impedivano di digiunare.

“Ho provato tante volte, mi disse, ma invano. Mangiavo del pane forzandomi, passavo una pessima giornata, ero di pessimo umore ed alle due del mattino, già sveglio, mi alzavo e scendevo in cucina per inghiottire una frittata o un’altra cosa consistente per potermi riaddormentare. Alla fine ho messo una pietra sopra al fatto di digiunare. Poiché vivo vicino a un Santuario, appena andato in pensione, senza quindi più obblighi di lavoro, ho organizzato il mio tempo in accordo con mia moglie mettendo Gesù al primo ed unico posto. Ogni giorno, S. Messa mattutina, S. Rosario, adorazione nel primo pomeriggio. Rimaneva sempre lo stesso problema del digiuno al mercoledì ed al venerdì. Desideravo che per me, come per gli altri apostoli della Gospa, il pane divenisse il mio unico alimento due volte la settimana!”

“Dovresti provare il pane con la farina di farro, gli ho detto, questa farina è molto ricca, contiene tutto ciò di cui hai bisogno. Ti andrà sicuramente bene (PS2). Puoi utilizzare anche una macchina. Non dimenticare di affidare questo progetto, sin dal giorno prima, a Gesù perché Egli ti dia la grazia; vedrai ti aiuterà !”

Matteo stette al gioco. “Ho seguito il tuo consiglio, mi scrisse più tardi. L’altro giorno, bene deciso a comprare una macchina per il pane e la farina di farro, vado dal mio fornaio e vedo sui suoi ripiani dei pani di farina di farro. Era di martedì; ne compro uno per l’indomani, mercoledì, ma senza certezza per quanto riguarda il risultato desiderato. Il mercoledì, inizio il mio nuovo pane di farina di farro, con la ferma volontà di non mangiare che del pane fino all’indomani. Alla S. Messa di quel giorno affido il mio digiuno a Gesù perché mi aiuti. Miracolo! Il pane mi bastava, ho carburato tutta la giornata a pane: una meraviglia! Sono stupitissimo di essere riuscito a tenere mattino , mezzogiorno e sera a pane di farro!

“Il digiuno non è stata una prova, è stato uno stupore perché non ho sofferto dei miei bruciori di stomaco abituali. Ho passato una ottima notte, come se avessi cenato normalmente, sveglia alle sette di giovedì mattina senza alcuna pesantezza. Inoltre tutto il giovedì è passato nella gioia. Mi sono dunque abbonato ai digiuni del mercoledì e del venerdì, secondo le intenzioni della Madre del cielo. E dire che ho dovuto aspettare 17 anni per trovare questa ricetta! Il digiuno non è più una schiavitù ma una fonte di gioia che condivido con mia moglie”. 

Matteo non ha avuto paura di buttarsi in acqua. Spesso vogliamo comprendere un messaggio della Madonna , o un versetto della Bibbia prima di deciderci a metterlo in pratica. Errore!  Ci priviamo così di tante grazie! Se il Cielo ce lo domanda, di che cosa possiamo aver paura? Certo, bisogna organizzarsi in modo da viverlo bene, cercando i mezzi più adatti alla nostra salute, alla nostra famiglia, ecc.. Ma è solamente vivendo il messaggio che noi scopriamo nuovi orizzonti nascosti.  Ci sono dei segreti che si svelano solo agendo nella fiducia. Matteo ci aiuta a ben cominciare la Quaresima mettendoci tutta la nostra buona volontà!

3. Roma! Il mese scorso, per la prima volta, i sei veggenti sono stati invitati a Roma per incontrare diversi Cardinali della commissione d’ inchiesta su Medjugorje. Le cose sembrano andare avanti! In effetti i veggenti erano già stati invitati a Roma a testimoniare la loro esperienza, alcuni anche più volte, ma sempre separatamente. Certamente sono tenuti al segreto quanto a questi incontri. Non è un problema per loro, sono abituati a tenere dei segreti! Mirjana ha confidato a Radio Maria, che prima dell’incontro aveva paura a parlare a dei Cardinali, ma una volta alla loro presenza non ha più avuto paura. Continuiamo a pregare nella fiducia, fino a che la dichiarazione romana sia pubblica. La posta in gioco di questa dichiarazione è molto grande per la chiesa e per tutto il mondo! Possiamo aiutare gli esperti inviando loro i nostri angeli custodi! Molto santi facevano questo nelle situazioni importanti. In effetti gli angeli sono abili a sussurrare le ispirazioni di Dio all’orecchio dei loro protetti. Che il piano della Gospa si realizzi in pienezza!

4. Potete aiutarmi! Sto scrivendo un nuovo libro. Un po’ la continuazione del “Bambino nascosto di Medjugorje”. Aspetto le vostre testimonianze.  Ringrazio chi mi ha già scritto e inviato delle foto. Pensate ai non-credenti che si apriranno a Dio scoprendo le grazie che voi avete ricevuto! Grazie di scrivere a: gospa.fr@gmail.com  oppure alla nostra sede: "Les enfants de Medjugorje” , 2 Rue du Vallon, F-78450 Chavenay. Francia

Cara Gospa, durante questa Quaresima desideriamo soprattutto piacere a Dio! Desideriamo avvicinarci a Gesù, adorarlo nelle Sue sofferenze per noi. Tu sai così bene fare questo! Ti preghiamo, conducici, consolaci, aiutaci, ispiraci!

Suor Emmanuel + - (Tradotto dal francese)

PS1. Rosario, digiuno, lettura della Bibbia, confessione mensile ed Eucarestia.

PS2. Sr Emmanuel è attualmente in missione in Indonesia ed in Malesia, seguiamola con una fervente preghiera affinchè lo Spirito Santo la assista e la riempia!

PS3. Ecco una ottima ricetta di pane per il digiuno! (collaudata da Sr Emmanuel!) Per 650 gr di farina di farro intero (non perlato). ( Il farro è l’antenato del grano, quello che mangiavano i Galli).      Veniva coltivato 9000 anni avanti Cristo. Questo cereale ha delle eccellenti proprietà nutritive e dietetiche. Contiene gli 8 aminoacidi essenziali al  nostro corpo. E’ un alimento completo e molto digeribile, ideale per il digiuno.)

1- In una piccola ciotola aggiungete 5 ml di lievito secco in 80 ml di acqua a 37° e 5 ml di zucchero. Lasciate riposare per 10 minuti fino a quando il volume raddoppia.

 2- Mettere 350 ml di acqua tiepida in una ciotola capiente, più 1 cucchiaino e mezzo di sale, più 20 ml di olio di oliva e la farina di farro. Impastate bene e lasciate riposare per 60 minuti in luogo caldo,(25° o 30°) coprendo la ciotola con un panno umido.

3- Lavorare poi la pasta, schiacciandola,  e lasciare riposare per altri 30 minuti sempre coprendo col panno umido, alla temperatura di 28° circa.

4- Formare un rotolo, infarinarlo e metterlo in uno stampo unto da plumcake.  Lasciare lievitare ancora per 20 min. al caldo.

5- Cuocere nel centro del forno preriscaldato a 180° C per 50 minuti.

Spesso si fa l’errore di mettere la pasta a lievitare nel forno a bassa temperatura, per farlo lievitare meglio, ma il forno troppo caldo blocca la lievitazione, che deve essere lenta e a temperatura ambiente. Esistono delle ottime macchine per fare il pane in due o tre ore. Questo permette ai “digiunanti” di scegliere la loro farina e di ottenere un “pane-fatto-in-casa” senza perdere tempo.

PS 4. La Vergine ama ricevere la posta! Lei risponde nei cuori durante la preghiera. Inviate la vostra lettera a “Reine de la Paix”, BP 2157, Nice cedex , 06103 Francia. Consegneremo la lettera ad un veggente.

PS5. Il festival dei giovani sarà da 1 al 6 agosto 2014. Perché non invitare un giovane? Potete salvare un’anima!

PS6. Una bella iniziativa. La nostra amica la dott.sa Benedetta Foà, di Milano, laureata in psicologia clinica propone altri Seminari Internazionali per la guarigione delle donne che hanno vissuto un aborto.  Il primo è stato un seminario tanto bello quanto intenso e solo la Gospa poteva renderlo così pieno di grazie! Il prossimo sarà a Medjugorje(Bosnia-Erzegovina) 15-19 giugno 2014 presso la Domus Pacis con la benedizione del parroco Padre Marinko Skoda. Per Informazioni www.benedettafoa.it
oppure info@benedettafoa.it


PS7. Il Prof Tarcisio Mezzetti  terrà a San Giovanni Rotondo (Foggia), a due passi dal Santuario  di Padre Pio, un seminario di guarigione interiore dal titolo “Come albero piantato lungo corsi d’acqua” dal 14 al 19 giugno 2014. (Per info: Paolo 393/1912510).

PS8. ULTIME FORTI NOVITA’  CD: (euro 6,00) 12203 REI KI, energia universale? personale? Una trappola ! 19534 La consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, 03064 (MP3 euro 9,00) La storia del villaggio di Medjugorje. 
Questi prodotti possono essere acquistati nelle librerie cattoliche oppure ordinati alla cooperativa VOCEPIU’ Corso Manusardi 5, 20136 Milano, tel 02/58301229 fax 02/58301439, e-mail info@vocepiu.it

  PS9 - Regalate i Libri di Suor Emmanuel
8246 Guarigione e liberazione con il digiuno, pagine 256, Euro 5,00 8106  Bambini, aiutate il mio cuore a vincere (libro per bambini), pagine 56 cartonato, Euro 7,00 8116 Medjugorje cosa dice la Chiesa, pagine 48, Euro 1,20; 8160  Medjugorje il trionfo del cuore, pagine 545, Euro 9,00 Il bambino nascosto di Medjugorje, 82 capitoli, Euro 9,00. Questi libri possono essere richiesti all'Editrice Shalom (numero verde 800 03 04 05) www.editriceshalom.it  o alle librerie cattoliche.

 - "Enfants de Medjugorje" - www.enfantsdemedjugorje.fr; e-mail gospa.fr@gmail.com -

 
 
 

SOCCI: IL DRAMMATICO BIVIO DI BERGOGLIO. VOGLIONO SPINGERLO ALLA DEMOLIZIONE DELLA CHIESA, MA IO PENSO…

Post n°8894 pubblicato il 13 Marzo 2014 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

A un anno dall’elezione di Bergoglio a “vescovo di Roma” si resta perplessi nel vedere il giornale delle banche e della finanza – il “Corriere della sera” – che acclama il “papa dei poveri” il quale tuona contro “il Nord ricco” a cui “più volte in quest’anno ha gridato ‘vergogna’ mettendolo sotto accusa”.

Ci si sente presi per il naso. Che gioco stanno facendo? E che dire della “Stampa-Vatican Insider”? Il giornale torinese è il più affetto da quella “francescomania” che  Bergoglio deplora.

Il quotidiano della Fiat è arrivato addirittura a suonare le fanfare per Gustavo Gutierrez che è stato “riabilitato” in Vaticano: Gutierrez è il padre di quella “Teologia della Liberazione” che mescolava cristianesimo e marxismo e che fu seppellita da Giovanni Paolo II e da Ratzinger.

Si sente puzza di bruciato se i giornali delle multinazionali osannano la Teologia della liberazione. Ma ancor più se il Vaticano la riabilita. E proprio nei giorni in cui Ratzinger – in un libro intervista su Giovanni Paolo II – spiega:

“La prima grande sfida che affrontammo (con Giovanni Paolo II) fu la Teologia della liberazione che si stava diffondendo in America latina. Sia in Europa che in America del Nord era opinione comune che si trattasse di un sostegno ai poveri e dunque di una causa che si doveva approvare senz’altro. Ma era un errore. La fede cristiana veniva usata come motore per questo movimento rivoluzionario, trasformandola così in una forza di tipo politico(…). A una simile falsificazione della fede cristiana bisognava opporsi anche proprio per  amore dei poveri e a pro del servizio che va reso loro”. 

Di recente un importante esponente della Tdl, Clodoveo Boff, ha dato ragione a Ratzinger per quello che (a nome di Wojtyla) fece trent’anni fa:

“egli ha difeso il progetto essenziale della teologia della liberazione: l’impegno per i poveri a causa della fede. Allo stesso tempo, ha criticato l’influenza marxista. La Chiesa non può avviare negoziati per quanto riguarda l’essenza della fede… Siamo legati ad una fede e se qualcuno professa una fede diversa si autoesclude dalla Chiesa”.

Invece “nel discorso egemonico della teologia della liberazione”, riconosce Clodoveo Boff, “ho avvertito che la fede in Cristo appariva solo in background. Il ‘cristianesimo anonimo’ di Karl Rahner era una grande scusa per trascurare Cristo, la preghiera, i sacramenti e la missione, concentrandosi sulla trasformazione delle strutture sociali”.

Oggi però il Vaticano riabilita quella Teologia della liberazione. E lo strappo rispetto a Wojtyla e Ratzinger riguarda anche altro.

 
ABOLIZIONE DEL PECCATO ?

 
Il 29 dicembre scorso il titolo dell’editoriale di Eugenio Scalfari, sulla Repubblica, diceva: “La rivoluzione di Francesco: ha abolito il peccato”.

In effetti questa, vagheggiata da Scalfari (e anche dai poteri mondani, da logge e lobby anticattoliche) sarebbe la più grande delle rivoluzioni perché significherebbe l’abolizione della Chiesa stessa: Gesù ha predicato e praticato il perdono dei peccatori, mentre l’abolizione del peccato è l’esatto opposto, è qualcosa che renderebbe inutile e perfino ridicolo il sacrificio della Croce.

Perciò quella del fondatore di “Repubblica” sembrò a tutti una boutade dovuta al suo proverbiale dilettantismo teologico. I media cattolici lo liquidarono sarcasticamente.

Invece oggi bisogna riconoscere che aveva in parte ragione. Non riguardo al Papa (che ancora non si è espresso), ma riguardo al cardinale Kasper, autore dell’esplosiva relazione al Concistoro (richiestagli dal Papa) su divorziati risposati e sacramenti.

Kasper rappresenta quella sinistra martiniana che vorrebbe fare come le chiese protestanti del Nord Europa: calare totalmente le brache davanti al mondo (infatti quelle chiese si sono suicidate e oggi sono pressoché inesistenti).

Per questo la relazione di Kasper sovverte completamente nella pratica ciò che Gesù (Mt 5, 32 e Mt 19, 9) e la Chiesa hanno sempre insegnato.

Con l’accesso ai sacramenti per i divorziati risposati (che ribalta tutto il Magistero, specie quello di Giovanni Paolo II) di fatto si prospetta l’abolizione del peccato.

Che “ospedale da campo” è questo? Così noi poveri peccatori crepiamo. Come se il ministero della Salute decretasse che – invece di curare gli ammalati –  tutti fossero dichiarati sani per legge.

Infatti la prospettiva sulla quale Kasper e compagni vogliono spingere la Chiesa implica l’inutilità del sacramento della confessione e la sua abolizione.

Perché mai ci si dovrebbe limitare ai divorziati risposati? Sarebbe una “legge ad personam”. I conviventi o i fidanzati che hanno rapporti sessuali, perché dovrebbero confessarsi per accedere all’eucarestia? E l’uomo o la donna sposati che hanno una relazione extramatrimoniale?
 

O KASPER O GESU’

 
Il “tana liberi tutti” riguarderebbe di fatto tutti i peccati. Tutti perdonati d’ufficio. Kasper infatti dice: “ogni peccato può essere assolto”. Ma omette di dire che occorrono pentimento e ravvedimento.

Al contrario di Kasper, Gesù affermò che “il peccato contro lo Spirito Santo non avrà perdono in eterno: sarà reo di colpa eterna” (Mt 12, 31-32). Questo peccato imperdonabile riguarda proprio “la presunzione di salvarsi senza merito”, “l’ostinazione nel peccato” e “l’impenitenza finale”.

A ben vedere poi Kasper non si limita ad abolire il peccato (e la confessione): abolisce l’inferno stesso. Lo ha detto con una frase passata inosservata, ma che contraddice totalmente quanto Gesù e la Chiesa hanno sempre insegnato.

Il prelato dice: “non è immaginabile che un uomo possa cadere in un buco nero da cui Dio non possa più tirarlo fuori”. Falso. Questo “buco nero” c’è: è l’inferno in cui noi possiamo scegliere di andare. Dio – per rispetto della nostra libertà – non può salvarci contro la nostra volontà.

E’ molto pericoloso non credere all’inferno. Santa Faustina Kowalska – che di misericordia era molto più competente di Kasper – riferisce nel suo Diario che quando fu portata misticamente a vedere il regno di Satana scoprì che “la maggior parte delle anime che ci sono, sono anime che non credevano che ci fosse l’inferno”.

 
I GESUITI

 
Storicamente furono i padri gesuiti ad essere accusati dal grande Pascal di aver  abolito il peccato con la scusa di perdonare il peccatore. E nel nostro tempo sono tornate in auge quelle loro idee.

Lo ricordò l’allora cardinale Ratzinger in un celebre discorso del 1990:

“si può dire che l’odierna discussione morale tende a liberare gli uomini dalla colpa, facendo sì che non subentrino mai le condizioni della sua possibilità. Viene in mente la mordace frase di Pascal: ‘Ecce patres, qui tollunt peccata mundi’! Ecco i padri che tolgono i peccati del mondo. Secondo questi ‘moralisti’, non c’è semplicemente più alcuna colpa. Naturalmente, tuttavia, questa maniera di liberare il mondo dalla colpa è troppo a buon mercato. Dentro di loro, gli uomini così liberati sanno assai bene che tutto questo non è vero, che il peccato c’è, che essi stessi sono peccatori e che deve pur esserci una maniera effettiva di superare il peccato”. 

In un libro precedente Ratzinger criticò quel “pensiero pelagiano secondo il quale basterebbe in fondo la buona volontà dell’uomo per salvarlo”.

Poi aggiunse:

“In questa luce non era in ogni senso in torto il rimprovero mosso dai Giansenisti ai Gesuiti di portare con le loro teorie il secolo all’incredulità”.

Ma ci sono anche le correnti sane della Compagnia di Gesù. Se infatti da una parte c’era il gesuita Rahner, dalla parte opposta c’era il grande gesuita De  Lubac.

Francesco è davanti a un bivio: da una parte la demolizione della Chiesa a cui vogliono spingerlo poteri, logge e lobby mondane. Ma io penso (e spero) che lui sceglierà l’altra, quella del vero Concilio, di De Lubac, di Paolo VI, di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, una via gloriosamente ortodossa ed evangelica, che porta all’odio del mondo e a volte al martirio. 

 Antonio Socci - Da “Libero”, 13 marzo 2014 - Facebook: “Antonio Socci pagina ufficiale”

 
 
 
 
 

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Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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