ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 22/08/2014

AMBASCIATORE IRAQENO OFFRE VISTO D'INGRESSO AL PARLAMENTARE ALESSANDRO DI BATTISTA

Post n°9164 pubblicato il 22 Agosto 2014 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Dialogare con i terroristi è “impossibile” ma “se l’onorevole Alessandro Di Battista ha la possibilità di entrare in contatto con i terroristi e vuole andare nelle zone sotto il loro controllo per intavolare con loro una discussione, sappia che il suo visto di ingresso in Iraq è pronto: può andare ad Erbil, raggiungere in qualche modo Mosul e convincere i terroristi a fermare il genocidio di cristiani e musulmani come sta avvenendo in questi giorni”.

A parlare è l’ambasciatore iracheno Saywan Barzani il quale si è detto tuttavia convinto che “è impossibile per chiunque intavolare discussioni con questa gente”.

Contattato da TMNews, l’ambasciatore Barzani ha commentato le parole del deputato di M5S, che sabato scorso, analizzando la crisi irachena aveva scritto su facebook: “Dovremmo smetterla di considerare il terrorista un soggetto disumano con il quale nemmeno intavolare una discussione. Questo è un punto complesso ma decisivo. Nell’era dei droni e del totale squilibrio degli armamenti il terrorismo, purtroppo, è la sola arma violenta rimasta a chi si ribella. È triste ma è una realtà“.

Riferendosi a queste dichiarazioni di Di Battista, il diplomatico iracheno ha detto: “Diamo il benvenuto a qualsiasi iniziativa lodevole, quindi anche a quella dell’onorevole Di Battista, atta a porre fine al massacro della minoranza cristiana e yezidi nel Nord del Paese dove i terroristi seminano il terrore uccidendo bambini e rapendo donne su base unicamente identitarie”.

Di Battista, oggi, dopo la decapitazione del repoter americano James Foley per mano dei jihadisti, è tornato sulla questione, con uno strascico di polemiche. “A James Foley – ha scritto sul suo profilo facebook il deputato M5s – hanno messo addosso una divisa simile a quella indossata dai prigionieri a Guantanamo. Io penso che la violenza indecente, barbara, inaccettabile che ha subito quel ragazzo sia, in parte, figlia della violenza indecente, barbara, inaccettabile subita dai detenuti nel carcere di Abu Ghraib”.
 
-Fonte: imolaoggi.it -

 
COMMENTO PERSONALE: VAI DI BATTISTA, DIMOSTRACI CHE SEI DIVERSO DAGLI ALTRI POLITICI, DIMOSTRACI CHE SEI UN "PURO",  PARTI SUBITO E RIPORTA IL DIALOGO E LA PACE!!!!

 
 
 

SIAMO TUTTI NAZZARENI. LA NOSTRA SOLIDARIETA' AI CRISTIANI IRACHENI

Post n°9163 pubblicato il 22 Agosto 2014 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Come tutti sapete, una persecuzione particolarmente cruenta si è aggiunta al novero di quelle che i cristiani subiscono già in tutte le parti del mondo: in Iraq, una delle più antiche comunità cristiane rischia di scomparire sotto il violento attacco degli islamisti radicali dell'Isis (Stato Islamico dell'Iraq e del Levante).

Campari&deMaistre ha deciso di contribuire alla mobilitazione in difesa dei cristiani iracheni, diffondendo delle spillette con la lettera nun (la n araba), con la quale gli islamisti dell’Isis hanno contrassegnato le case dei cristiani. La N sta infatti per Nazareni. Ebbene sì, siamo Nazareni, apparteniamo a Gesù Cristo e, come segno di solidarietà per tutti i nostri fratelli perseguitati e massacrati in Medio Oriente, abbiamo pensato di manifestarlo proprio attraverso questo simbolo. Indossandolo, mostreremo il nostro orgoglio di essere cristiani.

Vi chiediamo non solo di aderire all'iniziativa e di diffonderla, ma anche di aiutarci a coprire i costi sostenuti. Potete quindi richiedere l'invio delle spillette (anche più d'una, in modo da distribuirle ai vostri parenti, amici e conoscenti), inviando un'offerta libera, comprensiva dei costi di spedizione (1,50 € per una spilletta, 2,50 € per più di una, 5,50 € per l'estero), attraverso il canale Paypal (la mail del conto su cui versare è catani.facchini@gmail.com, in basso troverete tutte le istruzioni necessarie). La somma che avanzerà dalle vostre offerte sarà destinata alla raccolta fondi organizzata dalla testata AsiaNews (Pontificio Istituto Missioni Estere) per donare un aiuto umanitario ai nostri fratelli perseguitati e per futuri progetti e iniziative di carattere devozionale, sempre autofinanziate e non a scopo di lucro. Di tutto sarà dato dettagliatamente conto su questo blog.

Grazie a tutti per la vostra collaborazione!

La Redazione di Campari&deMaistre


 COME ORDINARE LE SPILLETTE (ad uso dei meno esperti)

1) Aprite il sito www.paypal.com.
2) Se non siete già registrati, cliccate in alto a destra sul pulsante "Registrati".
3) Registratevi aprendo un conto personale. Il conto personale è totalmente gratuito e non comporta comunicazione di alcun dato finanziario.
4) Una volta registrati, potete effettuare l'accesso con le vostre credenziali e, una volta entrati nella schermata principale del vostro profilo, cliccare sul pulsante "Invia denaro".
5) Nello spazio riservato al destinatario, inserite l'indirizzo e-mail catani.facchini@gmail.com, corrispondente al conto da noi utilizzato per la ricezione delle vostre offerte.
6) Specificate l'importo e il motivo dell'invio (trattandosi non di attività commerciale ma di raccolta fondi senza scopo di lucro, selezionate "Invio di denaro a familiari o amici").
7) Proseguite, inserendo i dati relativi al vostro strumento di pagamento (es. carta prepagata), come per un qualsiasi acquisto on line.
8) Ricordate, nella parte relativa al messaggio per il destinatario, di inserire IL NUMERO DI SPILLETTE di cui avete bisogno e L'INDIRIZZO al quale dovranno essere spedite. Senza questi dati, non potremo soddisfare la vostra richiesta.
9) Seguite tutti i passaggi fino all'invio finale dell'offerta. Una volta ricevuta la vostra richiesta, provvederemo all'invio delle spillette.

 
 
 

TAGLIATE LA TESTA AI CRISTIANI: LO ORDINA IL CORANO!!!

Post n°9162 pubblicato il 22 Agosto 2014 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La speranza, dicono, è sempre l’ultima a morire, anche davanti al boia. E uno ci prova davvero a credere che l’islam e Allah non c’entrino niente con i sanguinari tagliagole dell’Isis, con quelli che filmano le decapitazioni e li mettono nella top ten di You Tube, accanto all’ultima versione del Gangnam style o del bimbo che morde il dito al fratellino. Sono davvero in tanti, anche in buonissima fede, a sperare che l’islam non sia quel jihadista mascherato e vestito di nero che offre ad Allah la testa mozzata dell’infedele, che tra i musulmani esista una differenza tra moderati e fondamentalisti, che ci possa e ci debba essere spazio per il dialogo interreligioso e la reciprocità tra fedi diverse.

Si può provare a ridimensionare quelle estreme forme di denuncia che arrivano dalle voci più provocatorie dell'Occidente: il politico olandese Geert Wilders che paragona il Corano a Mein Kampf, le profezie sull’Eurabia alle porte della Fallaci, gli avvertimenti della scrittrice ebraica Bat Ye'Or. O il leader del Fronte Nazionale, Marine Le Pen, che considera le preghiere in pubblico dei musulmani alla stregua della occupazione nazista in Francia durante la Seconda Guerra mondiale. Ma a spazzar via ogni illusione e volonterose aperture al dialogo, è la testa mozzata del reporter James Foley e quelle degli ostaggi catturati in Siria e Iraq o i cristiani caduti nelle grinfie delle milizie di Boko Aran.

La decapitazione è la pena preferita negli Stati islamici, come prevede il Corano. Rispetto all'utilizzo della spada è prevista una forma di clemenza per le donne condannate a morte. Possono scegliere la fucilazione, ma non perché la decapitazione sia considerata troppo violenta. La donna giustiziata in pubblico, se venisse decapitata, dovrebbe scoprire il collo. E questo sarebbe sconveniente. Un'altra eccezione è l'eventualità che, per reati violenti e particolarmente gravi, ad alcuni condannati possa essere inflitta la morte attraverso la crocefissione. Infine, ultima variante, la lapidazione per casi di adulterio.

La pena di morte viene inflitta per tutti i reati che portano la “corruzione sulla Terra”. Una definizione che lascia aperte infinite possibilità e che permette, a totale discrezione dei giudici, di far rientrare in questa categoria praticamente tutti i reati che un essere umano possa commettere. In Arabia Saudita, ad esempio, la si commina in caso di omicidio, violenza carnale, traffico di droghe, rapina a mano armata, apostasia, relazioni sessuali illecite (omosessuali ad esempio). I condannati vengono portati dalla polizia in una pubblica piazza, vengono loro bendati gli occhi, messi a piedi nudi, manette alle mani e inginocchiati verso La Mecca. Poi c’è l'esecuzione della pena (Qisas) al grido "Allahu Akbar!". Prima, però di essere passati alla scimitarra, i poveretti vengono drogati con tranquillanti. Di certo, i tagliagole dell’Isis non hanno usato questa gentilezza con i loro ostaggi e le centinaia di cristiani, yazidi o soldati dell’esercito regolare iracheno: il rito che però accomuna queste bestiali esecuzioni con quelle “legali” degli Stati islamici è l’invocazione alla grandezza di Allah. La formula è la stessa, che la decapitazione avvenga nelle piazze di Riad o nei deserti del Nord Iraq occupati dal Califfato.

Non è certo una causalità: la spada contro assassini, ladri o pervertiti è la stessa che il Corano autorizza a calare sulle teste degli apostati e degli infedeli. Anche nella Sharia (le norme religiose, giuridiche e sociali direttamente fondate sulla dottrina coranica), è narrata la storia di Maometto che è stato personalmente protagonista di efferati crimini, come la strage e la decapitazione di circa 700 ebrei a Medina. Fatti che i musulmani non smentiscono. Una delle raccolte dei detti (hadith) del profeta si intitola proprio “ll libro delle razzie”, in cui si elencano oltre 60 guerre ad opera di Maometto". Il Profeta dell'islam fu un uomo di guerra. Esortò i suoi seguaci a combattere per la nuova religione da lui fondata e disse che Allah, il loro dio, aveva ordinato ai fedeli di imbracciare le armi. E lui stesso, anziché limitarsi a predicare la guerra, combatté in numerose battaglie. Nel corso di questi scontri Maometto articolò numerosi principi, che da allora i musulmani non hanno mai smesso di seguire. Dunque, se l’esempio vien dall’alto... Meglio, allora, far tacere le interpretazioni e dare la parola al sacro testo dell’islam.

Corano 5:33 «La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l'ignominia che li toccherà in questa vita; nell'altra vita avranno castigo immenso».

Corano 8:12 «E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: “Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono. Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le falangi! E ciò avvenne perché si erano separati da Allah e dal Suo Messaggero”. Allah è severo nel castigo con chi si separa da Lui e dal Suo Messaggero».

Corano 47:4 «Quando [in combattimento] incontrate i miscredenti, colpiteli tra capo e collo finché non li abbiate soggiogati, poi legateli strettamente. In seguito liberateli graziosamente o in cambio di un riscatto, finché la guerra non abbia fine».

Corano 9:123 «O voi che credete, combattete i miscredenti che vi stanno attorno, che trovino durezza in voi. Sappiate che Allah è con i timorati».

Corano 2:191 «Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la persecuzione è peggiore dell'omicidio. Ma non attaccateli vicino alla Santa Moschea, fino a che essi non vi abbiano aggredito. Se vi assalgono, uccideteli. Questa è la ricompensa dei miscredenti».

192 «Se però cessano, allora Allah è perdonatore, misericordioso».

193 «Combatteteli finché non ci sia più persecuzione e il culto sia [reso solo] ad Allah».

Corano 9:29 «Combattete coloro che non credono in Allah e nell'Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo, e siano soggiogati».

30 «Dicono i giudei: “Esdra è figlio di Allah”; e i nazareni dicono: “Il Messia è figlio di Allah”. Questo è ciò che esce dalle loro bocche. Ripetono le parole di quanti già prima di loro furono miscredenti. Li annienti Allah. Quanto sono fuorviati! 31 Hanno preso i loro rabbini, i loro monaci e il Messia figlio di Maria, come signori all'infuori di Allah, quando non era stato loro ordinato se non di adorare un Dio unico».

Corano 8:15 «O voi che credete, quando incontrerete i miscredenti in ordine di battaglia non volgete loro le spalle».

16 «Chi in quel giorno volgerà loro le spalle, eccetto il caso di stratagemma per [meglio] combattere o per raggiungere un altro gruppo, incorrerà nella collera di Allah e il suo rifugio sarà l’Inferno. Qual triste rifugio!».

17 «Non siete certo voi che li avete uccisi: è Allah che li ha uccisi. Quando tiravi non eri tu che tiravi, ma era Allah che tirava , per provare i credenti con bella prova. In verità Allah tutto ascolta e conosce».

Corano 8, 55-60 «Di fronte ad Allah non ci sono bestie peggiori di coloro che sono miscredenti e che non crederanno mai... Se quindi li incontri in guerra, sbaragliali facendone un esempio per quelli che li seguono, affinché riflettano».?

Corano 47,35 «Non siate deboli! Non offrite pace al nemico mentre avete il sopravvento! Dio è con voi e non vi frusterà nell’opere vostre. Quando poi saranno trascorsi i mesi sacri, uccidete gli idolatri dovunque li troviate, prendeteli, circondateli, appostateli ovunque in imboscate».

Tutto questo è soltanto una deviazione dal vero islam? E il jihad è solo una guerra “spirituale e morale” tutta interiore? È la tesi di molti islamisti, intellettuali e capi di scuole che propongono una reinterpretazione del Corano in questa chiave, respingendo la versione maomettana intransigente e politica. Ma non sono certo in grado di condizionare lo strapotere che i gruppi più radicali e fondamentalisti hanno acquisito in questi anni, favorito anche dall’assenza di un’autorità unica legittimata a dare la corretta interpretazione delle scritture. In ogni modo, la riflessione teologica e politica non può certo chiudere gli occhi su un fatto difficilmente negabile: vero o no quello raffigurato dal Corano è l’islam esistente, reale e che si manifesta al mondo come ideologia il cui scopo è la sottomissione religiosa e politica del mondo.

É quello che Elham Manea, una delle voci più coraggiose e brillanti dell’islam contemporaneo, ha scritto sulla Bussola: «La verità che non possiamo negare è che l’Isis ha studiato nelle nostre scuole, ha pregato nelle nostre moschee, ha ascoltato i nostri mezzi di comunicazione ... e i pulpiti dei nostri religiosi, ha letto i nostri libri e le nostre fonti, e ha seguito le fatwe (responsi religiosi) che abbiamo prodotto». «Sarebbe facile continuare a insistere che l’Isis non rappresenta i corretti precetti dell'islam. Sarebbe molto facile. Ebbene sì, sono convinta che l'islam sia quel che noi, esseri umani, ne facciamo. Ogni religione può essere un messaggio di amore oppure una spada per l'odio nelle mani del popolo che vi crede».

Luigi Santambrogio  - La Nuova Bussola Quotidiana -

 
 
 

22 AGOSTO BEATA VERGINE MARIA REGINA: OVVERO LA SIGNORA DELL'UNIVERSO

Post n°9161 pubblicato il 22 Agosto 2014 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La solennità dell’Assunzione ha un prolungamento festoso nella celebrazione della beata Maria Vergine Regina, che ricorre otto giorni dopo, esattamente al 22 agosto, nella quale si contempla colei che, assisa accanto al Re dei secoli, splende come regina e intercede come Madre. La memoria liturgica obbligatoria di Maria Regina fu istituita da Pio XII nel 1955 al 31 maggio ma in seguito fu trasferita nel giorno ottavo dell’Assunta proprio per sottolineare il legame della regalità della Vergine con la sua glorificazione corporea, come afferma al n. 59 la costituzione “ Lumen gentium” del Concilio Vaticano II: “ Maria fu assunta alla celeste gloria e dal Signore esaltata come Regina dell’universo, perché fosse più pienamente conformata al suo Figlio”. Il mutamento di data se da una parte disancora la festa dall’ambito devozionale  a conclusione del mese mariano d’altra la immette nell’alveo teologico dell’Assunzione capace di meglio giustificarla e comprenderla. Occorre non dimenticare, però, che il titolo di Regina conferito alla Madonna con diverse specificazioni è di data molto anteriore al pontificato di pio XII e lungo i secoli tutta una dottrina mariologica è andata formandosi gradualmente a giustificazione di questo titolo. I Padri, la liturgia, il magistero ordinario attribuiscono questo titolo a Maria: “Regina del mondo”. La liturgia usa continuamente verso Maria il titolo di “ Regina”, tra le tante preghiere ricordiamo: “Ave, Regina caelorum”, “Regina coeli laetare”, “Salve Regina”, “ Gloriosa regina mundi”, ecc. La regalità di Maria è una partecipazione a quella di Cristo, suo Figlio. La legge della “comunicazio” delle attribuzioni del Salvatore, fatta da Gesù a sua madre, per una cooperazione assai stretta, per quanto subordinata, da Lei offerta al suo Figlio divino, è il principio sul quale poggia la partecipazione della Vergine alla redenzione del genere umano e autorizza a proclamare la regalità di Maria. Per la sua partecipazione alle prerogative messianiche del Figlio, tutti i redenti sono posti sotto il suo governo.

L’Uomo-Dio, nato da Maria, è il re dell’universo per diritto assoluto, inseparabile dalla sua persona ( iure nativo) e anche per diritto acquisito (iure quaesito) per il nuovo titolo di redentore. Ora poiché è certo che la Vergine ha collaborato con il redentore alla salvezza del mondo è da ritenere che partecipi anche di quella regalità che il Figlio suo acquistò con il suo sangue. Connessa con la regalità di Maria  è l’uso fin dal secolo XVI, di incoronare le immagini più venerate della Beata Vergine. Il famoso predicatore cappuccino fra Gèrolamo Paolucci dè Calcoli da Forlì, morto nel 1620, stimolava i suoi uditori alla raccolta di oro, argento e gemme preziose per la confezione di corone, che venivano apposte con grandi manifestazioni di pietà sulle immagini della Madonna venerate nei luoghi dove lo zelante frate predicava. Questa forma di culto fu pure favorita dal conte Alessandro Sforza Pallavicino che donò l’oro per la corona con cui il Capitolo Vaticano adornò, con solenne rito, il 27 agosto 1631, l’immagine di Santa Maria della Febbre nella Sagrestia dei beneficiati della basilica di San Pietro, dopo aver promosso l’incoronazione di altre immagini della Madonna in Roma, prima, e poi in altri santuari.

La concessione di tali incoronazioni divenne privilegio del Capitolo di San Pietro, il quale ne stabilì le condizioni ed il cerimoniale. I papi tuttavia si riservarono di procedere ad incoronazioni personali: Pio VI il 3 maggio 1782 incoronò l’immagine di Santa Maria del popolo nella cattedrale di Cesena. Pio VII nel febbraio del 1801 incoronò l’immagine della Madonna di Loreto, riportata da Parigi. Gregorio XVI, il 15 agosto 1838, cinse di corona d’oro gemmata la Madonna “ Salus populi romani” della Cappella Paolina o Borghesiana in Santa Maria Maggiore. Altre immagini vennero incoronate per breve pontificio. Nell’odierna legislazione liturgica, emanata dalla Congregazione per il Culto Divino il 25 marzo 1973, si possono incoronare unicamente le immagini o le  statue della Madonna mentre sono da escludersi le immagini dei Santi o dei Beati. Nel caso in cui la Beata Vergine Maria sia raffigurata con il Salvatore nostro Gesù Cristo, si devono incoronare tutti e due. Nel Congresso mariano celebrato a Lione nel 1900, venne emesso il desiderio che fosse istituita la “ Festa della regalità universale di Maria2 ed inoltre che nelle Litanie Lauretane si aggiungesse l’invocazione “ Regina dell’universo, prega per noi”.

Un simile desiderio fu formulato anche Nei Congressi di Friburgo del 1902 e di Einsieldeln del 1906. Ma un largo movimento in favore di una festa propria della regalità si fece strada nella chiesa specialmente dopo l’istituzione della festa di Cristo Re, compiuta da Pio XI a chiusura dell’anno santo del 1925. Così nel 1933 sorgeva in Roma, per opera di Maria desideri, il “ Movimento internazionale Pro regalitate Mariae”, diretto a diffondere tra i fedeli l’idea e la devozione verso la regalità mariana e ad ottenere dalla Santa Sede una festa liturgica con questo titolo, mettendo insieme le adesioni dei vescovi e di altre personalità del mondo cattolico. Nel 1933 il vescovo di Port- Said benediceva la prima pietra di una cattedrale dedicata a Maria “ Regina del mondo”, consacrata poi solennemente da un legato papale il 13 gennaio 1937. Così l’11 ottobre 1954 Pio XII pubblica la sua enciclica Ad coeli Reginam contenenti le motivazioni storico-teologiche della nuova festa da celebrarsi il 31 maggio. Infine, come già ho detto, nel riformato Calendario romano del 1969 la festa della Regalità di Maria è stata trasferita al 22 agosto affinché appaia più chiara la connessione tra la regalità della Madonna e la sua assunzione.

di Don Marcello Stanzione - miliziadisanmichelearcangelo -

PREGHIERA A MARIA REGINA DI TUTTI I SANTI

O Immacolata Regina del cielo e della terra, so che sono indegno di avvicinarmi a Te, so che sono indegno anche di venerarti prostrato con la fronte nella polvere; ma poiché ti amo, mi permetto di supplicarti. Desidero ardentemente conoscerti, conoscerti sempre più profondamente e senza alcun limite per amarti con ardore senza limiti. Desidero farti conoscere da altre anime, affinché da queste, sempre più numerose, sia amata; desidero che divenga la Regina di tutti i cuori, presenti e futuri e ciò quanto prima, al più presto! Alcuni ancora non conoscono il tuo Nome; altri, oppressi da peccati, non osano sollevare a Te i loro sguardi; altri pensano che Tu non sia necessaria a raggiungere il fine della vita; vi sono poi coloro che il demonio - il quale non volle riconoscerti Regina - tiene soggetti a sé e non permette loro di piegare le ginocchia dinanzi a Te. Molti ti amano, ti venerano, ma pochi sono quelli che siano pronti a tutto per il tuo amore: ad ogni lavoro, ad ogni sofferenza, allo stesso sacrificio della vita. Che finalmente, o Regina del cielo e della terra, Tu possa regnare nei cuori di tutti e di ciascuno. Che tutti gli uomini ti riconoscano per Madre, che tutti per te si sentano figli di Dio e si amino come fratelli. Amen.

 
 
 

VIDEO SULLA BELLEZZA DEL MATRIMONIO INDISSOLUBILE

Post n°9160 pubblicato il 22 Agosto 2014 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Indubbiamente, la dottrina circa l'indissolubilità del matrimonio oggi è tra le più incomprensibili nei nostri ambienti secolarizzati [...]. D'altra parte, vorrei sottolineare che recenti indagini svolte tra i nostri giovani hanno confermato il fascino dell'ideale di fedeltà tra un uomo e una donna, fondato sull'ordine della Creazione. Anche se affermano di "credere" nel divorzio, la maggior parte tra loro aspira a una relazione fedele e costante, corrispondente alla sua natura spirituale e morale. Peraltro, non dobbiamo dimenticare che il matrimonio indissolubile possiede un valore antropologico di primaria grandezza: sottrae la persona all'arbitrio e alla tirannia dei sentimenti e degli stati d'animo; li aiuta ad affrontare le difficoltà personali e a superare le esperienze dolorose; soprattutto protegge i figli. Perciò affermano che l'amore è qualche cosa di più di un sentimento o di un istinto. Nella sua essenza, esso è dedizione e impegno. Nell'amore coniugale, due persone si dicono l'un l'altra, in modo cosciente e volontario: sei così importante per me, sei così unico/a per me, che voglio stare solamente con te e per sempre! - di Gerhard Ludwig Müller

Nota di BastaBugie
: l'articolo è del Cardinale Gerhard Ludwig Müller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, ed è tratto da «La speranza della famiglia» (Edizioni Ares).

Assolutamente da non perdere il seguente video con un frammento significativo del cartone animato "Up" della Pixar, che mette in mostra la bellezza dell'indissolubilità del matrimonio, la fedeltà ad amarsi anche nella malattia e nel dolore, la concretezza della vita (ben lontana dal "vissero felici e contenti" delle favole), insomma... una storia vera e per questo commovente

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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