la mia favola

il silenzio


È il silenzio che uccide. Muore lentamente chi non riceve una spiegazione. Così avrebbero dovuto scrivere. Il fatto è che ti voglio. Ti voglio ancora e non è una lite che mi fa cambiare idea. Io sono una che resta. È difficile entrarmi nel cuore, sono tutta ghiaccio intorno. Ma poi, se mi entri nel cuore, io resto. Non vado da nessuna parte. Forse è questo il problema. Stavo bene quando sei arrivato. Ero felice e non avevo bisogno di te. Stavo bene, capisci? Poi mi sei entrato nei pensieri, ti sei fermato nel mio letto. E quando ho iniziato a domandarmi se m'importasse di te, ormai era fatta. L'errore è stato mio. Sono io che ti ho permesso di farmi male. Avrei dovuto fare come sempre: stare ferma con le braccia conserte, a proteggere il cuore. A chi la do a bere? Faccio la dura, ma la verità è che all'amore ci credo. All'amore ci spero. Anche se ci litigo. Il fatto è che ti voglio. Voglio darti la mia parte migliore e anche quella peggiore. Perché ho fatto una cosa strana, quando sei arrivato: mi sono immaginata una vita insieme. Ho pensato fossi quello giusto. E non l'avevo pensato prima. Non lo pensavo da secoli. Quindi, ecco, il silenzio mi uccide. Perché io vorrei sapere ogni momento quello a cui stai pensando. Anche se stai pensando alle piastrelle della cucina. E il silenzio di queste settimane ci fa male. Non mi vuoi? Dimmelo. Dimmelo se non mi vuoi e io mi riprendo il pezzettino del mio cuore che ti ho lasciato la prima volta che mi hai preso il viso tra le mani. Me lo riprendo e lo riporto a casa mia. È che ho bisogno di un taglio netto: dentro o fuori. Preferisco volerti ma sapere che tu non mi vuoi piuttosto che avere il dubbio, non capire, dover provare a interpretare. Come quando i medici devono dire ai familiari del paziente che questo non ce l'ha fatta. Devono dire "E' morto", altrimenti non capiscono. Altrimenti sono confusi. Quindi tu dimmelo. Dimmi che non mi vuoi più e io capirò e mi prenderò il mio dolore e me ne tornerò a casa. Poi andrò avanti, dopo un po' lo farò. Ma non stare in silenzio. Non farlo. Non me lo merito. Io una spiegazione me la merito. Altrimenti non so chi ho avuto accanto per tutto questo tempo.