I Miei Racconti

Era il 25 maggio del 1968 e c'ero anch'io.


  Era il 25 maggio del 1968 e c'ero anch'io.Avevo 16 anni e comiciavo ad interessarmi di musica, di quella che sarebbe diventata non il mio lavoro purtroppo ma la mia grande passione.Si parlava a scuola dell'arrivo di Jimi Hendrix e cominiciai a pensare di andare a vederlo.Nel '68 a 16 anni la sera non si usciva e non riuscivo mai a vedere i concerti che si organizzavano a Roma, avevo già perso i Beatles e i Rolling Stones.Ma questo era al Teatro Brancaccio e suonava il pomeriggio, era fatta.Ne parlai con Elio, grande amico morto giovanissimo, ed insieme decidemmo che dovevamo andarci assolutamente.Venne il grande giorno, andammo molto presto al teatro pensando di trovare tanta gente.Restammo delusi, non c'era un grande affollamento, erano tutti composti in fila e poi erano tutti americani, già tutti stranieri e ben pochi italiani.Il prezzo del biglietto era molto alto e nel teatro c'erano molti posti vuoti.Non c'è molto entusiasmo, almeno non quello al quale il grande chitarrista è abituato, ma da grande professionista si esibisce al massimo e assolutamente all'altezza della sua fama.Un'ovazione accoglie le note di Hey Joe, lui canta con un accento americano molto marcato mangiandosi le parole del testo.Il risultato è una cadenza suggestiva, i suoi attacchi sono micidiali, le note della sua chitarra sono piene e corpose, ricche di distorsioni armoniche e accompagnate da una bella base ritmica solida e aggressiva.E poi Manic Depression,The Wind Cries Mary, Fire, Foxy Lady, Stone Free, Highway Chile.Tutte eseguite con grinta ed una maestria che io che mi ritenevo un buon chitarrista, guardavo affascinato.Uscimmo stravolti ed emozionati, ci sentivamo grandi e maturi.A scuola ci vantavamo dicendo noi ci eravamo stati e l'avevamo visto e sentito.Nei giorni successivi cercavamo nei giornali i commenti dei critici, arrivammo a leggere il Messaggero in quella che rimane la più grossa cantonata del giornalismo musicale italiano.L'inviato parlando dell'evento dice: “Orrore al Brancaccio... la bruttezza di Jimi Hendrix è tale da superare i comuni concetti estetici”.Ci restammo molto male, ma la defininimmo subito una stupidaggine, Jimi subito dopo divenne una star mondiale.Cominciai così a seguire il rock, il blues, il blues rock, iniziai a sentire il jazz.Rimasi sconvolto quando si avvincendarono una dopo l'altra le notizie che poi sono diventate storia, notizie che causarano una brusca divisione fra le illusioni degli anni sessanta e la presa d'atto di una realtà che diventava sempre più cruda.Finisce l'illusione del peace and love e nelle contraddizioni di una società in rapidissima evoluzione, la musica arriva al suo massimo.La musica in quegli anni arriverà ad un livello talmente elevato che non potrà più essere ripetuto e nemmeno egualiato.Questo decennio di musica splendida purtroppo inizia con le morti di tre artisti che fanno ormai parte della nostra storia: il 18 settembre del 1970 muore Jimi Hendrix, il 4 ottobre dello stesso anno Janis Joplin e sembrava finita, invece il 3 luglio del 1971 muore Jim Morrison.Porto nel cuore questi artisti e conto di parlarvene nei prossimi articoli.Finisco con un bel video di Janis Joplin dove canta Kozmic Blues in un live del 1970, un brano splendido con un testo unico, assolutamente da vedere e gustarsi con calma.Video:http://www.youtube.com/watch?v=iUxnilRV9KE