Volevo parlarti di una malattia che ha colpito la tua generazione: la perdita della memoria.E' vero che se ti viene il desiderio di sapere chi fosse Carlo Magno o dove sia Kuala Lumpur non hai che da premere qualche tasto e internet te lo dice subito.Fallo quando serve, ma dopo che lo hai fatto cerca di ricordare quanto ti è stato detto ed hai letto.Il rischio è che, siccome pensi che il tuo computer te lo possa dire in ogni istante, tu perda il gusto di mettertelo in testa.La memoria è un muscolo come quelli delle gambe, se non lo eserciti si avvizzisce.Ti sarai chiesto perché i computer si chiamavano un tempo cervelli elettronici, è perché sono stati concepiti sul modello del nostro cervello, che però ha molte più connessioni di un computer e cresce e s'irrobustisce con l'esercizio.Il computer che hai sul tavolo dopo qualche anno lo devi cambiare.Il tuo cervello invece può oggi durare fino a novant'anni e a novant'anni (se lo avrai tenuto in esercizio) ricordera' più cose di quello che ricordi adesso.E gratis. Umberto Eco
Caro nipotino mio
Volevo parlarti di una malattia che ha colpito la tua generazione: la perdita della memoria.E' vero che se ti viene il desiderio di sapere chi fosse Carlo Magno o dove sia Kuala Lumpur non hai che da premere qualche tasto e internet te lo dice subito.Fallo quando serve, ma dopo che lo hai fatto cerca di ricordare quanto ti è stato detto ed hai letto.Il rischio è che, siccome pensi che il tuo computer te lo possa dire in ogni istante, tu perda il gusto di mettertelo in testa.La memoria è un muscolo come quelli delle gambe, se non lo eserciti si avvizzisce.Ti sarai chiesto perché i computer si chiamavano un tempo cervelli elettronici, è perché sono stati concepiti sul modello del nostro cervello, che però ha molte più connessioni di un computer e cresce e s'irrobustisce con l'esercizio.Il computer che hai sul tavolo dopo qualche anno lo devi cambiare.Il tuo cervello invece può oggi durare fino a novant'anni e a novant'anni (se lo avrai tenuto in esercizio) ricordera' più cose di quello che ricordi adesso.E gratis. Umberto Eco