I Miei Racconti

La Fossa delle Marianne a 10.929 metri di profondità


    Il fondo dell'oceano non è tanto diverso dal resto del pianeta: se potessimo togliere tutta l'acqua che ricopre la Terra, scopriremmo un paesaggio familiare, fatto di pianure, montagne e valli profondissime, il risultato del costante movimento delle placche che formano la crosta terrestre.Le montagne più alte di questa nuova Terra ancora quasi del tutto inesplorata sono talmente alte che le vediamo anche dalla terraferma.La montagna più alta del mondo è il Monte Pico, nelle Azzorre: misura solo 2.351 metri sopra il livello del mare, ma sott'acqua ne nasconde altri 6.098.Ancora più impressionanti, però, sono i numeri delle valli, dei crepacci e degli abissi che punteggiano il fondale oceanico.Abbiamo ormai esplorato quasi tutte le terre emerse ma gli oceani sono ancora un mistero per noi e una frontiera che ci attende.Fra i tanti misteri la più studiata è la Fossa delle Marianne che si trova nella zona nord-occidentale dell'Oceano Pacifico, a est delle isole Marianne, tra Giappone, Filippine e Nuova Guinea e raggiunge i 10.929 metri di profondità, una valle sottomarina gigantesca, lunga 2.550 km e larga 69 km.Nella porzione meridionale della Fossa si trova una depressione più profonda del resto della valle, battezzata abisso Challenger dove abbiamo i punti più profondi delle Marianne e quindi del pianeta Terra.Il futuro delle esplorazioni abissali è ovviamente robotico e già da qualche anno spediamo in fondo al mare i cosiddetti UUV, Unmanned Underwater Vehicle, droni e robot armati di telecamere e controllati da remoto, da una nave appoggio in superficie.All'inizio di marzo 2021 un gruppo di ricerca cinese ha fatto scendere un robot proprio nella Fossa delle Marianne, fino a 10.900 m di profondità.La particolarità dell'impresa è che si trattava di un robot senza la pesante corazza di metallo che si riteneva indispensabile per proteggere queste macchine dalle enormi pressioni: 100 atmosfere, a 10.000 metri di profondità.Non possiamo arrivarci ma il nostro inquinamento ci ha preceduto e abbiamo trovato del mercurio anche sul fondale della Fossa delle Marianne.Le emissioni atmosferiche di mercurio sono prodotte soprattutto dalle centrali a carbone, dalle estrazioni minerarie, dai cementifici, dagli inceneritori e da altre attività dell'uomo.Ogni anno oltre 2.000 tonnellate di questa sostanza di origine inorganica si depositano sulla terraferma e sulla superficie degli oceani, dove sono convertite in una forma altamente velenosa, il metilmercurio, che si accumula nell'organismo dei pesci e in altri animali marini.E lo abbiamo trovato anche a quelle profondità portato dalle carcasse dei pesci.E così purtroppo dove non riusciamo ad arrivare arriva sempre puntuale il nostro inquinamento. da Internet