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« Un futuro viaggio interstellareTitano, la luna ghiaccia... »

Il futuro della Stazione Spaziale Internazionale

Post n°194 pubblicato il 06 Marzo 2022 da robertocass
 

 

 

 

 

Alla fine di gennaio, la Nasa ha pubblicato un aggiornamento relativo alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), l’avamposto scientifico che dal 20 novembre 1998 orbita attorno alla Terra, e sul quale si sono avvicendati centinaia di astronauti e sono stati condotti altrettanti esperimenti scientifici d’eccezione, che spaziano dalla biologia, alla scienza spaziale, all’ecologia alla fisiologia umana.

Il destino della Stazione Spaziale è stato deciso e come già preannunciato a settembre scorso (e poi rimandato), nei prossimi anni le attività della ISS saranno soprattutto concentrate sulla transizione commerciale pubblico-privato (in campo spaziale, naturalmente) e, in parte, sul test di tecnologie di supporto all’esplorazione dello spazio profondo.

Poi, nel 2031, arriverà la end-of-life della Stazione, che sarà dismessa e fatta precipitare nel Pacifico meridionale, in particolare nel cosiddetto Point Nemo, ovvero il punto oceanico più lontano da qualsiasi terra emersa.

“Il settore privato– ha spiegato Phil McAlister, direttore della sezione spaziale commerciale della NASA, è tecnicamente ed economicamente in grado di sviluppare e gestire destinazioni commerciali nella bassa orbita terrestre, con l’assistenza della Nasa.

Non vediamo l’ora di condividere la nostra conoscenza e la nostra esperienza con il settore privato per aiutare gli operatori a raggiungere obiettivi spaziali in modo sicuro, affidabile ed economico.

Il rapporto che abbiamo consegnato al Congresso descrive, nel dettaglio, il nostro piano per assicurare una transizione senza intoppi verso i voli privati dopo il ritiro della Stazione spaziale internazionale prevista nel 2030”.

I progetti più ambiziosi e importanti, al momento, sono la costruzione di una base sulla Luna e lo sbarco di un equipaggio umano su Marte, missioni estremamente complesse e costose, per raggiungere le quali la Nasa deve necessariamente tagliare i fondi impiegati altrove (al momento un quinto del budget dell’agenzia è destinato al mantenimento della Stazione Spaziale Internazionale).

Per raggiungere i due obiettivi sopracitati, sarà indispensabile il lancio di una nuova stazione spaziale, il Lunar Gateway, progettato insieme a Roscosmos l’Agenzia Spaziale russa, Esa l’Agenzia europea, e Jaxa l’Agenzia giapponese, che dovrebbe orbitare intorno alla Luna e fungere da “stazione di servizio” per i veicoli destinati alla Luna stessa e a Marte.

Il lancio del primo modulo, dal peso di 50 tonnellate, è previsto per il 2024, e a breve dovrebbero seguire gli altri componenti principali, tra cui un braccio robotico, l’habitat per l’equipaggio e l’airlock, la camera d’equilibrio che consente agli astronauti di uscire dagli spazi abitativi per effettuare attività extraveicolari.

 

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