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Messaggi del 09/06/2018

 

Venere

Post n°144 pubblicato il 09 Giugno 2018 da robertocass
 
Tag: venere
Foto di robertocass

 

 

 

 

Si parla molto di spazio e delle future possibilità che avrà il genere umano.

Come noto, la SpaceX di Elon Musk (quello della Tesla) si è dato l’obiettivo di portare l’uomo su Marte e creare lì un insediamento permanente mentre invece pochi giorni fa Jeff Bezos (quello di Amazon) ha chiarito meglio i piani della sua Blue Origin per creare una colonia umana sulla Luna.

La NASA, che in ogni caso ha in cantiere nuovi progetti sia per la Luna che per Marte, ha appena svelato i suoi piani per andare su quello che, effettivamente, è il pianeta più vicino alla Terra: Venere, che dista solo 108 milioni di chilometri.

Venere, a dispetto del nome, è un pianeta ricoperto di nuvole gonfie di acido solforico con una pressione atmosferica di 100 volte superiore a quella terrestre ed una temperatura al suolo che supera i 500 °C.

Non proprio un posticino ospitabile ma la NASA ha messo a punto il suo “High Altitude Venus Operational Concept” che ovviamente non prevede una presenza umana al suolo.

Come si intuisce dal nome, il progetto, che prevede una missione con personale umano della durata di 30 giorni, ha l’obiettivo di avvicinarsi abbastanza in modo da studiare il pianeta dall’alto sfruttando una gigantesca “colonia gonfiabile e fluttuante” (simile a un dirigibile) che stazionerebbe a circa 50 chilometri dalle nuvole acide, dove la temperatura è notevolmente meno rovente.

Il piano non è ancora attuabile (alcune delle tecnologie necessarie non esistono ancora) e soprattutto è molto rischioso: dopo aver raggiunto l'orbita di Venere, lo shuttle con a bordo gli astronauti dovrebbe attaccarsi a un razzo separato all’interno del quale si trova la stazione di ricerca ancora non gonfiata.

Mentre precipita verso Venere, la stazione, con già a bordo il personale umano, si sgancerà dal razzo e inizierà a gonfiarsi prendendo forma per fermarsi a fluttuare a distanza di sicurezza dal pianeta.

Dopo un mese di ricerche, il personale dello shuttle si sgancerà dalla stazione, per tornare in orbita e ricollegarsi all’astronave che lo porterà sulla Terra.

Nonostante si tratti di un progetto ancora teorico, comunque con un suo piano di fattibilità, è la prima volta che la NASA studia un modo concreto per studiare Venere.

Ma perché dare vita a una missione così pericolosa?

L’obiettivo è quello di trovare segni che dimostrino le tesi secondo cui il pianeta, qualche milione di anni fà, avesse un clima abitabile con acqua allo stato liquido e che sia stato abitato da alcune forme di vita.

La riprova, se ancora ce ne fosse bisogno, che realtà e fantascienza si stanno confondendo e che oggi è difficile sapere o immagginare cosa ci porterà il progresso scientifico nei prossimi anni.

 

 
 
 
 
 

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