F.A.C.I

Le donne Vincono di Antonella Conte Scultore


Posizione quella dell’ “artista” già molto controversa, in particolare in Italia, dal punto di vista sia filosofico che filologico; perché se vogliamo “l’artista è chi riesce a fare meglio di tutti quello che sa fare”, ma è anche quello che “non fa quel che si vende ma vende quello che fa..” e si possono trovare montagne di citazioni e aforismi che definisco “l’artista”, ma dal punto di vista lavorativo rimane forte un senso comune un po’ ottocentesco che, per intenderci da luogo a scenette divertenti "come quella di uno ieri qualunque al bar sotto casa, dove chiacchieravo con una signora, dopo aver bevuto il caffé e seduta fuori fumavo la sigaretta di rito, lei mi chiede, che lavoro faccio, io le rispondo la scultrice e lei: “Bello! … ma poi per vivere? Che lavoro fai?” ." Ecco questo descrive perfettamente il comune senso dell’artista.  Poi c’è “l’ambiente dell’arte” ..dove tutti gli artisti, o gli operatori del settore si capiscono sui termini (che poi non è così vero) e dove molto spesso ho sentito dire che: l’arte è una prerogativa maschile perché il creare opere d’arte supplisce al non poter materialmente procreare! In pratica l’invidia dell’utero maschile genera arte, quindi le donne non posso fare l’artiste oppure non devono fare figli. Ecco, come replicare a questo? Io penso che un’artista è colui o colei che inventa un modo nuovo di stare al mondo, crea una strada percorribile per il futuro. L’artista è qualcuno che le cose le fa con le mani e che pensa un pensiero praticato e praticabile, solo così si vince il gioco della vita che, se gioco è, fa bene ricordarsi che l’importante non è tanto partecipare ma divertirsi. Le donne lo sanno, spesso più degli uomini, che la vita non è una questione d’antagonismo ma che vivere è inventare.   Quand’è poi che le donne sono meglio degli uomini? Non saprei, credo quando una donna è preparata, appassionata, quando fa il lavoro che ama fare, quando si diverte, ma queste cose non fanno la differenza con un uomo che sta al mondo nello stesso modo. È vero che, come donne, siamo spesso ostacolate, in tanti settori, ma è vero che così possiamo capire bene chi è ostacolato perché è negro, ebreo o comunista.. e così sappiamo stare alle regole ma siamo combattive, e non combattenti.. cerchiamo il miglior modo di stare al mondo cerchiamo un modo per migliorare il mondo, per la nostra arte, per i nostri figli, per vocazione o per cultura.. e sarebbe il caso di seguirci e di comprenderci come si segue e si comprende una maestra. Perché come dice un proverbio surrealista: “ una maestra, ne vuole un’altra!”Antonella Conte