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L'innominato - Federigo Borromeo

Post n°12 pubblicato il 11 Giugno 2008 da shinoda1

Federigo è immerso nel raccoglimento dello studio quando il cappelano crocifero, sbalordito e spaventato, gli comunica che L’innominato (“quel bandito, quel famoso..”) intenderebbe, nientemeno, di essere ricevuto. Il cardinale se ne rallegra, e rifiuta ogni invito alla prudenza: << Oh, che disciplina è codesta che i soldati esortino il generale ad aver paura?>> Al capellano non rimane che ubidire:  << non c’è rimedio: tutti questi santi sono ostinati>>, pensa tra sé.

Federigo accoglie L’innominato con volto premuroso e sereno; i due stanno di fronte, in silenzio, << diversamente sospesi>>. L’innominato è combattuto tra la speranza di trovare finalmente requie al suo interno tormento e <<una stizza, una vergongna di venir lì come un pentito>>; il cardinale è sospeso di fronte ad un avvenimento inaspettato. È il cardinale a rompere il silenzio, pronunciando le prime battute, che suonano letizia per la visita e pentimento per non averla anticipato: <<Siete voi, dico, che avrei dovuto cercare>>. L’innominato <<attonito>>, tace; ma quando il cardinale parla di <<una buona nuova>> che attende da lui, prorompe nella sua confessione: << Ho inferno nel cuore>>. Da questo momento in poi, abbandona ogni difesa e manifesta tutta l’angoscia che gliingombra l’animo, i dubbi che lo tormentano: <<Se c’è questo Dio, se è quello che dicono, cosa volete che faccia di me?>>. La risposta è ricca di eloquente fervore: Dio nella sua infinita bontà perdona e salva le sue creature, compie in esse l’opera di redenzione: << Non son cose magnifiche e degne di lui?>>. E finalmente gli occhi dell’innominato, <<che dall’infanzia più non conoscevan le lacrime>>, lasciano sgorgare il pianto liberatore. Con parole di letizia e di conforto  il cardinale tende le braccia al peccatore: le sue mani pure tremono <<quella casacca, avvezza a portar l’armi della violenza e del tradimento>>.

Commento:

Nel capitolo XXIII si svolge l’incontro tra L’innominato che è venuto a fare una confessione per lui vergognosa, e cardinale Federigo Borromeo che lo accoglie con piacere, non capita tante volte che un fammoso bandita come lui viene a pentirsi di tutto ciò che aveva fatto. Quindi L’innominato si confessa e si immerge nelle lacrime tra le braccia del cardinale. Secondo me anche se nella vita hai fatto tante cose brutte, una buona azione può cancelarle tutte quante, e nel caso del L’innominato è una cosa veramente generose quello che fa per I due promessi sposi.

 
 
 

Il coraggio va coltivato e in due diventa più semplice

Post n°11 pubblicato il 11 Giugno 2008 da shinoda1

L’articolo della rubrica Publico&Privato di Francesco Alberoni parla di persone che si arrendono dopo una perdita oppure  un incidente esempio (una malattia improvvisa o quando ti lascia una persona cara o chi ami...) . Lui dice che c’e solo modo per sopravvivere a questo trauma quello di adattarci e comprendere la nuova realtà ma per semplificare questo cammino cosi difficile può aiutare una persona a qui non siamo differenti la persona che ci ama veramente e che potrebbe affrontare tutti i problemi insieme a noi e non si tira mai indietro. “ l’amore ci aiuta ad affrontare con più forza la difficoltà”.

Secondo me è una cosa saggia quello che scrive Alberoni perché anche io ho vissuto questa esperienza di perdita di tutti i miei amici perché sono dovuto partire in Italia un paio di anni fa ma i miei genitori mi sono stati vicini tutto questo tempo e mi sono adattato molto velocemente al cambio dei eventi, però devo dire che ho ancora un po’ di nostalgia verso il mio paese e tutti i miei amici. Quindi per me affrontare la difficoltà insieme alle persone a te care è molto più facile ed anche a volte divertente.

 
 
 

Lucia - Innominato

Post n°10 pubblicato il 11 Giugno 2008 da shinoda1

Rimasto solo, l’innominato sta immobile, con gli occhi fissi al pavimento su cui cade il raggio della luna, improvvisamente decide di andare a vedere la sconosciuta contadina. Sale alla camera della vecchia, dove trova Lucia << rannicchiata in terra nel canto il più lontano dall’uscio>>. Sgrida aspramente la vecchia: << Chi t’ha detto che tu la buttassi là come un sacco di cenci, sciagurata?>>, ma si risolve a Lucia con dolcezza: << Alzatevi, che non voglio farvi del male.. e posso fari del bene>> Lucia però è irremovibile nella sua angoscia, anche se la sua stessa disperazione le dà una sorta di coraggio: prega con strazio, ma anche con fermezza, di lasciarla tornare da sua madre: << oh, Vergine santissima! Mia madre! Forse non è lontano di qui … ho veduto i miei monti! Dio perdona tante cose, per un’opera di misericordia!>>. L’innominato, turbato, la lascia con una vaga promessa: << Domattina>>.

L’ispezionato come d’abitudine alcune parti del castello, l’innominato si chiude in fretta e furia nella sua camera, e si getta sul letto: ma il sonno non viene. Combatte la compassione che ha provato per Lucia. In questo stato d’animo, nella sua solitudine di cui prende sempre più profonda coscienza, gli tornano alla mente le parole di Lucia. È una <

 
 
 

La poesie di Emily Dikinson

Post n°9 pubblicato il 22 Maggio 2008 da shinoda1
Foto di shinoda1

Io so bene che dentro la mia stanza
c'è un amico invisibile,
non si rivela con qualche movimento
né parla per darmi una conferma.

Non c'è bisogno che io gli trovi posto:
è una cortesia più conveniente
l'ospitale intuizione
della sua compagnia.

La sola libertà che si concede
è di essere presente.
Né io né lui violiamo con un suono
l'integrità di questa muta intesa.

Non non potrei mai stancarmi di lui:
sarebbe come se un atomo ad un tratto
si annoiasse di stare sempre insieme
agli innumerevoli elementi dello spazio.

Ignoro se visti anche altri,
se rimanga con loro oppure no.
Ma il mio istinto lo sa riconoscere:
il suo nome è Immortalità
.

Emily Dickinson

 Commento:

 
 
 

Le mie poesie in inglese

Post n°8 pubblicato il 13 Maggio 2008 da shinoda1

****

There was a young man who escaped from the prison

To do this he had a lot of the reason

Firstly he wanted his brother kill

Because he was murder and mentaly ill

and this just the one of his reason

                                                              Misyura Dima

****

There was a young boy very small

Who couldn't play basketball

He loved this sport very much

Because Mikel Jordan his favorite coach

and his dream 

Is became just like him

                                                               Misyura Dima 

 
 
 
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