Rosa pequeña

Post N° 92


26 ottobre 2007Sembravano essere lì da sempre, quelle note,ad attendere di esser tratte dal loro silenzio.Che fossero quelle mani, e non altre, a farlo,ad afferrarle,  chiamarle alla vita.Nel segreto del loro scrigno, attendevano.Dal legno caldo della cassa armonica,nell’intimo delle corde, immobili,bramando la prima vibrazione, liberatoria.Che le chiamassero alla vita,per poi sfuggire a quelle dita sottili,spandersi nell’aria,fondersi ai respiri di chi, rapito, ascoltava.Gli occhi chiusi, respiro.Affannosamente, all’incalzare del ritmo,senza pace le dita, il battito.Respiro, le labbra a disegnare un sorriso.                                                                                                                  Musica. Nient’altro.