Rosa in inverno

La ricerca sulle cellule staminali in Italia e i paradossi legati all'ignoranza


Le cellule staminali embrionali sono cellule ancora indistinte definite totipotenti, cioè capaci di evolvere e differenziarsi in qualsiasi tessuto del corpo.Il biologo James Thomson le isolò per la prima volta nel 1988.Allora, come oggi, sono prelevate dalle blastocisti (embrioni ai primi stadi di sviluppo), già destinate alla distruzione, in quanto avanzate dalle pratiche di fecondazione assistita.Il 9 marzo 2009 Barack Obama ha riammesso agli ingenti finanziamenti pubblici la ricerca sulle cellule staminali embrionali umane. L'evento ha riacceso feroci polemiche anche in Italia, dove le embrionali sono escluse dai fondi pubblici a causa del veto imposto dall'ormai nota "legge 40". Intanto, i nostri scienziati ci lavorano ugualmente e ad altissimo livello (alla faccia degli oscurantisti oppositori), facendosi spedire dall'estero "linee" cellulari embrionali!La legge 40, infatti, non lo vieta: essa impedisce soltanto l'estrazione di cellule blastomero di un embrione di cinque giorni. Rimangono così inutilizzati migliaia di embrioni che non verranno MAI impiantai in un utero, in quanto residui sovrannumerari delle fecondazioni in vitro, destinati a giacere abbandonati nei congelatori d'Italia.Nessun individuo nascerà da questi embrioni, ma l'individuo che da essi sarebbe potuto nascere, troverebbe sicuramente una dignità maggiore contribuendo a curare le malattie mortali o invalidanti di qualcuno che già vive.Gli scienziati lavorano anche sulle cellule staminali adulte o somatiche (prelevate dall'organismo adulto, dal cordone ombelicale o dai feti abortiti), le quali sono cellule multipotenti, cioè capaci di specializzarsi, a differenza delle embrionali, soltanto in un tessuto specifico. Esse possono essere trapiantate e sono in grado di ricostruire in modo sicuro il tessuto difettoso o danneggiato che le riceve. Inoltre, se si tratta di staminali adulte autologhe, cioè prelevate dal paziente stesso, evitano totalmente il problema del rigetto.Una novità rivoluzionaria è rappresentata dalla possibilità di trasformare "una normale cellula" (ad esempio della pelle) in una cellula staminale embrionale, attraverso un processo di "riprogrammazione" che fa regredire la cellula stessa nel tempo, fino allo stadio embrionale.Le cellule staminali riprogrammate hanno indotto alcuni a ritenere inutili le staminali embrionali "autentiche", in quanto con esse si ottiene la medesima pluripotenza delle embrionali, senza passare dalla blastocisti. Tuttavia, gli scopritori ricordano che non si sarebbe mai riusciti a riprogrammare le cellule adulte senza i dieci anni di studio delle embrionali e in più domandano: "che senso ha celebrare le staminali riprogrammate "surrogate", che emulano le potenzialità delle embrionali "autentiche", se lo studio di quest'ultime fosse davvero inutile?Insomma, amici e amiche cari, non importa che ora voi siate sani o malati (poichè malati lo diventerete in quanto soggetti all'invecchiamento che, scientificamente, è una malattia come tutte le altre); quello che dovete sapere è che con le cellule staminali è possibile ricreare qualunque tessuto (e qualche organo, prima o poi, vi servirà), ma agli scienziati italiani vengono negati i fondi per la ricerca.http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=6342