Rosa in inverno

Mitologia e Fertilità.


 
Ho sempre amato la Mitologia e sono sempre stata certa che i miti, così come i codici, contenessero le grandi verità dell'esistenza. Oggi noi sappiamo che la fertilità femminile non è limitata e che esistono le cellule staminali degli ovociti. Oggi noi sappiamo che nel midollo osseo alberga il segreto della fertilità, perché lì e non solo nelle gonadi si formano le cellule germinali primordiali, le cellule della vita. Ma voi avreste mai pensato che anche gli antichi Greci e gli Egizi lo sapessero?Urano, il Cielo stellato, è figlio di Gea, la madre Terra. Urano sposa la madre, ma è geloso dei figli. Gea, per proteggerli, si allea con Crono, il Tempo tiranno, che recide i genitali di Urano, il cui sangue cadde sul suolo, fecondando un'ultima volta la Terra e originando i Giganti, le Erinni e le Ninfe Melie.Come accade questo?Forse perchè nel sangue ci sono gli spermatozoi, che si formano nel midollo osseo per poi passare nel sangue, perché il midollo osseo non costruisce solo le cellule del sangue, ma anche le staminali germinali. Queste, quando occorre, abbandonano il midollo e viaggiano nel sangue fino ad arrivare alle ovaie, ove creano nuovi ovociti. I recenti esperimenti dimostrano che esiste un segnale il quale parte dall'ovaio e arriva al midollo per informare che servono nuove staminali per formare nuovi ovuli, al fine di sostituire quelli deteriorati o perduti.Avere nel midollo una riserva di cellule che possono diventare oociti è forse il modo per la donna di difendersi dalle malattie dell'ovaio (tumori, infezioni, endometriosi, effetti di radio-chemioterapia e menopausa) e poter conservare la propria fertilità. È un modo di conservare la specie escogitato dalla natura che sino a pochi anni fa nessuno aveva osato immaginare. Come si pensava nell' antico Egitto dei templi di Ibis, Edfu e File: lì si trovano iscrizioni che fanno vedere come lo sperma si formi nel midollo delle ossa, che venivano imbalsamate con grande cura, perché potessero conservare la capacità di trasmettere la vita, anche dopo la morte.